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ESPERIENZA FUORI DAL CORPO


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Tratto di   Parsifal A. Drake, dal suo blog http://spadanellaroccia.blogspot.it/


Spesso mi è stato chiesto di riportare pubblicamente le mie personali esperienze fuori dal corpo. Credo che sia un vissuto esclusivo, di cui ogni ricercatore debba farne tesoro a livello personale, e non sto parlando delle mie esperienze, ma delle tue; ho spesso incrociato il problema della trascrizione di tali esperienze, ed è sempre stato un fardello -per me- la probabilità di introdurre in questo blog degli elementi personali.
L'esperienza accumulata in questo campo mi ha fatto comprendere quanto il raccontare degli avvenimenti analoghi sia d'ispirazione a quelle persone che ricercano da tempo di aggiungere alla propria vita quel tassello che, apparentemente, sembra impossibile da conseguire per una presunta difficoltà nel cercare di “proiettarsi”. Difficoltà, queste, dovute a un semplicemente erroneo sistema di credenze che, da una decina di anni a questa parte, si è andato generando e fossilizzando nella coscienza collettiva della specie.
La possibilità delle esplorazioni fuori dal corpo è certamente entusiasmante, ma resta de facto un elemento personale e altamente soggettivo che si trasforma immancabilmente in un'arma a doppio taglio quando la stessa viene divulgata sotto un punto di vista prospettico avente come partecipante un'entelechia singolare.

Perché questa piccola premessa? Perché, personalmente, trovo sia da rimarcare la responsabilità che ciascuna cellula in evoluzione  abbia a che fare con delle dinamiche del tutto diverse da quelle di ogni altro, giostrando su una vita che diventa così teatro di un'opera singola eppure universale.

Ho deciso di pubblicare in tale sede una di queste mie esperienze non per soddisfare la curiosità di quegli individui che si ostinano a domandarmene l'apparizione in stile miracolo sul blog, ma perché nella stessa vi è un messaggio che mi è stato riferito di trasmettere quanto meglio possibile a chi andrà a leggere quanto segue. Vi è, in essa, un profondo senso di speranza e comprensione per le piccole sfide che tutti noi andiamo affrontando ogni giorno con noi stessi per prendere finalmente in considerazione il fatto che determinati meccanismi siano possibili.
Non si tratta, ad ogni modo, di un dialogo vero e proprio, inteso come verbale, ma di una comunicazione non verbale molto comune e familiare a chi ha già avuto precedenti esperienze e potrà quindi capire le modalità di comunicazione accessibili nelle diverse frequenze. Riporto, ad ogni modo, la trascrizione verbale della conversazione: in tal modo sarà molto più comodo e facile capirne il contenuto.
Ricapitolando, quindi, non si tratta di un volo spensierato fra le nuvole, come a qualcuno piacerebbe leggere, ma di una comunicazione rivoltami da chi di dovere con lo scopo di rigirarla a quanti sentiranno la necessità di leggere per comprendere, trasformarsi e crescere.

*

Ore 19:00 circa;
Giovedì 07 Agosto 2014;

Il mio corpo è entrato immediatamente in una profondissima fase di rilassamento. Qualche tempo dopo subentrano le vibrazioni, non particolarmente forti, accompagnate dalla paralisi.
Il secondo corpo oscilla insieme alla frequenza di passaggio, quindi decido di rotolare sul mio lato sinistro. Immediatamente sono fuori. Le vibrazioni si attenuano allontanandomi dal corpo, così come pure le percezioni auditive di disturbo che vengono trasmesse alla mente tramite segnali non fisici -pensieri, emozioni, illusioni distorte di una lontana percezione auditiva prepotente e caotica-.
Oscillo fino a una distanza di circa due metri dal corpo, sfiorando il soffitto. Li sopra, alla mia sinistra, compare [omissis]. Probabilmente era già li, ma non me ne sono accorto prima per il cambiamento di frequenza ancora leggermente fuori fase, e che stavo cercando di aggiustare con chiarezza e lucidità man mano che mi allontanavo dal corpo.
Il suo corpo è lucente come sempre, di un bluastro evanescente con appena una sfumata forma umanoide.
Non ci sono convenevoli, sia in senso generale per quanto riguarda gli incontri con altre entità, sia con [omissis] in particolare.

