Risveglio Dal Sogno Planetario
Richard Rose diceva che per conoscere qualcosa - una qualsiasi cosa - occorre prima conoscere tutto.
I latini invece dicevano il contrario - ab uno disce omnes - cioè "da uno conosci Tutto" – oppure “dall’Uno conosci il Tutto”..
Chi aveva ragione?
Entrambi... ma la formulazione di Rose è più intrigante perché in pratica ti dice che se prima non sai tutto allora non sai nulla.
La conoscenza parziale - quella dell'uomo comune - è conoscenza insignificante, cioè non è conoscenza.
La conoscenza della mente ordinaria non ha alcun valore.
Perché non ha valore?
Perché ignora il contesto della sua conoscenza.
Ignora la sua ignoranza...
E tu cosa sai?
Sai soltanto qualcosa oppure sai tutto?
P.S.
"dal nulla conosci tutto"
L'autorealizzato conosce tutto da ZeRo.
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Dedicato a tuti gli Alchimisti Anonimi, gli Scemani e i Fulminati New Age
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Le Piu’ Belle Frasi (Comich... by Ze Ro
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DiscePOLLO: uno che, non avendo sale nella zucca, lo cerca disperatamente in un’altra vita.
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La fede del ricercatore spiritual-complottista ha
il potere di convincerlo che:
- ciò che è scritto sulla settimana enigmistica,
è iniziatico
- ciò che vede nella prova del cuoco, è alchemico
- ciò che è pronunciato, è dimostrato
- chi che è logorroico, è sapiente
- ciò che è dice Adam Kadmon, è autentico e
scientifico
- ciò che sogna,
è reale
- ciò che è emotivo, è spirituale
- ciò che è personale e relativo, è
anche assoluto
- ciò che è automatico, è volontario
- ciò che scrive su facebook, è sacrosanto
- ciò che è impenetrabile, è (solo a lui)
facilmente accessibile
- ciò che è non-duale (la non-mente) non-pensa,
ma parla
- ciò che vola senza esser riconosciuto, è
chiaramente un ufo
- ciò che è morto, è resuscitato
- ciò che è legge su topolino, è storico
- ciò che è matematico, è opinabile
- ciò che è ignoto, è illustre
- ciò che è ambiguo, è auto-evidente
- ciò che è appariscente, è autentico
- ciò che è chiaro, è oscuro
- ciò che è irrazionale, è logico
- ciò che è filosofico, è cabalistico
- ciò che è elementare, è geniale
- ciò che è ovvio, è criptico
- ciò che è contraddittorio, è coerente
- ciò che è luminoso, è tenebroso
- ciò che è semplice, è contorto
- ciò che è evidente, è occultato
- ciò che è sommerso nel recondito inconscio si
trova in superficie
- ciò che è ben esposto, è celato
- ciò che è palesato, è dissimulato
- ciò che è impercettibile, è percettibile
- ciò che è implicito, è esplicito
- ciò che è involontario, è spontaneo
Dopo
un'assidua frequentazione di centri olistici, salotti spirituali, scuole
esoteriche e corsi triennali di tecniche evolutive ho raggiunto una sola e
semplice certezza: parlare di spiritualità è come scoreggiare in ascensore.
In entrambi i casi ci sono modi migliori per rompere l'imbarazzante Silenzio.
Ciao pigroni.
Sbrigatevi a finire le mie precedenti opere (almeno quelle gratuite), perché sto già sganciando altre bombe, ancora più letali:
Ci si è mai chiesti cos’è che vivifica e rende così rigogliose le società umane più avanzate?
L’ambizione? la creatività? il desiderio? l’ingegno?
Ognuno di questi fattori – come altri che potrebbero essere citati – ha senza dubbio la sua importanza, ma la vera inesauribile fonte di energia psichica, senza la quale le nostre società, così come le conosciamo, neppure esisterebbero, e quelle esistenti imploderebbero in breve tempo, è la comunissima genuina stupidità.
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Non è uno scherzo.
Se, per assurdo, dovesse verificarsi un improvviso e planetario blackout della stupidità, le conseguenze sarebbero davvero catastrofiche.
Milioni di operai, tanto per cominciare, non sprecherebbero più la loro esistenza per mandare avanti una deprimente catena di montaggio, e migliaia di fabbriche in tutto il mondo andrebbero presto in malora.
