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Trattoria del Risvegliato (Menù per provetti illuminati, Guru e cacciatori di discePolli)

 - In onore del buon smoderatore ( https://ilcredino.blogspot.com ), il cui blog è inattivo, riporto un menù per provetti illuminati, fulminati, fuoriusciti (non dal corpo ma di testa)... insomma un classico menù per cacciatori spirituali, discePolli, aspiranti Guri (cioè cacciatori di discePolli). ANTIPASTI Aria fritta e rifritta Zucca vuota Cervello in pappa Congetture della casa Raziocinio strapazzato Capesante illuminate Acume mantecato da mentecatto Ignoranza a volontà - PRIMI Passato di Presente Riti ripieni Brodo di giuggiole Miraggi all'esperienza Linguine biforcute Nel nome del Padre, Ramen - SECONDI Pasticcio di coscienza immutabile Rinconiglio alla ricercatora Sermone in crosta Polpettone spirituale Calzone calato Filetto di attenzione divisa Fritto mistico Pesce moltiplicato del giorno Uova al terzo occhio di bue Coniglio in asceta balsamico Sant'in bocca Fonduta di mente Animelle al ricordo di sé Stinco di santo al rogo - CONTORNI Consapevolezza saltata Frottole mi

Super poteri spirituali?

- ZeRo:  https://payhip.com/ZeRoVe _ Avrò avuto poco più di 20 anni e gestivo soltanto un blog di crescita personale, alchimia, esoterismo spiccio. All'epoca ero soprattutto fissato con i sogni lucidi, viaggi astrali e compagnia bella. La quantità e qualità di sogni lucidi dipendeva dalla mia quantità e qualità energetica: se di giorno dissipavo l'energia allora non ne avevo a disposizione per gli esperimenti notturni, dunque mi sottoposi a un regime di purificazioni, diete, test, prove. Ma per quante purificazioni facessi arrancavo nel padroneggiare i sogni e soprattutto uscivo sempre sconfitto dalle sistematiche lotte che avvenivano sui piani sottili. Quasi ogni notte c'era il bullo astrale di turno (mago nero, volador, essere inorganico, hatman, etc.) che mi sfidava e - vista la mia stupida presunzione - me le dava di santa ragione: al mattino mi svegliavo coi lividi che probabilmente si condensavano dal piano eterico a quello fisico. Casualmente uno degli articoli sui s

Risveglio dall'incubo planetario

  Forse, anziché parlare di Risveglio dal sogno planetario avrei dovuto parlare di Risveglio dall’incubo collettivo. Sembra che in molti casi la sofferenza, la crisi, il fallimento, siano ottimi antidoti all’ego, antidoti nel senso di strumento per ridurre l’orgoglio, l’egoismo, la vanagloria, la superbia dell’essere umano. Mi viene in mente un vecchio aneddoto. Un uomo in profonda crisi non sa più a chi rivolgersi e per la prima volta in vita sua chiede aiuto a Dio, pur non credendoci. Uomo: Dio, ho bisogno di aiuto. Dio: Cosa c’è? Uomo: Non vedi quanto soffro, perché non sei intervenuto prima? Dio: Perché prima tu non mi hai mai interpellato… infatti l’unico momento in cui mi invochi è quando soffri. – Questo aneddoto su Dio è semplicemente un modo per dire che di solito l’uomo si affida sempre a se stesso, alla volontà personale, al proprio ego, alla propria persona, al proprio ridicolo personaggio, e quasi mai a qualcosa di impersonale, imparziale o superiore al proprio limitato in

Se vi fidate della mente che mente siete dei mentecatti...

- Sistema sociale e sistema cognitivo vanno a braccetto. Il sistema sociale rappresenta il gregge, il sistema cognitivo rappresenta la pecora di turno. Tanti pecoroni messi assieme formano un gregge. Tanti sistemi rincoglionitivi messi assieme fanno l'attuale umanità. La cosa strana non è il fatto che il sistema sociale (politico, economico, religioso) menta spudoratamente su tutto. La cosa strana è che l'uomo comune creda sistematicamente a tutte le cazzate del sistema sociale. La cosa strana non è il fatto che il sistema cognitivo menta spudoratamente su tutto. La cosa strana è credere sistematicamente a tutte le cazzate del proprio sistema cognitivo. Se credete a un sistema rincoglionitivo, i coglioni siete voi non il sistema in sé. Stessa storia con la mente. La mente inventa qualcosa e voi vi bevete quella storia. Se vi fidate della mente che mente siete dei mentecatti. Perché credete alla mente pur sapendo che mente? Perché siete complici.  Perché in voi non ci sono i suf

Quanto hai investito nello Spirito?