Mi trasmette subito un pensiero:
“Ci sei arrivato già, ma ogni tanto è bene ricordarsi quanto sia indispensabile quello che stai provando adesso” era abbastanza soddisfatto. Anche io, sinceramente.
“Se anche uno solo di voi arriva a capire l'importanza di certi sentimenti, la reazione a catena che ne deriva contiene un potenziale collettivo di utilità che può trasmettersi ad altri come un virus”
E' stato grazie a un certo stato interiore che ho potuto abbandonare il corpo così facilmente, facilitando e velocizzando il processo. Un sentimento scaturito da una profonda meditazione con me stesso riguardo la natura dell'esperienza stessa e la libertà che essa trasmette.

[Omissis] sente i miei pensieri, e si intromette.
“C'è una cosa di cui tu puoi beneficiare per crescere, e che ancora ti manca. So che ci stai lavorando su, e che al contempo la pressione esercitata dallo scorrere della vita umana nella dualità pretende maggiore attenzione. Però è proprio grazie a questo essere immersi nell'illusione della solidità che permette di sviluppare l'alta vibrazione. Un periodo di difficoltà non necessariamente è negativo, quanto invece una misura di quanto Amore ti occorre sviluppare per poter procedere al livello successivo. Voi lo chiamate così, ma ha mille altri nomi tutti validi. Vi confinate all'uso del linguaggio come fosse la vostra ancora di salvezza, ma non è così: i fraintendimenti che nascono fra di voi sono maggiori a quello che in realtà cercare di comunicare.

Sei riuscito nell'intento perché la tua vibrazione ha assunto una velocità tale da poter straripare.
Per compiere quello che tu hai compiuto non è necessario alcun utilizzo di pratiche e tecniche, quanto invece si tratta di una metamorfosi del tuo processo di pensiero, che si rivolge verso un ritmo ascendente di lucidità e sentimento, scatenando un'attenzione spontanea verso ciò che vive al di la della materia. Questo, solo questo, basta a concedere un possibile viaggio.
Ricorda e fai ricordare che navigare in questo mare di energia è molto più semplice di quanto appare nella confusione delle vostre fonti d'informazione.
Non esiste discontinuità fra una fascia di energia/esperienza e un'altra: tutto dipende dalla vostra locazione mentale e dalla vibrazione interna alla quale il vostro organismo intero vibra come singolo.
L'aprirsi alla vita, totalmente e senza remore, concede di sviluppare in maniera permanente uno stato di fiducia consapevole che trasmette a voi stessi speranza e pace, mostrando una via di luce semplicissima che prima era invisibile solo perché oscurata dalla bassezza dei vostri pensieri.
Ricorda e fai ricordare che vivete sempre immersi in questo oceano di lucentezza, ma ne siete appena consapevoli, e non tutti. Il tuo grado di libertà sarà la porta di accesso a nuovi reami di esperienza: tanto più la tua accettazione alla vita stimola uno spirito di libertà, tanto più sarà facile sperimentare una nuova gamma di esperienze in qualsiasi concezione voi vogliate farne parte...”

Mia moglie mi chiama, sento un forte stimolo a ritornare. [Omissis] coglie il pensiero e mi saluta, mentre lentamente scivolo nel corpo e ringrazio il mio amico.

*

La durata dell'esperienza è stata di circa tre/cinque minuti. E' per me fonte di gioia riuscire a condividere un messaggio che intende alla sostanza e non all'apparenza, e che in poche parole sprona a lasciarsi andare senza essere arrendevoli o sconfitti, ma alleati di quel corso che sceglie la direzione delle cose. Aprirsi alla vita è accettazione con risoluzione delle negatività, incursione in mondi percettivi straordinari.
Spero che anche una sola persona possa aver capito quanto scritto.

P.S.: Ho dovuto -e preferito- omettere il nome dell'entità con cui ero in comunicazione per motivi che si intrometterebbero nel messaggio stesso, impostando l'attenzione sul messaggero e non sul messaggio.
Quel che posso dire di lui è che si tratta di una monade (cioè un essere energetico consapevole di se stesso costituito da Anima, Mente e Spirito), che ha vissuto sulla Terra moltissimi anni fa, circa verso l'età del bronzo, dove è riuscito a passare il ciclo di esistenza in brevissimo tempo. La sua saggezza è sconfinata, così come anche l'energia che irradia un'estensione vibrazionale, come fosse un'onda d'urto, capace di aprire chi gli sta vicino verso uno stato di coscienza ancor più vasto.

Probabilmente pubblicherò qualche altra esperienza in futuro, sperando che questa sia stata d'aiuto a quanti l'avranno letta.

                                                                                                      Parsifal A. Drake

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