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CARLOS CASTANEDA,INDICAZIONI GENERALI




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Dire addio
  • Chiudere con una situazione, dire Addio è uno dei problemi energetici più comune che le persone registrano nel loro essere luminoso, perché si collega a un sentimento di rifiuto, al non accettare di aver perso qualcosa che era per noi molto importante
Chi si trova in questa situazione vive in uno stato di rabbia e di dolore costanti, perché non ha mai accettato la realtà che si è trovato ad affrontare

  • Bisogna essere capaci di dire Addio al momento giusto
  • Per guarire bisogna accettare la situazione e ad un certo punto dire addio; soltanto allora la guarigione può avere inizio

  • La ricapitolazione offre un’ottima occasione di tornare a quel momento, a quella persona, a quel rifiuto, a quel dolore, per accettarli e finalmente dire addio.
  • Soltanto un “nuovo comando energeticopuò cancellare il comando preesistente. Con la ricapitolazione si producono nuovi comandi energetici, consapevolmente e deliberatamente.


Fare – Non Fare
·       Fare: percezione del mondo nel modo in cui siamo soliti fare, le cose che ognuno di noi racconta a sé stesso; il dialogo interno è la conversazione mentale che sosteniamo con noi stessi ogni giorno, la descrizione assimilata da ciascuno di noi.
·       Proteggiamo la nostra descrizione, l’alimentiamo con i nostri pensieri e generiamo inoltre il “fare” che la rinforza
·       Questo tende a confermare il contenuto del dialogo interno della descrizione stessa
·       L’estremo è sostituire la realtà esterna a noi con i nostri pensieri
·       Solo fermando questo dialogo interno si trova la chiave per accedere al mondo degli stregoni.
·       Il primo anello del potere, è il risultato della percezione ordinaria: il secondo anello del potere è la percezione di un altro mondo, quello degli stregoni
·       Non-fare: qualsiasi tipo di azione che non sia coerente con la nostra descrizione del mondo o di noi stessi.
·       Il non-fare interrompe il flusso della descrizione e sospende il fare del mondo conosciuto
·       Il non-fare è il mezzo che apre il cammino verso il lato ignoto della realtà, è la porta di accesso del nagual (la realtà separata, la consapevolezza dell’altro io)
·       Il non-fare praticato nella consapevolezza del lato destro, possiede la facoltà di portarci verso il lato sinistro; praticarlo in modo costante porta all’integrazione delle due forme di consapevolezza, portandoci alla “totalità di sé stessi”.
·       Il non-fare dell’io personale interrompe il flusso della descrizione della nostra persona, ci liberiamo dall’incantesimo dell’ego, che continua a farci credere di essere lui a costruire la nostra unica realtà
·       Interrompere il flusso della descrizione è una porta verso la libertà ed i cambiamento: possiamo reinventare noi stessi!

·  Ogni automatismo è per gli stregoni un fare; il non-fare significa invece evitare consapevolmente tutti gli automatismi, interrompendo queste sequenze e permettendo a sé stessi di fare nuove esperienze e riacquistare vera spontaneità.

·     Evitiamo fin dal mattino di cadere nella catena di automatismi e nella trance della quotidianità: ci si deve affidare soprattutto ala nostra fantasia
·      Il non-fare ci dà sempre forza perché allenta la fissazione del punto di assemblaggio ed attiva nuovi campi energetici
·       Il non-fare distoglie la nostra percezione dallo specchio dell’autocontemplazione per rivolgerla di nuovo verso il mondo
·     Nel non-fare dobbiamo semplicemente comprendere al di là dell’intelletto razionale, che le nostre sensazioni si basano su convenzioni arbitrarie, che possono benissimo essere sostituite
·       I non-fare dell’Io personale: 

 strategia dello stregone per entrare nella realtà separata

·     Mira alla destrutturazione dell’ego individuale del guerriero ed alla sua visione ordinaria del mondo
 
 ·  Tre forme principali:
1-usare la morte come consigliera

(la morte non è la negazione della vita, ma la negazione dell’ego. La vita invece si sostiene con la morte) 

2 - perdere l’importanza

(destrutturate il proprio ego, smontarlo e fargli perdere la sua continuità)

3 - cancellare la storia personale

(cancellare le azioni passate e le relazioni che abbiamo avuto con esse)

·  L’ego è solo una descrizione. Nient’altro. Parole, solo parole. Non ha una realtà specifica, la cui quasi-realtà deriva dalla nostra insistenza a comportarci come se fosse tale
·     Esistono una quantità enorme di azioni considerate impossibili in quanto non incluse nella descrizione. Il non-fare ci permette di scoprirle. Smettiamo di resistere al cambiamento
·   Dobbiamo cancellarci fino a diventare sconosciuti anche per noi stessi (don Juan). E’ il campo delle libertà !