  Smettila di investire nel mondo o nel corpo… Investi nello Spirito, nell’ultraterreno, nel magico. L’investimento nello Spirito è senza data di scadenza, presenta dei tassi a crescita esponenziale e il capitale è sempre garantito. Cosa aspetti ad investire in Quello? Come mai non si tende ad investire nella propria luce interiore? Per due ragioni, sempre le solite: paura e ignoranza. Le persone, memori delle bollette Enel, non accendono la luce (dello Spirito) per paura di consumare troppo… Ignorano che essa, la luce della Spirito, è inesauribile e completamente gratuita! Aldilà del lato ironico, vi è davvero la convinzione della limitatezza e dunque la paura di non avere le sufficienti risorse interiori. La luce interiore però non segue la logica della mente ordinaria: lo Spirito, anziché usurarsi col tempo, si moltiplica con l’utilizzo. Più investi nello Spirito, più lo Spirito ti ripaga. Più investi nella luce interiore, più questa luce illumina la tua visione. Stando così le cose

Tutta la tua vita, tutto il tuo amore, il tuo odio, la tua memoria, il tuo dolore erano la stessa cosa, erano semplicemente un sogno grazie al quale hai pensato di essere una persona" - True Detective

  – “Tutto questo grande dramma non è mai stato altro che un cumulo di presunzione e ottusa volontà, e allora puoi lasciarti andare. Alla fine non devi aggrapparti così forte per capire che tutta la tua vita, tutto il tuo amore, il tuo odio, la tua memoria, il tuo dolore erano la stessa cosa, erano semplicemente un sogno, un sogno che si è svolto in una stanza sprangata e grazie al quale hai pensato di essere una persona” –

La morale segue criteri estetici: uccidi una farfalla e sei un mostro, uccidi una zanzara e sei un eroe

Uccidi un brutto ragno e sei un eroe. Uccidi una farfallina colorata e sei un mostro. Come mai? Cosa definisce l'eroicità di un gesto? Cosa differenzia un buon cittadino da un trasgressore? Cosa contraddistingue un bel gesto da un brutto gesto? Se prendiamo il caso del ragno e della farfalla, si tratta in entrambi i casi del medesimo gesto. Oppure se confrontiamo uno schiaffo tra coetanei rispetto allo schiaffone (premuroso?) di un genitore al figlio ribelle, si tratta in entrambi i casi dello stesso gesto, un semplice schiaffo. Eppure quel medesimo gesto non viene percepito allo stesso modo. Se lo si guarda a mente vuota, senza filtri mentali, non si può distinguere il primo gesto dal secondo gesto perché si tratta del medesimo movimento: non sono due gesti diversi, non sono due movimenti diversi... Non sono "due". Ma la mente ordinaria ne vede due; ne distingue uno dall'altro sebbene non ci sia tale distinzione, e questo avviene ogni giorno, nei confronti d

Presto ti stancherai di difendere le tue finzioni

Nel 1990 ci fu un famoso flop musicale in cui “Rob & Fab” fingevano di cantare la loro canzone "Girl You Know It's True": avevano finto quasi sempre di cantare quella canzone e il pubblico non se n’era mai accorto. Quella sera però qualcosa andò storto, all’improvviso ci fu un problema tecnico con il playback, il computer si incantò e il ritornello venne ripetuto senza sosta. I due finti cantanti si ritrovarono sul palco scimmiottando letteralmente versi di un disco rotto. Tutti si erano accorti della finzione, tutti avevano visto che i veri cantanti non erano loro, eppure per diversi secondi i finti cantanti si sforzarono di sostenere una finzione a cui non credevano neppure a loro. All'epoca fece scalpore e quella sciocchezza rovinò la carriera di quegli artisti. Poi uno dei due crollò emotivamente, scappò dalla vergogna e si allontanò dal palcoscenico. Quella figuraccia fu talmente devastante da spingere il cantante a suicidarsi diversi anni dopo quel finto con

