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INGANNI, PECCATO, TRASGRESSIONE, UN CORSO IN MIRACOLI, VERBALI, RICORSI


PECCATO, TRASGRESSIONE, UN CORSO IN MIRACOLI, VERBALI, RICORSI, CONTESTAZIONI






ARGOMENTI: 
Similitudini tra concetto di peccato religioso e trasgressione sociale (per covid-19); parallelismo tra la struttura sociale e la struttura dell’ego; come fare ricorso ai verbali (e come mai le autorità non forniscono molte informazioni a tal proposito).




Approfitto di un recente episodio per fare una serie di collegamenti tra l’attuale sistema sociale e il sistema cognitivo dell’ego. Questa situazione di caos globale, se letta correttamente, può rivelare molti punti deboli del Sistema, le sue falle, i suoi trucchi, le sue losche manovre e oltretutto – un corretto modo di guardare le cose – consente di intervenire nel migliore dei modi, indebolendo il Sistema stesso.

L’episodio che andrò a sintetizzare riguarda una sanzione applicata a me e a un mio amico. Ma prima vorrei chiarire alcuni termini.

Il Sistema vigente è una rappresentazione emblematica di ciò che (nel noto “Corso in miracoli”) viene chiamato struttura di pensiero errato o mente sbagliata. Nisargadatta chiamava il mondo dell’uomo comune come un “sistema di errore e disperazione”.

Io lo chiamo semplicemente “regno del terrore” .





Lo chiamo regno del terrore perché l’emozione che il Sistema vuole provocare e amplificare nelle persone è la paura. Dietro tutte le manovre, i provvedimenti, le condanne insensate, i verbali da capogiro, le complicazioni, le decisioni irrazionali, i finti problemi e le difficoltà premeditate dal Sistema stesso vi è l’intento di manifestare un mondo dominato dal terrore, dall’insicurezza, dall’incertezza. Per ottenere questo obiettivo occorre che le persone siano totalmente pervase dal panico fino a sentirsi devastate da un intollerabile senso di timore nei confronti della finta Autorità di turno. E qui viene il bello.  È qui che la mente ordinaria – se diviene consapevole dei trucchi del Sistema e si sbarazza della paura – può districarsi tra i suoi inganni, svincolarsi dal regno del terrore ed eventualmente aiutare altre menti incantate e incatenate al regno del terrore. Questo è il mio intento. Facilitare il disfacimento delle invisibili catene psico-emotive che imprigionano la mente dell’uomo comune.

Tornando al regno del terrore, vediamo un parallelismo tra il concetto di peccatore e il concetto di “trasgressore”.

Ieri mi è stato fatto un verbale per violazione delle misure precauzionali covid-19.

La mia trasgressione?

Avere la mascherina “leggermente abbassata”.

Ovviamente non sono stato zitto, ho fatto notare loro – al di là dell’enorme cazzata di soffermarsi su cose insignificanti e ignorare i veri reati – che io ero munito dalla mascherina e che l’avevo abbassata poiché stavo tossendo; la mascherina era d’intralcio e in quel breve frangente non riuscivo a respirare bene. L’amico vicino a me – per fortuna distante circa un metro, come se 1 cm facesse la differenza – ha replicato che la mascherina gli era caduta, l’aveva accidentalmente pestata dunque al momento non poteva indossarla. Ovviamente gli agenti di polizia locale, privi di buon senso, hanno optato per il verbale consigliandoci però di fare ricorso nel caso in cui fossimo nel giusto.

Ma non dovrebbero essere loro a vedere e sapere cosa è giusto o ingiusto, grave o non grave, lecito o illecito?

Domanda retorica….

