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La caratteristica dell’attaccamento (lobha)


Nel buddhismo , le coscienze (citta) sono di vari tipi. Esse possono essere classificate in :


1 - Coscienze negative (akusala citta), di conseguenza producono risultati negativi [Quando studiamo l’Abhidhamma impariamo che ci sono tre gruppi di coscienze negative (akusala citta), e cioè: a. coscienze radicate nell’attaccamento / avidità / brama (lobha-mula-citta) b. coscienze radicate nell’avversione (dosa-mula-citta) c. coscienze radicate nell’ignoranza (moha-mula-citta)]

2 - Coscienze positive (kusala citta, cioè Coscienza “salutare”, “puro”, “che produce felici risultati” come produrre generosità (dana), virtù (sila) e sviluppo mentale (bhavana), aiutare gli altri, gentilezza, rispetto, osservare i precetti, studiare o insegnare il Dhamma, praticare la meditazione di calma (samatha) e di visione profonda (vipassana)

3 - Coscienze che sono l’effetto (vipaka citta)

4 -  Coscienze che non sono né causa né effetto (kiriya citta -> coscienza funzionale o karmicamente inoperativa).


... Tutti questi tipi di coscienza sorgono ogni giorno, ma noi non ce ne accorgiamo.... Le coscienze sorgono e si dissolvono rapidamente e non riusciamo a capire quando sorge l’attaccamento per ciò che sperimentiamo nella vita quotidiana attraverso le sei porte dei sensi, specialmente se il grado di attaccamento non è così intenso come l’avidità o la cupidigia. Ogni volta che vi è una visione o un suono, un odore, un sapore o una sensazione tattile è facile che sorga l’attaccamento. Esso sorge svariate volte durante una giornata.





Il Buddha dimostrò che l’attaccamento reca sofferenza.


Difficilmente accettiamo la vita come realmente è: nascita, vecchiaia, malattia e morte. Non riusciamo a sopportare la realtà che il nostro corpo o il corpo dei nostri cari diventerà un cadavere. Accettiamo la nascita, ma non la conseguenza della nascita, cioè vecchiaia, malattia e morte. Desideriamo ignorare l’impermanenza di tutte le realtà condizionate.

Credendo che il corpo abbia un Sé è una forma di falsa visione o credo, in Pali: ditthi. Ditthi è un fattore mentale (cetasika) che può sorgere con coscienze radicate nell’attaccamento (lobha-mula-citta).

Vi sono otto tipi di coscienze radicate nell’attaccamento (lobha-mula-citta) e di questi quattro sono accompagnati da falsa visione (ditthi). Quando una coscienza radicata nell’attaccamento (lobha-mula-citta) sorge in quell’attimo vi è falsa visione.
Vi sono diversi tipi di falsa visione (ditthi). Il credere in un Sé è uno di essi. Alcune persone credono che vi sia un Sé esistente in questa vita e che continuerà ad esistere dopo la morte (Eternalismo). Altre credono in un Sé che, esistente solo in questa vita, sarà annichilito dopo la morte (Nichilismo). Un’altra forma di falsa visione (ditthi) è il credere che non vi sia un kamma che produce dei risultati o frutti (vipaka), che le azioni non recano nessun effetto.

Degli otto tipi di coscienze radicate nell’attaccamento (lobha-mula-citta) quattro tipi sorgono con falsa visione (ditthi). Essi sono chiamati in Pali: ditthigata-sampayutta (sampayutta significa: associata con). Quattro tipi di coscienze radicate nell’attaccamento (lobha-mula-citta) sorgono senza falsa visione. Sono dette ditthigata-vippayutta (vippayuta significa: dissociata da).
Dei quattro tipi di coscienze radicate nell’attaccamento (lobha-mula-citta) accompagnate da falsa visione (ditthi), due sorgono con una sensazione piacevole (somanassa), cioè sono accompagnate da una sensazione piacevole (somanassa-sahagata); e due sorgono con una sensazione neutra (upekkha), cioè accompagnate da una sensazione neutra (upekkha-sahagata).


Nel classificare le coscienze radicate nell’attaccamento (lobha-mula-citta) vi sono altre distinzioni da fare. Le coscienze radicate nell’attaccamento (lobha-mula-citta) possono essere spontanee (asakharika) o indotte, non spontanee (sasankharika).


Gli otto tipi di coscienze radicate nell’attaccamento (lobha-mula-citta) sono:

1. Accompagnata da sensazione piacevole, con falsa visione, spontanea
(Somanassa-sahagatam ditthigata, sampayuttam, asankharikam ekam)
2. Accompagnata da sensazione piacevole, senza falsa visione, indotta
(Somanassa-sahagatam, ditthigata-sampayuttam, sassankharikam ekam)
3. Accompagnata da sensazione piacevole, senza falsa visione, indotta
(Somanassa-sahagatam, ditthigata-vippayuttam, asankharikam ekam)
4. Accompagnata da sensazione piacevole, senza falsa visione, spontanea
(Somanassa-sahagatam, ditthigata-vippayuttam, sasankharikam ekam)
5. Accompagnata da sensazione neutra, con falsa visione, spontanea
(Upekkha-sahagatam, ditthigata-sampayuttam, asankharikam ekam)
6. Accompagnata da sensazione neutra, con falsa visione, inndotta
(Upekkha-sahagatam, ditthigata-sampayuttam, sasankharikam ekam)
7. Accompagnata da sensazione neutra, senza falsa visione, spontanea
(Upekkha-sahagatam, ditthigata-vippayuttam, asankharikam ekam)
8. Accompagnata da sensazione neutra, senza falsa visione, indotta
(Upekkha-sahagatam, ditthigata-vippayuttam, sasankharikam ekam)

Abbiamo visto che l’attaccamento (lobha) spesso è motivato dalle azioni più comuni della nostra vita quotidiana.

Nina Van Gorkom, Abhidhamma in daily life, cap. IV
Traduzione di Enzo Alfano

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