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Soldi. Domina il gioco - Tony Robbins (libro gratuito) - 2° parte



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CAPITOLO 2.6

MITO N. 6: “BISOGNA CORRERE GRANDI RISCHI PER OTTENERE ALTI RENDIMENTI!”

Un investimento è un’operazione che, dopo un’attenta analisi, promette sicurezza del capitale e rendimento adeguato. Le operazioni che non rispondono a questi criteri sono speculazioni.

Benjamin Graham, The Intelligent Investor

È LA MIA BOTTE E ME LA BEVO IO

A un primo sguardo, credo che gli investitori sembrino avere un’alta tolleranza rispetto al rischio. Ma una delle massime più importanti della mia vita è “proteggersi dalle cadute”.

Richard Branson, fondatore di Virgin

Il mio amico Richard Branson, fondatore di Virgin e dei suoi molti incredibili marchi, decise di lanciare Virgin Airways nel 1984. In puro stile Davide contro Golia, il maestro del mercato sapeva di poter battere chiunque, compreso il gigante concorrente British Airways. Agli esterni, sembrava un’enorme scommessa. Ma Richard, come la maggior parte degli investitori intelligenti, era più preoccupato a difendersi dalle cadute che a raggiungere una meta prefissata. Così, con mossa brillante, acquistò i primi cinque aerei, ma riuscì a stipulare un accordo fantastico – se la cosa non funzionava, poteva restituire gli aerei! Una restituzione del capitale garantita! Se falliva, non perdeva niente. Ma se vinceva, vinceva tantissimo. Il resto è storia.

Come il mondo degli affari, il mondo degli investimenti ti dirà, direttamente o in maniera più sottile, che se vuoi guadagnare molto, devi correre qualche grosso rischio. O, cosa più preoccupante, che se vuoi la libertà finanziaria, devi rischiare la tua libertà per raggiungerla.

Niente è più lontano dalla verità.

Se c’è un denominatore comune fra gli insider di successo, è che non speculano con i loro sudati risparmi, ma fanno strategie. Ricordi le due regole fondamentali dell’investimento di Warren Buffett? Regola n. 1: Non perdere soldi! Regola n. 2: Vedi regola n. 1. Che siano i trader dei principali hedge fund come Ray Dalio e Paul Tudor Jones o imprenditori come il fondatore di Salesforce Marc Benioff e Richard Branson di Virgin, questi insider miliardari, senza eccezione, cercano opportunità che garantiscano una asimmetria rischi/benefici. Il che è un modo simpatico per dire che il rendimento è molto sproporzionato al rischio.

Rischiare poco, guadagnare molto.

Il miglior esempio di un rischio piccolissimo per guadagnare molto sono gli high-frequency traders (HFT), che usano le ultime tecnologie (compresi robot volanti e torri a microonde che superano la velocità della luce) per risparmiare un millesimo di secondo! Quale pensi che sia il loro rapporto rischi/benefici per generare il 70% di tutto il volume di scambi del mercato azionario? Ti darò un indizio. Virtu Financial, una delle più grosse HFT, stava per entrare in borsa, cosa che impone di rivelare il modello di business e la sua redditività. Negli ultimi cinque anni, Virtu ha perso denaro un solo giorno! Proprio così. Un solo giorno su migliaia. E qual è il rischio che corre? Investire in computer più veloci, forse.

L’AFFARE DEI NICHELINI

Il mio amico J. Kyle Bass, guru degli hedge fund, è noto per aver trasformato un investimento da 30 milioni di dollari in 2 miliardi nel giro di appena due anni. La saggezza convenzionale direbbe che deve aver corso un grande rischio per avere un rendimento di queste dimensioni. Non è così. Kyle ha fatto una scommessa molto calcolata contro la bolla immobiliare che si stava gonfiando come il bambino di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Era destinata a scoppiare, più prima che poi. Ti ricordi di quei giorni? Quando avidi, impreparati sottoscrittori di mutui erano invogliati ad acquistare tutto ciò su cui potevano mettere le mani? E senza versare denaro e senza dover dimostrare di averlo. Le finanziarie facevano la fila per fornire mutui sapendo che potevano rivenderli a investitori che non li capivano. Quella bolla era facile da vedere, purché la si guardasse da fuori. Ma l’intuizione di Kyle, come rivela nell’intervista della parte 6, è stata di rischiare solo 3 centesimi per ogni dollaro di guadagno. Non è un buon esempio di piccolissimo rischio a fronte di un rendimento gigantesco?

Parlando con Kyle recentemente, mi ha confidato i dettagli di un’altra occasione con asimmetria rischi/benefici che ha trovato per sé e per i suoi investitori. I termini? Aveva la garanzia sul 95% dei suoi investimenti, ma se e quando l’azienda fosse andata in borsa, non c’era limite ai suoi guadagni (e lui si aspettava un rendimento molto alto!). Se le cose fossero andate male, lui avrebbe perso solo il 5%.

Kyle, come tutti i grandi investitori, corre piccoli rischi per grandi guadagni. Buttarsi alla cieca senza una protezione in caso di caduta è la strada che porta al disastro.

“Kyle, come faccio a farlo capire ai miei lettori?”

“Tony, ti dirò come l’ho insegnato ai miei due figli: abbiamo preso dei nichelini [monete da 5 centesimi di dollaro, N.d.R.].”

“Come dici, Kyle?” forse la linea telefonica era disturbata. “Giurerei di averti sentito dire che hai preso dei nichelini.”

“Hai sentito benissimo. Ero letteralmente sotto la doccia, un giorno, e pensavo: ‘Come faccio ad avere un rendimento senza rischi?’”

La maggior parte degli esperti non oserebbe nemmeno sognare una cosa del genere. Nella loro mente, “rendimento senza rischi” è un ossimoro. Gli insider come Kyle pensano in modo diverso dal gregge. E sfidando la saggezza convenzionale, cercano sempre piccoli investimenti che diano rendimenti sproporzionati. Il famoso guru degli hedge fund, che ha realizzato uno dei maggiori guadagni dell’ultimo secolo, ha usato i suoi sudati soldi per comperare… soldi, sissignore! Due milioni di dollari in nichelini – quanto basta per riempire una piccola stanza. Perché?

Mentre il valore del nichel fluttua, all’epoca di questa intervista Kyle mi disse: “Tony, un nichelino USA oggi vale circa 6,8 centesimi, al costo del metallo grezzo. Questo vuol dire che 5 centesimi ne valgono in realtà 6,8 [cioè il 36% in più].” È pazzesco pensare che viviamo in un mondo in cui il governo spende circa 9 centesimi (tra il materiale grezzo e i costi di produzione) per fare una moneta da 5 centesimi. C’è qualcuno che sta ascoltando a Capitol Hill? Chiaramente questo non è sostenibile e un giorno il Congresso si sveglierà a cambierà gli “ingredienti” per fare il nichelino. “Magari i prossimi 5 centesimi saranno di alluminio, o di acciaio. Hanno fatto lo stesso con il centesimo quando il rame è diventato troppo costoso nei primi anni ottanta.” Dal 1909 al 1982, il centesimo di dollaro era fatto per il 95% di rame. Oggi è per lo più zinco, con appena il 2,5% di rame. Oggi uno di quei vecchi centesimi vale 2 centesimi! (Non a peso: è il prezzo che i collezionisti sono disposti a pagare!) È il 100% in più del valore nominale. Se avessi investito in centesimi all’epoca, avresti raddoppiato i tuoi soldi senza correre rischi e senza fare niente.

Ammetto che all’inizio suonava come un bello scherzo, ma Kyle era perfettamente serio. “Se potessi prendere tutto il mio capitale e trasformarlo in nichelini schiacciando un pulsante, lo farei in questo preciso istante,” esclamò. “Perché così non devi preoccuparti di quanti soldi stampano. Il nichelino varrà sempre un nichelino.” E i suoi soldi varrebbero il 36% in più – e come i centesimi, forse il 100% in più in futuro, non appena il governo, inevitabilmente, cambierà la lega del nichelino.

Kyle era più che entusiasta. “In quale altro posto posso trovare un rendimento del 35% senza rischi? Se sbaglio, comunque mi ritroverò con il capitale di partenza.” Certo, è illegale fondere i tuoi nichelini (per ora), ma il punto è: “Non avrò bisogno di fonderli perché quando cambieranno il modo di produrli, i vecchi nichelini diventeranno ancora più preziosi di prima, perché diventano sempre più rari man mano che incominciano a toglierli dalla circolazione.”

Non c’è bisogno di dire che i suoi figli hanno imparato la lezione e intanto hanno fatto esercizio spostando le monete dal deposito dove le tengono!

Ora, tu potresti pensare: “Be’, questo va benissimo per Kyle Bass, che ha milioni o addirittura miliardi da far girare, ma in che modo la cosa riguarda me?” Certo, non è possibile per un investitore normale avere guadagni senza rischi – proteggere il capitale e nello stesso tempo avere una grande potenzialità di crescita.

Pensaci meglio.

Lo stesso livello di creatività finanziaria che ha fatto passare l’HFT dalla non esistenza a forza dominante in soli dieci anni ha toccato altri settori della finanza. Dopo il crollo del 2008, quando la gente non aveva molta voglia di azioni, alcune menti innovative nelle banche più grandi del mondo hanno inventato un modo per fare ciò che pareva impossibile: consentire a gente come noi di partecipare ai guadagni del mercato azionario senza rischiare nulla del proprio capitale!

Prima di mettere questa idea nel novero delle pazzie, io ho un foglietto, emesso e supportato da una delle banche più grandi del mondo, che mi garantisce il 100% del capitale e, se il mercato sale, io ottengo una percentuale significativa dei guadagni (senza dividendi); ma se il mercato crolla, mi riprendo tutti i miei soldi. Non so tu, ma io sono più che felice di rinunciare a una percentuale dei guadagni in cambio della protezione del capitale per una parte dei miei investimenti.

Ma sto anticipando.

Negli Stati Uniti siamo arrivati al punto che la maggior parte di noi crede che l’unica possibilità per aumentare la nostra ricchezza consista nell’assumerci rischi enormi. Che l’unica possibilità sia di affrontare a denti stretti il su e giù del mercato azionario. E a volte ci sentiamo sollevati per il fatto di essere tutti nella stessa barca. Be’, sai una cosa? Non è vero! Non siamo affatto tutti nella stessa barca!

Ci sono barche molto più confortevoli, che sono ancorate nel proverbiale porto sicuro, mentre altre sono sballottate dalle onde della volatilità e rischiano di affondare rapidamente.

Chi possiede le barche al sicuro nel porto, dunque? Gli insider. I ricchi. L’1%. Quelli che non vogliono speculare con i loro sudati risparmi. Ma non ingannarti: non devi appartenere allo 0,001% per comportarti come lo 0,001%.

CHI NON VUOLE PARTECIPARE ALLA FESTA?

Nel mondo degli investimenti, avere la botte piena e la moglie ubriaca equivale a fare soldi quando il mercato va su, ma senza perdere un centesimo se il mercato precipita. Prendere l’ascensore quando sale, ma non quando scende. Questa situazione “troppo bella per essere vera” è talmente importante che le ho dedicato un’intera parte di questo libro, la 5. Per ora, il piccolo aperitivo che segue servirà a eliminare i pregiudizi secondo cui tu e i tuoi soldi dovete sopportare infinite ondate di volatilità. Ecco tre strategie verificate (che saranno esplorate più a fondo nella parte 5) per ottenere buoni rendimenti restando ben ancorati in acque tranquille.

  1. Structured Notes (note strutturate). Queste sono forse uno degli strumenti più eccitanti a disposizione oggi, ma purtroppo vengono offerte di rado al pubblico generale perché gli investitori più ricchi se le mangiano come i piccioni i semi a Central Park. Per fortuna il fiduciario giusto può garantire l’accesso ai singoli senza grosse somme da investire. Ascolta, quindi.

Una nota strutturata è semplicemente un prestito a una banca (di solito una delle più grandi del mondo). La banca ti rilascia una nota in cambio dei soldi che le presti. Alla fine del periodo di tempo (o term), la banca garantisce di restituirti la somma più grande fra: il 100% del tuo capitale prestato o una certa percentuale dei guadagni del mercato (meno i dividendi).

Proprio così: mi riprendo tutti i miei soldi se il mercato è sceso rispetto al giorno in cui ho acquistato la nota, ma se il mercato durante il term è salito io partecipo ai guadagni. Io chiamo queste note “dispositivi di sicurezza”. Il trucco? Di solito non prendo tutto il guadagno. Devi quindi chiederti se vuoi rinunciare a una parte dei guadagni per essere protetto dalle perdite. Molti direbbero di sì. Queste soluzioni diventano particolarmente preziose quando arrivi al punto della vita, alla vigilia della pensione o subito dopo, in cui non puoi permetterti di subire gravi perdite. In cui non puoi permetterti di sopravvivere a un altro 2008.

Per chi cerca un piccolo rischio in più, ci sono note che garantiscono un guadagno maggiore in cambio di qualche rischio di perdita. Per esempio, una nota disponibile oggi ti dà un “airbag” di protezione del 25%, il che vuol dire che il mercato deve scendere di oltre il 25% perché tu perda qualcosa. E in cambio di questi rischi in più, ti offre più del 100% dei guadagni. Una nota disponibile in questo momento ti offre il 140% dei guadagni se sei disposto ad assorbire la perdita superiore al 25%. Quindi se il mercato durante il term salisse del 10%, tu prenderesti il 14%.

Quali sono i difetti delle note strutturate? Primo, il valore della garanzia dipende da chi la rilascia! È importante scegliere una delle banche (emittenti) più grandi/più forti del mondo, con un bilancio molto solido. (Nota: Lehman Brothers era una banca fortissima, fino a quando non è fallita! Ecco perché molti esperti usano banche canadesi, che tendono ad avere le finanze più solide.)

Secondo problema? Il tempo potrebbe essere lungo. Ipotizziamo che tu possieda una nota con un term di cinque anni, e che nei primi quattro anni il mercato sia salito. A questo punto ti senti piuttosto bene. Ma se il mercato crolla nel quinto anno, riprenderesti i tuoi soldi, però perderesti tutti quei guadagni. E potresti avere problemi di liquidità se dovessi vendere la nota prima del tempo.

È importante osservare anche che non tutte le note strutturate sono create uguali. Come tutti i prodotti finanziari, ce ne sono versioni buone e versioni cattive. La maggior parte delle grandi aziende ti vende note che hanno forti commissioni e varie spese nascoste; tutte cose che vanno sottratte ai tuoi potenziali guadagni. Accedere alle note strutturate tramite un fiduciario sofisticato ed esperto (un consulente iscritto all’albo) di solito elimina queste spese, perché un fiduciario chiede una commissione unica. Ed eliminando queste spese la performance migliora. Un fiduciario ti aiuterà anche ad assicurarti la miglior situazione fiscale, poiché le situazioni possono variare parecchio.

  1. Market-Linked CD (certificati di deposito legati alla quotazione di uno o più titoli specificati). Prima le cose importanti: questi non sono CD tradizionali. Oggi come oggi, con i tassi di interesse al minimo, i CD tradizionali non tengono nemmeno il passo con l’inflazione. Questo li ha fatti soprannominare “Certificati Defunti”, perché il tuo potere di acquisto a poco a poco finisce in cenere. Mentre scrivo, un CD annuale rende in media lo 0,23% (o 23 punti base). Immagini di investire 1000 dollari e ricavarne 2,30? L’investitore medio entra in banca ed è pronto ad accettare 23 punti base. Ma l’investitore ricco, l’insider, si metterebbe a ridere e li manderebbe al diavolo. Non ci si compra neanche un cappuccino! Oh, e naturalmente si devono pagare le tasse, su quei 2,30 dollari di interessi!

I CD tradizionali sono molto redditizi per le banche, che possono cambiare casacca e prestarti i tuoi soldi a un tasso di interesse 10 o 20 volte superiore a quello che pagano a te. È un altro modo di giocare da insider.

I CD legati al mercato sono simili alle note strutturate, ma includono l’assicurazione da parte della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC).9 Ecco come funzionano.

I market-linked CD, come i CD tradizionali, ti danno un piccolo rendimento garantito (un coupon) se il mercato sale, ma tu partecipi anche ai guadagni del mercato. Se però il mercato scende, riprendi il tuo investimento (più il piccolo rendimento) e sei costantemente garantito dalla FDIC. Di solito i tuoi soldi sono vincolati per uno o due anni (mentre le note strutturate vanno da 5 a 7 anni). Per fare un esempio concreto, oggi c’è un CD legato al mercato che paga esattamente lo stesso interesse del CD tradizionale (lo 0,28%) ma ti permette anche di partecipare fino al 5% dei guadagni del mercato. Così se il mercato sale dell’8% in tutto, tu prendi il 5%. In questo esempio, hai guadagnato oltre 20 volte il rendimento di un CD tradizionale con la stessa protezione da parte della FDIC! Se invece il mercato scende, tu non perdi niente. Tieni a mente che i tassi cambiano in continuazione, in questo campo, e possono risultare più attraenti in certi momenti che in altri. Nel 2008, quando le banche in difficoltà cercavano disperatamente depositi, facevano un’offerta che il mio amico Ajay Gupta, che è anche il mio consulente finanziario personale, non poteva rifiutare. Il CD garantiva il 100% del capitale protetto con garanzia della FDIC. Il valore era legato a un portafoglio equilibrato di azioni e obbligazioni, e tutto sommato rendeva l’8% all’anno senza rischi!

Devo avvertirti di nuovo: ricerca attivamente e verifica chi ti concede le minori spese e le commissioni più leggere per te.

  1. Fixed Indexed Annuity. Voglio essere il primo a dire che ci sono un sacco di annuity pessime sul mercato. Ma durante le mie ricerche e le interviste con alcuni dei massimi esperti del paese ho scoperto che gli insider usano altri tipi di annuity come strumento per creare guadagni senza rischi.

Le Fixed Indexed Annuity (FIA) sono un tipo di annuity che esiste dalla metà degli anni novanta, ma solo recentemente la loro popolarità è esplosa. Una FIA ben strutturata ha le seguenti caratteristiche:

– 100% di protezione del capitale, garantito dalla compagnia di assicurazioni. Ecco perché dobbiamo scegliere una compagnia con un ottimo rating e una lunga storia di mantenimento delle promesse – spesso un secolo e più!

– Crescita senza sorprese – come le note strutturate e i CD legati al mercato, una annuity a rendimento fisso indicizzato ti permette di partecipare quando il mercato sale e di non perdere quando scende.

– Ultima cosa, e probabilmente la più importante, alcune annuity a rendimento fisso indicizzato offrono la possibilità di creare un reddito per la vita. Un assegno garantito per sempre! Pensa a questo investimento come alla tua pensione personale. Per ogni dollaro che depositi, la compagnia di assicurazioni ti garantisce il pagamento di una somma mensile a partire da quando decidi tu. Le compagnie di assicurazioni svolgono questo lavoro con successo da 200 anni. Esploreremo a fondo questa strategia nella parte 5.

UNA PAROLA DI AVVERTIMENTO

Prima di andare avanti, voglio chiarire un punto: non tutte le versioni di questi prodotti e di queste strategie sono buone. Alcune hanno alte commissioni, spese nascoste ecc. L’ultima cosa che vorrei è che qualche venditore usasse queste pagine per venderti qualcosa che non è nel tuo interesse. E quando approfondiremo queste soluzioni nella parte 5, ti darò un elenco preciso delle trappole che devi evitare oltre a una lista delle cose che devi assolutamente assicurarti di ricevere quando ricorri a queste soluzioni.

OTTIENI QUELLO CHE TOLLERI

Lo scopo di questo capitolo è di iniziare a mostrarti in che modo puoi avere la botte piena e anche la moglie ubriaca. A volte, quando sei rimasto nella palude per tanto tempo, incominci a credere che non ci siano alternative. Questa tendenza si chiama “disorientamento appreso”. Ma non è così che pensano gli insider. Da Buffett a Branson, tutti cercano l’asimmetria fra rischi e risultati. Gli insider non sono disorientati, né lo sei tu. In ogni campo della vita, tu hai quello che tolleri. Ed è ora di alzare lo standard.

QUANTA STRADA ABBIAMO FATTO

Siamo andati molto avanti! Ricapitoliamo i miti che abbiamo infranto e le verità che abbiamo scoperto fin qui:

– Abbiamo imparato che nessuno batte il mercato (a parte una manciata di “unicorni”)! E usando fondi indicizzati a basso costo che imitano il mercato possiamo battere il 96% dei fondi comuni e quasi altrettanti hedge fund. Benvenuto nelle prime file del branco!

– Poiché i fondi comuni a gestione attiva ci caricano di commissioni (più del 3% in media), possiamo ridurre le nostre spese dall’80 al 90%. Potresti avere più del doppio dei soldi al momento di andare in pensione, o ridurre di anni il tempo necessario per raggiungere la libertà finanziaria. Riflettiamoci per un momento!

– Abbiamo imparato la differenza tra un macellaio e un dietologo, tra un broker e un fiduciario. E adesso sappiamo dove rivolgerci per avere consigli trasparenti (che potrebbero essere anche deducibili dalle tasse).

– Abbiamo imparato che le annuity variabili sono l’evoluzione mutante di un prodotto finanziario vecchio di 2000 anni, ma che le annuity più tradizionali (fisse) possono garantire ciò che nessun altro prodotto dà: un reddito garantito a vita!

– E finalmente abbiamo imparato che la ricchezza senza rischi è possibile. Certo, ci sono sempre dei rischi, ma alcune strutture ci permettono di partecipare quando il mercato sale e di non perdere quando crolla!

Stai incominciando ad aprire gli occhi? Ti è caduta la benda? Come cambierà la tua vita adesso che sai la verità? Abbattere questi miti è la premessa per creare una vera libertà finanziaria. Voglio che tu veda, senta e sappia che si può vincere questo gioco. Se questi miti ti confondono, meglio. Succedeva anche a me quando ho scoperto la verità per la prima volta. Fa’ in modo che ti guidino a rendere la libertà finanziaria un must nella tua vita e a dichiarare che non ti lascerai mai più ingannare.

Nella parte 3 alzeremo la sbarra di una tacca e ci divertiremo. È qui che incominceremo a trasformare i nostri sogni in realtà elaborando un piano che sia fattibile ed emozionante insieme. E se per te stiamo andando troppo lenti, ti farò vedere come accelerare e avvicinarti al tuo futuro.

Ma prima dobbiamo uccidere l’ultimo mito. Che, al contrario degli altri, non ti è stato venduto. È una storia che ti sei venduto da solo. È il mito o la bugia che ti ha impedito di passare all’azione in passato. È ora di andare oltre. Di infrangere i tuoi limiti scoprendo le bugie che ci raccontiamo.

9 Agenzia indipendente istituita nel 1933 dal Congresso degli Stati Uniti d’America a tutela della stabilità e fiducia del pubblico risparmio nel sistema finanziario statunitense, offrendo garanzia a ogni depositante nel sistema bancario per una somma corrispondente al suo deposito fino a un massimale di 250.000 dollari. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 2.7

MITO N. 7: “LE BUGIE CHE CI RACCONTIAMO DA SOLI”

Cerca la verità e troverai la strada.

Frank Slaughter

Ok, siamo realistici. Abbiamo appena passato in rassegna tutti i miti del marketing e dell’investimento che vengono promossi da anni, a nostre spese e a vantaggio delle grandi istituzioni. E scommetto che in questo momento sei scioccato, ma ti senti incredibilmente potente. Adesso sai che cosa fare e non fare per avere successo.

Ma c’è un ultimo mito da affrontare. Il mito secondo cui la ragione per cui non abbiamo successo, non otteniamo ciò che vogliamo, non cresciamo, è qualcosa o qualcuno al di là del nostro controllo. Oppure, al contrario, il pensiero che in qualche modo non abbiamo la stoffa che potrebbe aiutarci a dominare questo settore della nostra vita. Ma la verità è questa: la cosa che impedisce a molti di noi di fare progressi significativi nella vita non è l’intervento limitante di qualcun altro, ma sono piuttosto le nostre limitanti percezioni e convinzioni. A prescindere dai nostri successi in quanto esseri umani, a prescindere dalle mete che abbiamo raggiunto personalmente, professionalmente, spiritualmente, emotivamente, c’è sempre un altro livello. E per arrivarci, dobbiamo essere onesti con noi stessi; onesti riguardo alle nostre paure inconsce. Che cosa voglio dire?

Tutti hanno paura di fallire a un certo livello; a volte tutti abbiamo avuto paura di non farcela. Anche quando sappiamo quello che facciamo, la paura può impedirci di realizzare i nostri progetti. Di conseguenza, anziché affrontare i nostri naturali timori, che cosa facciamo? Ci inventiamo delle storie. Storie sul perché non siamo dove vorremmo essere. Sul perché non siamo abbastanza brillanti, abbastanza di successo, abbastanza magri, abbastanza ricchi, abbastanza amati o capaci di amare. Le nostre storie riguardano quasi sempre qualcosa al di fuori del nostro controllo, o qualche talento o abilità naturale di cui siamo privi. Ma talento e abilità sono due elementi chiave del successo raggiungibili da chiunque sia davvero deciso. Puoi ottenere un’abilità se superi i limiti mentali che ti dicono quanto sia duro, difficile o “impossibile” dominare qualcosa.

Hai preso la decisione finanziaria più importante della tua vita, decidendo esattamente quanto risparmierai per costruire il tuo Fondo Libertà – in modo da poterti basare su di esso per costruire una macchina che produca soldi mentre tu dormi. E ci siamo presi il tempo per esaminare tutti i miti del marketing che possono farti inciampare lungo il cammino. Che cosa manca? L’ultima cosa che ci ostacola è spesso la nostra storia, i nostri limiti, le nostre paure. L’ultimo problema da affrontare siamo noi stessi. Ecco perché, da 38 anni, la mia passione è aiutare le persone a liberarsi da ciò che le trattiene – aiutarle ad andare da dove sono ora a dove vogliono essere, e più rapidamente. La mia intera vita è dedicata ad aiutare le persone a compiere dei passi avanti. E francamente, mentre molte persone considerano questo passo complicato, io ho scoperto che ci sono solo tre elementi che fanno la differenza tra successo e fallimento sul lungo periodo – fra il restare dove sei e l’andare avanti. Fra il trovare delle scuse per quello che non hai o il goderti la vita che ti meriti.

PASSI AVANTI

Che cos’è quindi un passo avanti? È il momento in cui l’impossibile diventa possibile – in cui non ti limiti a parlare di qualcosa, ma ti metti finalmente in azione e fai quello che è necessario per far succedere le cose. Fai una mossa per cambiare e migliorare davvero il tuo mondo.

Spesso sono la frustrazione, la rabbia o lo stress a far scattare i passi avanti. Tocchiamo una soglia, un punto in cui diciamo: “Basta, mai più.” Oppure ci arriva l’ispirazione: conosciamo qualcuno che ci ispira e ci fa capire che la vita può essere molto più grande di quello che credevamo possibile. Incontri qualcuno che si gode la vita pienamente, ha una splendida relazione, è fisicamente in forma o finanziariamente libero, e decidi: “Io valgo quanto lui o lei. Troverò una strada.” Quello che prima era accettabile non lo è più. Non è possibile tornare indietro, adesso. È sorprendente quello che puoi fare quando decidi di tracciare una linea nella sabbia, impegnarti per un nuovo obiettivo e stabilire un nuovo livello.

Molte persone dicono: “Ci ho messo dieci anni a fare questo cambiamento.” Ma la verità è che il passo avanti non ha richiesto dieci anni. La vera trasformazione avviene in un istante. Può darsi che tu ci abbia messo dieci anni a raggiungere il punto in cui eri pronto, o aperto, o insofferente. Ma tutti abbiamo avuto dei momenti nella vita in cui abbiamo fatto dei passi avanti improvvisi. Lottiamo con qualcosa per anni – un lavoro, una carriera, il nostro peso o una relazione. Siamo infelici finché un giorno scatta qualcosa. All’improvviso, ecco!

“Ti amo!”

“Me ne vado!”

“Ci sto!”

“Incominciamo!”

Non nel giro di un giorno o di un’ora, ma in quel momento preciso la tua vita cambia – e cambia per sempre.

Ti è mai capitato di trascinare una relazione troppo a lungo, pur sapendo che eri infelice e che lo era anche il tuo partner? Eri sul punto di affrontare il problema, ma poi la paura dell’ignoto, del cambiamento, della solitudine, ti ha fermato. Il timore di perderlo/la e l’incertezza ti hanno impedito di agire e ti sei adeguato.

Qualunque sia la tua battaglia, sono sicuro che in qualche campo hai fatto dei passi avanti di questo tipo. Prenditi un momento per pensarci. Pensa a un campo in cui lottavi – ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, per anni o per decenni, finché un giorno hai raggiunto il limite. Hai avuto un’ispirazione, o hai fatto il pieno quanto bastava per prendere una decisione e cambiare una volta per tutte questa parte della tua vita. E per cambiare hai agito, con forza e rapidità. Ce l’hai fatta. Finalmente ti sei liberato dell’abitudine e hai smesso di fumare. O hai lasciato il lavoro che ti rendeva infelice e hai aperto una tua attività. Oppure hai deciso di andare in palestra e cambiare il tuo corpo o di mettere fine a quella brutta relazione.

Voglio che tu ripensi a quel passo avanti. C’era un’epoca in cui sembrava che le cose non potessero cambiare, invece ce l’hai fatta – le hai fatte cambiare. Hai la capacità di cambiare tutto nella tua vita. Non importa da quanto tempo dura una situazione, puoi cambiarla in un istante, l’istante in cui prendi davvero una decisione e agisci in base a essa. Questo è un passo avanti, e ce n’è uno che ti aspetta proprio adesso.

TRE TAPPE PER FARE UN PASSO AVANTI

Ci sono tre tappe per arrivare a compiere un passo avanti – tre forze che, insieme, possono cambiare radicalmente tutti gli aspetti della tua vita. Ciascuna di esse può funzionare anche da sola, ma se le metti insieme cambierai senza dubbio l’aspetto della tua vita su cui decidi di concentrarti.

Quali sono le tre grandi sfide che le persone devono affrontare nel nostro mondo? Quali sono i tre ambiti che saltano fuori sempre e comunque, facendo soffrire le persone? La situazione finanziaria, i rapporti umani e il corpo. Quante persone conosci che lottano con i soldi, non riescono a risparmiare, non guadagnano abbastanza, spendono troppo o non riescono a capire che cosa fare della loro carriera? E i rapporti umani? Uomini e donne sono molto diversi – se non ci capiamo l’un l’altro, mantenere relazioni intime e sane può costare grande fatica, e così capire quello di cui ha bisogno il tuo compagno o la tua compagna, comunicare in modo attento e affettuoso. E poi ci sono i nostri corpi. Viviamo in un’epoca in cui la maggior parte delle persone, nel mondo occidentale, è terribilmente sovrappeso. Negli Stati Uniti, sette persone su dieci sono sovrappeso (cioè, in base ai Centers for Disease Control and Prevention, hanno un indice di massa corporea – IMC – da 25,0 a 29,9) o obese (IMC da 30,0 in su). La lotta per tenerci sani e in forma è diventata una crisi nazionale e si sta diffondendo nel mondo man mano che i paesi in via di sviluppo adottano alcuni dei nostri stili di vita e di alimentazione.

Perché tiro in ballo tutte queste cose? Che cosa c’entrano i problemi affettivi e le cattive abitudini alimentari con la nostra capacità di raggiungere la libertà finanziaria? Ebbene, quale che sia il campo in cui vuoi fare un passo avanti, che si tratti del tuo corpo, delle tue relazioni o dell’argomento di questo libro, i soldi, ci sono tre sole cose a cui devi prestare attenzione. E sono le stesse tre per tutti i passi avanti. Se vuoi cambiare la tua vita devi cambiare la tua strategia, devi cambiare la tua storia e devi cambiare la tua condizione. Incominciamo dalla strategia, perché è da qui che parte la maggior parte delle persone.

LA STRATEGIA GIUSTA

Se mi stai seguendo e leggi questo libro, sei in cerca di risposte, di strategie per assumere il controllo dei tuoi soldi e assicurarti un futuro finanziario. Io vivo per trovare strategie che migliorino ogni settore della nostra vita. Ho passato gli ultimi 38 anni concentrandomi senza sosta nella ricerca di strategie e strumenti che cambiassero immediatamente la qualità della vita delle persone. Ho avuto successo e ho influenzato più di 50 milioni di persone in 100 paesi perché sono ossessionato dalla ricerca di strategie semplici che portano rapidamente a passi avanti – nelle relazioni, nella situazione finanziaria, nella carriera, negli affari, nella mente, nel corpo e nell’anima.

Ho sempre pensato che il modo migliore per ottenere un risultato, il più veloce, sia trovare qualcuno che ha già realizzato quello che desideri e imitare il suo comportamento. Se conosci qualcuno che era sovrappeso, ma da dieci anni si mantiene sano e in forma, imita quella persona! Hai un amico che era infelice a causa di una relazione e adesso è appassionatamente innamorato da dieci anni? Imitalo. Conosci qualcuno che ha incominciato con niente e ha ottenuto la ricchezza e l’ha mantenuta nel tempo? Impara dalle sue strategie! Queste persone non sono fortunate. Semplicemente fanno qualcosa in modo diverso da te in questi settori della vita.

Ho passato tutta la vita a caccia dell’eccellenza umana. Per trovare una strategia che funzioni, devi andare dai migliori; da quelli che hanno ottenuto risultati oggettivi sul lungo periodo. E se segui le loro strategie, se pianti gli stessi semi, raccoglierai gli stessi risultati. Questo è in sintesi ciò che intendo quando dico che “il successo lascia delle tracce”. E questo libro è pieno di strategie modellate sui migliori.

L’altra cosa che la strategia giusta può fare è farti risparmiare la risorsa più preziosa di tutte: il tempo. Se incominci con un piano già testato, la strategia giusta, puoi letteralmente convertire decenni di fatica in pochi giorni di successo. Puoi evitare l’inevitabile frustrazione che si accompagna all’apprendere qualcosa per la prima volta mediante tentativi ed errori. Invece tu puoi ottenere risultati in pochi giorni, anziché in anni, imparando dalle persone che hanno già avuto successo. Perché reinventare la ruota?

Ecco dunque la domanda sul potere della strategia. E se leggi questo libro, troverai le migliori strategie finanziarie che esistono oggi nel mondo. Te lo garantisco: perché non sono le mie strategie, sono le strategie dei migliori investitori della storia. Ma, per quanto sia ossessionato dalla strategia, so che essa da sola non basta.

Perché? Ci sono due problemi, se pensi che la strategia da sola possa cambiare la tua vita. Il primo, che troppo spesso le persone adottano la strategia sbagliata, che inevitabilmente porta alla delusione. Cerchi di perdere peso mangiando 500 calorie al giorno, cosa ovviamente insostenibile. O ti convinci che diventerai ricco grazie a un titolo “caldo” – altamente improbabile.

Dov’è che la maggior parte delle persone va a imparare le proprie strategie? Dov’è che cerchiamo consigli e guida? Troppo spesso da qualcuno che non ha avuto successo proprio nel campo in cui vogliamo migliorare! Quante volte le persone chiedono consigli sulle loro relazioni ad amici che sono essi stessi impantanati in relazioni difficili? O consigli sulla salute ad amici che lottano a loro volta con il peso in eccesso? Quante persone si sentono ripetere il messaggio che non possono cambiare il loro corpo? Perché? Perché sono circondati da amici e parenti non in forma. Lo stesso vale per i consigli finanziari. Cercare qualcuno che non è diventato davvero ricco è una ricetta sicura per il disastro. Rinforza semplicemente la convinzione che nulla funziona. Non è vero che nulla funziona – sono queste strategie che non funzionano.

Per quanto bella sia la strategia, ogni tanto bisognerebbe guardare i risultati.

Winston Churchill

IL POTERE DELLA STORIA

Torniamo ai grandi problemi: le nostre relazioni, i nostri corpi e le nostre finanze. In tutti questi campi, restiamo bloccati per una di queste tre ragioni. Primo, come abbiamo già visto, ci manca la strategia giusta. Conosciamo tutti una coppia in cui lui non comunica o lei non smette mai di parlare. Nessuno dei due capisce le esigenze del partner, meno ancora risponde a tali esigenze. E l’amico costantemente a dieta o costantemente alla ricerca della bacchetta magica per diventare milionario, convinto che altrimenti non sarà mai libero? Senza la giusta strategia, falliremo. E quando fallisci, elabori una storia che non sta in piedi: “Mia moglie non è mai contenta”, “Non perderò mai peso”, “Le uniche persone che fanno i soldi sono quelle che ne hanno già”. Queste storie limitanti ci impediscono di trovare le strategie giuste o, se anche le abbiamo, di metterle in atto.

Conosci qualcuno del genere? Gli metti la risposta davanti agli occhi e loro dicono: “No, non può funzionare perché…” Ti diranno mille ragioni per cui non funzionerà – hanno tutte le scuse pronte. Ma se le strategie giuste sono lì, davanti a noi, perché la gente non le usa? Perché non raggiunge i suoi obiettivi? Perché è così difficile mantenere una relazione appassionata o perdere peso una volta per tutte? Il 70% degli americani è sovrappeso perché diventare magri, sani e in forma è davvero così complicato? Le informazioni sono nascoste o disponibili solo all’1% o incredibilmente costose? Niente affatto. Le risposte sono a disposizione ovunque. C’è una palestra con un istruttore a disposizione a pochi passi da casa. (O a cinque minuti di macchina, se non vuoi camminare.) Ci sono istruttori dappertutto, alcuni ti guidano addirittura online! Il web è pieno di consigli gratis e naturalmente esistono migliaia di libri di fitness che puoi scaricare in questo stesso istante sul tuo tablet o sullo smartphone. Devi quasi impegnarti per evitare di trovare le strategie per diventare forte, sano e in forma!

Qual è allora il problema reale? La risposta è: dobbiamo considerare il fattore umano. Io dico sempre che l’80% del successo nella vita è psicologia e il 20% meccanica. Come spieghi altrimenti che uno sappia cosa deve fare, voglia farlo, abbia la strategia giusta per farlo eppure non passi all’azione? Per risolvere questo enigma dobbiamo penetrare nella psicologia degli individui: i valori, le convinzioni e le emozioni che ci guidano.

Quando uno ha la strategia giusta davanti a sé, e non riesce, è perché gli manca la seconda chiave per fare passi avanti: il potere della storia. Se non agisci e hai la risposta davanti agli occhi, la ragione è una sola: hai creato un insieme di convinzioni e le hai confezionate in una storia – una storia sul perché non funzionerà, non può funzionare, funziona solo per gli altri. È solo per i ricchi, i magri, i fortunati, quelli che hanno relazioni felici. È facile inventare una storia limitante.

Perché mettersi in azione in base a una strategia se “sai” che fallirà? Be’, la strategia in questo caso non è un problema. La tua storia sì. Un approccio poco convinto, del tipo: “Potrebbe funzionare, ma anche no…” – ovviamente non funzionerà! Si tratta di una profezia autoavverante. Con una storia che ti indebolisce, il fallimento è garantito. Il che, naturalmente, rinforza la tua convinzione che nulla funzionerà. E così il circolo vizioso continua.

Ma le persone che fanno accadere i cambiamenti, che realizzano delle cose, che raggiungono obiettivi, che si rinnovano, crescono, imparano, queste prendono la loro strategia e la uniscono a una nuova storia: una storia di successo, una storia di “posso e ce la farò” anziché di “non posso e non ce la farò”. Da una storia limitante si passa a una storia che dà potere: “Non sarò uno dei tanti che non possono, sarò uno dei pochi che ce la fa.”

C’è stato un momento in cui pesavo 17 chili di troppo. La mia storia era: “Ho le ossa grosse.” Che è vero. Ma ero anche grasso. Le storie possono essere vere, ma se non ci aiutano, se ci impediscono di fare la vita che desideriamo e meritiamo, dobbiamo cambiarle. Tutti abbiamo delle storie squallide nella nostra vita.