Ricordatevi che il loro scopo è fomentare il senso di colpa. E qui nasce il parallelismo con la religione. L’autorità ecclesiastica fa sentire in colpa il credente con l’idea del peccato originale, cioè un reato che non ha mai commesso, un misfatto che non è mai avvenuto, insomma un inganno. La stessa cosa per chi– in queste circostanze – viene chiamato trasgressore e viene trattato alla stregua di chi commette gravissimi reati. Chi crede all’inganno dell’Autorità si sentirà davvero colpevole e pagherà la sua condanna, sentendosi pure male per qualcosa che non ha fatto. Chi invece vede dietro la maschera della falsa autorità innanzitutto non si sentirà ferito, impaurito, abbattuto poiché sa che si tratta di un inganno e così potrà agire lucidamente. Esempio banale. Il fatto di stare a 99 centimetri invece che un metro esatto non dovrebbe rappresentare un problema. Ma attenendoci alle ingannevoli regole del sistema, chi non rispetta la distanza di un metro esatto merita una sanzione di centinaia di euro. Ora, se avete un briciolo di lucidità e buon senso, vedete bene che tale regola è completamente insensata e quella sanzione – come le altre – è una punizione volta unicamente a fomentare sconforto, ansia, debolezza nel soggetto sanzionato. Questa paura costante, insicurezza e debolezza è ciò che gli agenti attivi del sistema vogliono instillare in voi, e tentano di farlo in tutti i modi possibili, senza consentirvi di reagire. Per fortuna non possono avere sempre la meglio, ma finché gran parte delle persone – che chiamo agenti passivi – difendono il sistema, esso sarà in lieve vantaggio.






In queste circostanze una mente lucida dovrebbe essere in grado di perdonare nel senso di guardare al di là dell'errore, riuscire a vedere l'inganno senza quindi sentirsi colpevoli, trasgressori come invece vorrebbe farti sentire il Sistema di errore e disperazione. Perdonare vuol dire vedere l'errore come un finto errore, un'insensatezza, un'assurdità, un'illusione. Una volta visto così può essere corretto, superato, dimenticato. Ma se le diaboliche manovre di questo mondo non vengono viste e riconosciute immediatamente come trucchi, regole insensate, difficilmente si riuscirà a liberarsi dall'effetto deleterio prodotto da tali inganni.


Tornando al mio verbale, in serata ho cercato informazioni circa i cosiddetti “scritti difensivi” con cui poter contestare e annullare la sanzione, e indovinate quanti siti fornivano supporto, spiegazioni, chiarimenti. Quasi nessuno. Ho spulciato un po’ dappertutto, ADUC compreso (l’associazione per i diritti utente e consumatore) ma gli unici dati che fornivano lasciavano il lettore nella perplessità e nello sconforto. In alcuni siti si consigliava addirittura di rivolgersi a un legale per un banale ricorso.

Poi ho pensato: com’è possibile che ogni due giorni esca uno stupido modello di autocertificazione e poi non rendono disponibile neppure un fac-simile di “scritto difensivo” a favore del cittadino?

Per chi ha letto un mio recente post, queste manovre del sistema hanno a che fare con ciò che definisco “riti di umiliazione”.





Comunque alla fine ho trovato un paio di siti che si degnavano di fornire un supporto per chi deve pagare una sanzione ritenuta illecita. A fine pagina vi metto un fac-simile di “scritto difensivo” da inviare per raccomandata.

La procedura è semplice: compilate la lettera di contestazione, inviate in allegato fotocopia verbale e carta identità, e il gioco è fatto. Nella contestazione adducete tutte le ragioni a vostro favore, anche info che possono sembrare scontate. Ad es. nel mio verbale hanno sbagliato il CAP. Sembra una banalità, ma se l'indirizzo è sbagliato la lettera non arriverà a destinazione e non verrà consegnata. Questo tipo di errori, in questi casi, non possono essere tralasciati. Per cui nella contestazione glielo farete notare, e questo andrà a loro discapito e a vostro enorme vantaggio.
Poi, se eventualmente respingono la contestazione emettendo un’ordinanza ingiunzione ci si può rivolgere al giudice di pace. A proposito di tempistica, guardate questo dettaglio. Tu sei obbligato a pagare subito, entro 30 o 60 giorni, mentre l’Autorità interpellata può risponderti quando gli pare (entro i 5 anni successivi alla contestazione). Aldilà di questo, se credete di avere ragione vi consiglio di on pagare, contestare e far annullare la notifica di violazione. Oltre a risparmiare una piccola somma di denaro, state dando un segnale al Sistema, impedendo o rallentando il diffondersi di ondate di timore, sensi di colpa, panico, etc.. Ma di questo forse ne parlerò in futuro.



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 Fac-simile scritto difensivo à  

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