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Vie teurgico alchimiche? Si ma prima grande rottamazione di Orsacchiotti a Paper Giza


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http://costanzamiriano.files.wordpress.com/2012/05/contro_il_buddismo_w-e1338155068712.jpg?w=298&h=216

fonte -> http://buddhismoitalia.forumcommunity.net/?t=53792572&st=30#lastpost

In una via iniziatica basata sulla fruizione non c'è nulla a cui dovete rinunciare a meno che non sia particolarmente tossico ed inquinante fin dall'inizio. Il punto fondamentale della attività di fruizione iniziatica dell'esperienza è comprendere ed essere consapevoli delle proiezioni, delle aspettative di ritorno, gratificazione e dipendenza emotiva che sorge dalla relazione che avete con l'oggetto del desiderio, qualsiasi esso sia, di qualunque genere e grado.

Se la relazione che sorge tra voi e l'oggetto del desiderio vi accorgete che è accompagnata da attaccamento ad esso e dalla paura di poterlo perdere allora dovreste immediatamente rinunciare volontariamente ad esso troncando di colpo e senza dare neanche troppe spiegazioni la relazione con l'oggetto del desiderio stesso, passando ad esperirne un'altro con nuove modalità. Ma è tassativo tronca re ogni relazione con quello specifico oggetto del desiderio verso cui c'è dipendenza, non si possono metter toppe, perchè dimostrereste solo di aver un attaccamento talmente forte da non sapervi volontariamente rinunciare. Mentre un iniziato deve essere in grado di rinunciare a tutto, a qualsiasi cosa gli generi attaccamento e dipendenza emotiva, perchè esiziale sulla via del rapporto con i Neteru.
Avete presente quando vi cade un cono gelato per terra? Cosa fate? Lo considerate buttato sporcato e perso e ve ne comprate uno nuovo. Non lo raccogliete mica da terra dove magari c'erano escrementi di cane per continuare a leccarlo con piu' foga di prima perchè ora ce l'avete ancora tra le mani e per un attimo vi era sfuggito e quindi ora lo afferrate bello stretto.
Cosi' dovreste fare per una donna, verso un amico, verso un oggetto specifico.



Ma perchè dovreste impegnarvi in questo crudele operazione di taglio netto?



1) Perchè se vi fosse attaccamento ad esso, paura di perderlo e continuate ad interagirci non state percorrendo nessuna strada iniziatica ma vi state solo prendendo per il culo, rimanendo tali e quali a quello che eravate prima e continuando a comportarvi come qualsiasi babbeo senza alcuna aspirazione alla trasmutazione alchimica stellare, che conduce a produrre un corpo alchimico, superare la seconda morte, ed integrarsi su piani ontologici dell'essere superiori.

2) Perchè se non troncate subito la relazione con l'oggetto del desiderio nei confronti del quale sviluppate attaccamento, paura di perderlo e quindi dipendenza emotiva, e state praticando una via iniziatica che lavora con specifiche energie stellari ALLORA VI AVVELENATE FLUIDICAMENTE MISCHIANDO ENERGIA PURA AD ENERGIE PSICHICHE MOLTO BASSE. IL COMPOSTO CHE RISULTA dall'unione delle due E' TOTALMENTE VENEFICO. ED I NETURU NON GRADISCONO ESSERE INQUINATI DAGLI UMANI CON CUI BENIGNAMENTE ACCETTANO di LAVORARE.
Nel caso invece di vie preparatorie a quelle iniziatiche dove si operano sintesi pre-alchimiche tra soffi ascendenti e discendenti, e non solo, la situazione sarebbe meno grave e si manifesterebbe come risultati scarsi operativi ottenuti

Il problema quindi non è mai il desiderio e l'oggetto del desiderio che volete esperire ma l'attaccamento ad esso che sorge nell'esperirlo.

Un iniziato dovrebbe cominciare a prendere seriamente in considerazione questi insegnamenti tradizionali, perchè altrimenti non solo perde tempo ma potrebbe trovarsi anche in guai molto seri con le Divinità di consapevolezza primordiali appena mettesse mano a pratiche alchimiche vere e proprie.

Chi si prepara all'iniziazione seguendo un percorso operativo ma esterno dovrebbe riflettere su questi insegnamenti e sforzarsi di metterli in pratica il piu' possibile.

