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Aforismi del Buddha






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Come un'illusione ottica, un gioco di prestigio (finto spettacolo), un palloncino che si gonfia, una bolla d’acqua, un sogno, un lampo e una nuvola: vedi così tutti i fenomeni composti

Sii luce a te stesso

Per chi si attacca a qualcosa
la caduta è certa

Non lottare con il passato,
Non sognare del futuro,
Concentra la mente sul momento presente.




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" La mente è l'unica causa di schiavitù e di liberazione: se aderisce agli oggetti dei sensi, è causa di schiavitù; se è vuota di ogni oggetto, è causa di liberazione "  - Maitry-upanisad

IL NON ESSERE è il vero modo di ESSERE
il fine è la distruzione del fine
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Essendo questo c'è quello; apparendo questo, appare quello; non essendoci questo, non c'è quello; sparendo questo, sparisce quello.
(principio della condizionatezza universale - non c'è nulla di incondizionato, incontaminato o assolutamente "puro")
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Tutti gli stati condizionati, cioè gli elementi dell'esistenza ,  sono impermanenti (transitori) e dolorosi; ogni realtà è priva di un sé; tutte le cose sono insostanziali (evanescenti), prive di essenza, prive di individualità; su nessun elemento posso affermare me stesso;



AVENDO COMPRESO LA NATURA DI TUTTI I LEGAMI (INTERIORMENTE ED ESTERIORMENTE)
E NON BRAMANDONE PIù ALCUNO

SPOGLIATO DALL'EGO
LIBERO DAL DESIDERIO SMODATO , DAGLI AFFANNI ,  DALLE AVVERSIONI, DALLE AFFLIZIONI E DALL'AGITAZIONE DEL CORPO; 

AVENDO ESTIRPATO LE MALSANE RADICI , RECISO I CEPPI DELLA VITA MONDANA E RIMOSSO GLI IMPEDIMENTI
AVENDO DEPOSTO IL FARDELLO
SFUGGITO A LACCI E INSIDIE, NON HO ALCUN TURBAMENTO
NON HO ALCUNA PREOCCUPAZIONE A MOTIVO DEL MIO AFFRANCAMENTO
IO NON SONO SERVO DI ALCUNO

DOTATO DI AUTODOMINIO
SALDO NEL CARATTERE
GUIDA DEGLI ALTRI E NON GUIDATO DA ALCUNO
CON ANIMO SOLERTE, ACCORTO, MUNITO DI FERMEZZA E VIGORE
SUPERATA OGNI CONFUSIONE MENTALE
SCORGENDO IL PERICOLO NEI PIACERI DEI SENSI 
AVENDO LA CHIARA VISIONE DEI FENOMENI
ASTENENDOMI DAGLI ORNAMENTI E DALLA CONCUPISCENZA DEI SENSI

AVENDO INTERROTTO LA CORRENTE (del mondo, delle sue illusioni)
NON MI TORMENTA PIù
BASANDOMI SUL " NULLA E' " 
ATTRAVERSA IL TORRENTE

Con la mente così concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da impurità, agile, malleabile, salda e imperturbabile
NON ABBRACCIANDO ALCUNA OPINIONE
( OSSERVANDO IL RETTO COMPORTAMENTO )
IMMUNE DA CUPIDIGIA, IRA E GELOSIA
RISOLUTO E INTENTO AL SOMMO BENE
AVENDO RICONOSCIUTO CHE "TUTTO QUESTO MONDO è IRREALE"
AVENDO SPERIMENTATO LA VANITà E LA MISERIA DELLE VARIE FORME DI ESISTENZA ED ESSENDO ANDATO OLTRE AD ESSE
AVENDO   RACCOLTO E RIORDINATO I MIEI SPARSI PENSIERI
HO DISSOLTO I VELENI E PLACATO GLI AFFANNI

NELLA CONOSCENZA DEL SOMMO BENE ALLONTANO IL DUBBIO [  i saggi sono apportatori di luce.  Questa verità sia fonte di benessere,   La luce della conoscenza sciolga i dubbi  ]
CONSEGUITA LA PURA CALMA DELLO SPIRITO
NON VI è PIù ALCUN ASTIO NEL MIO CUORE


DISINTERESSATO, A NULLA ASPIRO
POICHé HO RAGGIUNTO L'OPPOSTA RIVA (... quella del DISTACCO e del NON-ATTACCAMENTO)

SALDO NEI PERICOLI E INTREPIDO DI FRONTE ALLA MORTE
HO RAGGIUNTO LA PACE IMPERITURA
PROCEDO SEMPRE LIBERO E SERENO PER LA VIA DEL CIELO
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- colui che rimuove la prorompente ira come le medicine eliminano il veleno di una serpe, quegli è il bhikkhu (monaco) che si stacca dall'infimo e dall'eccelso mondo come un serpente dalla sua decrepita vecchia pelle

...

C on la stessa facilità con cui il vento sradica un fragile albero
le tentazioni trascinano chi è alla ricerca del piacere, chi è avido, pigro e debole.
Ma, come il vento non riesce ad abbattere una montagna,
nessuna tentazione scuote chi è desto, energico, fiducioso e vive semplicemente.

...
"Essere uniti a ciò che non piace è dukka  , essere separati da ciò che piace è sofferenza, non ottenere ciò che si desidera è insoddisfazione. In breve, le attività abituali e automatiche del corpo e della mente sono insoddisfazione." 