Zen Azzerato - Micidiali Koan sparati da ZeRo - Breve Estratto Audiolibro

 - Ebook:  https://payhip.com/b/Nj5W9 Audio:  https://payhip.com/b/kPvyL - Tante ore di meditazione, mesi di rituali, anni di pratica e alla fine scopri che il non-pensiero non  era il punto di arrivo bensì il punto di partenza… il punto zero! ... Quante cose devi sapere prima di sapere quanto poco sai? ... Sei ciò che non sai  e ciò che sai è ciò che non sei. ... Il non-sapere (o il non-pensiero) è un bellissimo posto in cui stare. Seppellisci la tua mente lì dentro. .... Dov’è l’inizio e dov’è la fine del confine  tra me e te? ... Un cortocircuito interno impedisce alla tua mente di distaccarsi affettivamente dalle maialate di maya. ... Quattro ignobili non-verità: 1. “Là fuori” c’è davvero un là fuori, ovvero un mondo separato, oggettivo, solido, stabile. 2.Il mondo esterno è la fonte della felicità. 3. Dentro al corpo c’è un ente indipendente, l’io. 4. L’io controlla la tua vita ... È più reale il luogo che vedete ad occhi aperti o il non-luogo ad occhi chiusi? ... Penso dunque sog

Alla realtà non frega un cazzo di voi ridicoli personaggi

  La brutta notizia è che la Realtà non ti vuole bene. La bella notizia è che la Realtà non ti vuole neppure male. Il fatto che la Realtà non ti ami non vuol dire che ti odi. La Realtà non ti ama nel senso che non si preoccupa della tua persona, non è interessata alla tua reputazione, non preferisce il tuo ridicolo personaggio rispetto ad altri ridicoli personaggi. Vedila così, la Realtà ti tratta esattamente come la legge di gravità tratta il tuo corpo. La legge di gravità non è amorevole, ragionevole, sensata, semplicemente fa quel che fa. La Realtà non è amorevole, ragionevole, sensata, semplicemente è quel che è. La legge di gravità non ti considera una persona speciale, qualcuno da graziare o da privilegiare: se ti lanci da un aeroplano allora il tuo corpo precipiterà, spappolandosi in mille pezzi. La Realtà, prima o poi, farà la stessa cosa con la tua persona: azzererà ogni tua certezza, smonterà qualunque tuo costrutto mentale, smentirà qualunque tuo ragionamento,  sfigurerà il

Dentro di te non ci sei te, coglione

Stupidità, egocentrismo, inutile fatica e sofferenza inutile sono tutti sinonimi. Stupido orgoglio = inutile fatica = sofferenza inutile.... Se fai una fatica madornale a fare qualcosa che potresti fare senza fatica sei probabilmente affetto da egocentrismo cronico, oppure da stupidità cronica, e allora ti meriti quella dose cronica di sofferenza inutile. La buona notizia è che non serve alcun percorso spirituale per sbarazzarsi della sofferenza inutile: ci pensa l'esistenza a darti le bastonate giuste al momento giusto. Bastonata dopo bastonata, dovresti capire la lezione. E se non la capisci alla prima bastonata, vorrà dire che arriverà una seconda bastonata, una terza bastonata e così via. Non ti devi preoccupare dell'egocentrismo o dell'ottusità di una persona; quella persona prenderà tante di quelle bastonate e soffrirà a tal punto da correre alla ricerca di una soluzione efficace alla propria sofferenza inutile. Mi spiace amico mio, ma funziona così.  Se non ti va ben

Progresso spirituale: Quanti Maestri hai ucciso?

  Quando incontri un Buddha, uccidilo… recitava un vecchio motto Zen. Ora prova a mettere in pratica quel motto con tutti i Guru, Maestri, Guide, Santoni che conosci. Se vuoi un segnale che indica il progresso spirituale puoi porti la seguente domanda: Quanti Maestri-Guide-Guru-Santoni hai ucciso? Ucciso non fisicamente ma mentalmente, emotivamente, sentimentalmente. Quanti Maestri-Guide-Guru hai dimenticato? Oppure, da quanti Maestri-Guru dipende ancora la tua mente? Se vuoi sapere quanto sei spiritualmente indipendente, evoluto, progredito, maturo, allora ti tocca dare l’addio a tutti i tuoi Maestri, tutti i Guru, tutte le Guide Spirituali. Devi arrivare ad un punto di autorealizzazione dove il loro messaggio, le loro tradizioni, le loro parole, le loro azioni diventano scontate, ovvie, prevedibili, banali. Ma occhio: non si tratta di mancargli di rispetto, di sottovalutarli, di tradirli o disprezzarli. Non devono diventare scontati o banali intellettualmente, bensì organicamente, in