Non guadagno abbastanza.

Non riesco a risparmiare di più.

Non riuscirò mai a leggere. Soffro di dislessia.

Il mio amico sir Richard Branson, presidente dell’impero Virgin, soffre di dislessia, ma ciò di sicuro non ha rappresentato un limite nella sua vita. Perché? Perché la sua convinzione, o la sua storia, sulla dislessia non lo limitava, ma lo rendeva forte. La sua storia non era: “Non riuscirò mai a leggere”, bensì: “Ho la dislessia, quindi devo impegnarmi di più per ottenere le cose – e lo farò.” Puoi usare la tua storia, oppure esserne usato. Tutti hanno una storia che li rafforza se vogliono trovarla. Quello che non va nella tua vita è facile da trovare quanto quello che va benone, se cambi la storia. La tua relazione non funziona, tutte le brave persone sono scomparse, o sono gay e tu no. O tu sei gay e loro no. C’è sempre una storia, giusto? Le storie controllano le nostre emozioni e le emozioni guidano i nostri comportamenti e le nostre azioni.

Lascia che ti chieda: i soldi ti preoccupano? Ti tengono sveglio di notte, ti stressano con il pensiero del prossimo stipendio, della rata dell’auto, della scuola dei figli e della pensione che non sai se e quando prenderai? Quanto sei davvero stressato finanziariamente? Secondo l’American Institute of Certified Public Accountants (AICPA), il 44% degli americani, cioè quasi la metà, dichiarano “alti livelli” di stress finanziario. Hai mai pensato fra te e te: “Tutto questo stress potrebbe uccidermi”?

Kelly McGonigal, una psicologa della Stanford University, ha messo in guardia dai pericoli dello stress per dieci anni prima di accorgersi che forse erano i suoi consigli, più dello stress, che mandavano le persone nella tomba anzitempo: “Sto trasformando uno stimolo [lo stress] che potrebbe rafforzare le persone in una causa di malattia.” Con questa intuizione e alcune importanti nuove ricerche, McGonigal ha cambiato radicalmente atteggiamento.

Si scopre che lo stress potrebbe essere tuo amico. Come stressi un muscolo per renderlo più forte (sollevando pesi e correndo), anche lo stress emotivo potrebbe renderci più forti fisicamente e psicologicamente. La McGonigal adesso sottolinea che in base a nuove ricerche, quando cambi l’atteggiamento nei confronti dello stress, puoi letteralmente cambiare il modo in cui il tuo corpo reagisce a esso. In uno studio durato otto anni, degli adulti che sperimentavano “molto stress” e credevano che danneggiasse la loro salute aumentavano del 43% le probabilità di morire. (Questo certo ha stressato me.) Tuttavia, le persone che sperimentavano uno stress simile ma non lo consideravano dannoso non avevano maggiori probabilità di morire! McGonigal dice che i sintomi fisici dello stress (palpitazioni cardiache, respiro accelerato, sudorazione) non sono necessariamente sintomi di ansia o segni che non affrontiamo bene la pressione. Al contrario, possiamo interpretarli come sintomi che il nostro corpo è carico di energia e ci sta preparando alla prossima sfida. La conclusione è che la scienza ha ormai dimostrato che la cosa importante è ciò che pensi dello stress – la storia che attacchi allo stress. Dirti che è una cosa buona anziché cattiva potrebbe fare la differenza tra un infarto da stress a 50 anni e una vita felice fino a 90.

Il successo è la mia unica opzione, il fallimento no.

Lose Yourself, Eminem

Qual è dunque la storia che ti sei raccontato a proposito dei soldi? Che cos’è che ti impedisce di realizzare il tuo sogno finanziario? Ti racconti che è troppo presto per incominciare a risparmiare? O troppo tardi per incominciare a ricostruire i tuoi investimenti? Che non guadagni abbastanza per mettere qualcosa da parte? O che il sistema ce l’ha con te, per cui non ci provi nemmeno? Forse la tua storia è: “Il governo ci ha riempiti di debiti, il sistema finanziario è in pezzi,” o “Non sono bravo con i numeri.” Ottima notizia: non ne hai bisogno! Se hai un telefono e una calcolatrice o riesci a scaricare la nostra app sul cellulare per rispondere a sei semplici domande su dove sei oggi, dove vuoi andare e cosa sei disposto a fare in cambio di un piano finanziario chiaro per diventare finanziariamente libero.

Forse la tua storia è: “Ci vogliono soldi per fare soldi.” Una delle prime persone a cui ho fatto leggere la prima versione di questo libro era convinto che “Non sarò mai finanziariamente libero a meno che non trovi il modo per fare un sacco di soldi. Quelli che partono con un sacco di soldi possono fare milioni, ma io no.” Dopo aver letto il capitolo su come costruire la tua macchina da soldi con Theodore Johnson – che non ha mai guadagnato più di 14.000 dollari all’anno eppure nel corso della vita li ha trasformati in 70 milioni – ha buttato la sua storia fuori della finestra. Theodore non era fortunato. Aveva un sistema semplice, lo stesso che stai per imparare.

Ecco la sua nuova storia, che potrebbe essere anche la tua: “Se uso questo semplice sistema basato sull’interesse composto, posso vivere come voglio davvero ed essere finanziariamente libero. Non ci sono limiti, se non quelli che io stesso mi impongo.”

Uno dei miei passi avanti finanziari si è verificato in corrispondenza di un importante cambiamento nella storia. Essendo cresciuto povero, avevo sempre associato la mancanza di soldi alla sofferenza di tutti i membri della famiglia. Ho giurato a me stesso, molto presto, che non avrei mai avuto un figlio finché non fossi stato un uomo di successo. Ho giurato a me stesso che un giorno sarei diventato così ricco che la mia famiglia non avrebbe mai, mai sperimentato l’umiliazione, la frustrazione e il dolore che avevo conosciuto durante l’infanzia, quando non potevamo pagare le bollette o mettere del cibo in tavola.

E ho mantenuto la mia promessa. A 18 anni guadagnavo circa 10.000 dollari al mese, che all’epoca sembrava una somma enorme. Lo è ancora. Ero talmente eccitato che corsi dai miei amici del paese, i ragazzi con cui ero cresciuto in povertà, e dissi: “Facciamo una follia: voliamo in Egitto e corriamo con i cammelli in mezzo alle piramidi!” Era uno dei miei sogni di bambino. E adesso potevo condividerlo con i miei amici. Ma la risposta fu ben diversa da quella che mi aspettavo: “È facile per te, riccastro.” Il disprezzo di quei ragazzi che consideravo amici mi scosse profondamente. Non volevo esibire i miei soldi. Volevo solo condividere la mia ricchezza con gli amici e vivere una vera avventura. Ma dovevo riconsiderare. Mi creai una nuova storia: una convinzione in base alla quale potevi guadagnare bene, ma non troppo, altrimenti le persone ti giudicavano male. Se guadagni troppo e ti distingui, non piaci più alla gente.

Per anni, quindi, guadagnai bene, ma il mio reddito non crebbe in maniera significativa. Finché raggiunsi un punto di svolta, uno stadio della vita in cui pensai: “Questo è ridicolo. Se potessi espandere la mia intelligenza, lo farei?” La risposta fu: “Ma certo!” Se potessi sperimentare e dare più amore, lo farei? Ma certo! Se potessi aumentare la mia capacità di donare, lo farei? Ma certo! Se potessi guadagnare di più e aumentare il mio benessere finanziario, lo farei? E la risposta fu: “Ma certo!” Per la prima volta, ebbi un’esitazione. Perché in ogni settore della vita sembrava naturale crescere, ma quando si arrivava ai soldi le cose cambiavano all’improvviso? Perché? Non aveva senso.

Ma io sapevo la verità. Avevo un profondo timore inconscio che le persone mi giudicassero male perché ero andato avanti anche in quel campo. Volevo piacere a tutti, volevo essere amato tanto che inconsciamente non solo consideravo il successo finanziario qualcosa di negativo, ma sabotavo il mio stesso successo. Come molte altre persone, mi dicevo che i soldi non erano spirituali. Che follia è questa? Chiunque sia diventato davvero ricco sa la verità – l’unico modo per diventare ricco e rimanere ricco è trovare un modo per fare per gli altri più di chiunque altro in un campo che la gente considera davvero importante. Se diventi una benedizione nella vita degli altri, anche tu sarai benedetto. I soldi sono una delle tante benedizioni, ma sono una benedizione. Sono una forma di libertà e abbondanza.

I soldi non sono altro che il riflesso della tua creatività, della tua capacità di concentrazione e della tua abilità nel creare valore e nel ricavarne un compenso. Se trovi un modo per creare valore per un grande numero di persone, avrai l’occasione di godere di una grande abbondanza economica nella tua vita.

Dovetti toccare quella soglia, il punto in cui ero stufo di vivere in quel modo, e vedere l’assurdità dei miei tentativi di essere come tutti. È vero: se diventi ricco, potresti essere guardato come “uno dell’1%”. In vita mia, da bambino, far parte dell’1% era un’aspirazione condivisa. Io venivo dal 99%, solo che non volevo accettarlo, per la mia famiglia o per la mia vita. Ma restare lì solo per adeguarmi alla massa, be’, non aveva senso. Decisi che ero stufo di dare la colpa agli altri perché non diventavo più ricco. La storia che mi raccontavo sui miei limiti finanziari doveva sparire. Avrei amato le persone, ma non avrei passato la vita a cercare di accontentarle – soprattutto sapendo che per accontentarle avrei dovuto restare piccolo. Sono profondamente convinto che il nostro creatore non ci abbia fatti per questo. Era ora per me di trovare un modo per guadagnare di più nello stesso modo in cui mi sforzavo di donare di più, di contribuire di più, di amare di più e di espandere le mie capacità intellettuali, emotive e spirituali.

Con questo cambiamento di prospettiva, all’improvviso – quando fu chiaro che questo era un campo in cui non potevo, ma dovevo espandermi – le strategie incominciarono a venirmi incontro; probabilmente erano sempre state lì, ma a causa della mia mentalità non le vedevo. Tutto il tuo mondo cambia quando cambi la tua storia.

Cambia la storia, cambia la vita. Divorzia dalla storia dei limiti e sposa la storia della verità, e tutto cambia. Te lo garantisco: quando ti liberi dalle storie limitanti, passi all’azione e trovi le strategie che funzionano, i risultati che puoi ottenere sono davvero miracolosi.

Voglio fare un ultimo esempio. Una mia cara amica, Julie, sceneggiatrice di successo che guadagna molto bene con il suo lavoro, sembrava incapace di fare passi avanti sul piano finanziario. Quando sia lei sia suo marito ebbero superato i 50 anni, avevano un piccolo mutuo su una bella casa, ma solo 100.000 dollari di risparmi – decisamente troppo pochi per poter andare in pensione. E i loro soldi erano investiti in un fondo comune “socialmente responsabile” che chiedeva alte commissioni e si mangiava gran parte del rendimento.

Il marito di Julie, Colin, voleva investire in modo più aggressivo, ma Julie si rifiutava addirittura di parlare di soldi con lui. Diceva di odiare Wall Street e tutto ciò che rappresentava. In effetti, l’idea stessa dei soldi la metteva a disagio. Per lei, i soldi erano il male.

Ma poi ci fu un passo avanti. Julie venne al mio seminario Unleash the Power Within (UPW), dove usiamo il potere di Strategia e di Storia e cambiamo lo stato della mente, del corpo e delle emozioni per produrre cambiamenti in tutti i settori della vita. Il seminario è una cosa intensa: uso la musica, i movimenti dinamici, l’umorismo e una serie di altri strumenti per mettere il pubblico in tensione – ed è allora che si verificano i passi avanti.

Lo scopo di Julie quel fine settimana era di dare una svolta alla sua vita finanziaria. Come ha fatto? Primo, ha ammesso che qualcosa doveva cambiare, altrimenti lei e Colin avrebbero avuto una terza età molto dolorosa. Finalmente si accorse che i suoi sentimenti negativi nei confronti dei soldi erano causa di continuo dolore nel suo matrimonio e nel suo futuro, e si chiese: “Da dove viene questa storia?” E allora Julie fece una cosa molto importante: scavò in profondità e si chiese: “È questo ciò che credo davvero? Noi non nasciamo pensando che i soldi siano buoni o cattivi. Da dove mi viene questa idea, quindi?”

Non dovette andare molto lontano per trovare la risposta. Entrambi i genitori di Julie sono cresciuti durante la Grande Depressione. Sua madre non ha mai potuto andare all’università, anche se i suoi voti erano straordinari. Ha invece lavorato come commessa in un grande magazzino per 9 dollari alla settimana e non osava lamentarsi dello stipendio basso o delle lunghe ore passate in piedi. Julie è cresciuta sentendo ripetere i racconti di come i ricchi sfruttavano i poveri, di come le banche e gli azionisti di Wall Street avevano distrutto l’economia e di come non ci si poteva fidare del mercato. Così nella mente di Julie si è creata l’associazione: “Se divento una ricca investitrice, sarò una persona cattiva e mia madre non mi amerà più.”

Julie capì che la storia che si era sempre raccontata sulla malvagità della ricchezza non era affatto la sua storia; era quella di sua madre. “I soldi sono all’origine di tutti i mali” era il mantra di sua madre, non il suo. Questa intuizione la scosse. La verità la rese libera e quelle parole persero ogni potere su di lei. (In realtà, quando andò alla ricerca della frase biblica, scoprì che non dice “I soldi sono all’origine di tutti i mali”, ma che è “l’amore dei soldi”, quando supera ogni altra cosa – amore, rapporti umani, partecipazione – a essere la premessa per un disastro assicurato.)

Fu una trasformazione sorprendente. Superata la sua storia limitante, Julie poté sedersi insieme al marito e parlare per la prima volta delle loro finanze. Colin fu emozionato perché poterono assumere insieme il controllo della loro vita finanziaria. Immagina quanto sia difficile costruire una ricchezza quando la tua convinzione profonda è che i soldi siano un male. Dismisero i loro costosissimi fondi comuni e trasferirono i loro risparmi in un portafoglio diversificato di fondi indicizzati con Vanguard. Poi intrapresero un piano finanziario a lungo termine, come quello che ti verrà esposto in queste pagine, che finalmente li mise sulla strada giusta per la libertà finanziaria.

Julia e Colin cambiarono la loro storia, e che cosa accadde? Impararono a giocare e a vincere, impararono a crearsi un reddito a vita – come farai tu nel capitolo 5.2. Julie e Colin impararono come mettersi in tasca da 150.000 a 250.000 dollari in più nel corso della loro vita di investitori semplicemente rinunciando a quei costosi fondi comuni. Come appare bella, adesso, la loro terza età!

Ricordati, tu conosci la risposta e il segreto è semplice: cambia la tua storia, cambia la tua vita. Divorzia da una storia di limitazione e sposa la verità. Tu puoi far succedere le cose.

LO STATO D’ANIMO

È difficile cambiare la tua storia quando sei in una brutta situazione. Se ti senti uno schifo, non pensi “La vita è bella!” Sei mai stato davvero arrabbiato con qualcuno e all’improvviso ti torna in mente ogni minima stupidaggine che quella persona ha fatto per irritarti? Quando sei in preda alla rabbia, si attiva una parte del cervello che fomenta quella condizione e subito emerge la storia che ti ci tiene attaccato.

Al contrario, se ti sei mai innamorato da perdere la testa, ti ricordi come ti appariva il mondo? Era come guardare attraverso lenti rosa: tutto era meraviglioso, no? Gli impiegati cafoni non contavano niente, per te; i più frignanti tra i mocciosi erano carini. Ecco come uno stato d’animo positivo può cambiare le apparenze – la tua storia.

La tua condizione mentale ed emotiva colora la tua percezione e qualsiasi esperienza. Quando lavoro con qualcuno – da atleti di fama mondiale a dirigenti di alto livello – per prima cosa cambio il suo stato d’animo. C’è una parte di te che, quando è accesa, può far accadere di tutto; ma quando è spenta, anche il mondo si spegne. Sai bene di che cosa sto parlando, no? Sai che ci sono dei giorni in cui prendi lo slancio e tutto scorre perfettamente senza nemmeno pensarci. Vinci a tennis. Dici esattamente la cosa giusta alla riunione ed esci dal negoziato con quello che volevi. D’altro canto, tutti abbiamo sperimentato il caso opposto: quando non ci ricordavamo l’indirizzo di casa, il nome del tizio con cui eravamo a cena o come si scrive la parola più semplice. È quella che chiamo la condizione di stupidità. Passano pochi minuti, e tutto ti torna alla mente: e ti ricordi la risposta perché il tuo stato d’animo è cambiato.

Lo scopo di questo libro non è di insegnarti a cambiare il tuo stato d’animo – questo l’ho fatto in molti altri libri e audio, programmi ed eventi dal vivo. Ma in estrema sintesi tu puoi cambiare subito e radicalmente ciò che provi (e non solo sperare di sentirti bene) imparando che se cambi il tuo corpo, cambi anche la tua mente.

Io insegno molti modi per creare immediati cambiamenti nel tuo stato d’animo, ma uno dei più semplici consiste nel cambiare quella che io chiamo la tua fisiologia. Puoi cambiare il tuo modo di pensare cambiando il tuo modo di muoverti e di respirare. L’emozione è legata al movimento. L’azione è la cura di tutte le paure. Pensaci: la paura è qualcosa di fisico. Te la senti in bocca, nel corpo, nello stomaco. Così il coraggio, e puoi passare dall’una all’altro nel giro di millisecondi se impari a cambiare radicalmente il tuo modo di muoverti, respirare, parlare, e a usare il tuo corpo. Io uso queste intuizioni da quasi quarant’anni per rimettere in sesto alcuni dei più grandi atleti, finanzieri e leader economici e politici del mondo. L’anno scorso, la Harvard University ha condotto uno studio scientifico che ha dimostrato la validità di questo approccio.

Amy Cuddy, psicologa sociale e professore a Harvard, ha offerto un esempio alla buona nel suo famoso TED Talk del 2012, quando ha chiesto al pubblico di cambiare atteggiamento per due minuti. Lo studio di Cuddy ha dimostrato che il solo fatto di assumere “posizioni di potere” o posture da potenti (pensa a Wonder Woman con le mani sui fianchi e le gambe ben piantate a terra; o al collega d’ufficio appoggiato allo schienale della sedia con le mani dietro la testa e i gomiti aperti – hai presente) aumentava il testosterone (l’ormone dei dominanti) del 20%, riducendo contemporaneamente il cortisolo (il principale ormone dello stress) del 25%. L’impatto di questi cambiamenti biochimici influisce immediatamente sulla tua disponibilità ad affrontare le paure e ad assumerti dei rischi. E tutto nel giro di due minuti, cambiando la postura del corpo. Nello studio di Cuddy, l’86% di coloro che assumevano pose di potere si dichiarava più disposto a correre dei rischi. Ma quando un secondo gruppo di volontari accettò di stare, in piedi o seduti, in atteggiamenti più passivi, cioè con le gambe o le braccia strettamente incrociate, il loro livello di testosterone scese del 10% e l’ormone dello stress aumentò del 15%. Fra questi uomini e donne, solo il 60% (cioè molti meno) si comportarono assertivamente. Ricordati che questi non erano cambiamenti psicologici, ma veri cambiamenti biochimici, ormonali. Quello che avevo insegnato per 38 anni e che tutti i miei studenti sapevano per esperienza che era vero, adesso era confermato dalla scienza. Che cosa vuol dire? Vuol dire, sostanzialmente, che tu oscilli. Se hai il passo deciso, sei pronto a metterti in fila, a correre i rischi necessari e a dare forma al tuo mondo. Due minuti in posizione possono portare ai cambiamenti che o insegnano al tuo cervello a essere sicuro di sé, deciso e tranquillo, o a reagire attivamente allo stress. Il nostro corpo può cambiare la nostra mente!

C’è stato un momento nella mia vita in cui ero sovrappeso e depresso, vivevo in un appartamento-studio a Venice, California, guardando i miei mobili vuoti e ascoltando dischi di Neil Diamond. Pauroso, eh? Un giorno è passato un amico che non mi vedeva da molto tempo. Mi ha dato un’occhiata e mi ha detto: “Ragazzo mio, cosa ti è successo?” Questo mi ha fatto uscire dalla trance. In quel preciso momento ho deciso di rompere l’incantesimo.

Mi misi le scarpe da corsa e presi il walkman. (Sì, sono abbastanza vecchio da averne posseduto uno.) E in quel tempo bisognava essere fedeli alla propria musica: si aveva un album da ascoltare, non 10.000 canzoni fra cui scegliere. Scelsi la leggendaria rock band Heart, misi la canzone Barracuda e lasciai che il ritmo mi accendesse. Incominciai a correre, deciso a correre più veloce e più a lungo di quanto avessi mai fatto in vita mia, e a non fermarmi finché non avessi sputato sangue. Dire che ero deciso a superare i miei limiti sarebbe davvero troppo poco.

Sono sicuro che dovevo essere uno spettacolo piuttosto ridicolo, dati i miei 17 chili di peso in eccesso e la mia pancetta che ballonzolava su e giù nel vento mentre correvo come un gorilla. Quando letteralmente non riuscii più a respirare, caddi sulla spiaggia e afferrai il quaderno che mi ero portato dietro. E in quello stato di assoluta certezza, determinazione, esilarato e spossato, mi misi seduto e scrissi tutto quello che non avrei più tollerato in vita mia. Com’era il mio corpo, la mia pigrizia, le mie relazioni superficiali e le mie finanze disastrose. Sulla pagina di fronte, scrissi quello che ero deciso a creare nella mia vita – e in quello stato di eccitazione e di rinvigorimento, mi sentii certo che avrei trovato il modo.

Nello stato d’animo giusto, tu svilupperai una storia forte. La mia storia era: “Tutto questo finisce qui e adesso; la mia nuova vita incomincia oggi.” E lo volevo con ogni grammo del mio essere. Scoprii che quando cambi il tuo stato d’animo e la tua storia, trovi o inventi la strategia per fare quello che sei assolutamente deciso a fare. È così che fai davvero dei passi avanti – che crei un nuovo stato d’animo con una nuova storia e una strategia sperimentata.

Riuscii a perdere più di 13 chili nei successivi 30 giorni, e tutti i 17 chili in poco più di sei settimane. Ero maniacalmente determinato. Quel giorno stabilii nuove regole riguardo a chi ero e a che cosa volevo. Non sono cambiato nei 30 e passa anni successivi (e neanche il mio peso è più tornato a quei livelli).

Passai da guadagnare meno di 38.000 dollari all’anno a più di 1 milione nel giro di un anno o poco più. Era un cambiamento che allora non riuscivo nemmeno a immaginare. Cosa ancor più importante, recuperai la forma fisica ed emotiva – le due forze che davvero determinano lo svolgimento di una vita. Determinazione, fede e coraggio incominciarono a essere le forze che guidavano ogni mio progresso.

Puoi essere circondato da grandi strategie, ma ti resteranno invisibili a meno che tu non ti metta in una condizione di forza, di determinazione e di autonomia. Una condizione che automaticamente nutre le convinzioni e le storie che puoi, devi e vuoi raggiungere – e per cui ti impegni. Stato d’animo e storia insieme ti permetteranno non solo di trovare le strategie che funzionano, ma di attuarle e di sperimentare le ricompense che desideri e meriti. Mi segui con attenzione? C’è qualche settore della tua vita molto inferiore alle tue attese? È ora di cambiare uno o più di questi elementi.

Ricorda: tutti riceviamo quello che tolleriamo. Smettila quindi di tollerare scuse dentro di te, convinzioni limitanti del passato o stati d’animo incerti e timorosi. Usa il tuo corpo come strumento per passare in un luogo di pura volontà, determinazione e dedizione. Affronta i tuoi problemi a testa alta, con la convinzione che i problemi sono semplici cunette sulla strada dei tuoi sogni. E da lì, quando passi all’azione – con una strategia efficace e sperimentata – riscriverai la tua storia.

È ora di non essere più uno dei tanti, ma di diventare uno dei pochi. Uno dei pochi che si alzano in piedi, prendono possesso delle loro potenzialità in campo finanziario e in tutti gli aspetti della vita. Molte persone partono con grandi aspirazioni, ma si accontentano di una vita e di uno stile di vita molto al di sotto delle proprie capacità. Lasciano che la delusione li distrugga. Le delusioni sono inevitabili quando tenti di fare qualcosa di grande. Lascia invece che le delusioni ti guidino alla ricerca di nuove risposte; controlla le tue delusioni. Impara da ogni fallimento, agisci in base a ciò che hai imparato e il successo sarà inevitabile.

La prossima volta che trovi una ragione per cui non puoi fare qualcosa, quando sai nel profondo del tuo cuore che il tuo spirito non ha limiti, datti del cretino. Cambia stato d’animo. Cambia obiettivo. Torna alla verità. Modifica il tuo approccio e vai a caccia di quello che desideri davvero.

Ok, fa’ un bel respiro. Oppure grida forte. Alzati, scuotiti, muoviti. Con questi 7 miti – queste limitazioni del passato – ormai fuori gioco, è ora di passare al passo n. 3 dei nostri 7 che portano alla Libertà Finanziaria. Ti insegnerò come vincere a partire da un numero preciso – un numero che rispecchia la perfetta realizzazione del tuo sogno finanziario. Poi creeremo un piano, implementeremo quel piano e troveremo dei modi per velocizzarlo, in modo che tu possa realizzare i tuoi sogni più rapidamente di quanto abbia mai immaginato.

 

PARTE 3

QUAL È IL PREZZO DEI TUOI SOGNI? DATTI LA POSSIBILITÀ DI VINCERE

 

CAPITOLO 3.1

QUAL È IL PREZZO DEI TUOI SOGNI? DATTI LA POSSIBILITÀ DI VINCERE

Tutti gli uomini sognano, ma non nello stesso modo.

  1. E. Lawrence

Di solito incomincio i miei seminari finanziari con una domanda: “Qual è il prezzo dei vostri sogni?” Poi invito le persone ad alzarsi in piedi e a dirmi di che cosa avrebbero bisogno per sentirsi finanziariamente sicuri, indipendenti o liberi. La maggior parte non ne ha idea. Tutti si guardano in giro e si stringono nelle spalle, magari poi qualcuno alza la mano. In centinaia di seminari con centinaia di migliaia di persone di ogni tipo, ho sentito ogni risposta immaginabile.

Lascia che te lo chieda personalmente, adesso: di quanti soldi avresti bisogno per essere finanziariamente sicuro, indipendente o libero? Tira pure a indovinare. Non importa se sbagli, o se dici un’assurdità. 1 milione di dollari? 5 milioni? 500 milioni? Fermati un secondo, adesso, ascolta il tuo istinto e scrivi il numero, sul margine di questo libro o su un pezzo di carta. È importante scriverlo, perché scrivendolo lo si fissa e lo si rende reale.

L’hai fatto? Ben presto capirai perché questo passo è una prima azione importante.

Ora, la mia esperienza mi dice che, se assomigli alla maggior parte delle persone, questo numero probabilmente ti sembra un po’ grande, al momento, giusto? Be’, continua a leggere, perché stiamo per fare qualche piccolo esercizio per insegnarti ad addomesticare questo numero. E scommetto che scoprirai che può essere reso molto più piccolo di quel che credevi. Infatti imparerai che non c’è un solo “numero magico”, perché ci sono cinque diversi livelli di sogni finanziari che ti renderanno libero. E non importa se sei appena all’inizio o alla vigilia della pensione, non importa se il tuo bilancio in questo momento è solido o traballante, io ti garantisco che almeno uno o due di questi sogni saranno a portata delle tue mani. Come? Il punto di partenza è capire ciò di cui hai davvero bisogno.

Recentemente, in uno dei miei programmi high-end,1 un giovane in fondo alla sala si è alzato e ha dato un prezzo ai suoi sogni. Ha tirato indietro le spalle e ha annunciato: “Un miliardo di dollari.”

Si sono levati molti “oooh” e “aaah” dal pubblico. Quella persona non aveva ancora trent’anni, era uno dei partecipanti più giovani e probabilmente non aveva ancora guadagnato il suo primo milione. Così gli chiesi di riflettere su ciò che voleva dire davvero quel numero.

Ricordi che nel capitolo 1.4 abbiamo detto che tutto ciò che le persone fanno lo fanno per un motivo? Per aiutarti, ci sono 6 esigenze umane fondamentali: Sicurezza/Comfort, Incertezza/Varietà, Significatività, Amore e Relazioni, Crescita, Partecipazione. Perché dunque quel giovane voleva un miliardo di dollari? A quale di queste esigenze tentava di rispondere? La Sicurezza? Si può ottenere Sicurezza nella vita con molto meno di un miliardo di dollari. La Varietà? Si può avere Varietà in abbondanza con un milione di dollari, o anche con molto meno, no? Amore e Relazioni? Difficile. Con un miliardo di dollari, molte persone vorranno entrare a far parte della sua vita, come i vincitori della lotteria che all’improvviso scoprono parenti e amici che non sapevano di avere. Con tutti quei soldi avrà molte conoscenze, certo, ma non quelle che desidera e di cui ha bisogno. Crescita e Partecipazione? Dal suo atteggiamento, dubito che fossero in cima alla lista del giovanotto quando ha fatto quel numero.

Se consideri l’elenco delle esigenze umane, qual è quella per lui più importante? Chiaramente la Significatività. Come ha detto, con un miliardo di dollari la gente l’avrebbe preso sul serio. Sarebbe stato importante. Può darsi che sia vero. Ma il problema è che quando avrà un miliardo, non gli basterà più – perché quando cerchi la Significatività, ti confronti sempre con qualcun altro. E c’è sempre qualcuno più grande, più alto, più forte, più veloce, più ricco, più divertente, più giovane, più bello, con lo yacht più grosso, la macchina più lussuosa, la casa più confortevole. Non c’è niente di male nel cercare la Significatività, ma se diventa la tua esigenza n. 1 non sarà mai soddisfatta.

Invece di fargli la morale, decisi di dimostrargli che poteva sentirsi significativo con molti meno soldi – il che gli avrebbe facilitato la vita. Dopotutto, quello che aveva detto era un numero a caso. Dire che aveva bisogno di un miliardo di dollari gli dava la sensazione di avere un obiettivo importante. Ma il problema, quando hai un obiettivo così enorme in testa – se la tua pancia non crede che sia realizzabile – è che il tuo cervello lo rifiuta. È come vivere una menzogna. Ti è mai successo? Elabori un obiettivo stragigantesco e nella tua testa senti una vocina che dice: “Ma chi vuoi prendere in giro?” La verità è che non riuscirai a realizzarlo finché non si radicherà nel tuo subconscio – la parte della tua mente che fa battere il tuo cuore 100.000 volte al giorno senza che tu debba pensarci.

Ti è mai capitato di essere alla guida della macchina e di perderti nei tuoi pensieri e all’improvviso alzare gli occhi ed esclamare: “Dio mio, ma chi ha guidato negli ultimi cinque minuti?” Per fortuna abbiamo questo straordinario angelo custode, il nostro subconscio.

Per capire come funziona questo processo, da’ un’occhiata all’immagine qui sotto. Immagina che il tuo cervello sia diviso in una metà superiore e una metà inferiore. La metà superiore è la mente conscia, la metà inferiore è il tuo subconscio.

Le idee tentano continuamente di trovare alloggio nella tua testa – idee come “Guadagnerò 10 milioni di dollari!” o “Sarò finanziariamente libero entro i 40 anni!” Ma il tuo cervello conscio ribatte: “Fila via! Non è assolutamente possibile che succeda!” Velocemente rifiuta l’idea grandiosa e la rilancia nello spazio come una pallina da tennis. Ma se dentro di te decidi con assoluta certezza che “Ce la farò!” e incominci a elaborare un piano, succede una cosa straordinaria. Incominci a sviluppare la certezza di potercela fare. E con la nuova sicurezza, all’improvviso vedi che c’è un modo per farcela. Troverai un modello che ha già ottenuto quello che vuoi e passerai all’azione. L’obiettivo penetra nel subconscio e si mette al lavoro per trasformare i tuoi sogni in realtà. È allora che avvengono le magie!

Ora, io non so se pensi di aver bisogno di un miliardo di dollari per realizzare i tuoi sogni finanziari. Ma sono pronto a scommettere che il numero che hai scelto per sentirti finanziariamente sicuro o indipendente fa un po’ paura. Quasi tutti rendono la cifra più grande del necessario, perché non perdono tempo a calcolare quanto costa davvero vivere con stili di vita diversi. Ed è per questo che molte persone non incominciano nemmeno a lavorarci su. Parlano, si eccitano, raccontano il loro grande sogno, ma non agiscono mai. Perché? Perché psicologicamente non hanno la Sicurezza di potercela fare. E la Sicurezza è la prima esigenza umana che influisce sui nostri comportamenti e sulle nostre azioni. È un fatto. Se non sei riuscito ad agire finanziariamente, è in parte perché sei insicuro, non sai cosa sia giusto o sbagliato e quale approccio avrà successo o fallirà. Oppure ti senti oppresso dalla complessità del sistema che nessuno si è preso la briga di spiegarti chiaramente. Essendo insicuri, decidiamo di non fare nulla o almeno di procrastinare. Rimandiamo a domani quello che dovremmo fare oggi.

Per aiutare il mio aspirante miliardario a identificare il vero prezzo dei suoi sogni, in modo che potesse penetrare nel suo inconscio e realizzarsi, gli feci qualche domanda. Sono le stesse domande che farò a te fra poco per guidare il tuo cammino.

Incominciai a chiedere al mio giovane amico come sarebbe stato il suo stile di vita se avesse avuto un miliardo di dollari. Ci pensò un momento e poi rispose: “Avrei il mio Gulfstream personale!”

“Il tuo jet!” dissi io. “E dove voleresti?”

“Be’, io vivo a New York,” rispose. “Probabilmente andrei alle Bahamas. E probabilmente a Los Angeles per qualche riunione.”

Gli feci scrivere quante volte l’avrebbe usato in un anno e lui immaginò come minimo 12 volte. E quanto gli sarebbe costato un jet? Lo cercammo e scoprimmo che un Gulfstream G650 gli costerebbe circa 65 milioni; un Gulfstream IV usato, solo 10 milioni. Esclusi il carburante, la manutenzione e il personale. Poi cercammo quanto costa noleggiare un jet privato invece di possederne uno: un jet di medie dimensioni era più che sufficiente per lui e tre familiari, e questo costa circa 2500 dollari all’ora. Per 100 ore all’anno, più o meno, farebbe un totale di 250.000 dollari all’anno; 500.000 se avesse voluto usare sempre un Gulfstream da 5000 dollari all’ora. Molto meno di quanto costa la manutenzione annua di molti jet, e meno dell’1% di quanto sarebbe costato acquistare quel Gulfstream. Dal palco, vedevo i suoi occhi che brillavano e la mente che lavorava.

“Che cos’altro compreresti con quel miliardo di dollari?”

“Un’isola privata!”

Questa è una cosa che capisco bene. Io possiedo un piccolo paradiso su un’isola delle Fiji. Era un sogno che coltivavo fin da quando ero ragazzo, quello di trovare un rifugio in cui portare a vivere parenti e amici. Poco dopo i 20 anni ho viaggiato in tutte le isole del mondo alla ricerca della mia Shangri-La. Quando arrivai alle Fiji, la trovai. Un posto non solo bellissimo, ma con bella gente. Non potevo permettermelo, allora, ma acquistai una porzione di un piccolo resort per escursionisti con 125 acri di terreno. Non avevo i soldi e probabilmente non fu il migliore degli investimenti, all’inizio, ma era parte di quello che chiamo il mio Paniere dei sogni – te ne parlerò più avanti. Comunque, ce la feci e sono orgoglioso di dire che, nel corso degli anni, l’ho acquistata tutta e l’ho trasformata in una riserva ecologica con più di 500 acri di terreno e quasi tre miglia di costa oceanica. Ho fatto del Namale Resort & Spa il primo resort delle Fiji negli ultimi 10 anni, sempre presente fra i migliori 10 del Pacifico meridionale. Ma quando mai ci vado, in questo paradiso? Con la mia agenda folle, tra le quattro e le sei settimane all’anno. Il mio sogno si è dunque avverato: tutti gli altri si divertono moltissimo, là!

Dissi al mio giovane amico: “Se vuoi goderti la tua isola, non devi essere nel settore alberghiero. E fidati, ci starai al massimo per poche settimane all’anno.” Controllammo i costi e scoprimmo che poteva comperare un’isola delle Bahamas per 10 milioni di dollari – poi però doveva spenderne fra i 30 e i 40 per costruire un piccolo resort! Oppure poteva affittare il Necker Island Resort del mio amico Richard Branson per una settimana e portarci amici e parenti per meno di 350.000 dollari, servito e riverito da uno staff di 50 persone. In 10 anni, gli costerebbe solo 3,5 milioni di dollari, contro i 30 o 40 milioni, e senza spese di manutenzione.

Passammo in rassegna il suo elenco, e indovina quanto ci voleva per mantenere lo stile di vita che desiderava per il resto della sua vita? Calcolando i costi reali anche dei suoi sogni più selvaggi, e non solo delle sue esigenze, si arrivava a un totale non di 1 miliardo, né di 500 milioni, né di 100 milioni, né di 50 milioni di dollari, ma di 10 milioni di dollari per avere tutto quello che sognava e non dover mai lavorare per pagarselo – e i suoi sogni erano giganteschi! La differenza tra 10 milioni e 1 miliardo è enorme. Sono cifre che stanno in universi differenti!

Il problema, quando si parla di grandi numeri, è che le persone non riescono a capire che cosa vogliono dire in realtà. C’è una differenza sostanziale tra 1 milione, 1 miliardo e 1000 miliardi. Anche il presidente Obama parla di milionari e miliardari mettendoli uno accanto all’altro, come se fossero quasi la stessa cosa – non è vero! Lascia che te lo dimostri. Facciamo un piccolo test. Voglio che provi a rispondere la prima cosa che ti viene in mente. Questo esercizio ti aiuterà a mettere in prospettiva il milione, il miliardo e i 1000 miliardi – una cifra che il governo usa sempre più spesso. A Washington, anzi, il bilione è il nuovo miliardo, dicono.

La prima domanda è: quand’era un milione di secondi fa? Rifletti un istante, anche se non lo sai – che cosa rispondi?

La risposta è: 12 giorni. Ci sei andato vicino? Non preoccuparti, la maggior parte delle persone non ne ha la minima idea. Se ci sei arrivato, complimenti. Adesso facciamo un passo avanti. Visto che hai un’idea di milione (un milione di secondi sono 12 giorni), quand’era un miliardo di secondi fa? Forza, prova a indovinare, di’ un numero. La risposta è: 32 anni fa. Ci sei andato vicino? Per molte persone, è un lungo periodo di tempo. Ecco la differenza tra un milionario e un miliardario: 12 giorni o 32 anni! Capisci che cosa intendo quando dico che sono “universi differenti”? Non puoi mai mettere milionari e miliardari nella stessa categoria, come se parlassi della stessa cosa.

Per concludere: quando senti che il governo USA ha 17.000 miliardi di debito, quant’è 1000 miliardi? Se un miliardo di secondi sono 32 anni, 1000 miliardi sono 32.000 anni (31.689, per l’esattezza)! Risaliamo a un’era in cui gli esseri umani non si chiamavano nemmeno esseri umani! Questo esercizio serve a farti capire che noi facciamo confusione con i grandi numeri, ma se restiamo attaccati ai fatti uno stile di vita straordinario probabilmente costa meno di quello che pensi.

