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IL SEPHER JETSIRAH


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IL SEPHER JETSIRAH
(lo scritto della formazione)

CAPITOLO I
L'INIZIO

v.1- Nel Principio Elohim, Egli - gli - Dei, l'Essere degli esseri, aveva creato in principio ciò che costituisce l'esistenza dei Cieli e della Terra.
v.2 - Ma la Terra non era che una potenza contingente d'essere in una potenza d'essere; l'Oscurità, forza astringente e compressiva, ravvolgeva l'Abisso, sorgente infinita dell'esistenza potenziale; e lo Spirito divino, soffio espansivo e vivificante, esercitava ancora la sua azione generatrice sopra le Acque, immagine della passività universale delle cose.
v.3 - Ora, aveva detto Egli - gli -Dei: La Luce sarà e la Luce era stata.
v.4 - E, considerando questa essenza luminosa come buona, Egli aveva determinato un mezzo di separazione fra la Luce e l'Oscurità.
v.5 - Designando Egli - gli - Dei questa Luce, elementizzazione intelligibile, con il nome di Giorno, manifestazione fenomenica universale, e questa Oscurità, esistenza sensibile e materiale con il nome di Notte, manifestazione negativa e mutazione delle cose: e così era stato l'Occidente, e così era stato l'Oriente, il bene e il mezzo, il punto di arrivo e il punto di partenza della prima manifestazione fenomenica.
v.6 - Dichiarando poi la sua volontà, Egli - gli - Dei aveva detto: vi sarà un'espansione eterea al centro delle acque; e vi sarà una forza rarefacente che operi la divisione delle loro opposte facoltà.
v.7 - Ed Egli, l'Essere degli esseri, aveva fatto questa espansione eterea, aveva fatto sorgere questo movimento di separazione fra le facoltà inferiori e le superiori delle acque: ed era avvenuto così.
v.8 - Designando Egli - gli - Dei questa espansione eterea con il nome di Cieli, le acque esaltate: e così era stato l'occidente e così era stato l'oriente, il fine ed il mezzo, il punto di arrivo ed il punto di partenza della seconda manifestazione fenomenica.
v.9 - Ed aveva detto ancora Egli - gli - Dei: le acque inferiori e gravitanti dei cieli tenderanno irresistibilmente insieme verso un luogo determinato, unico ed apparirà l'Aridità: ed era avvenuto così.
v.10 - Ed aveva designato l'aridità con il nome di Terra, elemento terminale e finale, ed il luogo al quale dovevano tendere le acque lo aveva chiamato Mari, immensità acquosa: e considerando queste cose Egli l'Essere degli esseri, aveva visto che sarebbero state buone.
v.11 - Continuando a dichiarare la sua volontà, aveva detto Egli - gli - Dei: la Terra farà vegetare un'erba vegetante e germogliante da un germe innato, secondo la sua specie, una sostanza fruttifera possedente in sè la sua potenza seminale secondo la propria: ed Egli l'Essere degli esseri, considerando queste cose aveva visto che sarebbero state buone.
v.12 - E così era stato l'occidente e così era stato l'oriente, il fine ed il mezzo, il punto di arrivo ed il punto di partenza della terza manifestazione fenomenica.
v.13 - Dichiarando ancora la sua volontà aveva detto Egli - gli - Dei: vi saranno nell'espansione eterea dei cieli i centri di luce, destinati ad operare il movimento di separazione fra il giorno e la notte e a servire per l'avvenire di segnali per le divisioni temporali, per le manifestazioni fenomeniche universali e per i cambiamenti ontologici degli esseri.
v.14 - E questi Centri di luce saranno come focolari sensibili incaricati di far nascere la Luce intelligibile sulla terra: ed era avvenuto così.
v.15 - Ed aveva determinato Egli, l'Essere degli esseri, l'esistenza potenziale di questa triade di grandi focolari luminosi; destinando il più grande a rappresentare il giorno e il più piccolo a rappresentare la notte; ed aveva determinato così l'esistenza delle facoltà virtuali dell'Universo, le stelle.
v.16 - Ponendo nell'espansione eterea dei cieli questi focolari sensibili per far nascere la Luce intelligibile sulla terra.
v.17 - Per rappresentare il giorno e la notte e per operare il movimento di separazione fra la luce e l'oscurità: e considerando queste cose, Egli, l'Essere degli esseri, aveva visto che sarebbero state buone.
v.18 - E così era stato l'occidente e così era stato l'oriente, il fine ed il mezzo, il punto di arrivo ed il punto di partenza della quarta manifestazione fenomenica.
v.19 - Di poi aveva detto Egli - gli - Dei: le acque farano pullulare i principi vermiformi e volatili di un'anima di Vita, muoventesi sulla terra e volteggiante nell'espansione eterea dei cieli.
v.20 - Ed Egli, l'Essere degli esseri aveva creato l'esistenza potenziale di quelle immensità corporee, legioni di mostri marini, e quella di ogni anima di Vita animata di un movimento serpentino, di cui le acque facevano pullulare principi secondo la loro specie; e quella di ogni volatile dall'ala forte e rapida, secondo la loro specie: e considerando queste cose Egli - gli - Dei aveva visto che sarebbero state buone.
v.21 - Egli aveva benedetto questi esseri ed aveva lor dichiarato la sua volontà dicendo: propagatevi e moltiplicate e riempite le acque dei mari, affinchè la specie dei volatili si moltiplichi sulla terra.
v.22 - E così era stato l'occidente e così era stato l'oriente, il fine ed il mezzo, il punto d'arrivo ed il punto di partenza della quinta manifestazione fenomenica.
v.23 - Ed Egli - gli - Dei aveva detto ancora: la terra emetterà dal suo seno un soffio di vita secondo la sua specie, animato da un movimento progressivo, quadrupede e rettile "Animalità terestre, secondo a sua specie: e così fu fatto.
v.24 - Aveva dunque determinato Egli, l'Essere degli esseri, l'esistenza potenziale di questa animalità terrestre secondo la sua specie, e quella del genere quadrupede, secondo la sua specie, e considerando queste cose aveva giudicato che sarebbero state buone.
v.25 - Continuando poi a dichiarare la sua volontà, aveva detto Egli - gli - Dei: noi faremo Adamo, l'Uomo universale nella nostra ombra riflessa, secondo le leggi della nostra azione assimilatrice; affinché, potenza collettiva, egli abbia l'impero universale e domini sui pesci dei mari, sugli uccelli dei cieli, sui quadrupedi e su tutta l'animalità e su tutta la vita rettiliforme muoventesi sulla terra.
v.26 - Ed Egli, l'Essere degli esseri, aveva creato l'esistenza potenziale di Adamo, l'Uomo universale, nella sua ombra riflessa; l'aveva creato nella sua ombra divina; e, potenza collettiva, l'aveva insieme identificato maschio e femmina.
v.27 - Egli aveva benedetto la sua esistenza collettiva e collettivamente gli aveva dichiarato la sua volontà dicendo: propagatevi e moltiplicatevi, riempite la Terra e soggiogatela; tenete - l'Impero universale e dominate sui pesci dei mari e sugli uccelli dei cieli e sopra ogni cosa dotata di movimento vitale sulla terra.
v.28 - E gli aveva anche dichiarato Egli - gli -Dei: Ecco, io vi ho dato senza eccezioni ogni erba germogliante da un germe innato sulla faccia di tutta la terra, come pure ogni sostanza che porta il proprio frutto e possiede in sé la sua potenza seminale, per servirvi di alimento.
v.29 - E ad ogni animalità terrestre, ad ogni specie volatile o rettiliforme muoventesi sulla terra e possedente in sé il principio innato di un soffio animato di vita, io ho totalmente dato l'erba verdeggiante per alimento. E ciò era stato così.
v.30 - Allora, considerando tutte le cose che egli aveva fatto in potenza come presenti davanti a lui, aveva visto, Egli - gli - Dei che sarebbero state buone, secondo la loro misura. E così era stato l'occidente e così era stato l'oriente, il fine ed il mezzo, il punto di arrivo e il punto di partenza della sesta manifestazione fenomenica.


