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LE MOSSE DEL SISTEMA - 1° PARTE



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Il Sistema in cui vive l’uomo può essere paragonato a una scacchiera in cui alcuni individui (pezzi grossi) possono compiere delle mosse impensabili e inattuabili da altri individui (pezzi piccoli). 






Pezzi piccoli = Pedoni = gente, agente passivo, schiavi, ingenui consumatori, tele-dipendenti



Pezzi grossi = Re, Regina, Torre, Alfiere Cavallo = autorità (sanitaria, politica, economica, religiosa), agente attivo, forze dell’ordine



La differenza tra pezzi grossi e piccoli esiste solo su un piano puramente formale, convenzionale, burocratico, legislativo, retorico, concettuale. Ed è proprio sul piano retorico, concettuale, formale che fanno leva i pezzi grossi per affermare i loro privilegi.

Le mosse dei pezzi grossi sarebbero attuabili anche dai pezzi piccoli (cittadini), soltanto che i pezzi piccoli non se ne accorgono: sono stati programmati per muoversi solo in certe direzioni, reagire in certi modi, avanzare lentamente, a piccoli passi orizzontali e di conseguenza ripetono solo ed esclusivamente gli stessi inutili movimenti prestabiliti dai perfidi pezzi grossi.

I pezzi piccoli non sanno che loro potrebbero ragionare da pezzi grossi e volendo potrebbero anche loro attuare manovre alla pari degli altri pezzi grossi.



Come nel gioco degli scacchi, alcuni giocatori (uomo comune) sembrano costretti a muoversi solo in una certa direzione. I pezzi grossi invece si muovono non solo in più direzioni ma anche in più dimensioni. Possono saltare là dove il piccolo pezzo non ha mai sognato di andare.

Il pezzo grosso ha dei privilegi che sembrano irrealizzabili per il pezzo piccolo. Non sono davvero impossibili ma il pezzo piccolo li crede impossibili.

Il pezzo piccolo sente delle limitazioni che il pezzo grosso non sente. Sul piano emotivo il pezzo piccolo vive nell’insicurezza, nell’ansia, nello stress costante; non sa se arriverà a fine mese, se potrà consentirsi quel progetto o quella vacanza tanto agognata.

Un’altra differenza è che il pezzo grosso “mangia” i pezzi piccoli. Questa non è una metafora. Nei piani alti – e anche intermedi – del Sistema esistono cannibali che gradiscono la carne umana e che se potessero mangerebbero quasi tutti i pecoroni del gregge umano.

Per converso il pezzo piccolo non può mangiare il pezzo grosso. Teoricamente potrebbe, ma lo troverebbe inammissibile, ripugnante, stomachevole. E questo è comprensibile. Meno comprensibile è il fatto che il pezzo piccolo non si renda conto che i pezzi grossi “vorrebbero” mangiarlo vivo”. Il povero cristo che va in chiesa o va al seggio elettorale non si capacita del fatto che là fuori ci sono cannibali travestiti da vegetariani. Non si rende conto che gli agenti attivi del sistema non provano alcuna pietà nei confronti degli agenti passivi.

Il pezzo piccolo, l’agente passivo, l’uomo comune condizionato dal sistema non riesce a vedere il sistema in cui si trova, non riconosce il campo di concentramento, la dittatura in corso, l’imprigionamento, le manovre diaboliche dei pezzi grossi.

Non si rende conto che “Matrix è il mondo che gli hanno messo deliberatamente davanti”. Non capisce che hanno allestito di proposito tutta la scacchiera sociale, hanno pianificato le manovre fin dal principio, hanno inventato regole volutamente contraddittorie. Il pezzo piccolo non capisce che si tratta di un gioco sporco, e in un gioco sporco non puoi vincere senza prima sporcarti le tue stesse mani. Questo è proprio ciò che i pezzi piccoli non riescono o non vogliono fare: non vogliono sporcarsi le mani. Eppure le loro mani sono già sporche, non possono non sporcarsi le mani, gliele hanno fatte sporcare a loro insaputa e se non trovano il coraggio di sporcarsi “senza paura” non avranno alcuna speranza.

Comunque di questo ne parlerò prossimamente.



P.S.

Esistono pezzi grossi buoni nel senso di maturi, coraggiosi, astuti ma non malvagi, potenti ma non tirannici. Si tratta di guerrieri, saggi, liberi pensatori, ricercatori, praticanti, etc.

Non temere caro pezzo piccolo, con le dovute informazioni e con le mosse giuste, anche tu puoi diventare un gran pezzo grosso, non quel genere di pezzo grosso che sfrutta i pezzi piccoli ma uno che li fa crescere, svegliare, evolvere.  


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