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LA COSCIENZA DELL'UOMO COMUNE È INFANTILE QUANTO LA COSCIENZA DI UN POPPANTE DI SETTE MESI

 


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L'uomo comune è rimasto allo sviluppo di un poppante di sette mesi.

Il suo corpo è cresciuto, l'età anagrafica è salita, ma la sua coscienza è rimasta una coscienza infantile, immatura, ingenua come la coscienza del bebè di questo video.

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https://www.youtube.com/watch?v=iC0h83CaMNA

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Il realismo ingenuo del bebè lo spinge a credere che se una cosa non viene percepita dai suoi sensi, allora quella cosa non esiste più.

Sembrerà strano ma la coscienza degli adulti è rimasta immatura come quella di un neonato, di conseguenza l'uomo comune ha fondamentalmente le stesse credenze limitanti di un neonato: ha le sue stesse paure, i suoi pregiudizi, le sue puerili aspettative.

Quanto è difficile condizionare, manipolare, ingannare una coscienza così infantile?

Se quello è lo sviluppo dell'uomo comune, quanta fatica crediate che facciano per manipolare un tipico essere umano?

Per spiegare meglio il livello di coscienza ordinaria riporto un capitolo della mia prima trilogia.

Mentre leggete il capitolo ripensate al bambino di sette mesi; oppure pensate al vostro vicino di casa, a un vostro amico, ai vostri genitori, ai vostri professori, ai colleghi, alle autorità politiche/religiose/scientifiche... oppure ripensate semplicemente alla follia umana espressa negli ultimi anni.

Buona riflessione.

(ZeRo)

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Lezione 2, tratta da "Risveglio dal sogno planetario, vol. teorico"

REALISMO INGENUO

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In filosofia la concezione comune che la gente ha della realtà viene chiamata ‘realismo ingenuo’.

L’espressione realismo ingenuo o realismo primitivo si riferisce al credere che il mondo, gli oggetti e le esperienze quotidiane abbiano davvero le caratteristiche (colore, forma, consistenza) che noi percepiamo.

 

Esempi pratici di realismo ingenuo:

– I miei sensi non mi possono ingannare.

– Il mondo che mi circonda è così come lo percepisco.

– La maggioranza ha sempre ragione; tutti – quelli che conosco – percepiscono il mondo in questo modo, quindi questa percezione è corretta.

– Questa è l’unica percezione possibile.

– La scienza ha sempre ragione e la scienza dice che la Realtà è così.

– Le illusioni (sensoriali) non esistono.

– Anche se le illusioni e le allucinazioni esistono, io non posso esserne vittima, sono una persona mentalmente ‘sana’, normale, intelligente.

– La mia mente non può ingannarmi... se accadesse me ne accorgerei.

– Se qualcosa la percepisco così deve essere necessariamente così.

– Tutto quello che percepisco esiste e viceversa (SE NON LO PERCEPISCO NON ESISTE).

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Da questi esempi si evince facilmente che il realismo ingenuo indica un’assenza o carenza di lucidità, consapevolezza, maturità: da questa immaturità sorge l’ignoranza della nozione di inganno sensoriale e a sua volta questa ignoranza sta alla radice della tendenza a far coincidere l’apparenza con la Realtà.

Nonostante questa diffusa ignoranza, il realismo critico o scientifico ha dimostrato da secoli che il mondo percepito dai nostri sensi non è una copia esatta e diretta del mondo esterno, bensì è il risultato di una serie di mediazioni, ristrutturazioni e altre attività svolte dal cervello.

Dal punto di vista del realismo scientifico la percezione è una costruzione attiva alla quale partecipano sia l’ambiente fisico/esterno sia il sistema percettivo individuale.

Nel realismo ingenuo invece non viene riconosciuta l’interazione tra il sistema cognitivo e il sistema percettivo.

Il realista ingenuo non si rende conto del modo in cui egli stesso contribuisce alla percezione e addirittura alla creazione del mondo: egli ignora quasi del tutto l’intero processo percettivo ovvero il modo in cui la percezione del mondo viene costruita, sviluppata e alterata. In pratica il realista ingenuo ha mantenuto un atteggiamento primitivo e infantile nei confronti di qualsiasi tipo di percezione.

Questo realismo ingenuo, facilmente riscontrabile nel cittadino medio, presenta dei tratti evidenti come l’eccessiva fiducia nel senso comune, nelle prime impressioni, negli organi sensoriali.

Il realista ingenuo confonde la Realtà con l’apparenza, i fatti con le impressioni, gli avvenimenti con i presentimenti, la verità con le opinioni, la conoscenza con la credenza.

In sostanza il realista ingenuo ripone tutta la propria fiducia nelle apparenze esterne ed è completamente ignaro di qualunque inganno sensoriale: crede ciecamente a tutto ciò che vede e a qualsiasi cosa venga percepito dai suoi organi sensoriali; probabilmente non sa neppure cosa siano le impressioni, gli stati alterati di coscienza, le allucinazioni, i miraggi, le proiezioni olografiche, la realtà virtuale.