Posso farvi un esempio personale. IO vivo piu' che decentemente, rispetto agli standard di un dipendente medio sarei considerato ricco perchè guadagno in un mese quanto lui guadagni in molti anni, ma non ho mai creato una multinazionale, un impero finanziario pur non mancandomene le conoscenze e le capacità per farlo, visto che sono advisor di diversi gruppi molto grandi. Sarei potuto divenire ricco come Donald Trump ed esser ricordato per gli imperi finanziari creati senza grandi problemi, se solo negli ultimi 20 anni avessi deciso di dedicare al business tutte le mie energie 14 ore al giorno, in luogo di guadagnare quello che guadagno ( e non è poco...) dedicando al lavoro solo poche ore a settimana, quando e come lo voglio IO, quel tanto che mi basta per vivere secondo i miei standard minimi che implicano la assoluta indipendenza personale e finanziaria da padroni, budget mensili ecc ecc. vincoli creati da altri all'esterno.
Il rapporto che con il danaro è di assoluto non attaccamento. Mi arriva, lo uso lo spendo per vivere bene e far vivere bene le persone che mi vengono a trovare....Diverse volte nella mia vita mi è capitato di perdere piu' o meno tutto quello che avevo e parliamo di cifre intorno ai 10-12 milioni di dollari almeno, per situazioni temporaneamente avverse. Molti al mio posto si sarebbero suicidati, dati all'alcol o alla droga o entrati in depressione. Invece quando incontravo i miei amici ridevo di questa cosa e quando mi chiedevano se ero preoccupato di finir povero ed in mezzo ad una strada, IO rispondevo sempre che sarebbe stata al massimo questione di 6-9 mesi ma il danaro sarebbe tornato da me senza sforzo e anche con gli interessi, perchè essendo connesso ad una mia naturale condizione cosi' era e cosi' sarebbe stato.

E infatti poi ho sempre incontrato per caso una persona dalla quale ripartivano business dove da zero e non investendo niente, se non la mia consulenza guadagnavo 300.000 dollari e dopo tre mesi 500.000 e dopo un anno un milione :lol:
Se IO avessi mostrato attaccamento al danaro perso, disperandomi invece di farmi una sonora risata sono certo che non sarebbe mai piu' tornato da me. Invece torna sempre da me in quantità piu' grandi, mio malgrado e senza troppi sforzi da parte mia, proprio per il mio disinteresse, che non deve essere confuso con il disprezzo, nei suoi confronti.


[...]

i livelli di lettura sono diversi e simultanei secondo le capacità del discepolo a cui si indirizzano gli insegnamenti.

[...]

Il resto degli esseri compie una vita all'insegna dell'ignoranza piu' bruta e sguazza con immenso piacere ed attaccamento nelle emozioni conflittuali che generano klesha, cioe' oscurazioni sempre piu' grandi di vita in vita e che quindi aumentano il karma negativo e l'attaccamento al samsara ogni vita in modo sempre maggiore.


[...]