Torniamo al nostro aspirante miliardario. Ora non fraintendermi: 10 milioni di dollari sono sempre una bella sommetta, ma probabilmente raggiungibile per un giovane imprenditore nel corso della sua carriera. Chi lo sa? Potrebbe finire davvero miliardario – se inventa il prossimo Instagram… Ma in caso contrario? Potrebbe comunque vivere la vita straordinaria che sognava con il 99% di soldi in meno di quelli che pensava fossero necessari. Non ha bisogno di essere miliardario per vivere come uno di loro.

Scommetto che, una volta scoperto il vero prezzo dei tuoi sogni, il numero che ti porterebbe dove vuoi sarebbe molto più piccolo di quello che pensi! E ricordati sempre della fondamentale verità: la vita non ha a che fare con i soldi, ma con le emozioni. Il vero obiettivo è lo stile di vita che desideri, non gli oggetti. Quando muori, qualcun altro si prenderà quelle cose. Non sono tue. Io non mi illudo: per quanto mi piaccia e mi sia caro il “mio” resort alle Fiji, so di esserne solo il custode. Un giorno qualcun altro ne diventerà il proprietario. Ma sono felice di averlo trasformato in una meta a cui arrivano persone da tutto il mondo per provare gioia, amore e avventura. È parte della mia eredità – e questo dà gioia a me. Possedere cose non è l’obiettivo. I soldi in sé non sono l’obiettivo. Il nostro valore non dipende dal peso del nostro conto in banca, ma dal peso della nostra anima. La via per la ricchezza, i posti in cui i soldi ci possono portare, il tempo e la libertà e le opportunità che i soldi garantiscono – ecco quello che cerchiamo davvero.

Possiamo avere tutto. Solo non tutto insieme.

Oprah Winfrey

Prenditi un momento, adesso, e pensa a quello che vorresti davvero comprare con i tuoi soldi. Non tutti vogliono vivere come Donald Trump o Floyd “Money” Mayweather! Sogni di viaggiare per il mondo, esplorare antiche città o fotografare i leoni nel Serengeti? Di possedere una casa sulla spiaggia alle Bahamas o un attico a New York? Di fondare una tua azienda – la prossima Snapchat, o di dare un contributo straordinario all’umanità, la prossima Charity Water? Di fare una cosa semplice, come mandare i tuoi figli all’università e avere ancora abbastanza per una casa in campagna con un grande orto? O il tuo sogno è solo la pace interiore – sapere che sei libero una volta per tutte da debiti e preoccupazioni? Dovunque ti portino i tuoi sogni, io ti mostrerò la strada per arrivarci. E anche se non arrivi fino alla cima, puoi realizzare i sogni per te più importanti e festeggiare le vittorie durante il cammino. Perché i soldi sono un gioco di emozioni, e noi vedremo dei numeri che ti faranno scattare dei campanelli e dire: “Ne sono sicuro! Prometto a me stesso che riuscirò ad arrivare fin là!”

Come tutti i viaggi, prima di partire bisogna che tu sappia dove sei. Faremo insieme qualche semplice calcolo. Se non hai mai avuto tempo di pensare a ciò che serve per raggiungere i tuoi obiettivi finanziari, non sei l’unico. Spesso molti di coloro che hanno guadagnato milioni di dollari non hanno elaborato un piano per sostenere il proprio stile di vita senza dover lavorare almeno una parte del tempo. E come abbiamo già detto, più di metà degli americani, compreso il 46% di tutti i consulenti finanziari, non ha nemmeno provato a calcolare quanti soldi gli serviranno per andare in pensione! Perché non conosciamo i fondamenti della nostra situazione finanziaria? La prima ragione che ho trovato, dopo aver parlato con centinaia di migliaia di persone di cento diversi paesi, è che le persone hanno paura di sapere.

È come salire sulla bilancia. Sai di essere ingrassato, ma non vuoi sapere quanto. È una forma di negazione, un modo per rimandare il cambiamento. Pugili e lottatori ci salgono sopra ogni giorno, perciò se il loro peso è fuori norma se ne accorgono subito e possono fare qualcosa. Tu non puoi gestire la tua salute se non la misuri. E lo stesso vale per le tue finanze. Non puoi raggiungere i tuoi sogni finanziari se non sai esattamente quello che ti serve per arrivarci. Io sono qui per aiutarti a distinguerti dalla massa che quando si parla dei suoi soldi nasconde la testa sotto la sabbia. (Se le somme ti confondono, ricordati che il tuo cellulare contiene anche una calcolatrice.)

Ma prima osserviamo questi cinque sogni finanziari. Quando dico “sicurezza finanziaria”, “vitalità finanziaria”, “indipendenza finanziaria”, “libertà finanziaria” e “libertà finanziaria assoluta”, queste espressioni hanno lo stesso significato per te? Suscitano emozioni che provocano cambiamenti nel tuo corpo quando le pronunci ad alta voce? Prova. Qual è più eccitante: sicurezza o vitalità? Vitalità o indipendenza? Indipendenza o libertà? E libertà assoluta? Ciascuno di questi cinque sogni finanziari è più grosso del precedente, no? E le cifre necessarie per raggiungerli saranno diverse.

Di questi cinque sogni, potrai scoprire di essere interessato solo a due o tre. Per qualcuno, la sicurezza finanziaria è una cosa che cambia la vita e garantisce un’enorme libertà. Così, nel pensare questo esercizio, ho incluso questi sogni come passi sulla strada della libertà finanziaria assoluta. O, se ti ricordi della montagna di cui abbiamo parlato in precedenza, come campi base lungo la scalata verso la vetta. E ricordati, non tutti vogliono arrivare fin sulla cima dell’Everest. Per alcuni di noi la vitalità finanziaria sarebbe una benedizione, e l’indipendenza ci farebbe sentire sulla luna! Non tutti questi sogni sono un dovere per tutti.

Ti inviterò a leggerli tutti e cinque e a scegliere i tre per te più importanti. Avrai tre obiettivi: a breve, a medio e a lungo termine. Questo perché non costruiamo sui fallimenti, costruiamo solo sui successi. Se punti solo alla grossa cifra in un futuro lontano, potrebbe sembrarti troppo lontana, o troppo grossa. E di conseguenza potresti non incominciare mai il viaggio. Abbiamo bisogno di un bersaglio abbastanza vicino da poter essere sicuri di raggiungerlo, e in un tempo relativamente rapido. Questo ti spingerà ad agire e a realizzare obiettivi a breve termine. E ricordati di valorizzare le vittorie durante il percorso. Perché aspettare di essere finanziariamente indipendenti per festeggiare? Perché non vincere a diversi livelli? Questo ti incoraggerà, ti emozionerà e ti darà la carica giusta.

Ci vuole altrettanta energia sia per desiderare che per pianificare.

Eleanor Roosevelt

SOGNO N. 1:
SICUREZZA FINANZIARIA

Che cosa vuol dire sicurezza? Invece di darti una definizione, lascia che ti chieda: come ti sentiresti se queste cinque cose fossero pagate per tutto il resto della tua vita, senza che tu debba più lavorare?

  1. Il mutuo per la tua casa – pagato per sempre. Non devi più lavorare per pagarti la casa!
  2. Le forniture di casa – pagate per sempre. Non devi più lavorare per pagare la bolletta del telefono o per accendere le luci.
  3. Tutto il cibo per la tua famiglia – pagato per sempre.
  4. Le esigenze fondamentali di trasporto.
  5. Le assicurazioni di base – tutte pagate senza dover più lavorare un solo giorno della tua vita.

Scommetto che la qualità della tua vita sarebbe piuttosto soddisfacente, no? Ti sentiresti abbastanza al sicuro sapendo che queste spese sono coperte.

Ora, c’è una buona notizia: ricordi il numero che ti ho fatto scrivere prima – la cifra che ritenevi necessaria per essere finanziariamente sicuro e libero? Probabilmente non era estrema come quella del mio aspirante miliardario, ma probabilmente sembrava abbastanza grossa, no? Ebbene, scommetto che quando avremo analizzato questi numeri resterai sorpreso dal fatto che il tuo sogno di Sicurezza finanziaria è probabilmente molto più vicino di quel che pensavi. Oppure, se sei uno dei pochi che partono troppo bassi, tornerai alla realtà e conoscerai il numero preciso necessario a realizzare i tuoi sogni finanziari.

Ti suggerisco di usare la tabella sottostante e di scrivere quanto spendi per queste cinque cose ogni mese. È molto semplice. Qual è la rata attuale del tuo mutuo? (Se sei in una fase della vita in cui non possiedi ancora una casa, scrivi l’affitto mensile. Oppure puoi ipotizzare, calcolando online, quanto sarebbe il tuo mutuo per una casa non ideale, ma giusta per incominciare.) Se hai i resoconti, ottimo. Poi, a quanto ammontano ogni mese le tue bollette? Terzo, quanto spendi in cibo? Continua, e se non hai la cifra tira a indovinare – puoi sempre tornare a correggerla in seguito, ma non perdere lo slancio. Scrivi un numero ragionevole. Oppure prendi il resoconto della banca o vai online e trova le cifre. Per non perdere lo slancio, se non fossero facili da recuperare in questo momento, lascia che ti faccia un esempio.

Ti ricordi della mia amica Angela, che ti ho presentato nella parte 1? Ha 48 anni ed è single. Sta cercando di capire che cosa ci vorrebbe per essere finanziariamente sicura. La sua prima idea era 3 milioni di dollari. È possibile? Siamo almeno nei dintorni? Le ho chiesto di fare questo esercizio e di scrivere le cinque spese principali che ha ogni mese. Si è scoperto che rientrava quasi esattamente nella media nazionale, come puoi vedere nell’elenco qui sotto.

  1. Affitto o mutuo:…………dollari al mese (media di Angela: 1060 dollari)
  2. Cibo e casa:………….. dollari al mese (media di Angela: 511 dollari)
  3. Gas, luce,
    acqua, telefono:………….. dollari al mese (media di Angela: 289 dollari)
  4. Trasporti:………… dollari al mese (media di Angela: 729 dollari)
  5. Assicurazioni:………… dollari al mese (media di Angela: 300 dollari)
    Totale…………………… dollari al mese (media di Angela: 2889 dollari)
    Totale delle spese base al mese:……………………x 12 = ……. all’anno (media di Angela: 34.668 dollari; media USA: 34.000 dollari)

Alla fine le ho chiesto di fare la somma e di moltiplicare il risultato per 12. Ha ottenuto così la cifra che le serve ogni anno, per tutta la vita, per coprire queste spese senza dover lavorare – cioè per essere finanziariamente sicura. Come puoi vedere, la sua cifra è praticamente identica alla media americana.

Ora, come può fare Angela per avere 34.000 dollari all’anno senza lavorare? Ricorda che sta costruendo una macchina da soldi. Ha automatizzato i suoi risparmi, mettendo da parte il 10% del suo reddito, che viene investito in fondi indicizzati a basso costo con un tasso di crescita stimato del 6%. (Questa è la percentuale che secondo Jack Bogle il mercato renderà nei prossimi dieci anni. Ma il rendimento medio delle azioni è stato del 9,2% negli ultimi 20 anni.) Abbiamo inserito i dati nel calcolatore di ricchezza, come farai tu nel prossimo capitolo, e Angela ha scoperto che invece dei 3 milioni che credeva necessari per la sua Sicurezza finanziaria avrà bisogno di accumulare appena 640.000 dollari nel suo Fondo Libertà per avere quei 34.000 dollari all’anno a vita – meno di un quarto della somma che credeva di aver bisogno!

All’inizio è rimasta scioccata. Mi ha chiesto incredula: “Non avrei bisogno di altro? Ma dovrei ancora lavorare, no?” Le ho risposto che senza dubbio lo farà, ma non per pagarsi la casa, il cibo, i servizi, i trasporti o le cure fondamentali. Tra l’altro, questi cinque campi, in media, rappresentano il 65% delle spese delle persone. Così adesso Angela sapeva come pagare il 65% delle sue spese senza lavorare. E ricordati che molti di noi vogliono fare qualcosa di significativo. Senza lavoro, diventiamo un po’ matti. Quello che non vogliamo è dover lavorare! Poteva lavorare part-time per pagare il resto delle spese o full-time e usare lo stipendio per altre cose. Le ho chiesto come si sarebbe sentita se tutto, dalla casa ai trasporti, fosse stato già pagato senza bisogno che lei lavorasse. “Straordinario!” ha detto. “È un obiettivo raggiungibile. È una cosa che posso immaginare di riuscire a fare.” “Esatto!” ho detto io. E quello che si vedeva nei suoi occhi era una sensazione di sicurezza, e siccome era sicura, aveva un motivo per agire.

Le ho ricordato: “Bada bene, questo non dev’essere il tuo unico obiettivo. Potrebbe essere il tuo obiettivo a breve termine.” Alcune persone vogliono solo la Sicurezza finanziaria, come un anziano colpito dalla crisi del 2008. Ma per chi è di mezza età o più giovane, questo è un obiettivo da superare – basta che tu sappia qual è la tua cifra e agisca in base ai 7 passi di questo libro.

Se ti chiedi quanto tempo ci vuole per accumulare la tua cifra, quale che sia, fatti coraggio. Non devi fare questo calcolo. Lo faremo nel prossimo capitolo, “Qual è il tuo piano?” Insieme, ne creeremo tre, di piani: un piano prudente, un piano moderato e un piano aggressivo. E tu deciderai quale di questi piani sia il più gestibile e a portata di mano.

Ricordi l’aspirante miliardario? Il reddito necessario per garantirgli la Sicurezza finanziaria era di soli 79.000 dollari. Una bella distanza rispetto a 1 miliardo. La tua cifra potrà essere più alta o più bassa. Per adesso ti basti sapere la cifra annuale che devi guadagnare per raggiungere la Sicurezza finanziaria. Se non l’hai già fatto, calcola questa cifra qui sotto.

  1. Affitto o mutuo:……………………………… al mese
  2. Cibo e casa:…………………………………… al mese
  3. Gas, luce, acqua e telefono:………………… al mese
  4. Trasporti:……………………………………… al mese
  5. Assicurazioni:………………………………… al mese
  6. Totale:………………………………………… al mese
  7. Spese base mensili:……… × 12 = ………… all’anno

Prima di passare al prossimo obiettivo, dobbiamo parlare di una cosa che è una semplice necessità, non un sogno. Ed è una cosa che quasi tutti dovrebbero poter ottenere in tempi relativamente brevi, anche se pochi ce l’hanno: un fondo di emergenza/protezione. Secondo uno studio del 2014 delle università di Princeton e Chicago, il 40% degli americani dice che, se ne avesse bisogno, non saprebbe dove trovare 2000 dollari. Argh! Ma è terrificante! Perché dobbiamo avere una fonte di liquidità di emergenza a disposizione? Se ci fosse un’interruzione imprevista del tuo reddito? Succede quasi a tutti, prima o poi nella vita. Può trattarsi di un problema di salute, di un problema di lavoro, della perdita del lavoro. Per questo hai bisogno di un po’ di soldi per tirare avanti da 3 a 12 mesi. Ma per molte persone, 3 mesi sono un periodo troppo breve e 12 mesi sembrano troppo lunghi. Così magari incominci a mettere da parte qualche mese e a poco a poco aumenti fino a 12. Non sarebbe splendido sapere che, se succede qualcosa, hai un anno di tempo per rimetterti in carreggiata? Continueresti ad avere un tetto sulla testa, cibo nella dispensa e le bollette continuerebbero a essere pagate.

Questo obiettivo, ripeto, non è un reddito annuo a vita. Una volta che hai quest’ultimo, sei a posto. Qui stiamo parlando di una somma di emergenza che ti assicura protezione finché non hai un gruzzolo che ti garantisce per tutta la vita senza bisogno di lavorare, qualsiasi cosa accada.

Di quanto hai bisogno tu? Ebbene, tu sai quanto spendi al mese. Scrivi questo numero e memorizzalo. La mia amica Angela, che mette da parte il 10% del suo reddito per costruire la sua macchina da soldi, ha incominciato ad analizzare i suoi modelli di spesa per trovare modi per risparmiare. Ricordi come ha scoperto che era più economico acquistare una macchina nuova anziché continuare a riparare quella vecchia? Bene, ha scoperto anche come mettere da parte un altro 8% per creare il proprio fondo di protezione in caso di emergenza. Ha raggiunto il suo obiettivo e adesso dorme sonni molto più tranquilli! Se non ce l’hai, è fondamentale mettere da parte un fondo di emergenza. (E ti garantisco che troverai nuove idee su come farlo leggendo i capitoli 3.3 e 3.4.) Tieni questa somma in contanti o in un conto bancario.

E adesso passiamo a un nuovo livello di sogni. Raggiunta la sicurezza, puntiamo al:

SOGNO N. 2:
VITALITÀ FINANZIARIA

Che cosa intendo per Vitalità? Questo obiettivo è una pietra miliare sulla tua strada verso l’Indipendenza e la Libertà finanziaria. Non ci sei ancora arrivato, ma è un posto in cui puoi essere sicuro e avere anche qualcosa in più da goderti senza lavorare.

Quanto spendi in abbigliamento al mese? 100 dollari? 500? 1000? E per l’intrattenimento (TV via cavo, cinema, concerti)? Esci a cena? Chili o Nobu, stasera? Per cibo e intrattenimento tiri fuori 200 dollari al mese o 2000 e passa? E per i piccoli piaceri o i piccoli lussi, come l’iscrizione in palestra, una manicure o un massaggio, o l’iscrizione al golf? Sono 50 dollari, 500 o più di 1000? Quale che sia la cifra, che ne diresti se metà di queste spese fossero già coperte senza bisogno di lavorare per tutto il resto della tua vita? È quello che succede quando raggiungi la Vitalità finanziaria. Sarebbe una cosa da festeggiare, no?

Ecco come calcolare la tua Vitalità finanziaria:

  1. Metà della cifra che spendi ogni mese in abbigliamento…………al mese
  2. Metà della cifra che spendi ogni mese in ristoranti e divertimenti………al mese
  3. Metà della cifra che spendi ogni mese in piccoli piaceri e lussi…………al mese
  4. Totale delle spese mensili di vitalità…………al mese
  5. Conosci già la cifra della tua Sicurezza finanziaria mensile (riga 6 di p. 200). Aggiungila qui…………al mese
  6. Cifra mensile necessaria per la Vitalità (riga 4 + riga 5)…………al mese
  7. Adesso moltiplica per 12 e troverai la cifra annua necessaria per la Vitalità:
    ……………………………………………. × 12 =…………all’anno

SOGNO N. 3:
INDIPENDENZA FINANZIARIA

Stappa lo champagne, perché quando avrai raggiunto l’Indipendenza finanziaria non dovrai più lavorare per mantenere lo stile di vita che hai oggi! L’interesse annuo reso dai tuoi risparmi e investimenti (il tuo Fondo Libertà) ti fornirà il reddito di cui hai bisogno – mentre tu dormi. Adesso sei davvero finanziariamente indipendente, cioè indipendente dal lavoro. Non sarebbe stupefacente? Quale tranquillità interiore garantirebbe a te e alla tua famiglia?

L’Indipendenza finanziaria vuol dire che i soldi adesso sono tuoi schiavi – non sei più tu a essere schiavo dei soldi. I soldi lavorano per te, non sei più tu a lavorare per loro. Se il tuo lavoro non ti piace, puoi dire al tuo capo di andare a quel paese. O puoi continuare a lavorare con il sorriso sulla faccia e una canzone nel cuore, sapendo che lavori perché vuoi, non perché devi.

Calcoliamo di quanti soldi hai bisogno per mantenere il tuo attuale stile di vita. È una cifra che dovrebbe essere facile da calcolare perché, purtroppo, la maggior parte delle persone spende tutto quello che guadagna! A volte anche di più! Se in un certo anno guadagni 100.000 dollari e spendi 100.000 dollari (tasse incluse) per mantenere il tuo stile di vita, la tua Indipendenza finanziaria è 100.000 dollari. Se spendi meno di quanto guadagni, congratulazioni! Purtroppo sei l’eccezione, non la regola. Se la vita ti costa solo 80.000 dollari all’anno, e ne guadagni 100.000, 80.000 dollari all’anno è quanto ti serve per essere indipendente.

Ricorda che la chiarezza è potere. Quando il tuo cervello conosce un numero, la tua mente conscia troverà un modo per arrivarci. Adesso conosci il reddito di cui hai bisogno per essere finanziariamente sicuro, vitale e indipendente. Vediamo che cosa succede quando i tuoi sogni diventano più grandi.

Osa vivere i sogni che hai sognato per te.

Ralph Waldo Emerson

Voglio raccontarti la storia di Ron e Michelle, una coppia che ho incontrato a uno dei seminari che tengo ogni anno nel mio resort alle Fiji. Erano sui 35 anni e avevano due bambini piccoli. Persone di successo, padroni di una piccola impresa in Colorado. Ron era molto bravo nella gestione della loro impresa, ma nessuno dei due prestava attenzione alle finanze domestiche. (Per questo lui era alle Fiji al mio evento Business Mastery, per far crescere la sua impresa dal 30 al 130%.) Il loro commercialista elaborava ogni mese una situazione personale, ma loro non la guardavano nemmeno! Non stupisce che fossero in difficoltà nell’ottenere la vita che desideravano – cioè una vita di beneficenza.

Quando chiesi a Ron di quanto aveva bisogno per sistemarsi finanziariamente, come l’avevo chiesto al giovane aspirante miliardario, il numero che disse era 20 milioni di dollari. Io volevo dimostrargli che con molto meno poteva comunque avere una qualità della vita straordinaria per sé e per la sua famiglia, così insieme alla coppia abbiamo esaminato le loro spese mensili reali. (Considera che, in quanto imprenditori, Ron e Michelle guadagnano chiaramente più dell’americano medio.)

Abbiamo incominciato con la Sicurezza finanziaria, e Ron mi ha detto i suoi cinque numeri:

1. Mutuo:

6000 dollari al mese

2. Forniture:

1500 dollari al mese

3. Trasporti:

1200 dollari al mese

4. Cibo:

2000 dollari al mese

5. Assicurazioni:

750 dollari al mese

6. Totale

11.450 × 12 = 137.400 dollari all’anno

Per la Sicurezza finanziaria, quindi, avevano bisogno di 137.400 dollari di reddito all’anno. Perfettamente alla loro portata. Per inciso, se Ron voleva sapere quanto capitale doveva accumulare nel suo Fondo Libertà, la maggior parte dei consulenti finanziari gli avrebbe detto di moltiplicare il suo attuale reddito annuo per 10 o per 15. Ma oggi, con rendimenti così bassi sugli investimenti sicuri, questo non è realistico. Ricordati che nello scalare la montagna (la fase di accumulazione) potresti mettere i tuoi investimenti in un portafoglio aggressivo, che ti dà dal 7 al 10%. Quando scendi dalla montagna (la fase di decumulazione o prelievo), i tuoi investimenti dovranno essere messi in un ambiente più sicuro e meno volatile, che per sua natura ti darà rendimenti inferiori. Quindi sarebbe saggio considerare il 5% un’ipotesi più realistica. Dieci volte il tuo reddito presuppone un rendimento del 10%. Venti volte il tuo reddito presuppone un rendimento del 5%.

Ron scoprì che la sicurezza finanziaria era alla sua portata – 20 × 137.400 dollari = 2.748.000 dollari, una cifra molto inferiore ai 20 milioni che immaginava lui.

Per l’Indipendenza finanziaria, i due immaginavano di aver bisogno di 350.000 dollari all’anno per conservare il proprio stile di vita attuale, perché avevano una seconda casa e un sacco di gadget. Michelle era appassionata di roba con l’etichetta di Louis Vuitton. Così, prudentemente, avevano bisogno di 7 milioni (350.000 × 20) di massa critica per vivere allo stesso livello senza lavorare. Ron rimase sorpreso: questo numero era poco più di un terzo dei 20 milioni di cui pensava di aver bisogno! E lo raggiungerà molto prima di quanto immaginasse, dovendo risparmiare 13 milioni in meno di quello che aveva calcolato in precedenza!

SOGNO N. 4
LIBERTÀ FINANZIARIA

Una volta che ti sei liberato della necessità di lavorare per il resto della tua vita, che ne dici di liberare anche il tuo stile di vita? La Libertà finanziaria significherebbe indipendenza, avere tutto quello che hai oggi più due o tre lussi significativi che vorrai in futuro – e senza dover lavorare neanche per loro. Per arrivarci, devi domandarti: “Di quale reddito annuo avrei bisogno per condurre la vita che voglio e merito?” A che cosa ti servono i soldi? Per avere la libertà di viaggiare? Per avere una casa più grande o una seconda casa per le vacanze? Forse hai sempre desiderato una barca e una macchina di lusso? O vuoi contribuire maggiormente alla tua comunità o alla tua chiesa?

Torniamo a Ron e Michelle. Con 350.000 dollari all’anno avevano già lo stile di vita che desideravano. Quindi mi chiesi: che cos’è che li farebbe sentire finanziariamente liberi? Una casa più grande? Un appartamento ad Aspen? Una barca?

Sai che cos’ha risposto Ron? Che si sarebbe sentito finanziariamente libero se avesse potuto donare 100.000 dollari all’anno alla loro chiesa – e magari anche una piccola barca da pesca Bass e un appartamento per sciare con la famiglia a Steamboat Springs.

È stata una risposta sorprendente. Rimasi talmente commosso dal suo desiderio di contribuire che non vedevo l’ora di aiutarli a trovare un modo per realizzare il loro sogno. Sottolineai che Ron guadagnava circa 500.000 dollari all’anno e ne spendeva solo 350.000 – poteva già mettere da parte quei soldi per la chiesa, se proprio voleva. Ma come si sarebbe sentito se lui e Michelle avessero potuto fare quelle donazioni senza lavorare? Solo grazie al rendimento dei loro investimenti?

Dopo aver aggiunto il costo della barca e dell’appartamento, insieme ai contributi alla chiesa, per raggiungere la Libertà finanziaria avrebbero dovuto aggiungere 165.000 dollari all’anno alla cifra dell’Indipendenza finanziaria. In altre parole, avrebbero avuto bisogno di 515.000 dollari all’anno (x 20) o di mettere 10,2 milioni di dollari nella loro macchina da soldi. Ma ricorda che questo numero rappresenta uno stile di vita persino migliore di quello che ha oggi! È molto, ma comunque circa la metà di quello che Ron pensava fosse necessario solo per essere indipendente!

Il mondo che Ron e Michelle volevano era così vicino – solo che non lo sapevano. Ma una volta che stabilisci il prezzo dei tuoi sogni, ci sono modi per arrivarci prima e con meno soldi di quanto immagini.

Che cosa servirebbe a te per essere finanziariamente libero?

Che cosa vorresti aggiungere al totale: una macchina sportiva? Una seconda casa? O una grossa donazione, come Ron e Michelle? Qualunque cosa sia, scrivilo e aggiungi il costo al totale della tua Indipendenza. Questo è il prezzo della tua Libertà finanziaria. E se ti sembra troppo alto, aspetta. Imparerai a domare questa cifra nei prossimi capitoli.

Ecco in che modo Ron calcolò il prezzo della la sua Libertà finanziaria:

1. Donazione mensile alla chiesa

8333 dollari al mese

2. Barca da pesca Bass (20 piedi)
da 50.000 dollari, finanziati al 5%

530 dollari al mese

3. Mutuo per appartamento in località sciistica
(800.000 dollari al 4,5%)

4880 dollari al mese

4. Reddito necessario
per l’Indipendenza finanziaria

29.167 dollari al mese

5. Reddito totale necessario per la Libert

42.910 dollari al mese

5. Moltiplica × 12
e trovi la cifra annua necessaria
per la Libertà finanziaria



42.910 × 12 = 514.920 dollari all’anno

Quali sono i tuoi numeri?

1. Oggetto di lusso n. 1……………………………………………………

al mese

2. Oggetto di lusso n. 2……………………………………………………

al mese

3. Donazioni…………………………………………………………………

al mese

4. Reddito mensile per l’Indipendenza finanziaria
(la cifra annua che hai calcolato diviso 12)……………………………………………

al mese

5. Reddito mensile totale necessario per la Libertà finanziaria…………………………

al mese

6. Ora moltiplica questa cifra per 12 e troverai
la cifra necessaria per la tua Libertà finanziaria…………………………………………


all’anno

SOGNO N. 5:
LIBERTÀ FINANZIARIA ASSOLUTA

Che cos’è la Libertà finanziaria assoluta? Pensa alla possibilità di fare quello che vuoi, ogni volta che vuoi. Pensa a come ti sentiresti se tu e la tua famiglia non mancaste più di nulla. Se potessi donare liberamente e vivere completamente a modo tuo – e non di altri – e tutto senza dover lavorare per pagare. I soldi che fai dormendo – il reddito dei tuoi investimenti – ti garantirebbe uno stile di vita senza limiti. Magari compreresti ai tuoi genitori la casa dei loro sogni, o daresti vita a una fondazione per nutrire gli affamati o per aiutare a ripulire l’oceano. Immagina quello che potresti fare.

Chiesi a Ron e Michelle di dirmi il più grande sogno che riuscivano a sognare. Che forma avrebbe avuto per loro la Libertà finanziaria assoluta? Fui di nuovo molto commosso quando Michelle mi disse che il suo sogno più importante era di acquistare un ranch e trasformarlo in un centro per la sua chiesa. Quanto sarebbe costato? Ron immaginava circa 2 milioni di dollari per comprarlo e 1 milione di ristrutturazioni.

Vedevo l’eccitazione che montava in loro mentre esaminavamo le cifre.

Se prendevano in prestito i soldi per acquistare il ranch, avrebbero avuto bisogno di circa 120.000 dollari all’anno (3 milioni al 4%) per saldare il debito. E potevano già farlo!

Cos’altro? Ron amava i viaggi e l’avventura e il suo sogno era possedere un aereo privato. Gli feci fare lo stesso esercizio che avevo fatto fare all’aspirante miliardario e lo convinsi che noleggiare un jet gli avrebbe dato gli stessi vantaggi e la stessa soddisfazione a un costo enormemente inferiore a quello necessario per possedere e mantenere un Gulfstream o un Cessna Citation. Mi segui? Non è necessario possedere il jet per avere quello stile di vita. Non è necessario possedere la squadra sportiva per sederti in tribuna. E non devi pagare tutta la squadra per essere un proprietario – puoi essere proprietario di una parte e godere di tutti i privilegi. È quello che ha fatto il mio amico Magic Johnson quando è entrato a far parte di un gruppo che ha acquistato i Los Angeles Dodgers, insieme al mio amico Peter Guber e ad altri soci della Guggenheim Baseball Management, la quale ha speso 2,15 miliardi di dollari per avere la squadra e lo stadio. Posso assicurarti che Magic non ha messo 2,15 miliardi di dollari – eppure si gode tutta la gioia, l’orgoglio, l’eccitazione, l’influenza e il divertimento di essere un proprietario.

Questo modo di pensare può creare la qualità della vita che vuoi per te stesso e per quelli che ami. Quello che fa di molte persone dei sognatori anziché delle persone che vivono i loro sogni è che i sognatori non hanno mai calcolato il prezzo dei loro sogni. Immaginano una cifra così alta che non intraprendono nemmeno il viaggio. Non c’è nessun sogno che tu non possa realizzare se sei abbastanza deciso e abbastanza creativo e se vuoi trovare un modo per aggiungere più valore di tutti alla vita degli altri.

Ora, come sai bene, per la maggior parte delle persone questa categoria (la Libertà finanziaria assoluta) è soprattutto uno scherzo. Nei miei seminari, faccio questo esercizio solo con persone che hanno grandi sogni e vogliono conoscerne il prezzo. Io capisco che la maggior parte delle persone non raggiungerà mai la Libertà finanziaria assoluta, ma c’è un potere nei sogni e nello scatenamento dei propri desideri. Alcuni di questi sogni potrebbero eccitarti e spingerti a guadagnare di più e aiutarti a raggiungere più rapidamente i tuoi obiettivi. Ma c’è un altro motivo per fare questo esercizio. Potresti raggiungere la sicurezza finanziaria senza lavorare e poi, lavorando part-time a qualcosa che ti piace, diventare finanziariamente indipendente. È anche possibile che tu raggiunga l’indipendenza finanziaria grazie al reddito dei tuoi investimenti e del tuo lavoro part-time, riuscendo a goderti i lussi della Libertà finanziaria con quel reddito.

Quindi, forza! Scrivi quello che vorresti in questa tabella. Non sai mai quello che potresti creare se i tuoi desideri si scatenassero davvero!

Ecco in che modo Ron ha calcolato le cifre della sua libertà finanziaria assoluta:

  1. Un ranch come campo per la chiesa che costa 3 milioni di dollari, finanziato al 4% = rata mensile da 10.000 dollari
  2. Un aereo Beechcraft Bonanza che costa 300.000 dollari finanziato al 5% = rata mensile da 3181 dollari
  3. Cifra mensile necessaria per la Libertà finanziaria: 42.910 dollari
  4. Cifra totale mensile necessaria per la Libertà finanziaria assoluta: 56.091 dollari
  5. Adesso moltiplica per 12 e avrai la cifra annua necessaria per la Libertà finanziaria assoluta: 673.092 dollari.

Per una barca da pesca da 20 piedi, una donazione annua di 100.000 dollari alla loro chiesa, un appartamento per sciare, un aereo e un ranch da trasformare in campo per la chiesa, più lo stile di vita che hanno oggi, senza bisogno di lavorare, Ron e Michelle avrebbero bisogno di un reddito annuo di 673.092 dollari. Moltiplicato per 20, dovrebbero raggiungere una massa critica di 13,5 milioni di dollari. È sempre un terzo meno della cifra che credevano necessaria per la semplice sicurezza o indipendenza!

Quali sono i tuoi numeri?

  1. Oggetto di lusso n. 1…………al mese
  2. Oggetto di lusso n. 2…………al mese
  3. Oggetto di lusso n. 3…………al mese
  4. Reddito mensile per la Libertà finanziaria (p. 207)…………al mese
  5. Reddito mensile totale necessario
    per la Libertà finanziaria assoluta…………al mese
  6. Ora moltiplica questa cifra per 12 e troverai la cifra
    necessaria per la tua Libertà finanziaria assoluta………… all’anno

C’è una sola cosa che rende un sogno irraggiungibile: il timore di fallire.

Paulo Coelho

Che effetto ti fanno adesso tutti questi numeri che hai scritto? Spero che tu ti sia accorto che il prezzo dei tuoi sogni finanziari può essere molto inferiore a quello che pensavi, e che tu ne abbia scelti tre a cui puntare, fra cui almeno uno a breve termine e uno a lungo termine. Quali di questi sogni sono per te irrinunciabili? I più importanti, per la maggior parte delle persone, sono Sicurezza, Vitalità e Indipendenza. Per quelli che puntano più in alto, Sicurezza, Indipendenza e Libertà. Se non l’hai già fatto, scegline tre e scrivili per renderli reali.

Se sei un baby boomer in difficoltà dopo il crollo del 2008, quale di questi sogni è un “must” assoluto per te? La Sicurezza, giusto? Ecco la buona notizia: può darsi che tu non abbia molti anni per costruire con i risparmi e gli investimenti una massa critica, ma puoi certo raggiungere la Sicurezza finanziaria, e ti mostrerò in che modo. Forse non arriverai mai all’indipendenza, ma potresti farcela se per te rappresenta un “must”. Se incominci più giovane, sei molto avvantaggiato. Potresti puntare alla Libertà o addirittura alla Libertà assoluta, e senza stress. La cosa fondamentale è decidere qual è la cosa più importante per te e conoscere i tuoi numeri. Perché? Perché fra poco passeremo al prossimo capitolo, dove potrai calcolare quanti anni ci metterai a raggiungere questi sogni a seconda di quello che risparmi con un tasso di rendimento annuo ragionevole. E noi faremo un piano per arrivare alla meta. Prenderemo il toro per le corna. Ti guiderò a ogni passo e tutto sarà automatizzato. È assolutamente essenziale che tu continui ad andare avanti.

Voglio che ti senta carico ed emozionato per il viaggio che hai intrapreso.

Voglio che tu sappia che sei il creatore della tua vita, non solo un gestore. A volte dimentichiamo quanto abbiamo creato nella nostra vita. Non importa chi sei, io so che ci sono aspetti della tua vita oggi che un tempo erano solo sogni o mete o sembravano impossibili. Può darsi che fossero un lavoro o una posizione di alto livello che desideravi e allora sembrava al di là della tua portata, o di una macchina che ti ossessionava, o di un posto che avevi sempre voluto vedere. Magari adesso ci vivi. Magari c’era qualcuno nella tua vita, qualcuno che non pensavi nemmeno che potesse uscire con te, e adesso l’hai sposato o sposata. Invece di essere in quell’epoca di sogni in cui ti chiedevi se questa persona avrebbe mai fatto l’amore con te, adesso te li sei lasciati alle spalle. Se è così, prendila e dalle un bacio in questo istante e ricorda che questa relazione un tempo pareva impossibile e tu l’hai creata.

Che cosa c’è oggi nella tua vita che un tempo era un sogno? Quale desiderio del passato che in un certo momento sembrava difficile o impossibile da realizzare è oggi parte della tua vita? Se vuoi ricordarti che sei il creatore della tua vita e non solo il gestore delle sue circostanze, per prima cosa devi riconnetterti consapevolmente alle cose che hai creato. Prenditi un momento e scrivi tre o quattro di queste cose. E bada che il tuo elenco non deve essere fatto di enormi successi. A volte le piccole cose che sembrano difficili o impossibili, una volta ottenute o realizzate, ci impartiscono lezioni essenziali su come raggiungere quelle grandi. Può anche darsi che ci siano cose nella tua vita che un tempo sembravano difficili o impossibili e adesso che le hai le dai per scontate. La legge della familiarità dice che se stiamo abbastanza a lungo vicino a una cosa (o a una persona), tendiamo a considerarla un po’ scontata. Risveglia quindi la tua capacità di apprezzare queste cose e scrivi la tua lista.

Secondo, devi ripensare ai passi che hai fatto per trasformare quel sogno in realtà. Prenditi un momento. Seleziona uno dei tuoi successi. Quali sono state le prime azioni che hai intrapreso? Scrivile subito.

Ho intervistato letteralmente decine di migliaia di persone su come hanno ottenuto quello che sembrava impossibile e l’hanno reso parte della propria vita. Come hanno fatto a crearlo? E tu come hai fatto? Ecco il processo che seguiremo. Si tratta di tre passi.

Passo n. 1: Libera il tuo appetito e il tuo desiderio e risveglia la concentrazione. Qualcosa accade in te: o vieni ispirato da qualcosa che ti eccita tanto che il tuo desiderio si scatena – ne resti ossessionato – e ti concentri sull’oggetto del tuo desiderio con un’intensità da raggio laser: la tua immaginazione si è accesa. O trovi un muro, una soglia, un luogo interiore, e dichiari che non accetterai più la vita come è stata. Prendi la decisione di non tornare mai indietro e ti concentri ferocemente sulla nuova vita o sull’oggetto che desideri. Potrebbe essere un nuovo lavoro, una nuova relazione, un nuovo stile di vita. Scateni il desiderio di questa cosa – e dove c’è concentrazione c’è energia.

Ti è mai capitato? Hai comprato un vestito, o una macchina, e all’improvviso vedi quel vestito e quella macchina dappertutto? Come mai? Perché una parte del tuo subconscio, detta sistema di attivazione reticolare, sa che adesso questo è importante e quindi nota tutto ciò che lo riguarda. Quelle macchine e quei vestiti ci sono sempre stati, ma adesso li noti perché il tuo subconscio ti rende consapevole delle cose che prima non vedevi.

È quello che ti succederà leggendo questo libro. Incomincerai a notare le commissioni caricate sui fondi comuni e a sentir parlare di allocazione degli investimenti. Incomincerai a sentire cose che non hai mai sentito prima – high-frequency trading! dollar-cost averaging! – e diventeranno vive per te perché adesso il tuo cervello sa che sono importanti. Qualsiasi cosa importante, qualsiasi cosa su cui ti concentri, è carica di energia. E quando sei arrivato a quel livello di desiderio e di concentrazione, incomincia il passo n. 2.