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“Sorrise e levò lo sguardo a una foglia di pippala stagliata contro il cielo azzurro, la cui punta ondeggiava verso di lui come se lo chiamasse. Osservandola in profondità, Gautama vi distinse chiaramente la presenza del sole e delle stelle, perché senza sole e senza stelle quella foglia non sarebbe mai esistita. E vide la terra, il tempo, lo spazio: tutti presenti nella foglia. In verità, in quel momento preciso, l’universo intero si manifestava nella foglia. La realtà della foglia era un miracolo stupefacente. Vide che è l’esistenza di tutte le cose a rendere possibile l’esistenza di ciascuna cosa . L’uno contiene il tutto e il tutto è contenuto nell’uno . La foglia e il suo corpo erano una cosa sola.  Nessuno dei due possedeva un sé permanente e separato, nessuno dei due poteva esistere indipendentemente dal resto dell’universo Vedendo la natura interdipendente di tutte le cose, Siddhartha ne vide perciò la natura vuota: tutte le cose sono vuote di un sé separato e isolato . CO mprese che la chiave della liberazione sta nei due principi dell’interdipendenza e del non sé . Illuminando i fiumi delle percezioni, Siddhartha comprese che  l’impermanenza e l’assenza di un sé sono le condizioni indispensabili alla vita Senza impermanenza, senza mancanza di un sé, nulla potrebbe crescere ed evolversi Se un chicco di riso non avesse la natura dell’impermanenza e del non sé, non potrebbe  trasformarsi  in una piantina . Se le nuvole non fossero prive di un sé e impermanenti , non potrebbero trasformarsi in pioggia.  Senza natura impermanente e priva di un sé, un bambino non potrebbe diventare un adulto Quindi accettare la vita significa accettare l’impermanenza e l’assenza di un sé La causa della sofferenza è la falsa nozione della permanenza di un sé separato . Vedendo ciò, Siddhartha giunse alla comprensione che non c’è nascita né morte, né creazione né distruzione, né uno né molti, né dentro né fuori, né grande né piccolo, né puro né impuro. Sono tutte false distinzioni create dall’intelletto. Penetrando nella natura vuota delle cose, le barriere mentali vengono scavalcate e ci si libera dal ciclo della sofferenza.” (Buddhacarita, III, 22 – poema di Ashvaghosa del I sec. d.C.)


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L'amore per la Dottrina è fortuna, l'odio per la fortuna è disgrazia ; 
Se uno trova diletto nel male o se si compiace di una falsa dottrina, questo è fonte di disgrazia;
L'uomo pigro, amante della compagnia, privo di energia, indolente, soggetto all'ira; questo è fonte di disgrazia

Come una madre difenderebbe con la vita il suo proprio unico figlio, così sviluppi egli un animo illimitato nei riguardi di tutti gli esseri viventi;
Che stia fermo o cammini, che sieda o che giaccia, sia libero da indolenza e fissi la mente sulla consapevolezza: tale condizione è divina

Sia che l'uomo cammini o sosti; o sieda e si chini o si rialzi, questo corpo è sempre agitato
Lo stolto , schiavo dell'ignoranza, considera questo corpo una bella cosa;
La del mondo è inconsistente, le sue forme vaporose; tutte le sue parti sono in continua agitazione; cercando un buon rifugio, non ne si trova alcuno in cui poter dimorare
Vedendo 

Pensando: "Com'è questo così è quello, com'è quello così è questo"  , il saggio si distacca dagli eccitamenti interni ed esterni del corpo

Si Distrugga il seme del desiderio e non s'indulga ad ess o; 
quel muni che ha posto termine alla rinascita ed ha superato il dubbio non è davvero definibile mediante un nome

Qualunque dolore nasce sempre dall'ignoranza
In dipendenza dei sostegni nasce il dolore; avendo abbandonato ogni sostegno; negli appoggi vi è grande trepidazione ;
 chi è indipendente non trema
affrancato da tutti gli alimenti, ben saldo negli stati non formali il saggio si emancipa nell'indipendenza , tronca ogni sete di esistenza...
Da qualunque oggetto di sensazione, Riconoscendolo di natura fallace, caduco, sperimentandone e vedendone lo svantaggio, il saggio se ne distacca

Le tenebre avvolgono coloro che hanno la mente ingombra; gli sciocchi ignoranti della Dottrina, non scorgono ciò ch'è loro vicino; questa  Dottrina non può essere facilmente compresa da quelli che sono posseduti dalla brama di esistere, che seguono la corrente delle rinascite, che sono in potere a Maro
Le forme, i suoni, i sapori, gli odori, i contatti e i pensieri tutti gradevoli, incantevoli, affascinanti , finché durano;
vengono giudicati piacevoli dal mondo degli uomini e gli dei, quando poi essi si dissolvono, questo loro dissolversi è giudicato doloroso
Ciò che muta è irreale; non è irreale il nibbana; gli Ariya (nobili di spirito) lo hanno realmente sperimentato; essi, attraverso la comprensione del reale, hanno raggiunto la quiete e la totale estinzione
Piacevole è ritenuto dai saggi l'annientamento della personalità
Su di loro non ha presa né l'affermazione dell'io né la sua negazione


Quello che agisce rettamente, come una colonna ben infissa al suolo non vacilla ai quattro venti
Non vacilla l'uomo retto che ha ben compreso le nobili verità;
Conscio della natura delle percezioni, Non viene contaminato dalle impressioni dei sensi
Non incappando in discussioni, superato il disputare, non parteggiando per alcuno, non può essere in alcun modo contraddetto

Coloro i quali, abbandonata una cosa, ne afferrano un'altra, trovandosi in balia del desiderio non superano l'attaccamento; afferrano e lasciano, come fa la scimmia con il ramo appena preso 

Al di sopra del merito e del demerito, non predispone nulla in questa vita
Nulla trattiene di ciò che ha conosciuto o visto;
Non ha idoli, non si fissa alle idee; non si mette in mostra nel mondo; non formula congetture intorno agli oggetti dei sensi o del pensiero
Non basa neanche la più piccola convinzione sui dati dei sensi o del pensiero; non si lascia trascinare dalle opinioni
Indifferente alle ciarle, lontano dalle chiacchere, svincolato dal perpetuo raziocinare
Non ha null'altro da apprendere in questa vita

Non è proteso verso il futuro , non indulge al presente, non rimpiange il passato
Lascia morire il passato, non ipoteca il futuro, non si aggrappa al presente
Non è intossicato dai piaceri; non si cruccia per ciò che ha lasciato; non sospira il cielo

Il risultato conseguito da colui nella mente del quale i pregiudizi sono frammischiati alle false concezioni si basa su di una precaria condizione di calma;
questi è solito aggrapparsi alle idee

Quelli che intendono chiaramente le nobili verità bene esposte da chi ne ha profonda conoscenza, benché negligenti, non avranno una ottava rinascita. Questo prezioso gioiello è nell'Ordine e  questa verità sia fonte di benessere.
E se pure commette qualche fallo con l'azione-parola o pensiero, è incapace di tenerlo celato; tale incapacità è caratteristica del sentiero.
Col conseguimento di questa chiara visione vengono abbandonate tre cose: l'illusione della personalità, il dubbio e l'osservanza di qualunque cerimoniale.
"Il passato è distrutto, non vi sarà una nuova rinascita" : i saggi che hanno la mente distaccata da una futura esistenza, che hanno distrutto il seme della rinascita, che hanno cessato di coltivare il desiderio, si estinguono a somiglianza di questa lampada...