Molte persone che intendono intraprendere un cammino iniziatico, spesso sono spinte da motivazioni errate o da istanze proiettive totalmente disallineate dagli elementi fondanti della Regola egiziana di Mat o dalle regole di condotta delle vie tantriche.
Infatti, invece di rottamare gli orsacchiotti di peluche e bruciarli in un bel falo’ una volta per tutte, se li tengono ben stretti e ci si aggrappano bene bene, scambiando un percorso iniziatico che parte sempre da un serio lavoro su se stessi per una gita a Paper-Giza, gemella di Paperopoli e versione Disneyana di Paperino e l’Iniziazione delle Piramidi.
Alcuni sono mossi da istanze compensatorie e ritengono di poter ottenere attraverso una cammino di conoscenza quel potere sulla realtà e sugli altri che non hanno nella vita di tutti i giorni perchè non hanno ancora risolto problemi psicologici di base legati all'autostima, allo sviluppo della volontà e della determinazione realizzativa, all'indipendenza affettiva, alla paura della solitudine. Oppure pensano che quando avranno accesso ad incantesimi o pratiche che aprono le porte di mondi in cui abitano geni ed enti potenti potranno ottenere facilmente tutte quelle cose che sono incapaci di procurarsi nella vita quotidiana come sesso danaro amore fama, ammirazione stima e considerazione degli altri e successo.
Anche la falsa umiltà di cui ci si ammanta percorrendo vie orientali o occidentali che siano, spesso nascondono solo volontà di potenza sublimate che nutrono i propri piccoli ego che si travestono di volta in volta da monaco intransigente ed inflessibile con gli altri, da praticante fanatico che applicando rigidamente gli insegnamenti finisce per tradirne lo spirito piu’ profondo perché di fatto profondamente immaturo e troppo rigido di suo per nascondere grandi fragilità interiori.
Oppure ci si traveste da romantici sognatori che intendono portarsi sulla barca di Ra l’orsacchiotto, il ciucciotto, lo zucchero filato ed il lecca lecca e tutti gli schemi mentali ed esistenziali che caratterizzano la vita di un uomo comune e lo rendono cio’ che è: destinato a dissolversi con la seconda morte, dopo aver cercato tutta la vita la felicità da emozioni etero dirette. Emozioni che possono somministrargli altre persone derivanti da una profonda intimità che poi immancabilmente si manifesta per cio’ che è e quindi nient’altro che caduco e paliativo calmante transitorio dell’angoscia di esistere da soli. Ma l’uomo nasce solo, vive in compagnia ma immancabilmente muore e finisce nel regno dei morti o Bardo da solo e poi si dissolve. Ma questa forma di esistenza cosi’ transitoria, debole instabile, fragile e limitante puo’ essere superata e tramsutata in qualcos’altro dalla natura opposta dal carattere permanente, stabile, incondizionato, potente, automo e radiante. E’ cio’ che esiste oltre l’uomo e che realizza le proprie potenzialità, che pero’ solo potenzialità rimangono anche per molti Iniziati perché trasmutare la crisalide in farfalla che mette le ali e vola invece di strisciare nella sua bava è cosa facile da sognare, ma estremamente ardua da compiere e portare a perfetto compimento.
Il bruco per far questo tesse il proprio sudario intorno a lui, il bozzolo, ci si avvolge ermeticamente ben bene isolandosi dal resto del mondo e poi muore per rinascere palengeticamente e risorgere come essere profondamente diverso e libero di volare. Il bruco che vola per mettere le ali deve smetter di esser bruco e divenire farfalla. Si perché solo le farfalle, come Confucio ci suggerisce indirettamente, possono sognare di esser stati uomini-bruchi. Mentre se l’uomo bruco sogna di metter le ali quando si sveglia sempre bruco rimane……
Ma metter le ali e divenire un Neter, andare oltre l’uomo, significa esser prima morti all’uomo stesso inteso come somma di processi psichici proiettivi da cui l’uomo sostanzia il suo essere sociale e relazionale, dai quali alimenta le proprie speranze ed illusioni. In realtà potremo con successo iniziare a relazionarci appieno con mondi diversi da quello umano, solo quando avremmo già risolto prima i problemi esistenziali legati ai fenomeni proiettivi di cui sopra. Altrimenti quando si inizierà ad operare con tecniche alchimiche o teurgiche di livello superiore le scorie metalliche, i nuclei psichici consci ed inconsci ed i problemi emotivi irrisolti porteranno la creazione di un mostro astrale e di un aborto fluidico o un Ka senza forza autonoma che invece di risplendere di luce propria sarà divorato dai compagni di Osiride contro cui i testi delle piramidi mettono in guardia il faraone che si appresta a compiere il suo viaggio stellare. Ma contro il faraone che, nella concezione sacrale e teocratica in senso ontologico-trascendente e non solo temporale delle prime dinastie, aveva già in vita disseccato l’umidità radicale perché si identificato con la potenza ignea di Horus l’antico Heru Wer, i compagni di Osiride nulla potevano fare e avrebbero divorato invece tutti gli altri che erano ancora intrisi di umidità radicale.
Dicevano gli alchimisti che utilizzavano il gergo metallurgico che la malattia congenita dei metalli e della materia bruta dell’opera è il loro l’umido radicale, che andava sanata ed estirpata prima di mettere il composto della materia prima a cozione nell’athanor, altrimenti il forno alchimico sarebbe certamente esploso distruggendo cosi’ la fatica compiuta dall’operatore. La preparazione del primo mercurio o materia bruta è stata chiamata dai testi in vario modo. Il Pernety ci ricorda come i miti greci legati alle fatiche d’Ercole alludessero in realtà alle fatiche interminabili per mondare la materia prima dalle sue impurità radicali e renderla atta ad essere impiegata nell’opera alchimica.