Passo n. 2: Agisci in maniera decisa ed efficace. Se il tuo desiderio è davvero scatenato e sei ossessivamente concentrato su quello che vuoi, sarai chiamato a fare il necessario per fare diventare il tuo sogno realtà. Non ci sono limiti all’energia e alla flessibilità che avrai nel perseguire ciò che vuoi. Nel tuo cuore, sai che l’azione è un toccasana. Se sei deciso a investire fatica, riuscirai. L’hai già fatto, giusto? Forse c’è stato un periodo in cui dovevi vedere la ragazza che amavi, per cui hai noleggiato una macchina e hai guidato tutta la notte in mezzo a una bufera di neve, per farle visita al college. Forse hai mosso cielo e terra per far entrare tua figlia nella scuola più adatta alle sue esigenze. Se è un “must” e non solo un “vorrei”, troverai il modo.

Ma c’è una cosa a cui stare attenti, naturalmente: bisogna che dietro a tanti sforzi ci sia un’azione efficace, giusto? Se guidassi attraverso quella bufera senza una mappa e finissi nella città sbagliata? Puoi mettere tutti i tuoi sforzi nei risparmi per il futuro, ma investirli in un fondo con alte commissioni e scarsi rendimenti e non arrivare da nessuna parte. O puoi investire tutto in un’azienda e vedere le sue azioni che perdono il 40% in un solo giorno. Se sei pronto a fare tutto il necessario, devi però eseguire il tuo piano con attenzione e continuare a correggere il tuo approccio. Perché la fatica seguita da un’esecuzione efficace crea una magia. Questo libro è la tua mappa, la tua guida per andare da dove sei oggi a dove vuoi essere finanziariamente. Agendo con decisione ed efficacia, e correggendo il tuo approccio ogni volta che non funziona, e tentando nuove strade, ti avvicinerai al tuo sogno, ma c’è un elemento finale e straordinario che gioca un ruolo importante nella trasformazione del tuo sogno in realtà.

Passo n. 3: Grazia! Alcuni la chiamano fortuna, coincidenza, fato o mano di Dio. Io la chiamo grazia: il riconoscimento che in questo mondo c’è qualcosa di più di noi stessi e che forse un potere superiore ci dà sia il privilegio di questa vita sia i doni dell’intuizione e della leadership, se ci apriamo a lui. È sorprendente come, quando tu ti occupi dei primi due passi, Dio o l’universo o la grazia – chiamalo come vuoi – tenda a intervenire e a sostenerti. Le cose ti vengono incontro quando fai per primo la tua parte. Tutti abbiamo sperimentato il fenomeno della serendipità. Succede qualcosa che sfida le spiegazioni razionali, per cui lo chiamiamo coincidenza. Perdiamo un treno e incontriamo la persona che finiamo per sposare. Diamo una mano a un amico e troviamo il lavoro che sognavamo. Non lo immaginavamo prima, non ce lo siamo guadagnati – è semplicemente successo. Per me, questa è la grazia. E più riconosci e apprezzi la grazia che è già presente nella tua vita, più sperimenti i doni che vanno al di là di quello che hai creato. L’ho visto succedere molte volte nella mia vita e so che è vero. So anche che la gratitudine ti mette in rapporto con la grazia e che quando sei grato non c’è rabbia. Quando sei grato, non c’è paura.

Sei dunque pronto a diventare un creatore della tua vita, e non solo un gestore delle sue circostanze? Sai per che cosa stai investendo davvero? Un reddito a vita! I tuoi sogni stanno diventando parte di te, un “must” su cui il tuo inconscio è concentrato giorno e notte? Sei disposto a fare il necessario per trasformarli in realtà? Allora è tempo di girare pagina e di fare quello che molti altri non riescono a fare.

È ora di fare un piano…

1 Corsi esclusivi e dedicati a un pubblico specifico o ad alta capacità di spesa o a conclusione di un percorso di studi selettivo iniziato con corsi a minor costo e ad accesso non così limitato. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 3.2

QUAL È IL TUO PIANO?

Se non sai dove vai, nessuna strada ti porterà da qualche parte.

Henry Kissinger

Complimenti, hai percorso molta strada! Hai fatto tre grandissimi passi verso la libertà finanziaria. Hai preso la decisione finanziaria più importante della tua vita. Sei diventato un investitore decidendo o aumentando la percentuale del tuo reddito che finisce automaticamente nel tuo Fondo Libertà e hai incominciato a costruire la macchina da soldi che ti renderà libero. Hai anche imparato a difenderti dalle più grandi bugie finalizzate a separarti dai tuoi soldi. Infine, hai dato un prezzo ai tuoi sogni: conosci il reddito necessario per essere finanziariamente sicuro e indipendente. Adesso stai per prendere quello che hai imparato sul potere dell’interesse composto e mettere in opera quei principi. Lavoreremo insieme alla creazione di un piano per te e per la tua famiglia che sia perfettamente realizzabile e alla tua portata, a prescindere dal sogno finanziario cui miri: sicurezza, vitalità o indipendenza.

C’è un’altra cosa, prima di incominciare. Se assomigli alla maggior parte delle persone, non ti piace parlare di soldi. Ma resta fra noi, in ogni caso. Nessun altro vedrà queste cifre, a meno che tu non decida di condividerle. La cosa più importante è che tu sia onesto con te stesso. Niente esitazioni, qui. Niente accomodamenti. Non guardare le tue cifre attraverso “lenti rosa” per far apparire le tue finanze migliori di quello che sono. E nello stesso tempo, non frenarti elaborando un piano troppo timido perché hai paura di non poterlo realizzare. Sii onesto con te stesso e impegnati a fare un quadro schietto della tua situazione. È solo così che questo piano potrà funzionare.

PUOI GIOCARE SOLO LA TUA MANO

Un mio caro amico recentemente si è ritrovato con un gruppo di amici d’infanzia vicino alla mia casa di Palm Beach. Si sono riuniti per festeggiare i loro 50 anni. Erano stati all’asilo insieme e avevano vissuto sulla stessa strada fino alle superiori in una comunità Levitt di villette a schiera a Long Island, New York. I loro padri erano tutti professionisti o piccoli imprenditori, le loro madri erano tutte casalinghe; e i soldi che entravano nelle loro case erano pressappoco gli stessi. Quello che mi ha colpito maggiormente in queste amicizie di una vita è stata la demografia. Durante gli anni della formazione, le vite di questi amici correvano parallele, ma una volta andati all’università quei giovani uomini avevano preso direzioni differenti.

Uno andò a lavorare per un importante istituto finanziario di Wall Street.

Uno diventò fotografo e aprì un negozio di cornici a Manhattan.

Uno si mise a costruire case negli stati a metà della costa atlantica.

Uno aprì un’azienda per importare vini di lusso e birre artigianali.

Uno studiò da ingegnere e lavorò come dipendente pubblico nella Florida meridionale.

Quando si ritrovarono, questi amici si confidarono. A dispetto delle differenze negli stipendi e nei conti correnti, erano tutti felici – non felici nello stesso modo, naturalmente, ma felici. Le loro esigenze erano soddisfatte. Molte delle loro speranze e dei loro sogni anche.

Il mio amico parlò delle idee di questo libro, allora manoscritto, con i suoi compagni. Dopo qualche birra, la conversazione finì sui soldi e tutti si fecero la domanda a cui tu hai risposto nell’ultimo capitolo: quanti soldi sarebbero stati necessari per raggiungere la sicurezza finanziaria ovvero per poter andare in pensione? L’uomo di Wall Street pensava di dover mettere da parte almeno 20 milioni di dollari per conservare il suo attuale tenore di vita senza dover lavorare. Il fotografo di Manhattan pensava che 10 milioni sarebbero bastati. L’immobiliarista pensava di potercela fare con 5 milioni, soprattutto adesso che i suoi figli avevano finito l’università. Il mercante di vini si era appena risposato. Benché aspettasse un figlio, faceva conto su un capitale di 2 milioni. E il dipendente pubblico, che era stato abituato a vivere con mezzi limitati e ad attendersi una pensione sicura, pensava di poter vivere senza preoccupazioni una volta che fosse arrivata la sua pensione e avesse incominciato a raccogliere i frutti della Social Security.

Quale di questi amici era più vicino a raggiungere il suo obiettivo? Chi aveva la cifra giusta e il piano giusto per arrivarci? È una domanda trabocchetto, ovviamente. La risposta non dipende dai soldi. Non vinci la corsa della vita ammassando il mucchio di soldi più grosso o accumulando più cose degli altri. E non vinci prendendo una scorciatoia e arrivando primo al traguardo.

In che modo vinci? Vinci vivendo a modo tuo – bene e pienamente quanto puoi, il più a lungo che puoi.

Elabori un piano che risponde alle tue esigenze, che funziona per te, e lo segui. Questo è il successo, puro e semplice. Se ti affanni e sei sempre in competizione con l’idea altrui di successo o di indipendenza finanziaria, se tenti di raggiungere un obiettivo sempre sfuggente, ti sentirai inadeguato e frustrato. Se insegui l’obiettivo di un altro, perdi. Non importa quanto ha il tuo vicino, che tipo di macchina guida, dove va in vacanza. Il piano riguarda te, solo te e nessun altro.

Il giorno in cui smetti di correre è il giorno in cui vinci la gara.

Bob Marley

L’ILLUSIONE DEL VANTAGGIO

Hai mai visto le gare di atletica alle Olimpiadi? È facile che, vedendo le corsie prima della partenza, ci si chieda com’è possibile che il corridore situato più all’esterno della curva non abbia un enorme vantaggio rispetto agli altri. Il nostro cervello sa che tutti gli atleti devono percorrere la stessa distanza, ma i nostri occhi sembrano ingannarci. Il cosiddetto “sfasamento” ha lo scopo di uniformare la distanza sulla pista ovale. Nei 400 metri, la distanza fra i corridori è di circa 6 metri.

Ma naturalmente tutti sanno che non c’è alcun vantaggio, fisicamente, nell’avere la corsia più esterna o quella più interna. In entrambi i casi devi correre la stessa distanza. Eppure l’apparenza del vantaggio può essere psicologicamente importante. Il tizio davanti pensa forse di essere in testa? Questo gli dà sicurezza, o al contrario gli toglie una piccola parte di tensione? E il tizio in fondo si sente sfavorito – e quindi corre un po’ più veloce per compensare?

Torniamo ai nostri cinque amici e osserviamoli dall’esterno in prospettiva. Potrebbe sembrare che l’impiegato statale sia il più indietro, quello in fondo alla corsa, e potrebbe sembrare che il dirigente di Wall Street sia destinato a vincere la gara, ma questa è un’illusione, non la realtà. Nessuno è più avanti degli altri.

Non c’è primo posto o ultimo posto, qui. La vita non è una gara. Spesso le persone usano i soldi e il possesso di cose per misurare dove sono: chi ha la casa più grossa, la macchina più bella, la casa per le vacanze a Long Island. Ma la verità è che non possiamo prevedere quanto vivremo o come sarà la nostra salute invecchiando. La verità è che non importa da dove partiamo. È come finiamo che conta. Sembrava che questi cinque amici fossero tutti sulla strada giusta – ciascuno a suo modo, ciascuno con i suoi tempi. Con un po’ di impegno e di lungimiranza, avevano tutti la possibilità di vincere la gara che avevano incominciato insieme ai tempi dell’asilo.

Lo stesso può valere per te. Non importa dove sei in rapporto ai tuoi amici, ai tuoi parenti, ai tuoi colleghi o ai tuoi clienti. L’unica cosa che conta è il viaggio che stai facendo tu personalmente. La tentazione di guardare gli altri come sulla pista e di convincerti che sei più avanti, che sei il primo, c’è, come quella di rassegnarti a essere in fondo al gruppo. Ma non è così. La gara della vita è una maratona, non uno scatto. L’unica cosa che devi fare è concentrarti sulla strada davanti a te. Guarda avanti. Trova il tuo passo. Continua ad avanzare. E poi crea quel famoso piano.

L’unica persona che devi cercare di superare è la persona che eri ieri.

Anonimo

IL TUO PIANO

Adesso che sai che il tuo unico avversario sei tu stesso, è il momento di elaborare un piano e di creare una mappa finanziaria. La buona notizia è che devi solo rispondere a sei domande nella tua app It’s Your Money. Usando questo calcolatore di ricchezza, otterrai una prima versione del tuo piano in pochi secondi. Ecco il link per scaricare la app: www.tonyrobbins.com/masterthegame.

Le sei domande riguardano due aree: dove ti trovi adesso e che cosa sei deciso a creare in futuro. I pochi numeri che ti servono per rispondere li puoi ricavare dai resoconti che ricevi o dalla tua memoria. Magari dovrai fare qualche ricerca, ma per lo più dovrebbero essere numeri a portata di mano – e se non li trovi subito, puoi usare una cifra ipotetica per incominciare senza perdere lo slancio.

Usando questi numeri, la app elaborerà un piano su misura per te, basato su variabili decise da te: tipo quanto prevedi che crescerà il tuo reddito, quanto sei deciso a risparmiare e che tasso di interesse ti aspetti di prendere sui tuoi investimenti. Puoi essere conservatore o aggressivo nelle tue stime – oppure puoi fare entrambe le ipotesi e decidere per una via di mezzo. E il bello è che, una volta stabiliti questi numeri, la app farà tutto il lavoro per te. Avrai una vera mappa per il tuo futuro finanziario, un piano chiaro da seguire.

SCEGLI LA TUA AVVENTURA

Il calcolatore di ricchezza nella app che hai scaricato è uno strumento che io uso da più di trent’anni nei miei laboratori e seminari. È semplice e flessibile e ha aiutato milioni di persone a creare dei piani finanziari che funzionano per loro. Si basa su una serie di presupposti prudenziali, ma tu sei libero di intervenire e cambiare questi presupposti. Puoi renderlo più prudente o più aggressivo. Sei tu ai comandi, quindi inserisci i numeri adeguati al tuo stile di vita, alla tua realtà attuale e ai tuoi sogni futuri. Se non ti piace il quadro che viene fuori, puoi giocare con i tuoi numeri e scegliere una strada diversa per la libertà finanziaria. Nel seguito di questa sezione, lavoreremo insieme per farti fare passi precisi e accelerare il tuo piano assicurandone il successo. Il primo piano che elaborerai sarà solo questo: il primo morso alla mela. Poi lo prenderemo e lo miglioreremo in maniera significativa nelle prossime pagine.

Alcune cose da tenere a mente prima di incominciare:

Uno dei fattori più importanti sarà il regime fiscale, che è molto diverso per ciascuno di noi. Questo libro è letto da persone di tutto il mondo, perciò invece di complicare le cose le ho rese molto semplici. Dovunque tu viva, nelle prossime pagine imparerai a usare gli strumenti che cercheranno di assicurarti la migliore efficienza fiscale nel tuo paese. Laddove sia possibile, devi usare i conti con vantaggi fiscali per accumulare la tua ricchezza e generare un tasso di rendita netto più alto.

Questo calcolatore ti mostrerà tre potenziali scenari, con tassi di rendita annui diversi per ciascun piano: il 4%, il 5,5% e il 7%. Un piano prudente, un piano moderato e un piano aggressivo. Queste percentuali sono nette, dopo il prelievo fiscale. Qualcuno potrà trovare questi numeri troppo prudenti o troppo aggressivi; anche in questo caso, puoi cambiarli come meglio credi.

Come siamo arrivati a questi numeri? Per quanto riguarda il tasso più alto, se guardi lo standard stabilito dall’organizzazione di Charles Schwab ti dirà che un rendimento aggressivo è del 10%. Il rendimento aggressivo della nostra app è il 7%. Perché questa differenza di 3 punti? Schwab ha mostrato che negli ultimi 40 anni, dal 1972 al 2012, il mercato ha reso in media il 10%. Ma il nostro calcolatore ipotizza un 30% di prelievo fiscale, il che porta la cifra appena sotto al 7%. Negli Stati Uniti, le tasse sugli investimenti a lungo termine sono del 20%, non del 30 – quindi la nostra app è aggressiva per quanto riguarda le tasse. Ricorda inoltre che se stai investendo con uno strumento tipo una annuity, le tasse sono rimandate. Quindi se hai un rendimento del 10%, come nell’esempio di Schwab, continuerai ad avere un interesse composto del 10% – senza tasse fino al momento della dismissione. Noi usiamo rendimenti più bassi, del 4, 5,5 e 7%, per lasciare un margine di errore nel caso in cui i rendimenti futuri non raggiungano l’obiettivo aggressivo che speravi.2

Per quanto riguarda il tasso più basso, quello prudenziale, se guardi Vanguard usa un tasso di rendimento del 4% netto. Ma noi guardiamo le cose in maniera un po’ diversa. Molti americani che hanno soldi da investire li mettono in un fondo pensione. Qual è la scelta migliore? Noi suggeriamo i fondi pensione statali come il 401(k) Roth (o l’equivalente del tuo paese), a meno che tu non sia assolutamente sicuro che le tue tasse diminuiranno in futuro. (Beato te!) I governi di tutto il mondo, e in particolare gli Stati Uniti, hanno speso soldi che non avevano. Come ripagheranno i debiti? Aumentando le tasse. Nessuno sa con certezza se le tasse aumenteranno o diminuiranno, ma io scommetto che aumenteranno. In un fondo pensione come il Roth, i rendimenti sono tuoi al 100%, il che vuol dire che se hai avuto il 7%, ti tieni il 7% – nessuna parte del tuo rendimento va al fisco. Se ottieni il 10% di rendimento, ti tieni il 10%.

Per questo abbiamo costruito il calcolatore di ricchezza in questo modo. Ti dà la possibilità di pensare ai tuoi rendimenti in termini netti (dopo le tasse). Tu elabori il piano con quello che ti sembra più giusto rispetto agli scopi del tuo piano.

Questo calcolatore di ricchezza è progettato per darti rapidamente il senso di come le diverse scelte influiranno sui tempi necessari per raggiungere la Sicurezza, la Vitalità o l’Indipendenza finanziaria. Dopo aver elaborato un piano base che ti soddisfa, puoi ottenere anche i dettagli. Come ho già detto, la Stronghold (www.StrongholdFinancial.com) ha una piattaforma tecnologica per collegare tutti i tuoi investimenti. Essa ti darà immediatamente conto di quali sono stati i tassi di rendimento dei tuoi investimenti in passato. (Molte persone non ne hanno idea!) Ti mostrerà quali sono stati gli anni migliori, quelli peggiori e in quanti hai subito una perdita. Ti mostrerà anche quanto stai pagando in commissioni, in modo che tu conosca il loro reale impatto sui tuoi risparmi futuri. Usala, se vuoi, dopo aver completato il tuo piano di base sulla app.

Naturalmente con la app i numeri e il tuo piano sono perfettamente al sicuro e puoi accedervi ogni volta che vuoi, con ogni strumento. Puoi cambiare i rendimenti ogni volta che lo desideri, puoi cambiare quanto intendi risparmiare e vedere le conseguenze in pochi istanti.

Uno dei modi migliori per accelerare il percorso verso i tuoi obiettivi finanziari – e quello più indolore che io conosca – è di implementare il piano Save More Tomorrow, che ha aiutato più di 10 milioni di americani ad accrescere i loro risparmi in modi impensabili. Ti ricordi come funziona la “macchina da soldi” (parte 1)? Ti impegni a mettere da parte automaticamente una percentuale di ogni futuro aumento di stipendio e ad aggiungerla al tuo Fondo Libertà.

Così, per esempio, diciamo che metti nel Fondo Libertà il 10% del tuo stipendio attuale: stai già investendo, ma vuoi trovare un modo per accelerare il tuo piano. Impegnandoti nel piano Save More Tomorrow, la prossima volta che riceverai un aumento del 10%, metterai il 3% nel Fondo Libertà e l’altro 7% resterà a disposizione per migliorare subito il tuo tenore di vita. Fallo tre volte nei prossimi 10 anni e potresti trovarti a risparmiare fino al 19% – quasi il doppio di quello che stai risparmiando oggi – e senza rimetterci, perché tutto si basa sull’aumento di reddito futuro. Questo farà una grandissima differenza nella velocità con cui potrai raggiungere i tuoi sogni finanziari.

Per avvantaggiarti, clicca sull’opzione Save More Tomorrow della app. Un’osservazione finale: ho tolto dall’equazione il valore della tua casa. Aspetta prima di gridare la tua protesta. Sì, lo so, per molte persone è l’investimento più grosso. Se vuoi reinserirlo, puoi farlo, ma io l’ho tolto per lasciarti un cuscinetto ancora più prudenziale. Perché? Perché avrai sempre bisogno di una casa in cui vivere. Non voglio che tu inserisca dei numeri e generi un piano basato sul valore della tua casa come generatore di reddito. Potrai vendere la tua casa fra dieci anni e realizzare un buon guadagno. Ma potresti rimanere nella tua casa per tutta la vita, oppure aver bisogno di rimpicciolirla e usare la differenza per pagare una spesa imprevista. Non importa, il tuo piano ha lo scopo di tenerti a galla a prescindere da quello che potrebbe capitarti nella vita.

Perché tutti questi cuscinetti nel sistema? Perché voglio che questi numeri siano reali – non solo reali in questo momento, ma reali nel tempo, contro qualsiasi evenienza che potrebbe trascinarti a fondo. Voglio ammorbidire il colpo nel caso tu vada fuori strada. Ma voglio anche che tu vada oltre le tue attese. Soprattutto, voglio che tu sappia con assoluta chiarezza e sicurezza che le protezioni che mettiamo in atto insieme sono davvero utilizzabili.

Pronto a lanciarti? Apri la app!

Quando guardo al futuro, è talmente luminoso che mi brucia gli occhi.

Oprah Winfrey

RULLO DI TAMBURO, PER FAVORE…

Ora, io so che non vedi l’ora di lanciarti, premere Invio e metterti seduto mentre la app ti dice come andrà il resto della tua vita. Ma non è questo il punto. La vera importanza del prossimo passo è mostrarti quello che ti aspetta: che cosa è realistico, che cosa è possibile, che cosa merita di essere sognato e per cosa vale la pena di combattere. Ti permette di provare soluzioni diverse e di giocare con diverse variabili se vuoi creare un altro scenario o ottenere un altro risultato. Sul breve periodo, ti dà un vero piano che puoi seguire – una mappa per il tuo futuro finanziario.

Pensalo come il tuo personal trainer finanziario. Ha bisogno dei tuoi “veri” numeri – i tuoi risparmi, il tuo reddito – e calcola il loro valore in base a una serie di possibili esiti. Non preoccuparti degli investimenti specifici, per il momento. Ne parleremo nella parte 4, ma è importante che tu ti faccia qualche idea su come i tuoi soldi possono crescere una volta che incominciano a lavorare per te.

Ricordati, l’importante non è dove o come investirai i tuoi soldi. Questo esercizio è un’occasione per fare previsioni – per guardare nella sfera di cristallo del possibile. Come sarebbe il tuo futuro se potessi realizzare il 6% di rendimento sui tuoi investimenti? E con il 7% o più? Quanti soldi avresti dopo 10 anni? E dopo 20? Se in qualche modo tu avessi un colpo di fortuna e realizzassi il 9 o il 10%? Ricorda che uno solo dei portafogli di cui parleremo nel capitolo 5.1, “Invincibile, inaffondabile, imprendibile: la strategia per tutte le stagioni” ha prodotto un rendimento medio appena inferiore al 10% negli ultimi 33 anni e ha perso soldi solo quattro volte (e una di queste perdite era solo dello 0,03%)! Ci sono quindi molte possibilità, una volta che impari a comportarti come i migliori investitori del mondo.

Continua a giocare, quindi, finché non trovi un numero che ti sembra giusto per te – uno che ti ispira la giusta dose di fiducia. Pochi minuti del tuo tempo e saprai che cosa ti porteranno i tuoi risparmi, con la forza dell’interesse composto, a seconda dei tassi di interesse.

È solo il primo passo che è difficile.

Marie de Vichy-Chamrond

Complimenti! Hai fatto il tuo primo piano. Sei eccitato dai risultati? Preoccupato? Deluso? Incoraggiato? Negli anni, lavorando con innumerevoli persone di tutto il mondo, ho notato che i risultati li collocano grossomodo in una di queste tre categorie:

  1. Quelli giovani e indebitati, che si chiedono come faranno a raggiungere la sicurezza finanziaria. La cosa bella è che scoprono di potercela fare!
  2. Quelli che pensano di essere a decenni di distanza dalla sicurezza finanziaria e restano sorpresi – o francamente scioccati – quando capiscono di essere a un tiro di schioppo; cinque, sette, dieci anni al massimo. Anzi, qualcuno ci è già arrivato e non lo sapeva.
  3. Quelli che hanno incominciato tardi e hanno paura di non riuscire a recuperare il tempo perduto.

Lascia che ti faccia gli esempi di altre persone con cui ho lavorato in situazioni simili e ti mostri come si sono sviluppati i loro piani – come hanno raggiunto la Sicurezza, la Vitalità finanziaria, perfino l’Indipendenza e la Libertà.

ADULTO CHE PAGA I DEBITI CONTRATTI PER STUDIARE

Incominciamo con un giovane indebitato. Come accadrà a molti nati negli anni ottanta, Marco si è diplomato con un grosso debito. A 33 anni è un ingegnere e guadagna la rispettabile cifra di 75.000 dollari all’anno, ma ne paga ancora 20.000 per i debiti fatti per studiare. Come molti americani, Marco aveva la sensazione che il suo debito gli consumasse la vita – pensava che non avrebbe mai finito di pagarlo (e probabilmente sarebbe stato così, se avesse pagato solo la rata minima). Marco si aspettava però che il suo stipendio aumentasse, lentamente ma costantemente, con aumenti fra il 3 e il 5% all’anno. Dopo aver lavorato insieme a un nuovo piano, Marco ha destinato il 5% del suo stipendio al pagamento dei debiti di studente. E ha destinato il 3% di tutti i futuri aumenti al suo Fondo Libertà.

Che cosa gli ha garantito questo nuovo piano? Per esempio la libertà dal debito in sette anni! Inoltre Marco ha capito che poteva mettere da parte il 5% e dopo essersi liberato del debito l’ha destinato ad aumentare i suoi risparmi e a far crescere l’interesse composto del suo Fondo Libertà. Con questi risparmi e con il suo piano di investimenti, Marco ha potuto raggiungere la Sicurezza finanziaria in 20 anni. Può sembrare un periodo lungo, ma all’epoca avrà solo 53 anni. E sette anni dopo, a 60 anni, Marco raggiungerà l’Indipendenza – ben cinque anni prima di quando pensava di andare in pensione, con un reddito annuo superiore a quello che immaginava! Marco è passato dalla preoccupazione di non riuscire mai a ripagare i debiti di studio a un futuro di reale indipendenza finanziaria. Ancora meglio, a 65 anni, con i suoi rendimenti e l’aggiunta della pensione, Marco arriverà effettivamente a quella che considera la sua Libertà finanziaria – una prospettiva che gli sfuggiva completamente prima di metter mano al suo piano. Ricordati che ha incominciato il suo viaggio senza beni, anzi con un debito!

SE TI SEMBRA TROPPO BELLO PER ESSERE VERO… POTREBBE ESSERE PROPRIO VERO

Poi c’è una seconda categoria di persone: quelle che danno un’occhiata al loro piano e pensano che dev’esserci un errore. Il loro calcolatore non funziona! Vedono che la Vitalità finanziaria o l’Indipendenza arriva troppo rapidamente. “Non è possibile che ci arrivi così presto,” pensano. “Non posso raggiungere l’indipendenza finanziaria in cinque, sette o otto anni. È una pazzia!” Nella loro mente, hanno davanti 20 o 30 anni di duro lavoro di giornate a testa bassa.

Dov’è l’errore? Com’è possibile?

È possibile perché il numero che avevano in testa – quei 10 o 20 o 30 milioni di dollari – era totalmente sballato. Non aveva niente a che fare con la realtà. Era semplicemente un numero a caso che rappresentava quel che pensavano di aver bisogno per essere finanziariamente indipendenti, non quello di cui avevano bisogno davvero.

Katherine, una donna che ha frequentato uno dei miei seminari Wealth Mastery, è un ottimo esempio. Era un’esperta donna d’affari che aveva bisogno di 100.000 dollari all’anno per essere finanziariamente sicura – una grossa cifra per molte persone, ma non per lei. Per raggiungere l’indipendenza finanziaria, cioè per mantenere il tenore di vita attuale senza lavorare, le occorrevano 175.000 dollari. Katherine pensava che le ci sarebbero voluti più di 20 anni per arrivarci.

Vuoi sapere che cos’accadde quando fece i conti insieme al mio team? La prima cosa che scoprirono è che la sua attività le rendeva 300.000 dollari all’anno netti e cresceva di circa il 20% all’anno. Con l’aiuto del mio team e qualche piccola ricerca, Katherine scoprì che poteva vendere la sua attività immediatamente, per sei volte il suo reddito, ovvero per 1,8 milioni di dollari. Che cosa vuol dire questo?

Bene, se vendeva l’attività per 1,8 milioni di dollari e ne ricavava un rendimento del 5% annuo, il suo reddito sarebbe stato di 90.000 dollari all’anno. Aveva già altri investimenti che le garantivano più di 10.000 dollari all’anno, per cui, avendo più di 100.000 dollari, Katherine era già finanziariamente sicura!

Katherine fu sconvolta – ma anche confusa. Disse: “Ma Tony, io non voglio ancora vendere la mia attività!” Le risposi che non glielo stavo consigliando, e che non doveva farlo. Ma doveva cantare vittoria e sapere che era già finanziariamente sicura. Perché? Perché ha già i mezzi per produrre il reddito di cui ha bisogno. Cosa ancora più eccitante, se il tasso di crescita dell’impresa (20% annuo) fosse continuato, avrebbe raddoppiato il suo business nei successivi tre anni e mezzo. E se anche quel tasso di crescita si fosse dimezzato e fosse sceso al 10% annuo, in sette anni il suo business avrebbe avuto il valore di 3,6 milioni di dollari. Se l’avesse venduto in quel momento (3,6 milioni × 5% = 180.000 dollari all’anno di rendita senza lavorare), nel giro di tre anni e mezzo come minimo, sette al massimo, Katherine sarebbe stata finanziariamente indipendente. Non 20 anni! E questo senza fare altri investimenti!

Tra l’altro, una delle cose che faccio vedere agli imprenditori nel mio programma Business Mastery è un insieme di strategie poco conosciute che ti permettono di vendere una parte (o anche una significativa maggioranza) dell’impresa e continuare a dirigerla, controllarla e guadagnarci su. Questo ti permette di avere subito un ampio flusso di denaro che ti assicura la libertà finanziaria, conservando la gioia e la soddisfazione di far crescere l’impresa che ami.

PUOI ARRIVARE TARDI ALLA FESTA E VINCERE COMUNQUE

Torniamo alla storia della mia amica Angela. Angela è tutt’altro che una persona qualsiasi, ma dal punto di vista finanziario rappresenta l’americano medio. Ha 48 anni. Avendo vissuto una vita libera, di viaggi e di navigazione in giro per il mondo, non ha mai risparmiato o investito in vita sua. Dopo aver letto la parte 1, si è impegnata a risparmiare il 10%, ma ha ancora un grave problema: ha incominciato tardi. (Come dice lei: “Ho quasi 50 anni!”) Ha meno tempo per sfruttare il potere dell’interesse composto.

Quando Angela ha calcolato per la prima volta quanti soldi le servivano per la sicurezza finanziaria, è arrivata alla cifra di 34.000 dollari all’anno. Per l’Indipendenza finanziaria, dovrebbe raggiungere quota 50.000. A prima vista, queste cifre l’hanno eccitata. Non avevano sette zeri, erano numeri che poteva maneggiare. Tuttavia, il tempo necessario per avere quei soldi l’ha riportata sulla terra. Incominciare tardi nella vita e risparmiare solo il 10% del suo reddito era un piano che avrebbe richiesto ad Angela 24 anni per arrivare alla Sicurezza finanziaria – se avesse avuto 41 anni, sarebbe stata una grande vittoria: avrebbe finito a 65 anni. Ma siccome partiva in ritardo, Angela avrebbe avuto 72 anni prima di raggiungere la Sicurezza finanziaria. Era sicuramente un futuro migliore che se non avesse iniziato il piano, ed era felice di sapere che poteva arrivarci. Ma non era particolarmente eccitata dalla lunga e lenta strada che l’attendeva.

Che cosa potevamo fare per accelerare il raggiungimento dell’obiettivo? In che modo Angela poteva arrivare prima alla Sicurezza finanziaria? Un modo sarebbe stato di aumentare le cifre che risparmiava e investiva. Angela stava già mettendo da parte il 10%. Non avendo mai risparmiato prima, il 10% sembrava una somma enorme, ma impegnandosi con il piano Save More Tomorrow, avrebbe potuto risparmiare di più senza soffrire quando avesse ricevuto degli aumenti, e accelerare così il piano. Un altro modo per accelerare le cose era correre qualche rischio in più e aumentare il tasso di rendimento fino al 7% e oltre. Naturalmente l’aumento del rischio poteva comportare anche maggiori perdite. Ma si scoprì che c’era un modo ancora più semplice che avevamo trascurato.

Per fortuna di Angela, aveva un’altra arma a disposizione. Si era dimenticata di un’importante rendita futura, che molte persone trascurano di inserire nella loro pianificazione finanziaria: la Social Security.

Ad Angela, che aveva già 48 anni, mancavano solo 14 anni per prendere la pensione ridotta e 17 per averla completa. Si sarebbe portata a casa 1250 dollari al mese al compimento dei 62 anni, ovvero circa 15.000 dollari all’anno. In questo modo i 34.000 dollari di reddito che le servivano per la Sicurezza finanziaria crollavano improvvisamente a 19.000. Riesaminando i numeri con la app, un intero decennio era stato così guadagnato. Invece di arrivare alla sicurezza finanziaria a 72 anni, ci sarebbe arrivata a 62! Angela sarebbe stata finanziariamente sicura in 14 anni, e ne fu emozionata. Adesso avrebbe avuto un reddito sufficiente a non dover più lavorare per pagarsi il mutuo, le bollette, il cibo, i trasporti e l’assicurazione base sulla salute – per Angela, una bella sensazione di libertà.

L’impossibile diventava possibile. E indovina che cos’altro è successo? Una volta capito che la Sicurezza finanziaria era a portata di mano, Angela sfruttò l’emozione, l’eccitazione, lo slancio, e disse: “Ehi, facciamo un passo in più. Se posso arrivare alla Sicurezza finanziaria a 62 anni, diamo un’occhiata all’Indipendenza. Troverò un modo per diventare finanziariamente indipendente, non dopo i 70 o gli 80, ma dopo i 60 anni!” E il suo numero di Indipendenza finanziaria era 50.000 dollari – solo 16.000 dollari in più all’anno rispetto a quelli necessari per la Sicurezza finanziaria.

Angela fece un passo avanti. Dopo aver letto il capitolo 3.6, scoprì un altro modo per accelerare il suo piano. Era sempre stata molto interessata al reddito da immobili e imparò un modo semplice per investire in residenze per anziani (o ricoveri assistiti) disponibili grazie a trust di investimenti immobiliari pubblici e privati. (Ne parleremo nella parte 4.) Entreremo nel dettaglio più avanti nel libro ma, in breve, le residenze per anziani sono un modo per possedere immobili redditizi legati a quella che io chiamo una “inevitabilità demografica”: l’ondata di 76 milioni di baby boomer che stanno invecchiando e avranno bisogno di questi servizi. Investendo 438 dollari al mese (o 5265 all’anno) per 20 anni, e immaginando di reinvestire la rendita con interessi composti, Angela accumulerà 228.572 dollari. (Nota: si assume un rendimento/pagamento del 7%, che è il tasso attuale dei trust di investimento immobiliare in residenze per anziani.)

La somma accumulata genererà 16.000 dollari di reddito (assumendo un rendimento del 7%) e Angela non dovrà attingere al suo capitale a meno che non voglia farlo! Un ultimo enorme vantaggio? Angela non dovrà pagare tasse su questo reddito a causa delle deduzioni fiscali legate al deprezzamento.

Marco, Katherine e Angela sono persone reali come te e me. Anche il tuo piano è a portata di mano e, come loro, potresti realizzarlo prima di quello che pensi. Non lasciare che il primo piano inserito nella app sia quello definitivo. Consideralo il tuo punto di partenza per realizzare i tuoi sogni. Nei prossimi capitoli, ti mostreremo cinque modi per accelerare il processo e arrivare al tuo obiettivo più rapidamente.

Gli aquiloni salgono più in alto opponendosi al vento, non seguendolo.

Winston Churchill

Che tu sia eccitato per i numeri che il tuo piano ti ha rivelato o deluso per il lungo cammino che ti aspetta, fatti coraggio – la delusione non è sempre un male. Spesso è un grosso calcio nel sedere che ti spinge a fare grandi cambiamenti. Ricordati, non sono le condizioni, ma le decisioni che determinano la nostra vita. La delusione può stimolarci o può abbatterci. Io scelgo di essere stimolato – e spero che tu la pensi come me. Molte persone non arrivano neanche a questo punto nella loro pianificazione perché non vogliono rischiare la depressione che sperimentano quando inseriscono i loro numeri nella app. Ma tu hai accettato la sfida e la promessa di questo libro, per cui non sei una di queste persone. Hai scelto di essere uno dei pochi, non uno dei molti.

Ricordo perfettamente un 4 luglio in cui viaggiavo, più di vent’anni fa, con il mio amico Peter Guber e un gruppo di dirigenti dell’industria cinematografica tra Nantucket e Martha’s Vineyard. Eravamo a bordo dello yacht di Peter e un paio di quei magnati si vantavano di aver guadagnato 20 milioni e 25 milioni di dollari con un solo film, quell’anno. Io ero a bocca aperta – quei numeri mi sbalordivano, semplicemente. A 30 anni, credevo di cavarmela piuttosto bene – finché non mi sono trovato sul ponte con quel gruppo di riccastri del cinema. Quella era gente con uno stile di vita pazzesco e non ci volle molto perché l’idea mi seducesse.

Quell’esperienza mi scombussolò, ma mi spinse anche a pormi nuove domande: che cosa volevo davvero creare nella mia vita? E ce l’avrei mai fatta? Allora non capivo in che modo avrei potuto dare più valore alle altre persone grazie alla mia abilità fondamentale – quella di insegnare loro a creare quel livello di Libertà finanziaria.

Naturalmente ero ingiusto, confrontando me e i miei risultati a quegli uomini. Io avevo 30 anni; Peter e i suoi amici produttori avevano tutti più di 50 anni. Peter era al culmine della sua carriera; io stavo appena incominciando la mia. Lui aveva alle spalle 52 nomination agli Oscar e una serie di successi a Hollywood. Certo, io mi stavo facendo un nome e gestivo un’azienda di successo – cambiavo la vita delle persone – ma il successo per Peter e i suoi amici e il successo per me erano lontani anni luce. Così, mettendomi a confronto con le persone su quella barca, facevo quello che molte persone fanno ingiustamente: mi rimproveravo di non essere allo stesso livello di risultati.

Ma la bellezza di quel momento, quel giorno, fu che mi trovai in un ambiente nuovo e strano e qualcosa dentro di me si mosse. Ero lontanissimo dalla zona in cui potevo sentirmi tranquillo. Mi sentivo fuori posto – come se non meritassi di essere lì. Ti sei mai sentito così? È sorprendente quello che fa la nostra mente se non la controlliamo razionalmente.

