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John Lilly e gli stati alterati di coscienza





 

"Qualunque cosa crediamo essere vera, è vera o lo diventa nella propria mente, entro certi limiti che si possono determinare in modo sperimentale ed esperienziale. Questi limiti, a loro volta, sono credenze che devono essere trascese. I limiti delle proprie credenze determinano i confini della propria possibile esperienza. Dunque ogni volta che raggiungi e riconosci una credenza limitante, devi esaminarla ed andare oltre. Nelle province della mente non ci sono limiti." (John Lilly)


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A cosa porta questa esplorazione della coscienza?


Le ricerche effettuate dallo stesso Lilly hanno raggiunto delle conclusioni abbastanza chiare. E' la mente stessa a decretare i propri limiti. Ovvero tutto quello che la mente crede come vero lo diventa entro certi limiti stabiliti per via sperimentale. Questi limiti a loro volta sono ulteriori convinzioni che vanno trascese. E' una maniera per dire che la nostra mente percepisce la realtà esterna attraverso dei parametri che si autoimpone. Se modifichiamo questi parametri la mente avrà una percezione del mondo del tutto diversa. Esplorare la propria coscienza vuol dire individuare quali sono i limiti o le regole a cui sottostà la nostra mente. Una volta trovate, è possibile modificarle per cambiare il nostro modo di percepire la realtà. Per fare un esempio concreto, se noi siamo convinti che il mondo ce l'ha con noi, la mente non farà altro che percepire indizi nella realtà esterna che convalidano questa idea. Se modifichiamo questa idea, automaticamente la mente percepirà un mondo meno ostile. La vera chiave al benessere è trovare le nostre regole personali, analizzarle e modificarle là dove ne sentiamo il bisogno. E' un'autoanalisi che possiamo fare senza un aiuto esterno, quindi non si corre il rischio di essere plagiati o soggiogati da un intervento estraneo che in ogni modo va ad interferire con i nostri propri meccanismi interni. Il famoso detto "Conosci te stesso" è alla base di questa ricerca.




Quali sono le altre implicazioni dell'individuare i limiti della nostra mente?


Il mondo che noi percepiamo ci è stato "insegnato" per primi dai nostri genitori, successivamente dagli amici, parenti e in maniera più ampia dalla società di cui facciamo parte. Il modo in cui noi vediamo le cose, non è quindi originale, ma ricalca il modello prevalente nella nostra società. Conosciamo bene quelle che sono le contraddizioni del nostro mondo occidentale, e la visione pragmatica e materialista che lo permea. L'uomo occidentale è portato a non credere più in nulla ma ad essere scettico su ogni manifestazione che non sia concreta e tangibile. Ed è proprio questo scetticismo che ci nasconde quanto di magico e incredibile è costantemente sotto i nostri occhi. Se impariamo a deautomatizzare il modo in cui percepiamo la realtà, questa può regalarci inaspettate meraviglie. La maggior parte delle nostre idee sono soltanto opinioni ereditate da un mondo sbagliato, disumano, che noi prendiamo per scontate. E' ora di cambiarle queste idee e di rendersi conto che il mondo è migliore di quello che ci raccontano, che l'essere umano stesso ha ben più meravigliose capacità nascoste al suo interno di quante neanche si immaginino. E che un mondo straordinario si nasconde nel posto più vicino a noi, la nostra mente.


Quali sono queste capacità straordinarie di cui parli?


Credo che tutti più o meno abbiano sperimentato nella vita, anche solo una volta qualche cosa di inspiegabile. Sogni premonitori, messaggi telepatici di persone care, sensazioni inspiegabili di qualche pericolo imminente poi manifestatosi, coincidenze talmente impressionanti da sembrare veri e propri segni del destino. Tutte queste cose, e mille altre di cui si potrebbe parlare non sono frutto del caso ma sono briciole dei poteri latenti degli esseri umani. Il problema è che la nostra cultura nega a priori l'esistenza di qualcosa del genere, per cui ogni piccolo evento che ha anche appena l'aria di qualcosa di paranormale diventa oggetto di scherno e viene tacciato di superstizione. E' così che nella nostra cultura si afferma una dominante scettico-materialista. Ma solo perché certe cose non si toccano non è detto che non esistano. Se chiedeste ad un cieco se esistono i colori, lui vi direbbe di no, perché non ne ha esperienza. Ma voi che avete la vista ben sviluppata avreste una diversa opinione. Allo stesso modo gli esseri umani in genere sono "ciechi" di fronte a manifestazioni per le quali i nostri comuni sensi sono insensibili. Ma questo non vuol dire che non esistano. Bisogna solo imparare a risvegliare queste capacità, a destare il nostro potenziale segreto.


E come è possibile fare ciò?


I modi per raggiungere ciò potrebbero essere molti. Ma il requisito fondamentale è quello di arrivare a conoscere il proprio sé, la scintilla divina che risiede in noi, attraverso una sincera ricerca spirituale che basa le proprie idee sui risultati dell'esperienza anziché su qualcosa detto da altri. Non è questa la sede per aprire un dibattito, ma semplicemente un'occasione per dire che dobbiamo lasciare la nostra mente libera da pregiudizi e preconcetti, per lasciare che l'inspiegabile accada.


tratto da : oceanmind.it


Per approfondire il tema potete guardarvi l'audace ed avveniristico film di Ken Russel - "Stati di Allucinazione", tratto dal libro "L'Io profondo" del ricercatore John Lilly.


Eccone uno spezzone: 


Clicca qui per guardare il film in streaming





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Commenti

romanzoreale ha detto…

La vera fiction non è al cinema o in televisione ma è la vita di tutti i giorni, dove ci sono interessi inimmaginabili alle persone comuni, su romanzoreale.net ho scritto come la penso, secondo me la verità ti aspetta e non può attendere.

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