Non digiuni, non sacrifici col fuoco, non la pratica di rigide austerità volte alla conquista dell'immortalità, non venerazione di sacri testi, non oblazioni, non osservanza di stagioni, purificano l'uomo che non ha vinto il dubbio

Proceda il saggio vigilando sui sensi e dominando le proprie facoltà; trovando gioia nella rettitudine e nella benignità; 
Una mente che non vacilla a contatto del mondo, libera da tristezza, limpida, calma, questa è la più grande benedizione
Non venga contaminato da quel che può vedere o udire
Si conoscono in questo mondo cinque piaceri dei sensi e, sesto, quello della mente; distaccandosi dal desiderio ci si libera dal dolore.
Possedendo questa conoscenza potrà influire favorevolmente su altri che abbiano orecchi per ascoltare e mezzi per salvarsi

Sorgete ! Alzatevi ! Quale vantaggio avreste dal dormire ?
E' una macchia l'esser posseduti da indolenza
Allenati con fermezza alla calma. 
Rimuovi da te ogni torpore
Che il re della morte non vi sorprenda e non vi riduca in suo potere trovandovi pigri.
Vincete quell'attaccamento al quale sono soggetti uomini e dei; non perdete tempo, perché quelli che hanno lasciato sfuggire l'occasione poi si affliggeranno 

Prediligi una dimora solitaria, appartata e silenziosa; abbraccia la vita errante del senza tetto
Medita sull'impermanenza del corpo, realizza appieno il disgusto del mondo
Pur non essendo muto osserva il silenzio;  Pur essendo di mente aperta, non abbandonarti all'immaginazione
Schiva le cose piacevoli e conturbanti, e per mezzo di ciò ch'è austero rendi la mente calma e concentrata
Non esistono in lui propensioni poiché sono state divelte le radici malsane
Coltiva l'incondizionato, abbandona la tendenza all'orgoglio e procedi in perfetta quiete
scevro di desideri,  non vedo in me stesso un io

Lacera risolutamente la "rete" tesa dall'ingannevole Maro
La pura Dottrina non servirà ad appagare i desideri del volgo

Il saggio non si occupa di presagi, miracoli, sogni, manifestazioni prodigiose, bassi sortilegi

Mirando al nibbana, non insuperbisce né mostra risentimento se viene oltraggiato

Esperto conoscitore della distruzione dei samkhara (aggregati mentali), ha in suo potere gli stati mentali
Colui che si è svincolato dal tempo, vive fuori del tempo, sia passato che futuro,
Colui ch'è dotato di purezza di spirito e conoscenza, che si è affrancato da tutte le sfere della percezione, quegli ha sollevato il velo e potrà percorrere la retta via

Colui il quale abbraccia con lo sguardo interi evi cosmici; apparizioni e sparizioni di mondi...
Colui le cui energie sono in ogni verso armonizzate, all'interno e all'esterno; che avendo compenetrato questo e l'altro mondo, attende imperturbato la sua ora, quegli è un "domato"

Colui che fa uso dell'arma potente della sopportazione; si mantiene imperturbabile tra i perturbatori, calmo fra i violenti
Ha lasciato cadere dal suo animo odio e ipocrisia; 
Astenendosi dall'asprezza delle parole  , adopera un linguaggio cortese, istruttivo e rispondente al vero;  è riservato, discreto e parco di parole
Nulla possedendo al mondo, non prende niente che non gli venga dato
Colui che il quale non si attacca alle brame come l'acqua scorre liberamente e non aderisce alle pareti superficiali
Colui il quale, avendo investigato tutte le esperienze religiose, le  verosomiglianze  mistiche ed ascetiche, a tutte queste esperienze rimane indifferente,
Colui ch'è andato di là da ogni emozione religiosa, quegli ha conseguito la più alta conoscenza

L'attenzione conduce all'immortalità,
la disattenzione alla morte.
Gli attenti non muoiono,
i disattenti sono come già morti

Attraversato il torrente , raggiunta l'eccelsa meta
Superato quest'impraticabile pantano del samsaro e della confusione mentale
Conosce alla perfezione il perire e il rinascere degli esseri viventi
Conscio delle sue precedenti esistenze; vede il cielo e l'inferno
Non agogna alla rinascita; ha raggiunto l'annientamento della possibilità di rinascere
Non ripone alcun desiderio né in questo mondo né nell'altro
Ha virilmente sottomesso tutti i mondi




"Vedi il mondo come Vuoto"

Sii sempre consapevole,
sopprimi l'idea dell'Io e supererai la morte; il re della morte non vede colui che in tal guisa vede il mondo

Abbandonati coloro che hanno vista corta, ho trovato , come un gabbiano, l'immenso oceano !

Quell'isola che non ha l'eguale, dove non v'è possesso né attaccamento; io la chiamo nibbana, fine della nascita e della morte

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Gli svegliati respingono ciò che viene dato come compenso per dei versi

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Proprio come una solida roccia 
non è scossa dal vento.

Così i saggi non sono scossi nè dalla critica

nè dalla lode
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Camminare cauti e timorosi
come sul bordo di un precipizio
come su un sottile strato di ghiaccio
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Ho distrutto ogni possibilità di rinascita negli inferni, nel mondo animale o come spirito famelico, ho distrutto ogni condizione di rovina ed afflizione, ogni destino infausto, ogni sofferenza: io sono un non rinato senza ritorno, mai più cadrò in esistenze di rovina e di afflizione e vivo nella certezza di ottenere il perfetto risveglio.