Molte persone che intendono intraprendere un cammino iniziatico, spesso sono spinte da motivazioni errate o da istanze proiettive totalmente disallineate dagli elementi fondanti della Regola egiziana di Mat o dalle regole di condotta delle vie tantriche.
Infatti, invece di rottamare gli orsacchiotti di peluche e bruciarli in un bel falo’ una volta per tutte, se li tengono ben stretti e ci si aggrappano bene bene, scambiando un percorso iniziatico che parte sempre da un serio lavoro su se stessi per una gita a Paper-Giza, gemella di Paperopoli e versione Disneyana di Paperino e l’Iniziazione delle Piramidi.
Alcuni sono mossi da istanze compensatorie e ritengono di poter ottenere attraverso una cammino di conoscenza quel potere sulla realtà e sugli altri che non hanno nella vita di tutti i giorni perchè non hanno ancora risolto problemi psicologici di base legati all'autostima, allo sviluppo della volontà e della determinazione realizzativa, all'indipendenza affettiva, alla paura della solitudine. Oppure pensano che quando avranno accesso ad incantesimi o pratiche che aprono le porte di mondi in cui abitano geni ed enti potenti potranno ottenere facilmente tutte quelle cose che sono incapaci di procurarsi nella vita quotidiana come sesso danaro amore fama, ammirazione stima e considerazione degli altri e successo.
Anche la falsa umiltà di cui ci si ammanta percorrendo vie orientali o occidentali che siano, spesso nascondono solo volontà di potenza sublimate che nutrono i propri piccoli ego che si travestono di volta in volta da monaco intransigente ed inflessibile con gli altri, da praticante fanatico che applicando rigidamente gli insegnamenti finisce per tradirne lo spirito piu’ profondo perché di fatto profondamente immaturo e troppo rigido di suo per nascondere grandi fragilità interiori.
Oppure ci si traveste da romantici sognatori che intendono portarsi sulla barca di Ra l’orsacchiotto, il ciucciotto, lo zucchero filato ed il lecca lecca e tutti gli schemi mentali ed esistenziali che caratterizzano la vita di un uomo comune e lo rendono cio’ che è: destinato a dissolversi con la seconda morte, dopo aver cercato tutta la vita la felicità da emozioni etero dirette. Emozioni che possono somministrargli altre persone derivanti da una profonda intimità che poi immancabilmente si manifesta per cio’ che è e quindi nient’altro che caduco e paliativo calmante transitorio dell’angoscia di esistere da soli. Ma l’uomo nasce solo, vive in compagnia ma immancabilmente muore e finisce nel regno dei morti o Bardo da solo e poi si dissolve. Ma questa forma di esistenza cosi’ transitoria, debole instabile, fragile e limitante puo’ essere superata e tramsutata in qualcos’altro dalla natura opposta dal carattere permanente, stabile, incondizionato, potente, automo e radiante. E’ cio’ che esiste oltre l’uomo e che realizza le proprie potenzialità, che pero’ solo potenzialità rimangono anche per molti Iniziati perché trasmutare la crisalide in farfalla che mette le ali e vola invece di strisciare nella sua bava è cosa facile da sognare, ma estremamente ardua da compiere e portare a perfetto compimento.
Il bruco per far questo tesse il proprio sudario intorno a lui, il bozzolo, ci si avvolge ermeticamente ben bene isolandosi dal resto del mondo e poi muore per rinascere palengeticamente e risorgere come essere profondamente diverso e libero di volare. Il bruco che vola per mettere le ali deve smetter di esser bruco e divenire farfalla. Si perché solo le farfalle, come Confucio ci suggerisce indirettamente, possono sognare di esser stati uomini-bruchi. Mentre se l’uomo bruco sogna di metter le ali quando si sveglia sempre bruco rimane……
Ma metter le ali e divenire un Neter, andare oltre l’uomo, significa esser prima morti all’uomo stesso inteso come somma di processi psichici proiettivi da cui l’uomo sostanzia il suo essere sociale e relazionale, dai quali alimenta le proprie speranze ed illusioni. In realtà potremo con successo iniziare a relazionarci appieno con mondi diversi da quello umano, solo quando avremmo già risolto prima i problemi esistenziali legati ai fenomeni proiettivi di cui sopra. Altrimenti quando si inizierà ad operare con tecniche alchimiche o teurgiche di livello superiore le scorie metalliche, i nuclei psichici consci ed inconsci ed i problemi emotivi irrisolti porteranno la creazione di un mostro astrale e di un aborto fluidico o un Ka senza forza autonoma che invece di risplendere di luce propria sarà divorato dai compagni di Osiride contro cui i testi delle piramidi mettono in guardia il faraone che si appresta a compiere il suo viaggio stellare. Ma contro il faraone che, nella concezione sacrale e teocratica in senso ontologico-trascendente e non solo temporale delle prime dinastie, aveva già in vita disseccato l’umidità radicale perché si identificato con la potenza ignea di Horus l’antico Heru Wer, i compagni di Osiride nulla potevano fare e avrebbero divorato invece tutti gli altri che erano ancora intrisi di umidità radicale.
Dicevano gli alchimisti che utilizzavano il gergo metallurgico che la malattia congenita dei metalli e della materia bruta dell’opera è il loro l’umido radicale, che andava sanata ed estirpata prima di mettere il composto della materia prima a cozione nell’athanor, altrimenti il forno alchimico sarebbe certamente esploso distruggendo cosi’ la fatica compiuta dall’operatore. La preparazione del primo mercurio o materia bruta è stata chiamata dai testi in vario modo. Il Pernety ci ricorda come i miti greci legati alle fatiche d’Ercole alludessero in realtà alle fatiche interminabili per mondare la materia prima dalle sue impurità radicali e renderla atta ad essere impiegata nell’opera alchimica. 