CAPITOLO II
LA DISTINZIONE
v.1 - Così, dovendo compirsi in atto, si compirono in potenza i Cieli e la Terra e la Legge regolatrice che doveva presiedere al loro sviluppo.
v.2 - E l'Essere degli esseri avendo posto termine alla settima manifestazione fenomenica, l'atto sovrano che aveva concepito, ritornò al suo stato primitivo in questo settimo periodo, dopo l'intero compimento dell'opera divina che aveva effettuato.
v.3 - Perciò benedisse Egli - gli - Dei questa settima manifestazione fenomenica e ne santificò per sempre l'esistenza simbolica come epoca del suo ritorno al suo stato primitivo, dopo l'intero compimento dell'atto sovrano, di cui aveva creato il disegno. secondo la sua potenza efficiente.
v.4 - Questo è il tipo delle generazioni dei Cieli e della Terra, secondo il modo della loro creazione, quando IHOAH, Egli - gli - Dei, spiegando la sua potenza creatrice, fece in principio i Cieli e la Terra.
v. 5 - E la intera creazione della Natura, prima che la natura esistesse sulla Terra, e la sua forza vegetativa, prima che avesse vegetato: giacchè IHOAH, l'Essere degli esseri, non faceva piovere sulla Terra, e l'Adamo universale non esisteva ancora sostanzialmente per elaborare e servire l'elemento adamico.
v. 6 - Ma una emanazione virtuale, elevantesi con energia dal seno della Terra, abbeverava tutta la distesa di questo stesso elemento.
v. 7 - Ora IHOAH. l'Essere degli esseri, avendo formato la sostanza di Adamo dalla sublimazione delle parti più sottili dell'elemento adamico, ispirò nel suo intelletto una essenza esalata dalle Vite e da allora Adamo, l'Uomo universale, divenne qualcosa di simile all'anima vivente, universale.
v. 8 - Tracciò poi IHOAH, Egli - gli - Dei, un recinto organico nella sfera della sensibilità temporale, estratta dall'Anteriorità universale dei tempi; e vi pose questo stesso Adamo che aveva formato per l'eternità.
v. 9 - Ordinando all'elemento adamico di far crescere ogni specie di sostanza vegetativa, tanto bella alla vista, secondo la sua natura, che buona al gusto; e volendo al tempo stesso che il principio sostanziale delle vite si sviluppasse al centro del recinto organico con la sostanza propria del bene e del male.
v.10 - E una emanazione luminosa, simile ad un vasto fiume emanava dalla sfera sensibile per vivificare il  recinto organico; vi si divideva ed appariva al di fuori, secondo la potenza moltiplicatrice del quaternario, in quattro principi.
v. 11 - Il nome del primo di questi principi emanati era Phishon, ossia la realtà fisica l'essere apparente: egli circondava tutta la terra di Huwila, l'energia virtuale, luogo natale dell'oro.
v. 12 - E l'oro in quella terra, emblema della riflessione luminosa, era buono. Ed era anche il luogo natale di Pedolla, divisione misteriosa, e della pietra Shoam, subblimazione universale.
v. 13 - Il nome del secondo di questi principi emanati era Gihon, il movimento formativo: esso circondava tutta la terra di Choush, il principio innato.
v. 14 - Il nome del terzo di questi principi emanati era Hiddekel, il rapido propagatore, veicolo del principio della felicità. Il quarto, infine, aveva nome Phrath per la fecondità di cui era la sorgente.
v. 15 - Così dunque IHOAH, l'Essere degli esseri, preso Adamo, l'uomo universale, lo pose nel recinto organico della sensibilità temporale perchè lo elaborasse e lo custodisse con cura.
v. 16 - E gli raccomandò grandemente, IHOAH, Egli  - gli - Dei,  dichiarandogli così la sua volontà: Di tutta la sostanza vegetativa del recinto organico puoi nutrirti senza paura.
v. 17 - Ma della sostanza propria della coscienza del bene e del male guardati bene dal fare alcun uso, perchè il giorno stesso in cui te ne nutrirai tu diverrai mutevole e morirai.
v. 18 - E disse poi IHOAH, l'Essere degli esseri: Non è buono che adamo sia solo con sè stesso: io gli farò una compagna, una aiutante elementare, emanata da lui stesso e formata nel riflesso della sua luce.
v. 19 - Ora Egli aveva formato fuori dell'elemento adamico ogni animalità della natura terrestre ed ogni specie di volatili dei cieli; e li fece venire verso Adamo per vedere quale nome relativo a se stesso quest'Uomo universale assegnerebbe ad ogni specie; e tutti i nomi che egli assegnò a tali specie nei loro rapporti con lui furono l'espressione dei loro rapporti con l'Anima vivente universale.
v. 20 - Così dunque Adamo assegnò i nomi a tutta la razza dei quadrupedi, a quella degli uccelli, e generalemnte ad ogni animalità della natura, ma non potè trovarvi quella compagna, quella aiutante elementare che, emanata da lui stesso e formata nel riflesso della sua luce, doveva presentargli la sua immagine riflessa.
v.21 - Allora IHOAH, l'Essere degli esseri, fece venire un sonno profondo e simpatico su quest'Uomo uiniversale che si addormentò subito; e, rompendo l'unità dei suoi involucri esterni, ne prese uno e rivestì di forma e di bellezza corporea la sua debolezza originale.
v.22 - Di poi ristabilì questo rivestimento che aveva estratto dalla sostanza stessa di Adamo, per farlo servire di base a quella di Aisha, la sua compagna intellettuale; e la condusse verso di lui.
v.23 - E Adamo, dichiarando il proprio pensiero, disse: Costei è veramente sostanza della mia sostanza e forma della mia forma; e la chiamò Aisha, facoltà volitiva efficiente, per causa del principio volitivo Aisha da cui era stata ricavata in sostanza.
v. 24 - Ecco perchè l'uomo intellettuale Aish deve abbandonare suo padre e sua madre e riunirsi alla sua compagna intellettuale Aisha, la sua facoltà volitiva, per dare con essa un solo essere sotto una stessa forma.
v. 25 - Ora l'universale Adamo e la sua facoltà volitiva Aisha erano ambedue del tutto nudi, senza alcun velo corporeo che nascondesse le loro concezioni mentali, ma non erano affatto causa di vergogna l'uno per l'altro.

