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Visualizzazione dei post da luglio, 2024

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Presto ti stancherai di difendere le tue finzioni

Nel 1990 ci fu un famoso flop musicale in cui “Rob & Fab” fingevano di cantare la loro canzone "Girl You Know It's True": avevano finto quasi sempre di cantare quella canzone e il pubblico non se n’era mai accorto. Quella sera però qualcosa andò storto, all’improvviso ci fu un problema tecnico con il playback, il computer si incantò e il ritornello venne ripetuto senza sosta. I due finti cantanti si ritrovarono sul palco scimmiottando letteralmente versi di un disco rotto. Tutti si erano accorti della finzione, tutti avevano visto che i veri cantanti non erano loro, eppure per diversi secondi i finti cantanti si sforzarono di sostenere una finzione a cui non credevano neppure a loro. All'epoca fece scalpore e quella sciocchezza rovinò la carriera di quegli artisti. Poi uno dei due crollò emotivamente, scappò dalla vergogna e si allontanò dal palcoscenico. Quella figuraccia fu talmente devastante da spingere il cantante a suicidarsi diversi anni dopo quel finto con

Zen Azzerato - Micidiali Koan sparati da ZeRo - Breve Estratto Audiolibro

 - Ebook:  https://payhip.com/b/Nj5W9 Audio:  https://payhip.com/b/kPvyL - Tante ore di meditazione, mesi di rituali, anni di pratica e alla fine scopri che il non-pensiero non  era il punto di arrivo bensì il punto di partenza… il punto zero! ... Quante cose devi sapere prima di sapere quanto poco sai? ... Sei ciò che non sai  e ciò che sai è ciò che non sei. ... Il non-sapere (o il non-pensiero) è un bellissimo posto in cui stare. Seppellisci la tua mente lì dentro. .... Dov’è l’inizio e dov’è la fine del confine  tra me e te? ... Un cortocircuito interno impedisce alla tua mente di distaccarsi affettivamente dalle maialate di maya. ... Quattro ignobili non-verità: 1. “Là fuori” c’è davvero un là fuori, ovvero un mondo separato, oggettivo, solido, stabile. 2.Il mondo esterno è la fonte della felicità. 3. Dentro al corpo c’è un ente indipendente, l’io. 4. L’io controlla la tua vita ... È più reale il luogo che vedete ad occhi aperti o il non-luogo ad occhi chiusi? ... Penso dunque sog

Alla realtà non frega un cazzo di voi ridicoli personaggi

  La brutta notizia è che la Realtà non ti vuole bene. La bella notizia è che la Realtà non ti vuole neppure male. Il fatto che la Realtà non ti ami non vuol dire che ti odi. La Realtà non ti ama nel senso che non si preoccupa della tua persona, non è interessata alla tua reputazione, non preferisce il tuo ridicolo personaggio rispetto ad altri ridicoli personaggi. Vedila così, la Realtà ti tratta esattamente come la legge di gravità tratta il tuo corpo. La legge di gravità non è amorevole, ragionevole, sensata, semplicemente fa quel che fa. La Realtà non è amorevole, ragionevole, sensata, semplicemente è quel che è. La legge di gravità non ti considera una persona speciale, qualcuno da graziare o da privilegiare: se ti lanci da un aeroplano allora il tuo corpo precipiterà, spappolandosi in mille pezzi. La Realtà, prima o poi, farà la stessa cosa con la tua persona: azzererà ogni tua certezza, smonterà qualunque tuo costrutto mentale, smentirà qualunque tuo ragionamento,  sfigurerà il

Dentro di te non ci sei te, coglione

Stupidità, egocentrismo, inutile fatica e sofferenza inutile sono tutti sinonimi. Stupido orgoglio = inutile fatica = sofferenza inutile.... Se fai una fatica madornale a fare qualcosa che potresti fare senza fatica sei probabilmente affetto da egocentrismo cronico, oppure da stupidità cronica, e allora ti meriti quella dose cronica di sofferenza inutile. La buona notizia è che non serve alcun percorso spirituale per sbarazzarsi della sofferenza inutile: ci pensa l'esistenza a darti le bastonate giuste al momento giusto. Bastonata dopo bastonata, dovresti capire la lezione. E se non la capisci alla prima bastonata, vorrà dire che arriverà una seconda bastonata, una terza bastonata e così via. Non ti devi preoccupare dell'egocentrismo o dell'ottusità di una persona; quella persona prenderà tante di quelle bastonate e soffrirà a tal punto da correre alla ricerca di una soluzione efficace alla propria sofferenza inutile. Mi spiace amico mio, ma funziona così.  Se non ti va ben

Progresso spirituale: Quanti Maestri hai ucciso?

  Quando incontri un Buddha, uccidilo… recitava un vecchio motto Zen. Ora prova a mettere in pratica quel motto con tutti i Guru, Maestri, Guide, Santoni che conosci. Se vuoi un segnale che indica il progresso spirituale puoi porti la seguente domanda: Quanti Maestri-Guide-Guru-Santoni hai ucciso? Ucciso non fisicamente ma mentalmente, emotivamente, sentimentalmente. Quanti Maestri-Guide-Guru hai dimenticato? Oppure, da quanti Maestri-Guru dipende ancora la tua mente? Se vuoi sapere quanto sei spiritualmente indipendente, evoluto, progredito, maturo, allora ti tocca dare l’addio a tutti i tuoi Maestri, tutti i Guru, tutte le Guide Spirituali. Devi arrivare ad un punto di autorealizzazione dove il loro messaggio, le loro tradizioni, le loro parole, le loro azioni diventano scontate, ovvie, prevedibili, banali. Ma occhio: non si tratta di mancargli di rispetto, di sottovalutarli, di tradirli o disprezzarli. Non devono diventare scontati o banali intellettualmente, bensì organicamente, in

Il modus operandi della mente ordinaria è fallimentare... dimentica quel modo di pensare e passa al paradigma degli esseri autorealizzati... diventa anche tu uno di noi

Se dovessi tradurre concretamente l'annosa e affannosa spinta interiore che spinge l'essere umano a domandare/rispondere senza sosta potremmo attenerci alla seguente conversione: Domanda = andare fisicamente da qualche parte per cercare qualcosa Risposta = trovare materialmente qualcosa nel luogo in cui ci si è spostati - Questi due movimenti (interiori ed esteriori) sono come input, comandi o programmi psicofisici che definiscono il modus operandi del 99% dell'umanità: nella mente avviene un costante movimento interiore (pensieri, dilemmi, questioni) che poi si traduce esteriormente, fisicamente, materialmente sotto forma di sforzi, tensioni, fastidi, disagi. C'è però un 1% che non si attiene a quel modus operandi, cioè non si sforza di ottenere, non ha bisogno di trattenere e non teme di perdere: si tratta dei cosiddetti esseri autorealizzati, liberati, morti in vita. Per questi esseri vale il seguente paradigma: Realizzazione = stato trascendentale la cui peculiarità

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