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SETTE E MEZZO


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 Fonte: http://ilcredino.blogspot.it/2013/10/sette-e-mezzo.html


Ad ognuno di noi sarà sicuramente capitato di aver provato a ragionare con un amico, un parente, un conoscente o magari un completo sconosciuto anestetizzato dalle conturbanti fragranze degli aromi spirituali. Cos'è che ci spinge a intavolare una conversazione con il credino riguardo alle sue infondate e assurde convinzioni? Naturale curiosità? Ingenua ambizione di liberare il credino dalla sua stessa camicia di forza o magari il desiderio di mettere in pratica lo studio delle malattie mentali? Che sia un semplice sadico (o masochistico) piacere, o soltanto un frugale innocente passatempo? Qualsiasi sia il proprio movente, l'occasione regala senza dubbio la possibilità di osservare da vicino le elucubrazioni del credino come espressione di una dozzinale grammatica della follia; una vera e propria dialettica delirante che accomuna ogni credino quando si ritrova senza i coperchi per cucinare le sue carote e panzane. Quando ci si trova di fronte all'assurdità delle contraddizioni spirituali spadellate in ogni tipo di salsa esoterica ci si chiede increduli: com’è possibile mandar giù certa roba?  Lo stampo e gli schemi sono misteriosamente identici da setta a setta, da maestro a maestro e da credino a credino: "Ab uno disces omnis". Per comprendere le dinamiche di questa logica maniacale, è utile osservare che si tratta sempre della stessa pappa, ovvero del guazzetto del solito fritto mistico orientale ben condito di megalomania occidentale che ancora oggi viene meticolosamente preparato e periodicamente servito su tavole e altari. I farneticanti ragionamenti del credino non sono che fumo negli occhi per nascondere l'assenza di arrosto. In effetti è alquanto semplice vedere come tutti i gruppi, sette e circoli esoterici si cimentino allo stesso modo nell'improbabile arte di difendere l’indifendibile. Quando, durante lo scambio col credino si arriva al punto in cui la logica e il buon senso si rifiutano di avventurarsi nel ginepraio dell'insensatezza e a fatica fanno richiesta di chiarezza, cult leaders, seguaci e apologeti di ogni tipo, messi con le spalle al muro, come degli improvvisati prestigiatori tirano fuori con nonchalance dalle loro maniche dei veri e propri assi che, ai loro occhi foderati, non solo risultano legittimi e ragionevoli, ma addirittura imbattibili.

La carta del "Livello Superiore": (es: “Mi dispiace" dice il credino "non comprendi l'insegnamento perché è al di sopra delle tue possibilità.") Il guru, e anche il seguace già indottrinato, osserva con finta umiltà e altrettanta finta compassione che il motivo del travisamento dell'interlocutore è dovuto al fatto che egli sia ad un livello non abbastanza adeguato per comprendere che il guru sia più illuminato, e più cosciente di lui; il suo insegnamento appartiene ad una diversa dimensione. Il fatto di non comprendere non è colpa dell'interlocutore, ma è soltanto dovuto al fatto che egli ha la sfortuna di trovarsi semplicemente ad un livello inferiore, insomma, meno divino.

La carta della "Proiezione": (es: "Ciò che critichi in me" dice il credino, "secondo la Legge dello Specchio non è altro che la proiezione di un tuo stesso problema.")
Criticando il credino, l'interlocutore sta in realtà soltanto proiettando un lato di sé stesso: ogni problema che egli vede non è che una proiezione di un suo stesso problema. Per dirla con le parole del guru di turno: “Ognuno di noi proietta sugli altri il suo personale, talvolta infimo, livello di coscienza e crede che gli altri agiscano in base a quelli che sono i suoi criteri di giudizio.” In questo modo la palla torna immediatamente nel campo dell'interlocutore lasciando incolume la purezza del guru, che con animo magnanimo e cristallino gli fa soltanto da specchio. 