CAPITOLO III
L'ESTRAZIONE

v.1 -E Nahash, l'Attrazione originale, la Cupidigia, questo ardore interno, insaziabile, era la passione che trascinava la vita elementare, il principio interno della Natura, opera di IHOAH. Ora questa passione insidiosa disse ad Aisha, la facoltà volitiva di Adamo: Perchè vi ha raccomandato Egli - gli - Dei di non alimentarvi di tutta la sostanza della sfera organica?
v- 2 - E la facoltà volitiva rispose a questo bramoso ardore: noi possiamo alimentarci senza paura del frutto sostanziale del recinto organico.
v. 3 - Ma quanto al frutto della sostanza stessa che è al centro di questo recinto Egli - gli - Dei ci ha detto: Voi non ve ne servirete per alimento. voi non lo desidererete nel vostro animo, perchè non vi diate senza fallo la morte da voi stessi.
v. 4 - Allora Nahash, l'attrazione originale, riprese: No, voi non vi uccidereste con la morte.
v. 5 - Poichè Egli - gli - Dei, sapendo bene che, il giorno stesso in cui vi alimentereste di questa sostanza, i vostri occhi sarebbero aperti alla luce, teme che voi non diveniate suoi pari,  conoscendo il bene ed il male.
v. 6 - Aisha, la facoltà volitiva, avendo considerato che effettivamente questa sostanza, la quale ugualmente attraeva il senso del gusto e quello della vista, sembrava buona e la lusingava gradevolmente con la speranza di universalizzare la sua intelligenza, ne staccò il frutto e se ne cibò; facendone pure parte intenzionalmente al suo principio intellettuale Aish, a cui era strettamente unita; ed anche egli se ne cibò.
v. 7 - E all'improvviso i loro occhi si aprirono simultaneamente ed essi conobbero che erano spogli di virtù, di luce propria, sterili, rivelati nel loro oscuro principio. Essi fecero allora nascere sopra di sè una elevazione ombrosa, velo di mutua tristezza e di dolore; e si fecero vesti caduche.
v. 8 - In questa udirono la voce stessa di IHOAH, l'Essere degli esseri, trascorrente per ogni senso nel recinto organico, secondo il soffio spirituale della luce del giorno. L'universale Adamo si nasconde alla vista di IHOAH con la sua facoltà volitiva, al centro della sostanza stessa del recinto organico.
v. 9 - Ma IHOAH, l'Essere degli esseri, si fece sentire ad Adamo, egli disse: Dove ti ha portato la tua volontà?
v. 10 - E Adamo rispose: Io ho udito la tua voce in questo recinto e, vedendo che ero spoglio di virtù, sterile, rivelato nel mio oscuro principio, mi sono nascosto.
v. 11 - E l'Essere degli esseri riprese: Chi ti ha allora insegnato che tu eri così spoglio se non l'uso proprio di quella sostanza che ti avevo esplicitamente raccomandato di non usare per alimento?
v. 12 - E Adamo rispose ancora: Aisha, la facoltà volitiva che tu mi hai dato per compagna mi ha offerto lei questa sostanza, e io me ne sono cibato.
v. 13 - Allora IHOAH, l'Essere degli esseri, disse alla facoltà volitiva: Perchè hai fatto ciò? Ed Aisha rispose; Nahash, questa insidiosa passione, è stata la causa del mio delirio, ed io me ne sono cibata.
v. 14 - E IHOAH, l'Essere degli esseri, disse a Nahash, l'attrazione originale: Giacchè tu hai causato questa rovina, tu sarai una passione maledetta in mezzo alla specie animale e in mezzo a tutto ciò che vive nella Natura; secondo la tua tortuosa inclinazione tu agirai bassamente ed alimenterai tutti i momenti della tua esistenza di esalazioni elementari.
v. 15 - Io metterò una antipatia profonda fra te, Passione cupida e Aisha, la facoltà volitiva; fra le tue produzioni e le sue produzioni: le sue comprimeranno in te il principio del male e le tue conculcheranno in lei le conseguenze della sua colpa.
v. 16 - Rivolgendosi quindi ad Aisha, la facoltà volitiva, disse : Io moltiplicherò il numero degli ostacoli fisici di ogni specie frapposti all'esecuzione dei tuoi desideri, aumentando al tempo stesso il numero delle tue concezioni mentali e delle tue filiazioni. con fatica e dolore tu darai l'esistenza alle tue produzioni, e, attirata dalle tue inclinazioni verso il tuo principio intellettuale, tu ne subirai il dominio, ed esso si esprimerà in te.
v. 17 - E all'Uomo universale Adamo, disse poi: Siccome tu hai dato ascolto alla voce della tua facoltà volitiva e ti sei nutrito della sostanza di cui ti avevo esplicitamente raccomandato di non alimentarti, sia maledetto per causa tua l'elemento adamico, omogeneo e similare a te; tu sarai costretto ad alimentartene con angoscia tutti i momenti della tua vita.
v.18 - E germoglieranno in abbondanza per te le produzioni taglienti e le produzioni incolte e disordinate, e ti nutrirai dei frutti acerbi ed aridi della Natura elementare.
v. 19 - Tu te ne nutrirai nell'agitazione continua del tuo spirito e fino al momento della tua reintegrazione nell'elemento adamico, omogeneo e similare a te: poiché, come sei stato tratto da questo elemento e non ne sei che una emanazione spiritale, così a questa emanazione spiritale devi essere reintegrato.
v. 20 - Allora l'universale Adamo dette alla sua facoltà volitiva Aisha il nome di Heva, esistenza elementare, poichè essa diveniva l'origine di tutto ciò che costituisce questa esistenza.
v. 21 - Di poi IHOAH, l'Essere degli esseri, fece per Adamo e per la sua compagna intellettuale una specie di corpo di difesa di cui li rivestì con cura.
v. 22 - Dicendo IHOAH, Egli - gli - Dei: Ecco Adamo, l'Uomo universale divenuto simile ad uno di noi in quanto ha conoscenza del bene e del male. Ma allora, temendo che non stendesse la mano e si impadronisse anche del principio sostanziale delle Vite e che se ne cibasse, vivendo così nello stato cui era durante l'immensità dei tempi.
v. 23 - IHOAH, l'Essere degli esseri, lo isolò dalla sfera organica della sensibilità temporale, affinchè elaborasse e servisse con cura quell'elemento Adamico da cui era stato tratto.
v. 24 - Così allontanò dal suo posto quest'Uomo universale e stabilì, dal principio dall'anteriorità dei tempi alla sfera sensibile, un essere collettivo chiamato Cherubim, simile alla potenza moltiplicatrice univesale, armato della fiammma incandescente dello sterminio, turbinante senza riposo su se stessa, per guardare la via della sostanza elementare delle vite.


