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LA FINZIONE RICHIEDE UNO SFORZO INCESSANTE

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Quanti sforzi sono richiesti ad una rosa per essere una rosa?
Quanti sforzi deve fare per mantenere il suo aspetto e la sua fragranza?
Nessuno sforzo!



E tu invece quanti sforzi fai per essere chi sei, anzi per fingerti ciò che non sei?
Quanti sforzi fai per mantenere un buon profilo sociale, per eccellere, per renderti sempre più attraente, simpatico, visibile, riconosciuto?
Ma soprattutto quanti sforzi dovrai ancora sostenere prima di accettarti per quel che sei?
Tutti i tuoi sforzi derivano in primo luogo dall’aver negato o dimenticato la tua autentica identità.
In secondo luogo i tuoi sforzi derivano dal voler mantenere in piedi una falsa identità.
La tua vera identità è come la rosa: non richiede sforzi per essere ciò che è.
La tua identità fittizia invece richiede costanti sforzi per apparire diversamente da ciò che è.
E ovviamente questi sforzi inutili porteranno solo ad un unico risultato: la sofferenza.
Non tanto una sofferenza fisica o sentimentale, bensì una sofferenza più profonda, una sofferenza esistenziale che ti accompagnerà fino a quando continuerai a fingere di essere ciò che non sei.



Tra l’altro un conto è fingere di tanto in tanto, rimanendo consapevoli della finzione; un altro conto è fingere dimenticandosi della finzione e scambiandola per realtà.



La brutta notizia è che la finzione incessante richiede uno sforzo estenuante!
La buona notizia è che alla fine anche tu ti stancherai della finzione…




(Ze Ro, Senza io si vive da Dio… libro in fase di stesura)


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