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LANZA DEL VASTO





Non è giunto colui che cammina.  Il pellegrino non è un saggio,  non è un santo. È un amico della saggezza, della santità.

La verità che tu cerchi non sta al termine del cammino. Sta dappertutto. Sta in te. Te stesso cerchi, o pazzo. E vai a cercarti lontano!

Sforzati di fare ciò che nessun altro può fare. Distinguiti per ciò che sei, non per ciò che hai.


All'inizio la privazione esalta il desiderio, ma se tu perseveri e ti rifiuti di nutrirlo d'immagini esso finisce col morire di fame.


Mentre il paesaggio si dispiega, e i piedi e le ginocchia ti si agitano sotto, appunta la  mente, appoggia la punta della mente in un punto.


Insegna al tuo corpo a morire camminando. Insegnagli passo a passo la natura di ogni cosa che è di passare. Che ogni cosa desiderabile dica ai tuoi occhi: tua non sono.


Lascia le bestie mangiar le bestie.

Gioca a dare. Non esiste gioco più divertente. Datti, spenditi, parti, pensa, canta, agisci come si fa quando si canta. Che la Morte -erede ingrata- quando verrà a reclamare il suo credito trovi le casse vuote, i resti del festino e la casa deserta.

...libri siffatti portali sempre con te per le tue vie, amico. Non peseranno troppo nella tua bisaccia.

Rifiuta di gioire di ciò che ebbe soffio di vita e lo perdette con dolore.

La morte è un assurdo: ciò che è non può cessar di essere. Eppure morremo: perché questa vita non è il nostro essere, bensì il difetto del nostro essere.

Il desiderio è come il povero: tu gli dai una ricca elemosina affinché se ne vada, ma più dai, e più spesso quello tornerà a battere alla porta di servizio.

Sei libero di scegliere fra tale e talaltra catena di azioni saldata a tale fine, ed anche tra un fine e un altro fine. Il che non t' impedisce di essere incatenato e finito. Libero è chi va sciolto da ogni fine. Chi agisce come non agendo. Chi ha per fine la perfezione del fare. L'atto di questi fende il mondo come un lampo d'onnipotenza.



Non aiutare gli altri. Sarebbe voler fare più di Dio, il Quale li lascia arrabattarsi e peccare con comodo. Aiutali ad aiutarsi.

Come il re porta la corona, così il vagabondo porta in testa il sole.

Il digiuno è un esercizio che consiste nel non pensare che si sta digiunando, così come la castità consiste nel non pensare alle donne. Strappare lo spirito dal ventre ti rende forte, dimostrandoti la forza dello spirito. Ti rende umile, ricordandoti i tuoi limiti con dolore.
... Chi digiuna si fa trasparente.  Gli altri gli si fanno trasparenti.


Taci molto per aver qualcosa da dire che meriti di essere ascoltata. Ma taci anche per ascoltare te stesso.


La meditazione è pensiero concreto. Meditare è pensare oggetti, non idee. I sogni, così, sono pensieri d'oggetti. Meditare è sognare con logica e volontà.


Chi non si è spogliato non gusterà mai la nudità delle cose.

  Se   vuoi   che   il   mondo si apra a te, apri prima la tua mano.
Ciò che fai in più, fallo per gli altri.  Dà agli altri ciò che fai per gli altri: non dare agli altri affinchè il profitto torni a te.

La liberazione della testa è la saggezza. La liberazione del cuore è l'amore. La liberazione dei sensi è la bellezza. La liberazione dell'atto è il rito.


Se la vita non è la ricerca di una verità nella quale si arresti e si compia, allora è un errore, ed ogni suo passo la moltiplicazione dell’errore.

Dura e contrastata vita quella di un pacifico bandito. Ma talvolta la gioia delle fontane la rischiara e sempre la grandezza del cielo.


Tutti perdono il fiato nel correr dietro alla fretta.
Non perder tempo a guadagnarti la vita. Guadagna il tuo tempo. Salva la tua vita.


Giacchè il corpo tuo non può seguirti nella stabilità, tienilo sempre in movimento per dar sfogo all'inquietudine sua. Tutto il giorno fallo camminare e lavorare. Fermalo solo per il dormire.  Se smetti per un momento di occuparlo, quello occuperà te.

Chi ha doveri di famiglia, chi legami d'affetto, chi debiti d'amore, chi ritegni di decenza, chi scrupoli di pregiudizio, chi impegni d'onore e chi di vanità. Non potrebbero, a quel che pare, liberarsi se volessero. Ma se potessero non vorrebbero. Giacché i loro desideri sono impegnati nelle cose.

Risparmiare  è  vergognoso.  È  contrario all'economia della natura. Vedi l'abbondanza  delle  acque,   delle   foglie   e   delle   erbe,   i   fiori   preziosi   che   un   sol   bel   giorno   spende,   l'argento del mattino e l'oro del vespro gettati al vento.  Da   mentre   hai.   Quando   non   hai   più   domanda.   Dà   agli   altri   l'occasione   di   farti   del    bene: è segreta e finissima carità.

Nel sacco non portar niente che non sia necessario. Imparerai, a spese della tua fatica, la scienza del necessario. Pesando e ripesando passo a passo tutti i tuoi possessi, giudicherai al suo valore la levità dello spogliamento acquisito.


Riscattati con gli atti.
Onesto è chi mette un legame tra ciò che prende e ciò che rende. Ma la gente più ha, più si sente dispensata dal fare. Meno bisogno si ha, più facilmente si guadagna. Il mondo onora di più quelli che non servono.

Impedimento, Travolgimento, Incatenamento, sono i tre ordini della servitù interiore. L'uomo cade di continuo da un ordine di servitù nell'altro. Ne risultano soste, salti e giravolte imprevedibili nella direzione dei suoi atti, e quell'incertezza che egli scambia per libero arbitrio.


Sii sufficiente a te stesso. 
Accontentati di quel che fa la tua mano.  Di ciò  che  non  sai   fare  sappi farne  a  meno.   Oppure  va'  da  chi conosci e  fagli fare  la cosa sulla misura del tuo bisogno.  Nessuna cosa sia fatta per tentare l'avventura della vendita. Mentre quelli giocano ad approfittarsi l'uno dell'altro, tu sii sufficiente a te stesso.

... Il mendicare non è vergogna; è vergogna l'approfittare.


Il denaro non si mangia nè si beve. Non è cosa utile da tenere, nè bella da veder. 
Quelli   che   acconsentono   a   dare   momenti   della   loro   vita   breve   e   preziosa,   per   acquistare   quei   segni   convenzionali   di   piaceri   possibili, si pascono d'astrazioni e vivono nell'irreale.

Fuggi dalla città se la vita e la sostanza sono quello che cerchi.  Ripugna dal mescolarti con la moltitudine di quelli che non cercano altro che sfuggire   a se stessi.

Non lasciare che il tuo pensiero corra ai piatti fumanti e alle tavole imbandite, se non   vuoi perdere il frtutto del digiuno.  Pensa bensì, amico, agli uomini che soffrono la fame in questo mondo, e compiangili   con cuore più sensibile.





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