CAPITOLO IV
LA MOLTIPLICAZIONE DIVISIONALE

v. 1 - Adamo, l'Uomo universale, conobbe Heva, l'esistenza elementare, in quanto sua facoltà volitiva efficiente; ed essa concepì e generò Kaìn, il forte e potente trasformatore, colui che centralizza, si impadronisce ed assimila a sè; ed essa disse: Io ho formato, secondo la mia natura, un principio intellettuale dell'esistenza stessa e simile a IHOAH.
v.2 - Ed essa aggiunse a questo parto quello del fratello di lui Habel, il dolce e pacifico liberatore, colui che scioglie e distende, che evapora, che fugge dal centro. Ora Habel era destinato a dirigere il divenire del Mondo corporeo; e Kaìn ad elaborare e a servire l'elemento adamico.
v. 3 - Ora, dalla cima dei mari Kaìn fece salire  verso IHOAH una oblazione dei frutti di questo stesso elemento.
v. 4 - Mentre Habel offriva un'altra oblazione delle primizie del mondo che dirigeva e delle virtù più eminenti delle sue produzioni: ma IHOAH, essendosi mostrato salvatore riguardo ad Habel e alle sue offerte.
v. 5 - Non fece niente pari accoglienza a Kaìn e alle sue offerte; e ciò fu la causa di un subitaneo ardore in questo trasformatore potente, ne alterò la fisonomia e l'abbatt'è del tutto.
v. 6 - Allora IHOAH disse a Kaìn: Perchè tale ardore da parte tua? e donde viene che la tua fisonomia è così sconvolta ed abbattuta?
v. 7 - Se tu fai il bene, non ne porti tu l'impronta? e se al contrario fai il male, il vizio non appare sulla tua fronte? trascinandoti alle sue inclinazioni che divengon le tue, rappresentandoti tu simpaticamente in lui?
v. 8 - Di poi Kaìn, dichiarando il suo pensiero ad Habel, suo fratello, gli manifestò la propria volontà. Or mentre erano insieme nella natura produttrice, Kaìn, il violento accentratore, insorse violentemente contro Habel suo fratello, il dolce e pacifico liberatore, lo sopraffece con le sue forze e lo sacrificò.
v. 9 - E IHOAH disse a Kaìn: Dov'è tuo fratello Habel? E Kaìn rispose: Io non lo sò. Sono forse suo guardiano?
v. 10 - E IHOAH disse ancora: Che hai fatto? Il lamento delle generazioni che dovevano procedere da tuo fratello, essere omogeneo, sale fino a me dall'elemento adamico.
v. 11 - Ora sii tu maledetto per quello stesso elemento la cui avidità ha potuto assorbire di mano tua quelle generazioni omogenee che dovevano procedere da tuo fratello.
v. 12 - Quando tu lavorerai, esso non unirà affatto la sua forza virtuale ai tuoi sforzi. Tu vagherai per la Terra, sconvolto da un movimento di inquietudine e di terrore.
v. 13 - Allora Kaìn disse a IHOAH: Come la mia colpa deve essere grande, dato il castigo!
v. 14 - Ecco, tu mi cacci oggi dall'elemento Adamico; io devo nascondermi con ogni cura dalla tua presenza; devo vagare per la Terra sconvolto da un movimento d'inquietudine e di terrore: così qualunque essere che mi incontrerà potrà sopraffarmi.
v. 15 - Ma IHOAH dichiarò il suo volere e disse: Ogni essere che crederà di sopraffare Kaìn, il forte e potente trasformatore, sarà al contrario colui che lo esalterà sette volte di più. E dopo ciò, IHOAH pose sopra Kaìn un segno affinchè nessun essere che lo incontrasse potesse fargli del male.
v. 16 - E Kaìn si ritirò dalla presenza di IHOAH e andò ad abitare nella terra dell'esilio, della discordia e del terrore, il principio anteriore alla sensibilità temporale.
v. 17 - E Kaìn conobbe la sua facoltà volitiva efficiente ed essa concepì e partorì Henoch, la forza centrale e fondatrice; di poi si pose ad edificare un circuito sferico, un recinto fortificato, al quale impose il nome di suo figlio Henoch.
v. 18 - E fu accordato a questo stesso Henoch di produrre l'esistenza Whirad, il movimento eccitatore, la cuasa motrice; e Whirad produsse quella di Mehoujael, la manifestazione fisica, la realtà oggettiva; e Mehoujael produsse quella di Methoushael, il baratro insaziabile della morte; e Methoushael produsse quella di Lamech, il nodo che arresta la dissoluzione, il flessibile legame delle cose.
v.19 - Ora Lamech prese come spose corporali due facoltà fisiche: il nome della prima era Whada, l'evidente; quello della seconda Tzilla, la profonda, l'oscura, la velata.
v. 20 - Whada dette la nascita a Jabal, principio acqueo, quello da cui derivano l'abbondanza e la fertilità fisiche, padre di quelli che abitano in dimore fisse ed elevate e che amettono la proprietà.
v.21 - Jabal ebbe per fratello Jubal, fluido universale, principio aereo da cui derivano la gioia e la prosperità morali, padre di coloro che si abbandonano alle concezioni luminose e degne di essere amate, le scienze e le arti.
v. 22 - E Tzilla dette la nascita a Thubal-Kain, la diffusione centrale, principio mercuriale e minerale, maestro di coloro che si dedicano ai lavori meccanici, che frugano le miniere e lavorano il ferro. E la discendenza di Thubal-Kain fu Nawhoma, il principio dell'aggregazione e dell'associazione dei popoli.
v. 23 - Allora Lamech, il nodo che arresta la dissoluzione, disse alle sue due facoltà fisiche, Whadad e Tzilla: Ascoltate la mia parola, spose di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire; poiché, come io ho distrutto l'intelletto individualizzato alla sua facoltà volitiva per dilatarmi e distendermi; come ho distrutto lo spirito di famiglia per costituirmi in corpo di popolo.
v. 24 - Così, parimenti a quello che è stato detto che colui il quale volesse sopraffare Kaìn il potente trasformatore né moltiplicherebbe per sette le forze costitutive centralizzanti; colui che vorrà schiacciare Lamech, il flessibile legame delle cose, ne aumenterà settantasette colte il potere legante.
v. 25 - Nel frattempo Adamo, l'Uomo Universale, aveva ancora conosciuto la sua facoltà volitiva efficiente ed essa gli aveva partorito un figlio a cui aveva imposto il nome di Sheth, la base, il fondo delle cose, poichè aveva detto: Egli - gli - Dei ha posto in me la base di un'altra generazione, emanata dalla caduta di Habel quando fu immolato da Kaìn.
v. 26 - Ed anche a Sheth fu dato di generare un figlio a cui dette nome Enosh ossia l'essere mutevole, l'uomo corporale; e da allora fu permesso sperare ed attendere un sollievo ai mali nell'invocazione del nome di IHOAH.


CAPITOLO V
LA COMPRENSIONE FACOLTATIVA

v, 1 - Questo è il libro delle generazioni caratteristiche di Adamo, l'Uomo universale, dal giorno in cui Egli - gli - Dei, creandolo secondo le leggi della sua azione assimilatrice, ne determinà l'esistenza potenziale.
v. 2 - Creandolo collettivamente maschio e femmina, causa e mezzo, benedicendolo sotto questo rapporto collettivo e dandogli il nome universale di Adamo, il giorno stesso in cui l'aveva creato universalemente.
v. 3  - Ora Adamo esisteva da tre decine e un centinaio di mutazioni ontologiche temporali, quando gli fu dato di generare, per mezzo della sua facoltà assimilatrice, nella sua ombra riflessa, un essere emanato, al quale dette nome Sheth, come destinato ad essere la base ed il fondo stesso delle cose.
v. 4 - E i periodi luminosi di Adamo, dopo che gli fu dato di produrre l'esistenza di Sheth, furono otto centinaia di mutazioni; ed egli produsse altri esseri emanati.
v. 5 - Così il numero totale dei periodi luminosi di Adamo durante il tempo di sua vita, fu di nove centinaia intere e di tre decine di mutazioni ontologiche temporali, ed egli cessò.
v. 6 - Frattanto Sheth, la base delle cose, esisteva da cinque mutazioni temporali e un centinaio di mutazioni quando generò Enosh, l'essere mutevole, l'uomo corporale.
v. 7 - Sheth continuò ad esistere ancora dopo questa generazione per sette mutazioni temporali ed otto centinaia intere di mutazioni; e produsse altri esseri emanati.
v. 8 - Così i periodi luminosi durante i quali Sheth continuò ad esistere furono in tutto due mutazioni temporali, una decina e nove centinaia intere di mutazioni: ed egli cessò.
v. 9 - Frattanto Enosh, l'uomo corporale, esisteva da nove decine di mutazioni temporali quando produsse l'esistenza di Kainan, colui che si impadronisce, invade ed avvolge la generalità delle cose.
v. 10 - Ed Enosh continuò ad esistere ancora dopo questa generazione per cinque mutazioni temporali, una decina e otto centinaia intere di mutazioni e produsse altri esseri emanati.
v. 11 - Così il numero totale dei periodi luminsi di Enosh arrivò fino a cinque mutazioni temporali e nove centinaia intere di mutazioni; ed egli cessò.
v. 12 - Frattanto Kainan, l'invaghimento generale esisteva da sette decine di mutazioni temporali quando produsse l'esistenza di Mahollael, l'esaltazione potente, lo splendore.
v. 13 - E Kainan continuò ad esistere dopo questa generazione per quattro decine di mutazioni temporali ed otto centinaia intere di mutazioni e produsse altri esseri emanati.
v. 14 - Così i periodì luminosi di Kinan furono in tutto dieci mutazioni temporali e nove centinaia intere di mutazioni; ed egli cessò.
v. 15 - Frattanto Mahollael, l'esaltazione potente, lo splendore, esisteva da otto mutazioni e sei decine di mutazioni temporali quanto generò Ired, il movimento perseverante in esaltazione o in degenerescenza.
v. 16 - E Mahollael, continò ad esistere dopo questa generazione per tre decine di mutazioni temporali ed otto centinaia intere di mutazioni, e produsse altri esseri emanati.
v. 17 - Così il numero totale dei periodi luminosi di Mahollael, l'esaltazione glorificata, fu di cinque mutazioni temporali, di nove decine e di otto centinaia intere di mutazioni; ed egli cessò.
v. 18 - Frattanto Ired il movimento perseverante, esisteva da due mutazioni temporali, sei decine e un centinaio intero di mutazioni quando produsse l'esistenza di Henoch, il movimento di accentramento e di costrizione che stabilizza e consolida il bene o il male.
v. 19 - Ed Ired continuò ad esistere dopo questa generazione per otto centinaia intere di mutazioni temporali; e produsse altri esseri emanati.
v. 20 - Così i periodi luminosi di Ired, il movimento perseverante in esaltazione e in degenerescenza, furono in tutto due mutazioni temporali, sei decine ed otto centinaia intere di mutazioni;  ed egli cessò.
v. 21 - Frattanto Henoch, il movimento accentratore, era già esistito per cinque mutazioni temporali e sei decine quando produsse l'esistenza di Methoushalè, l'emissione della morte.
v. 22 - Ed Henoch, movimento di costrizione e sentimento di penitenza, si mantenne sempre sulla via di Elohim, Egli - gli - Dei, dopo questa generazione e produsse altri esseri emanati.
v. 23 - Così il numero dei suoi periodi luminosi fu di cinque mutazioni temporali, sei decine e tre centinaia di mutazioni.
v. 24 - E continuando egli sempre a seguire la via di Helohim, Egli - gli - Dei, cessò di vivere senza cessare di essere, poichè l'Essere degli esseri lo richiamò a sè.
v. 25 - Frattanto Methoushalè, l'emissione della morte, esisteva da sette mutazioni temporali, otto decine e un centinaio intero di mutazioni quando produsse l'esistenza di Lamech, il nodo che lega la dissoluzione e l'arresta.
v. 26 - E Methoushalè continuò ad esistere dopo questa generazione per due mutazioni temporali, otto decine e sette centinaia intere di mutazioni e produsse altri esseri emanati.
v. 27 - Così i periodi luminosi di Methoushalè, l'emissione della morte, raggiunsero il numero di nove mutazioni temporali, sei decine e nove centinaia di mutazioni; ed egli cessò.
v. 28 - Frattanto Lamech il flessibile legame delle cose, eisiteva già da due mutazioni temporali, otto decine e un centinaio intero di mutazioni quando generò un figlio.
v. 29 - Al quale dette il nome di Noè, il riposo della natura elementare, dicendo: Costui darà riposo alla nostra esistenza, ed alleggerirà gli affanni il cui peso insopportabile grava sulle nostre facoltà a causa dell'elemento adamico di cui , IHOAH ha con tanta forza maledetto il principio.
v. 30 - E Lamech continuò ad esistere, dopo aver dato la nascita a questo figlio, per cinque mutazioni temporali, nove decine e cinque centinaia intere di mutazioni e generò altri esseri emanati.
v. 31 - Così il numero totale dei periodi luminosi di Lamech, il flessibile legame delle cose, fu di sette mutazioni temporali, sette decine e sette centinaia intere di mutazioni; ed egli cessò.
v, 32 - E Noè, il riposo dell'esistenza elementare, era il figlio di cinque centinaia di mutazioni temporali ontologiche quando prudusse l'esistenza di Sem, ciò che è elevato e risplendente, di Cham, ciè che è ricurvo e caldo, e di Japheth, ciò che è esteso.


