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LA VERITA' COSI' E' (SE VI PARE)




http://www.ilpiccoloteatroinstabile.it/IMG/layout/rassegna0910/cosi_se_vi_pare/Image1.jpg"Qual è la Verità ?"

"io sono colei che mi si crede"

"Ed ecco, o signori, come parla la verità! Siete contenti?"


(
Cosi’ termina la “Parabola in tre atti” di Luigi Pirandello in cui  egli ha sapientemente e giocosamente sviluppato la sua tesi  che la Verita’, ogni Verita’ resta per l’uomo inconscibile, inafferrabile e che ci si deve accontentare di verita’ soggettive che mutano al mutare del punto di vista)


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Cosi’ e’ se vi pare -  interpretazione  cabalistica di Franca , fonte ->  http://www.taote.it/newcine/seviparefranca.htm


 Lamberto significa “illustre nella propria terra”; Laudisi, da laus-laudis, e’ relativo alla “lode del Signore”; Ponza, da ponzare deriva da “pontare” che vuol dire fare sforzi per partorire; Frola e’ molto simile a “frale” che significa fragile, delicata; Agazzi puo’ essere riportato al verbo “agazzare” che vuol dire “montare in collera”; Dina equivale ad “amorevole” e Amalia a “laboriosa, attiva” ecc.. Partiamo dal presupposto che Pirandello voglia dimostrare che la Verita’, qualunque verita’, sia  “relativa” e quindi irraggiungibile e che, quando si cerca di bloccarla, di afferrarla per conoscerla, rimane “velata” e ambigua;  in questo caso, poi, dovendo conciliare gli opposti (la pazzia del Signor Ponza e quella della Signora Frola) conduce alla conclusione che  pazzi siamo tutti, noi compresi, anzi, noi in modo particolare, che cerchiamo nelle commedie di Pirandello quello che lui non ha voluto mettere (ma che forse ha messo non volendo –cosi’ e’ se vi pare-). Intanto, per restare negli arzigogoli pirandelliani ricordiamo qui il famoso cartello con su scritto da una parte: “sul retro di questo cartello e’ scritta una cosa vera” e dietro: “sul retro di questo cartello e’ scritta una cosa falsa”. Ora noi sappiamo che se lo scritto 1 e’ vero, lo scritto 2  deve essere vero, e per conseguenza l’1 falso... di qui l’assurdo: vero = falso!
Nel mondo della logica, del pensiero razionale una cosa “vera” non puo’ essere anche “falsa”, perche’ vero e falso sono contrari e non possono coincidere. Ma la realta’ umana dei comportamenti, dei sentimenti e dei pensieri soggettivi, comprende le contraddizioni e gli opposti, perche’ con-prende anche cio’ che e’ al di sopra della logica .Cosi’ la Signora Ponza, per l’amore che porta ai suoi due cari e’ disposta a rinunciare alla sua identita’ personale, alla sua “verita’ oggettiva”: e’ come loro vogliono che sia, come loro necessitano che sia, per il “bene” di tutti e tre, cioe’ “figlia” della madre, “seconda moglie” del marito e per se’: “nessuna”.
Poniamo i personaggi sull’Albero cabalistico e ricordiamo che a monte della vicenda c’e’ stato un “terremoto”. Che cosa significa per noi questo? Che la “terra” il Malkuth a cui attribuiamo lo stesso Pirandello, alias  Lamberto Laudisi (= la parte piu’ nobile della terra, destinata alla lode del Signore), ha subito un scuotimento e tale scuotimento ha prodotto “questa” commedia. Abbiamo quindi la visione e la conoscenza dell’Albero, nella parte “nera” delle qelipoth: l’astrale nero formato dalla psiche pettegola delle donne (Signora Amalia, attivita’ al nero = indolenza; Dina, amorevolezza al nero = malignita’, con le loro varie amiche e conoscenti) e il mentale nero formato dai pensieri curiosamente morbosi e irosi degli uomini (Consigliere Agazzi,  Prefetto, Commissario ecc.). Abbiamo poi lo sviluppo dell’Albero bianco con le Sephiroth: lo sviluppo di Yesod con la Signora Frola (fragile), di Tiphereth con il Signor  Ponza (ponza-to = partorito - da Pirandello –)  e lo sviluppo di Daath, la Verita’ con la Signora Ponza (ponza-ta = partorita - da Pirandello -).
Per poter giungere a conoscere la Verita’ finale, cioe’ la Signora Ponza in cui si incarnano l’Amore coniugale e l’Amore  filiale (e potremmo qui intravedere sia le nozze mistiche sia l’incesto filosofico-ermetico); l’autore-protagonista deve, a seguito del suo personale terremoto, scendere nell’interno di se stesso, conoscere tutti i suoi burattini interiori, pettegoli, egoisti e superficiali, smascherarli come fa Lamberto, ridere di loro e lasciarli poi con un palmo di naso, compiendo cosi’ quella purificazione che opera la trasmutazione dell’energia e il ri-velamento della Verita’, quella Verita’che e’ Se Stessa proprio perche’ non e’ Nessuna ed insieme e’ Tutto, in quanto e’ al di la’ e al di sopra degli opposti.


Grazie. F.V.



Albero cabalistico di “Cosi’ e’ se vi pare”

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