Eppure il contrasto è una cosa bella. Quando sei circondato da gente che vive la vita a un livello più alto, o ti deprimi, o ti arrabbi, o ti senti ispirato. Quel giorno capii che non volevo uno yacht, ma trovai l’ispirazione per migliorare. Capii che potevo fare, dare ed essere molto di più. Il meglio doveva ancora venire. Capii anche quanto era importante per me sentirmi a disagio in quel momento della mia vita; inserirmi in un ambiente in cui non ero superiore, non ero il numero uno.

Naturalmente Peter non aveva nessuno di questi pensieri! Stava solo portando in giro dei cari amici per far loro un regalo il 4 luglio! Ma quello che aveva fatto in realtà era mostrarmi un mondo di possibilità infinite. Quell’esperienza contribuì a risvegliare la verità in me. Divenne chiaro che ero davvero capace di creare qualsiasi cosa riuscissi a immaginare. Forse non volevo gli stessi giocattoli per adulti, ma di sicuro volevo che la mia famiglia avesse le stesse possibilità. Oggi che ho superato i 50 anni quelle visioni impossibili sono diventate il semplice riflesso della realtà che vivo. E continuo a non desiderare uno yacht!

Sia chiaro. Non si tratta di soldi. Si tratta di scelte, di libertà. Si tratta di poter vivere la vita a modo tuo e non di qualcun altro.

Non lamentarti.

Non dire che non puoi.

Non inventare storie.

Prendi invece una decisione, ora!

Trova il tuo dono e portalo a tutti quelli che puoi.

Se diventi più forte, più intelligente, più attento o più abile, il tuo obiettivo è degno.

Uno dei miei primi mentori, Jim Rohn, mi diceva sempre: “Quello che ottieni non ti renderà mai felice; quello che diventi ti renderà molto felice o molto triste.” Se ogni giorno fai un piccolo passo avanti, proverai la gioia che deriva dalla crescita personale. E ciò porta a una delle lezioni probabilmente più importanti che io abbia mai imparato sui grandi obiettivi e sui grandi successi.

Molte persone danno troppa importanza a quello che riescono a fare in un anno e sottovalutano enormemente i risultati che possono ottenere in un decennio o due.

Il fatto è che tu non sei legato a una situazione fissa, ma puoi costruirti un’esperienza di vita. Solo perché qualcosa non è lì davanti a te o non ti sembra a portata di mano, non sottovalutare il potere delle azioni giuste ripetute con costanza.

Con il potere dell’interesse composto, ciò che sembra impossibile diventa possibile. Proprio adesso, sia che tu ami il tuo piano finanziario sia che lo odi, che tu sia eccitato o spaventato, rendiamolo più forte insieme. Acceleriamolo osservando i cinque elementi che possono farti guadagnare tempo.

2 Nel momento in cui scrivo, i tassi di interesse sono bassi da molto tempo. La app tuttavia sarà aggiornata se e quando i tassi dovessero salire. In ogni caso puoi sempre inserire un tasso di rendimento qualsiasi, che meglio risponda alle tue circostanze e ai tuoi obiettivi di ritorno degli investimenti. (N.d.A.)

 

CAPITOLO 3.3

DATTI UNA MOSSA: 1. RISPARMIA DI PIÙ E INVESTI LA DIFFERENZA

Se tutto sembra sotto controllo, non stai andando abbastanza veloce.

Mario Andretti

Complimenti: hai appena fatto un grandissimo passo verso la Libertà finanziaria! Molte persone non si prendono il tempo per fare un quadro completo della loro situazione finanziaria o per elaborare un piano. E quelle che lo fanno spesso sono investite da emozioni di ogni tipo. È una cosa grossa che fa paura. Ci sono passato, lo capisco. Ma adesso che l’hai fatto, prenditi un momento per assaporare la vittoria. E fatti questa domanda: come ti senti, rispetto al tuo piano? Ti senti bene, pensando al futuro tuo o della tua famiglia? Sei eccitato sapendo che i tuoi sogni finanziari sono più vicini di quello che pensavi? O è terrificante pensare che potresti non arrivare mai dove vorresti – sei talmente indebitato che ti chiedi se riuscirai mai a uscire dal pozzo?

Dovunque tu sia, va bene. Hai fatto molta strada, hai compiuto enormi passi avanti e non puoi più tornare indietro, ormai. Adesso che hai imparato a camminare, per così dire, ti insegnerò a correre. Lo scopo di questi prossimi minicapitoli è spingerti a pensare come rendere veri i tuoi sogni finanziari più rapidamente di quanto tu abbia mai ritenuto possibile. Sogna in grande. Agisci. E accelera. Hai mai avuto una giornata spaventosamente impegnativa, in cui hai lavorato come un pazzo, lottando contro il tempo, e poi, contro ogni previsione, hai finito presto? Quell’ora o due in più di vita sono un regalo – un bonus che ti dà l’impressione che il mondo sia dalla tua parte. Vai in palestra o ti metti a correre, ti prendi un cocktail con gli amici e ti precipiti a casa per mettere a letto i bambini.

Io viaggio come un matto. Sono in paesi diversi, in continenti diversi, attraverso fusi orari e volo come se fossi uno degli Harlem Globetrotter. Se arrivo da qualche parte presto e ho una finestra imprevista, nel corso della settimana, per riprendere le forze o passare del tempo con mia moglie e la mia famiglia, mi sento pieno di energia e di eccitazione. Ho trovato del tempo extra!

E se quel tempo extra potesse durare più di un’ora o due? Se potessi trovare non solo un’ora, nella tua giornata, ma (finanziariamente) due anni di risparmi nella tua vita? O cinque anni? Magari addirittura un decennio di vita in cui hai la libertà di non dover lavorare per conservare il tuo stile di vita? Ecco la promessa di queste pagine. Anche se il tuo piano attuale non sembra che ti possa portare lì, questi capitoli possono mostrarti come cambiarlo e trovare quello spazio nella tua vita – quei soldi in più, quel tempo in più, l’ultimo grado della libertà.

Chi guadagna tempo guadagna tutto.

Benjamin Disraeli

Se vuoi accelerare le cose, ci sono cinque strategie fondamentali. Puoi sceglierne una qualsiasi – dipende da te. Tutte, individualmente, possono ridurre il tempo in cui raggiungi i tuoi sogni di sicurezza, indipendenza o libertà finanziaria. Mettine insieme due e sarai inarrestabile.

Sei ricco se hai più di quello che ti serve, oppure se ti serve meno di quello che hai.

Jim Mott

STRATEGIA N. 1:
RISPARMIA DI PIÙ E INVESTI LA DIFFERENZA

Il primo modo per accelerare il tuo piano è risparmiare di più e investire i risparmi per aumentare l’interesse composto. Lo so, lo so, non è quello che vorresti sentirti dire. Forse stai pensando: “Tony, spendo fino all’ultimo centesimo. Non mi è possibile risparmiare di più, in nessun modo.” Se è così, prima di andare avanti, ricordati della strategia fondamentale che hai imparato nel capitolo 2.7, sulle bugie che raccontiamo a noi stessi: la strategia migliore per aggirare il tuo sistema di convinzioni è sviluppare una nuova convinzione! Non puoi ricavare acqua da una roccia, ma puoi cambiare la tua storia.

Anche se sei convinto di non avere margini di risparmio, il premio Nobel Richard Thaler ci ha dimostrato che possiamo tutti programmare i risparmi futuri con il metodo Save More Tomorrow. Ti ricordi degli operai che dicevano di non poter mettere da parte niente? E invece cinque anni e tre aumenti dopo risparmiavano il 14%. E il 65% di loro arrivava addirittura al 19%! Anche tu puoi farlo, e puoi farlo in maniera indolore se usi la stessa strategia. Affrontiamo ora delle nuove strategie.

E se in un colpo solo, con una sola mossa, potessi mettere da parte una grossissima somma di denaro per il tuo Fondo Libertà, senza spendere un centesimo in più? Ti piace l’idea? Diamo un’occhiata a uno dei più grossi investimenti della tua vita: la tua casa. Se assomigli ad altri milioni di americani, la proprietà di una casa per te è importante, è una cosa a cui aspiri o della quale sei molto orgoglioso. Che tu viva a Portland, Maine, o a Portland, Oregon, la tua casa probabilmente si prende il boccone più grosso della tua torta mensile.

Come ti sentiresti se potessi risparmiare 250.000 dollari extra, 500.000 dollari o addirittura 1 milione, grazie alla tua casa? Ti sembra impossibile? No, non sto parlando di un nuovo mutuo a tasso inferiore, anche se questo sarebbe un modo indolore per risparmiare centinaia o forse migliaia di dollari al mese.

IL SEGRETO DEL BANCHIERE

Non devi aspettare un calo del mercato per risparmiare soldi sul tuo mutuo. Mentre leggi queste parole, i tassi potrebbero essere in risalita. Ma tu puoi ugualmente dimezzare i tuoi pagamenti, a partire dal prossimo mese, senza coinvolgere la banca e senza cambiare le condizioni del tuo contratto. In che modo? Lascia che ti faccia una sola domanda. Diciamo che stai chiedendo un mutuo immobiliare, quale preferiresti?

– Opzione 1: l’80% dei tuoi pagamenti per il mutuo combinato vanno per gli interessi composti; oppure

– Opzione 2: un mutuo trentennale al tasso fisso del 6%.

Pensaci un momento. Che cosa pensi? Sei tentato dall’opzione 2? L’opzione 1 ti sembra una follia? Hai seguito la folla e hai scelto l’opzione 2? O ci hai battuto tutti e hai scelto l’opzione 1?

La risposta è: non importa. Sono identiche. Quando metti la firma sulla riga di puntini e prendi il mutuo trentennale a tasso fisso, l’80% dei pagamenti va per gli interessi. Non te lo aspettavi, vero? Quanto ti costano quegli interessi crescenti, nel corso della vita del tuo mutuo? Il 30% in più? Il 40? Il 50 o più? La vita dovrebbe essere bella. Vuoi conoscere il segreto del banchiere? I tuoi interessi aggiungeranno un 100% in più, come minimo, al valore del tuo mutuo. La casa da mezzo milione che comperi in realtà finisce per costarti 1 milione di dollari, dopo che hai pagato gli interessi. Comperi una casa da 1 milione? Ti costa più di 2 milioni, se calcoli gli interessi! Da’ un’occhiata alla tabella qui sotto e guarda l’impatto degli interessi sull’acquisto della casa. L’esempio è basato su una casa da 1 milione di dollari, ma qualunque sia il prezzo che paghi, la percentuale è la stessa. Gli interessi raddoppiano il costo con il tempo.

Per molte persone, il mutuo è la spesa più importante e la maggior parte delle somme pagate sono interessi. Scommetto che non ti sorprenderà sapere che l’americano medio, quando aggiungi carte di credito e rate per la macchina, spende il 34,5% di ogni dollaro che guadagna per pagare interessi. E parliamo di una media – molti spendono di più!

Come puoi abbattere questa cifra enorme? Come puoi diminuire gli interessi che si accumulano nel tempo – e mettere quei soldi nel tuo Fondo Libertà? La risposta è talmente semplice che ti sorprenderà.

Se hai un mutuo tradizionale a tasso fisso, ti basta anticipare il rimborso del capitale. Se anticipi il capitale della prossima rata, puoi estinguere un mutuo trentennale in 15 anni o meno! Ma questo vuol dire raddoppiare la rata mensile? Neanche per sogno. Ecco il trucco.

Potenza dei soldi – regola n. 2: Riduci alla metà le rate del mutuo! La prossima volta che versi l’assegno della rata mensile, aggiungi un secondo assegno per un importo pari al solo conto capitale della rata successiva.

Sono soldi che dovresti pagare comunque il mese prossimo, perché non anticiparli di un paio di settimane e ottenere un notevole risparmio lungo il cammino? Dall’80 al 90%, in alcuni casi addirittura di più, delle tue prime rate sono interessi. In media, gli americani traslocano o accendono un nuovo mutuo entro cinque/sette anni (e la follia ricomincia con il nuovo mutuo immobiliare).

“È un peccato,” ha spiegato al “New York Times” l’esperto di mutui Marc Eisenson, autore di The Barker’s Secret. “Ci sono milioni di persone che pagano regolarmente le rate del mutuo perché non capiscono… i vantaggi di anticipare i pagamenti di piccole somme.”

Guardiamo un esempio (tabella alla pagina seguente). La casa media americana vale 270.000 dollari – ma questa strategia funziona anche se costa 500.000 dollari o 2 milioni. Un mutuo trentennale su 270.000 dollari al 6% ha una rata iniziale mensile di 1618 dollari. Con questa tecnica, dovresti aggiungere la cifra di 270 dollari extra – il capitale della rata successiva –, una somma relativamente piccola. Su questi 270 dollari non pagherai mai alcun interesse. Stai semplicemente pagando il capitale della prossima rata un po’ in anticipo.

Se ti mantieni fedele a questa strategia mese dopo mese, riuscirai a estinguere il tuo debito in 15 anni – riducendo il costo complessivo della tua casa fino al 50%. Perché non anticipare quei 270 dollari e dimezzare la durata del mutuo? Se hai una casa da 1 milione di dollari, si tratta di mezzo milione di dollari che restano nelle tue tasche! Quanto accelererebbe il tuo viaggio verso la Libertà finanziaria?!

BABY, YOU CAN DRIVE MY CAR

Non è solo sulle case che possiamo risparmiare molti soldi. Uno dei miei figli moriva dalla voglia di avere una BMW. Dopo anni che le faceva la corte, finalmente è andato a prendere in leasing una Beemer nuova di zecca con tutti gli accessori. Era emozionato dall’acquisto. Amava quella macchina. Amava guidarla, amava quello che diceva di lui, quello che rappresentava. Era un simbolo di orgoglio, di aspirazione, e diceva che era un uomo arrivato – almeno nella sua testa.

D’altro canto, la BMW gli era costata una fortuna! Avrebbe potuto accendere un mutuo con quello che pagava ogni mese per l’auto. Un paio di anni più tardi, la macchina era leggermente invecchiata e, ovviamente, aveva perso parte del suo scintillio. A 30 anni, appena fidanzato, mio figlio decise che voleva cercare una casa per sé e per la sua futura moglie. Fece i conti e gli venne un mezzo accidente. Con i 1200 dollari che pagava per la sua BMW X6 (con un doppio turbo V8) avrebbe potuto pagare un mutuo totale per la casa.

Si accorse che non aveva più bisogno di sostenere il suo ego guidando un’auto di lusso. Era solo un mezzo di trasporto, dopotutto. Poteva infilarsi in una Volkswagen Passat o in una Mini Cooper, che potevano essere perfino più belle, più nuove, più efficaci dal punto di vista dei consumi…

Come se non bastasse, gran parte del piacere che ricavava dal guidare quell’auto era anch’esso scomparso. Lo trovava in altre cose: nell’idea di costruire una nuova vita, mettendo radici con la donna che amava, e comperando una casa. Liberarsi della BMW non costituiva più un sacrificio, anzi divenne una decisione consapevole spendere i soldi altrove e incominciare a costruire un futuro finanziariamente sicuro.

Ora, se sei un appassionato di auto e ami le macchine (come me), non ti sto dicendo di andare a prenderti una Volkswagen. Per molte persone, una scintillante Ferrari nera, una Porsche o una nuova Tesla sono irresistibili. E se il tuo piano ti sta portando dove vuoi, dal punto di vista finanziario, guida pure la macchina che preferisci. Ma se non ci stai arrivando, o non ci stai arrivando abbastanza alla svelta, allora forse è il momento di ripensare alle quattro ruote e di vedere se puoi risparmiare in maniera significativa per il tuo Fondo Libertà.

Ti ricordi di Angela? Lei lesse una prima stesura di questo testo e arrivò a casa con una macchina nuova – la prima macchina nuova della sua vita! Da’ un’occhiata alle sue cifre: è riuscita a vendere la sua vecchia auto e a risparmiare 400 dollari al mese, cioè quasi 5000 dollari all’anno, da far fruttare grazie all’interesse composto.

COS’ALTRO POSSO FARE?

Case e macchine non sono gli unici campi in cui possiamo risparmiare. Dove possiamo tagliare altre spese ormai prive di senso nella tua vita? So che l’idea di vivere in base a un budget è molto sgradevole per la maggior parte delle persone. Non voglio essere limitato da un budget e scommetto che non lo vuoi neanche tu. Ma credo in un piano di spesa. Mi piace l’idea di pianificare come spendo i miei soldi in modo che mi diano il massimo di gioia e di felicità, assicurandomi anche la libertà finanziaria sul lungo periodo.

Adesso, siamo onesti, se tu sei una di quelle persone che dicono: “Al diavolo, non ho voglia di risparmiare, voglio concentrarmi sul guadagnare di più” puoi andare avanti e saltare direttamente al prossimo minicapitolo. Se l’idea di risparmiare basta a spossarti o ad annoiarti, ci sono altre quattro strategie che ti aiutano a velocizzare le cose e non voglio che te le perda solo perché il risparmio non fa per te. Ma in caso contrario, resta con me. Ti garantisco che le piccole cose possono fare una grande differenza sul lungo periodo – aggiungono cifre sorprendentemente grandi.

Amazon e le librerie tradizionali hanno interi settori dedicati a libri su come risparmiare. Dave Ramsey è un uomo molto attento che ha scritto parecchi libri sull’argomento. Suze Orman è un’altra autrice che merita di essere conosciuta, se stai cercando modi per risparmiare. Ma adesso dedicheremo qualche pagina a esporre le strategie migliori.

Una cosa è sicura: puoi creare un piano di spesa che ti aiuta a decidere in anticipo come e dove spendere i tuoi soldi per ottenere il massimo rendimento oggi e in futuro.

Ricordi il capitolo 1.3, dove abbiamo visto che ordinare una pizza con gli amici anziché andare al ristorante poteva farti risparmiare 40 dollari alla settimana, o 2080 dollari all’anno? Investiti all’8%, in 40 anni essi diventano 500.000 dollari – mezzo milione! È un’immagine della pensione molto diversa da quella che hanno gli americani oggi!

L’esperto finanziario David Bach è un mio caro amico che ha incominciato seguendo uno dei miei seminari finanziari una ventina di anni fa. Decise di perseguire il suo sogno di aiutare le persone a diventare finanziariamente indipendenti e pochi anni più tardi lo scelsi per parlare in pubblico – era la prima volta che veniva pagato per farlo. Oggi, grazie alla sua passione e dedizione, ha contribuito a istruire più di 4 milioni di persone con il suo libro The Automatic Millionaire: A Powerful One-Step Plan to Live and Finish Rich, che sviluppa l’idea di creare ricchezza trovando quello che lui chiama il tuo “fattore cappuccino”. Non si tratta solo di caffè: il fattore cappuccino è semplicemente una metafora di tutte le piccole spese che non prendiamo in considerazione – e in cui finiamo per sprecare i nostri soldi senza nemmeno accorgercene. Ma se sei un caffeinomane, quanto ti costa la tua passione? Diciamo che sei un utente saltuario: a 4 dollari al giorno, stai rinunciando a quasi 56.500 dollari di risparmi in 20 anni, con un interesse del 6%! Per un solo caffè! Ma siamo sinceri: i fedeli di Starbucks non ci vanno solo una volta al giorno. I veri evangelici che si fanno due o tre caffè al giorno devono passare da 4 dollari a 10 dollari al giorno: stai bevendo più di 141.250 dollari di risparmi in vent’anni. È il costo di quattro anni di università!

E se invece sei un purista? Tu non ricorri alla caffeina; il tuo corpo è un tempio. Sei dedito all’acqua minerale. Ci sono entusiasti della Fiji o dell’Evian? Francamente, anche se usi la Poland Spring di Costco, quanto spendi in acqua ogni anno? Una giovane donna con cui lavoro, che adoro e che si considera socialmente molto consapevole, sta per sposare un tipo che compera regolarmente confezioni da 12 bottiglie da 1 litro e mezzo di Smartwater. Ne compera tre per volta, 36 bottiglie in tutto, che gli durano circa due settimane e gli costano 75 dollari. Spende 150 dollari al mese per l’acqua, quasi 1800 dollari all’anno – per qualcosa che potrebbe avere gratis dal rubinetto, o filtrare con un sistema Brita e qualche bottiglia Nalgene per 50 o 60 dollari all’anno. Lasciamo perdere che sta ammazzando il nostro pianeta; sta ammazzando anche il suo portafoglio. So che il suo fidanzato sarebbe molto più felice se quei 1800 dollari all’anno finissero tra i loro risparmi e maturassero interessi composti. All’8%, in 40 anni, sono 503.605 dollari buttati nel cesso – letteralmente.

Non sto dicendo che devi rinunciare all’acqua minerale o al caffè, ma i risparmi sono lì. Non è ora di trovarli?

E infine, non dimentichiamo gli acquisti impulsivi, quelli che sembrano bellissimi al momento, come la prestigiosa ventiquattrore o la bella cravatta di Hermès. Lisa, una giovane mamma di Nashville, ama le cose belle della vita. Fa impazzire il marito con i suoi acquisti impulsivi. Arriva a casa con un vestito nuovo o uno straordinario paio di stivali e suo marito invariabilmente le chiede: “Erano in saldo?” o “Hai controllato online per vedere se potevi averli a meno?” Dopo numerosi diverbi, Lisa e suo marito hanno concordato un nuovo piano. Quando Lisa si trovava inaspettatamente da Saks sulla Quinta Avenue o da Jimmy Choo, faceva una foto al prodotto “di cui aveva assolutamente bisogno” e la spediva al marito. Lui aveva due settimane di tempo per trovarla a minor prezzo online, dopo di che lei l’avrebbe acquistata a prezzo pieno. Lisa ha ammesso onestamente che nell’80% dei casi il marito ha effettivamente trovato quello che lei cercava – e spesso al 20 o al 30% in meno.

Prendi esempio quindi da Lisa e da suo marito e controlla online la possibilità di risparmiare soldi veri. Upromise.com ti aiuta a recuperare i soldi per l’università dalla spesa di tutti i giorni, dagli acquisti ai ristoranti ai viaggi. Puoi mettere quei soldi in un fondo studentesco, sul conto corrente o in uno dei 529 fondi di risparmio che i genitori alimentano per gli studi dei loro figli. E se l’università è passata o non è una priorità, mentre i contanti lo sono, esistono centinaia di altri siti che ti fanno risparmiare fino al 30%. Lisa e suo marito hanno reinvestito tutti i loro soldi nel conto Upromise e adesso si sentono più sereni a proposito di quei tacchi a spillo…

Alla fine della giornata, la domanda che devi farti è: le mie spese, grandi o piccole, mi danno il brivido di una volta? Non si tratta di privarti di qualcosa; si tratta di adeguare le tue abitudini di spesa ai tuoi valori di fondo e di indulgere solo alle esperienze davvero importanti per te. Queste spese deliberate ti permettono di investire in una qualità della vita sostenibile e capace di darti gioia. Non importa che tu abbia 20, 30 o 40 anni per investire, dove sei, quanto puoi risparmiare – tu puoi approfittare dell’impareggiabile potere dell’interesse composto. La sicurezza finanziaria, l’indipendenza finanziaria – quali che siano i tuoi obiettivi, li raggiungerai molto più rapidamente se metti i tuoi soldi al lavoro per te.

Non si tratta di stile di vita, si tratta di tempo. Perché non fare piccoli cambiamenti oggi per assicurarti più avanti il necessario a finanziare il tuo stile di vita e i tuoi sogni? Puoi ancora goderti le gioie della vita – ma sei ai comandi, adesso. Scegli dove collocare i tuoi fondi e dove ottenere il massimo da ogni dollaro. Che si tratti di ridurre le spese del mutuo o di cedere l’auto di lusso, di far lavorare per te gli acquisti online o di migliorare la spesa quotidiana – tutto è a portata di mano. Risparmi reali, significativi, da centinaia di migliaia di dollari a un milione di dollari e oltre – devi solo scoprirli e reinvestire.

Adesso voltiamo pagina e scopriamo il modo più rapido che io conosco per accelerare il tuo piano e raggiungere prima l’indipendenza finanziaria. Impariamo a guadagnare di più.

RISPARMI INTELLIGENTI

Ecco un esercizio rapido e facile in sei passi per imparare a pensare in maniera più aggressiva – più focalizzata – al risparmio:

  1. Pensa a tutte le spese fisse che potresti eliminare o ridurre. Assicurazione auto, bollette del telefono, pranzi, cinema. Pensa a cosa puoi cambiare.
  2. Quanto costano queste cose o queste attività? Individua le spese più significative e prendi nota dei costi associati. Poi calcola quante volte alla settimana indulgi a queste spese per avere un quadro reale.
  3. Adesso, su una scala da 0 a 10 (con 0 che corrisponde a nessuno e 10 a moltissimo), quanto piacere ricavi da ciascuna delle spese appena elencate? Collega a ogni attività o oggetto un numero per associare questi costi alla tua vita.
  4. Poi, pensa a come ti sentiresti avendo una Libertà finanziaria assoluta. Ricordi quello che hai risposto nel capitolo 3.1 sul prezzo dei tuoi sogni? Ricordi come ti sei sentito? Nello stesso tempo, ricorda che quella sensazione l’hai provata in astratto, in teoria. Qui puoi provarla davvero. Che cosa potresti avere, fare, essere o donare se fossi assolutamente libero finanziariamente?
  5. Decidi qual è la cosa più importante per te: il piacere che ricavi dalle spese ricorrenti del tuo elenco o la sensazione di Libertà finanziaria assoluta. Ricorda che la vita è equilibrio. Non devi tagliare tutte le voci della tua lista per far muovere la lancetta di quella sensazione di libertà.
  6. Scrivi almeno tre spese che sei deciso a eliminare. Calcola quanti soldi ti farà risparmiare questa decisione nel corso del prossimo anno.

 

CAPITOLO 3.4

DATTI UNA MOSSA: 2. GUADAGNA DI PIÙ E INVESTI LA DIFFERENZA

Cerca di non diventare un uomo di successo, ma un uomo di valore.

Albert Einstein

Bene, inseriamo la seconda strategia. Se risparmiare è un modo per accelerare il tuo piano, c’è un modo ancora più rapido e letteralmente senza limiti – se liberi la tua creatività e la tua concentrazione e ti lasci ossessionare dalla ricerca di un modo per fare più di tutti per gli altri. È così che guadagni di più e passi nella corsia veloce verso la libertà.

ALLA GUIDA DI UN CAMION VERSO LA LIBERTÀ FINANZIARIA?

Quand’ero piccolo, mia madre aveva per me un piano grandioso. Voleva che diventassi camionista. Aveva visto una pubblicità in televisione, che trasmettevano continuamente, di un corso della Truckmaster per imparare a guidare un camion. Mi diceva che con un po’ di esercizio potevo diventare camionista e guadagnare fino a 24.000 dollari all’anno. Wow, 24.000 dollari! Era il doppio di quello che guadagnava mio padre facendo il posteggiatore a Los Angeles. Pensava che ciò mi avrebbe garantito un grande futuro. Lei lavorava nel suo negozietto e io sarei stato libero di andarmene in giro per strada con il mio camion. In effetti, da un certo punto di vista, l’idea non mi dispiaceva: l’idea di poter accendere la musica e partire – era una figata per un quattordicenne che non aveva ancora la patente. Avrei potuto alzarmi e partire invece di essere bloccato in un posteggio sotterraneo per più di 30 anni.

Ma dopo tutta la miseria che avevo visto, tutta la vergogna associata a quattro diversi padri, al fatto di non avere mai i soldi necessari per i vestiti o per il cibo, capii che non avrei mai potuto guidare un camion abbastanza a lungo o abbastanza lontano da sfuggire al dolore di quella situazione. Nella mia testa decisi che in vita mia la mia famiglia non avrebbe mai sofferto in quel modo. Inoltre volevo usare la testa e il cuore. Volevo partecipare al gioco della vita a un altro livello.

Mi guardai in giro e mi chiesi com’era possibile che le vite degli altri fossero così diverse dalla mia. Perché noi lottavamo per far quadrare i conti, per sfuggire ai creditori – scegliendo tra fagioli in scatola e spaghetti al ketchup (non potevamo permetterci la salsa di pomodoro)? E nella stessa città, non lontano da me, altri ragazzi miei compagni di scuola facevano belle vacanze e studiavano in università da cartolina, vivendo una vita al di là dei miei sogni più sfrenati, una vita evidentemente diversissima da quella che noi avremmo mai sperimentato. Che cosa sapevano che noi non sapevamo? Che cosa facevano di diverso da mio padre e mia madre?

Ero ossessionato. Com’era possibile che qualcuno guadagnasse il doppio nello stesso periodo di tempo? O il triplo? O dieci volte tanto? Sembrava una cosa pazzesca! Dal mio punto di vista, era un enigma insolubile.

INVESTI IN TE STESSO

Lavoravo come bidello e avevo bisogno di soldi extra. Un uomo che i miei conoscevano e che mio padre aveva definito “un perdente” era diventato una persona di successo in breve tempo, almeno in termini finanziari. Comperava, sistemava e rivendeva case nella California meridionale e aveva bisogno di un ragazzo nei fine settimana per aiutarlo nei traslochi. Quell’incontro casuale, quel fine settimana fatale in cui lavorai come un mulo, portò a un’illuminazione che cambiò la mia vita per sempre. Si chiamava Jim Hannah. Notò il mio impegno e la mia determinazione. Quando ebbi l’occasione gli chiesi: “Come hai fatto a cambiare vita? Ad avere tanto successo?”

“L’ho fatto,” mi rispose, “frequentando il seminario di un uomo di nome Jim Rohn.” “Che cos’è un seminario?” chiesi. “È un posto in cui un uomo prende dieci o vent’anni della sua vita e tutto quello che ha imparato e lo condensa in poche ore in modo che tu possa condensare anni di insegnamenti in pochi giorni,” rispose. Wow, sembrava stupefacente. “E quanto costa?” “Trentacinque dollari,” mi disse. Cosa!? Io guadagnavo 40 dollari alla settimana come bidello part-time mentre frequentavo le superiori. “Puoi farmi entrare gratis?” chiesi. “Certo!” disse. “Ma non lo farò, perché se non paghi non dai importanza alla cosa.” Rimasi lì, scoraggiato. Come potevo procurarmi 35 dollari per tre ore con quell’esperto? “Be’, se pensi che l’investimento sia troppo per te, non farlo,” disse alla fine stringendosi nelle spalle. Io ci pensai e ripensai, e alla fine decisi di farlo. Si rivelò uno degli investimenti più importanti della mia vita. Presi una settimana di paga e andai al seminario dove conobbi Jim Rohn – l’uomo che divenne il mio primo mentore.

Mi sedetti in una sala da ballo di Irvine, California, e ascoltai Jim, immobile. Quell’uomo dai capelli bianchi rispondeva alle domande che mi bruciavano nella testa. Anche lui era cresciuto povero, chiedendosi perché suo padre, che pure era un brav’uomo, lottava così duramente solo per soffrire, mentre altri intorno a lui prosperavano. E poi, all’improvviso, rispose alla domanda che mi facevo letteralmente da anni.

“Qual è il segreto del successo economico? La chiave,” disse, “è capire come diventare più prezioso sul mercato.

“Per avere di più devi semplicemente diventare di più.

“Non desiderare che le cose siano migliori; desidera di diventare migliore.

“Perché le cose cambino, tu devi cambiare.

“Perché le cose migliorino, tu devi diventare migliore!

“Noi siamo pagati per il valore che arrechiamo al mercato. Ci vuole tempo… ma non siamo pagati per il nostro tempo, siamo pagati per il nostro valore. L’America è un posto unico al mondo. È una scala da salire. Si comincia dal basso, per esempio da 2,30 dollari all’ora. Chi ha guadagnato più di tutti l’anno scorso? Il tizio che dirige la Disney – 52 milioni di dollari! Un’azienda paga una persona 52 milioni di dollari all’anno? La risposta è: ma certo! Se aiutassi l’azienda a guadagnare un miliardo di dollari, ti pagherebbero 52 milioni? Ma certo! Sono noccioline! Non è un gran che.

“È davvero possibile diventare così preziosi? La risposta è: ma certo!” E poi mi rivelò il segreto dei segreti. “Come fai a diventare davvero prezioso? Impara a lavorare più su te stesso che sul tuo lavoro.

“Puoi diventare doppiamente prezioso e guadagnare il doppio nello stesso tempo? È possibile diventare dieci volte più prezioso e guadagnare dieci volte tanto nello stesso tempo? È possibile? Ma certo!” E poi fece una pausa, mi guardò dritto negli occhi e disse: “Quello che devi fare per guadagnare più soldi nella stessa quantità di tempo è diventare più prezioso.”

Eccola! Ecco la risposta che cercavo. Una volta trovata, la mia vita cambiò. Quella chiarezza, quella semplicità, la saggezza di quelle parole – mi colpirono come un macigno. Queste sono le precise parole che ho sentito dire da Jim Rohn forse cento volte. Da allora le ho tenute sempre nel cuore, anche il giorno in cui ho parlato al suo funerale nel 2009.

Quell’uomo, quel seminario, quel giorno – quello che Jim Rohn fece fu ridarmi il controllo del mio futuro. Mi fece smettere di concentrarmi su ciò che non dipendeva da me – il mio passato, la povertà, le attese degli altri, lo stato dell’economia – e mi insegnò a concentrarmi invece su ciò che potevo controllare. Potevo migliorare me stesso; potevo trovare un modo per essere utile, un modo per fare di più, un modo per diventare migliore, un modo per acquisire più valore sul mercato. Diventai ossessionato dalla ricerca di modi per fare per gli altri più di tutti, e in meno tempo. Così iniziò un processo infinito che continua ancora oggi! Al livello più basso, mi fornì un percorso per progredire che continua a guidare ogni mia singola decisione e ogni mia singola azione.

Nella Bibbia, c’è una semplice frase che afferma che non c’è niente di male nel voler essere grandi.3 Se vuoi diventare grande, impara a metterti al servizio di molti. Se trovi il modo di essere utile a molte persone, puoi guadagnare di più. Trova il modo per servire milioni di persone e puoi guadagnare milioni di dollari. È la legge del valore aggiunto.

E se il vangelo di Warren Buffett è più nelle tue corde dei versetti biblici, l’oracolo di Omaha è famoso per aver detto che l’investimento più prezioso della sua vita, che tutti possono fare, è l’investimento in se stesso. Parla dell’investimento nella crescita personale, nella cultura e nel corso di Dale Carnegie che gli ha completamente cambiato la vita. Buffett una volta mi ha raccontato personalmente la storia, quando stavamo registrando Today insieme. Io mi misi a ridere e gli dissi di continuare a raccontarla. “È ottima per gli affari,” dissi.

Presi a cuore il messaggio di Jim Rohn e ne fui ossessionato – non avrei mai smesso di crescere, di donare, di tentare di espandere la mia influenza o la mia capacità di ricambiare e di fare del bene. E il risultato, negli anni, è che sono diventato più prezioso sul mercato. Tanto che sono molto fortunato e oggi le finanze non sono più un problema per me. Ma non sono unico. Tutti possono fare lo stesso – se lasci perdere le storie del tuo passato e superi quelle relative al tuo presente e ai suoi limiti. I problemi ci sono sempre, ma lo stesso vale per le opportunità.

E tu? Che cosa hai intenzione di fare per acquistare più valore sul mercato? In che modo favorirai l’abbondanza anziché la lotta? Se hai intenzione di fare un cambiamento radicale per passare da dove sei adesso a dove vorresti essere – la libertà finanziaria – allora questa strada è la più efficace che io conosca per arrivarci.

Ora, prima che incominci a sollevare le tue obiezioni, lasciami dire: lo so che oggi le cose sono differenti. Lo so che è un periodo difficile per l’economia. Lo so che abbiamo perso due milioni di posti di lavoro dal 2008, e quelli che stanno tornando sono per lo più servizi e posti poco pagati. E capisco che i redditi sono stagnanti dagli anni novanta.

Sai quali erano i tassi di interesse e quelli di disoccupazione nel 1978, quando ho incominciato a lavorare? Nel giro di due anni, i tassi di interesse erano saliti alle stelle! Il mio primo investimento, un appartamento a Long Beach, California, aveva un mutuo al 18%. Ti immagini un interesse del 18% oggi per acquistare una casa? Avremmo una rivolta sul prato della Casa Bianca. Ma la storia è circolare – lo è sempre stata e sempre lo sarà. Sì, i redditi sono stagnanti, se non trovi il modo di aumentare geometricamente il tuo valore. Ma se lo trovi, i redditi si muovono in una sola direzione, e cioè all’insù.

Durante la Grande Recessione, si persero 8,8 milioni di posti di lavoro. Nel 2008, se ne sono persi 2,3 milioni in un solo anno. La disoccupazione ha raggiunto il 10%. Ma ricorda che quel 10% di disoccupazione è una media. Alcuni settori della popolazione avevano una disoccupazione del 25%, ma per quelli che guadagnavano 100.000 dollari all’anno o più, quale pensi che fosse il loro tasso di disoccupazione? Risposta: circa l’1%! La lezione? Se davvero sviluppi abilità necessarie sul mercato attuale – se migliori continuamente e diventi sempre più prezioso – qualcuno ti assumerà oppure tu stesso ti assumerai, a prescindere dalla situazione economica. E se ti assumi da solo, la tua carriera diventa efficiente nella misura in cui lo sei tu.

Anche oggi, nella Silicon Valley c’è lavoro per tutti. Le compagnie tecnologiche non riescono a trovare abbastanza personale qualificato. I posti di lavoro ci sono, ma io e te dobbiamo rivedere i nostri attrezzi per diventare preziosi nel nuovo mercato. Posso garantirti questo: la maggior parte dei “vecchi lavori” non torneranno più.

Guardiamo la storia. Nel 1860, l’80% degli americani erano contadini. Oggi il 2% della popolazione statunitense lavora nelle campagne, e nutriamo il mondo intero. L’innovazione tecnologica ha sconvolto tutto – all’improvviso un solo contadino ha potuto fare il lavoro di 500. Molte persone hanno penato, molte hanno perso il lavoro. Per quelle che non si sono adattate, la rivoluzione industriale è stata un periodo incredibilmente doloroso. Ma quella stessa tecnologia che ha portato con sé l’energia a vapore e le macchine, e che nel breve periodo ha sradicato le persone, ha migliorato esponenzialmente la qualità della vita di tutti e ha creato più posti di lavoro con stipendi più alti.

Le nuove tecnologie di oggi stanno ancora una volta causando grandi sconvolgimenti. I ricercatori di Oxford dicono che quasi la metà dei posti di lavoro americani è a rischio di automazione (traduzione: di scomparsa) nei prossimi 20 anni! Io e te dobbiamo riattrezzarci a un nuovo livello. Ti garantisco che 150 anni fa nessuno avrebbe mai pensato che ci sarebbero stati settori lavorativi chiamati social media marketing, ricerca sulle cellule staminali o ingegneria robotica. Nessuno poteva immaginare che un elettricista o un idraulico avrebbe guadagnato 150.000 dollari all’anno o che un operaio di fabbrica avrebbe imparato a usare un computer per guidare una macchina, guadagnando 100.000 dollari per questo. Ma il fatto che la gente non riesca a immaginare una cosa non vuol dire che questa non accada.

Incontro ogni giorno persone che mi dicono che il mercato del lavoro è bloccato, o che sono rimaste a casa e temono di non trovare più un posto. Ma io sono qui a dirti che non si tratta del mercato, si tratta di te. Tu puoi aumentare il tuo guadagno potenziale – tutti possono. Puoi valorizzarti imparando nuove cose, puoi governare la tua mente, crescere, cambiare, svilupparti e puoi trovare il lavoro e l’opportunità economica che ti serve e che ti meriti.

Ma se il tuo lavoro è destinato a diventare obsoleto nei prossimi cinque o dieci anni, è il momento di pensare a dare una svolta e tentare qualcosa di nuovo. Dare una svolta? è quello che dicono nella Silicon Valley quando passi da un business a un altro, solitamente dopo un colossale fallimento.