Il modus operandi della mente ordinaria è fallimentare... dimentica quel modo di pensare e passa al paradigma degli esseri autorealizzati... diventa anche tu uno di noi

Se dovessi tradurre concretamente l'annosa e affannosa spinta interiore che spinge l'essere umano a domandare/rispondere senza sosta potremmo attenerci alla seguente conversione: Domanda = andare fisicamente da qualche parte per cercare qualcosa Risposta = trovare materialmente qualcosa nel luogo in cui ci si è spostati - Questi due movimenti (interiori ed esteriori) sono come input, comandi o programmi psicofisici che definiscono il modus operandi del 99% dell'umanità: nella mente avviene un costante movimento interiore (pensieri, dilemmi, questioni) che poi si traduce esteriormente, fisicamente, materialmente sotto forma di sforzi, tensioni, fastidi, disagi. C'è però un 1% che non si attiene a quel modus operandi, cioè non si sforza di ottenere, non ha bisogno di trattenere e non teme di perdere: si tratta dei cosiddetti esseri autorealizzati, liberati, morti in vita. Per questi esseri vale il seguente paradigma: Realizzazione = stato trascendentale la cui peculiarità

Cari Robottini umani, come vi comportate quando non venite osservati?

Il mese di mare sta finendo e anche in questi ultimi giorni ho notato qualche interessante fenomeno. Mentre ero sugli scogli ho visto un ragazzo che si avvicinava e - con fare leggermente sospetto - si mise a toccare uno scoglio: non si era semplicemente appoggiato ma lo aveva toccato con delicatezza, quasi come se si trattasse di un oggetto sacro. Dopo 10 minuti passò un'altra persona, una ragazza solitaria dal fare ancora più sospetto perché si guardò intorno un paio di volte - come se si sentisse osservata - prima di ripetere il medesimo atto compiuto in precedenza da quel ragazzo (ormai allontanatosi). La ragazza però non si limitò a sfiorare uno scoglio a caso, bensì toccò lo stesso scoglio, nello stesso punto, non una volta, non due, non tre ma quattro volte. Tra un tocco e l'altro lasciò passare una decina di secondi, si guardò intorno, fece un giro attorno a se stessa e appoggiò la mano precisamente nello stesso punto. All'inizio pensai che si trattasse di un rito s

Impossibile? ... Se lo dice la mente é falso

Passeggiando lungo la pineta del lungomare ho notato un paio di illusioni ottiche. Si tratta del classico coniglio \ anatra e la testa \ coda di un volatile. La descrizione di ciascuna illusione ottica riporta una frase interessante: è impossibile cogliere le due versioni contemporaneamente quando l'informazione è ambigua; il cervello privilegia solo una forma (un senso). In pratica per la mente ordinaria (mente condizionata) sembra impossibile cogliere entrambe le sagome in un colpo solo (sia il profilo del coniglio sia dell'anatra); oppure sembra impossibile cogliere allo stesso tempo sia la coda che la testa dell'uccello (o sembra andare da una parte o sembra andare dall'altra parte). Questa "impossibilità" (come molte altre impossibilità, limitazioni, paradossi) vale solo per la mente condizionata (o la coscienza incantata)  dell'uomo comune. Alcuni di voi, se aprono un pochino la mente e provano a spingersi oltre il senso (i significati, le credenze,

L'arte di non arrabbiarsi e il vangelo secondo ZeRo

- Mentre scrivo mi trovo in un ristorante sul lungomare dove si è appena fermato un tizio vestito da sannyasin (rinunciante indiano) con in mano dei libri. Mi propose "l'arte di non arrabbiarsi". Dato che l'antipasto non era ancora arrivato, e visto che mi piace provocare i discepolli, feci finta di essere interessato all'argomento. Gli chiesi se li avesse scritti lui e mi ha detto no. Si trattava di messaggi preziosi scritti dal suo maestro. Fintamente incuriosito, gli chiesi se il suo guru era vivo o morto. Lui mi ha fatto subito una correzione prevedibile: la mia domanda era mal posta perché il suo maestro non era morto ma aveva soltanto lasciato il corpo alla fine degli anni settanta. Quella correzione fu più che sufficiente per confermare il mio sospetto: si trattava effettivamente di un discepollo. Intenerito dai suoi occhioni spirituali (modo velato per dire occhi da triglia), mi venne voglia di fargli un favore e rompergli qualche incantesimo, ma date le p

Più credo in "me", più ho paura...