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Otto Liberazioni: 1- vede la forma; 2 - non percependo forme materiali interiormente, uno le vede all'esterno ; 3- pensare "E' Bello" ; 4 - Trascende ogni percezione materiale, svanisce la percezione delle reazioni sensoriali e distoglie la mente dalla percezione della varietà e pensa: "Lo spazio è infinito" ed entra nella Sfera dello spazio infinito; 5 - Trascende la Sfera dello spazio infinito, pensa: "La coscienza è infinita" e dimora nella sfera della coscienza infinita; 6- Trascende la sfera della coscienza infinita, pensa: "Non esiste cosa alcuna" ed entra nella sfera della non esistenza; 7 - Trascende la sfera della non esistenza, entra e dimora nella sfera della "Né percezione né non-percezione" ; 8 - Trascende la sfera della  "Né percezione né non-percezione", entra e dimora nella Cessazione della percezione e della coscienza.

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il Dharma è come un serpente che, se viene preso nel modo sbagliato, morde
...  la Dottrina è soltanto una "zattera" che dev'essere abbandonata quando si raggiunge la riva
La causa della nascita (dolore, morte e rigenerazione) è la  "SETE (VOLONTà) di VITA" (Tanha), IMPULSO VITALE  che riempie tutti noi, l'aspirazione all'esistenza e al godimento in questo o in un altro mondo.
La creazione  è soltanto il rinnovarsi di un corpo o di un sistema cosmico perito. tutto sorge e si sviluppa da e per se stesso, in forma della sua propria volontà e secondo la sua interna natura e condizione  ( Karma)
L'Avijja (ignoranza, accecamento, mancanza di retta conoscenza) ci impedisce di estinguere la sete di vita
L'uomo immerso nell'ignoranza pensa che la coscienza personale sia il suo vero essere. Invece,  chi è giunto alla conoscenza sa che la sua essenza intima è data da Tanha e da Karma. Essa è  coscienza temporanea dell'io , paragonabile alla fiaccola che il viaggiatore accende per illuminare il suo sentiero durante la notte.Quando non ne ha più bisogno, la spegne, per accenderne poi un'altra nel viaggio successivo.


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O monaco, non ruminare speculazioni intorno al mondo e ai suoi fenomeni  (se l'anima coincide o no con spirito e corpo, se esista un'entità trascendente e immortale, se l'universo è eternità e infinità, etc. ) Perché tali speculazioni non sono profittevoli, non conducono al distacco... al nirvana.
O monaco, senza principio e senza fine è il Samsara; non si conosce un cominciamento degli esseri che , impediti dall'ignoranza e vincolati alla sete, peregrinano e trasmigrano
Accetta l'esistenza del mondo e degli esseri viventi senza chiederti come ebbero origine... Domandati solo cosa sia questa vita tanto misteriosa, quale scopo abbia e dove conduce. Riconosci che la vita porta sempre e soltanto dolore, lotta, vecchiaia, morte e nuova rinascita, e che dunque è un incessante divenire e trapassare, un infinito giro doloroso.
Ma a quanti non si accontentano di questo e non si affidano alla via della liberazione, ricorda loro il seguente discorso:
"Se un uomo fosse colpito da una freccia avvelenata, abbondantemente cosparsa di veleno, e i suoi amici, compagni, parenti chiamassero un medico ed egli, tuttavia dicesse: 
"Non voglio farmi estrarre questa freccia fino a quando non saprò chi mi ha colpito, se un mercante o un servo, se un guerriero o un brahmana, di che casta sia, quale sia il suo nome, se è alto, basso o di altezza media, di che colore sia la sua pelle, da dove sia venuto; e poi, con che genere di arco io sia stato ferito, di che cosa sia fatto, se la freccia è stata confezionata con piume di avvoltoio, oppure d'airone o di falco [...]"
Evidentemente quest'uomo morirebbe prima di aver conosciuto anche una sola di queste cose.
Nel medesimo modo, uno che volesse risolvere quelle questioni-problemi indecidibili, insolubili e inspiegabili, finirebbe per consumare invano la sua vita
I fenomeni "inspiegabili" non solo non hanno alcuna utilità, ma sono addirittura d'intralcio sulla via della retta comprensione: essi infatti distolgono l'attenzione dalla scopo principale della vita umana, che è quello di conoscere le vere cause del dolore e poterle quindi estirparle.

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Non mi rallegra la morte, non mi rallegra la vita, rigetterò questo corpo, essendo ben consapevole e rammemorante
Non mi rallegra la morte, non mi rallegra la vita, attendo [che giunga il mio tempo], come un mercenario che l'opera abbia compiuto


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Possano tutti gli esseri senzienti essere felici ;  essere liberi dalla sofferenza,  dimorare nella serenità

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Io do rifugio (ACCOLGO) [Prendo rifugio nella vacuità di tutti i fenomeni e] al Buddha!
Io do rifugio [Prendo rifugio nella vacuità di tutti i fenomeni e ] al Dharma!
Io do rifugio [Prendo rifugio nella vacuità di tutti i fenomeni e] al Sangha!
(Il Buddha, il Dharma e il Sangha devono rifugiarsi in me! Non sono io che devo rifugiarmi in loro! )



-
« Pertanto, Subhūti, il bodhisattva, il grande essere, dovrà produrre un pensiero non-sostenuto, vale a dire un pensiero che in nessun luogo sia sostenuto, un pensiero non sostenuto da vista, suoni, odori, gusto, oggetti-del-tatto o oggetti-della-mente  un pensiero che non sia sostenuto da non-vista, non-suoni, non-odori, non-gusto, non-oggetti-del-tatto né non-oggetti-della-mente] »
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La Visione è la Mente
La Mente è Vuota
La Vacuità è Luce Chiara
La Chiara Luce è Unione
L'Unione è Grande Estasi



-
Siate luce a voi stessi; siate rifugio a voi stessi; non affidatevi a
nessun rifugio esterno; aggrappatevi saldamente alla Verità quale unica luce; aggrappatevi
saldamente alla Verità quale vostro unico rifugio; non cercate rifugio in altri che in voi stessi
(Mahayana Mahaparinirvana Sutra, p. 36) 
-

