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Ashtavakra gita - passi selezionati da ZeRo

 

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       Riconoscendo che in realtà nessuna azione è mai stata commessa, vivo come mi pare.

 

       Solo se resterai stabilmente nella consapevolezza, vedendoti ben distinto dal corpo, fin da subito diventerai felice, pacificato e libero da tutti i legami.

Tu non appartieni ai bramini o a qualsiasi altra casta, tu non sei in alcuno stadio di vita, non sei nulla di ciò che i tuoi occhi possono vedere. Sei privo di attaccamento e di forma, il testimone di tutto. Perciò sii beato.

 

 

       Giusto e ingiusto, piacere e dolore appartengono soltanto alla mente e non ti riguardano. Tu non sei chi agisce o chi raccoglie le conseguenze dell’azione perciò tu sei sempre libero.

Tu sei l’unico testimone di tutto e sei sempre completamente libero. La causa della sofferenza è nel ritenere il testimone qualcosa di diverso da questo.

Sei stato morso dal nero serpente dell’opinione di te stesso  che ti avvelena con il pensiero “io sono colui che agisce”; bevi l’antidoto della fede ammettendo il fatto che “io non sono colui che agisce”, e sii felice.

Brucia la foresta dell’illusione con il fuoco della comprensione che “io sono Pura Consapevolezza” e sii felice, libero dall’angoscia.

 

 

 

       Medita su te stesso come consapevolezza immobile, libero da ogni dualismo, abbandonando l’idea erronea di essere solo una coscienza limitata o qualunque cosa interna o esterna.

 

       La causa del tuo sentirti legato è che ancora continui nel voler fermare la mente.

 

       Così come sono solo io che dà luce a questo corpo, così io solo do luce a questo mondo. In conseguenza a ciò il mondo intero mi appartiene, ciò nonostante nulla mi appartiene.

 

       Lo splendore è la mia natura essenziale, e io sono niente altro che quello. Quando il mondo risplende, sono solo io che risplendo.

       Che meraviglia sono! Gloria a me, per il quale non c’è dissoluzione, che rimane sempre oltre la distruzione del mondo.

       Il dualismo è invero la radice della sofferenza.

 

       Il Senza-Forma è divenuto la mia casa.

 

       L’illusione ha perduto le sue fondamenta.

 

       Riconoscendo che tutto questo e il mio corpo stesso non sono nulla, mentre il mio vero Sé non è null’altro che pura consapevolezza, che cosa rimane da fare all’immaginazione?

 

       Cosa rimane da fare a me la cui reale natura è consapevolezza?

 

       Io non vedo dualismo nemmeno in una folla di persone, così che mi importa se è rimpiazzata da un deserto?

 

       È nell’oceano infinito di me stesso che il vento dei pensieri si placa.

 

       Che meraviglia è che nell’oceano illimitato di me stesso, le onde degli esseri viventi si alzino, si scontrino, giocano e scompaiono.

 

       Dopo aver udito della pura consapevolezza e della suprema bellezza, come si può inseguire i sordidi oggetti sensuali?

 

       Come può una persona dalla mente risoluta, che sa che quello che vede è per sua natura nulla, considerare un oggetto come desiderabile ed un altro come sgradevole?

 

       Colui che conosce Quello non è toccato dalle buone o dalle cattive azioni, come il cielo non è toccato dal fumo, nonostante lo sembri.

 

       Schiavitù è quando la mente è avviluppata da uno dei sensi.

 

       Quando non c’è “io” c’è liberazione, e quando c’è “io” c’è schiavitù. Considerando questo scrupolosamente, non ho attaccamento per alcuna cosa e nulla rifiuto.

 

       Tu sei l’Uno, consapevole e puro, mentre tutto questo è inerte non-essere. L’ignoranza stessa è nulla, quindi che bisogno hai di voler capire?

Regni, figli, mogli, corpi, piaceri – li hai tutti perduti vita dopo vita, nonostante il tuo attaccamento ad essi.

Hai avuto abbastanza ricchezze, sensualità e buone azioni. Nella foresta del samsara la mente non ha mai trovato soddisfazione in esse.

Per quante vite hai dovuto compiere un duro e doloroso lavoro con il corpo, la mente e le parole… Ora fermati!

 

 

 

       Realizzando che piacere e dolore, vita e morte hanno origine dal destino, e che i propri desideri non possono essere esauditi, si resta inattivi, e anche quando si agisce non si ha attaccamento.

Realizzando che le sofferenze sorgono nient’altro che dal pensiero, lasciando tutti i desideri ci si sbarazza della sofferenza, e si è ovunque felici ed in pace.

 

 

 

       Prima di tutto, ero avverso all’attività fisica, poi ai lunghi discorsi, infine allo stesso pensiero, ed è per questo che ora sono stabile.

In assenza di piacere nei suoni e negli altri sensi, e poiché io stesso non sono un oggetto dei sensi, la mia mente è centrata e priva di distrazioni – è per questo che ora sono stabile.