La carta del "Contro-Giudizio": (es: "Dietro la tua critica c'è presunzione, disdegno e ignoranza" risponde il credino all'interlocutore, "e sia ben chiaro che non lo dico esprimendo giudizi sulla tua intelligenza, sei solo addormentato.") Questa è una carta potente. Quando il credino ti dice che sei addormentato non è un giudizio in quanto lui ne è libero, infatti egli non esprime giudizio, ma esprime non-giudizio e lo fa solo intenzionalmente e per insegnare.  Dire all'interlocutore di essere addormentato non vuol dire nemmeno che sia il credino a proiettare: sebbene la legge dello specchio sia fittizia quanto inutile, il credino se ne frega rimanendone immune. Distaccato e magnanimo egli reputa quella dell'interlocutore soltanto come una fase naturale delle cose da cui deve crescere ed evolvere. Il sonno impedisce all'interlocutore di vedere chiaramente e la buona intenzione del credino è quella di aiutarlo a vedere.  Dire che gli altri sono addormentati, meccanici o incompleti non è un giudizio né un'offesa, ma è la quintessenza di ogni presunto, equanime e saggio insegnamento.
C’è da notare che ciascuna di queste carte non è giocata con l'intento di invitare a una discussione o aprire un dialogo. Cosa si può dire quando viene giocata una di queste carte? Beh, non molto, ed è proprio questo il punto: esse sono messe in tavola proprio per porre fine a ogni tipo di discussione e vengono usate quando si viene a dissipare l’invisibile e fittizia nube delle proprie convinzioni. L’intrinseca essenza delle sopraelencate carte, giocate da guru, cult leaders, seguaci e apologeti degli stessi e dei circoli psicolorientoccidentaligiosi è la seguente: ogni responso negativo verso il credino è una fallace fabbricazione di chi lo esprime, o perché o non è abbastanza 'sveglio' da comprendere dal suo livello inferiore, o perché sta semplicemente proiettando un suo problema. Chi critica parte da premesse sbagliate perché la sfortuna ha voluto che non abbia potuto verificare che quando il leader o il gruppo fa o dice assurdità, queste hanno un significato comprensibile su un altro livello, sono immuni da giudizio e hanno un fine spirituale superiore. 


Rimanendo sempre in tema di magia, perchè di magia da baraccone si tratta, per incanto altre carte spuntano fuori dal mazzo de credino:

La carta "Cambia Giro" o anche "Salta Giro": "Ma ti pare logico che Giona possa essere vissuto nel ventre della balena?" Chiede allibito l'interlocutore. "Non era una balena" risponde il credino "era un grosso pesce!" Oppure: "Il fatto che non si siano avverate le profezie del maestro" dice il credino "mi fornisce certezze verso il futuro." Giocando questa carta il credino deflette critiche e argomentazioni in maniera talmente astuta e impercettibile così che nessuno si accorga, lui compreso. Le contraddizioni del credino o vengono completamente ignorate oppure vengono addirittura rigirate a proprio vantaggio trasformandole in conferme.

L’asso del Guru di Briscola, o la “Matta”: (es: "Se esperisci l'aura divina del leader" dice il credino "vedrai la verità!") 
E' ovvio che questo tipo di giocata non apporta alcun elemento logico e concreto ad un eventuale dialogo. Il credino dice: “Io l’ho sperimentato veramente, ho ascoltato la sua voce, sono stato accarezzato dalla sua aura.” (che schifo!) L'interlocutore, non per colpa sua, non può sapere in quanto non si è mai trovato nella vicissitudine inequivocabile e rivelatrice di verificare l'oggettiva autenticità del guru o di qualsivoglia insegnamento spirituale: il credino non si reputa migliore, ma modestamente solo più fortunato. Quando il credino si fa una grande scorpacciata di baggianate e corbellerie dette dal proprio maestro, non vede
l'ora di rigurgitarle giocandosi questa carta, questo “jolly” che è il suo favorito: "Vero o no, per me funziona! Se solo avessi incrociato il suo sguardo," dice tronfio "se solo tu avessi sentito la sua energia, capiresti e non avresti più alcun dubbio!” 

La carta dell'Etichettatura: ("Chi critica" risponde il credino "è soltanto il tuo ego"; oppure "Sei solo identificato!") 
Per non usare sempre la carta "della Proiezione", quando l'interlocutore esprime la sua assennata opinione, essa viene subito messa in quarantena dal credino in quello spazio lasciato vacante dal suo raziocinio. Questo dà al credino quel tanto per permettergli con ogni presunzione di riconoscere quel qualcosa, distorcerlo, minimizzarlo, catalogarlo e metodicamente buttarlo nel cestino in quanto proveniente da un ragionamento logico, ovvero inconsapevole e incompleto. La ormai 'ridigurizzata' mente del credino non ha che la scelta di sterilizzare il pensare altrui per non rimanerne infettato, perché esso è originato da una parte spiritualmente assente, carente o malata. Come contro un virus che fa ammalare la spiritualità, il credino sguinzaglia gli anticorpi del suo credo, sfoggiando il suo sgargiante esclusivo linguaggio per bollare e neutralizzare le critiche insussistenti. 