"Adopero la verità per mietere ; L'energia è il mio Bove; La fiducia è il seme, l'ascesi è la pioggia, la conoscenza è il mio giogo e il mio aratro, il ritegno è il timore, la mente è la cinghia del giogo, la consapevolezza è il mio vomere e il mio pungolo... Questa è la coltivazione il cui raccolto è l'immortalità : chi lavora in questo campo viene liberato da ogni sofferenza"




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Questo è perché quello è

« Pertanto, Subhūti, il bodhisattva, il grande essere, dovrà produrre un pensiero non-sostenuto, vale a dire un pensiero che in nessun luogo sia sostenuto, un pensiero non sostenuto da vista, suoni, odori, gusto, oggetti-del-tatto o oggetti-della-mente  un pensiero che non sia sostenuto da non-vista, non-suoni, non-odori, non-gusto, non-oggetti-del-tatto né non-oggetti-della-mente] »


« Se qualcuno affermasse che l'Onorato dal Mondo viene, va, siede e si corica, quella persona non avrebbe compreso quanto ho insegnato. Perché? Il significato di Tathāgata è: 'Colui che non viene da nessun luogo e non va in nessun luogo'. Proprio per questo viene chiamato Tathāgata




Un saggio vive tendenzialmente nel vuoto mentale


Se si unissero le Anime di tutti gli esseri viventi del Cosmo, lì comparirebbe Dio!



se dipendi dai sensi, 
rimarrai fragilissimo, perchè i sensi 
non ti possono dare 
alcuna forza.
I sensi sono in un flusso continuo...
Dove potrai trovare dimora?
"Non dipendere dai sensi,
basati sulla consapevolezza "



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"Hai appreso anche tu quel segreto del fiume: che il tempo non esiste?". Un chiaro sorriso si diffuse sul volto di Vasudeva. "Si Siddharta" rispose.
"Ma è questo ciò che tu vuoi dire: che il fiume si trova dovunque in ogni istante, alle sorgenti e alla foce, alla cascata, al traghetto, alle rapide, nel mare, in montagna, dovunque in ogni istante, e che per lui non vi è che presente, neanche l'ombra del passato, neanche l'ombra dell'avvenire?". "Si, questo" disse Siddharta. "E quando l'ebbi appreso, allora considerai la mia vita, e vidi che è anch'essa un fiume, vidi che soltanto ombre, ma nulla di reale, separano il ragazzo Siddharta dall'uomo Siddharta e dal vecchio Siddharta. Anche le precedenti incarnazioni di Siddharta non furono un passato, e la sua morte e il suo ritorno a Brahma non sono un avvenire.
Nulla fu, nulla sarà: tutto è. Tutto ha realtà e presenza". Siddharta parlava con entusiasmo; questa rivelazione l'aveva reso profondamente felice. Oh, non era forse il tempo la sostanza di ogni pena, non era forse il tempo la sostanza di ogni tormento e d'ogni paura, e non sarebbe stato superato e soppresso tutto il male, tutto il dolore del mondo, appena si fosse superato il tempo, appena si fosse trovato il modo di annullare il pensiero del tempo?

[Siddharta, Hermann Hesse]

Nessuna cosa vivente deve essere uccisa, non il più piccolo animale o insetto, perché ogni vita è sacra.
Noi siamo quello che pensiamo.


Meno avete, e meno dovete preoccuparvi.

Gli sciocchi agiscono distrattamente. Il saggio invece custodisce l’attenzione come il suo tesoro più prezioso.

Il profumo dei fiori non va contro vento, non quello del sandalo, del tagara e del gelsomino; il profumo dei buoni va contro vento: un uomo retto pervade tutte le regioni.
È necessario che l’uomo si avvicini sempre più al bene e si adoperi per preservare la propria mente dalla malvagità. La mente di colui che compie buone azioni di malavoglia, infatti, si diletta nel male.
La violenza è il frutto del desiderio.
Rispetto all’esistenza di un uomo che viva cento anni senza prendere in considerazione la legge (Verità) suprema, è preferibile un solo giorno di vita di colui che invece la rispetta.
"Proprio come una candela non può bruciare senza fuoco, così gli uomini non possono vivere senza una vita spirituale"

È preferibile non fare un’azione che non va fatta, perché dopo ci si pente. Ciò che va fatto e meglio farlo bene, perché non ci si pente.
L’odio non cessa con l’odio, in nessun tempo; l’odio cessa con l’amore: questa è la legge eterna.
L’attenzione conduce all’immortalità, la disattenzione alla morte; gli attenti non muoiono mai, i disattenti sono come morti.
Se volete ottenere l’illuminazione, non dovete studiare innumerevoli insegnamenti. Approfonditene solo uno. Quale? La grande compassione. Chiunque abbia grande compassione, possiede tutte le qualità del Buddha nel palmo della propria mano.
È meglio se sei un vagabondo e viaggi da solo, anziché ammuffire in compagnia degli stolti!
Muoviti nel mondo celebrando, danzando, cantando, simile a un’ape; va da fiore a fiore, soltanto attraversando tutte le esperienze diventi maturo.
Il calunniatore è simile all’uomo che getta polvere contro un altro quando il vento è contrario; la polvere non fa che ricadere addosso a colui che l’ha gettata. L’uomo virtuoso non può essere leso e il dolore che l’altro vorrebbe infliggere, ricade su lui stesso.
Non credere a nulla, non importa dove l’hai letta o chi l’ha detto, neppure se l’ho detto io, a meno che non sia affine alla tua ragione e al tuo buon senso.
Chi non ha ferite sulla mano può, con quella mano, toccare il veleno: il veleno non penetra dove non esiste ferita; né esiste peccato per chi non lo compie.
Non date fede ai vecchi manoscritti, non credete una cosa perché il vostro popolo ci crede o perché ve l’hanno fatto credere dalla vostra infanzia. Ad ogni cosa applicate la vostra ragione; quando l’avrete analizzata, se pensate che sia buona per tutti e per ciascuno, allora credetela, vivetela, e aiutate il vostro prossimo a viverla a sua volta.

