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la legge dell’ATTRAZIONE NON È UNA SCELTA, a meno che....





---->   AFFERMAZIONI POSITIVE

Capitolo 5 DEL MIO LIBRO "AGISCI ORA"

Nella vita nulla avviene né come si teme né come si spera. (Alphonse Karr)

 
Immaginate di vivere in un mondo in cui le situazioni di vita reale vengono mal intese e travisate da errati modelli interpretativi; dove le conoscenze vengono deformate e le esperienze risultano essere il frutto di una costante incomprensione della realtà dei fatti.

 Immaginate di accorgervi, ad un tratto, che la vostra percezione selettiva, condizionata da milioni di stimoli ambientali, si è adattata ad un processo di intorpidimento in cui vengono filtrate solo ed esclusivamente informazioni distorte e falsate. Supponete che in questo scenario (immaginario?) la vostra percezione abbia sempre selezionato ricordi spiacevoli, esperienze dannose, episodi sconfortanti, informazioni inadeguate, emozioni deprimenti, pensieri sconvenienti e azioni inefficaci.


Ora immaginate di risvegliarvi da questo stato di offuscamento mentale e di comprendere che non siete riusciti a prendervi cura di voi stessi perché avete frainteso il significato delle vostre esperienze e non siete stati in grado di scegliere lucidamente le alternative migliori per il vostro benessere. Immaginate che le vostre scelte siano state viziate da criteri insensati, dettati a loro volta da stravaganti concezioni condivise da gran parte della società in cui vivete.

In quest’ipotetico contesto, ciò che prima sembrava una “scelta” tra le migliori opzioni che avevate a disposizione, diventa una “selezione” inconscia delle peggiori alternative esistenti sulla faccia della terra. Questo atto di consapevolezza comporta l’accettazione del fatto che quella che una volta era considerata una decisione basata sul libero arbitrio (cioè sulla possibilità fare liberamente una propria scelta), non era nient’altro che un miraggio generato da un complesso sistema di condizionamenti subliminali.



A questo punto provate a traslare questo scenario immaginario sul piano della Realtà.
Notate dei parallelismi? Trovate delle analogie? Rilevate delle somiglianze con la vostra Realtà?

Di sicuro alcuni risponderanno di no; altri confermeranno solo alcune informazioni e altri ancora saranno pienamente d’accordo con l’introduzione di questo capitolo. Tutto dipende dalle nostre esperienze personali. Le mie esperienze, per adesso, mi portano a pensare che molta gente non sia in grado di fare liberamente le proprie scelte di vita. Molte persone credono di “scegliere”, di decidere con la propria testa, ma in realtà vengono subdolamente indotte a comportarsi o a pensare in un certo modo e si fanno condizionare dalle soluzioni apparentemente vantaggiose che il sistema offre loro. Questo accade, a mio modesto parere, perché si vuole evitare che gli individui prendano coscienza della Realtà in cui vivono: è come se il loro corpo e la loro mente venissero strumentalizzati da un’élite di burattinai (le entità al potere del sistema), che manovrano i loro pupazzi (cittadini ignari) con dei fili invisibili. A questo punto vi pongo un quesito provocatorio:
In un contesto del genere, si è veramente liberi di scegliere la propria vita?


Comunque, tornando al discorso iniziale, vorrei analizzare il significato del titolo di questo capitolo: la legge dell’attrazione non è una scelta.

Forse alcuni di voi avranno visto il film The Secret o avranno letto il libro di Rhonda Byrne o di altri personaggi (come Esther Hicks, Bob Proctor e J. Z. Knight, per citare i più famosi), che hanno favorito la promozione e la diffusione della celebre legge dell’attrazione (uno dei tanti nomi con cui viene sostituita la semplice parola “Amore”, la forza creatrice per eccellenza)
È risaputo che molti motivatori e leader (New Agers) internazionali hanno utilizzato delle astute operazioni di marketing per rivelare quei “segreti” che dovrebbero cambiare la vita di migliaia di persone. Come in ogni operazione di marketing che si rispetti, sono stati attribuiti significati iperbolici alle informazioni divulgate da questi nuovi guru. L’impatto sul grande pubblico fu più che soddisfacente e la diretta conseguenza di questo successo è stata, ovviamente, una fanatizzazione dei nuovi principi di empowerment (auto-miglioramento costante). In realtà tutti i “segreti” propugnati da questi illustri maestri spirituali potrebbero essere riassunti con questa semplice frase: «Ognuno di noi crea la propria Realtà». Nulla di nuovo rispetto a quello che ci avevano insegnato già migliaia di anni fa in ogni angolo di questo Pianeta: quando amiamo davvero qualcosa o qualcuno, creiamo le opportunità che ci permettono di realizzare i nostri desideri. L’unica differenza è che oggi ci sono differenti dinamiche di vita e perciò vengono applicati svariati strumenti per richiamare l’attenzione della collettività.

