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Corpo di Impressioni (capitolo introduttivo)

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Questo volume è suddiviso  in due macro sezioni.

La prima sezione (CONTENUTO PRELIMINARE) è rivolto soprattutto a chi non ha mai letto il mio materiale e serve per favorire almeno un piccolo disincanto.

La seconda sezione (CONTENUTO INTERMEDIO - AVANZATO) contiene un approfondimento rivolto soprattutto a chi ha già rotto qualche incantesimo, ha riconosciuto qualche inganno sensoriale, ha una comprensione basilare o generale di questo insegnamento.

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CONTENUTO PRELIMINARE


L’espressione corpo di impressioni è già stata utilizzata in altri volumi, ma non è mai stata spiegata, analizzata o approfondita, poiché la sua comprensione richiede una certa preparazione e una buona maturità da parte del lettore.


In questo momento siete impressionati dal vostro stesso corpo di impressioni. Siete impressionati dalle vostre stesse impressioni, ma in assenza di pura consapevolezza e disincanto non potete riconoscere questa impressionabilità latente, inconscia, involontaria.

Vi fate impressionare tutti i giorni, dalla mattina alla sera, senza sosta.

E il primo pensiero erroneo che la vostra mente formula in stato di impressionabilità  suona più o meno così: "questo sono io",  "questo è il mio vero corpo", "questo è il mio mondo", "questa esperienza è reale".

Tutte queste insinuazioni fallaci della vostra mente presuppongono che ciò che credete/pensate/immaginate di essere corrisponda a ciò che siete davvero, e ciò che credete di percepire là fuori corrisponda a ciò che si trova davvero là fuori.

Il vostro intelletto attribuisce alle vostre impressioni personali un’importanza superiore alle impressioni degli altri. Se ad esempio venisse negato il valore e l’unicità del vostro corpo fisico, e lo si considerasse come un ammasso di impressioni, in voi potrebbe sorgere una resistenza a questo nuovo modo di concepire voi stessi.

Il motivo per cui questo ammasso di impressioni appare così importante e così reale ai vostri occhi è che ne siete totalmente dipendenti, siete morbosamente attratti dai suoi stimoli, provate un attaccamento patologico per tutto ciò che si verifica all'interno o nei paraggi del corpo; per la vostra mente inconscia si tratta di un rifugio, di una casa, di una dimora, di conseguenza siete molto attaccati al corpo, in un certo senso lo venerate. Se questo oggetto di venerazione venisse messo in discussione potreste sentirvi a disagio, in pericolo, come se vi trovaste senza fissa dimora. Per questa ragione ci sono delle resistenze inconsce che manifestano dei naturali meccanismi di difesa. Questi meccanismi mentali, emotivi, fisiologici sono del tutto normali, non vanno negati, fermati o distrutti; vanno solamente riconosciuti per bene, percepiti con un po’ di distacco, compresi ed eventualmente trascesi. Ma di per sé non rappresentano un problema. Fanno parte del corretto funzionamento dell’organismo con cui siete identificati. 

In un certo senso quei meccanismi servono a garantire l'identificazione con l’organismo stesso, la partecipazione e il coinvolgimento con le singole impressioni quotidiane. Servono a mettervi a vostro agio mentre interagite con il corpo di impressioni. Se dovesse esserci un malfunzionamento o una brusca interruzione, potreste sentirvi come un pesce fuor d’acqua, come un viandante senza fissa dimora che non sa più dove si trova. Per questo motivo occorre raggiungere una certa maturità interiore prima di affrontare seriamente certi argomenti, evitando di subire gravi ripercussioni.

Ricordate che una parte della vostra mente, all’inizio, percepirà questi messaggi come una minaccia che sconvolge l’equilibrio quotidiano, come qualcosa di sconcertante, fastidioso, destabilizzante. Questa reazione è dovuta al fatto che raramente indagate la natura delle vostre impressioni, dei vostri pensieri, delle vostre sensazioni fisiche, e quando lo fate, lo fate superficialmente oppure lo replicate sulla scia di quello che altri hanno detto. Anziché sporcarvi le mani e fare lo sforzo di addentrarvi a fondo, vi affidate a quello che l’intelletto vi suggerisce, a quello che il senso comune, la religione, la vostra tradizione spirituale o la scienza ufficiale afferma.

Coloro che hanno indagato a fondo la natura di questo mondo e la natura del proprio corpo hanno constatato che le informazioni ufficiali non corrispondono a ciò che viene esperito direttamente mediante una profonda auto-indagine. Investigando nel modo corretto si può riconoscere la presenza di un attaccamento morboso, patologico, non solo nei confronti del mondo ma anche nei confronti del proprio corpo. Ed è questo attaccamento morboso verso il corpo che andremo a smantellare in questo libro.

Naturalmente il vostro sistema cognitivo opporrà un po’ di resistenza a questo insegnamento poiché non gli risulta familiare, non corrisponde alla sua descrizione del corpo, e soprattutto mette a repentaglio l'identificazione con se stessi (con ciò che si crede di essere). 

Dal momento che questi insegnamenti non stanno dando ragione al vostro ego, in voi potrebbero verificarsi reazioni di ogni tipo: rifiuto, dubbio, perplessità, confusione, sfiducia, discredito, menefreghismo, ecc.

Come ho già scritto, questi meccanismi di difesa sono dei tentativi per proteggere l’identità abituale, l'identificazione con il vostro presunto sé. Si attivano a mo’ di istinto di sopravvivenza, soprattutto nel momento in cui viene minacciata o semplicemente messa in discussione la propria identità. Comunque non vedetelo come un problema. Lo scopo non è lottare contro se stessi, contro la propria identità abituale, contro il proprio io, contro il corpo di impressioni, ma studiare, contemplare, comprendere la sua vera natura e nutrire sempre maggior fiducia in questa nuova comprensione. Una volta che avrete maturato una buona comprensione sulla vera natura del corpo vedrete che si attiveranno dei processi di autoliberazione, naturali e spontanei tanto quanto i precedenti meccanismi di identificazione e attaccamento morboso.

Ricordatevi che alla fine il messaggio di fondo è questo: non farsi impressionare dal corpo di impressioni, mai, in nessuna circostanza.

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P.S.

Dopo il Risveglio, si può riapparire nel teatro sociale e si può riacquistare una certa parvenza umana, simile al precedente ridicolo personaggio sociale, ma questa volta sai che non sei realmente né qui né lì, né questo né quello, né l'io né l'altro, ma soprattutto sai con certezza assoluta - senza ombra di dubbio, non per sentito dire ma per esperienza diretta - che non sei il corpo.


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