( "Non fatevi guidare dalla tradizione, dalla consuetudine o dal sentito dire; dai testi sacri, dalla logica o dalla verosimiglianza, né dalla dialettica o dall'inclinazione per una teoria. Non fatevi convincere dall'apparente intelligenza di qualcuno o dal rispetto per un maestro... Quando capite da voi stessi che cosa è falso, stolto e cattivo, vedendo che porta danno e sofferenza, abbandonatelo ... E quando capite da voi stessi che cosa è giusto ... coltivatelo"  )



È più importante impedire a un animale di soffrire, piuttosto che restare seduti a contemplare i mali dell’Universo pregando in compagnia dei sacerdoti.
L’uomo deve salvare se stesso con i propri sforzi, nessuno può fare per lui quel ch’egli deve fare per se stesso.
Il viaggiatore, se non incontra a tenergli compagnia uno migliore di lui o simile a lui, proceda decisamente da solo: con lo stolto non vi è compagnia.
Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi.
Io non cerco nessuna ricompensa nemmeno di rinascere in cielo ma cerco il bene degli uomini cerco di ricondurre coloro che si sono persi d’illuminare coloro che vivono nelle tenebre e bandire dal mondo tutte le pene e le sofferenze.
Vinci pure mille volte mille uomini in battaglia: solo chi vince se stesso è il guerriero più grande.
Non c’è niente di costante, tranne il cambiamento.
"Se incontri il Buddha, uccidilo!"



"Chi ha comprensione e saggezza non concepisce di arrecare danno a se stesso o a un altro, o di arrecare danno a entrambi. Piuttosto, egli è intento al proprio bene, al bene dell'altro, al  bene di entrambi, al bene del mondo intero."  



Domandarono al Buddha perché i suoi discepoli sembrassero sempre così allegri; la sua risposta fu:
"Non rimpiangono il passato né si preoccupano del futuro; vivono nel presente, ecco perché sono gioiosi".



"Non sottovalutate l'efficacia del bene, pensando: 'nulla mi aiuterà a progredire'. Una brocca si riempie con un flusso costante di gocce d'acqua; allo stesso modo, il saggio progredisce e   consegue la felicità a poco a poco"  

Le parole hanno il potere di distruggere e di creare; Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo. 


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Com'è futile proiettare nozioni di essere e non essere sulla realtà continua, informe e inconcepibile ! 
Che miseria aggrapparsi a illusioni circa una sostanza irreale ! 
Ripara dunque nello spazio del piacere senza concetti e senza forme.
Scaccia dalla mente ogni dualità e contrapposizione di puro e impuro, bene e male, sé e altri, successo e fallimento, vita presente e dopo la morte, nascita e decesso... Giungerai a comprendere a fondo che tutto è creato dal proprio pensiero, il quale è insussistente. 
A quel punto ci si ritroverà avvolti di beatitudine, vuoti e limpidi si raggiungerà quel nulla che non ha né passato né futuro né presente, il quale appare, ma si sottrae all'espressione verbale.

Questo stato  naturale di quiete è sempre con noi, ma non può provenire da niente di tangibile: è simile ad un vento che arrivi improvviso da nessuna parte.
Non ha materia né colore, non è oggetto né soggetto, non si lascia afferrare essendo una vacua limpidezza che non si ghermisce con alcun senso, ma si intuisce. Non c'è niente da afferrare né fuori né dentro di noi e non si deve desiderare niente, ci si trova in questo stato spontaneo in un lampo che sarà ineffabile a parole. Tutto è vacuità e consapevolezza. Basta coglierle senza agire, senza ricorrere a formalismi e contorsionismi verbali.

- G. Chowong



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Le quattro nobili verità
- La verità della sofferenza (dukkha ) ;
- La verità dell'origine della sofferenza;
- La verità della cessazione della sofferenza (dukkha nirodha ) ;
- La verità della via che conduce (gamini patipada ) alla cessazione della sofferenza ---> un modo di vita purificato da una ragionevole disciplina morale (sila ), e dedicato al raggiungimento della sapienza (pañña ) mediante il metodico esercizio della concentrazione mentale (samadhi )" applicata all'osservazione attenta, ossia alla pratica della meditazione

soffrire è volere, cioè avere bisogni e quindi desiderare qualcosa che non si ha...  (-->  “La nascita è sofferenza, la vecchiaia è sofferenza, la morte è sofferenza; tristezza, lamenti, dolore fisico e mentale, angoscia sono sofferenza; la separazione da ciò che piace )è sofferenza; non poter avere ciò che si desidera è sofferenza.”
... L'origine di tutta la sofferenza, del disagio e del malessere è infatti "il desiderio, che porta alla rinascita, ed è accompagnato da piacere e bramosia, poiché rende piacere a questo e a quello... E il desiderio di godere causa attaccamento.
...
La prima verità costituisce la  diagnosi  che  individua la presenza del "male" ; la 2° contiene  l'eziologia  che coglie nel desiderio smodato  la causa prima  del male; la 3° indica la  prognosi positiva , ossia  la possibilità di guarire  dal male; e la 4° propone come  terapia  l'ott. sentiero.


le tre caratteristiche di base dell'esistenza sono l'impermanenza  (anicca ), il non-sé o assenza di un'entità o sé permanente (anatta ), e la sofferenza (dukkha ). 
L'ultima è il corollario delle altre due; finché, nella nostra ignoranza (avijjá ) della natura effimera delle cose, persistiamo nell'attaccarci a esse, la frustrazione sarà inevitabile..
La percezione non corretta, che considera permanente ciò che è transitorio, è la radice dell'attaccament (upadana )o; ci attacchiamo perché lo vogliamo -> Letteralmente, soffriamo perché vogliamo.  
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ottuplice sentiero  (magga) :
Retta visione (comprensione) – formarsi una giusta opinione sulle cose e acquisire una comprensione corretta;
Retto pensiero (intenzione, proposito, risoluzione) – basato su una corretta rappresentazione della situazione. [Questi due costituiscono la saggezza.]
Retta parola (eloquio) – astenersi dalla menzogna, dai pettegolezzi maliziosi, dalle ingiurie ecc.;
Retta azione – astenersi dal fare cose che sono dannose per gli altri o per sé;
Retta vita (sussistenza, sostentamento, modo di vita) – non procurarsi da vivere con mezzi immorali o illegali. [Queste tre formano la virtù o moralità.]
Retto sforzo – perseveranza e applicazione di energia nel coltivare la presenza mentale e la concentrazione;
Retta consapevolezza (Attenzione, memoria, presenza mentale, o presenza di spirito) – l'osservazione attenta e imparziale di tutti i fenomeni per percepirli e sperimentarli come sono in realtà, senza distorsioni emotive o intelletuali;
Retta concentrazione (raccoglimento, disciplina, devozione, meditazione) – l' atteggiamento mentale essenziale per calmare la mente e affinare la percezione. [Queste tre costituiscono la concentrazione meditativa.]
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LE QUATTRO NOBILI VERITA’