·     I non-fare personalizzati:
Tecniche fra le più potenti. (devastanti per l’ego personale) 

 
 ·    Travestimenti ; cambiare facciata.
Una grande forza di cambiare l’illusione, tale da sostituire completamente la realtà ordinaria
·        Solo quando l’ego si ferma prendiamo coscienza della nostra vera natura: siamo esseri luminosi, la cui energia può creare qualsiasi effetto e la realtà dell’ego è un’illusione
·        Questo tipo di non-fare deve essere completamente diverso da ciò che l’individuo conosce (mandare un manager famoso e chiedere l’elemosina, ecc).
·    Caratterizzarsi fino all’ultimo dettaglio sull’attività scelta (abiti, modo di parlare, ecc). Praticare almeno 4 ore al giorno. Produrre un livello efficiente, interazione con il mondo quotidiano, non evitare persone conosciute, ecc… Non informare amici e conoscenti di quello che stiamo facendo.

Importanza Personale
  • Utilizziamo gran parte della nostra energia in attività relative all’importanza personale (molto di più della nostra vanità)
  • L’importanza personale è la forma particolare in cui il nostro ego sistema e manipola la realtà, per autoaffermarsi e convincersi di essere tale
  • E’ la difesa dell’ego
  • Quanta energia consumiamo a difenderci, a curare la nostra immagine, per tentare di influire sull’opinione che gli altri hanno di noi? Per dimostrare che siamo + belli, + bravi, ecc
  • Quanta importanza ci diamo?
  • E’ proprio in questo che rimaniamo incatenati, e dove perdiamo la maggior parte della nostra energia. Castaneda lo chiama “il riflesso di noi stessi”: l’immagine di noi stessi che cerchiamo di proiettare verso gli altri
  • Estirpare o diminuire l’importanza personale, diventa uno degli obiettivi fondamentali del guerriero (in particolare del guerriero che pratica l’agguato)
  • Risparmio di energia: il primo dei non-fare dell’io personale. 

  • Eliminare l’importanza personale è il compito principale del guerriero, perché in essa consuma la maggior parte della sua energia.
  • A causa della nostra importanza personale impariamo a percepire il mondo in modo tale da sentire continuamente la necessità di difendere la nostra persona
  • A causa della nostra importanza personale ci manteniamo incatenati al riflesso di noi stessi e siamo costretti a cercare la conferma di questo riflesso negli altri 
  • E’ a causa dell’importanza personale che ci concentriamo ossessivamente sulle richieste dell’ego.
  • E’ a causa dell’importanza personale se viviamo sempre esauriti, perché è da lì che sfugge la nostra energia
  • L’importanza personale è il trono e lo scettro del dittatore di ognuno di noi: l’ego




  • La memoria del corpo

    Il non-fare della memoria: far ricordare il corpo attraverso le emozioni.

    • La ricapitolazione è il non-fare della memoria

    • Mentre la memoria ordinaria ha a che fare solo con i pensieri, la ricapitolazione è una memoria sensibile che ha a che fare con i sentimenti (è il corpo che ricorda e lo fa liberando i sentimenti che ha immagazzinato)
    • Trascorriamo una gran parte del nostro tempo ricordando il passato: la maggior parte della gente è molto attaccata al proprio passato

    • Non ricordiamo fatti, ma interpretazioni: ci raccontiamo la storia mitica che l’ego ha sviluppato per giustificare sé stesso, nel suo tentativo di sviluppare sostanza.
    • La ricapitolazione si occupa di un passato che continua a vivere dentro di noi, come un processo registrato dalla nostra persona presente, e che determina tutto quello che facciamo

    • Ognuno di noi è legato ad altre persone, luoghi, oggetti, ecc. Tutti questi legami sono in realtà filamenti della nostra luminosità, che restano agganciati durante tutta la nostra vita
    • Tutti questi filamenti rappresentano un peso enorme, che ci mantiene fissi nelle nostre vecchie abitudini e nel nostro vecchio modo di vivere

     

