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Fonte: http://ilcredino.blogspot.it/2013/10/sette-e-mezzo.html

La carta della "Proiezione": (es: "Ciò che critichi in me" dice il credino, "secondo la Legge dello Specchio non è altro che la proiezione di un tuo stesso problema.")
Criticando il credino, l'interlocutore sta in realtà soltanto proiettando un lato di sé stesso: ogni problema che egli vede non è che una proiezione di
un suo stesso problema. Per dirla con le parole del guru di turno: “Ognuno
di noi proietta sugli altri il suo personale, talvolta infimo, livello
di coscienza e crede che gli altri agiscano in base a quelli che sono i
suoi criteri di giudizio.” In questo modo la palla torna immediatamente nel campo dell'interlocutore lasciando incolume la purezza del guru, che con animo magnanimo e cristallino gli fa soltanto da specchio.
La carta del "Contro-Giudizio": (es: "Dietro la tua critica c'è presunzione, disdegno e ignoranza" risponde il credino all'interlocutore, "e sia ben chiaro che non lo dico esprimendo giudizi sulla tua intelligenza, sei solo addormentato.") Questa è una carta potente. Quando il credino ti dice che sei addormentato non è un giudizio in quanto lui ne è libero, infatti egli non esprime giudizio, ma esprime non-giudizio e lo fa solo intenzionalmente e per insegnare. Dire all'interlocutore di essere addormentato non vuol dire nemmeno che sia il credino a proiettare: sebbene la legge dello specchio sia fittizia quanto inutile, il credino se ne frega rimanendone immune. Distaccato e magnanimo egli reputa quella dell'interlocutore soltanto come una fase naturale delle cose da cui deve crescere ed evolvere. Il sonno impedisce all'interlocutore di vedere chiaramente e la buona intenzione del credino è quella di aiutarlo a vedere. Dire che gli altri sono addormentati, meccanici o incompleti non è un giudizio né un'offesa, ma è la quintessenza di ogni presunto, equanime e saggio insegnamento.
Rimanendo sempre in tema di magia, perchè di magia da baraccone si tratta, per
incanto altre carte spuntano fuori dal mazzo de credino:
La carta "Cambia Giro" o anche "Salta Giro": "Ma ti pare logico che Giona possa essere vissuto nel ventre della balena?" Chiede allibito l'interlocutore. "Non era una balena" risponde il credino "era un grosso pesce!" Oppure: "Il fatto che non si siano avverate le profezie del maestro" dice il credino "mi fornisce certezze verso il futuro." Giocando questa carta il credino deflette critiche e argomentazioni in maniera talmente astuta e impercettibile così che nessuno si accorga, lui compreso. Le contraddizioni del credino o vengono completamente ignorate oppure vengono addirittura rigirate a proprio vantaggio trasformandole in conferme.
La carta "Cambia Giro" o anche "Salta Giro": "Ma ti pare logico che Giona possa essere vissuto nel ventre della balena?" Chiede allibito l'interlocutore. "Non era una balena" risponde il credino "era un grosso pesce!" Oppure: "Il fatto che non si siano avverate le profezie del maestro" dice il credino "mi fornisce certezze verso il futuro." Giocando questa carta il credino deflette critiche e argomentazioni in maniera talmente astuta e impercettibile così che nessuno si accorga, lui compreso. Le contraddizioni del credino o vengono completamente ignorate oppure vengono addirittura rigirate a proprio vantaggio trasformandole in conferme.