CAPITOLO VI
LA MISURA PROPORZIONALE
v.1 - Ma, conseguenza necessaria della caduta di Adamo e della dissoluzione di quest'Uomo universale, nacquero dalle sue divisioni sulla faccia della Terra forme sensibili e corporali che furono prodotte in abbondanza.
v.2 - Ora gli esseri emanati da Elohim, Egli - gli - Dei, efflussi spirituali, avendo considerato queste forme sensibili, le trovarono graziose e si unirono, come a poteri generatori, a tutte quelle che loro maggiormente piacquero.
v.3 - E IHOAH aveva detto: il mio soffio vivificante non si prodigherà ormai più nell'immensità dei tempi per l'Adamo universale, la cui decadenza è tanto rapida quanto generale; e poiché egli è divenuto corporale, i suoi periodi luminosi non andranno oltre un centinaio e due decine di mutazioni temporali.
v.4 - In quel tempo i Nefilei, gli eletti tra gli uomini, i nobili, esistevano sulla Terra; essi erano derivati dall'unione degli efflussi spirituali alle forme sensibili, dopo che gli esseri emanati da Egli - gli - Dei ebbero fecondato le produzioni corporali dell'Adamo universale: erano quegli illustri Ghiborrei, quegli eroi, quei famosi Iperoberei, i cui nomi sono stati così noti nella profondità dei tempi.
v.5 - Allora IHOAH, vedendo che la perversità di Adamo cresceva sempre più sulla terra, e che questo essere universale non aveva più che pensieri cattivi, corrispondenti alla corruzione del suo cuore, e diffondenti il contagio del vizio per tutto quel periodo luminoso.
v. 6 - Tralasciò interamente le cure che dava alla conservazione dell'esistenza di questo stesso Adamo sulla Terra, e, reprimendo se stesso nel cuor suo, fece che questo gli divenisse severo.
v. 7 - Dicendo: Io cancellerò l'esistenza di quest'Uomo universale, che ho creato, dalla faccia dell'elemento adamico: io lo cancellerò dal regno degli uomini fino a quello dei quadrupedi, da quello dei rettili fino a quello degli uccelli dei cieli; poichè io ho abbandonato del tutto le cure conservatrici per le quali avevo fatto tutto ciò.
v.8 - Noè solo, il riposo della Natura elementare, trovò grazia agli occhi di IHOAH.
v.9 - Or queste erano state le generazioni di Noè: di Noè, principio intellettuale, manifestante la giustizia delle virtù universali nei periodi della sua vita, di Noè, sempre occupato a camminar nella via di Helohim, Egli - gli - Dei.
v.10 - Noè il riposo dell'esistenza aveva generato una triade di esseri emanati: Shem, lelevazione brillante; Cham, l'inclinazione oscura; Japheth, l'estensione assoluta.
v.11 - Così dunque la Terra avvilita, decaduta, si degradava agli occhi dell'Essere degli esseri, riempiendosi sempre più d'un ardore tenebroso e divorante.
v. 12 - Ed Egli - gli - Dei, considerando la Terra, vide che la sua decadenza era causata dall'abbassamento di ogni corporeità vivente, in cui la propria legge era affievolita.
v. 13 - Allora,  manifestando la sua parola disse a Noè: Il fine di ogni corporeità vivente si avvicina agli occhi miei; la Terra è ricolma di un ardore tenebroso e divorante che la degrada e l'abbassa da un estremità ad un'altra. ora ecco, Io lascerò nascere da questa stessa degradazione l'avvilimento da lei trascinato e la distruzione.
v. 14 - Fatti una Thebah, un recinto simpatico; falla di una sostanza elementare conservatrice; dividila in stanze e in corridoi di comunicazione; e fasciane la superficie tanto esterna come interna di una materia corporizzante e bituminosa.
v.15 - E tu farai così questa dimora misteriosa, questa Thebah: tu le darai tre centinaia di misura-madre in lunghezza, cinque decine in larghezza e tre decine in altezza.
v.16 - Secondo la stessa misura regolatrice tu farai l'estensione ricurva di questo recinto simpatico nella sua parte superiore accessibile alla luce e capace di dirigerla; la allargherai dalla parte opposta; e farai le parti basse doppie e triple.
v.17 - Poichè io stesso apporterò sulla Terra la grande intumescenza delle acque, per distruggere in essa e consumare interamente ogni sostanza corporale che possieda in sè il soffio delle Vite: e tutto ciò che è sulla Terra, al di sotto dei cieli, morirà.
v.18 - Ma io lascierò sussistere la mia forza creatrice presso di te: ed entrerai nella Thebah tu ed i tuoi figli, gli esseri emanati da te, e la tua facoltà volitiva efficiente, e le facoltà corporali degli esseri emanati da te, insieme a te.
v. 19 - E tu farai entrare nella Thebah, in questa dimora misteriosa, coppia per coppia, gli esseri di ogni modo di esistenza, di ogni forma, a ciò che in te continuino ad esistere: tutti questi esseri saranno maschio e femmina.
v.20 - Del genere volatile e del quadrupede secondo la loro specie, e di ogni rettile derivato dall'elemento adamico, le coppie di tutte le specie verranno presso di te per conservarvi la loro esistenza.
v.21 - E prendi di ogni alimento capace di alimentare: raccoglilo in te acciochè serva di nutrimento per te e per tutti essi.
v.22 - E Noè, facendo queste cose, si conformò in tutto a quello che saggiamente gli era stato prescritto da Elohim, Egli - gli - Dei.

