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l'esperienza di un italiano --< http://cicconevincenzo.blogspot.it/2011/12/la-mia-prima-esperienza-in-camera-di.html
---> " Il galleggiamento mi aiuta a perdere la concezione dello spazio e del tempo. Non so più dove sono, la vista è oscurata, il tatto è quasi assente, la gravità è assente. I suoni sono ovattati: il battito cardiaco e la respirazione vengono amplificati dalla deprivazione di stimoli esterni.
Immagino di non avere dimensione e di non avere tempo. Lascio andare tutti i pensieri e rimango nel nulla.
Dopo
un tempo, non quantificabile, e non percepibile, perchè il concetto di
tempo ha perso significato provo una sensazione di fusione totale.
. Non ho più nome, più tempo, più forma fisica, più memoria. Sono morto e questo non mi preoccupa affatto. E' come se la morte fosse un concetto creato dalla mente vigile che in questa condizione non ha più senso. Fuso con ogni cosa, una dimensione eterna, senza spazio e senza tempo.
Rimarrei
in questa condizione piacevole ancora a lungo. Purtroppo l'ora a mia
disposizione si è volatilizzata e una lama di luce taglia l'oscurità. E'
Laura che apre il portellone dall'esterno e mi porta a una nuova
rinascita.
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