E' ovvio
che questo tipo di giocata non apporta alcun elemento logico e concreto
ad un eventuale dialogo. Il credino dice: “Io l’ho sperimentato
veramente, ho ascoltato la sua voce, sono stato accarezzato dalla sua
aura.” (che schifo!) L'interlocutore, non per colpa sua, non può
sapere in quanto non si è mai trovato nella vicissitudine inequivocabile
e rivelatrice di verificare l'oggettiva autenticità del guru o di
qualsivoglia insegnamento spirituale: il credino non si reputa migliore,
ma modestamente solo più fortunato. Quando il credino si fa una grande scorpacciata di baggianate e corbellerie dette dal proprio maestro, non vede
l'ora di rigurgitarle giocandosi questa carta, questo “jolly” che è il suo favorito: "Vero o no, per me funziona! Se solo avessi incrociato il suo sguardo," dice tronfio "se solo tu avessi sentito la sua energia, capiresti e non avresti più alcun dubbio!”
l'ora di rigurgitarle giocandosi questa carta, questo “jolly” che è il suo favorito: "Vero o no, per me funziona! Se solo avessi incrociato il suo sguardo," dice tronfio "se solo tu avessi sentito la sua energia, capiresti e non avresti più alcun dubbio!”
La carta dell'Etichettatura: ("Chi critica" risponde il credino "è soltanto il tuo ego"; oppure
"Sei solo identificato!")
Per non usare sempre la carta "della Proiezione",
quando l'interlocutore esprime la sua assennata opinione, essa viene
subito messa in quarantena dal credino in quello spazio
lasciato vacante dal suo raziocinio. Questo dà al credino quel tanto per
permettergli con ogni presunzione di riconoscere quel qualcosa,
distorcerlo, minimizzarlo, catalogarlo e metodicamente buttarlo nel
cestino in quanto proveniente da un ragionamento logico, ovvero inconsapevole e
incompleto. La ormai 'ridigurizzata' mente del credino non ha che la scelta di
sterilizzare il pensare altrui per non rimanerne infettato, perché esso è
originato da una parte spiritualmente assente, carente o malata. Come contro un
virus che fa ammalare la spiritualità, il credino sguinzaglia gli anticorpi del
suo credo, sfoggiando il suo sgargiante esclusivo linguaggio per bollare e
neutralizzare le critiche insussistenti.

Questa carta a doppia faccia ha la velleità di giustificare l'operato del guru e il suo indottrinamento, legittimandone ogni stonatura. Essa viene giocata per lasciare intaccata e illesa la sua indubbia appartenenza al divino. La parte ultraterrena (consapevolezza) e la parte terrena (funzioni) nel guru agiscono su piani imprescindibilmente diversi. Se non si è "consapevoli", non si può certo giudicare la consapevolezza. Per esempio, dietro ad un'azione criminale intrapresa dal guru, o anche dal suo seguace, se non si è sotto l'influsso di una qualsiasi illuminazione è impossibile coglierne chissà quale integerrimo e incomprensibile motivo nascosto dietro. Giudicare l'operato della consapevolezza, infatti, è un chiaro segno d'incomprensione del livello su cui essa opera. Per esempio: il guru può mentire, mettere incinta la moglie del proprio amico, predicare bene e razzolare come gli pare, esprimere giudizi e emozioni negative, ecc... perché lui è puramente un veicolo, uno strumento usato dalla consapevolezza in maniera intenzionale e didattica. Così, per magia, le sue menzogne saltano di livello: dal livello terreno a quello astrale. Questa carta con una faccia ha la particolarità di giustificare ogni baggianata e ogni spregevole azione del guru, poiché di nessun rilievo rispetto alla coscienza soprannaturale, nonché al tempo stesso con l'altra faccia sottolinea la parte terrena, bassa e senza speranza che invece è preponderante e padrona assoluta nell'interlocutore. (La parte bassa del guru inventa la parte alta per giustificarne l'operato.)

Esistendo la possibilità (sebbene infinitesimale e insussistente) dell'esistenza di qualsiasi cosa immaginata, questa più che improbabile certezza della possibilità, nel credino si traduce istantaneamente in convinzione, certezza e realtà. Di fronte all'assenza di qualcosa invece di dire semplicemente "Non c'è!", usando la sua astratta logica il credino dichiara: "Ci potrebbe essere... quindi c'è!" Questa convinzione, questa fede nell'esistenza dell'inconfutabile, costituisce il presunto asso nella manica del credino. Rimanendo con nonchalance d'accordo di essere in disaccordo, si crea la separazione necessaria e conseguente garanzia di sospendere ogni tipo di giudizio nei loro confronti, mantenendo intatta e lecita ogni loro fantasia e convinzione.

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