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Non sei te stesso, "sei "


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di Gabriele Pintaudi,  -->  http://riscoprirsigabriele.blogspot.it/


Finché vorrai essere diverso, sarai sempre in conflitto, perché non puoi essere diverso da quello che sei.
E cosa sei? Di sicuro non una persona, perché "persona" è soltanto una parola accompagnata da un pensiero che ti è stato dato dall'esterno, un condizionamento. Puoi usare la parola "persona" e puoi definirti "persona" per semplificare, per convenzione, ma non puoi crederci davvero. Ogni definizione è una finzione, una maschera. 




Non aver paura di toglierti la maschera, anche a costo di aver problemi con gli altri. Li avrai, è inevitabile, perché tutti si aspettano qualcosa da te, nella misura in cui la loro vita non è soddisfacente. Se ti togli la maschera costringi, quindi, anche agli altri di togliersela, volenti o nolenti.
Se sei ciò che sei, ma non sei qualcuno, non hai una fine e un inizio. Ogni concezione di se stessi è un'ideale, e un'ideale è frutto di una mentalità statica.
Tu sei diverso in ogni istante quando l'importanza della memoria viene meno. Non si può dunque dire che "sei te stesso", ma che "sei", perché non c'è il te stesso.




Gli altri vorrebbero che tu fossi diverso nella misura in cui mentono a se stessi, ma tu non devi aver paura di loro. Sai perché? Perché in realtà loro hanno paura di te. Se tu non hai paura di loro e smetti di essere ciò che vogliono, allora loro avranno paura di te, perché attraverso te rischieranno di perdere la maschera. Non potendo più combattere si devono arrendere.
Puoi essere controllato solo se hai paura. Impara a vedere le persone e gli eventi di cui hai paura senza il velo della memoria ed affettivo, come se le vedessi per la prima volta. Puoi farlo, perché quel velo è solo un meccanismo.




Dal prox libro, Riscoprirsi: 

Essere se stessi non significa essere qualcuno, perché quella è un'idea. Quando si dice "sono me stesso" si cerca di rimanere coerenti ad un'ideale di come vorremmo essere o agire per imporci sugli altri. 
Per come la vedo, essere se stessi significa "essere" ad ogni istante, e per far questo bisogna dimenticarsi di se stessi, cioè prendersi per "nessuno". Quando ciò accade ci si rende conto che si è solo un'idea di pensiero e si cerca coerenza negli eventi esterni, invece l'idea di "me stesso" è un continuo mutare. Non posso stupirmi, meravigliarmi e deludermi di me, perché non c'è nessun "me"

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