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DUE ATTITUDINE GIORNALIERE ( Atteggiamenti immaginativi ) da coltivare :






1-  Vivere nell’immaginazione del senso dell’Aria.

L’aria tutto penetra e vivifica; essa è mutevolmente lenta, forte, silenziosa, delicata o scortese, libera, senza radici, senza origini, senza causa, impetuosa, calda, fredda.
Occorre vivere intensamente tutte le varie mutazioni sino a trasfonderla in noi, per poterne fare uno stato della nostra coscienza: significa sperimentare un senso di libertà senza limiti : 


“Io sono l’Aria: io sono lenta, forte, silenziosa, delicata o scortese, libera, senza radici, senza origini, senza causa, impetuosa, calda, fredda: vado e sono ovunque, nulla può fermarmi.”

Tale stato deve venire trasportato dal centro della testa verso il cuore: tale libertà deve venire sentita nel cuore.






 

2 - Senso del fuoco o del calore

Consiste nell’avere l’immagine del godimento benefico del calore, sentendosi penetrati e vivificati come da un fuoco promanante da fuori che irraggia dentro di noi, in modo presente e perenne. Occorre sentire questa calore come se il Sole si fosse trasferito in noi, radiante.
Questa immagine si porterà spontaneamente nel cuore; essa troverà autonomamente la via ai centri sottili del cuore senza che si compia alcun sforzo da parte nostra.
Tale immaginazione ha la capacità di destare in noi il Centro nelle vicinanaze del cuore: la Traslazione della coscienza di Sè.

Con l’esperienza iniziatica, si imparerà che lo sviluppo di questo centro-cuore-calore è qualcosa di molto importante, il quale dovrà sempre essere attivo durante le nostre future esperienze interiori se vogliamo che esse siano reali esperienze spirituali: esso difatti è capace di generare emozioni attive contrapponendole alle emozioni o sensazioni riflesse provocate da percezioni esteriori. 

(Si può dire che tale Centro è ricettivo al Suono interiore delle cose; è capace di percepire la vera impressione spirituale celata negli enti, che solitamente passa inosservata nella coscienza, a seguito di una qualsiasi percezione.)
Non è possibile un risveglio freddo e puramente cerebrale.


(Giovanni Colazza)
 

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