A causa delle distrazioni di tali cose come false identificazioni, si è portati a lottare per ottenere l’immobilità mentale. Riconoscendo questo disegno, ora sono stabile.

 

 

 

       Tentare di pensare l’impensabile, vuol dire fare qualcosa di innaturale al pensiero. Pertanto abbandonando questo tipo di pratica, ora sono stabile.

       Nessun beneficio e nessuna perdita mi provengono dal restare fermo, dal camminare o dal distendermi, di conseguenza vivo come mi pare, sia che stia fermo, o che cammini o che dorma.

 

 

       Non ho nulla da perdere dormendo, e non ho nulla da guadagnare sforzandomi, perciò vivo come mi pare, abbandonando successo e fallimento.

 

 

       Osservando continuamente gli svantaggi degli oggetti piacevoli, vivo come mi pare, abbandonando ciò che è piacevole e ciò che è spiacevole.

 

       Colui che naturalmente è dalla mente vuota, e che pensa alle cose solo involontariamente, è libero dal ricordare gli eventi quotidiani come un risvegliato è libero dai sogni.

       I vari stati di uno che è libero dall’incertezza interiore, e che esteriormente vaga come gli pare come se fosse un matto.

 

       La Liberazione è avversione verso gli oggetti dei sensi. La schiavitù è amore dei sensi. Questa è la conoscenza. Ora fai ciò che vuoi.

 

       Questa consapevolezza della verità fa sì che l’uomo loquace, intelligente ed energico diventi muto, stupido e pigro, perciò è evitata da coloro il cui obiettivo è il piacere.

 

 

 

Tu non sei il corpo, né il corpo ti appartiene, tu non sei l’agente dell’azione, non sei il fruitore delle conseguenze. Tu sei eterna, pura consapevolezza, il testimone, non hai bisogno di niente – perciò vivi felice.

Il desiderio e la rabbia sono oggetti della mente, ma la mente non è tua, non è mai stata tua. Tu sei di per sé consapevolezza senza scelta, immutabile – perciò vivi felice.

 

 

       Tu non vai e non vieni, dunque perché preoccuparsi?

 

 

       Lascia che il corpo duri fino alla fine del tempo, o lascia che giunga alla sua fine proprio ora. Che cosa hai guadagnato o perso, Tu che sei pura consapevolezza?

 

Lascia che l’onda del mondo cresca e cali secondo la sua natura dentro di te, che sei il Grande Oceano. Per te non c’è guadagno o perdita.

Figlio mio, tu sei fatto di pura consapevolezza, e il mondo non è separato da te. Dunque cosa c’è da accettare o da rifiutare, come e perché?

Come possono esserci nascita, karma o responsabilità in quella immutabile, pacifica, immacolata e infinita consapevolezza, quale tu sei?

Qualsiasi cosa tu vedi, sei solo tu manifestato in essa. Come potrebbero bracciali, gioielli e cavigliere essere differenti dall’oro di cui sono fatti?

Lasciando da parte distinzioni quali “Quello è ciò che sono” e “Io non sono quello”, riconosci che “tutto è il me stesso”, e sii senza distinzioni e felice.

 

 

       Una sola cosa è sempre esistita, esiste ed esisterà nell’oceano dell’essere. Tu non sei soggetto a schiavitù o a liberazione.

 

 

       Essendo pura consapevolezza, non disturbare la mente con pensieri favorevoli o contrari. Sii in pace e resta felicemente in te stesso, l’essenza della gioia.

Smetti completamente la meditazione e non attaccarti a niente con la mente. Tu sei per natura libero, dunque cosa realizzerai forzando la mente?

 

 

       Puoi recitare ed ascoltare innumerevoli scritture, ma non sarai centrato finché non avrai dimenticato ogni cosa.

 

Potresti, come un uomo colto, concederti alla ricchezza, all’attività o alla meditazione, ma la tua mente si rappacificherà solo con la cessazione del desiderio, al di là di tutti gli obiettivi.

 

Tutti soffrono a causa dei loro sforzi per realizzare qualcosa, ma nessuno la realizza. Solo attraverso questa istruzione, l’uomo fortunato raggiunge la tranquillità.

La felicità non appartiene ad altri che a quella persona supremamente pigra per la quale anche l’aprire e chiudere gli occhi sia un disturbo.

 

Quando la mente è libera dalle coppie di opposti quali: “Ho fatto questo” e “Non ho fatto quello”, diventa indifferente al merito, alla ricchezza, alla sensualità ed alla liberazione.

 

 

       In colui per il quale l’oceano del samsara si è prosciugato, non vi è attaccamento né avversione. Il suo sguardo è vuoto, i suoi comportamenti sono senza scopo, i suoi sensi inattivi.

 

Certamente lo stato supremo è dovunque per la mente liberata.

