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OSHO: Io vivo spontaneamente


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Estratti da un’intervista con Ken Kashiwahara
Di “Good Morning America” ABC Network, USA


D.: Ti ringrazio molto per il colloquio di questa sera.
Anni fa hai deciso di entrare in silenzio. Di recente hai deciso di parlare con i tuoi discepoli e oggi con noi. Perché adesso hai deciso di parlare?

R: Io vivo spontaneamente. Non decido mai niente in anticipo, tengo il domani aperto: se sento di parlare, parlo; se sento di stare in silenzio, ebbene posso soltanto stare in silenzio. E non chiedo mai a me stesso il perché, dato che non esiste domanda a cui si possa rispondere: tutte le risposte sarebbero arbitrarie. Ragion per cui mi accompagno e scorro semplicemente con il fiume: non chiedo mai dove va, perché si muove, dove sfocerà. E questo è il mio approccio fondamentale alla vita: un totale rilassamento, un abbandonarmi.

D.: Esisteva una ragione di fondo nel tuo aver deciso di entrare in silenzio, o non c’era alcun motivo?

R.: Non vi è mai una ragione, non vivo secondo dei principi, permetto sempre che le cose accadano. Non so perché ho scelto il silenzio, non so perché ho iniziato a parlare di nuovo; ma sono stato felice di stare in silenzio, e sono felice di essere di nuovo uscito dal silenzio; non so cosa succederà domani, forse starò in silenzio, forse parlerò… forse non sarò più qui.

D.: Hai detto che il mondo intero è un caos. Cosa cerchi di creare nell’uomo, nel mondo?

R.: Semplicemente affermo che esiste una via per essere sani, dico che puoi uscire da questa pazzia creata in te dal passato.

D.: In che modo?

R.: Semplicemente osservando come un testimone i tuoi processi di pensiero, questo è il mio metodo di meditazione. Non è una preghiera, perché non esiste un Dio da pregare: è semplicemente un sedersi in silenzio e osservare i pensieri che ti scorrono davanti; un semplice osservare senza interferire, senza nemmeno giudicare perché, nel momento in cui giudichi, hai perso la pura osservazione. Nel momento in cui dici: «Questo è bene, questo è male», sei già rimbalzato nel processo del pensiero.
Occorre un po’ di tempo per creare una distanza tra il testimone e la mente; una volta che questo stacco esiste, avrai una piacevole sorpresa: tu non sei la mente, sei il testimone, un osservatore. Questo processo di osservazione è la reale alchimia della vera religione poiché, via via che diventi sempre più profondamente radicato nell’osservazione, i pensieri iniziano a scomparire; e arriva un momento in cui non ci sono più pensieri. Tu esisti, ma la mente è totalmente vuota: questo è il momento dell’illuminazione. Questo è il momento in cui, per la prima volta, non sei più condizionato, sei sano: un essere umano davvero libero.

D.: Se posso, vorrei chiederti di dare delle risposte dirette ad alcune delle cose di cui abbiamo parlato. Per esempio, è stato scritto, e la gente ha detto, che tu sei il guru del sesso libero.

R.: L’uomo non è per nulla un animale monogamico, è poligamo! E ciascuno lo sa: forse hai una bellissima moglie, ma questo non significa che non sei attratto da altre donne, che una volta ogni tanto non sogni altre donne; qualcuno può avere il miglior marito possibile, ma questo non cambia nulla. L’essere umano è per natura poligamico, la monogamia gli è stata imposta.

D.: Stai dicendo che l’essere umano deve seguire il suo istinto poligamico?

R.: Deve semplicemente seguire la natura, ovunque lo porti… la poligamia va benissimo. In realtà, non è una questione di monogamia o di poligamia; io sono un po’ più avanti: vedo la relazione d’amore o sessuale come un fenomeno assolutamente libero.

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