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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

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Sono troppo pigro per fare il ricercatore e per fortuna non ho mai creduto al mondo...

La Beatitudine appartiene a quell'individuo sommamente pigro per il quale anche il chiudere o l'aprire gli occhi rappresenta un atto completamente inutile - Ashtavarkra Gita. Parecchi anni fa, quando mi fingevo un ricercatore spirituale, contattai una comunità spirituale che si incontrava regolarmente a Livorno. Gli incontri avvenivano d'estate, in una zona vicino al mare. Con poco più di 100 euro avevi vitto e alloggio, più altri servizi accessori. Non mi lasciai sfuggire l'occasione. Il mio scopo era principalmente quello di farmi una settimana al mare, nella speranza di incontrare qualche giovincella prosperosa da sverginare (sverginare spiritualmente, s'intende), e stare in compagnia di qualche hippy che voleva alterare la coscienza con qualche molecola dello spirito (Dmt, Ayahuasca e compagnia bella). Presto mi dovetti ricredere: la droga non era vista di buon occhio, anche quando si trattava di una sostanza secreta in modo naturale dal corpo stesso. Nel giro d

Pronti alla prossima ondata di ignoranza?

Per alcuni alchimisti rinascimentali la saggezza era una corazza che proteggeva l'individuo da diversi pericoli, minacce e attacchi (psichici, energetici e anche fisici o biologici).  Al contempo consideravano l'ignoranza alla stregua di una qualunque altra malattia, forse peggio di qualunque altro virus. Sicuramente peggio di qualunque variante Covid. Se ti dicessi che l'ignoranza è una forza o una sostanza in grado di influenzare ogni cellula del corpo, prenderesti più seriamente la questione? Se ti dicessi che l'ignoranza è in grado di tramutare un timore in un tumore, prenderesti seriamente questo messaggio? Così come l'ignoranza è una forza debilitante, la comprensione profonda è una forza riabilitante. Così come l'ignoranza esercita un influsso sulla tua vita, così la saggezza esercita un altro influsso. Verità, saggezza, comprensione sono sempre state viste come nozioni astratte, prive di concretezza, utilità, efficacia. E così vi hanno privato di un'

Gocce di disincanto - Emil Cioran rivisitato da ⓏⓔⓇⓞ (Estratto Ebook)

  Ho preparato un ebook incentrato sul disincanto e quella che segue è una breve anteprima. Ebook completo qui:  https://payhip.com/b/zNYig – “Ho forse la faccia di uno che deve fare qualcosa quaggiù?”   Ecco cosa avrei voglia di rispondere agli indiscreti che mi interrogano sulle mie attività.   (Cioran)   Nota di 乙乇尺ㄖ Il disincantato ha la faccia di uno che non deve fare nulla o di qualcuno che fa di tutto senza aspettarsi niente. Non vi è alcun “devo o non devo”. Non vi è un bisogno viscerale di fare, dimostrare, esibire, competere, controbattere.   —————————————————————– Lo stesso sentimento di estraneità, di gioco inutile, ovunque io vada: fingo di interessarmi a ciò che mi è indifferente, mi dimeno per automatismo o per carità, senza essere mai partecipe, senza essere mai da nessuna parte. Ciò che mi attira è altrove, e questo altrove non so cosa sia.   (Cioran)   Nota di Ƶ€ᖇσ Disincanto allo stato puro.   L’unica cosa che attirava la sua attenzione era l’Oltre.   ———————————————

La sindrome del me è peggio della sindrome di Down

- Vicino a casa mia c'è una ragazzina  Down. Quasi ogni giorno esce in cortile, sale sull'altalena che le hanno costruito appositamente per lei, si dondola e comincia a cantare a squarciagola.  Il suo ritornello preferito è:  Tanti auguri a me, e la torta a me... Lo fa per divertirsi, senza crederci, senza credere al me - o credendoci come si crede a una stupida canzone.  Potrebbe soffrire della sindrome di Down, ma forse non soffre della sindrome del me. L'uomo comune invece soffre gravemente della sindrome del me. Spiegare a quella ragazza che il me non esiste forse sarebbe più facile che spiegarlo a un normale essere umano.  Scommetto che quella ragazzina lo capirebbe al volo, molto più velocemente di quei tossici  che frequentano le comunità spirituali. Una volta rotto l'incantesimo probabilmente lei  non ci penserebbe più, e al massimo lo considererebbe come un ritornello. Comunque non rappresenterebbe un problema. Si dimenticherebbe di quella storia. E l'uomo?