Se stai leggendo questo libro adesso, sei una persona in cerca di risposte, di soluzioni, di un modo migliore. Ci sono centinaia di modi in cui puoi riciclare le tue abilità. Puoi farlo andando all’università, a un corso tecnico o studiando da autodidatta. Puoi guadagnare da 100.000 dollari a milioni ogni anno, e non andando a spendere una barcata di soldi per una laurea quadriennale (che ti lascerà semplicemente con 100.000 dollari di debiti). In questo paese ci sono potenzialmente milioni di posti di lavoro, ma c’è anche un problema di competenze. Secondo Mike Rowe, presentatore di Dirty Jobs su Discovery Channel, ci sono in questo momento circa 3,5 milioni di posti di lavoro disponibili, e solo il 10% di essi richiede una formazione universitaria. Questo vuol dire che l’altro 90% richiede altro: addestramento, abilità e voglia di sporcarsi le mani, magari, ma soprattutto disponibilità a imparare un mestiere nuovo e utile. Secondo Rowe: “È sempre stato così, ma in qualche modo ce ne siamo dimenticati.”

Riciclarsi è emozionante e mette paura nello stesso tempo. È emozionante perché offre l’occasione di imparare, crescere, creare e cambiare. Quando capisci “Sono prezioso, posso dare un contributo, valgo di più” è emozionante. Quando pensi “Come farò?” mette paura. Ricorda le parole di Jim Rohn: “Perché le cose migliorino, tu devi diventare migliore.” Riciclarsi o perire. Liberati dal tuo passato di limiti e innesta una marcia superiore.

Le persone spesso mi dicono: “Tony, tutto questo va benissimo se hai la tua impresa o se lavori in un’azienda che sta crescendo. Ma se hai un lavoro tradizionalmente a basso reddito, e ti piace quello che fai? Se sei un insegnante, per esempio?” Esci da questi pensieri che ti limitano e lascia che ti faccia l’esempio perfetto di un insegnante che faticava, ma che grazie alla sua passione e al suo desiderio di aiutare più studenti ha trovato il modo di valorizzarsi e di guadagnare più di quello che molti insegnanti sognano. Il vero limite ai nostri guadagni non è mai il lavoro che facciamo – è la nostra creatività, la nostra concentrazione e la nostra capacità di contribuire.

LA CREATIVITÀ, LA PARTECIPAZIONE E LA ROCK STAR COREANA

Se hai mai avuto un maestro che ti ha ispirato a tentare qualcosa di nuovo, o un professore che ha creduto in te oltre misura, sai quanto è grande il potere di un modello nella vita di un bambino. I nostri maestri sono una delle nostre ricchezze maggiori e più sottovalutate e sottopagate. Che cosa fai dunque se sei un insegnante o hai un lavoro simile in cui il tuo potenziale di crescita sembra limitato? Da insegnante, come puoi pensare di aggiungere valore ai 30 studenti e passa della tua classe? C’è un modo per poter aggiungere valore a centinaia di studenti, o migliaia, o addirittura milioni?

Ci sono molti maestri che pensano: “Non guadagnerò mai abbastanza facendo il lavoro che amo.” C’è ampio consenso sul fatto che la nostra società non valorizzi gli insegnanti come dovrebbe. Ma ormai lo sappiamo, questa convinzione limitante frena le persone. Kim Ki-hoon è un insegnante sudcoreano che ha rifiutato di crederci.

Al contrario di molti suoi colleghi, Kim Ki-hoon è famoso come una “rock star” in Corea del Sud. Kim è uno degli insegnanti di maggior successo del suo paese. Come ha fatto ad avere tanto successo? Ha lavorato duro su se stesso, sulla sua abilità di insegnante, più che sul suo lavoro.

Sessant’anni fa, secondo il “Wall Street Journal”, la maggioranza dei sudcoreani era analfabeta. Il paese si rese conto di dover agire in modo massiccio e radicale. Oggi gli insegnanti sono continuamente incoraggiati a studiare, innovare, insegnare la stessa lezione in modo diverso ogni giorno. Insegnano loro a imparare l’uno dall’altro, a farsi da mentore – a trovare le tecniche migliori per aggiungere valore. Il risultato? Oggi i sudcoreani quindicenni sono secondi al mondo per abilità di lettura, con un tasso di diplomi del 95%, contro il 77% degli Stati Uniti.

Ki-hoon prese quel modello e lo usò. Dedicò moltissimo tempo a trovare gli insegnanti migliori, a studiare i loro stili, a imparare come provocare cambiamenti. Trovò un modo per aiutare i suoi studenti a imparare meglio e più rapidamente – e non solo i suoi studenti, ma tutti gli studenti del paese. “Perché concentrarsi solo su 30 studenti?” pensò. “Perché non aiutarne il più possibile?” Con l’avvento della tecnologia, capì che poteva mettere le sue lezioni online e rendere disponibile a tutti la sua passione per l’insegnamento e la cultura.

Oggi Ki-hoon lavora circa 60 ore alla settimana, ma solo tre sono dedicate a fare lezione. Le altre 57 ore sono dedicate alla ricerca, all’innovazione, allo sviluppo dei curricoli scolastici e a rispondere agli studenti. “Più lavoro, più faccio,” dice. E lavora duro per migliorarsi a vantaggio delle altre persone. Ki-hoon videoregistra le sue lezioni e le fa circolare su Internet, dove gli studenti si collegano pagando 4 dollari all’ora. Come fa a sapere che funzionano? Come fa a sapere che li valorizza più di chiunque altro? Il mercato ti dice sempre il tuo vero valore. Sai quante persone acquistano le sue lezioni? L’anno scorso, i suoi guadagni hanno toccato i 4 milioni di dollari! Più alto è il valore che Ki-hoon offre con le lezioni e il tutoraggio online, più sono gli studenti che si iscrivono. E naturalmente più studenti vuol dire più soldi – nel suo caso, molti di più.

Un insegnante che guadagna 4 milioni. Come siamo messi in confronto al migliore insegnante che conosci? La storia di Ki-hoon va contro la convinzione che la nostra professione ci limiti. Lui fa parte dell’1% non perché è fortunato, non perché si è trovato al posto giusto nel momento giusto, non perché ha scelto una professione redditizia. No, Ki-hoon è un uomo ricco, fa parte dell’1%, perché non ha mai smesso di imparare, non ha mai smesso di crescere, non ha mai smesso di investire in se stesso.

MULTITASKING ESTREMO

E se non sei un imprenditore? Se non ti interessa affatto appendere la tua insegna? Se lavori in una grande azienda, o anche in una piccola? Riesci comunque a immaginare un modo per valorizzarti e aumentare le tue potenzialità di guadagno? Voglio raccontarti di una giovane donna, Daniela, che lavorava nel settore marketing facendo art design e non vedeva nessuna via per fare carriera nella sua azienda. Aveva un grande talento, ma soprattutto era affamata. Cercava sempre di fare di più e di dare di più; era la sua natura. Così spesso aiutava i colleghi nella visual art. E poi voleva imparare il marketing, perché si era messa a studiare e si era offerta di aiutare. E poi, naturalmente, si era accorta di non sapere nulla di social media – ma lì le opportunità sembravano enormi, per cui aveva deciso di studiare anche social media.

Dopo qualche anno, Daniela faceva molti lavori al posto dei suoi colleghi. E loro si dimenticarono che il suo era un regalo e incominciarono a considerarla scontata. Nacque un sistema per cui alle cinque, quando i lavori senza scadenza restavano incompleti, lei lavorava sola alla scrivania mentre i suoi soci scivolavano via. Non voleva fermarsi fino a tardi, ma non voleva deludere l’azienda e i suoi clienti. Quando apparve chiaro che i suoi colleghi si approfittavano della sua dedizione e ambizione, Daniela disse basta. “Faccio il lavoro di tre persone, oltre al mio!” Però, invece di arrabbiarsi, decise che quella era un’opportunità.

Che cosa fece? Daniela chiese un colloquio al presidente e disse chiaro e tondo: “In questo momento faccio il lavoro di quattro persone. Ho seguito dei corsi, ho studiato visual art, marketing e social media. Non voglio fare le scarpe a nessuno, ma posso farle risparmiare il 50% dei costi di marketing ed eliminare tre persone assumendomi i loro compiti. E li svolgerei anche meglio. Non deve credermi sulla parola: lasci che glielo dimostri. Li lasci fare il loro lavoro per sei mesi, e io farò i miei compiti e i loro, così lei potrà scegliere fra due soluzioni. E deciderà qual è la migliore.”

Daniela chiedeva solo che, se il suo lavoro era migliore, dopo i sei mesi il capo le desse più responsabilità e le raddoppiasse la paga. E sai una cosa? Ce la fece: si mise alla prova nella visual art e nel marketing, con grandi copywriting e una campagna di successo sui social media. Daniela dimostrò che non solo poteva gestire il lavoro in più, ma poteva battere la concorrenza – era la più brava di tutti. Apportò un tale valore che l’azienda capì che poteva pagare una persona il doppio, e nello stesso tempo dimezzare i costi. Il mercato aveva parlato.

La felicità non sta nel mero possesso di soldi; sta nella gioia del risultato, nell’emozione dello sforzo creativo.

Franklin D. Roosevelt

LE OPPORTUNITÀ SONO OVUNQUE

In che modo puoi aggiungere valore al mondo? In che modo puoi contribuire di più, guadagnare di più e aumentare il tuo impatto? Ci sono centinaia, se non migliaia, di storie di persone comuni che hanno colto il problema, hanno guardato le cose in modo un po’ diverso dal solito e hanno trasformato interi settori economici o creato interi nuovi mercati. Non erano imprenditori; erano persone come te e me, persone che non si accontentavano. Nel mondo in cui viviamo oggi, nessun settore e nessun prodotto è immune: l’intreccio fra tutte le cose digitali – Internet, i social media, la tecnologia –, l’interconnessione fra tutte le persone e tutte le cose del mondo. Ciò significa che anche le compagnie più grandi e le attività più mature e stabili sono pronte per la rivoluzione. Entra in scena Nick Woodman.

CAVALCARE L’ONDA

Chi avrebbe mai detto che la Kodak, l’enorme corporation che dominava il mondo della fotografia nel XX secolo, sarebbe stata colta in flagrante quando apparvero sulla scena le immagini digitali? La Kodak ha inventato l’immagine digitale! Eppure, dopo 124 anni di attività ha dichiarato bancarotta nel 2012 – una mossa che ha avuto effetti disastrosi a Rochester, New York, e dintorni, dove si sono persi più di 50.000 posti di lavoro.

Ma gli stessi grandi cambiamenti tecnologici e culturali che hanno ucciso la Kodak hanno offerto a un surfer californiano di nome Nick Woodman una grande opportunità. Woodman era ossessionato dal surf. Il suo amore assoluto e la sua devozione allo sport, insieme alla sua determinazione e alla sua fame, gli hanno permesso di trovare un modo per aggiungere valore.

È possibile che tu non abbia mai sentito parlare di Woodman, ma quest’uomo ha avuto la brillante idea di legarsi una telecamera al polso mentre cavalcava le onde. Woodman voleva solo trovare un modo per godersi ancora il surf dopo averlo fatto. Con l’avvento della fotografia digitale, incominciò a giocare con le telecamere per vedere se poteva renderle più impermeabili e registrare video di migliore qualità. E man mano che la tecnologia migliorava, lui continuava a giocare. E finì per inventare GoPro, una macchina digitale minuscola, di alta qualità, che si poteva fissare al corpo e portare ovunque.

Questo piccolo strumento oggi si trova sulla testa di chiunque pratichi sport estremi nel mondo. In sella a una bici, in canoa fra le rapide, sullo snowboard o in mezzo alle onde, la GoPro ti permette di catturare la magia della tua adrenalina e di condividerla con chi ti è caro. Woodman non avrebbe potuto scegliere un momento migliore: incominciò a pubblicizzare GoPro proprio mentre la gente incominciava a caricare i suoi video su YouTube e su Facebook. Creò un prodotto che lui voleva usare e pensò che non doveva essere l’unico a cui serviva. Woodman riuscì ad aggiungere valore a milioni di vite rendendo la nuova tecnologia economica, divertente e disponibile. Infine, Woodman precedette la moda. La moda condivideva prodotti digitali di ogni tipo. Uno dei segreti chiave, se vuoi davvero diventare ricco, è di precedere la moda. Oggi il surfista di San Diego, California, vale più di 1 miliardo di dollari.

È NATA UNA NUOVA “CATEGORIA”

Nel 2010 Matt Lauer mi invitò a raggiungerlo per una tavola rotonda speciale sul futuro dell’economia. Stavo per conoscere Warren Buffett e la più giovane self made woman, una miliardaria di nome Sara Blakely. Ogni occasione per parlare di economia con Warren Buffett era un enorme privilegio, ma quello che non mi aspettavo era di essere letteralmente rapito dalla storia di Sara.

Sara Blakely non ha sconvolto un settore, ne ha creato uno del tutto nuovo. Ex dipendente della Walt Disney, si stava preparando per una festa quando si rese conto che non aveva la biancheria giusta per un paio di pantaloni aderenti bianchi. Invece di disperarsi, decise di prendere in mano la cosa. Armata solo di un paio di forbici e di molta faccia tosta, tagliò i piedi dei suoi collant contenitivi e voilà, diede vita a un nuovo settore di mercato.

Naturalmente la cosa non accadde dall’oggi al domani, e non fu affatto facile. Sara mi confidò che uno dei segreti più importanti del suo successo era che fin da bambina suo padre l’aveva incoraggiata a “fallire”! Lui non definiva fallimento il non riuscire a raggiungere un risultato, ma il non provarci. A cena, le chiedeva se aveva fallito, durante la giornata, ed era molto eccitato se lei rispondeva di sì – sapeva che era sulla strada per il successo. “Tony, mi ha liberata dalla paura di tentare,” mi disse Sara.

Disperata in un ufficio vendite senza prospettive, Blakely investì tutti i suoi soldi, 5000 dollari, e incominciò a produrre abbigliamento adatto a lei. “Devo aver sentito la parola ‘no’ migliaia di volte,” disse. Ma non la ascoltò. Oltre ai 5000 dollari investiti, ne risparmiò 3000 (che non aveva) di spese legali scrivendo il proprio brevetto con l’aiuto di un manuale.

Alla fine l’azienda da lei fondata, la Spanx, creò un’intera categoria di nuovi prodotti detti “shapewear” che ha suscitato una passione quasi religiosa da parte di tutte le donne del mondo. Secondo mia moglie, basta indossare il modello contenitivo per togliersi cinque centimetri di giro vita all’istante.

Con la benedizione di Oprah Winfrey, la Spanx passò da piccola azienda a fenomeno mondiale. Oggi la Spanx vale più di 1 miliardo di dollari e il marchio comprende più di 200 prodotti che aiutano le donne ad apparire e a sentirsi più belle. Ottimista come sempre, Sara tentò la sua magia con me: tentò cioè di farmi indossare un paio dei suoi nuovi Spanx da uomo mentre partecipavamo insieme a una puntata di Today. La ringraziai e le dissi gentilmente che forse non capiva il mercato maschile bene come quello femminile. Ma il suo esempio continua a ispirarmi. Alla fine, anche la Spanx per uomo è decollata – mio malgrado. Oggi Sara Blakely possiede il 100% della sua azienda, ha zero debiti e non ha mai accettato un finanziamento esterno. Nel 2012 la rivista “Time” l’ha definita una delle “100 persone più influenti al mondo”.

Come Nick Woodman, ha visto un bisogno e si è data da fare per soddisfarlo. Ha rifiutato di lasciarsi limitare dalla sua storia e ha trovato un modo per aggiungere valore.

Anche tu puoi! Non devi partire con una compagnia da 1 miliardo di dollari, sconvolgere un settore economico o guadagnare 4 milioni di dollari facendo il maestro online. Non devi neanche fare quattro lavori contemporaneamente. Ma se queste persone ce l’hanno fatta, non riuscirai tu a guadagnare 500 o 1000 dollari in più al mese? O magari anche 20.000, o 50.000, o anche 100.000 e più all’anno? Non potrai immaginare un modo per liberare la tua creatività, concentrazione e capacità di contribuire, per aggiungere valore al mercato e mettere questi soldi nel tuo Fondo Libertà? Certo che potrai. E il momento giusto è adesso…

3 “Ma chi vuole diventare grande fra voi, dev’essere il vostro servo”, Matteo, 20:26, New International Version. (N.d.A.)

 

CAPITOLO 3.5

DATTI UNA MOSSA: 3. RIDUCI COMMISSIONI E TASSE (E INVESTI LA DIFFERENZA)

Le tasse vanno pagate. Ma nessuna legge dice che bisogna anche lasciare la mancia.

Pubblicità della Morgan Stanley

Così adesso sei in pista – stai velocizzando il tuo percorso verso la libertà finanziaria risparmiando di più e guadagnando di più. Che cosa manca? Non è sufficiente? No, in realtà. Adesso, come gli insider, tu sai che non è quello che guadagni che conta, ma quello che ti resta. La nostra terza strategia è ricavare più soldi dai tuoi investimenti riducendo commissioni e tasse e reinvestendo la differenza.

Ricordi i nostri tre amici d’infanzia del capitolo 2.2? Ognuno di loro ha investito 100.000 dollari all’età di 35 anni e ha avuto un rendimento del 7%. Ma le commissioni erano diverse – e la differenza fra l’1%, il 2% o il 3% ha raggiunto le centinaia di migliaia di dollari. Taylor, che pagava solo l’1% di commissioni, ha accumulato quasi il doppio del suo amico Jason, che pagava il 3%. Il suo investimento ha raggiunto 574.349 dollari, mentre quello di Jason si è fermato a 324.340!

Ricorda, le spese nascoste dei fondi comuni a gestione attiva arrivano in media a un astronomico 3,17%. La differenza fra possedere fondi comuni costosi e carichi di commissioni e fondi indicizzati a basso costo ti potrebbe costare un decennio di vita lavorativa – altro che rallentare il tuo percorso verso la Libertà finanziaria! Per aggiungere al danno la beffa, gli studi mostrano che le alte commissioni legate a quei fondi comuni non portano quasi mai a performance migliori.

Tieniti dunque lontano dalle commissioni eccessive. Trova fondi indicizzati a basso costo in cui investire e tieni presente il consiglio di Jack Bogle, secondo il quale le commissioni troppo alte possono mangiarsi dal 50 al 70% del tuo capitale futuro! Il mantra è semplice: prendi i soldi che risparmi in commissioni e reinvestili per averne interessi composti. Questa strategia è un altro modo per arrivare rapidamente alla libertà.

E che dire di un altro salasso per i tuoi risparmi, ancora maggiore? Sai che cosa si mangia la gran parte del tuo capitale? Tutte le analisi concordano: le tasse!

Nel corso della sua vita, l’americano medio paga più di metà del suo reddito in tasse di vario tipo: tasse sul reddito, sulla proprietà, sul valore aggiunto, sulla benzina ecc. (Secondo la stima di molti esperti, attualmente siamo a 54,4 centesimi per dollaro.) Il buon vecchio Zio Sam. E non è finita.

Dopo che il 54,25% è finito nelle tasche del fisco, puoi salutare un altro 17,25% di tutto ciò che guadagni fra interessi e commissioni. Hai una macchina, una casa, una carta di credito o un debito studentesco? Nell’aprile 2014 la famiglia americana media aveva debiti per oltre 15.000 dollari in carte di credito; debiti studenteschi per oltre 33.000 dollari; e mutui per oltre 150.000 dollari. Come nazione, siamo nei debiti fino al collo.

Di fatto, in media, circa un terzo del reddito che ti rimane dopo le tasse sarà speso in interessi!

Questo ti lascia negli Stati Uniti (rullo di tamburi, per favore) con un bel 28,5% dei tuoi sudati guadagni a disposizione per tutte le tue esigenze: cibo, abbigliamento, casa, scuola, salute, viaggi, divertimenti e tutto quello che ti capita di vedere al mercato o su Amazon! In più, da questa cifra, devi trovare il modo per risparmiare e investire per la tua Libertà finanziaria, o almeno per qualche forma di pensione!

Una maggiore efficienza fiscale è un modo per riavere una parte di quel 54% che hai dovuto cedere o di qualunque sia la non piccola pressione fiscale nel tuo paese, ad esempio l’Italia. Conserva una parte maggiore dei tuoi guadagni e potrai investire quei soldi per raggiungere più rapidamente il tuo sogno di Libertà finanziaria: questa regola vale ovunque tu viva!

Infatti, se hai un reddito alto e vivi in uno stato ricco come la California (era il mio caso), il tuo conto (compresi reddito, investimenti, busta paga, Obamacare e Social Security) arriva al 62%. Il che vuol dire che, se non hai un’efficace strategia fiscale, ti rimane solo il 38% di ogni dollaro che guadagni.

Non ci sono motivi per pagare più di quello che devi – anzi è tuo diritto, in quanto cittadino, non pagare più di quello che devi. Come ha detto Billings Learned Hand, uno dei giudici più influenti di ogni tempo (circa gli Stati Uniti, ma i principi base sono validi un po’ ovunque):

Chiunque può sistemare i suoi affari in modo che le sue tasse siano le più basse possibili; nessuno è tenuto a scegliere il modello più conveniente per il tesoro. Né esiste un dovere patriottico di aumentare le proprie tasse. I tribunali hanno stabilito e ribadito che non c’è niente di male nell’organizzare i propri affari in maniera da tenere le tasse al minimo. Tutti lo fanno, ricchi e poveri, e tutti fanno bene, perché nessuno ha il dovere di pagare più di quello che esige la legge.

Sono d’accordo con il giudice Hand. Non credo nel pagare più di quello che devo, e dovresti fare così anche tu. Io cerco continuamente modi legittimi ed etici per abbassare le mie tasse e faccio del mio meglio per approfittare delle iniziative del governo che mi permettono di creare un capitale al riparo dalle tasse. Ho imparato da coloro che ho intervistato che l’efficienza fiscale è la via più sicura per abbreviare il tempo necessario per andare da dove sei adesso a dove vuoi arrivare finanziariamente.

Sono orgoglioso di pagare le tasse. Però sarei ugualmente orgoglioso se pagassi la metà.

Arthur Godfrey

Voglio essere chiaro: io sono un patriota. Amo l’America. Sono uno dei milioni di esempi del Sogno americano e sono felice (o forse non felice, ma orgoglioso) di pagare le mie tasse. Eppure pago milioni di dollari di tasse ogni anno, più di quello che pensavo di guadagnare in una vita intera, figuriamoci in un anno. Ma so da David Swensen di Yale che ci sono solamente tre forze che possono aiutarti a ottenere rendimenti più alti:

  1. L’allocazione dei tuoi beni.
  2. La diversificazione.
  3. L’efficienza fiscale.

Certo, David è favorito dal fatto di gestire un’organizzazione non profit, ma anche per noi altri, nell’attuale regime fiscale, ci sono modi per massimizzare il rendimento degli investimenti e ridurre al minimo le tasse.

Regola n. 3. L’efficienza fiscale è uno dei modi più semplici per continuare ad aumentare il rendimento reale del tuo portafoglio. L’efficienza fiscale equivale a una più rapida libertà finanziaria.

(Attenzione: se la tua mente si confonde quando parlo di tasse, ti capisco! Salta subito al capitolo successivo per non perdere lo slancio. Ma programma un momento futuro per sederti con il tuo fiduciario e/o consulente fiscale e/o commercialista e imparare a migliorare la tua efficienza fiscale. Se invece vuoi proseguire, le prossime pagine ti forniscono qualche esempio che, se ben compreso, ti aiuterà a conservare una parte maggiore dei tuoi guadagni e a raggiungere i tuoi sogni più alla svelta.)

SCEGLI LE TUE TASSE!

Cosa diresti se scoprissi che un po’ di conoscenze riguardo alle tasse potrebbero evitarti di pagare inutilmente al fisco il 30% di quanto guadagni? Quanto tempo risparmieresti, per raggiungere i tuoi obiettivi finanziari?

Da investitore, devi prestare molta attenzione a tre tipi di tasse, talora due in paesi come l’Italia:

  1. Tasse sul reddito.
    Come ho detto, se hai un reddito alto, le tasse statali e federali sommate possono avvicinarsi o superare il 50%, ancor di più in un paese come l’Italia, dove c’è un corrispondente assetto con concorrenza di tassazione, cioè tassazione a livello nazionale e tassazione di competenza regionale o comunale (addizionali varie, per esempio).
  2. Long-term capital gain o redditi da capitale a lungo termine (negli USA).
    Queste sono tasse sugli investimenti e sono solo del 20% se tieni l’investimento per più di un anno prima di venderlo.
  3. Short-term capital gain o redditi da capitale a breve termine (negli USA).
    Questa è una tassa che si paga se l’investimento viene conservato per meno di un anno. Oggi la percentuale è simile a quella dei redditi normali. Ahi ahi!4

Adesso che hai capito la forza dell’interesse composto, sono sicuro che capisci la differenza di investire i tuoi soldi dopo aver sottratto il 50% di tasse o il 20%: può significare la differenza tra raggiungere i tuoi obiettivi finanziari dieci anni prima o non arrivarci mai.

Vuoi verificare l’impatto reale?

– Se prendi un interesse lordo dell’8% sul fondo di investimento, paghi circa il 3% di commissioni medie – diciamo il 2%, prudentemente.

– Quindi il tuo 8% diventa il 6% dopo le commissioni. Ma non è finita.

– Se guadagni molto in California o nello stato di New York, con tasse che raggiungono il 50% (tra statali e federali), ti rimane il 3% sui tuoi investimenti. Fatto il calcolo per l’Italia?

Ricorda che puoi spendere solo quello che ti resta; se investi con un rendimento netto del 3%, ci vogliono 24 anni perché il tuo capitale raddoppi.

Se hai fatto lo stesso investimento in un fondo indicizzato, il tuo 8% avrà commissioni che vanno da 10 a 50 punti base (cioè dallo 0,10 allo 0,50%). Prendiamo la cifra più alta, per prudenza. Questo vuol dire che hai un rendimento del 7,5% (8% - 0,5% = 7,5%), ma siccome il fondo è indicizzato le tasse sono rimandate e quindi il tuo rendimento netto è del 7,5% all’anno. Questo vuol dire che puoi reinvestire i rendimenti e approfittare dell’incredibile forza dell’interesse composto senza che il fisco intervenga.

Se gestisci i tuoi investimenti in modo fiscalmente efficiente, il tuo 7,5% ti permette di raddoppiare il capitale in 9,6 anni anziché in 24! Adesso capisci l’importanza dell’efficienza fiscale, oltre che delle commissioni?

Come fai dunque ad abbattere le tasse e a tenere una porzione maggiore dei tuoi guadagni, in maniera da poter raggiungere la tua Libertà finanziaria più rapidamente?

– Assicurati, quando è possibile, di investire in maniera da poter rimandare il prelievo fiscale, in maniera che l’interesse composto si realizzi sul capitale non tassato e le tasse intervengano solo al momento della vendita.

– Quando, come negli USA, il regime dell’aliquota è sensibile al tempo, quando vendi un investimento all’infuori di quelli a tassazione rimandata, assicurati di conservarlo per almeno un anno e un giorno, in modo da rientrare nella categoria dei capitali a lungo termine (che pagano solo il 20%).

UN’ALTRA COSA: ATTENZIONE AI FONDI COMUNI

Per la maggior parte delle persone, la vendita di una casa si verifica in media una o due volte ogni dieci anni e il tuo commercialista o consulente fiscale può facilmente spiegarti come farlo in maniera da risparmiare sulle tasse. Ma diamo un’occhiata ai fondi comuni. Sai che cosa fanno ogni giorno i gestori di fondi comuni? Comprano e vendono azioni e titoli su base giornaliera, mensile o trimestrale. È quello che nell’ambiente si chiama “turnover”.

Secondo Charlie Farrell di CBS MarketWatch: “Anche se i loro dépliant incoraggiano gli investitori a comperare e a conservare, i gestori certo non razzolano come predicano. Quello che vogliono è che comperiamo e conserviamo i loro fondi comuni, mentre loro scommettono la tua pensione come pazzi.”

Gli esperti dicono che la grande maggioranza dei fondi comuni non mantiene i propri investimenti per un anno intero. Perché altrimenti li compreresti, se non perché speri che vadano in cerca di performance migliori? E sai che cosa vuol dire questo? Che direttamente o indirettamente la performance è colpita dalle tasse!

In breve, c’è una buona probabilità che tu paghi dal 35 al 45% o addirittura al 50% di tasse, a seconda dello stato in cui vivi e della tua fascia di reddito. E queste tasse le paghi senza nemmeno aver venduto il tuo fondo comune! Così invece di conservare i tuoi guadagni e farli rendere rimandando il prelievo fiscale, dai un colpo terribile alla tua capacità di accumulare interessi composti, cosa che potresti evitare se capissi meglio l’efficienza fiscale.

Ma c’è un modo per investire e rimandare le tasse. I fondi indicizzati non comprano e non vendono continuamente come gli altri. Di solito restano fedeli a un paniere fisso di società che cambia solo se cambia l’indice a cui il fondo è collegato – cosa rara.

Di conseguenza, se investi in un indicizzato a lungo termine, le tasse impattano in modo diverso sul tuo investimento. Al contrario, rimandi il momento delle tasse, perché non hai venduto niente, i tuoi soldi restano nel fondo e continuano a maturare interessi composti per il suo proprietario: per te!

Il tuo fiduciario o un bravo consulente fiscale può aiutarti a capire in che modo ottenere un rendimento netto maggiore dal tuo Fondo Libertà, in modo che gli interessi composti siano al massimo. Ricorda: questo può farti risparmiare anni o addirittura decenni!

Infine, nella parte 5, c’è una strategia che ti spiegheremo nel capitolo “I segreti dei super-ricchi” e che puoi usare anche tu: un metodo legale che potrebbe consentirti di raggiungere i tuoi obiettivi finanziari dal 25 al 50% più rapidamente senza correre grandi rischi!

Ho catturato la tua attenzione? Lo spero. Perché sono i tuoi soldi, è la tua vita! Non lasciare che qualcuno te la prenda o la sprechi! Adesso hai dunque tre strategie veloci per accelerare il passo e vincere la partita:

  1. Risparmiare di più e investire la differenza.
  2. Guadagnare di più (aggiungere valore) e investire la differenza.
  3. Ridurre commissioni e tasse e investire la differenza.

Adesso è ora di dare fuoco alle polveri e dare un rapido sguardo ai modi in cui puoi migliorare il rendimento dei tuoi investimenti…

4 In Italia i criteri sono in parte diversi e si distingue tra “redditi di capitale” (ad esempio interessi, dividendi, delta NAV, ossia il Net Asset Value) e “redditi diversi di natura finanziaria” (in pratica i guadagni in conto capitale: si paga sulla differenza, se positiva, tra corrispettivo della vendita e costo dell’acquisto del prodotto di investimento). La tassazione delle attività finanziarie non segue un criterio di differenziazione sulla base di quanto tempo hai mantenuto l’investimento, come negli USA. Anche in Italia districarsi non è affatto facile; si prevede un’aliquota generale recentemente innalzata al 26% e un’aliquota agevolata del 12,50% per i titoli del debito pubblico italiano o di altri paesi dell’Unione Europea o comunque di altri paesi emittenti purché in white list (lista bianca) e la stessa aliquota più bassa per emissioni di debito da parte di enti sovranazionali quali BEI o World Bank, per esempio. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 3.6

DATTI UNA MOSSA: 4. OTTIENI RENDIMENTI MIGLIORI E VOLA VERSO LA VITTORIA

Se sei preparato e sai quello che ci vuole, non corri rischi.

Devi solo capire come arrivarci.

C’è sempre un modo per arrivarci.

Mark Cuban

Come fai ad avere un rendimento maggiore riducendo il rischio? Molte persone credono che per avere alti rendimenti si debbano correre rischi enormi. Ma i più grandi investitori sanno che non è affatto così. Ricordi Kyle Bass, di cui abbiamo parlato nel capitolo 2.6? Ha spazzato via il mito degli alti rendimenti con alti rischi con quella che chiama l’asimmetria rischio/rendimento.

È un’espressione strana per esprimere un concetto molto semplice. Come spiegarlo? Kyle ha trasformato 30 milioni di dollari in 2 miliardi trovando un’opportunità di investimento in cui rischiava solo 3 centesimi in cambio della possibilità di guadagnare 1 dollaro – più esattamente, 3 milioni di dollari rispetto a 100 milioni – e ha portato questo rapporto rischio/rendimento a livello miliardario. Ricordi come insegnava ai suoi figli a fare investimenti “senza rischi” con un rendimento significativo acquistando nichelini? Il rendimento (guadagno) è molto più alto del rischio (perdita) in questo affare, il che crea una asimmetria.

Uno dei grandi risultati di Paul Tudor Jones è che sa di poter sbagliare e avere comunque successo, perché usa l’asimmetria rischio/rendimento come guida per le sue decisioni di investitore. Cerca sempre quello che chiama investimento 5:1 – dove se rischia 1 dollaro è perché crede di poterne guadagnare 5.

Jones è disposto a rischiare 1 milione di dollari quando i suoi studi mostrano che probabilmente ne guadagnerà 5. Naturalmente, potrebbe sbagliare. Ma se usa la stessa formula 5:1 nel prossimo investimento, e ha successo, avrà guadagnato 5 milioni meno l’investimento iniziale di 1 milione, con un guadagno netto di 4 milioni.

Usando questa formula, cioè investendo sempre dove scorge l’opportunità di un rendimento asimmetrico rispetto al rischio che corre, Paul potrebbe sbagliare quattro volte su cinque ed essere ancora in pari. Se perde 1 milione quattro volte di fila cercando di guadagnarne 5, avrà perso in totale 4 milioni. Ma se la quinta decisione è un successo, con un singolo home run si è ripreso il suo investimento di 5 milioni. I più grandi investitori della storia sanno come massimizzare i loro rendimenti – sanno come organizzare il gioco in modo da vincere.

Imparerai altre cose che insegna Paul nella parte 6, “Investi come lo 0,001%: il manuale del miliardario”, in cui lo intervisto. Condividerà con te il suo segreto da 100.000 dollari, o le cose più importanti che ha imparato sull’investimento – una delle quali è come sbagliare e vincere lo stesso!

L’asimmetria rischio/rendimento è il primo modo per ottenere ricavi maggiori. Il secondo? Ne saprai di più nel capitolo 4.1 sulla allocazione degli investimenti, ma per adesso sappi che se il mantra del settore immobiliare è “Affittare, affittare affittare!”, il mantra per ottenere maggiori rendimenti riducendo il rischio è “Diversificare, diversificare, diversificare!” La diversificazione efficace non solo riduce il rischio, ma ti garantisce l’opportunità di massimizzare i rendimenti.

L’allocazione degli investimenti è la cosa che tutti i professionisti con cui ho parlato, i migliori al mondo, considerano il fattore chiave rispetto al risultato a cui arrivi finanziariamente. È l’abilità più importante ed è quella che molti investitori ignorano. Così nel capitolo 4.1 impareremo il potere della allocazione degli investimenti e potremo implementare i suoi risultati a vantaggio tuo e della tua famiglia. Inoltre nella parte 6 vedrai esattamente in che modo gli investitori più abili del mondo, che hanno ottenuto i rendimenti migliori, allocano le loro risorse.

Sì, hai letto bene: imparerai a imitare esattamente le strategie dei migliori investitori del mondo. Avrai l’allocazione degli investimenti di Ray Dalio! Naturalmente, le performance passate non garantiscono quelle future, ma nel caso di Ray Dalio la tua strategia verrà dal migliore investitore di tutti i tempi e il suo nocciolo consiste nell’ottenere i massimi rendimenti con la minor percentuale di rischio. Dalio ha valutato ogni tipo di mercato e ha scoperto che il miglior rapporto si ottiene con investimenti più che ventennali. Gestisce più di 160 miliardi di dollari e ha perso denaro in soli tre anni negli ultimi 22. Dopo aver letto questo libro, conoscerai una strategia basata sul rivoluzionario approccio elaborato da Ray per gli individui più ricchi, le istituzioni e i governi.

QUANTO PUOI ANDARE VELOCE?

Probabilmente è abbastanza ovvio che a tutti piacerebbero rendimenti migliori. Ciò che è meno ovvio è l’enorme impatto che i rendimenti migliori hanno sull’orizzonte temporale dei tuoi investimenti. La “regola del 72” dice che ci vogliono 72 anni per raddoppiare il capitale all’interesse composto dell’1%. Se hai 10.000 dollari da investire all’1%, potresti non essere più in circolazione quando i soldi raddoppiano. Puoi dimezzare questo tempo raddoppiando l’interesse (2%) e dimezzarlo ancora se arrivi al 4%. Qual è dunque la differenza fra un tasso del 10% e uno del 4%? Un capitale investito al 10% raddoppia in 7,2 anni; al 4% raddoppia in 18 anni! Se vuoi cambiare radicalmente il tuo piano e arrivare alla libertà finanziaria in 7 anni anziché in 18, puoi. O in 14 anni anziché in 36. Queste sono le differenze che diventano possibili quando impari a ottenere rendimenti migliori. La cosa più importante è ottenere questi rendimenti maggiori senza correre rischi significativamente più alti. Sei alla ricerca di quella asimmetria rischio/rendimento che è l’obiettivo di tutti i grandi investitori. È difficile, ma c’è, e questo è uno dei modi in cui puoi velocizzare la realizzazione dei tuoi sogni. (Da’ un’occhiata alla tabella della pagina seguente per capire in quanto tempo i tuoi soldi raddoppiano.)

La prossima domanda è: “Dove incomincio a cercare le mie occasioni con asimmetria rischio/rendimento?” A volte saltano fuori nei posti più improbabili. Io – forse perché sono cresciuto nella California meridionale – ho sempre pensato di includere le proprietà immobiliari fra gli elementi chiave del mio portafoglio. Se ascolti i notiziari, è difficile non notare il fenomeno demografico che si sta attualmente verificando in questo paese, in cui ogni giorno 10.000 persone superano i 65 anni. I baby boomer arrivano alla pensione a vagonate. In un angolino del mio cervello, ho sempre saputo che doveva esserci un modo per investire parte del mio capitale in servizi di qualità per gente che affrontava questa nuova fase della vita, ricavandone un reddito. Ma è solo quando ho fatto visita alla nonna di mia moglie a Vancouver, British Columbia, che ho unito i puntini e ho deciso di investire in comunità di pensionati.

Mia moglie Bonnie Pearl è l’amore della mia vita. La sua famiglia è la mia famiglia. Sua nonna Hilda era mia nonna. Le volevo molto bene. Dopo 58 anni di matrimonio, suo marito è morto e tutti abbiamo visto la sua sofferenza. Per dieci anni Hilda ha pianto ogni sera prima di addormentarsi. Viveva da sola, orgogliosa e indipendente, ma affranta dalla mancanza del suo compagno. Non avevamo cuore di metterla in un ricovero, ma quando la sua demenza è peggiorata la madre di Bonnie Pearl, Sharon, ha deciso di trovarle un posto dove fosse accudita al meglio.

Sapevamo che alcune comunità erano meravigliose e dopo qualche settimana di ricerche Sharon ha finalmente trovato una comunità che batteva il Four Seasons a parità di costo. È un posto incredibile. Ho sempre detto che ci vivrei anch’io, e non lo dico di molti posti.

Che cosa è successo quando la nonna si è trasferita nella nuova residenza? Lascia da parte il fatto che aveva un nuovo appartamento con tutti i comfort moderni e assistenza 24 ore su 24. Questa era solo la punta dell’iceberg. La cosa più sorprendente è che ha incominciato una seconda vita! A 88 anni, è diventata una donna nuova e si è innamorata un’altra volta. Un italiano di 92 anni ha catturato il suo cuore. (“Non me lo porto ancora a letto, ma ci prova continuamente,” diceva sorridendo.) Hanno passato insieme quattro anni bellissimi, poi lui è morto e, non scherzo, al funerale lei ha conosciuto il suo nuovo spasimante. I suoi ultimi dieci anni sono stati caratterizzati da una qualità della vita del tutto inaspettata. Ha ritrovato felicità, gioia, amore e amicizia. È stato un ultimo capitolo dell’esistenza inaspettato, una lezione sul fatto che l’amore è la vera ricchezza. Può saltare fuori in qualunque momento, dovunque – non è mai troppo tardi.