Ovviamente solo un appassionato lettore di Paper-Giza potrebbe pensare di portarsi dietro in una via inziatica orsacchiotti di peluche e coperte di linus fatte della trama delle illusioni degli schemi di vita ordinaria, sia possibile. E soprattutto che che tutto cio' sia tranquillamente compatibile con una via dove attraverso tecniche teurgiche ed alchimiche l'obiettivo è il superamento della caducità intrinseca dell'anima umana, la creazione di un corpo di gloria immortale stabile e permanente pari a quello di un Neter, attraverso il quale sperimentale integralmente la radianza della luminosità primordiale che corrisponde alla natura ultima dell'Essere.
Molti ritengono erroneamente che il fine di queste vie sia quello di raggiungere uno stato al di là della identificazione con le emozioni, al di là dei limiti dei condizionamenti esistenziali che ci fanno soffrire e ci rendono fragili, incostanti, dipendenti e bisognosi di affetto ed insoddisfatti dell'esistenza umana.
Si sbagliano di grosso perchè l’iniziare a percorrere queste vie implica di fatto aver già superato ampiamente questi stati stabilizzando con tecniche preliminari i soffi energetici (prana in sancrito) che sono causa di instabilità, ansia, paura, gelosia, identificazione e proiezione di proprie istanze che possono essere soddisfatte da altre persone e non in modo autonomo.
Per il Tantra buddhista l’amore e l’innamoramento verso una singola persona non è che una emozione conflittuale basata sull’attaccamento e deriva dal permanere del prana o lung in determinati canali secondari, attratto da una certa configurazione o dominante energetica che in altre tradizione è detta umidità radicale, che deve essere prontamente disseccata.
La stessa cosa vale per l’odio e l’avversione per una persona, ed anche per la rabbia verso se stessi o verso gli altri.
Tutti questi stati emotivi provocano il permanere di condizioni energetiche che debilitano i corpi fluidici che sporcano ed inquinano, sempre secondo il Vajrana rispetto all’Anu Yoga, goccie chakra e canali.
L’innamoramento corrisponde quindi per un alchimista o un tantrika – che non siano monaci – ad un avvelenamento, una intossicazione da cui liberarsi prontamente perché provoca dipendenza, attaccamento ed oscurazioni, e che impedirebbe una corretta pratica persino di karmamudra.

Persino Eliphas Levi che non conosceva tutte le sottigliezze in materia del Vajrayana Buddhista tibetano arrivava a sostenere senza giri di parole, utilizzando considerazioni cabalistiche, che un mago innamorato è una contraddizione assoluta e non si puo’ diventar maghi e comandare le forze e le potenze dell’universo occulto ed ascendere lungo la scala divina, se non ci si è sottoposti ad un regimo preliminare che abbia estirpato ogni passione, ogni illusione profana d’amore umano e di innamoramento. Le posizioni della Regola alla base del sentiero alchimico nei testi delle piramidi è il medesimo.
I danni compiuti dal romanticismo nel XIX secolo attraverso la diffusione massiccia in occidente dell’amore romantico come valore fondante dell’esistenza umana sono incalcolabili per la regressione della qualità energetica dei corpi sottili umani e la loro degenerazione rispetto a secoli prima. Infatti ha diffuso una peste sconosciuta all’uomo arcaico egizio ed al praticante tantrico tibetano basate sull’incremento dell’ umidità radicale di fondo a livello di massa. L’Uomo antico viveva diverse forme di passione, ma questo romanticismo proiettivo e deleterio, nobilitato a chiave di volta dell’esistenza di una persona, tipico di tipi psicologici emotivamente infantili e non maturi, era piuttosto sconosciuto. L’amore angelicato di cui parla Dante e la sua scuola, è ben altra cosa ed infatti utilizzava tecniche alchimiche secondarie e minori – la cui efficacia oggi sarebbe nulla per molte ragioni - dove si vedeva fisicamente la donna “amata” al massimo una, due o tre volte in tutta la vita, ma senza neanche averle mai parlato direttamente la maggior parte delle volte.
La donna cosi’ angelicata veniva quindi prefigurata come Ipostasi di una divinità femminile attraverso la quale effettuare un separando lunare passivo, senza potestà ermetiche attive. Donna divinizzata lontana ed irraggiungibile, con la quale non esistevano rapporti di frequentazione, di convivenza, di congiunzione sessuale né rapporti di qualsiasi altro genere ed ordine rispetto a quello che noi oggi definiamo nei rapporti di coppia abituali : “L’amore mio”.
Concentrandoci sugli elementi della Regola delle tradizioni iniziatiche egizie è necessario considerare che nel momento in cui intendiamo richiedere la possibilità di essere iniziati, dopo un lungo cammino probatorio – sebbene già operativo - i problemi esistenziali di autostima di stabiltà emotiva, esser centro a se stessi, e di ordine relazionale, affettivo, economico e professionale dovrebbero già essere risolti. Oppure se si è ancora giovani e non si sono potuti conseguire per mancanza di tempo obiettivi di realizzazione economica e professionali bisognerebbe aver risolto completamente quelli di ordine psicologico ed affettivo sopra menzionati e mostrare già una attitudine a comportarsi secondo la Regola di Mat. In questa fase prelimanare la Regola di Mat insegna a privare gli oggetti del desiderio dell'importanza strutturale all'interno degli schemi sociali comunemente accettati.
In poche parole bisognerebbe disintossicarsi da tutti i falsi miti su cui basa l'esistenza umana, quali la propria felicità che proviene dall'unione con un altra persona, la paura della solitudine, l'ansia di non farcela a trovare un lavoro, l’ansia di essere poveri. Ma allo stesso modo bisognerebbe aver risolto l'incapacità di organizzare e dirigere gli eventi della propria vita
Se si incontra una vera scuola iniziatica, d’oriente o d’occidente che sia, alla quale si vieni iniziati con un maestro che veicola specifiche forze divine e transumananti e saperi di ordine superiore a quello umano immancabilmente il discepolo ad un certo punto dovrà affrontare e risolvere i propri problemi karmici in modo radicale oppure fallire ed abbandonare il sentiero tornando alla vita profana. Questo perchè sia in oriente ed in occidente viene insegnato con chiarezza che l'iniziazione accelera il karma affinchè si risolvano i nodi che da molte vite costituiscono i problemi strutturali dell'individuo visto come sommatoria di piu' vite uan in relazione all'altra e legate da un filo che puo' essere la corda del boia che ad ogni vita si fa sempre piu' stretta, se non vengono risolti una volta per tutte.