La carta "Due Pesi e Due Misure". ("Le funzioni umane" dice il credino "non sono la consapevolezza divina, e viceversa.") 
Questa carta a doppia faccia ha la velleità di giustificare l'operato del guru e il suo indottrinamento, legittimandone ogni stonatura. Essa viene giocata per lasciare intaccata e illesa la sua indubbia appartenenza al divino. La parte ultraterrena (consapevolezza) e la parte terrena (funzioni) nel guru agiscono su piani imprescindibilmente diversi.  Se non si è "consapevoli", non si può certo giudicare la consapevolezza. Per esempio, dietro ad un'azione criminale intrapresa dal guru, o anche dal suo seguace, se non si è sotto l'influsso di una qualsiasi illuminazione è impossibile coglierne chissà quale integerrimo e incomprensibile motivo nascosto dietro. Giudicare l'operato della consapevolezza, infatti, è un chiaro segno d'incomprensione del livello su cui essa opera. Per esempio: il guru può mentire, mettere incinta la moglie del proprio amico, predicare bene e razzolare come gli pare, esprimere giudizi e emozioni negative, ecc... perché lui è puramente un veicolo, uno strumento usato dalla consapevolezza in maniera intenzionale e didattica. Così, per magia, le sue menzogne saltano di livello: dal livello terreno a quello astrale. Questa carta con una faccia ha la particolarità di giustificare ogni baggianata e ogni spregevole azione del guru, poiché di nessun rilievo rispetto alla coscienza soprannaturale, nonché al tempo stesso con l'altra faccia sottolinea la parte terrena, bassa e senza speranza che invece è preponderante e padrona assoluta nell'interlocutore. (La parte bassa del guru inventa la parte alta per giustificarne l'operato.) 

La carta della "Certezza della Possibilità" o anche di "Chiusura": ("Non ci sono prove che la consapevolezza esista" dice il credino "ma non si può neanche provare che non esista.")
Esistendo la possibilità (sebbene infinitesimale e insussistente) dell'esistenza di qualsiasi cosa immaginata, questa più che improbabile certezza della possibilità, nel credino si traduce istantaneamente in convinzione, certezza e realtà. Di fronte all'assenza di qualcosa invece di dire semplicemente "Non c'è!", usando la sua astratta logica il credino dichiara: "Ci potrebbe essere... quindi c'è!" Questa convinzione, questa fede nell'esistenza dell'inconfutabile, costituisce il presunto asso nella manica del credinoRimanendo con nonchalance d'accordo di essere in disaccordo, si crea la separazione necessaria e conseguente garanzia di sospendere ogni tipo di giudizio nei loro confronti, mantenendo intatta e lecita ogni loro fantasia e convinzione. 

Imperterrito il credino continua a fare questo gioco d'azzardo in maniera stoica, rimanendo imperturbato, distaccato e... assente. Ognuna di queste carte può potenzialmente porre fine al gioco e dare al credino l'illusione di concludere la conversazione lasciando con successo maestro, seguace e gruppo ad un incompreso ed indiscutibile livello superiore. Il credino però ignora che il raziocinio e il buon senso rendono immuni dalla presunta efficacia e veridicità di ogni sua giocata. Infatti, affinché possano funzionare, queste carte possono e debbono essere giocate esclusivamente dai guru e i loro seguaci all'interno dei loro ambienti settari. L'analisi qui riportata potrà tornare utile per sbugiardare il dozzinale 'bluff' dei credini, in quanto potrà essere facilmente applicata ad ognuno di loro. L'uso di queste smargiassate è di per se stesso la carta tornasole che ciò con cui si ha a che fare è senza dubbio un organizzazione settaria, faziosa, autoritaria, ambigua e perniciosa, e la persona con la quale avete appena avuto quello scambio è certamente un credino.

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