    L’Agguato

    • L’agguato è il controllo strategico della propria condotta; il praticante l’utilizza per temprare il suo spirito, aumentare la propria energia e spingersi oltre i limiti della sua storia personale.
    • Il termine agguato ci porta naturalmente nell’ambito della caccia: solo un guerriero può praticarlo in tutti gli aspetti della sua vita, trasformando ogni cosa in una preda, persino le sue debolezze
    • Nell’osservazione del cacciatore non c’è spazio per il dialogo interno: si tratta di un puro e semplice osservare
    • Il praticante dell’agguato agisce a partire da ciò che osserva e non da ciò che pensa, poiché i suoi atti sono motivati dalla strategia e non dai capricci dell’ego.
    • L’agguato è osservazione, è il controllo strategico della propria condotta, è l’arte di fare di sé stessi la propria preda, è il modo più efficace per affrontare i problemi quotidiani e per ottenere uno spostamento del punto di unione, mantenendo sobrietà ed equilibrio
    •  
    •  
    • Precetti dell’Agguato:
    - Tutto quello che ci circonda è un mistero imperscrutabile
    - Noi dobbiamo cercare di svelare i misteri, ma senza sperare di riuscirci mai
    - Un guerriero prende posto tra gli altri misteri e si considera uno di loro

     
    • Principi dell’Agguato:
      • Sta al guerriero scegliere il proprio campo di scontro
    - Abbandonare tutto quello che non è necessario
    - Pronto a battersi fino in fondo, in ogni momento
    - Rilassarsi, non avere paura di nulla. Solo così le potenze che ci guidano ci apriranno il cammino e ci aiuteranno
    - Quando sono di fronte a situazioni che non sanno controllare, i guerrieri si ritirano un attimo
    - I guerrieri comprimono il tempo. Anche un istante ha la sua importanza
    - Un cacciatore non si spinge mai in prima fila

    • I quattro modi dell’Agguato

    - Essere spietato (non avere compassione di sé stessi, né di tutto il resto)

    - Essere astuto (Sagacità più vicina all’intuizione che all’intelligenza)
    - Essere paziente (ogni cosa al tempo giusto ; pazienti ma attivi)

    - Essere gentile (non si prende troppo sul serio e sa ridere di sé stesso)

    (Il guerriero riesce sempre ad essere gentile ed affascinante)
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    Le Emanazioni dell’Aquila:
    un universo di campi d’energia
    • Cultura tolteca, precolombiana, maya

    • Anche nello Yoga, Induismo o correnti orientali, la realtà è concepita come campi di energia
    • Il mondo non è fatto di oggetti così come lo vediamo, ma è fatto di campi di energia chiamate le ” emanazioni dell’Aquila”, che costituiscono l’unica realtà trascendentale

    • Tali emanazioni sono raggruppate in grappoli o “fasce” che formano mondi indipendenti tra loro
    • Don Juan parla di 48 bande di emanazioni, due solo delle quali sono percepibili dall’uomo nella realtà ordinaria (tonal); le altre sono percepibili solo dal lato del mistero (nagual) e si trovano al di là della banda dell’umanità

    • Il Punto d’Unione, è quall'insieme di emanazioni che la nostra percezione seleziona “allineate” in quel momento
    • La Posizione del Punto d’Unione è la posizione di alcune emanazioni specifiche all’interno della banda

    • Un piccolo movimento del punto di unione, produrrà l’allineamento di emanazioni della banda dell’uomo che normalmente sono scartate.
    • Castaneda vuole muovere deliberatamente il punto di unione per far uscire l’uomo dagli angusti limiti della percezione ordinaria
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    Opere di Carlos Castaneda
    • A scuola dallo Stregone          1968
    • Una realtà separata                 1971
    • Viaggio a Ixtlan                       1972
    • L’isola del Tonal                       1975
    • Il secondo anello del Potere  1978
    • ll dono dell’Aquila                    1983
    • Il fuoco dal profondo              1985
    • Il potere del silenzio               1988
    • L’arte di Sognare                     1993
    • Tensegrità                                 1997
    Il lato attivo dell’Infinito        1998
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    Princes Tirannos

    Il Principe Tiranno
    • Una delle più raffinate tecniche dell’Agguato

    • Il principe tiranno è un “torturatore”, qualcosa che gli rende la vita impossibile
    • E’ applicabile a qualunque situazione in cui la persona si trovi a dover sottostare a circostanze contrarie alla sua volontà, specialmente quelle in cui l’ego si sente colpito (situazioni di offesa, umiliazione, maltrattamenti, ecc)