Le scienze dell'anima, cosi' come volute dal sapere moderno contemporaneo, servirebbero a sollevare l'uomo dalla sua sofferenza esistenziale, dal suo malessere psicologico, guarirlo da uno stato di nevrosi o nei casi piu' gravi di psicosi, ricomponendo una frattura ormai troppo profonda tra sè ed al altri parti di sè, che genera per l'appunto sofferenza. Ma la guarigione spesso è difficile perchè molto spesso comprendere le cause profonde che generano questa sofferenza non implica la capacità di gestire le dinamiche intrapsichiche che stabiliscono le relazioni tra se e gli oggetti psichici ed i fenomeni ed i soggetti del mondo interno ed esterno, rimuovendo le cause della sofferenza psichica nel presente. Cosi' l'insight non implica piu' oggi, e necessariamente, una metamorfosi terapeutica come postulato da Freud, perchè determinati fattori profondi sembrano voler sopravvivere ad ogni costo nel presente. Lo spazio tempo che fa da sfondo a queste dinamiche appare circolare o meglio mostra caratteri piu' vicini alla natura di piani superiori a quello del mondo fenomenico, dove esiste un eterno presente che si riflette in diversi fotogrammi che scorrono proiettando versioni diverse dello stesso tema centrale

Freud fu il primo ad osservare una certa ripetitività delle istanze profonde che ossessivamente si manifestavano mettendo in piedi nel mondo dinamiche relazionali basate sui meccanismi della proiezione e della eventuale rimozione degli oggetti del desiderio in caso di mancato possesso, generando insuccesso, nevrosi, malessere e sofferenza psichica profonda.
In realtà si tratta di un meccanismo di auto-alimentazione continuo dell'inconscio - che coincide con una parte di cio' che gli egiziani chiamavano Khaibit, ombra, ma non del tutto - che seleziona attentamente un certo tipo di cibo psichico tra gli agganci proiettivi possibili con gli oggetti del desiderio incarnati in cose e persone della realtà circostante e se ne ciba voracemente.
Andando oltre Freud ed utilizzando strumenti appartenenti a saperi alchimici, in realtà gli oggetti del desiderio si manifestano come simboli dell'inconscio, che si costituiscono in costellazioni di triadi, dei cui termini due sono sempre noti operanti in modo diadico ed uno ignoto alla coscienza, spesso di natura antinomica. Il simbolo ignoto consiste nell'aggancio Karmico, e nelle cause primarie e secondarie che ne costituiscono la struttura, basato su una relazione piu' antica dell'esistenza attuale, che stabilisce rapporti di debito e credito energetico. Spesso i fattori di alimentazione psichica legati ad una relazione interpersonale sono di segno misto e stabiliscono un meccanismo di alimentazione reciproca delle persone coinvolte nella relazione, che dura finchè il simbolo ignoto non emerge sulla scena, al di là del suo apparire alla coscienza.

Freud parlerà quindi di coazione a ripetere sulla base della osservazione clinica, senza conoscere nulla del Karma. Karma in realtà significa condizionamento e ripetizione.
Ripetizione di dinamiche antiche che si ripresentano esprimendosi attraverso relazioni energetiche all'interno delle quali si configurano cause a cui seguiranno effetti che ad alimenteranno a loro volta nuove cause che tendono a ripetersi all'infinito aumentando il loro peso specifico di volta in volta.

Ecco perchè Shakiamuni parlò di duḥkha come costante dell'esistenza, intesa erroneamente come sofferenza, ma che etimologicamente sta per "troppo difficile da sopportare" dal sanscrito da du = difficile e kha = sopportare. Troppo difficile perchè aumenta sempre di piu' il suo peso specifico vita dopo vita a meno che si intraprenda un cammino iniziatico che conduca alla estinzione radicale dei condizionamenti karmici che conducono oltre l'esistenza samsarica e verso modalità diverse di esistenza per l'appunto non condizionate e quindi prive di sofferenza, infelicità e malessere esistenziale