Ebbene, tra i tanti specchietti per le allodole moderne, che servono ad attirare i ricercatori del “senso della vita”, ci sono quei seminari full-immersion dal modico costo di circa 10,000 $ (tipiche cifre dei formatori americani), che negli Stati Uniti stanno ormai spopolando da molti anni. L’ultimo caso emblematico è quello di James Arthur Ray, uno dei tanti “maestri” che compare nel film The Secret. Ray è un motivatore che influenza sagacemente il proprio benestante pubblico, mescolando un po’ di spiritualità con alcune teorie di fisica quantistica. Solitamente questo formatore chiede ai suoi partecipanti di compiere delle vere e proprie imprese, affinché essi si auto-convincano di aver delle straordinarie doti: tanto per dare l’idea, sappiate che ai partecipanti veniva chiesto di camminare sui carboni ardenti (classico test per galvanizzare l’autostima delle persone), venivano privati di cibo, di molte ore di sonno oppure venivano indotti a praticare rituali (inappropriati) come la pratica sciamanica della capanna sudatoria (all’interno della quale sono deceduti due partecipanti dei seminari di Ray). Il fine ultimo di questi metodi (tipici delle psico-sette) era quella di plagiare i partecipanti, incentivando una mentalità focalizzata esclusivamente sull’accumulo di beni materiali. All’interno di moltissimi seminari (italiani o esteri è indifferente, perché tutto il mondo è paese), edulcorati con qualche infarinatura di pensiero positivo, vengono promessi mari e monti (con titoli del tipo “come diventar ricchi e felici”) ad ignari partecipanti che investono tempo, denaro ed energie, nella speranza di migliorare il proprio rendimento economico e professionale o addirittura alcuni vengono allettati dalla possibilità di sperimentare incredibili esperienze mistiche.
Tutto questo per accogliere nuovi proseliti nel gigantesco business della formazione psico-bio-spirituale.

A questo punto non voglio indurvi a non partecipare ai seminari di benessere psico-fisico o a non credere alle canalizzazioni che Esther Hicks esegue con un gruppo di entità disincarnate (maestri spirituali), designate con il nome collettivo di “Abraham”. Ciascuno di noi è libero di fare ciò che ritiene più opportuno. L’unico messaggio che voglio trasmettervi è di fare attenzione alla babele di informazioni che, ieri come oggi, disorientano il senso comune della realtà quotidiana. Piuttosto che fidarvi ingenuamente delle facili promesse di successo e ricchezza, cercate di vivere consapevolmente le esperienze di vita quotidiana. Lasciate emergere la vostra saggezza interiore, affinché essa diventi il vostro miglior maestro di vita; fate in modo che le vostre esperienze diventino la miglior palestra e i migliori seminari a cui abbiate mai partecipato. Tenete sempre come punto di riferimento il vostro lavoro interiore, il quale non ha nulla a che fare con il denaro, il potere o l’accumulo di beni materiali. È giusto informarsi, leggere, osservare e fare nuove esperienze, però è altrettanto importante avere un po’ di spirito critico e riuscire a distinguere il significato di certi pensieri collettivi, comprendendo il contesto in cui avvengono determinati fenomeni. Per evitare di trasformarsi in semplici ingranaggi che assorbono qualunque tipo di fandonia propagata dalle macchinazioni di un iniquo sistema, è fondamentale riflettere sulle proprie esperienze, interiori ed esteriori, senza giungere a conclusioni troppo avventate.