“Fratelli, vi sono quattro verità: l’esistenza della sofferenza, la causa della sofferenza, l’estinzione della sofferenza e il sentiero che conduce all’estinzione della sofferenza. Le chiamo le quattro nobili verità.
Fratelli, la prima nobile verità è l’esistenza della sofferenza. Nascita, vecchiaia, malattia e morte , sono sofferenza. Tristezza, ira, invidia, timore, ansia, paura e disperazione, sono sofferenza.
L’assenza di ciò che si ama, è sofferenza. La presenza di ciò che si odia, è sofferenza.
Il desiderio è sofferenza. L’avversione è sofferenza. Questa è la prima nobile verità.

Fratelli, la seconda nobile verità è la causa della sofferenza. La causa della sofferenza è l’attaccamento. L’attaccamento, a sua volta, è causato dall’ignoranza. L’ignoranza che causa l’attaccamento è l’ignoranza della realtà, è l’ignoranza che la realtà è impermanente . L’ignoranza della realtà produce l’attaccamento perché si crede permanente ciò che è impermanente . L’attaccamento produce la tristezza, l’ira, l’invidia, il timore, l’ansia, la paura e la disperazione.  
Questa è la seconda nobile verità.

Fratelli, la terza nobile verità è l’estinzione della sofferenza. La sofferenza può estinguersi con l’estinzione della sua causa, cioè dell’ignoranza, e quindi dell’attaccamento . Questa è la terza nobile verità.

Fratelli, la quarta nobile verità è la via che conduce all’estinzione della sofferenza: sono gli otto nobili sentieri.
Questa è la quarta nobile verità.” (Suttapitaka, Majjhima-Nikaya, Saccavibhanga Sutta).


GLI OTTO NOBILI SENTIERI (termini usati in “Vita di Siddhartha il Buddha” di Thich Nhat Hanh)

“Fratelli, chiamo retti sentieri gli otto nobili sentieri della Retta Comprensione, del Retto Pensiero, della Retta Parola, della Retta Azione, dei Retti Mezzi di Sussistenza, del Retto Sforzo, della Retta Presenza Mentale, della Retta Concentrazione. Seguendo gli otto nobili sentieri ho raggiunto la comprensione, la liberazione e la pace.
Fratelli, perché chiamo questi sentieri i retti sentieri? Li chiamo retti perché non negano la sofferenza, ma indicano nell’esperienza diretta della sofferenza il mezzo per superarla.
Gli otto nobili sentieri sono la via della consapevolezza , fondata sulla Retta Presenza Mentale. 
Con la pratica della Retta Presenza Mentale si sviluppa la Retta Concentrazione, che consente di ottenere la Retta Comprensione, il Retto Pensiero, la Retta Parola , la Retta Azione, i Retti Mezzi di sussistenza, il Retto Sforzo.
La consapevolezza che se ne sviluppa libera dai ceppi della sofferenza e dà nascita alla vera pace e alla vera gioia .”
(Suttapitaka, Majjhima-Nikaya, Pasarasi Sutta).


IL PRIMO NOBILE SENTIERO

LA RETTA COMPRENSIONE

“Sorrise e levò lo sguardo a una foglia di pippala stagliata contro il cielo azzurro, la cui punta ondeggiava verso di lui come se.... " (Buddhacarita, III, 22 – poema di Ashvaghosa del I sec. d.C.)


IL SECONDO NOBILE SENTIERO

IL RETTO PENSIERO

“Fratelli, praticate il Retto Pensiero. Il Retto Pensiero consiste nel pensiero in cui non c’è né confusione né distrazione, né ira né odio, né desiderio né libidine. ” (Vinayapitaka, Vibhanga Sutta).

“Fratelli, il Retto Pensiero consiste nel pensiero in cui c’è l’amore universale.
(Suttapitaka, Majjhima-Nikaya, Piyajatika Sutta).

Il Retto Pensiero è un pensiero in cui non c’è sofferenza. La sofferenza è causata da confusione, distrazione, ira, odio, desiderio, libidine
Come eliminarli?

“Fratelli, la confusione e la distrazione, l’ira e l’odio, il desiderio e la libidine si superano praticando le Quattro Contemplazioni.
Per superare la confusione e la distrazione, pratica la contemplazione del respiro: con essa la tua mente si schiarirà e la tua concentrazione diventerà potente.
Per superare l’ira e l’odio, pratica la contemplazione della compassione : essa fa luce sulle cause dell’ira e dell’odio presenti nella tua mente e in quella di coloro che li hanno suscitati in te.
Per superare il desiderio, pratica la contemplazione dell’impermanenza : essa fa luce sull’inizio e la fine di tutte le cose. 
Per superare la libidine, pratica la contemplazione della morte: essa fa luce sul disfacimento di tutte le cose.
(Vinayapitaka, Vibhanga Sutta).


IL 3°, 4°, 5° NOBILE SENTIERO


LA RETTA PAROLA, LA RETTA AZIONE, I RETTI MEZZI DI SUSSISTENZA

“La Retta Parola, la Retta Azione e i Retti Mezzi di Sussistenza consistono nel non fare violenza a nessun essere vivente, né agli altri né a noi stessi, né con il pensiero, né con le parole, né con gli atti. ” (Vinayapitaka, Mahavagga Sutta).

Costituiscono più dei precetti morali che procedimenti psicologici. Sono concretizzati nei cinque precetti.

