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Ildegarda di Bingen (o Hildegard von bingen) - la mia misitca preferita

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<<Sono l’energia suprema e fiammeggiante che trasmette fuoco a ogni vivente scintilla…sono la lucente vita dell’essenza divina; scorro splendente sui campi, brillo sulle acque, brucio nel sole, nella luna e nelle stelle…Insieme al vento ravvivo tutte le cose con energia invisibile e onnipresente…Forza che penetra fino alle più alte altezze e in tutte le profondità, che lega insieme e fa maturare tutte le cose…da lei le nubi ricevono il loro movimento, l’aria il suo volo, le pietre la loro consistenza, per lei l’acqua zampilla in ruscelli e per causa sua la terra fa nascere le piante…>>

(Hildegard von Bingen)




Tutti i fenomeni sono in rapporto con l’anima, che è nel corpo come un vento di cui non si vede né si sente il soffio, aerea…
(Hildelgard von Bingen)

Monaca Benedettina , spesso in contrasto con il clero della Chiesa cattolica del tempo, è stata una donna in grado di liberarsi dagli oscuri dettami medioevali , riformare il ruolo stesso del sesso femminil, e - attraverso esperienze estatiche (visioni...) - è stata una grande portatrice di innumerevoli saperi artistici e spirituali.


Qui la Raffigurazione della vicenda umana 
 
(notare la descrizione "Alchemica!!! della stessa Hidelgard") :

"Uomini e donne hanno nei loro corpi, come se fossero vasi, il seme umano.
Il bambino nell'utero materno riceve lo spirito (sottoforma di discesa dell'anima) al tempo stabilito da Dio.
Nel tabernacolo del corpo l'essere umano affronta i pericoli dell'inganno diabolico e combatte aspre battaglie"

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Altre opere
(fonte http://politicainrete.it/forum/religioni-filosofia-e-spiritualita/esoterismo-e-tradizione/89964-ildegarda-di-bingen.html)