L'illuminazione spirituale è il suicidio dell'io (assistito da Dio), senza antidolorifici

  Sembra diffondersi sempre di più un approccio terapeutico in salsa non-duale, incastrato abilmente in qualche sessione di gruppo o in qualche resort del benessere spirituale. Come se l'illuminazione fosse una prescrizione medica. O come se ci fosse un farmaco per farti accettare ciò che il tuo ego non vuole accettare. Questa roba dell'illuminazione non ti coccola, non ti massaggia, non ti guarisce, non ti consola - come vorrebbero far credere alcuni guru. La ricerca della Verità non ti rende libero. Lei non aiuta nessuno: è assolutamente neutrale, imparziale, e un pelino menefreghista. La persona si aspetta una coccola, e poi si ritrova un colpo al cuore; avviene una reazione allergica perché Essa è totalmente indigesta, insopportabile, intollerabile per l'intelletto. Non è accettabile. Applicare l'illuminazione in terapia è come portare una bomba a mano in clinica e chiedere al paziente di innescarla. Quella si che sarebbe una terapia d'urto! In un colpo solo sp

Nuovo Mondo alla Tolle, Mondo predatorio alla Castaneda oppure Mondo delle apparenze alla ZeRo?

 - Alcuni di voi potrebbero trovarsi in sintonia con il nuovo mondo descritto da Tolle. Altri invece potrebbero vedere il mondo alla Castaneda, cioè come un ambiente predatorio, estremamente pericoloso, pieno di parassiti, trappole, criminali, malintenzionati, maniaci, molestatori, pervertiti, persecutori, delinquenti, forze avverse, vampiri energetici, etc... Per dirla alla Buddha, un mondo pieno di dukkha (dolore, sofferenza, disagio, malessere). Altri ancora potrebbero aver realizzato di trovarsi in un mondo di apparenze. In una dimensione la cui consistenza corrisponde alla percezione globale di ciascun percettore. Chi ha ragione? Scopritelo da soli. Se ci fossero solo due opzioni e dovessi scegliere tra il nuovo mondo alla Tolle e mondo alla Castaneda/Buddha sceglierei quello alla Castaneda/Buddha. Ma visto che c'è una terza opzione, l'opzione zero, l'opzione mondo delle apparenze, opto per quest'ultima. Se volete la mia modesta opinione, e ormai dovreste conoscerl

Non riesci a smettere di fare qualcosa, mangiare, bere, fumare, scommettere, masturbarti? Prova a guardare agli effetti e chiediti se vuoi subire quegli effetti.

  Ori ti mostrerò le foto di alcune persone, prima e dopo una dipendenza. Non importa la dipendenza, l'importante è comprendere che avviene un mutamento che sfugge al proprio controllo. La dipendenza più diffusa al mondo è quella del pensiero frenetico, costante; pensare sempre a se stessi, al passato, al futuro; preoccuparsi di chissà chi per chissà cosa. Se ti dicessi che dietro qualunque dipendenza e qualunque ossessione si trova un'altra dipendenza primaria, la dipendenza dalla propria mente, prenderesti sul serio questo discorso? Supponi che questa dipendenza dalla tua mente possa provocare un effetto simile a quello che vedi di seguito. In tal caso valuteresti diversamente il rapporto con la mente? Tenteresti subito di disintossicarti dalla mente. E sarebbe la scelta più saggia, salutare, sensata che tu possa fare. Ti salveresti letteralmente la vita. Ora guarda quali sono gli effetti concreti dell'ossessione mentale con se stessi, con la propria auto-immagine, con il

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