    • Tre tipi classificati generalmente:

    - Tiranni meschini (tolgono la vita alle loro vittime secondo il loro potere)

    - Piccoli tiranni meschini (tormentano e infliggono danni)

    - Insignificanti tiranni meschini (producono fastidi ed esasperazioni senza fine)
    • Gli insignificanti tiranni meschini si dividono in 4 categorie:
    - Quelli che tormentano con brutalità e violenza
    - Quelli che tormentano creando insopportabile apprensione
    - Quelli che tormentano generando tristezza
    - Quelli che tormentano facendo infuriare
    • Trasformare il rapporto con i Tiranni strategicamente: estremamente efficace a sradicare la nostra importanza personale

    • Sono comunque persone in posizione di Potere, che fungono da prova per l’impeccabilità del guerriero. Sopportarli ci permette di smuovere il Punto d’Unione. Nei loro confronti occorre il Controllo, ossia affinamento dello Spirito
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    Ritratto verbale:
    Utile per la preparazione ai diversi “non fare” dell’io personale.
    Ritratto scritto, il più fedele, onesto possibile, di noi stessi e del nostro modo di vivere, ma fatto in terza persona (come se si parlasse di un’altra qualcun altro)
    • Nome, età
    • Tratti fisici
    • Modo di vestire
    • Modo di essere
    • Stato di salute
    • Luoghi che frequenta, luoghi che evita
    • Tipo di gente che frequenta, tipo di gente che evita
    • Stati d’animo più comuni
    • Tipi di lavoro ed il lavoro che svolge attualmente
    • Caratteristiche della vita emotiva
    • Immagine che proietta verso gli altri
    • Routines quotidiane
    • Routines interne e ripetizioni cicliche di esse
    • Modo di parlare e temi di conversazione preferiti
    • Luoghi e modi in cui passa il tempo libero
    • Modo in cui vive la sessualità
    • Situazione economica
    • Maggiori virtù, maggiori difetti
    • La migliori cose che ha fatto, le peggiori cose che ha fatto
    • Il meglio che gli è capitato, il peggio che gli è capitato
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    Le emanazioni dell’Aquila Tonal e Nagual
    • Da”L’Isola del Tonal” Castaneda
    • IL TONAL ed il NAGUAL, sono l’unica vera dualità che sta alla base di tutto
    • TONAL: spazio in cui l’uomo si muove, include tutto quello che pensa e che fa. Tutto ciò di cui può pensare e parlare. Comprende tutta la gamma del conosciuto. Inizia con la nascita e termina con la morte
    • NAGUAL: è tutto ciò che resta fuori dal Tonal ; è tutto lo spazio di mistero insondabile che circonda l’isola; non può essere compreso e verbalizzato, dato che la comprensione e la parola corrispondono al tonal
    • Tutto accade nel Nagual, anche se noi percepiamo solo il Tonal
    • Tonal e Nagual non sono solo aspetti del mondo esterno, ma si esprimono anche all’interno di ogni essere umano
    • Consapevolezza del lato destro (Tonal), consapevolezza del lato sinistro (Nagual), sognatore (tonal) e sognato (nagual)
    • L’intera opera di Castaneda tende a risvegliare il lato sinistro dell’essere umano (consapevolezza dell’altro IO, o consapevolezza del lalto sinistro)

    • Corpo energetico o Doppio (l’altro sé, l’altro): ogni individuo possiede un “gemello” energetico, che è l’esatto conglomerato di energia che conosciamo come il nostro corpo. Un legame eterico collega per tutta la vita il nostro sé e l’altro come un cordone ombelicale. Il corpo energetico ed il corpo fisico sono inseparabilmente uniti fino al momento della nascita. Il corpo energetico si sviluppa nel corso del tempo esattamente come la sua controparte fisica.
    • Secondo Castaneda è possibile attirare a noi il nostro corpo energetico e mutarlo nel vero e proprio doppio, cioè la copia perfetta del nostro sé, tridimensionale e solida come il nostro corpo fisico, e che può prenderne il posto nella realtà quotidiana ed agirvi in vece sua. Per il raggiungimento della libertà totale ed il mantenimento della nostra consapevolezza oltre il limite della nostra esistenza fisica, ci serve l’aiuto del nostro doppio, che in effetti è parte integrante del nostro sé.

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