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corrispondenza tra Louis CATTIAUX e René GUENON;




Il messaggio ritrovato, ovvero l'orologio della notte e del giorno di Dio di Louis Cattiaux

Come ad alcuni è oramai noto, gli amici de "Le miroir d'Isis" hanno pubblicato recentemente il carteggio di corrispondenza tra Louis CATTIAUX e René GUENON; pubblicazione ricchissima di contenuti e di spunti di riflessione.
Ne presentiamo qui un breve estratto in cui Cattiaux parla de Il Messaggio Ritrovato.

Louis Cattiaux:
Parigi, 17 febbraio 1948

Egregio Monsieur Guénon,
sono onorato dell’attenzione che lei degna prestare alla mia opera e piacevolmente sorpreso dalla sua domanda sulla relazione che intercorre tra le due colonne, domanda assolutamente originale che nessuno tra i miei corrispondenti ha pensato di rivolgermi, sia Patrice de la Tour du Pin o Georges Duhamel, o Georges Barbarin, o Daniel Rops, o Jules Supervielle, o Raoul Auclair o François Mauriac, o il R.P. Régamey, Bruckberger, d’Ouince, de Romefort o Henri Sérouya, o i teologi dei differenti ordini benedettini o dominicani che vogliono bruciarmi sui sacrosanti patiboli dell’Inquisizione fortunatamente, defunta (penso che rimanga il procedimento della pallottola alla nuca in uso presso altri settari).
Quanto a Mr. Paul le Cour, J. Marcireau, il cardinale Suhard, R. Aron ed alcuni altri come Paul Claudel e Masal, di «Témoignage Chrétien”, non si sono presi la briga di rispondere, eccetto Mr. Paul le Cour che scambia l’antico berretto frigio degli schiavi con il berretto degli iniziati, ma sò da Mr. Chauvet con quale cura, perfettamente inutile, lei segnala fantasie di tal genere. (attenzione: inutile per i loro autori, beninteso).
Per ritornare al “Messaggio”, si tratta di un’opera che mi è stata in qualche modo imposta e di cui avevo già perso un primo manoscritto fastidiosamente intitolato “Il Messaggio Perduto”, manoscritto rubato a Douchy (Loiret) da orde di civili francesi in fuga nel 1940.
Le due colonne sono apparse naturalmente come replica di terra e cielo e della loro necessaria unione che fa tutto il mistero dell'incarnazione della vita e della presa di coscienza di colui che la abita. Quindi, la colonna di destra è una equivalenza ma non una spiegazione della colonna di sinistra ed, esaminando i 14 sensi di questi doppi versetti, li si può rilegare attraverso la sintesi del mistero primo della creazione, sempre più o meno presente in virtù del senso “alchymico”.
Il mio amico Lanza del Vasto, che si diletta a leggere questo libro da un anno e mezzo circa, mi diceva non aver mai l'impressione di riconoscerlo, ed io stesso quando lo apro sono sorpreso e scopro sempre qualcosa di nuovo, il ché è il colmo e motivo di stupore, ne convenga!
Tuttavia, non penso più molto a questo lavoro, convinto della sua inutilità attuale e scoraggiato dal risicato numero di individui votati al leggerlo quanto basta affinché ciò che è evidente diventi luminoso.
È pur vero che la forma estremamente condensata esige una digestione lunga e segreta di cui pochi uomini sono attualmente capaci, sia a causa degli impedimenti posti della vita agitata del mondo, sia a causa dei divieti imposti dal settarismo delle religioni addormentate.
Riconosco anche che mi è stato fin qui impossibile interessare il pubblico specializzato in questo genere di opere, e le poche anonime recensioni fin qui prodotte non hanno sufficientemente sostenuto la sua diffusione, ed io stesso non ne ho curato la corretta distribuzione, per cui, in definitiva, non posso lamentarmi.
Segnalo alla sua attenzione che i 13 titoli delle colonne di sinistra sono anagrammi del primo titolo: VERITÉ NUE.
Visto che lei si interessa alla soprattutto Tradizione (a giusto titolo, del resto) mi permetto di segnalarle il senso ultimo di quest'opera che è il senso “alchymico”, quello del BASSO e quello dell'ALTO che si uniscono nel silenzio del bianco del mezzo.
Il suo amore per la qualità in un tempo votato alla devozione della quantità, la sua ricerca della profondità sintetica persino in mezzo alla follia dell'analisi superficiale scatenatasi sul mondo, la lasceranno facilmente penetrare nella stanza della Regina e del Re in cui troverà il fanciullo neonato di tutte le tradizioni autentiche, il vero figlio della Luna e del Sole alchymici che solo può rigenerare il mondo e riporlo nel suo stato primo di purezza, di pace e di perennità. È una grande cosa che molti grandi santi non hanno conosciuto, dunque non l'hanno insegnata, come per esempio tutti quelli che sono diventati “sociali”, organizzando nel miglior modo possibile la prigione degli uomini, invece di indicare loro il mezzo per uscirne.
Scusi il dilungarsi di questa lettera e la prego di credere alla mia grande gioia nell'incontrare in un giorno prossimo uno dei rari viventi ad essere rimasto curioso del segreto della vita.
Le invio i miei migliori saluti

P.S.: Ecco a titolo di indicazione del tutto provvisoria alcuni tra i sensi che sommariamente possono attribuirsi alle due colonne.

Morale-Sociale
Ascetico-Individuale
Poetico-Simbolico

Cosmogonico-Universale
Religioso-Mistico
Filosofico-Iniziatico

Gnostico-Alchymico


Esempi presi a caso:
Pagina 79, versetti 25 e 25':
Colonna sinistra: senso morale, sociale, ascetico, individuale, ecc.
Colonna destra: senso cosmogonico, mistico, gnostico, alchymico, ecc.

Pagina 101:
versetto 49: senso filosofico, iniziatico;
versetto 49': senso ascetico e alchymico.

Pertanto, le combinazioni sono multiple e spesso esistono anche tra un versetto ed il seguente, sotto o incrociati.

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