La storia della nonna mi ha fatto capire che c’era un reale bisogno di comunità per anziani belle e gestite in maniera efficiente come la sua. Come potevo investire in quel campo? Ovviamente andare in una comunità e chiedere di investire non è la migliore delle strategie. Andai invece dal mio consulente personale, Ajay Gupta della Stronghold, e gli dissi quello che pensavo e quello che cercavo. Lui trovò un’opportunità grazie alla quale non solo i miei investimenti promettevano un grande rendimento, ma rispondevano ai miei valori e alle mie idee e a una tendenza generale del mercato. Molti esperti considerano questa categoria un’“inevitabilità demografica”, perché il segmento di popolazione over 75 crescerà dell’84% tra il 2010 e il 2030. La domanda sarà molto maggiore dell’offerta!

Ajay trovò la società di investimenti di uno straordinario imprenditore che costruisce, finanzia e gestisce residenze per anziani di alto livello. È partito dal nulla e ha costruito un impero da 3 miliardi di dollari. Trova i siti, investe fino al 50% di persona e poi trova un piccolo gruppo di investitori che contribuisce con il resto. Ecco quello che ho in cambio: il rendimento che preferisco (che nel mio caso sono pagamenti mensili) a seconda della redditività della struttura. Siamo tra il 6 e l’8% all’anno, e trattandosi di proprietà immobiliare ho anche il vantaggio fiscale legato al deprezzamento, il che significa che non devo pagare tasse su questo reddito. In più possiedo un immobile, che sul lungo periodo credo che aumenterà di valore. Parteciperò alla exit strategy se il gruppo di investitori dovesse decidere di vendere la struttura. Per essere chiari, questo investimento specifico non è per tutti: negli Stati Uniti, possono accedervi solo gli investitori che sono accreditati, cioè soddisfano determinati requisiti di patrimonio netto/reddito. Ma non preoccupatevi! Per coloro che non sono accreditati, sono disponibili e accessibili, oltre che negoziati pubblicamente, i REIT (Real Estate Investment Trust, ossia particolari trust/fondi comuni di investimento immobiliare), che si concentrano esclusivamente sul possesso di un paniere di proprietà diffuse in tutto il paese. Negli USA questi possono essere acquistati, per esempio, per un minimo di 25 dollari ad azione, prezzo al momento in cui sto scrivendo questo libro, e offrono dividendi (reddito) pagati ogni trimestre.

Nel tuo paese vi sono situazioni simili e opportunità simili, non solo per quelli che sono definiti da voi investitori istituzionali o di professione, o altre categorie che ogni paese e normativa relativa identificano come adeguati ai rischi a cui si sottopongono. A me interessa non il caso in sé, a me interessa mostrarti come le opportunità siano potenzialmente molteplici e, se fai il tuo bel compitino e/o ti avvali, come ti consiglio, dell’aiuto del tuo consulente di fiducia, abilitato e idoneo, potrai trovare la migliore disponibile all’interno degli scenari che ti sto prospettando.

Una volta che incominci a concentrarti sui modi per risparmiare di più, guadagnare di più, ridurre le commissioni e le tasse e trovare rendimenti migliori con meno rischi, resterai sorpreso dalle tante opportunità che scoprirai. Un buon consulente fiduciario non si limiterà a guidarti: ti potrà anche aiutare a trovare opportunità di investimento con la magica asimmetria rischio/rendimento che tutti gli investitori di successo cercano.

Ok, stiamo per concludere questa parte. L’ultimo passo può accelerare moltissimo il raggiungimento dei tuoi obiettivi finanziari più importanti. Inoltre è divertente sognare ed esplorare. Ti piacerà il viaggio del prossimo capitolo. Scopriamo…

 

CAPITOLO 3.7

DATTI UNA MOSSA: 5. CAMBIA IN MEGLIO LA TUA VITA E IL TUO STILE DI VITA

Le cose che prediligo nella vita non costano niente. È chiaro che la risorsa più preziosa che abbiamo è il tempo.

Steve Jobs

Che cosa succederebbe se, per un istante, pensassi di cambiare qualcosa? Qualcosa di importante, come trasferirti in un’altra città? Potresti vivere comodamente a Boulder, Colorado, con quello che a New York o a San Francisco ti costa solo l’affitto. Il costo delle case, del cibo, delle tasse ecc. varia moltissimo a seconda di dove vivi. Perché non togliersi il paraocchi per un momento e prendere in considerazione la vita che potresti fare in un’altra città o in un altro paese?

L’inverno del Midwest ti gela le chiappe, il caldo estivo di Atlanta ti ammazza, e anno dopo anno ti chiedi perché non te ne vai dove il clima è migliore? Essendo nato nella California meridionale, resto sempre sorpreso dalle persone che passano la vita a gelare nella tundra artica di Minneapolis o Chicago. E anche se il clima non ti preoccupa, il costo della vita deve preoccuparti. Una casa da 1 milione di dollari a Washington, DC, costa una frazione di quella cifra a Raleigh, North Carolina – città che si colloca al terzo posto per gli affari e la carriera secondo “Forbes”, nonché paradiso high-tech e scolastico (e con un ottimo clima). Oppure qualcosa di più vicino: un passaggio da San Francisco a San Diego? Puoi restare nel nobile stato della California e abbattere comunque le spese del 32%.

Un cosa è scegliere investimenti efficienti dal punto di vista fiscale; un’altra è essere efficienti dal punto di vista fiscale nella vita. Cerchi di risparmiare il 5% qua e il 10% là. E se potessi risparmiare il 10 o il 15% in tutto quello che fai, trasferendoti in una città meno cara o in uno stato o regione tax-friendly? Pensa a tutti i soldi in più che potresti investire, condividere, donare se non finissero nell’affitto, nel cibo o nei trasporti. Un semplice trasloco potrebbe aumentare il tuo reddito dal 10 al 30%. Se già risparmi il 10%, con una sola mossa puoi risparmiare dal 20 al 40% senza spendere un centesimo in più. Questo cambiamento nelle tue capacità di risparmio farà partire a razzo la tua macchina da soldi e tu raggiungerai la tua Libertà finanziaria a una velocità molto maggiore.

So che risponderai: “Trasferirmi in una nuova città? Devi essere impazzito, Tony. Non posso prendere e partire così. Ho un lavoro, una famiglia, degli amici. Ho passato tutta la vita a Dallas.” (O a Seattle, Miami, Denver…) Ma se ti accorgessi di poter risparmiare dieci anni di vita, raggiungere i tuoi obiettivi di Libertà finanziaria dieci anni prima, ne varrebbe la pena?

Generazioni di americani hanno aspettato la pensione per potersi trasferire in un clima più mite, in una città meno cara o in un posto bello e poco frequentato come Boise, Idaho, o Greenville, South Carolina, a respirare aria buona e a godersi la vita all’aperto. Ma perché aspettare la pensione? Perché non cambiare codice postale oggi stesso? Perché non trovare un posto dove crescere i tuoi figli che ti permetta di ridurre il costo della vita e di aumentare nello stesso tempo la sua qualità, adesso che sei ancora abbastanza giovane per goderne dei benefici insieme ai tuoi figli?

Se stai ancora scuotendo la testa, ti capisco. La pensavo come te, in realtà – fino a poco tempo fa. Sono cresciuto in California e non ho mai immaginato di vivere altrove. Quando ho incominciato a viaggiare in lungo e in largo e a comprare case e proprietà in giro per il mondo, la California restava comunque la mia base.

Poi, nel 2012, la California ha aumentato le tasse ai redditi più alti del 30% e oltre, arrivando al 13,3%. Dopo una vita passata a pagare un occhio della testa di tasse statali (storicamente fra le più punitive del paese), la situazione peggiorava ulteriormente. La mia fascia di reddito mi portava a pagare – fra tasse federali e statali, Social Security, imposte sugli investimenti, imposte sui redditi da lavoro e Obamacare – fino al 62%. Cioè mi restavano 38 centesimi per ogni dollaro. Solo 38 centesimi! E come se non bastasse, il nuovo aumento delle tasse statali sul reddito era retroattivo, il che vuol dire che dovevo pagare nuove tasse sui redditi che avevo già percepito nel corso dell’anno. Cambiavano le regole del gioco a partita in corso. Era troppo – mi sentivo offeso. A causa dei miei viaggi e del tempo che passavo nelle mie altre case, trascorrevo in California solo 90 giorni all’anno – 90 giorni in cambio di una dichiarazione dei redditi multimilionaria? La California non era più sostenibile per me – ne avevo abbastanza.

Avevo rispettato le regole e le regole mi si erano rivoltate contro. Ma invece di lamentarmi, presi una decisione e mi misi le gambe in spalla. Insieme a migliaia di altre persone, mia moglie e io capimmo che non eravamo più benvoluti in California. E decidemmo di mollare il colpo e di cercare un nuovo posto dove vivere. (La California, in effetti, ha perso più di 30 miliardi di dollari di tasse all’anno, negli ultimi vent’anni, a favore di stati come il Nevada, l’Arizona, il Texas e il Wisconsin. Se vuoi capire la portata di questo trend e quante persone si trasferiscono da stati con molte tasse a stati con poche tasse negli USA, vai su www.howmoneywalks.com.)

Ne facemmo una specie di caccia al tesoro. Guardammo posti come Lake Tahoe, di cui ci piacevano molto le montagne, le stagioni e l’atmosfera da piccola città; e Austin, Texas, dove musica, energia e high-tech si fondono a creare il tessuto di una comunità innovativa e compatta.

Guardammo anche la Florida, controvoglia. Tutto ciò che sapevo della Florida erano gli alligatori e gli anziani. Ma questo è lo stereotipo, non la realtà. Quello che abbiamo trovato invece è un paradiso a Palm Beach. Dopo aver visto 88 proprietà in tre stati in sole tre settimane (ti ho detto che sono un uomo d’azione), abbiamo trovato l’unica casa nuova sulla spiaggia a Palm Beach. Due acri, a circa 200 metri dall’oceano e dall’Atlantic Intercoastal Waterway, con un molo per barche fino a 50 piedi. Mi sembra di essere tornato alla mia casa delle Fiji – è straordinario. Mia moglie ha tutto quello che vuole a portata di mano: ristoranti di alta classe, shopping, facile accesso a tutta la East Coast, e tutta la privacy e la serenità della vita su un’isola qui negli Stati Uniti.

Naturalmente il prezzo era più alto di quello che desideravo o che immaginavo di dover pagare per una casa. Ma la Florida non ha tasse sul reddito. Siamo passati dal 13,3% della California a niente – zero, nada. Ecco il trucco: con quello che risparmiamo ogni anno in tasse, pagheremo la nostra nuova casa in soli sei anni! Hai capito? Pagheremo tutta la casa grazie ai risparmi fiscali di cui godiamo in quanto residenti nel Sunshine State anziché nel Golden State. Stai pensando che potevamo farlo prima, no? Meglio tardi che mai.

E se non fosse abbastanza (ma lo è!), nello scambio abbiamo enormemente migliorato la nostra qualità della vita. Ogni giorno ci dobbiamo dare un pizzicotto quando ci svegliamo in un clima magnifico: 25 gradi con la brezza fresca dall’oceano e acqua in cui potresti scioglierti, tanto è calda. Mia moglie e io abbiamo sviluppato un entusiasmo quasi religioso per la nuova casa; diciamo ad amici e parenti che dovrebbero pensare di trasferirsi a Palm Beach con noi. Il mio figlio più giovane l’ha già fatto. Due dei miei migliori amici stanno venendo giù dal Connecticut e dallo stato di New York, decisi a fermarsi. E naturalmente, se anche non avessero deciso di trasferirsi qui, noi avremmo preso volentieri i soldi risparmiati in tasse per pagargli il volo e fargli vedere questo paradiso!

Perciò, che tu decida di raggiungerci a Palm Beach o meno, c’è un nuovo indirizzo là fuori che è quello giusto per te. Non devi aspettare la pensione per andarci. Da Nashville, Tennessee, a Portland, Oregon, da Augusta, Maine, a Ann Arbor, Michigan, ci sono centinaia di paradisi disponibili per giovani e vecchi: pensionati che vogliono far durare di più i loro risparmi continuando a godere uno stile di vita ricco di soddisfazioni; e giovani professionisti in cerca di un balzo in avanti o di un nuovo inizio.

FA’ GIRARE IL TUO MAPPAMONDO

Già che ci siamo, perché non pensare in maniera del tutto originale su questo tema? Dimentica la possibilità di aumentare la tua disponibilità di spesa del 10 o del 20%, pensa invece a tagliare il tuo costo della vita di un terzo o della metà! Prendi il mappamondo e fallo girare – e pensa a uno dei posti belli (belli e abbordabili) in cui potresti vivere se solo ampliassi i tuoi orizzonti.

Ci sono immense opportunità in tutto il mondo per migliorare il tuo stile di vita e ridurre le spese in posti come Bali, le Fiji, l’Uruguay, il Costa Rica – se hai il coraggio e la libertà di raggiungerli. Puoi affittare un appartamento straordinario sulle montagne a poca distanza da Buenos Aires, Argentina, per una frazione di quello che ti costerebbe uno studio senza ascensore in una grande città americana. Puoi trasferirti nella Repubblica Ceca e trovare una stanza accanto a piazza Venceslao, nella parte nuova di Praga, nel cuore della comunità culturale della capitale.

Ricordi il mio figlio appassionato di BMW? Dopo aver scambiato le quattro ruote alla moda per uno stile di vita migliore, decise di pensare davvero in grande. Andò in Costa Rica per un paio di giorni e rimase stupefatto dalla straordinaria cultura. Scoprì l’esistenza di un’enorme comunità anglofona – migliaia di espatriati che hanno scoperto che i loro soldi avevano molto più valore, qui, le loro giornate erano molto più ricche, le serate più eccitanti. E il Costa Rica non è solo un posto dove rilassarsi e riposarsi. Alcune delle nostre aziende leader hanno importanti basi operative nel paese. Procter & Gamble, Heinz, Microsoft, Intel – l’elenco è lungo, il che significa che ci sono innumerevoli opportunità di carriera disponibili.

La vita può essere un’avventura. Fa’ un viaggio ed esplora una città straniera con l’intenzione di trasferirtici. Trasforma la prossima vacanza in una spedizione esplorativa, il cui scopo è sperimentare uno stile di vita completamente nuovo. Non sei costretto a vivere in una scatola e a ripetere gli stessi gesti ogni singolo giorno. Non devi preoccuparti di pagare l’affitto o di coprire le spese di base, se ti apri all’idea di un cambiamento massiccio. Esci dal comfort quotidiano e spendi il 60, il 70 o addirittura l’80% in meno, arrivando al tuo obiettivo di libertà finanziaria molto più rapidamente. E già che ci sei, migliora la qualità della tua vita in misura esponenziale.

Anche se attraversare mezzo mondo ti sembra troppo radicale in questo momento, pensa a questa possibilità sul lungo periodo – un progetto fra cinque o dieci anni, o per la pensione. Perché non aprirti almeno all’idea che c’è un posto bello e abbordabile che aspetta di essere scoperto? Il nostro mondo è dinamico – cambia continuamente. L’idea che un trasferimento sia negativo per i bambini è un’idea del passato. Viviamo in un’economia globale; che esperienza straordinaria per i tuoi figli poter vedere il mondo, imparare una nuova lingua, adattarsi a una nuova cultura. Puoi prendere con la famiglia la decisione di creare una migliore qualità della vita per tutti.

La vita è come una bicicletta: per mantenere l’equilibrio, devi tenerla in moto.

Albert Einstein

Alla fine dei conti, si tratta di essere più efficiente e più efficace con i tuoi guadagni e i tuoi risparmi e di accelerare il cammino verso la libertà finanziaria. Puoi trovare il modo di migliorare la qualità della tua vita, riducendo nello stesso tempo i costi. È la soluzione perfetta. In fin dei conti, l’investimento migliore che tu possa fare è quello in te stesso e nel tuo stile di vita.

Wow, hai fatto tre passi enormi verso la Libertà finanziaria:

Passo n. 1. Hai preso la decisione finanziaria più importante della tua vita.

Hai deciso di diventare un investitore e non solo un consumatore. Hai destinato una percentuale del tuo reddito al risparmio e all’investimento nel tuo Fondo Libertà, e hai automatizzato il processo.

Passo n. 2. Sei diventato un insider che conosce le regole del gioco.

Hai smantellato i 7 miti e nessuno si approfitterà mai più di te.

Passo n. 3. Hai creato le condizioni per vincere la partita.

– Sai esattamente quanti soldi ti ci vorranno per raggiungere la Sicurezza, l’Indipendenza o la Libertà finanziaria. Conosci i tuoi obiettivi a breve, a medio e a lungo termine.

– Hai elaborato un piano finanziario di partenza e una serie di scadenze. Hai usato la app per calcolare approssimativamente quanto ci vorrà per raggiungere i tuoi obiettivi finanziari più importanti.

– Hai studiato i cinque metodi per accelerare il tuo piano. Idealmente, hai incominciato a valutare piani per applicare queste scoperte allo scopo di mettere via più soldi o tenerne di più nel tuo Fondo Libertà. Questo può aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi finanziari ancora più velocemente.

E adesso? Il passo n. 4 risponderà alla domanda che sicuramente si agita nella tua mente: “Dove metto i miei soldi? Quali investimenti, precisamente, massimizzeranno i miei guadagni e mi proteggeranno dalle perdite?” È ora di prendere la più importante decisione da investitore della tua vita. È ora di imparare il potere dell’allocazione delle risorse.

 

PARTE 4

PRENDI LA DECISIONE DI INVESTIMENTO PIÙ IMPORTANTE DELLA TUA VITA

 

CAPITOLO 4.1

IL PANIERE DEFINITIVO: L’ALLOCAZIONE DELLE RISORSE

Non verificare mai quanto è profonda l’acqua con entrambi i piedi.

Warren Buffett

Diciamo che hai trovato di che alimentare la tua macchina da soldi: il tuo capo ti ha appena dato un bonus inaspettato di 10.000 dollari, o ne hai ereditati all’improvviso 100.000. Che cosa ne fai? Li metti sul conto corrente? Li investi in un portafoglio virtuale di Bitcoin? Scommetti su una cassa di vino d’annata su eBay? Voli a Las Vegas e li punti tutti ai dadi? O magari comperi cento azioni della Apple? Li metteresti tutti nello stesso posto o li divideresti?

La risposta all’ultima domanda è la chiave del tuo futuro finanziario.

L’asset allocation, l’allocazione delle risorse, è la più importante decisione della tua vita di investitore, più importante dei singoli investimenti che farai in azioni, obbligazioni, immobili o altro. Qual è la differenza? Ebbene, le decisioni finanziarie che hai già preso – investire automaticamente una percentuale del tuo reddito per ricavarne un interesse composto – ti fa entrare nel gioco. Ma una volta entrato nel gioco, devi restarci – sul lungo periodo! Puoi perdere tutto se non stai attento a dove metti i tuoi soldi. Chiunque può diventare ricco; l’asset allocation è il modo per restarlo.

Ma non fidarti solo di me. Ascolta David Swensen, la rock star dell’investimento istituzionale. Ricordi? È l’uomo che ha portato il portafoglio di Yale da 1 miliardo di dollari a più di 23,9 miliardi, ottenendo un rendimento medio annuo del 13,9% nel corso di tre decenni di mercati altalenanti. Nessuno fa meglio di lui. Quando mi sedetti con lui nel suo ufficio di New Haven, Connecticut, gli chiesi: “Quali sono le intuizioni più importanti che un investitore deve avere per raggiungere la libertà finanziaria?” E lui mi disse che ci sono solo tre strumenti per ridurre il rischio e aumentare le probabilità di successo finanziario:

  1. scegliere la sicurezza – nell’acquisto di azioni;
  2. seguire il mercato – puntare a breve termine nella direzione in cui va il mercato; e
  3. asset allocation – la strategia a lungo termine per diversificare gli investimenti.

Prima che potessi chiedere dei primi due, chiarì una cosa: “Il più importante dei tre, senza paragone, è l’asset allocation,” disse. “Essa spiega più del 100% dei rendimenti nel mondo degli investimenti.” Un momento. Come “più del 100%”? Sì, perché le commissioni, le tasse e le perdite legate all’acquisto di azioni e all’andamento del mercato ti tolgono dei guadagni.

L’asset allocation è più della semplice diversificazione. Vuol dire ripartire i tuoi soldi in diverse categorie, o tipologie, di investimento (come azioni, obbligazioni, materie prime o immobili) e in proporzioni precise e prestabilite in base ai tuoi obiettivi o alle tue esigenze, alla propensione al rischio e alla fase della vita.

Bella frase, eh?

Eppure è la chiave del successo o del fallimento per i migliori finanzieri del mondo, compresi tutti gli investitori e i trader che ho intervistato per questo libro. Paul Tudor Jones ci giura. Mary Callahan Erdoes, forse la donna più potente di Wall Street, guida 22.000 professionisti della finanza la cui vita dipende da ciò. Ray Dalio, fondatore del più grande hedge fund del mondo e proprietario di un capitale di 14 miliardi di dollari, ci vive.

Questo capitolo affronta un argomento complesso e te lo rende semplice quanto basta perché tu agisca e ne ricavi un vantaggio in termini di rendimenti per tutta la vita. Presta quindi tutta la tua attenzione! Non importa se hai solo 1000 dollari da investire o 1 milione. I principi che stai per imparare sono fondamentali e da applicare immediatamente. Se credi di conoscerli già, è ora di portarli a un livello superiore.

Vediamo perché l’asset allocation è così importante per il tuo piano di investimenti e in che modo puoi metterla in opera oggi stesso.

Chiunque creda che ci sia certezza nei numeri non ha mai guardato le pagine della borsa.

Irene Peter

Quante volte al supermercato hai scelto la fila che sembrava più veloce e poi si è rivelata la più lenta? Quante volte cambi corsia in mezzo al traffico e vedi le auto che prima andavano più lente superarti? Credi di arrivare in fondo prima, e ti sbagli. E nei rapporti personali? A dispetto di quello che sai di te, dei tuoi valori e delle tue convinzioni, hai mai scelto il partner “sbagliato”? Sappiamo tutti che questa decisione può avere un grande impatto sulla qualità della tua vita!

Lo stesso può accadere con i tuoi investimenti. Solo che quando fai un errore con il tuo capitale, se è un errore troppo grosso, è irrimediabile. Puoi finire col perdere la casa. O a doverti trovare un lavoro a 70 anni. O a non avere i soldi per mandare i tuoi figli a scuola. Ecco perché questo capitolo è così importante.

L’asset allocation è l’abilità chiave che può distinguerti dal 99% degli investitori. E pensa – non ti costerà un centesimo. David Swensen cita spesso Harry Markowitz, il premio Nobel padre della moderna teoria del portafoglio, che io stesso ho raggiunto e intervistato per questo libro. Markowitz ha detto: “La diversificazione è l’unico pasto gratis.” Perché? Perché dividere i tuoi soldi in investimenti diversi diminuisce il rischio, aumenta i rendimenti nel tempo e non ti costa nulla.

Abbiamo sentito tutti l’antico detto: “Non mettere tutte le uova nello stesso paniere!” Ebbene, l’asset allocation ti eviterà di commettere questo errore. Sembra una regola fondamentale, ma quante persone conosci che non la rispettano?

Io ho un amico che si è talmente entusiasmato per la Apple che ha investito tutti i suoi soldi in questa azienda. Per un po’ ha avuto le azioni migliori del mondo – finché non hanno perso il 40% in poche settimane. Ahi ahi! Poi ho un’amica che sui trent’anni ha lasciato un posto da manager televisiva, ha venduto la sua casa a Los Angeles al culmine del boom immobiliare e ha usato i soldi per aprire un ristorante rustico in Wyoming. Ha investito quel che restava in azioni ad alto rischio e titoli spazzatura, pensando che gli interessi le avrebbero consentito di vivere. E per un po’ è andata bene. Ma il crollo della borsa nel 2008 ha cancellato tutti i suoi risparmi e lei ha dovuto chiudere baracca e burattini e tornare a lavorare come freelance per una frazione di quanto guadagnava prima.

Abbiamo sentito tutti delle storie tremende di disastri economici. Forse tu conosci dei baby boomer che avevano messo tutti i loro soldi in immobili prima del crollo. O una coppia alla vigilia della pensione, con i fondi pronti a maturare. Avevano scelto il camper o la barca, avevano programmato l’itinerario con le visite ai nipoti. Poi il mondo finanziario andò a catafascio. Loro persero metà di quello che avevano e il loro sogno di pensionati cedette il posto ad altri vent’anni di lavoro.

Queste storie lasciano senza fiato. Io voglio assicurarmi che a te non succeda mai niente di simile. La buona notizia è che non è affatto inevitabile che succeda. Per questo ho scritto questo capitolo: perché tu non solo sia protetto, ma possa far crescere il tuo capitale più rapidamente.

Qual è la lezione semplice e fondamentale sugli investimenti, qui? Ciò che cresce, prima o poi scenderà! Ray Dalio mi disse chiaramente che nella vita “è quasi sicuro che, dovunque tu metta i tuoi soldi, prima o poi arriverà un giorno in cui perderai dal 50 al 70%.” Orrore! Questo vuol dire che, qualunque investimento tu scelga, perderà da metà e tre quarti del suo valore. Ma la maggior parte delle persone di solito non sceglie un tipo di investimento proprio perché pensa di “conoscere” meglio quel campo, o perché al momento garantisce un rendimento migliore? Certe persone tendono a mettere tutto in immobili, altre in azioni, obbligazioni o materie prime. Se non diversifichi abbastanza, perderai la camicia! Mi ascolti? Per quanto tu abbia pianificato bene, verrà il giorno del redde rationem per tutti i tipi di risparmio. Quindi, diversificare o morire. Ma se diversifichi bene, vincerai!

Ormai sono sicuro che le conseguenze del non diversificare ti siano chiarissime! Adesso vuoi sentire l’incredibile impatto che ha una corretta diversificazione? È quasi come avere la licenza per stampare denaro. So che è un’esagerazione, ma immagina come ti sentiresti se guadagnassi soldi mentre dormi e la tua diversificazione ti desse una vera pace interiore, a prescindere dalla congiuntura economica.

Ecco un esempio reale. Come ti sentiresti se, nel 2008, mentre il mercato azionario perdeva più di 2000 miliardi di dollari, le obbligazioni affondavano e il mercato immobiliare era in caduta libera, tu avessi avuto una asset allocation che ti dava come massima perdita il 3,93%? Questo esempio non è di fantasia. Questa è la forza della allocazione di cui ho parlato più volte in questo libro, e fra poco te lo dimostrerò. Meglio ancora, che cosa diresti se negli ultimi trent’anni della tua vita (fra il 1984 e il 2013) la tua asset allocation fosse stata talmente forte da andare in perdita solo quattro volte, con una perdita media dell’1,9% e una perdita massima del 3,93%? Ricorda che tutti gli altri, in quei trent’anni, erano sballottati dalle ondate di inflazione e deflazione. Solo negli ultimi dieci anni, abbiamo avuto due crolli del mercato di quasi il 50%, ma tu avresti attraversato le tempeste senza un solo naufragio e accumulando un interesse composto medio di quasi il 10%. Non sto descrivendo una situazione ipotetica. Sto descrivendo un portafoglio reale, una precisa asset allocation, pensata da Ray Dalio. Ben presto ti mostrerò la formula esatta che ha prodotto questi stupefacenti risultati. Ma prima di poterla usare, devi capire i principi base esposti in questo capitolo.

Regola n. 1: non perdere soldi.

Regola n. 2: vedi regola n. 1.

Le regole dell’investimento di Warren Buffett

Non mi stancherò di ripeterlo: le brave persone spesso falliscono perché fanno la cosa giusta al momento sbagliato. Acquistare una casa – è una cosa giusta da fare? Molti esperti direbbero di sì. Ma nel 2006 era il momento sbagliato! Quindi la domanda è: se prima o poi tutti sbagliamo, dove dobbiamo mettere i nostri soldi? Ecco l’asset allocation.

Un altro modo di considerarla è il seguente: quando cerchi di creare una squadra vincente nello sport, devi conoscere le caratteristiche di ciascun giocatore. Devi conoscere i suoi punti di forza e quelli di debolezza. Devi decidere su chi puoi contare nelle diverse situazioni. Ora, immagina che il tuo portafoglio sia la squadra e le tue scelte di investimento i giocatori. L’asset allocation ti aiuta a scegliere chi incomincia e in quale posizione. In fondo, è il mix giusto al momento giusto che ti fa vincere.

L’asset allocation ti offre una serie di principi guida: una filosofia di investimento che ti aiuta a decidere dove mettere i soldi del Fondo Libertà o il tuo capitale e in quali proporzioni.

Immagina di prendere manciate dei tuoi soldi e metterle in due diversi panieri di investimento, con diversi livelli di rischio e di rendimento. Uno di questi due panieri è un ambiente sicuro, ma i tuoi soldi non vi cresceranno rapidamente. Potresti annoiarti, ma è sicuro, per cui quando ne avessi bisogno è lì. Il secondo paniere è più sexy, ti dà occasioni di crescita molto più rapida, ma è rischioso. Di fatto, devi essere pronto a perdere tutto, quando lo metti lì!

Quanto metti in ciascun paniere? Dipende da quanto tempo hai per far crescere i tuoi investimenti e da quanto sei disposto a rischiare. Devi chiederti: “Che rischi posso permettermi di correre in questa fase della mia vita?” Ma ricorda, non stai diversificando solo per proteggerti. Vuoi anche migliorare i tuoi risultati: trovare il giusto mix di investimenti che ti permetta di crescere, non solo di sopravvivere!

Ma vogliamo ammetterlo? Molte persone hanno già abbastanza preoccupazioni nella loro vita quotidiana senza aggiungere tonnellate di ansia sul destino dei loro investimenti. Una parte significativa della sicurezza finanziaria e anche della libertà è la pace interiore, la sensazione di non dover pensare ai soldi. Il primo paniere ti darà sicurezza nella vita, che dopotutto è la prima delle esigenze umane fondamentali. Per questo lo chiamo Paniere della Sicurezza o della Pace interiore. È qui che terrai la parte del tuo capitale che non puoi permetterti di perdere – neanche immaginare di perdere senza svegliarti in un bagno di sudore! È il santuario degli investimenti sicuri – e lo tieni ben chiuso, e nascondi la chiave.

Io non gioco d’azzardo, perché vincere cento dollari non mi dà grande piacere. Ma perdere cento dollari mi fa incazzare.

Alex Trebek, conduttore di Jeopardy!

Subire un colpo finanziario non solo ci alleggerisce il portafoglio, ma può anche privarci della gioia di vivere. Ricordi lo studio sui comportamenti economici con le scimmie e le mele? La scimmia era felice se riceveva una mela. Ma se le venivano date due mele, e poi una le veniva tolta, si arrabbiava – anche se le restava sempre una mela. Gli esseri umani sono simili. Gli studi sulle reazioni umane mostrano che la maggior parte delle persone nel mondo sottovaluta la sofferenza che proverà in caso di perdita. Il piacere della vittoria è annichilito dal dolore dei fallimenti o delle perdite. Quindi tutti dobbiamo avere un Paniere della Sicurezza o della Pace interiore, che ci difenda dai colpi che non solo ci danneggiano finanziariamente, ma ci rendono infelici.

Per familiarizzarti con il tipo di investimenti considerati più sicuri, guardiamo gli otto casi fondamentali (opzioni di investimento o risorse) che potrebbero rientrare in un Paniere della Sicurezza. Sono solo degli esempi. Non devono essere tutti presenti nel paniere. Ma leggendo noterai uno schema: nessuno di questi investimenti è tendenzialmente molto volatile – cioè il suo valore non tende a fluttuare molto – soprattutto in confronto a ciò che vedrai più avanti, nel Paniere del Rischio o della Crescita. (Ci sono tuttavia dei brevi periodi, nella storia, che tutti abbiamo sperimentato, in cui praticamente tutti gli investimenti aumentano la loro volatilità. Più avanti Ray Dalio ci mostrerà come prepararci anche a questo!) Ma questo rapido elenco ha lo scopo di farti riflettere sui tuoi investimenti futuri e darti un’idea di quello che potrebbe succedere qui. Domandati: “Prima di investire, sto correndo un rischio? C’è qualcosa che sarebbe meglio avere nel mio Paniere del Rischio o della Crescita o nel mio Paniere della Sicurezza?”

Diamo un’occhiata al tutto, incominciando dal primo e forse più importante luogo ove collocare una parte dei tuoi soldi: il Paniere della Sicurezza o della Pace interiore. Che cosa vuoi mettere qui dentro? Ricorda, questo paniere è lento ma costante, come la tartaruga, nella corsa verso la libertà finanziaria. Perché spesso è la tartaruga a vincere! E tu devi considerarlo il tuo tempio sacro dei risparmi e degli investimenti – quello che entra qui non viene più tolto.

Prima di proseguire, ricorda che l’inizio di questo capitolo ha alcuni principi base: il blocco degli investimenti dopo la loro allocazione. Se sei un investitore sofisticato, puoi saltare l’elenco delle opzioni – probabilmente le conosci già – e risparmiare un po’ di tempo. Ma non ho voluto escludere nessuno. E potresti sempre trovare un paio di informazioni utili.

Partiamo, dunque.