La viriditas è utilizzato da Ildegarda ad indicare una molteplicità di realtà connotate più che dal colore vero e proprio, dalla caratteristica che questo colore indica: la forza vitale, che si esprime nella maniera più esplicita ed immediatamente percepibile nella vegetazione, ma che è riconoscibile in tutti i livelli, fisici e spirituali, del creato, comunque si manifesti sensibilmente. 
Viriditas dunque si manifesta non solo nell'ambito vegetale, ma anche in quello cosmologico e antropologico: 
l'anima è la viriditas dell'uomo, poiché è il principio della vita e del movimento, ma anche le pietre hanno una loro viriditas che è virtus, cioè principio della loro attività salutare nei confronti del corpo umano.
...
La viriditas va perdendosi in mille rivoli inutili, in rami secchi, senza vita e l’umanità sente di essere sola, non più parte di una originaria superiore organicità, frutto dell’armonia cosmica. Allora ecco il fascino ritrovato dell’opera di Ildegarda, che, al contrario, instancabilmente, cerca l’equilibrio perduto e con tutto l’amore rivolge l’attenzione non solo alla fisicità dell’uomo, ma anche ai suoi stati d’animo, nella convinzione che la psiche e la corporeità siano strettamente unite e dipendenti (e Freud è ancora tanto lontano).Indimenticabili sono le pagine che la studiosa dedica alla malinconia, da lei considerata, appunto, conseguenza dell’inaridimento della viriditas, della linfa vitale. E’ come se ad un tratto nell’uomo venisse meno il verdeggiare, inteso in senso dinamico, di movimento, di produzione e richiamo alla vita per tutti gli esseri viventi e la natura in genere. Ildegarda stessa dice:<<Tutti i fenomeni sono in rapporto con l’anima, che è nel corpo come un vento di cui non si vede né si sente il soffio, aerea…>>; e, quando questo vento non soffia più, la vita si ferma in una immobilità di morte. La malinconia prende il sopravvento con il suo funesto fardello di vuoto.
..
... Ildegarda,come è stato osservato, è stata sempre annoverata tra i mistici, eppure lei non ha mai perso di vista il mondo materiale, il sensibile, come cosa meravigliosa proprio in quanto voluta e creata da Dio e da Lui dotata di quella straordinaria linfa, che tutto muove, tutto fa vivere; quella viriditas appunto, che, ribadiamo, per lei è la vita e la vita è il miracolo più grande.
Non aveva compiuto studi regolari Ildegarda, ma, attraverso l’osservazione amorevole e stupita dei segreti della natura, era riuscita a penetrare il mistero della vita ed a comprendere che, dopo aver trascorso secoli ad interrogarci sull’origine, era venuto il momento di volgere lo sguardo più in basso, verso quell’universo mondo, che palpita intorno e insieme all’umanità tutta; e con ciò svelare il mistero della vita e il bisogno che questa ha di essere alimentata, protetta, esaltata in ogni sua manifestazione.
E questa è la sapienza: lei così semplice, così piccola, paupercola feminea forma,aveva capito che tutte le più elaborate teorie scientifiche e filosofiche, che tutti gli studi e le Summae, opera dell’uomo, non erano che grandi, preziose cornici di un’unica opera d’arte, la Vita. Quella vita, che scorre come viriditas, come anima mundi, nel più piccolo filo d’erba e nell’essere vivente più apparentemente insignificante, chè tale non è, proprio perché la possiede...
Per questo ci piace chiudere queste riflessioni su Ildegarda con un riferimento alla donna, lo scrigno della vita, e, per lei, la personificazione dell’Amore, la splendida figura femminile che, nell’opera della profetessa si autodefinisce in questo modo:<<Sono l’energia suprema e fiammeggiante che trasmette fuoco a ogni vivente scintilla…sono la lucente vita dell’essenza divina; scorro splendente sui campi, brillo sulle acque, brucio nel sole, nella luna e nelle stelle…Insieme al vento ravvivo tutte le cose con energia invisibile e onnipresente…Forza che penetra fino alle più alte altezze e in tutte le profondità, che lega insieme e fa maturare tutte le cose…da lei le nubi ricevono il loro movimento, l’aria il suo volo, le pietre la loro consistenza, per lei l’acqua zampilla in ruscelli e per causa sua la terra fa nascere le piante…>>
Qualcosa dunque di profondamente femminile, una forza diffusiva di disponibilità infinita.






Liber Scivias, Protestificatio: Il fuoco dell'ispirazione divina

"Apertosi il cielo, un fuoco luminoso ne uscì lampeggiando
e penetrò tutto il mio cervello, il mio cuore e le mie viscere,
infiammandomi come una fiamma che riscalda e non brucia"

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Liber Scivias, I vis. 1 (incipit): La forza e la stabilità del regno di Dio.

Vidi qualcosa simile a una grande montagna, di color ferrigno.
Sopra vi sedeva un personaggio di così grande luminosità
da abbagliare la mia vista.

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Liber Scivias, III vis. 1: La caduta degli angeli ribelli

Quando fu creato, Lucifero incedeva rivestito di luce,
e con lui tutte le splendide creature della sua schiera,
che ora sono spente nella tenebrosa oscurità.


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Liber Scivias, I vis. 6: Gli spiriti celesti

Le nove schiere degli angeli riecheggiano
i miracoli che Dio compie nelle anime beate.




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Liber Scivias, I vis. 3: Il cosmo in forma di uovo

Per mezzo di questa grande figura a forma di uovo, che è
l'universo, vengono resi visibili gli invisibili segreti dell'eterno.


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Liber Divinorum Operum, I vis. 4: Corrispondenze cosmiche

Dio ha creato gli esseri superiori in modo da rafforzare
e purificare gli esseri nel mondo inferiore.



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Liber Scivias, II vis. 5: La Trinità

Vidi una luce chiarissima ed in essa una figura umana
color zaffiro, che rifletteva tutta quanta il soavissimo
splendore della luce fiammeggiante. 

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Ildegarda fu anche un'abile compositrice musicale, molti dei brani da lei composti sono ancora oggi suonati:


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