Ovunque voi siate, ricordatevi che:
 La pace interiore è il miglior metro di giudizio per valutare la qualità della vostra vita.
.
Ora facciamo qualche esempio per capire il funzionamento dell’attrazione.
Immaginate di andare ad una festa e di conoscere una persona interessante. Voi siete attratti da questa persona e tentate in tutti i modi di fare colpo, ma purtroppo il vostro interessamento non viene ricambiato dall’altra persona, poiché non si crea il giusto feeling, cioè quella sensazione di attrazione reciproca. In questo caso, se vi è questa incompatibilità, non c’è nulla che voi possiate fare per attrarre l’altra persona. Non potete scegliere di attrarla se prima non si sono create le opportune dinamiche interpersonali.
Adesso immaginate invece di trovarvi alla stessa festa, di guardarvi attorno e di notare una persona che vi affascina. Dopo aver scambiato qualche parola, percepite entrambi una fortissima attrazione che vi porta a solidificare la vostra relazione. Non sapete bene come spiegare questa situazione: sentite solamente una forza che vi attira l’un l’altro; è come se la chimica delle vostre emozioni si fosse amalgamata con la chimica emotiva dell’altra persona.
È evidente che nel primo caso l’attrazione del vostro interlocutore è pari a zero e quindi, nonostante tutti i vostri sforzi seduttivi, la legge dell’attrazione non potrà funzionare. Nel secondo caso, invece, tutto avviene spontaneamente e voi non dovete neppure scegliere chi attrarre, poiché si verificano delle complesse reazioni neuro-bio-chimiche e delle dinamiche emotive o psicologiche (spesso inconsce) che vi portano a fare determinate scelte e azioni, le quali non hanno nulla a che fare con la logica o la meccanica attrattiva che si legge in qualche manuale. Tutto avviene secondo natura e molte volte la nostra attenzione è guidata da intenzioni inconsce.
In molti casi la forza dell’attrazione va al di là di ogni possibile comprensione: essa può essere del tutto illogica, imprevedibile, irrazionale, inaspettata o addirittura crudele. Oltretutto, nei processi attrattivi (o repulsivi), si può verificare un complesso sistema di interazioni tra innumerevoli variabili indipendenti dalla nostra volontà (mente conscia).

Facciamo un ultimo esempio.

Fate finta di trovarvi in una bellissima località marittima e tutt’a un tratto, mentre vi godete la suggestiva atmosfera di quella splendida giornata, arriva un temporale che rovina la vostra vacanza. A questo punto cosa fareste?



Aspettereste che torni il sole (sperando magari di attrarre il bel tempo con qualche visualizzazione) oppure preferireste cambiare la vostra ubicazione e spostarvi verso una zona più appropriata? Che domanda sciocca (penserete voi)? Naturalmente chiunque si muoverebbe verso una zona più serena, sicura ed accogliente.

Ok. Fin qui siamo tutti d’accordo, no?

Ed ora immaginate che il brutto tempo sia una metafora delle nostre problematiche e le giornate solari (o le zone più serene e salutari) rappresentino invece le soluzioni che abbiamo a nostra disposizione. Secondo voi, la maggior parte della gente si muove nella direzione delle soluzioni o è più incline ad intestardirsi sulle preoccupazioni, i disagi e i grattacapo della vita quotidiana?

Penso che siate d’accordo con me sul fatto che molti individui restano passivamente ingarbugliati in situazioni complicate e si aspettano che le soluzioni arrivino da sole; credono ingenuamente di attrarre i giusti rimedi, perché pensano che – con il potere della fede o della speranza – le soluzioni possano apparire come per incanto. Non gli passa neppure per l’anticamera del cervello che sono loro stessi a dover agire, cambiare, muoversi e spostarsi da una posizione di passività e fatalismo verso una nuova posizione di attività e dinamismo. L’attrazione è movimento, mutamento e azione costante. Non è immobilità, staticità e passività. Se agite consapevolmente attraete sempre qualcosa che – in un modo o nell’altro – potrà portarvi dei benefici, soprattutto quando siete voi stessi a decidere la direzione da seguire. Se invece siete passivi e non avete l’accortezza di seguire i giusti criteri, sarete vittime delle increspature della vita e vivrete in perenne balia del bello o del cattivo tempo.
Nessun libro (incluso questo) vi potrà spiegare come risolvere tutti i vostri problemi o come funzionano tutti i principi della natura. Anche perché, prima di capirli, bisognerebbe rispettare la natura, e da questo punto di vista l’umanità ha ancora qualcosina da imparare. Tenete presente che quando si è sotto l’influenza di qualche potente forza attrattiva, gli individui possono fare delle cose totalmente irrazionali e contrarie al buon senso. L’attrazione non è una cosa buona o cattiva, giusta o sbagliata. Esiste e basta. Diciamo che è un processo evolutivo. È una legge della natura che si manifesta all’interno e all’esterno del nostro corpo.

Ora avete capito perché l’attrazione non un è processo che avviene in base ad una scelta?
L’attrazione avviene ad un profondo livello inconscio (per capire l’effetto della mente inconscia si veda la seconda parte del libro) e segue delle determinate risposte emotive, in funzione di specifici stimoli della natura (Universo). Inoltre, se una persona non è in grado di controllare le dinamiche attrattive interiori (emozioni, pensieri) come può pretendere di controllare quelle esteriori (eventi, benessere, successo, ricchezza, abbondanza, felicità, ecc.), leggendo solo qualche manualetto, facendo un paio di seminari o guardando qualche film? Quali lezioni potrà apprendere dalla vita, se non presta mai attenzione alle esperienze di vita quotidiana?
Capite che sotto molti aspetti l’attrazione risulta essere un fenomeno misterioso ed affascinante.
C’è qualcosa che può semplificare queste dinamiche interattive?