L'altro giorno un tizio (o una tizia) ha lasciato un commento interessante: "credo ancora in me perché ho paura". Per l'esattezza ha scritto: "So che dormo ma non riesco a svegliarmi.. credo ancora in me perché ho paura..". Poi è sparito/a e non ha lasciato ulteriori dettagli, indizi, richieste particolari, per cui non ho potuto approfondire la questione, ma quel commento era più che sufficiente per sviluppare questa riflessione che non riguarda soltanto quell'individuo ma la maggioranza dell'umanità. Di solito non prendo in considerazione i commenti e se li prendo in considerazione cerco di tagliare corto, soprattutto perché so che il commentatore di turno vuole tirare lunga una prevedibile storia personale che non ha nulla di personale e che finisce con un prevedibile non lieto fine: è sempre la solita solfa, ma lui (o lei) crede che gli stia accadendo qualcosa di "unico, speciale, straordinario" (sia in positivo che negativo). E invece n

Perché vivo di rendita?

Anche oggi, come quasi tutti i giorni, sono andato a caccia di more (non le More a due gambe, anche se le preferisco alle Bionde) ma le more che si trovano sulle piante. Avendo la fortuna di vivere in una zona piena di more e - a volte - ciliegie, prendo la bici, pedalo per qualche chilometro e raccolgo qualche frutto. Mentre raccolgo questi frutti mi sento inspiegabilmente l'uomo più ricco del mondo. Inspiegabilmente perché in realtà economicamente non sono ricco, non ho ereditato un'ingente somma di denaro, non ho fatto successo (e non ci tengo), non mi sono fatto il mazzo illudendomi di percepire una buona pensione. Eppure, anche se non sguazzo nell'oro, vivo di rendita. Mi bastano questi pochi frutti per percepire la ricchezza, l'abbondanza, la completezza. Vivo di rendita non perché vendo migliaia di libri e nemmeno perché ho letto qualche libricino sui "segreti per vivere senza lavorare", ma vivo di rendita semplicemente perché non sono fesso. Non sono f

Smettila di fidarti delle persone sbagliate, credere in un sistema fallimentare, farti illudere dal mondo delle apparenze

L’altro giorno stavo modificando un programma sul computer. Il giorno dopo ho notato che il programma era difettoso e non salvava le modifiche che venivano fatte. La stessa cosa si è verificata nei giorni successivi. In pratica stavo facendo degli sforzi inutili per cambiare qualcosa di fallimentare, inaffidabile, difettoso. La reazione immediata è stata molto semplice: chiudere quel programma e non utilizzarlo più. Questa è la reazione naturale di fronte a quel tipo di consapevolezza. Il bello è che non occorre sforzarsi di reagire così, bensì la reazione sorge spontaneamente come diretta conseguenza di quel riconoscimento. Se favorite una consapevolezza di questo tipo, cioè riconoscere ciò che è falso, difettoso, inaffidabile, fittizio, illusorio, instabile, vedrete che la reazione opportuna non tarderà a manifestarsi. E purtroppo nel 90% dei casi la mente ordinaria non è in grado di riconoscere qualcosa di falso, irreale, finto, ingannevole, instabile, inaffidabile. Eppure gli indiz

Dopo due giorni mi sono ritrovata catapultata fuori dal corpo … ero nulla vedevo un punto di attenzione e ero tutto vedevo tutto muoversi comi in un film...

Domanda: Ciao! Scusa se disturbo ancora  … mi succede che quando ascolto ripetutamente audiolibri di Nisargadatta o Poojia o Robert Adams … ed ora ho provato anche con il tuo dei Koan, per altro Divino, mi viene sonno come se avessi preso un sonnifero… è la mente che non vuole ascoltare ? Se si l’antidoto? La cosa mi è  successa anche nel ritiro online con Mooji e li dopo due giorni mi sono ritrovata catapultata fuori dal corpo … ero nulla vedevo un punto di attenzione e ero tutto vedevo tutto muoversi comi in un film... - ZeRo: Ciao, grazie per il contributo. Quel particolare materiale (“zen azzerato”) può aver effetto sia sotto forma di ascolto che sotto forma di lettura. Per assimilare certi messaggi conviene soffermarsi soltanto su un koan per volta (un koan ogni due o tre giorni). L’ideale è meditare su un particolare koan, poi meditare su un altro koan, etc… Per rispondere al tuo commento, il sonno può essere un buon segnale: la batteria dell’intelletto si è momentaneamente scari

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