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La vita è tutta questione di intento


Nel bellissimo percorso della crescita interiore lo strumento che più di tutti ci fa avvicinare alla nostra meta è senza ombra di dubbio l'INTENTO.

Sotto molti aspetti, ciò che viene chiamato intento, equivale a quel sentiero che nei post precedenti è stato battezzato con il nome di "Via della Volontà". La mia intenzione è ora quella di presentarvi il punto di vista di Carlos Castaneda, il quale riteneva che l'intento fosse lo strumento più potente che un sciamano (o anche un guerriero) potesse utilizzare per intervenire sulla propria Realtà (nella sua terminologia l'intento è quella forza interiore che può modificare i punti di Unione della Realtà).

In un'intervista, Castaneda disse: " L'intento è semplicemente la consapevolezza di avere una possibilità, di una chance di avere una chance".



...l'intento (inteso come l'allineamento di tutte le emanazioni della consapevolezza) fa muovere il punto di unione.

(Gli stregoni chiamano l'intento l'indescrivibile, lo spirito, l'astratto, il nagual)

L'intento è lo spirito che muove i punti d'unione [...] esso è l'atto di allungarsi oltre i nostri limiti raggiungendo l'inconcepibile.

L'intento è la forza che permea ogni cosa e che ci mette in grado di percepire....è la forza che muta e riordina le cose o le mantiene così come sono.

[...] Può nascere dal silenzio interiore (cessa il dialogo interiore)

... L'unico modo di conoscere l'intento é conoscerlo direttamente tramite una connessione vivente che c'è tra l'intento e tutti gli esseri sensibili.

L'intento è la caratteristica universale condivisa da tutto ciò che esiste.

... Tutte le creature viventi sono schiave dell'intento...ci fa fare quello che vuole..siamo nei suoi artigli... ci fa persino morire.

Se un uomo ha un intento fermo e chiaro, i sentimenti non rappresentano un ostacolo perché si è capaci di tenerli sotto controllo.

Avere un intento inflessibile significa possedere la volontà di svolgere tutte le operazioni necessarie per mantenersi costantemente entro i rigidi confini della conoscenza trasmessa.

L'intento inflessibile è un catalizzatore che provoca le decisioni irrevocabili.

L'intento inflessibile era composto di: 1) sobrietà 2) sicurezza di giudizio 3) mancanza di libertà di innovare (cioè assenza di modifiche, poiché per gli sciamani tutti gli atti erano prestabiliti e obbligatori, e doverli eseguire significava mancanza di libertà di innovare).

Quando diventi guerriero l'intento diventa un amico che, per qualche attimo, ti lascia libero...
....il passo successivo è diventare padrone dell'intento (se vuoi volare devi chiamare - saper controllare - l'intento del volo)

Il nagual usa l'intento per il movimento libero, e lo spirito offre al nagual i mezzi per realizzarlo.

«Per il suo collegamento con l'intento un guerriero attraversa quattro stadi:

Il primo è quando ha un anello arrugginito, inaffidabile con l'intento.
Il secondo è quando riesce a pulirlo.
Il terzo è quando riesce a manipolarlo.
Il quarto quando riesce ad accettare i piani dell'astratto.»

Per chiamare l'intento è necessaria la totale concentrazione sul motivo che ci spinge ad agire
Secondo gli sciamani, l'intento si attira con lo sguardo [...] infatti gli stregoni possono trasformare i propri sentimenti in intento [...] gli sciamani evocano l'intento pronunciando a voce alta e chiara la parola "intento".

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