Quindi le soluzioni proposte dai diversi approcci terapeutici moderni che vanno dalla psicologia analitica o psicoanalisi Freudiana e quella Junghiana del profondo fino alle diverse psicoterapie quali l'analisi transazionale, la Gestalt, la congnitiva le costellazioni familiari sono solo percorsi transitori, che possono fornire un certo sostegno piu' o meno efficente, che cercano di attenuare la sofferenza momentanea. Ma difficilmente risolvono alla radice i problemi ed il malessere esistenziale, visto che spesso imparare a conoscersi e conoscere anche alcune delle proprie dinamiche profonde spesso non arresta la ripetitività del terzo termine triadico, quello karmico.
Quindi alla fine gli eventi si ripetono piu' o meno uguali a se stessi,la sofferenza ed il malessere esistenziale aumentano e l'uomo e la donna alla fine si sentono in un vicolo cieco, in una prigione senza speranza.
Alcuni di coloro che intraprendono un percorso di psicoterapia possono trovare anche importanti giovamenti, ma il rischio è che se sono cosi' evoluti da superare i problemi specifici e gli strumenti psicologici stessi utilizzati si trovano davanti sempre nuovi problemi causa di nuova sofferenza, perchè la relazione perfetta con l'uomo ideale non esiste o se esiste non pare essere eterna, e dopo un po' subentrano fattori quali l'assuefazione, la noia, l'insoddisfazione e soprattutto il cambiamento.

Tuttavia, nonostante la provvisorietà di questi strumenti psicologici, non è possibile negarne l'utilità in una fase preliminare, perchè chi si approccia ad una via iniziatica richiedendo l'iniziazione dovrebbe aver già superato attraverso una buona psicoterapia i problemi psicologici di base dell'animo umano in caso di problematiche acute. Oppure attraverso una conoscenza dei principi della psicologia dovrebbe aver già messo mano ad un lavoro su se stessi preliminare -pre iniziatico - dove per lo meno ha affrontato i nodi piu' importanti della sua personalità divenendo consapevole dei propri punti deboli, dei propri limiti, delle proprie paure profonde, delle proprie dipendenze emotive, lavorando seriamente per modificarne l'assetto per superarli ed ottenere una personalità piu' armonica e la capacità di prendere decisioni un modo totalmente autonomo.

Invece la maggior parte delle volte le persone che si vorrebbero trovare un percorso iniziatico non hanno fatto niente di tutto cio' e si presentano con ferite emotive e problematiche psicologiche di base irrisolte che sarebbero piu' oggetto dello studio di uno psicoterapeta che di un maestro ermetico che puo' iniziare solo soggetti sani psicologicamente e già di per se armonici. Le problematiche piu' frequenti sono di ordine affettivo e relazionale.
Le donne per esempio sono immancabilmente frenate in questa via dal fidanzato che diventa sistematicamente geloso del fatto che la loro natura della propria relazione sta cambiando e capisce che non è piu' la persona di riferimento della vita del proprio partner. Ma le stesse cose possono ovviamente accadere ad un iniziato maschio, specularmente.