CAPITOLO VII
LA CONSUMAZIONE DELLE COSE
v.1 - Dipoi disse IHOAH: vieni tu e tutto ciò che ti è interno dentro la Thebah, l'asilo scambievole; poichè la tua natura si è mostrata giusta agli occhi miei in questi tempi di perversità.
v.2 - Prendi del genere dei quadrupedi sette coppie di ogni specie pura, ogni coppia composta del principio e della sua facoltà volitiva efficiente, e due coppie di ogni specie non pura, ogni coppia composta egualmente del principio e della sua facoltà efficiente.
v.3 - Prendi anche dei volatili del cielo sette coppie di tutte le specie, maschio e femmina, per conservarne l'esistenza seminale sulla Terra.
v. 4 - Poichè nel settimo periodo, che è l'attuale, delle manifestazioni fenomeniche, io stesso farò venire l'elemento acqueo sulla Terra per quattro decine di giorni e quattro decine di notti, onde cancellare del tutto dall'elemento adamico questa natura sostanziale e plastica che io vi ho composta.
v. 5 - E Noè si conformò con esattezza a tutto ciò che gli aveva saggiamente raccomandato IHOAH.
v. 6 - Ora Noè era figlio di sei intere centinaia di mutazioni temporali ontologiche, ossia né emanava come riposo della natura elementare, quando la grande itumescenza delle acque cominciò a distendersi sulla terra.
v. 7 - E Noè, accompagnato dagli esseri emanati da lui, dalla sua facoltà volitiva efficiente e dalle facoltà fisiche dipendenti dalle sue produzioni, si recò alla Thebah, la dimora misteriosa, per sfuggire alle acque della grande intumescenza.
v.8 - Del genere quadrupede puro e del genere quadrupede non puro, del genere volatile e di tutto ciò che è animato di movimento rettiliforme sull'elemento adamico.
v.9 - Si recarono da Noè le coppie di ogni specie, (da Noè) il riposo dell'esistenza, nell'asilo reciproco della Thebah, maschi e femmina, come saggiamente aveva raccomandato l'Essere degli esseri.
v.10 - Così, nella settima manifestazione fenomenica, le acque della grande intumescenza furono sulla Terra.
v.11 - Nella mutazione ontologica di sei centinaia di mutazioni delle vite di Noè, nella seconda Meomenia, nel diciasettesimo periodo luminoso di questa Meomenia, in quel giorno, furono aperte tutte le fonti dell'abisso potenziale e furono disciolte nei Cieli le forze moltiplicatrici delle acque abbandonate al loro movimento di dilatazione.
v. 12- E la caduta dell'atmosfera acquosa, precipitante in massa e senza discontinuità sulla Terra, fu di quattro decine di giorni e di quattro decine di notti.
v.13 - Nel principio stesso di questa settima manifestazione fenomenica, Noè, il riposo dell'esistenza elementare, si era rifugiato con Shem, l'elevazione brillante, Cham, l'obbliquità tenebrosa, e Japheth, lo spazio esteso, produzioni emanate da lui, la sua facoltà volitiva efficiente e le tre facoltà fisiche delle sue produzioni, verso la Thebah, il recinto reciproco, il luogo di rifugio.
v.14 - E con loro l'intera vita della Natura animale, secondo le varie specie: ogni quadrupede, ogni rettile strisciante sul suolo, ogni volatile, ciascuno secondo la propria specie; ogni essere che corre, ogni essere che vola.
v.15 - Tutti a copie si erano recati presso Noè nella Thebah, qualunque forma avessero e possedendo in sè il soffio delle Vite;
v,16 - Procedendo insieme, maschio e femmina, di qualsiasi aspetto esteriore, seguendo docilmente il movimento comunicato dall'Essere degli esseri, marcia di cui IHOAH segnò la fine con il proprio allontanarsi.
v.17 - Continuando frattanto la grande intumescenza a venir sulla Terra per quattro decine di giorni, le acque ingrossaron sempre più, portando nel loro seno la Thebah, inalzandola sopra la Terra.
v.18 - Esse invasero, dominarono la Terra intera, accrescendosi da ogni lato, mentre la Thebah galleggiava sulla superficie dei flutti, seguendone ogni movimento.
v.19 - E le acque finalmente prevalsero in tutta la portata delle loro forze, a punto tale che le montagne più elevate che vi siano sotto i cieli ne furono ricoperte.
v.20 - Esse superarono le lor cime di sei decine di misure-madri, coprendo interamente le montagne.
v.21 - Così si dileguò e svanì ogni forma corporale che si muoveva sulla Terra, degli uccelli e dei quadrupedi, dell'esistenza animale, e della Vita originale e vermiforme uscita dalla Terra, e di tutto l'Uomo universale, di tutto l'Adamo!
v.22 - Tutto ciò che era dotato di un'essenza emanata dallo spirito delle Vite nella sua comprensione spirituale, raggiunte dal flagello sterminatore, cessò.
v.23 - Perfino la traccia della natura sostanziale e plastica fu cancellata dall'elemento adamico, dal regno umano fino al regno quadrupede, dal rettiliforme fino a quello degli uccelli dei cieli: e tutti questi esseri, ugualmente cancellati, disparvero dalla Terra. Restarono soltanto Noè, il riposo elementare, e ciò che era con lui nelle Thebah, il recinto sacro.
v.24 - E le Acque prevalsero sulla Terra e vi dominarono per cinque decine ed un centinaio di periodi luminosi.