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Non bisogna scordarsi che il realista ingenuo prende come unico punto di riferimento la percezione grossolana dei sensi ordinari.

Se al realista ingenuo gli si chiede cos’è la Realtà – che già la domanda gli pare un po’ strana – lui dice: la realtà è semplicemente quello che vedo, quello che sento, quello che tocco.

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Per lui la percezione dei sensi rappresenta la vera ed unica prova della Realtà.

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Il realista ingenuo non ha mai notato che il suo apparato psicofisico non riceve la Realtà nella sua interezza ma soltanto metà Realtà, la Realtà relativa ai suoi sensi ordinari; per giunta questa metà viene distorta dai contenuti della sua mente.

Toccare con mano e vedere con i propri occhi – per il realista ingenuo – vale come prova della Realtà di qualsiasi cosa: se gli presentate un oggetto virtuale - ad esempio un corpo umano - dotato della stessa consistenza di un altro corpo fisico egli sarà convinto che il corpo virtuale è reale perché al tatto e alla vista possiede le stesse qualità di un corpo in carne ed ossa.

Egli non comprende che gli elementi visivi, auditivi, tattili non sono l’adeguato metro di misura per stabilire la Realtà di qualcosa.

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In questo libro al posto di ‘realista ingenuo’ utilizzo termini come ‘coscienza ordinaria, immatura, addormentata, incosciente’.

Il termine ‘coscienza in via di Risveglio’ indica invece tutti coloro che hanno superato la fase del realismo ingenuo, si sono disincantati dal senso comune e hanno una visione più ampia, chiara e profonda; la coscienza in via di Risveglio non confonde la Realtà con le apparenze, cioè non confonde l’essenza con ciò che viene percepito e distorto dall’apparato corpo-mente.

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CONCETTI CHIAVE

«Criterio del realismo ingenuo: se mi piace è giusto, se lo percepisco è reale, se tutti la pensano così è vero.»

(ZeRo)

 

  • Il realista ingenuo ignora il modo in cui avviene il processo percettivo.
  • Crede che il mondo fenomenico (la realtà relativa, soggettiva, personale, interiore, percepita dai sensi) sia una fotocopia dell’intera Realtà, della Realtà ultima, assoluta, oggettiva ––> crede che il mondo esterno sia davvero così come viene percepito dai sensi.
  • Ignora fenomeni naturali come il mimetismo, fenomeni dove alcuni aspetti nella natura non compaiono a livello percettivo, cioè non vengono rilevati dai nostri sensi.
  • Ignora che i fenomeni della percezione soggettiva potrebbero non esistere sul piano oggettivo --> ognuno di noi può percepire dettagli che sul piano fisico non esistono oppure fenomeni che altri ‘percettori’ non percepiscono.
  • Si fida più delle insinuazioni mentali (fantasie, paranoie, ossessioni, pregiudizi) che della pura consapevolezza.
  • Crede che gli organi sensoriali registrino FEDELMENTE gli eventi esterni.
  • Non si rende conto che il corpo (cervello, sistema nervoso) è uno strumento che interpreta, traduce, altera qualsiasi stimolo; le esperienze non vengono percepite ‘direttamente’ dal corpo, in maniera ‘pulita, neutrale, oggettiva’.
  • Non si accorge che i pensieri, le emozioni, i sentimenti contribuiscono alla costruzione del mondo che ciascuno di noi percepisce; ignora o dà per scontato che noi partecipiamo attivamente alla costruzione delle nostre esperienze e del mondo stesso.
  • La mente del realista ingenuo spacca la Realtà in due: io sono qui e la Realtà si trova là; da un lato c’è il mondo ‘reale’ e dall’altro – separato, distante – ci sono io che lo percepisco in maniera cristallina, neutrale.
  • Il realista ingenuo è la massima espressione della dualità o del dualismo mente-corpo; crede che i processi interni (a lui invisibili) non abbiano nulla a che fare con il mondo visibile (esterno) e quindi neppure con il proprio corpo fisico.
  • Crede che gli oggetti abbiano davvero le caratteristiche che noi percepiamo, siano situati esattamente a quella distanza, abbiano quelle dimensioni, etc.
  • Crede che la Realtà esterna sia separata e indipendente da noi, cioè da coloro che la percepiscono.
  • Il realista ingenuo non sa o non si accorge che l’atto stesso di osservare, misurare o semplicemente interpretare un fenomeno ALTERA il fenomeno stesso, cioè modifica ciò che si è intenti ad osservare e misurare –––> prima delle scoperte della meccanica quantistica e delle neuroscienze, il realismo ingenuo dilagava anche nell’ambito scientifico... lasciamo perdere l’ambito sociale, politico, religioso e spirituale, sui quali è meglio stendere un velo pietoso.

 

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