Le relazioni in genere finiscono - a parte gravi eventi di ordine violento - perchè uno dei due comincia a cambiare troppo velocemente per l'altro. I presupposti che avevano fatto nascere la relazione, quali desiderio di affetto, di sicurezza emotiva che l'alto ci forniva, l'interesse che l'altro aveva per noi, l’interesse che noi avevamo per l’altro. Alla fine cambiano e la relazione muta. Quello che viene passato e compreso sotto il termine Amore è un insieme di variabili instabili che una volta saltate lasciano il posto all’abitudine, alla routine del menage quotidiano, e all’impossibilità di cambiare vita per vincoli economici reciproci ecc ecc.
Ma in realtà la vera ragione per cui le coppie piu’ evolute scoppiano non sta solo nelle ragioni triviali che toccano la maggior parte delle persone da ravvisarsi nella noia dell’abitudine ripetitiva di un quotidiano senza emozioni. Piuttosto è il cambiamento profondo di uno dei due che scopre nuovi interessi, o che allarga i suoi orizzonti ed il modo di pensare e di approcciarsi alle cose. O semplicemente il cambiamento derivante al superamento di un rapporto basato su dinamiche infantili dove l’esigenza e le istanze iniziali dopo qualche anno vengono soddisfatte e di conseguenza la sensibilità profonda con il quale si percepiva l’altro cambia profondamente, ed una volta instaurate delle dinamiche più mature, invece di aggrapparsi all’altro come prima, ne viene rimandata una immagine totalmente diversa e quindi non piu’ interessante, ma in qualche modo limitante, soffocante e quindi si decidere di spezzare il legame per respirare aria pulita.
Ma questo non accade solo nelle relazioni affettive, ma anche rispetto ai propri obiettivi esistenziali.
Magari se siete giovani e volete indipendenza finanziaria sognate un posto fisso e lottando con determinazione magari dopo qualche anno riuscite ad ottenerlo. Ma diciamo che siete animati da uno spirito aperto ed intraprendente e dopo qualche anno di una vita all’insegna della limitatezza economica, del dover obbedire ad un capo magari piu’ stupido di voi ma molto piu’ ammanicato politicamente, dell’insoddisfazione e della frustrazione profonda nel fare quel tipo di vita maturate la certezza che valete di piu’ e che potreste vivere in modo migliore, aumentando la qualità della vostra vita. Se quel lavoro è sempre quello che avete sognato anche dopo molti anni e non sentite proprio nessun bisogno di avere qualcosa di diverso no problem, continuate pure a farlo tutta la vita.
Ma se invece vi sentite profondamente frustrati e allora un bel giorno vi licenziate e cambiate lavoro che invece di togliervi energia come il precedente lavoro dove non vi andava di svegliarvi per recarvi in ufficio, vi mette il vento in poppa e la mattina non vedete l’ora di alzarvi per cominciare una nuova giornata per provare a voi stessi che avevate ragione sul vostro conto e che ce la farete e otterrete quello che volete.
E' chiaro che tutti questi esempi non hanno nulla a che veder con un lavoro iniziatico, perché si da per scontato che se vi trovate nella situazione di sentirvi soffocato e condizionato malamente dall’uomo o dalla donna con cui vivete, la vostra energia è compressa e avete quindi un problema serio che dovreste risolvere in tempi brevissimi. E si dà anche per scontato che se sentite di meritare e poter fare di piu’ a livello professionale dovreste avere la forza, il coraggio e l’energia per cambiare vita e fare uno shift significativo verso livelli di esistenza migliori.
Eh si perché se vi presentaste a bussare alla porta dell’iniziazione con tanti problemi non affrontati ma rimandati nel tempo di la da venire, state tranquilli che la vostra vita quotidiana si trasformerebbe presto in un inferno…..e avreste scarsi risultati nella via che percorrete a meno di non correggere velocemente la situazione.
E questo perché siete energeticamente condizionati e imbrigliati e quindi non potete minimamente affrontare qualcosa che richiede l’utilizzo di energia per scopi superiori. Siete schiavi dentro e difficilmente diventerete uomini liberi.
Se obiettate che questa è la vita in cui è confinata la stragrande maggioranza delle persone, e che deve essere accettata, allora la risposta è semplice, visto che i sentieri iniziatici sono per loro natura elitari e destinati solo ai Re e gli aristocratici dello spirito che rifiutano epidermicamente e categoricamente il concetto di esser schiavi di qualcuno o di qualcosa, anche in caso di tornaconti e benefici di vario genere ed amano profondamente la libertà assoluta sopra ogni altra cosa, e che non hanno bisogno di coperte di linus ed orsacchiotti di peluche da portarsi come zavorre lungo il cammino iniziatico.
In caso contrario si potrebbe concludere che riteniate che la via che seguite porti a Paper Giza e che Zio Paperino sia li’ ad attendervi insieme a Qui Quo Qua, il mago Zurli’ ed anche Oscar Giannino :lol: :lol: :lol:

[...]

Chi nasce schiavo nell'animo perchè possiede una goccia pneumatica originata da questo sole, non puo' aspirare a divenire Re in termini iniziatici, nè in questa ne tra mille vite future, ma al massimo servitore di rango di classi arcontiche.
Chi è Re inteso come libero iniziaticamente, e capace magistralmente di esprimere la propria volontà ed il proprio imperium sul mondo che lo ciroconda sarà sempre Re in qualsiasi vita, risvegliandosi da solo perchè manifesta naturalmente qualcosa che è suo e che sempre sarà suo.

Nell'ermetismo alchimico egiziano non si prevede la possibilità che certi sentieri iniziatici superiori possano essere percorse dalle anime figlie di questa terra, ma solo dai figli degli Dei.

La Torah esprime impliciatamente la stessa posizione indicando come le schiere Angeliche scesero sulla terra si unirono alle figlie dell'uomo e dalla loro stirpe nacquero proprio i Re/eroi di cui parli:

"Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie,
i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero.
C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi."
(Genesi 6:1-2,4)

Anche il Cristo taglia corto la storia dicendo che il numero degli eletti è detreminato ed è già scritto fin dall'inizio dei tempi e che molti sono i chiamati ma pochi gli eletti

Abbiamo già detto in passato in alttri post che gli uomini psichici ed Hilyci non sono iniziabili e solo quelli portatori di goccia pneumatica sono iniziabili nelle vie egiziane alchimiche stellari.

A farla breve nessuno puo' sperare di entrare in ua via operativa iniziatica alchimica teurgica se non per essere risvegliato alle antiche conoscenze che già possedeva almeno in parte da molti millenni E' un club aristocratico e molto esclusivo, che non ammette il volgo e quindi non fa proselitismo e non intende minimamente allragare la sua base operativa al contrario di altre vie degenerate che hanno assunto caratteri piu' vicine alle religioni di massa che a vie iniziatiche vere e proprie

Qualcuno, e si parla di meno persone di quante dita vi siano sulle dita di una mano, possono essere iniziati in via del tutto eccezzionale se in passato hanno avuto relazioni molto strette di amore devozione e dedizione e fedeltà assoluta all'attuale maestro di un Ordine teurgico alchimico, che li eleva donandogli un pezzetto della sua goccia pelromatica che agisce da lievito alchimico sulla goccia del beneficiato. IN questo caso si comincia un percorso che durerà molte vite.





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