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Sconfitta, Staticità e Fallimento


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http://spadanellaroccia.blogspot.com/

by Parsifal A. Drake





La morte dell'Anima puzza di polvere. La respiri e starnutisci, ne hai il voltastomaco e, nonostante tutto, per la maggior parte del tempo non te ne accorgi nemmeno, che stai morendo un pò alla volta. I neuroni cominciano a spegnersi, la frenesia della vita ti trascina con se in quel fosso scavato apposta per te con una pala su cui è inciso "Pigrizia, sonno, staticità, routine". Sulla lapide non c'è nemmeno il nome, pensa, che per quelli morti così, un poco alla volta, non c'è merito nell'eterno silenzio.

Una televisione senza marca che si spegne e non si riaccende più, coi suoi miliardi di canali a parlare uno sopra l'altro in multiscreen. Il casino ha consumato se stesso, alla fine. Ce l'ha fatta.
La punizione per chi sta fermo a guardare il proprio termine, senza dire nè ma nè ba. Giusto finale, come il condor che vola sulla testa del moribondo per un paio d'ore, fin quando non collassa, per poi farne lauto pasto.

E' rassegnazione non violenta, una resa che di conti non ne ha più da fare e si accascia sulle proprie ferite. Sta li, immobile, a maledire qualcuno senza sapere di essere da solo nel deserto, artefice di mille disgrazie nate dal capriccio e dalla voglia bestiale atavica di regredire al piacere per il dolore interno ed esterno. Il gusto sadomasochista di chi guarda i disastri in tv, pregando che non sia lui il prossimo, anche se poi lo spera e, quando non accade nulla, si tortura con seicento problemi grandi quanto un'unghia, facendoli diventare il titanic, dandosi fuoco come un bonzo tibetano.

Quando ti accorgi di avere qualcuno di questi tre sintomi (Sconfitta, staticità e fallimento), stai pur certo che ti stai avviando inesorabilmente alla morte dell'Anima. Pensa che la maggior parte delle persone non se ne accorge nemmeno, e se vuoi ti rivelo un segreto per pochi eletti: la gente, tutta, muore da sempre solo per questo. Anche quelli che di Anima non ne hanno più, ci lasciano la pelle fisicamente. E pure quelli con Anima, certo, che ormai la banda ha finito di suonare e giorno dopo giorno non si fa altro che sperare di sentire le trombe dell'Apocalisse, coi caballeros che scendono dal cielo.

Magari possiamo urlargli "Era ora! ma quanto ci avete messo?!" Così, giusto per fare il punto.
Perché anche gli onesti e quelli con un minimo di coscienza si sono rotti le palle di dover soccombere alla folla di zombie che veste alla moda e ha un lavoro fisso.
Mi meraviglio tantissimo della capacità di sopportazione dell'uomo che, in maniera caprina, si è andata sviluppando nell'ultimo secolo. E' sbarlorditivo, secondo me, un vero e proprio miracolo quello della mentalità odierna umana, di crearsi problemi e vedere drammi laddove non ve n'è traccia. Forse è per questo, mi sono domandato più volte, che tanti sono così bravi a tirar fuori dal nulla delle serie tv e telefilm vari pieni zeppi di adolescenti dalla vita spenta. E pensare che certi la chiamano creatività, o anche genialità addirittura. Che paroloni.

La sconfitta è quella che arriva per prima: ti culla e ti lascia andare al suo canto di sirena. Ti persuade e illude che, rimettendo i remi in barca e navigando nella direzione ordinaria, tutto andrà per il meglio. Un soffice letto di piume dove adagiarsi, che poi si trasforma in cella senza percezioni e tomba, quando è troppo tardi per uscirne.
"Ma si, lascia perdere" ti dice. E tu lasci perdere.
E quando hai abbandonato la nave del tutto, allora hai raggiunto il tuo mega scopo soddisfacente: una bella casa, la famiglia, il lavoro. Sei fermo in quel limbo, in quella strada percorsa da qualsiasi essere umano prima di te e che tu dicevi "No, non ci cadrò mai. Preferisco morire!"
Eppure...

Eppure niente. Tenti tipo un'ultima volta di rialzarti, ma ormai è diventato tutto molto più difficile, quindi ti accasci e, anziché esplodere in centomila lance di fuoco contro il tuo parassita personale, ti fiacchi sul divano e ti guardi un film -o t'ammazzi di lavoro-, che è sempre meglio di rischiare un crollo nervoso.
E, quando meno te l'aspetti... -rullo di tamburi- sei morto! Morto sul serio. Li per li. Spento, vecchio e malato, senza vita, prima ancora di chiudere gli occhi per sempre.


Vuoi questo, per te? Ne conosci le conseguenze?
Esplodi, fatti a pezzi e ricostruisciti. Riduciti alle ossa e sputa sangue e fuoco fin quando di te non resta che spirito. Non si può perdere la Libertà. Non così.
Alzati e combatti. Fino alla fine
Disponi le tue idee in modo tale da preferire la morte in battaglia che quella sul divano. Rischia TUTTO quello che hai per la Libertà, perché tutto quello che rischi non ha valore se paragonato alle ali di un falco.
Perdi tutto, corri alla fine del tuo respiro per sentire quanto te n'è rimasto e con quello urla dalla vetta più alta del mondo che tu non vuoi morire in una trappola, che è meglio essere immortali o uccisi subito piuttosto che continuare così.
Che il sangue che sputerai sarà l'offerta al tuo Spirito per liberarti da carcerieri e demoni interiori ed esteriori.
Va per strada, perditi per la prima e ultima volta e falla finita.
Brucia il tuo corpo, la tua mente, auto annientati per sempre, cancellati dalla faccia della terra, dal tempo e dallo spazio.
Sparisci dalle memorie del mondo e della gente. Muori.
Fatto questo, Risorgi.

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