CAPITOLO VIII
L'AMMASSAMENTO DELLA SPECIE
v. 1 - Ma Egli - gli - Dei si ricordò della sopravvivenza di Noè e della vita animale e di tutto il genere dei quadrupedi chiusi insieme nella Thebah, quel recinto sacro; e fece trascorrere da Oriente ad Occidente un soffio sulla Terra che trattenne il dilagare delle acque.
v.2 - Le fonti dell'abisso potenziale indefinito furono chiuse, le forze moltiplicatrici delle acque s'arrestaron nei cieli, e l'atmosfera acquosa che cadeva in massa si esaurì.
v.3 - Agitate da un periodico movimento di flusso e riflusso, le acque ondeggianti sulla Terra tornarono in fine al loro primitivo stato; e si ritirarono in sè stesse al termine di cinque decine ed un intero centinaio di periodi luminosi.
v.4 - E nella settima luna nuova, nel diciassettesimo giorno di questa lunazione, la Thebah si fermò sulle cime dell'Ararat, ossia ai primi albori del cammino riflesso della luce.
v.5 - Ma le acque, sempre agitate da un continuo flusso e riflusso, rimasero abbandonate a questo doppio movimento di avanzare e di ritirarsi in se stesso fino alla decima lunazione. E non fu che in principio a questa decima Meomenia che apparvero i primi indizi degli elementi, dei principi delle produzioni della natura, le cime delle montagne.
v.6 - Là si compierono le quattro decine di giorni; e Noè, liberando la luce di cui aveva dotato la Thebh,
v.7 - Lasciò sfuggire l'Erebo, l'oscurità occidentale, che, prendendo un movimento alterno di andata e ritorno, mantenne e manterrà questo movimento periodico, fino al completo prosciugamento delle acque dalla superficie terrestre.
v.8 - Fece poi andar via con lui l'Iona, la forza plastica della Natura, per esplorare se le acque diminuissero dalla superficie dell'elemento adamico.
v.9 - Ma Iona, non trovando dove posarsi per comunicare la sua azione generatrice intorno a lui, alla Thebah, poichè le acque occupavano ancora tutta la superficie terrestre; egli spiegò allora la sua potenza e, avendola ritirata, la fece venire a sè nella Thebah.
v.10 - E quando ebbe aspettato un'altro settenario di periodi luminosi, egli fece di nuovo uscire l'Iona dalla Thebah.
v.11 - Ma questa facoltà plastica della natura ritornò a lui solo al tempo stesso dell'Erebo, come una colomba che fugga il nero corvo: una sublimazione della essenza ignea era stata afferrata dalla sua facoltà di concepire; così che a questo segno Noè riconobbe che le acque erano diminuite sulla Terra.
v.12 - Tuttavia egli attese ancora una settimana, dopo la quale mandò fuori di nuovo l'Iona; ma una volta uscita, questa facoltà generatrice non tornò più a lui.
v.13 - Fu dunque nell'unità e in sei centinaia di mutazioni temporali, nell'inizio del principio, al cominciar della lunazione, che le acque si separarono e indebolirono sulla Terra: allora Noè togliendo la copertura della Thebah, guardò e vide che effettivamente le acque si erano separate e indebolite sulla superficie dell'elemento Adamico.
v.14 - Essendosi così la Terra asciugata nella seconda lunazione, il ventisettesimo giorno di questa lunazione,
v.15 - Egli - gli - Dei parlò a Noè dicendo:
v.16 - Esci dalla Thebah tu, la tua facoltà volitiva efficiente, le tue produzioni emanate e le facoltà fisiche delle tue produzioni.
v.17 - E fà sortire insieme a te ogni vita animale di ogni forma corporale, sia uccello,  sia quadrupede, sia qualsiasi specie di rettile strisciante sulla terra: che vi pullulino, vi prosperino, vi si moltiplichino in abbondanza.
v.18 - E Noè uscì dalla Thebah, egli e tutte le produzioni emanate da lui, la sua facoltà volitiva e le facoltà fisiche delle sue produzioni; e  insieme a lui
v.19 - Ogni specie di animale, di rettile o di volatile e tutto ciò  che si muove sulla Terra per contrazioni; questi diversi esseri usciron fuori dalla Thebah, secondo i loro diversi generi.
v.20 - Allora Noè inalzò una altare ad IHOAH, e, prelevando da ogni specie pura di quadrupede e da ogni specie pura di uccello, da questo luogo di sacrifizi fece salire al cielo un odore soave.
v.21 - E IHOAH, respirando il soave odore di questa offerta, disse nel cuor suo: Io non maledirò più l'elemento adamico per causa soltanto di Adamo; giacchè il cuore di quest'essere universale ha concepito il male dai suoi primi battiti. Né colpirò più l'esistenza elementare con tanta violenza come ora ho fatto.
v.22 - Finchè i periodi luminosisi succederanno sulla Terra, la semina e la raccolta, il freddo e il caldo, l'estate e l'inverno, il giorno e la notte continueranno a susseguirsi sempre.

CAPITOLO IX
LA RESTAURAZIONE CONSOLIDATA
v.1 - Di poi Egli - gli - Dei benedisse l'esistenza di Noè e quella degli esseri emanati da lui e disse loro: portate frutto, moltiplicatevi e riempite interamente l'estensione della terra.
v.2 - Che lo splendore acciecante, che la luce terrorizzante che vi circonderà, riempiano di rispetto tutta l'animalità, dall'uccello delle regioni più alte al rettile che riceve il movimento originale dall'elemento Adamico e fino al pesce dei mari: essi sono tutti sottoposti ugualmente alla vostra potenza.
v.3  - Usate come cibo di tutto ciò che posiede in sè il principio del movimento e della vita: io ve lo ho abbandonato senza eccezioni, come l'erba verdeggiante.
v.4 - Ma quanto alla sostanza corporale che possiede nell'anima sua il principio omogeneo della sua assimilazione sanguinea, vuoi non ve ne ciberete.
v.5 - Poichè io ridomanderei vendetta di questa assimilazione sanguinea, il cui principio sta nelle anime vostre, alla mano di ogni essere vivente; ne ridomanderei vendetta alla mano dell'Uomo universale e alla mano di suo fratello l'Uomo individualizzato dal suo principio volitivo; io ridomanderei vendetta all'uno ed all'altro di quest'anima adamica.
v.6 - Colui che verserà l'assimilazione sanguinea di Adamo l'Uomo universale, vedrà il suo sangue versato per mezzo dello stesso Adamo: giacchè Egli - gli - Dei ha fatto l'esistenza di Adamo l'Uomo universale nella propria ombra universalmente riflessa.
v.7 - E voi, esistenza universale, portate frutto, moltiplicatevi, propagatevi sulla Terra e diffondetevi in lei.
v.8 - Di poi l'Essere degli esseri, dichiarando la sua volontà a Noè e gli esseri emanati da lui, disse loro:
v.9 - Secondo la mia promessa io stabilirò sostanzialmente la mia forza creatrice in voi e nella discendenza che da voi nascerà dopo di voi.
v.10 - Io la stabilirò del pari in ogni anima di vita che si trova con voi, sia volatile che quadrupede; in ogni animalità terrestre, in tutti gli esseri infine usciti dalla Thebah, secondo la loro natura animale e terrestre.
v.11 - Io la farò esistere in voi questa legge creatrice nell'ordine corporale; di guisa che l'acqua della grande intumescenza non potrà più, come prima, spezzare la forma corporale e distruggerla, né originare un'altro diluvio che opprima la Terra e la degradi completamente.
v.12 - Ed Egli - gli - Dei aggiunse: Ecco il segno caratteristico di questa legge creatrice che stabilisco fra me e voi ed ogni anima vivente: legge che in perpetuo sarà inerente a voi, per le età dell'Immensità del tempo.
v.12 - Quest'arco che ho posto nello spazio nebuloso sarà il segno caratteristico di questa forza creatrice esistente fra me e la Terra.
v.14 - Quando io farò oscurare la Terra e la coprirò di nuvole, quest'arco apparirà nello spazio nebuloso.
v.15 - Ed io mi ricorderò della legge creatrice stabilita fra me e voi e fra ogni anima vivente in ogni forma corporale: e non vi sarà più un nuovo sconvolgimento delle acque della grande intumescenza per distruggere interamente la sostanza corporale.
v. 16 - Quando quest'arco apparirà nello spazio nebuloso, io lo riguarderò come memoria della legge creatrice fissata per l'immensità dei tempi fra l'Essere degli esseri ed ogni anima vivente in ogni forma corporale esistente sulla Terra.
v.17 - E disse di nuovo Egli - gli - Dei: Questo è il segno della forza creatrice che ho fatto esistere sostanzialmente fra me ed ogni forma corporale esistente sulla terra.
v.18 - Or questi erano stati i figliuoli di Noè, riposo della natura elementare, quando uscì dalla Thebah, il recinto sacro: Shem, ciò che è elevato e brillante; Cham, ciò che è ricurvo, obbliquo, oscuro e caldo; Japheth, ciò che è esteso; e Cham fu il padre di Chanahan, l'esistenza fisica e materiale.
v.19 - Così gli esseri emanati da Noè, che si divisero la Terra, furono dunque tre.
v.20 - E Noè, liberando con sforzo il principio volitivo intellettuale dall'elemento adamico, gli rese la libertà e coltivò le produzioni elevate della spiritualità.
v.21 - Ma, essendosi troppo imbevuto dello spirito di questa produzione, egli inebriò il proprio pensiero e, nella sua esaltazione si rivelò proprio nel centro e nel luogo più segreto del suo tabernacolo.
v.22 - E Cham, padre dell'esistenza fisica e materiale, avendo riguardati i secreti misteri di suo padre li svelò ai suoi due fratelli, e li profanò al di fuori.
v.23 - Allora Shem prese con Japheth il vestimento di sinistra, ed essi, postolo sopra di sè andarono, comminando a ritroso, a riscoprirne i misteri secreti del padre: in modo che, avendo il viso volto all'indietro, non videro quei misteri che dovevan loro rimanere nascosti.
v.24 - E Noè, ridestatosi dalla sua ebbrezza di spirto conobbe quello che aveva fatto il minore dei suoi figli,
v.25 - E disse: Maledetto sia Chanahan, l'esistenza fisica e materiale; egli sarà il servo dei servi dei suoi fratelli;
v.26 - E benedetto sia IHOAH, Egli - gli - Dei, di Shem; e che Chanahan sia il servo del suo popolo.
v.27 - Che Egli - gli - Dei allarghi l'estensione di Japheth e lo faccia abitare nelle tende e Shem, l'elevazione brillante; e che Chanahan, l'esistenza fisica e materiale, serva lui ed il suo popolo.
v.28 - E Noè dopo la grande intumescenza delle acque continuò ad esistere per tre centinaia intere di mutazioni temporali ontologiche e otto decine di mutazioni.
v.29 - I periodi luminosi di Noè, il riposo della Natura elementare, furono così nove centinaia di mutazioni temporali e otto decine di mutazioni; ed egli cessò.