Secondo me si!

Ad esempio, esistono molte altre leggi universali che andrebbero integrate a quella dell’attrazione.
Dalle mie esperienze ho constatato che le leggi che hanno avuto un influsso maggiore sono state quelle dell’equilibrio e dell’azione.Se non impariamo ad agire rispettando un certo equilibrio, individuale e collettivo, non saremo mai in grado di creare quella Realtà di pace, amore, rispetto, felicità, armonia e abbondanza, che la maggior parte delle persone vorrebbe realizzare su questo Pianeta.
L’attrazione diviene una scelta quando si ha consapevolezza della propria responsabilità nello sviluppo e nell’evoluzione della propria Realtà; senza questa crescita interiore non c’è alcuna scelta, ma c’è solo un ingannevole condizionamento esterno mascherato da libero arbitrio.
Scegliere liberamente, secondo me, significa soprattutto:
• Prendere consapevolezza dei pensieri e delle azioni.
• Saper gestire le emozioni.
• Essere in grado di valorizzare le informazioni veramente significative.
• Riconoscere con un po’ d’intuito i feedback della vita.
• Imparare ad ascoltare il proprio cuore.
Se non altro, questi sono gli ingredienti iniziali che ho utilizzato nel mio percorso di crescita personale. Se voi avete ottenuto dei benefici con altri approcci è giusto che li applichiate, continuando però a confrontarvi costruttivamente con tutte le vostre esperienze. L’attrazione diventerà una possibile scelta quando imparerete a sperimentate tutto ciò che può favorire l’espansione della vostra consapevolezza.

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CIAK...       AZIONE!

In questo capitolo ho cercato di spiegarvi che l’uomo non attrae magicamente la propria Realtà con il semplice pensiero positivo, ma la crea mediante le sue emozioni, la sua mente (conscia e inconscia), le sue azioni e soprattutto attraverso il suo livello di consapevolezza.

Per affinare la vostra consapevolezza vi propongo un esercizio: ruotare di 180° il riflettore della percezione selettiva.



Anziché focalizzare in modo assillante la vostra attenzione sui fattori esterni (soldi, potere, approvazione altrui, successo, vestiti all’ultima moda, auto di lusso, ecc.), girate di 180° il vostro immaginario riflettore percettivo e cercate di porre l’attenzione sulle vostre emozioni. Osservate le vostre sensazioni e illuminate le vostre risorse interiori. Immaginate che la luce del vostro riflettore (la vostra attenzione) emani un fascio luminoso che fa risplendere gli aspetti inespressi della nostra identità. Mentre illuminate e scoprite le zone interiori, chiedetevi:
Quali emozioni sto provando in quest’istante? Che cosa sta succedendo dentro di me?
Cosa si nasconde dietro questa mia reazione?
Che sensazioni, bisogni o desideri sto scoprendo dentro di me?
Quali pericoli percepisco dentro di me?
Cosa rischio con questo comportamento?
Mi sento stanco, teso o rilassato?
Quale parte di me non mi piace? Quale sensazione vorrei attrarre?
Perché mi sento arrabbiato e deluso?
Sono io che ho scelto di sentirmi in questo modo?
Cosa sto attraendo dentro di me: pensieri e sensazioni spiacevoli o piacevoli? Le ho provocate io queste reazioni interiori?
Che cosa desidero veramente in questo momento?
ecc...

Questo è un esercizio d’introspezione che può essere fatto tutti i giorni. Non richiede alcuno sforzo e dura solo qualche minuto. All’inizio può sembrare un po’ macchinoso, ma nel giro di qualche giorno diventerà un processo immediato e spontaneo. L’unico requisito necessario è di lasciare andare ogni tensione, in modo da non porre resistenza a ciò che percepite nei vari momenti della giornata. Col tempo imparerete a ruotare in maniera disinvolta il vostro riflettore. Facendo luce su voi stessi otterrete una profonda conoscenza delle vostre risorse interiori; metterete a frutto la vostra forza mentale e l’energia emozionale per migliorare la qualità della vostra vita.

In questo modo, invece di ossessionarvi con il controllo dei fattori esterni (eventi, persone, oggetti, ecc.), imparerete a coordinare i vostri alleati interni. Curiosamente vi accorgerete che gestendo le dinamiche interiori potrete facilmente attrarre e modellare anche quelle esteriori.

Mi auguro che queste indicazioni possano aiutarvi a ritrovare la retta via!

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Il grande uomo è colui che sceglie bene con invincibile determinazione.
(Seneca)

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