“I miei discepoli si sforzano di vivere semplicemente e in coscienza e si impegnano ad applicare i cinque precetti che sono : non uccidere, non rubare, non fare violenza, parlare secondo verità e astenersi dall’assumere sostanze che oscurano la mente. ” (Vinayapitaka, Vibhanga Sutta).


IL 6° NOBILE SENTIERO

IL RETTO SFORZO

“Fratelli, so che la vostra attenzione è imprigionata nel mondo immaginario del vostro pensiero. Fratelli, so che guardare dentro voi stessi richiede uno sforzo di volontà. Fratelli, fate lo sforzo di guardare dentro voi stessi. Concentrate la vostra attenzione sul vostro pensiero, osservate come esso nasce, cresce e muore, come esso è impermanente e come i suoi fantasmi non sono reali. Fratelli, facendo lo sforzo di guardare dentro voi stessi vi libererete dai fantasmi del vostro pensiero. Allora la vostra attenzione potrà rivolgersi alla realtà che vi circonda ed essa si rivelerà in tutta la sua bellezza e la sua gioia. Scoprirete che nella realtà non vi è sofferenza. La sofferenza è soltanto nel vostro pensiero. Fratelli, attuate il Retto Sforzo della concentrazione e dell’attenzione sulle vostre sensazioni, sulle vostre emozioni e sul vostro pensiero e realizzerete la retta concentrazione.”
(Suttapitaka, Majjhima-Nikaya, Satipatthana Sutta).


IL 7° NOBILE SENTIEROLA RETTA PRESENZA MENTALE

“Siate bambini intelligenti e sono certo che potete comprendere e mettere in pratica quanto vi dirò. Bambini, mangiando un mandarino, potete mangiarlo con consapevolezza o distrattamente. Cosa significa mangiare un mandarino con consapevolezza? Mangiando un mandarino, sapete che lo state mangiando. Ne gustate pienamente la fragranza e la dolcezza . Bambini, cosa significa mangiare un mandarino senza consapevolezza? Mangiando un mandarino non sapete che lo state mangiando. Non ne gustate la fragranza e la dolcezza. Così facendo, non potete apprezzare la natura splendida e preziosa del mandarino. Se non siete consapevoli di mangiarlo, il mandarino non è reale. Se il mandarino non è reale, neppure chi lo mangia è reale. Ecco cosa significa mangiare un mandarino senza consapevolezza. Bambini, mangiare un mandarino con presenza mentale significa essere davvero in contatto con la realtà. La vostra mente non rincorre i pensieri riguardo allo ieri o al domani, ma dimora totalmente nel momento presente. Vivere con presenza mentale e consapevolezza vuol dire vivere nel momento presente, con il corpo e la mente che dimorano nel qui e ora .” (Suttapitaka, Majjhima-Nikaya, Satipatthana Sutta).

l'8° nobile sentiero
LA RETTA CONCENTRAZIONE

“Fratelli, praticate la Retta Concentrazione. E’ il più nobile degli otto nobili sentieri . La Retta Concentrazione consiste nella concentrazione sul pensiero. La concentrazione sul pensiero consiste nell’osservazione distaccata dei propri pensieri. Osservate con distacco i vostri pensieri come osservate con distacco il volo lontano degli uccelli nella pace della sera . Imparate dalla terra: se la si cosparge di fiori fragranti o di feci, la terra riceve ogni cosa con equanimità, senza preferenze o avversioni. 
Quando nasce un pensiero, piacevole o spiacevole, non fatevene intrappolare e non diventatene schiavi
Osservatelo con distacco e lasciatelo andare: esso non crescerà dentro di voi e non produrrà il frutto avvelenato della sofferenza . Se voi fate crescere i vostri pensieri, essi divengono potentissimi e si impadroniscono di voi e vi rendono schiavi.

Osservando con distacco il vostro pensiero, voi scoprirete una grande insospettata verità : che il vostro pensiero non è il prodotto della vostra volontà ma è una pianta autonoma e indipendente da voi, alimentata dal vostro attaccamento, e che le sua radici affondano nella vostra paura.

Praticando l’osservazione distacca del pensiero, i pensieri vani cesseranno e voi dimorerete nella pura coscienza.
La coscienza distaccata dal pensiero, se praticata costantemente, conduce alla liberazione .
Fratelli, prima di imparare a osservare con distacco li pensiero, dovete imparare a osservare e a calmare il vostro respiro, il vostro corpo e le vostre emozioni . Quando avrete calmato il vostro respiro, il vostro corpo e le vostre emozioni, praticate con continuità l’osservazione distaccata del pensiero.
La coscienza distaccata del pensiero, insieme con l’osservazione consapevole del respiro, rafforza la concentrazione. Con la concentrazione, potrete vedere in profondità nella natura delle cinque modalità di percezione : le sensazioni, le emozioni, i pensieri, la volontà e la coscienza (si tratta dei cinque skandha).
Le cinque modalità della percezione sono come cinque corsi d’acqua in cui non è dato trovare nulla di separato e di permanente: il cosiddetto “sé”.

Meditando sulle cinque modalità della percezione presenti in voi, vedrete l’intima e stupefacente relazione tra voi stessi e l’universo . In particolare, osservate le vostre emozioni. Le emozioni sono la materia stessa della vostra sofferenza
Esse hanno origine dal pensiero
Vedendo le origini delle emozioni nel pensiero, ne comprenderete la natura impermanente
Vedrete come le emozioni nascono e muoiono , come il pensiero e come tutti i fenomeni mentali e materiali. 
Vedendo che le emozioni sono impermanenti, a poco a poco resterete equanimi di fronte al loro nascere e al loro morire. 

La maggior parte delle emozioni scaturisce dal pensiero erroneo, il quale considera permanente ciò che è impermanente.

 Sradicando le visioni erronee, la sofferenza cessa.

Quando avrete imparato a praticare la coscienza del respiro e del pensiero, otterrete facilmente il vuoto mentale.
Il vuoto mentale è la condizione naturale della mente, così come il riposo è la condizione naturale del corpo .”
(Suttapitaka, Majjhima-Nikaya, Cularahulovada Sutta).

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