CAPITOLO X
LA POTENZA AGGREGATRICE E FORMATRICE
v.1 - Queste furono le generazioni caratteristiche dei figli di Noè, il riposo della Natura elementare: Shem, Cham e Japheth e le produzioni emanate da loro dopo la grande intumescenza delle acque.
v.2 - Le produzioni emanate da Japheth, l'Estensione assoluta, furono: l'Accumulazione elementare, o forza di aggregazione, l'Elasticità, la Divisibità, la Duttilità generativa, la Diffusibilità, la Percettibilità e la Modalità o facoltà di prendere una forma determinata.
v.3 - E le produzioni emanate dall'Accumulazione elementare furono: Il Fuoco latente o calorico, la Rarefazione, ossia la causa dell'espansione, e la Densità, ossia la causa della materializzazione universale.
v.4 - E le produzioni emanate dalla Duttilità generativa furono: La Forza dissolvente e pietrificante e il Principio simpatico delle repulsioni e delle affinità naturali.
v.5 - Per mezzo di queste due ultime facoltà, una repulsiva e l'altra attrattiva, i centri di volontà furono differenziati sulla Terra nei corpi organizzati, così generali come particolari, intelligibili o naturali.
v.6 - E le produzioni emanate da Cham, l'obbliquità tenebrosa e calda, furono: la Forza ignea o combustione, le Facoltà soggioganti e dominanti, l'Emanazione mefitica o azoto, e l'esistenza fisica e materiale.
v.7 - E le produzioni emanate dalla Forza ignea furono: l'Umido radicale, causa di tutti i sapori, l'Energia Naturale, il Movimento determinante ossia la causa, il Fulmine,  e il Movimento determinato o effetto. Il fulmine generò a sua volta la Reintegrazione dei principi e l'affinità elettiva o Elettricità.
v.8 - E la forza Ignea dette la nascita anche al principio della Volontà disordinata, principio di ribellione, d'anarchia, di despotismo, di onnipotenza tanto particolare che generale, non obbediente che al proprio impulso: egli che fece violenti forze per dominare la terra;
v.9 - Egli che, superbo avversario al cospetto di IHO AH, fece sorgere il detto: simile al Principio della volontà anarchica, superbo avversario al cospetto di IHOAH
v.10 - L'origine del suo iimpero fu nel cuore delle Rivoluzioni civili, la Vanità, la Mollezza, ossia il rilassamento dei costumi,  l'Isolamento, ossia l'egoismo, e l'Ambizione ossia il desiderio di possedere ogni cosa.
v.11 - Ma in mezzo a queste stesse Rivoluzioni civili sorse il Principio armonico, il Principio Illuminato di governo, l'ordine, la prosperità derivante da questo principio; il quale stabilì ciò che concerne l'ingrandimento esterno, la colonizzazione, l'educazione della gioventù; e quello che concerne le Istituzioni interne della vita cittadina; e ciò che concerne il perfezionamento delle leggi, la riunione degli anziani, il Senato;
v.12 - E ciò che concerne il Potere legislativo, ossia le Redini del governo, situato fra la forza esterna e l'interna, l'azione e la deliberazione, la gioventù e il senato: Potenza grandissina, baluardo della società.
v.13 - E le Facoltà soggioganti e dominanti, nate dalla forza ignea, produssero l'esistenza delle Propagazioni fisiche, quella delle Pesantezze materiali, quella delle Esalazioni infiammate e quella delle Cavernosità.
v.14 - Esse produssero anche il principio delle Fratture infinite e quello delle Prove espiatorie, da cui vennero i Rigettati e i Convertiti.
v. 15 - E l'esistenza fisica e materiale produsse l'Insidioso avversario, ossia la Frode, suo primogenito, e l'Abbattimento morale o avvilimento.
v.16 - Produsse anche le Compressioni interne, i Contenimenti esteriori e i Rimangiamenti ripetuti;
v.17 - Fu l'origine delle Vite animali, delle Passioni brutali, delle Passioni odiose;
v.18 - Generò infine le Brame di bottino, la Sete del potere e l'Avarizia insazziabile; poi le sue tribù furono disperse.
v.19 - Ed ecco i limiti generali a cui arrivarono le Emanazioni dell'Esistenza fisica e materiale, dopo la nascita dell'insidioso avversario: a forza di convulsioni intestine arrivarono a consolidare il loro dominio; a forza di oscure giravolte, d'intrighi, di mene losche, di tiranneggiamenti, di insensibilità e di guerre divennero il vortice delle ricchezze.
v.20 - Fin quì i figliuoli di Cham, ciò che è obbliquo, piegato, tenebroso e caldo, secondo le loro tribù, lingue, regioni ed organizzazioni diverse.
v.21 - Ed ecco quali furono i figliuoli di Shem, l'elevazione brillante, fratello minore di Japheth, l'Estensione assoluta, (di Shem) a cui fu dato di essere il padre di tutte le produzioni ultraterrene.
v.22 - Le produzioni emanate da Shem furono: la Durata infinita o Eternità, il Principio del potere legale e l'ordine immutabile, l'armonia, la felicità che ne risultano; il Principio mediatore della Provvidenza, la Propagazione intellettuale e l'Elementizzazione Universale.
v.23 - E le produzioni emanate dall'Elementizzazione Universale furono: la Substanziazione, il Lavoro virtuale, la Pressione abbondante e la raccolta dei frutti spirituali.
v.24 - E il principio mediatore della Provvidenza dette la vita all'Emissione attiva, e l'Emissione attiva, ossia la Grazia divina, produsse ciò che è ultraterreno, cioè ciò che avviene fuori di questo mondo,
v. 25 - Or fu accordato a ciò che è Ultraterreno di generare due figli. Il primo ebbe nome Phaleg, ossia la scelta, la classificazione, siccome la Terra fu divisa in differenti classi al tempo della sua comparsa; e il secondo fu detto Jaktan, ossia l'Attenuazione o Riduzione in atomi spirituali.
v. 26 - E la Riduzione in atomi spirituali dette la vita alla Misura probatoria e divina, all'Emissione Riflessa, alla Scissione operata dalla morte, alla Manifestazione radiosa e fraterna, ossia alla Luna.
v. 27 - L'Attenuazione spirituale produsse lo Splendore universale, il Fuoco epurato e divino, la Rarefazione eterea e sonora;
v.28 - Produsse l'Orbe infinito, il Padre della Plenitudine e la Reintegrazione o Redenzione;
v.29 - E infine fu l'origine della Fine Elementare, della Virtù provata e del Giubilo celeste.
v.30 - Questo fu il cammino e la sede della reintegrazione dei suoi prodotti, dall'epoca della Raccolta dei frutti spirituali fino al principio generatore dell'Autorità dei Tempi, a forza di lavoro di spirito.
v.31 - Questi sono tutti i figli di Shem, ciò che è diritto, elevato, subblime e brillante, secondo le loro tribù, lingue, regioni, ed organizzazioni diverse.
v.32 - Ecco le tribù intere dei Figli di Noè,  riposo dell'esistenza elementare, secondo le loro generazioni caratteristiche e le loro organizzazioni costituzionali; ed è per loro mezzo che le organizzazioni particolari e generali sono state diversificate sulla Terra, dopo la grande intumescenza delle acque.




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