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Vedi anche: Ashtavakra gita – passi selezionati da ZeRo
YOGA VASISTHA (passi selezionati da ZeRo) – 1° parte
- ’0 saggio,
ti prego, dimmi che cos’è realmente la mente.’
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“Proprio
come il vuoto, inerte nulla, è chiamato spazio, ciò che è chiamato mente è un
vuoto nulla. La mente, che sia reale o irreale, è ciò che viene appreso negli
oggetti di percezione. Rama, il pensiero è mente, non c’è distinzione tra i
due. È quello che porta in esistenza il corpo materiale o fisico.
Ignoranza,
samsara, mente, schiavitù, impurità, oscurità e inerzia, sono tutti sinonimi.
Questo intero universo non è mai stato differente dalla coscienza che dimora in
ogni atomo proprio come un gioiello non è differente dall’oro.
Come un
gioiello potenzialmente esiste nell’oro, l’oggetto esiste nel soggetto. Ma
quando questa nozione dell’oggetto viene fermamente rigettata e rimossa dal
soggetto, allora esisterà solo la coscienza, senza nemmeno un’apparente o potenziale
oggettività. Quando questo viene realizzato, i mali come l’attrazione e la
repulsione, l’odio e l’amore cessano nel proprio cuore, come le false nozioni
del mondo: tu io, ecc. Persino la tendenza a oggettivare cessa e questa è
libertà.”
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‘0 signore, se l’oggetto di percezione è reale, allora non cesserà di essere.
Se è
irreale,
ancora non lo vediamo come irreale. In che modo, quindi, superare tutto ciò?’
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“Tuttavia, o Rama, vediamo che ci sono dei Santi che ci sono riusciti. Gli
oggetti esterni come lo spazio, ecc., e i fattori mentali come io, ecc.,
esistono solo come nomi. In realtà, né l'universo oggettivo, né il sé che
percepisce, né la percezione in quanto tale, né il vuoto, né l'inerzia
esistono, esiste solo l'Uno, la Coscienza Infinita. In Essa sorge la mente che
escogita la diversità, diverse azioni ed esperienze, la nozione della schiavitù
e il desiderio della liberazione.'
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"Anche un ragazzino può dire che il
signore è Intelligenza perché dovrebbe essere
necessaria
un’istruzione speciale riguardo a questo?"
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: ”Ah, colui
che sa che la Pura Intelligenza è l’universo oggettivo, non sa ancora
nulla.
Senziente è l’universo e senziente è il jiva (l’individuo)". Il senziente
crea il conoscibile e
resta
coinvolto nel dolore. Quando c’è la cessazione del conoscibile e il flusso
dell’attenzione è
diretta verso
ciò che non è il conoscibile (la Pura Intelligenza), allora uno va aldilà del
dolore. La
semplice
consapevolezza del coinvolgimento del Jiva in questo samsara non è di utilità.
Ma se
viene
conosciuto il Supremo Signore, (la Suprema Intelligenza), questo dolore giunge
a fine."
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‘Come possiamo realizzare il Signore e realizzare l’irrealtà dell’universo che
siamo giunti a
considerare reale?’
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“ il Supremo può essere realizzato soltanto se uno
è realmente stabilito
nell’irrealtà
dell’universo,
allo stesso modo in cui può essere stabilito nel riconoscimento che il blu del
cielo
è irreale. Il
dualismo presuppone unità e il non dualismo suggerisce il dualismo: soltanto quando
la creazione è riconosciuta essere supremamente non esistente
il Signore viene realizzato.
La nozione errata che questo mondo sia reale si è profondamente radicata a causa del
persistente
erroneo pensiero, comunque può essere rimossa in quello stesso giorno in cui
ricorri
alla compagnia
dei Santi ed allo studio delle Scritture.
Quando
l’errata nozione viene dispersa e la verità realizzata, questa realizzazione
satura così profondamente che si pensa ad essa, si parla di essa, ci si
rallegra di essa e la si insegna agli altri. Tali persone sono a volte chiamate
jivamukta e anche videha-mukta.’