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L'Io individuale- Frammenti di un insegnamento sconosciuto (10° parte)

 
 





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  1. Evadere dalla prigione - Frammenti di un insegnamento sconosciuto (2° parte)
  2. Il corpo Astrale - Frammenti di un insegnamento sconosciuto (3° parte)
  3. La conoscenza è accessibile a pochi... - Frammenti di un insegnamento sconosciuto (4° parte)
  4. I quattro corpi... - Frammenti di un insegnamento sconosciuto (5° parte)
  5. Sull'immortlità - Frammenti di un insegnamento sconosciuto (6° parte)
  6. La quarta via - Frammenti di un insegnamento sconosciuto (7° parte)
  7. L'impermanenza dell'IO - Frammenti di un insegnamento sconosciuto (8° parte) 
  8. Comprendere l'evoluzione... - Frammenti di un insegnamento sconosciuto (9° parte)
  9. L'Io individuale- Frammenti di un insegnamento sconosciuto (10° parte)
  10. I Mondi...- Frammenti di un insegnamento sconosciuto (11° parte)
  11. I CONCETTI PRINCIPALI DI GURDJIEFF (1° PARTE
 



Non perdetevi questo --> TRIBUTO A GURDJIEFF  






"Ogni pensiero dell'uomo, ognuno dei suoi desideri si manifesta e vive in un modo completamente indipendente e separato dalla sua Totalità. E la Totalità dell'uomo non si esprime mai, per la semplice ragione che non esiste come tale, salvo che fisicamente come una cosa, ed astrattamente come un concetto. 
L'uomo non ha un Io individuale.  
Al suo posto vi sono centinaia e migliaia di piccoli io separati che il più delle volte si ignorano, non hanno alcuna relazione, o, al contrario, sono ostili gli uni agli altri, esclusivi ed incompatibili
Ad ogni attimo, ad ogni momento, l'uomo dice o pensa Io. Ed ogni volta il suo io è differente. Un attimo fa era un pensiero, ora è un desiderio, poi una sensazione, poi un altro pensiero e così via, senza fine.  
L'uomo è una pluralità. Il nome dell'uomo è legione.
 L'alternarsi di questi io, le loro lotte manifeste, di ogni istante, per la supremazia, sono comandate dalle influenze esteriori accidentali.

Il calore, il sole, il bel tempo richiamano subito tutto un gruppo di io. Il freddo, la pioggia, la nebbia richiamano un altro gruppo di io, altre associazioni, altri sentimenti, altre azioni. E non c'è niente nell'uomo che sia in grado di controllare i cambiamenti di questi io, principalmente perché l'uomo non li nota, o non, ne ha alcuna idea; egli vive sempre nell'ultimo io. Alcuni, naturalmente, sono più forti degli altri, ma non della loro propria forza cosciente. Essi sono stati creati dalla forza degli avvenimenti o dagli stimoli meccanici esterni. 

L'imitazione, l'educazione, la lettura, l'ipnotismo della religione, delle caste e delle tradizioni, o la seduzione degli ultimi slogans, danno origine nella personalità dell'uomo a degli io molto forti che dominano intere serie di altri io più deboli

Ma la loro forza non è che quella dei rulli nei centri. E tutti questi io che costituiscono la personalità dell'uomo hanno la stessa origine delle incisioni sui rulli: sia gli uni che gli altri sono i risultati delle influenze esteriori e sono messi in movimento e comandati dalle influenze del momento.  

L'uomo non ha individualità. Non ha un grande Io unico. 
L'uomo è diviso in una moltitudine di piccoli io.  
Ed ogni piccolo io separato è capace di chiamare se stesso col nome della Totalità, di agire in nome della Totalità, di fare delle promesse, prendere delle decisioni, essere d'accordo o non essere d'accordo con quello che un altro io, o la Totalità dovrebbe fare
Questo spiega perché la gente prende così spesso delle decisioni e le mantiene così raramente
Un uomo decide di alzarsi presto, cominciando dall'indomani. Un io, o un gruppo di io, prende questa decisione. Ma l'alzarsi è una cosa che riguarda un altro io, che non è affatto d'accordo, e che può persino non essere stato messo al corrente della cosa. Naturalmente quest'uomo continuerà a dormire il mattino seguente e la sera deciderà di nuovo di alzarsi presto. In certi casi questo può comportare conseguenze molto spiacevoli. 
Un piccolo io accidentale può, a un certo momento, fare una promessa, non a se stesso, ma a qualcun altro, semplicemente per vanità o per divertimento
Poi scompare, ma l'uomo, ossia l'insieme degli altri io che sono assolutamente innocenti, dovrà forse pagare tutta la vita per questo scherzo. È la tragedia dell'essere umano, che qualunque piccolo io abbia così il potere di firmare assegni e cambiali e che sia in seguito l'uomo, ossia la totalità, che debba farvi fronte. 
Vite intere trascorrono così, per regolare dei debiti contratti da piccoli io accidentali.

Gli insegnamenti orientali contengono varie immagini allegoriche che cercano di ritrarre la natura dell'essere umano da questo punto di vista. Secondo uno di essi, l'uomo è paragonato a una casa senza Padrone né sovrintendente, occupata da una moltitudine di servitori che hanno interamente dimenticato i loro doveri: nessuno vuole fare ciò che deve; ognuno cerca di essere il padrone, non fosse che per un momento, e, in questa specie di anarchia, la casa è minacciata dai più gravi pericoli. Il paragone dell'uomo con una casa che aspetta l'arrivo del padrone è frequente negli insegnamenti orientali che hanno conservato tracce dell'antica conoscenza e, come sapete, questa idea appare sotto varie forme, anche in molte parabole dei Vangeli. 

Ma anche se l’uomo comprendesse nel modo più chiaro le sue possibilità, questo non lo farebbe progredire di un solo passo verso la loro realizzazione. Per essere in grado di realizzare queste possibilità, deve avere un desiderio di liberazione molto forte, deve essere pronto a sacrificare tutto, a rischiare tutto per la propria liberazione". 


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