Le chiese si svuoterebbero, e senza fedeli né sovvenzioni economiche, chiuderebbero i battenti. Tutte le religioni, senza distinzione alcuna, sarebbero relegate a mera superstizione, e insieme a monaci e sacerdoti scomparirebbero anche maghi, taumaturghi, pranoterapeuti, astrologi, santi, santoni e compagnia bella.
Migliaia di giovani, poi, non sarebbero più disposti ad arruolarsi nell’esercito per ammazzare – o farsi ammazzare – in paesi sperduti, tra l’altro, per motivi che neppure conoscono o che non li riguardano affatto; disertare diventerebbe un onore e il disertore una specie di eroe.
Riuscire a trovare anche un solo candidato per le elezioni politiche diverrebbe un’impresa, e il mondo rischierebbe di finire nell’anarchia. Milioni di libri, tra cui molti bestseller, finirebbero al macero per improvvisa mancanza di lettori; l’incasso al botteghino di tantissimi film sarebbe pari allo zero, mentre la maggior parte dei programmi televisivi perderebbero i loro più affezionati spettatori.
Nessuno darebbe più retta alla pubblicità, e una miriade di prodotti inutili, se non dannosi – a cominciare da quelli alimentari –, resterebbe pressoché invenduta, generando una crisi economica di portata epocale. In breve tempo, sparirebbero le sfilate di moda, i concorsi di bellezza, i festival di musica leggera, e pochi continuerebbero ad ascoltare le tante canzonette che allietano i nostri giorni senza arrossire dalla vergogna.
Gli stadi di calcio resterebbero semivuoti, sicuramente privi delle simpatiche orde di scalmanati che caratterizzano da sempre gli spalti; e semivuoti resterebbero anche i circuiti delle gare automobilistiche e motociclistiche – questi spassosissimi modi di sprecare petrolio –, per non parlare degli ippodromi e dei campi da baseball.
Finirebbero di esistere i circhi equestri, chiuderebbero i giardini zoologici, sarebbero abolite per sempre le corride e i combattimenti tra animali. La caccia, da sempre innocente hobby per amanti della natura, sarebbe presto catalogata come reato.
C’è da supporre che anche i matrimoni diminuirebbero sensibilmente, e fare figli diventerebbe un evento sempre piú raro; affidata a pochi saggi, l’umanità, nel giro di qualche secolo, rischierebbe persino l’estinzione.
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Gli esempi potrebbero continuare a lungo, ma dovrebbe essere già evidente quanta parte abbia la stoltezza nel far girare il mondo. Sia lode, dunque, all’umana stupidità, e non temano filantropi e progressisti che un giorno possa verificarsi davvero lo scenario catastrofico sopra tratteggiato, perché se è vero che finché c’è stupidità c’è vita, è altrettanto vero che finché c’è vita ci sarà sempre stupidità.
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In questa area, Spot Palatino, poggia la lingua in condizioni di riposo.
Se vi piace meditare, mentre portate l'attenzione sul respiro, concentratevi sulla punta della lingua e ogni tanto premetela contro il palato.
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Fonte articoli:
1) http://www2.radio24.ilsole24ore.com/blog2/carbone/?p=2683
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Tenere la lingua al suo posto!
Non si tratta solo di un modo di dire per cercare di far stare zitte le persone pettegole o petulanti, ma un vero e proprio invito a farlo dal punto di vista fisico!
Durante il periodo di riposo e l’atto deglutito rio stesso la lingua dovrebbe occupare una posizione ben precisa. Dico “dovrebbe “ proprio perché spesso non è così, e una postura linguale alterata sia a riposo che in fase dinamica può dare molto problemi a diversi livelli ,come vedremo in seguito.
A riposo, la lingua deve sfiorare quello che si chiama “ spot palatino”, dietro gli incisivi centrali, una zona dove emerge il nervo naso palatino( ramo del trigemino),ricca di recettori posturali La posizione di riposo della lingua rappresenta anche il momento in cui inizia e termina ogni suo ciclo funzionale; se questa è anomala, generalmente si sviluppa anche una funzione anomala, che sia a carico della deglutizione o della fonazione.
Come possiamo sapere se la lingua è al suo posto?
Pronunciate la lettera “L”
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