 

 

       Colui la cui mente pensante si è dissolta raggiunge uno stato indescrivibile ed è libero dalla esposizione mentale dell’illusione, del sogno e dell’ignoranza.

 

 

       Che cosa imparerà, dirà o farà l’uomo libero dal desiderio?

 

 

       Considerazioni del tipo “io sono questo” o “io non sono questo” sono finite per lo yogi che è diventato silenzioso, realizzando “Tutto è me stesso”.

 

 

       Dominio del paradiso o l’accattonaggio, il guadagno o la perdita, la vita tra gli uomini o nella foresta, tutto questo non fa differenza per lo yogi la cui natura è libera dalle distinzioni.

 

 

       Cosa deve pensare colui che è senza pensiero e che non vede nessuna dualità?

 

       Quando non c’è nulla da ottenere, che cosa dovrà fare?

 

       L’uomo saggio che fa solo ciò che gli si presenta da fare, non incontra difficoltà nell’azione né nell’inazione.

Colui che è senza desideri, autonomo, indipendente e libero da legami è come una foglia morta, sospinta dal vento della causalità.

 

 

       “Questa azione è stata compiuta dal corpo, non da me”: la persona di natura pura pensa a questo modo, non agendo anche quando agisce.

Chi agisce senza essere capace di dire il perché, ma che non è un folle, è un liberato in vita, felice ed Egli è felice anche nel samsara.

Chi ne ha avuto abbastanza di considerazioni senza fine, e che ha raggiunto la pace, non pensa, non sa, non sente e non vede.

Chi è oltre la quiete mentale e la distrazione non prova desiderio per la liberazione o per il suo opposto.

Riconoscendo che tutte le cose sono costruzioni dell’immaginazione, la grande anima vive come Dio, qui e ora.

 

 

 

       Colui che sente dentro la responsabilità, agisce anche quando non fa niente, mentre non c’è alcun senso di cose fatte o non fatte per il saggio che è libero dal senso di responsabilità.

 

 

       L’ignorante compie grandi sforzi per praticare la concentrazione e fermare il pensiero, mentre il saggio vede che nulla è necessario e rimane in sé stesso come se dormisse.

 

 

       Il saggio trova la pace interiore semplicemente comprendendo la verità.

 

 

       Mentre il saggio gode del Supremo senza neppure volerlo.

 

 

       Come può esserci conoscenza di sé per colui la cui conoscenza dipende da ciò che vede? Il saggio non vede questo e quello, ma vede tutto come infinito.

 

 

       Il saggio si diletta in sé stesso.

 

 

Alcuni pensano che qualcosa esista, altri che nulla esista. Rara è la persona che non pensi affatto, e che in tal modo sia libera dalla distrazione.

 

 

       Vedendo il leone senza desideri, gli elefanti dei sensi silenziosamente fuggono via o, se non possono scappare, lo servono come cortigiani.

 

 

       Usando le pinze della conoscenza della verità ho estratto la dolorosa spina delle opinioni senza fine.

 

 

       Per me, che sono stabile nella mia gloria, non c’è passato, futuro o presente. Non vi è spazio o eternità. Nulla è lontano o vicino, nulla all’interno o all’esterno, nulla di grande o di piccolo.

 

 

       Per colui che è sempre libero dalle caratteristiche individuali non ci sono azioni causali antecedenti, non c’è liberazione in vita, né realizzazione dopo la morte. .

Per me, libero dall’individualità, non c’è chi agisce né chi beneficia delle conseguenze dell’azione, non c’è cessazione dell’azione, né manifestazione del pensiero, non c’è oggetto immediato, e né idea di risultato.

 

Non c’è mondo, né alcun ricercatore della liberazione, nessun yogi, nessun veggente, nessuno è schiavo e nessuno è liberato. Rimango nella mia natura non-duale.

Non esiste emanazione o ritorno, nessun obiettivo, mezzi, cercatore o realizzazione. Rimango nella mia natura non-duale.

Per me che sono sempre senza macchia, non esiste valutatore e niente da valutare.

       Per me che sono sempre senza azione, non c’è distrazione o concentrazione mentale.

       Per me che sono sempre libero dall’arbitrio, non ci sono verità convenzionali né verità assolute, né felicità né sofferenza.

       Per me che sono beato e senza limitazioni, non vi sono iniziazioni o scritture, non ci sono discepoli o maestri, e non c’è uno scopo per la vita umana.

 

 


Commenti

Anonimo ha detto…
questo è uno dei miei passi preferiti

Felice quando è in piedi, felice quando è seduto, felice quando dorme, felice quando si muove; felice quando parla e quando tace, felice quando mangia e quando digiuna: questa è la vita di colui che ha trovato la pace.

"questa è la vita di colui che ha trovato la pace"

l' Ashtavakra Gita e storie dello yoga Vasistha sono libri da leggere assolutamente in questi tempi un po "strani"

Ciao ZeRo

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