  1. Contanti ed equivalenti. In qualche momento della vita, tutti noi avremo bisogno di un materasso per attutire un’emergenza o un’improvvisa diminuzione del reddito. Quale che sia il tuo livello di reddito, di una certa liquidità – cioè di poter accedere ai tuoi soldi – hai comunque bisogno. È possibile essere ricco di investimenti e sentirsi povero perché non hai denaro liquido? Molte persone sono state colte di sorpresa nel 2008 quando le banche bloccarono i prestiti (anche fra loro) e gli immobili sembravano impossibili da vendere. In realtà, secondo uno studio del 2011, metà degli americani sarebbe in difficoltà a trovare 2000 dollari in caso di emergenza – per esempio: una fattura medica inattesa, una spesa legale, la necessità di riparare la casa o la macchina. Hai quindi bisogno di un po’ di contanti per essere sicuro che questo non ti succeda. Pensaci: non ti ci vorrebbe un grande sforzo o molti risparmi per stare meglio della metà degli americani!
    Ma una volta stabilita la cifra che ti serve avere sottomano, dove la tieni? La maggior parte di noi sceglie i conti correnti bancari, che sono assicurati. Purtroppo, le banche danno un interesse quasi nullo, oggi – l’ultima volta che ho controllato, alcune erano scese allo 0,01%! – mentre le banche online offrono tassi leggermente più alti. Non sarà l’ideale, ma almeno sappiamo che i soldi sono al sicuro e disponibili. Tu potresti anche voler tenere parte di quei soldi in una cassaforte o in un luogo segreto – il vecchio “materasso” – nel caso che ci sia un terremoto o un uragano o un’emergenza di questo tipo e i bancomat smettano di funzionare.
    Fra gli strumenti equivalenti ai contanti ci sono i money market fund (fondi monetari o di liquidità) – ce ne sono di vari tipi, se vuoi saperne di più trovi i dettagli nel box.
  2. Obbligazioni. Sappiamo tutti che cos’è un’obbligazione, vero? Quando ti vendo un’obbligazione, ti do la mia parola, ti prometto qualcosa. Quando compro un’obbligazione, tu mi dai la tua parola – mi prometti di restituirmi i soldi con un determinato tasso di interesse dopo un periodo di tempo X (tempo di maturazione). Per questo le obbligazioni sono dette “investimenti a reddito fisso”. Il guadagno – o reddito – che ne ricavi è stabilito nel momento in cui le acquisti e dipende dal tempo che accetti di tenerle. A volte puoi usare i dividendi (i pagamenti regolari di interessi) come reddito, mentre le obbligazioni maturano. È come una semplice cambiale con dei premi, ok? Ma ci sono infinite obbligazioni e fondi obbligazionari sul mercato – non tutte, ma molte sono classificate da varie agenzie a seconda del loro livello di rischio. Alla fine di questo capitolo troverai una piccola lezione sulle obbligazioni e scoprirai quando potrebbero costituire un rischio per la tua salute finanziaria e quando possono invece essere utili – o addirittura ottimi! – investimenti.
    Le obbligazioni possono ingenerare qualche confusione. Come un’altalena, aumentano di valore quando il tasso di interesse cala, e diminuiscono di valore quando l’interesse sale.
    Dopotutto, chi vuole comprare una vecchia obbligazione che rende poco quando sul mercato ne compare una nuova che rende di più? Ma un modo per non preoccuparsi tanto delle fluttuazioni di prezzo delle obbligazioni è diversificare ed entrare in un fondo obbligazionario indicizzato a basso costo.
    E ricorda che non tutte le obbligazioni sono uguali. Le obbligazioni della Grecia non sono forti come quelle della Germania. I titoli municipali di Detroit non saranno mai forti come i titoli di stato del tesoro americano. In effetti, alcuni consulenti dicono che l’unica obbligazione davvero sicura è quella sostenuta dalla fiducia e dal credito degli Stati Uniti. E tu puoi acquistare obbligazioni USA dette Treasury inflation-protected securities (TIPS, Buoni del tesoro protetti dall’inflazione), che aumentano di valore per tenere il passo con l’inflazione in base all’indice dei prezzi al consumo. Ne parleremo quando approfondiremo il discorso sulle obbligazioni. E poi ti mostrerò un portafoglio sorprendente, che usa fondi obbligazionari in modo completamente unico. Ma per il momento, consideriamo un altro investimento a tasso fisso che potrebbe trovare spazio nel tuo Paniere della Sicurezza.
  3. Certificati di deposito. Te li ricordi? Con i certificati di deposito, tu presti soldi alla banca. Essa prende i tuoi soldi a un interesse fisso e poi te li restituisce – con il tuo guadagno – dopo un certo tempo. Siccome i CD sono garantiti, sono sicuri quanto i conti correnti – nel momento in cui scrivo – e altrettanto emozionanti. Ma io ho scritto questo libro per tutte le stagioni, e le stagioni cambiano in continuazione. Non so in quale stagione tu ti trovi adesso, ma posso raccontarti questa storia: nel 1981, quando avevo 21 anni, potevi acquistare un CD a sei mesi per… sei pronto?… il 17% di interesse! Ma non è necessario tornare così indietro per capire che certi tipi di CD, nel contesto giusto, possono darti un buon rendimento. Ricorda come il mio consulente della Stronghold avesse un piccolo interesse fisso su un CD nel 2009, ma era un CD legato al mercato, cioè legato alla crescita del mercato azionario, e con il tempo ha realizzato una media dell’8%! Questo è stato un caso fortunato, ma ci sono comunque dei modi per ricavare di più (senza rischiare il capitale) investendo in questi CD legati al mercato. (Puoi tornare al capitolo 2.6 per rivedere come funzionano.)
    Allora, come sta andando la nostra squadra di investimenti? CD, contanti, fondi monetari e obbligazioni fanno parte ovviamente della squadra per il tuo Paniere della Sicurezza. Ma quando li fai entrare in campo? Alcuni giocatori se la cavano bene in determinati ambienti e male in altri. Qual è il vantaggio dei contanti? I contanti possono entrare in gioco in qualsiasi momento. Puoi tenere i tuoi soldi al sicuro e pronti a disposizione quando si presenta un’occasione di investimento. D’altro canto, se tieni troppi soldi in contanti, il tuo potere d’acquisto non aumenta. Anzi, si riduce ogni anno a causa dell’inflazione. Ma in tempi di deflazione, come il 2008, i contanti aumentano di valore. Se avevi dei contanti nel 2008 e il coraggio di farlo, potevi comprare una casa per il 40% in meno di quello che l’avresti pagata un anno prima. (Tra l’altro, è quello che hanno fatto molti hedge fund. Hanno acquistato decine di migliaia di case durante la recessione, le hanno sistemate e date in affitto, poi le hanno rivendute fra il 2011 e il 2014, con grande profitto.) Molte azioni si potevano acquistare con lo stesso sconto, o ancora meglio, nel 2008.
    Qual è il vantaggio delle obbligazioni? A seconda del tipo di obbligazione, hai un tasso di rendimento garantito che ti dà sicurezza quando i prezzi di altri beni calano. I normali CD, mentre scrivo nel 2014, probabilmente non ti interessano affatto, e non interessano neanche a me. Ma possono funzionare bene in una situazione con alti tassi di interesse. E anche se i CD legati al mercato eccellono quando gli indici di borsa sono “caldi”, sono solidi come la roccia in ogni situazione, perché non puoi perdere il capitale. Ecco lo svantaggio delle obbligazioni: se vuoi venderle prima della data di scadenza (quando ricevi tutto l’investimento più gli interessi), e i tassi di interesse sono aumentati in misura significativa e le nuove obbligazioni rendono di più, dovrai cederle sottocosto.
    Se tutto questo ti sembra incredibilmente complicato, ecco la buona notizia. Ray Dalio ha creato una strategia chiamata All Seasons (per tutte le stagioni), che ti mostrerà come avere successo con il giusto mix di obbligazioni, titoli azionari, materie prime e oro in ogni contesto economico. Ne parleremo più avanti.
    Prima di tutto devi capire che, siccome le obbligazioni sicure offrono un tasso di rendimento garantito o prestabilito e la salvaguardia del capitale, sono più sicure degli investimenti che non garantiscono o il tasso di rendimento o il capitale. Ma la promessa è buona quanto colui che emette l’obbligazione. L’importante è che a te serve il giocatore giusto per la stagione giusta, nelle proporzioni giuste e al momento giusto.
    Adesso diamo un’occhiata ad altre forme di investimento per il tuo Paniere della Sicurezza a cui forse non hai mai pensato.
  4. La tua casa entra in gioco anche lei, qui. Perché? Perché è un santuario sacro. Non dobbiamo mai “spendere” la nostra casa! Gli americani hanno imparato a loro spese negli ultimi anni che non si deve usare la casa come un bancomat. Se è la nostra residenza, la casa non dev’essere considerata un investimento o una leva, e non bisogna farci conto per ricavarne un grande rendimento. Ma aspetta, non ci hanno sempre detto che la nostra casa è il migliore degli investimenti, perché il suo valore aumenta?
    Cercando risposte, mi sono seduto con il premio Nobel per l’economia Robert Shiller, il migliore esperto di mercati immobiliari e creatore dell’indice Case-Shiller sul prezzo delle case. Le sue intuizioni rivoluzionarie sono alla base del grafico alla pagina seguente. Shiller ha scoperto che, tenendo conto dell’inflazione, i prezzi delle case in USA sono rimasti sostanzialmente invariati per un secolo! “A meno che non ci sia una bolla,” mi ha detto. E sappiamo tutti che cosa succede alle bolle, alla fine.
    D’altra parte, essere proprietario della tua casa, con un mutuo a tasso fisso, è un’assicurazione contro l’inflazione, e ti dà dei vantaggi fiscali. Inoltre, se possiedi una casa, e l’affitti tutta o in parte, puoi ricavarne un reddito senza rischiare niente. Come imparerai ben presto, ci sono anche ottimi modi per investire in immobili – in case per anziani, in abitazioni che producono reddito e così via. Non voglio suggerirti di rinunciare a investire in immobili, se ne hai voglia. Ma probabilmente è più corretto inserirli nel prossimo paniere di cui parleremo, quello del Rischio e della Crescita.
    Nel frattempo, che cos’altro finisce nel Paniere della Sicurezza?
  5. La tua pensione. Ne hai una? Questo paniere è il posto dove tenerla se sei uno dei pochi fortunati. Ricordi l’esempio della dottoressa Alicia Munnell, direttrice del Centro di ricerca sulle pensioni del Boston College? Liquidò la sua pensione e prese i soldi in anticipo, pensando di investirli e ottenere un rendimento migliore della Federal Reserve. Imparò a proprie spese che non si deve rischiare il piano pensionistico di una vita e adesso racconta la sua storia per mettere in guardia gli altri.
  6. Le annuity. Se sei giovane e senti questa parola, puoi pensare che non abbia alcun interesse per te. In passato, era necessario avere molti soldi e una certa età per poter usare questi strumenti finanziari. Ma come imparerai nel capitolo 5.3, ci sono nuovi strumenti a tua disposizione. Ricorda, questi investimenti sono prodotti assicurativi che possono darti un reddito garantito a vita. Sono come pensioni private, se li usi bene. Ma come abbiamo detto, la maggior parte delle annuity sono investimenti pessimi, con alte commissioni e penalità assurde. Molte annuity variabili dovrebbero essere accompagnate da controindicazioni più di una pubblicità del Viagra! Ma è possibile trovare alcune annuity scelte – ne parleremo nella parte 5 – talmente sicure e a portata di mano che gli esperti le considerano il Santo Graal delle soluzioni pensionistiche. Come mai? Perché garantiscono il rendimento del tuo Paniere del Rischio o della Crescita con la sicurezza del tuo Paniere della Sicurezza. Un reddito garantito che durerà per tutta la vita e non perderà mai il suo valore!
  7. Almeno un’assicurazione sulla vita dev’essere presente nel tuo Paniere della Sicurezza. Perché? Hai una famiglia? Se muori, la tua famiglia sarà al sicuro. Una polizza vita sarà sufficiente per la maggior parte delle persone. Ma un altro tipo di assicurazione, descritto nella parte 5, ti darà un reddito esentasse quando sei ancora in vita! E se strutturato correttamente, può essere anche molto efficiente sul piano fiscale. Le aziende più grandi e i super-ricchi usano questo strumento legale da decenni. Assicurati di leggere attentamente il capitolo 5.5 per i dettagli su come usare questo strumento e ridurre il tempo necessario per raggiungere il tuo obiettivo finanziario dal 25 al 50%, a seconda della tua fascia di reddito.
  8. Note strutturate. Questi prodotti sono stati chiamati “dispositivi di sicurezza” per gli investitori. Le note strutturate sono come i CD legati al mercato, ma non sono garantiti. Come funzionano? Tu presti soldi a una banca – solitamente una delle grandi banche mondiali – e la banca promette di restituirti i soldi, dopo un determinato periodo di tempo, più una percentuale dei guadagni accumulati da un indice particolare (per esempio lo S&P 500 – meno i dividendi –, le materie prime, l’oro o una combinazione di queste cose). Per esempio, mentre scrivo, la J. P. Morgan ha una nota strutturata a 7 anni con il 100% di protezione in caso di perdita, il che vuol dire che non perderai il tuo capitale iniziale, più il 90% del guadagno dello S&P 500. Non sorprende, come hai imparato nel capitolo 2.6, che i super-ricchi spesso usino questo strumento per investire. La nota strutturata giusta può essere un ottimo modo per partecipare della crescita del mercato senza preoccuparsi dei cali – soprattutto in una fase della vita in cui non puoi permetterti di correre rischi legati alla volatilità.
    Quando mi sono seduto con Mary Callahan Erdoes, CEO di J. P. Morgan Asset Management, che gestisce 2500 miliardi di dollari, mi ha detto che le note strutturate possono essere una buona scelta di investimento, soprattutto per chi ha paura di investire i suoi soldi in qualunque cosa dopo il crollo del 2008. E non sono un trucco. “Molte persone,” mi ha detto, “guardano le note strutturate e pensano: ‘È troppo bello per essere vero.’ Ma bisogna considerare il prodotto dall’inizio alla fine. Non ci sono trucchi, non ci sono scommesse, è solo la matematica dei mercati… Più a lungo non hai bisogno di liquidità, più il mercato ti premia per questo. Se metti da parte i tuoi soldi per 7 anni, è giusto che tu abbia un grande vantaggio.”
    Hai già delle note strutturate nel tuo Paniere della Sicurezza? La nota strutturata è sicura quanto la banca che la emette. Erdoes ha chiarito che la J. P. Morgan era la più grossa banca del mondo. Alcuni fiduciari raccomandano la Royal Bank of Canada o altre banche canadesi, che sono state valutate come le migliori e più sicure al mondo. (Gli Stati Uniti hanno visto fallire più di 9400 banche dalla Grande Depressione e quasi 500 nell’ultima Grande Recessione. Neanche una banca è fallita in Canada!) Così, come sempre, devi soppesare rischi e benefici e fare la tua scelta. Stai attento alle commissioni e ai contratti troppo complicati. Come abbiamo detto nel capitolo 2.6, le note strutturate possono essere un prodotto pessimo, come i fondi comuni, se ci sono attaccate troppe commissioni. Se chi le emette è forte, non perderai i tuoi soldi. Ma se il momento è sbagliato, non guadagnerai niente. Questa è quindi una strategia di protezione, soprattutto. È meglio parlarne con il tuo fiduciario prima di entrare.

Se devi tenere liquide grosse somme di denaro, puoi fare investimenti a brevissimo termine detti cash equivalent (equivalenti ai contanti). I più noti sono i fondi monetari. Si tratta sostanzialmente di fondi comuni basati su titoli obbligazionari a basso rischio e a brevissimo termine e su altre forme di debito (di cui parleremo fra un attimo). Possono risultare ottimi perché rendono un po’ di più del solito conto corrente, ma conservi l’accesso ai contanti 24 ore al giorno – e in qualche caso puoi anche firmare assegni.

Tra l’altro, molte banche offrono conti-depositi monetari, che non sono la stessa cosa dei fondi monetari. Questi sono conti in cui le banche possono investire i tuoi soldi prestandoli a breve termine, pagandoti un interesse leggermente superiore in cambio. Di solito è richiesto un versamento minimo e ci sono altri vincoli, tassi bassi e penalità se il deposito scende oltre una certa soglia. Questi conti sono comunque assicurati.

Ma se vuoi tenere il tuo denaro al sicuro, liquido, e guadagnare interessi, un’ulteriore opzione sono gli US Treasury money market fund with checking privileges.* Vero, questi fondi non sono coperti da garanzia della FDIC, la già citata Agenzia indipendente che garantisce i depositi fino a 250.000 dollari, ma questo solo perché sono legati al debito emesso dal governo americano e non riguardano quello emesso da società private o banche che potrebbero fallire. L’unico caso per cui potresti perdere i tuoi soldi è se il governo non ottemperasse al pagamento delle sue emissioni di debito a breve scadenza. In tal caso non ci sarebbe nessun governo americano e tutte le scommesse, di ogni tipo, salterebbero!**

* Si tratta di fondi monetari che investono in obbligazioni a breve termine emesse dal tesoro americano e che concedono la facoltà di emettere assegni. (N.d.T.)

** In Italia, in maniera abbastanza analoga, parliamo di Buoni ordinari del tesoro (BOT) a breve scadenza, con durata 3-6-12 mesi, e/o di Certificati di credito del tesoro (CCT), e questi sarebbero il sottostante tipico e di base del fondo monetario-liquidità che opera sul mercato italiano. La stessa cosa avviene in modo simile in ogni altro paese. (N.d.T.)

IL TEMPO È DALLA TUA PARTE

Ehi, quante cose! Ma ricorda, se ti scoppia la testa di fronte a tante scelte, non sei solo. Puoi fare l’asset allocation gratis (e la revisione completa del portafoglio) online all’indirizzo www.strongholdfinancial.com o con il tuo consulente fiduciario.

Ma è importante capire il concetto di asset allocation e quali investimenti siano disponibili per ciascuno dei due panieri, in modo che il tuo portafoglio complessivo – l’insieme dei tuoi investimenti – rifletta i tuoi scopi e il livello di rischio che puoi affrontare. Così sarai sempre ai comandi! Di fronte a ogni decisione, penserai: “Quanto sto rischiando e quanto continuo a essere sicuro?” È così che si vince o si perde!

E come hai già visto il problema più importante per il tuo Paniere della Sicurezza oggi è: Che cosa c’è di davvero sicuro? Sappiamo che il mondo è cambiato e tutti i risparmiatori prudenti sono stati costretti a investimenti sempre più rischiosi dai tassi di interesse assurdamente bassi. La tentazione di puntare a rendimenti più alti è forte, soprattutto quando le azioni galoppano. Puoi pensare: “Non arriverò mai dove voglio, da qui.” Ma ci arriverai, se giochi sul lungo periodo. (E soprattutto se trovi degli investimenti che garantiscano rendimenti senza rischiare il capitale – ne parleremo fra poco.)

Come nella vecchia canzone dei Rolling Stones, il tempo è dalla tua parte quando si tratta di far crescere la tua ricchezza. E il tempo è senza dubbio il capitale più importante nel Paniere della Sicurezza – anche se parti tardi nella vita. Dopotutto, sempre più persone superano gli 80 e i 90 anni, per cui i nostri investimenti possono maturare con noi. E se appartieni alla generazione X, Y e Z – sì, c’è una generazione Z, di quelli nati negli anni ottanta! – sei già avanti nel gioco. Puoi incominciare con una piccola somma e lasciare che la magia dell’interesse composto ti porti dove vuoi arrivare con grande facilità.

Quello che succede ai soldi che metti nel tuo Paniere della Sicurezza mi ricorda un vecchio trucco di golf. Un giocatore dice al suo avversario: “Giochi a golf? Io ho appena incominciato, non sono bravo. Vuoi scommettere dieci centesimi a buca?” E l’altro risponde: “Ma certo!” Mentre vanno verso la prima buca, il primo giocatore dice: “Sai, dieci centesimi è un po’ una noia. Facciamo una cosa più divertente, raddoppiamo la scommessa a ogni buca?” Se la prima buca vale 10 centesimi, la seconda 20, la terza 40. Quando arrivano alla quinta, vale 1,60 dollari. La sesta 3,20, e sono solo a un terzo del percorso da 18 buche. Quando arrivano alla diciottesima buca, quanto stanno scommettendo? 13.107 dollari! Che è una somma enorme da scommettere a golf, anche per Donald Trump! Ecco la magia dell’interesse composto in azione.

La stessa cosa succede quando investi nel tuo Paniere della Sicurezza sul lungo periodo. Tu reinvesti gli interessi che guadagni e, per molto tempo, sembra che non ci sia alcun passo avanti. Ma quando arrivi alla tredicesima buca, e poi alla quattordicesima, e poi alla sedicesima, la cifra esplode. Da’ un’occhiata al grafico qui sotto. È la progressione esponenziale che lavora per te.

Naturalmente, starsene seduti tranquilli è un problema, per questa generazione! Come società siamo abituati ad aspettarci ritorni immediati, e aspettare che gli investimenti del nostro Paniere della Sicurezza aumentino di valore può assomigliare, all’inizio, a guardare l’erba che cresce. Per questo siamo tentati di mettere troppi dei nostri soldi nel prossimo paniere, quello del Rischio e della Crescita. Ma non tutto, nel tuo Paniere della Sicurezza, dev’essere triste come la risciacquatura dei piatti. Tu hai un consulente fiduciario bravo ed esperto, che può mostrarti come prendere alcuni di questi strumenti noiosi e spremerne un rendimento più ragionevole, o addirittura significativo, se trovi l’ambiente giusto.

Ecco un esempio di ciò che il mio consulente della Stronghold ha trovato per me – ed è un investimento che la maggior parte delle persone non metterebbe di norma nel proprio Paniere della Sicurezza: un affitto immobiliare!

Si incomincia con un tizio che costruisce un palazzo a Indian Wells, California, e si è trovato nei guai finanziariamente e l’ha dovuto vendere a un gruppo di investitori. Mai sentito parlare di Indian Wells? È come Beverly Hills o Palm Springs, cioè è uno dei posti con il reddito procapite più alto degli Stati Uniti. La città è bella, con un clima straordinario, circondata di campi da golf e luoghi di villeggiatura – un posto straordinario dove possedere una casa o un appartamento per le vacanze. La compagnia di investitori che ha acquistato la casa di quel tizio compera decine di proprietà, per cui ha bisogno di molta liquidità – ma ne ha bisogno per poco tempo, perché sistema le case e le rivende rapidamente. Per far scorrere i soldi, la compagnia ha bisogno di investitori che facciano prestiti a breve termine in cambio di first deeds of trust.1

Hai mai sentito parlare di questi first deeds of trust o first trust deeds? Se possiedi una casa e hai un mutuo, un istituto finanziario ti ha prestato i soldi per comperare la casa e tu ti sei impegnato a restituire il prestito a un certo tasso di interesse. Ma se non mantieni gli impegni e non riesci a pagare, l’ente che detiene il mutuo (o trust deed) ha il diritto di costringerti a vendere – e continua a percepire interessi finché non subentra un nuovo proprietario. Da investitore, io cerco i massimi rendimenti in un ambiente sicuro – un diritto di prelazione ben strutturato può essere perfetto a questo scopo.

Il mio consulente e io scoprimmo che l’azienda immobiliare offriva questo accordo con garanzia su una casa di Indian Wells in cambio di un prestito di 1 milione di dollari, all’interesse del 10%, per un anno. Era indifferente che lo facesse un solo investitore o 25, ciascuno con 40.000 dollari. Alla fine, decisi di investire io tutto il milione. Dirai: “Ehi, che bell’affare! Prendi 100.000 dollari bloccando i tuoi soldi solo per un anno. Ma che cosa rischi tu, Tony?” È per questo che facemmo molte ricerche. La casa, dopo due valutazioni, scoprimmo che valeva 2 milioni di dollari, alle condizioni in cui era. Quindi se presto 1 milione, quel prestito ha un rapporto del 50% rispetto al valore, ok? Anche se l’azienda fallisce, il mio milione è al sicuro perché il valore della proprietà è 2 milioni.

Era un ottimo affare, ma io avevo acquistato i diritti di garanzia anche su case più piccole. Per esempio avevo trovato un appartamento per sposini nel Midwest che valeva 80.000 dollari. Se prestavo 40.000 dollari, il 50% del valore, potevo starci. L’affare di Indian Wells era simile, solo più grande. Quindi decisi di farlo e misi quell’investimento nel mio Paniere della Sicurezza.

Ok, già ti sento dire: “Aspetta un momento, Tony. E se il mercato crolla? Questo investimento non dovrebbe stare nel tuo Paniere del Rischio o della Crescita?”

È un’ottima domanda, perché abbiamo appena superato uno dei peggiori crolli immobiliari della storia. E apparentemente dovresti mettere questo investimento nel tuo Paniere del Rischio. Ma ecco perché io credo che sia un investimento sicuro: nel 2008, quando il mercato immobiliare sprofondò, e il mondo finì a gambe all’aria, i prezzi delle case negli Stati Uniti scesero dal 30 al 40% al massimo. Ci furono alcune eccezioni – certe zone di Las Vegas, Phoenix e Miami, in cui i prezzi crollarono di più del 50%. Ma in tutti questi posti i prezzi avevano avuto una grande crescita appena prima che la bolla scoppiasse. La zona di Indian Wells non aveva sperimentato una bolla simile – e i prezzi scesero del 31% fra il 2008 e il 2010 (ben al di sotto del 50%) e la perdita massima in un solo anno fu del 13,6% (dal 2008 al 2009). Ricorda che il prestito era per un solo anno. Se gli immobili di Indian Wells non avevano perso nemmeno lontanamente il 50% nel 2008, non era probabile che ciò accadesse in quell’anno.

Ecco perché decisi di fare questo passo e di mettere questo investimento nel mio Paniere della Sicurezza. Cioè nel posto dove bisogna essere prudenti, non totalmente noiosi. A volte i rendimenti possono essere molto buoni (8-10%, laddove molti si accontentano dell’1-4%), se fai bene i compiti!

Io sostengo che Esopo scriveva per le tartarughe. Le lepri non hanno tempo di leggere.

Anita Brookner

La noia proviene da una mente noiosa.

The Struggle Within, Metallica

Ora, che cos’avrei detto se la stessa azienda mi avesse offerto un interesse del 12% per investire in quella proprietà da 2 milioni di dollari – ma in cambio del tasso più alto mi avesse chiesto 1,5 milioni anziché 1 milione? Questo avrebbe portato il rapporto fra valore e prestito al 75% – ovviamente avrei avuto un rendimento migliore correndo un rischio più alto. Voleva dire che, se il mercato fosse sceso del 25% o più, avrei potuto perdere parte dell’investimento. Improbabile, ma possibile. Se quindi avessi voluto correre il rischio in più in cambio di un rendimento maggiore, non avrei escluso la possibilità, ma non avrei messo questo investimento nel mio Paniere della Sicurezza. L’avrei messo nell’altro paniere, quello che stai per scoprire: quello nella scatola di cartone con la scritta “Attenzione! Da maneggiare con i guanti da forno”, perché se lo affronti nel modo sbagliato ti scotti di sicuro! Ma se lo maneggi bene, può accelerare il tuo percorso verso la Libertà finanziaria.

Ormai capisci perché l’asset allocation è un’arte, non una scienza. L’idea di sicurezza è del tutto soggettiva. Certe persone pensano che nulla sia abbastanza sicuro! Altre convivono con un margine di rischio e si sentono tranquille. Devi quindi considerare ogni investimento dal tuo punto di vista personale.

Il vero vantaggio dell’asset allocation emerge quando trovi il giusto mix fra i soldi che tieni al sicuro e quelli che sei disposto a rischiare per ottenere rendimenti migliori e per poter crescere più alla svelta. È qui, quando investi, che vivi o muori, vinci o perdi. Che percentuale dei tuoi soldi credi di dover mettere nel tuo Paniere della Sicurezza – in investimenti sicuri? Un terzo? La metà? Se non tuteli una porzione significativa dei tuoi sudati risparmi mettendoli in investimenti sicuri, rischi la catastrofe finanziaria. Viceversa, metterne troppi in questo paniere può rallentare la tua crescita in modo significativo. Come trovare il giusto equilibrio? È a questo che stiamo mirando. E adesso che abbiamo sistemato le basi della sicurezza, è ora di entrare davvero nel gioco. È ora di giocare per vincere.

Ultima notazione: le obbligazioni possono essere un investimento talmente importante per il tuo Paniere della Sicurezza che volevo darti qualche breve informazione in più, meritevole della tua attenzione. Se questo non è un buon momento, ricorda che puoi consultare queste pagine quando vuoi e passare al capitolo seguente. Non perdere lo slancio! Stiamo per affrontare maggiori rischi e potenzialmente maggiori rendimenti.

QUALCHE PAROLA SULLE OBBLIGAZIONI

Gli uomini preferiscono le obbligazioni.

Andrew Mellon, fondatore della Bank of New York Mellon

Non molto tempo fa, le obbligazioni erano considerate la forma di investimento più sicura e affidabile. Erano l’arma più potente nel portafoglio dei super-ricchi e il fondamento del Paniere della Sicurezza o della Pace interiore dell’investitore medio. Ma le obbligazioni hanno acquistato cattiva fama negli ultimi anni, e per buoni motivi. Mentre il governo USA tiene i tassi d’interesse assurdamente bassi e alcune delle aziende, delle città e anche delle nazioni che emettono obbligazioni sono a rischio – o dichiarano bancarotta – le obbligazioni non sembrano più un buon affare.

La maggior parte degli esperti, però, pensa ancora che le obbligazioni siano una parte importante del tuo mix di investimenti. (In effetti, sono il fondamento dell’incredibile portafoglio che funziona in tutte le situazioni economiche, che ti verrà spiegato nel capitolo 5.1.) Osserviamo dunque i tipi fondamentali di obbligazioni esistenti per capire che cos’hanno di buono – e anche a cosa fare attenzione.

  • Buoni del tesoro. Molti esperti, compreso il mago degli investimenti di Yale, David Swensen, pensano che le obbligazioni più sicure siano i vecchi cari buoni del tesoro americani, che sono sostenuti dalla fiducia e dal credito del governo USA. David mi ha detto: “I buoni del tesoro costituiscono un’ancora per il portafoglio.” Ma siccome queste obbligazioni sono sicurissime, hanno rendimenti più bassi. E, come altre obbligazioni meno sicure, il loro prezzo può fluttuare in base a eventi esterni – soprattutto all’inflazione o alla deflazione del momento. Per cui tutt’a un tratto quello che credevi un investimento a prova di bomba ti può esplodere in faccia!
    I buoni del tesoro sono di quattro tipi (e hanno nomi diversi a seconda del tempo in cui maturano).
  1. T-bills: Questi buoni sono obbligazioni governative a debito che scadono entro i 12 mesi. Sono la base per la maggior parte dei fondi indicizzati obbligazionari a breve termine e per i fondi del mercato monetario.
  2. T-notes: Maturano fra uno e dieci anni e offrono un tasso d’interesse fisso (detto “coupon”). Gli interessi vengono liquidati ogni 6 mesi.
  3. T-bonds: Uguali ai T-notes, ma maturano da 10 a 30 anni.
  4. TIPS: Create per la prima volta nel 1997, queste security protette contro l’inflazione sono al riparo dai picchi dell’inflazione. Quando acquisti dei TIPS, il capitale (o “pari valore”) della tua obbligazione va su e giù seguendo i cambiamenti dell’inflazione dei prezzi al consumo – e così fa la cedola semestrale degli interessi. Così se acquisti 10.000 dollari di TIPS all’interesse dell’1,5% e l’indice dei prezzi al consumo non cambia per 6 mesi, prendi un interesse di 150 dollari. Ma – questo è il bello dei TIPS! – se il costo della vita sale al 2%, la tua obbligazione adesso vale 10.200 dollari e i tuoi interessi semestrali sono di 153 dollari. Se possiedi molti TIPS e c’è un’alta inflazione, i soldi si accumulano! Ecco una tabella che mostra come funziona il meccanismo:

Nota che il valore dell’obbligazione può anche scendere. Perciò se ci trovassimo in un’altra recessione o depressione economica, potresti perdere una parte del capitale se dovessi liquidarlo e incassarlo oggi. Insomma, se compri dei TIPS, scommetti che stiamo andando verso un periodo di inflazione. Ti sembra probabile? Se non ne sei sicuro (e nessuno può esserne sicuro) forse è meglio seguire il consiglio di David Swensen per il portafoglio ideale: poiché i TIPS salgono di prezzo quando salgono gli interessi (di solito durante i periodi di inflazione), bisogna compensare con una pari quantità di buoni tradizionali che scendono di prezzo quando salgono gli interessi. In questo modo sei protetto in qualsiasi situazione!

Naturalmente il governo americano non è l’unico a emettere obbligazioni per finanziare le proprie attività. E fino a qualche anno fa un’obbligazione emessa da una nazione sovrana si poteva considerare abbastanza sicura. Ma dopo aver visto la Grecia, la Spagna e altre nazioni oscillare sull’orlo del default – o, come l’Argentina, caderci dentro in pieno – le obbligazioni straniere sono diventate più rischiose. Le obbligazioni straniere sono anche più esposte all’inflazione e se acquisti obbligazioni in una moneta instabile potresti avere grandi problemi al momento di riconvertirla in dollari. La maggior parte dei consulenti suggerisce di lasciare questo tipo di investimenti agli esperti e ai gestori di hedge fund.

E le altre obbligazioni, che rendono un po’ meglio dei vecchi buoni del tesoro? Alcuni dei tipi elencati qui sotto rendono meglio di altri. Puoi scoprire che cosa si pensa di loro attraverso i sistemi di rating che classificano le obbligazioni in base al loro livello di rischio.

Ci sono parecchie agenzie internazionali di rating, come Moody’s, Fitch, Standard & Poor’s, che usano formule speciali per arrivare a classificare le obbligazioni a seconda di chi le emette – così come viene valutato il tuo credito quando chiedi un prestito per la macchina o una carta di credito Visa. Per S&P, le categorie vanno da AAA (il livello più alto di fiducia nel fatto che un’azienda o un paese onori i suoi debiti) a BBB (che indica le obbligazioni utilizzabili come investimento) fino a D (che significa che chi ha emesso l’obbligazione è già fallito). Più è basso il rating, più alto è l’interesse che chi emette l’obbligazione deve pagare agli acquirenti per il rischio che si assumono. Gli esperti hanno ribattezzato high-yield bonds, anche noti come junk bonds o titoli spazzatura, quelli con rating inferiore a BBB, che li rende subinvestment grade, nel senso di sconsigliati per gli investimenti.

  • Obbligazioni corporate o aziendali. Le aziende emettono obbligazioni quando vogliono raccogliere denaro per espandersi, fare acquisizioni, pagare dividendi, coprire una perdita ecc. Puoi comprare le obbligazioni aziendali? Dipende dal rischio. Se scegli l’obbligazione sbagliata, puoi perdere tutto o in parte il tuo capitale. Anche aziende famose come la TWA e la Kodak sono fallite. Un anno dopo che la Kodak aveva dichiarato il Capitolo 11, ossia lo stato di insolvenza, le sue obbligazioni non assicurate si vendevano a 14 centesimi di dollari. Ma le obbligazioni delle aziende più grandi sono ancora considerate sicure. La Apple (con un rating AA+) ha venduto obbligazioni high-grade a molti acquirenti assai affamati – ma l’interesse che danno queste obbligazioni è solo dell’1% superiore a quello dei buoni del tesoro! Alcuni investitori, come David Swensen, dicono: “Perché impegnarsi con le obbligazioni aziendali quando puoi ottenere un rendimento migliore acquistando le azioni della stessa azienda?” Se cerchi obbligazioni con un interesse più alto, hai molte opzioni – basta che questi investimenti vadano nel tuo Paniere del Rischio e della Crescita e non in quello della Sicurezza! Per esempio, non tutti rifuggono dai cosiddetti titoli spazzatura. Nel maggio 2014 la più grande compagnia aerea australiana, Qantas, offrì una obbligazione a otto anni con un rating molto basso e un interesse del 7,75%. Il rating della compagnia era stato abbassato a causa di recenti perdite e problemi di indebitamento, ma non per questo era da scartare. Un caso più estremo è quello del gennaio 2013, quando nel pieno della confusione c’erano persone che acquistavano buoni del tesoro egiziani a un anno con un rendimento “garantito” (garanzia solida quanto può essere quella di un governo traballante) del 14,4%. Chi lo faceva scommetteva che il governo USA e quello saudita avrebbero mantenuto l’Egitto stabile e solvente.
    I rendimenti sarebbero adeguati al rischio di fallimento? Questa è la valutazione che devi fare prima di acquistare titoli spazzatura. Naturalmente, non molti di noi hanno il tempo o l’esperienza per fare questo tipo di ricerche. Ecco dove torna utile un buon consulente fiduciario, esperto nel settore. Ma ci sono anche indici di high-yield bond nazionali e internazionali che possono garantirti buoni rendimenti spalmando il rischio su molti titoli.
  • Obbligazioni municipali. Quando una città o una regione ha bisogno di fondi per grandi lavori pubblici (fognature, ospedali, trasporti), li prende in prestito emettendo obbligazioni. In passato queste obbligazioni municipali erano considerate ottime per tutti, perché gli interessi che davano erano solitamente esenti da tasse federali e spesso anche statali (negli USA). Ma che cos’è successo alle città e alle contee degli Stati Uniti? San Bernardino e Stockton, California? Jefferson, Alabama? Detroit? Chicago? Tutte in bancarotta o sull’orlo, e chi aveva acquistato le loro obbligazioni si è trovato con il cerino in mano. Non sembra più una cosa tanto sicura. Quando gli interessi scendono, inoltre, a volte l’ente che ha emesso l’obbligazione può “richiamarla” e restituire il capitale prima della data di scadenza. Così perdi l’interesse garantito su cui facevi conto. Ma una volta riconosciuti questi rischi, le obbligazioni municipali possono costituire un’ottima opportunità di investimento, se sai come sceglierle. E i vantaggi fiscali possono essere straordinari.
    Ecco un esempio che potrebbe risultarti utile: un mio amico ha comprato di recente un’obbligazione di New York City che gli dà il 4% di interesse esentasse – il che, per uno che si trova nella fascia di reddito superiore, equivale a circa il 7% di rendimento reale! Perché non è preoccupato dei rischi? Queste obbligazioni sono collegate ai futuri introiti fiscali. Se la città di New York finisse nei guai, potrebbe aumentare le tasse per superarli e pagarlo comunque! L’amico è talmente contento di questa obbligazione che la colloca nel suo Paniere della Sicurezza. Il punto è: ci sono molte obbligazioni municipali che potrebbero essere preziose per te – ma devi studiare e sederti con un consulente iscritto all’albo o un altro esperto di investimenti che conosca bene il settore.

Vuoi la regola aurea per scegliere il giusto mix di obbligazioni per il tuo portafoglio? Il fondatore di Vanguard, Jack Bogle, suggerisce di comprare fondi indicizzati obbligazionari a basso costo che spalmano il rischio rendendoti possessore di tutto il mercato delle obbligazioni. Vedrai come Bogle ha usato questa idea per il suo portafoglio nella parte 6.

E adesso passiamo a un rischio più alto e a un rendimento potenzialmente anch’esso più alto.

1 Si tratta di accordi fiduciari che, negli USA, attribuiscono una specie di garanzia reale prioritaria sugli immobili che la compagnia di investitori possiede a vantaggio di chi presta loro i soldi. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 4.2

GIOCARE PER VINCERE: IL PANIERE DEL RISCHIO O DELLA CRESCITA

Chi vince non è quello che ha la macchina più veloce. È quello che rifiuta di perdere.

Dale Earnhardt sr.

Il Paniere del Rischio o della Crescita è quello a cui tutti aspirano. Perché è sexy! È emozionante! Puoi ottenere dei rendimenti molto più alti, qui – ma la parola chiave è “puoi”. Puoi anche perdere tutto ciò che hai risparmiato e investito. Quindi devi essere pronto a perdere in parte o addirittura del tutto quello che metti nel tuo Paniere del Rischio o della Crescita, se non metti in campo misure di protezione. Come facciamo a saperlo? Lo sappiamo perché tutto nella vita, compresi i mercati, segue dei cicli. Ci sono momenti su e momenti giù. E chiunque scelga un particolare tipo di investimento mentre va bene – immobili, azioni, obbligazioni, materie prime o altro – e pensi che la festa durerà per sempre perché “questa volta è diverso” deve prepararsi a un brusco risveglio. Quando ho intervistato Jack Bogle per questo libro, mi ha ripetuto uno dei suoi mantra: “I mercati tendono sempre all’equilibrio.” (Il che significa che quello che sale scenderà e viceversa.) E sono sicuro che Ray Dalio ha catturato la tua attenzione quando ha detto che, qualunque sia il tuo investimento preferito, a un certo momento della tua vita puoi essere sicuro che perderà dal 50 al 70% del suo valore. In questo paniere c’è una possibilità di crescita illimitata, ma non dimenticare che potresti perdere tutto (o una parte significativa). Ecco perché lo chiamo Paniere del Rischio e della Crescita – e non della Crescita e del Rischio – perché la crescita non è garantita, il rischio sì!

Quali sono gli investimenti che puoi metterci dentro?

Ecco un esempio delle sette tipologie principali da prendere in considerazione:

  1. Equity. È un altro modo di dire azioni, ovvero possesso di una quota di società singole o strumenti per possederne molte insieme, come fondi comuni, indici e Exchange-traded fund (ETF).
    Gli ETF sono considerati il gioiello del mercato azionario, e la loro popolarità è esplosa di oltre il 2000% dal 2001 al 2014, superando i 2000 miliardi di investimenti. Ma che cosa sono esattamente? Gli ETF sono costruiti come fondi comuni o fondi indicizzati, perché contengono una collezione diversificata di beni, ma si possono scambiare come azioni. Molti di loro sono tematici (azioni small-cap, obbligazioni municipali, oro) e/o seguono un indice. Ma con un indice o un fondo comune, devi aspettare la fine della giornata delle trattative per acquistare o vendere; gli ETF si possono scambiare tutto il giorno. Gli esperti dicono che se ti piace l’idea di un fondo indicizzato, ma vuoi acquistare quando vedi che il prezzo è basso e vendere quando il prezzo è alto durante una sessione di trattative, l’ETF fa per te. Ma questo si chiama trading, non investimento, e tentare di imitare il mercato comporta rischi molto alti e particolari.
    C’è anche un’altra differenza. Quando acquisti quote di un ETF, non stai acquistando davvero le azioni, le obbligazioni, le materie prime o quello che si trova nel fondo – stai acquistando quote di un fondo di investimento in questi beni. L’azienda ti promette che otterrai lo stesso risultato finanziario come se le possedessi davvero. Ma non preoccuparti, sembra più complicato di quello che è.
    A molte persone gli ETF piacciono perché garantiscono una forte differenziazione a basso costo. In effetti, molti ETF hanno commissioni inferiori ai tradizionali fondi comuni, e spesso richiedono anche investimenti minimi inferiori.
    Dovresti investire in ETF? Jack Bogle, fondatore di Vanguard (che tra l’altro offre molti fondi ETF), mi ha detto che non vede nulla di male nel possedere ETF indicizzati ad ampio spettro, ma alcuni sono troppo specializzati per gli investitori individuali. “Puoi scommettere non solo sul mercato,” mi ha detto, “ma su paesi e settori industriali. E puoi azzeccarla o sbagliare.” David Swensen si chiede perché gli investitori individuali dovrebbero curarsi degli ETF. “Io credo fermamente nell’acquistare e tenere a lungo,” mi ha detto. “La ragione principale per cui si entra in un ETF è tradare.2 E a me non piace molto.”
  2. Obbligazioni High-Yield. Dette anche titoli spazzatura, e non senza motivo. Sono obbligazioni con il rating più basso, che danno cedole molto alte (un tasso di interesse superiore a quello dei titoli più sicuri) solo perché sono molto rischiose. Per rinfrescarti la memoria, torna indietro e rileggi le pagine sulle azioni alla fine del capitolo precedente.
  3. Immobili. Sappiamo tutti che gli immobili possono rendere moltissimo. Probabilmente sai già molte cose di questo settore, ma ci sono molti modi per investire in proprietà immobiliare. Puoi investire in una casa e affittarla per ricavarne un reddito. Puoi comprare una casa, sistemarla e poi rivenderla in breve tempo. Puoi investire in first trust deeds. Puoi acquistare immobili commerciali o appartamenti. Una delle mie soluzioni preferite, di cui ti ho già parlato, è investire in residenze per anziani, dove hai il reddito e anche il potenziale apprezzamento. Oppure puoi comprare dei Real Estate Investment Trust (REIT).3 Ci sono trust che possiedono grossi pezzi di immobili commerciali (o di mutui) e vendono quote ai piccoli investitori, come fondi comuni. I REIT si trattano come azioni e puoi anche comperare quote di un fondo comune REIT, che ti spalma su molti REIT diversi.
    Per la crescita, il premio Nobel per l’economia Robert Shiller mi ha detto che è meglio investire in REIT che possedere una propria casa (che comunque starebbe nel Paniere della Sicurezza). “Comprare un REIT su un appartamento a me sembra un investimento migliore che acquistare una casa per viverci,” mi ha detto, “perché oggi sembra che ci sia una ripresa degli affitti.” Le cose potrebbero cambiare, naturalmente. E, come con tutti gli investimenti, devi fermarti e pensare: “Su che cosa sto scommettendo?” Stai scommettendo che il prezzo degli immobili crescerà nel tempo. Ma niente lo garantisce, ecco perché lo mettiamo nel Paniere del Rischio e della Crescita. Se cresce, potrebbe rendere bene; se no, non ottieni niente – o potresti perdere tutto. Quando compri la tua casa, scommetti sul fatto che il suo prezzo crescerà. Quando acquisti un immobile per ricavarne un reddito (affittandolo, che sia un appartamento o un negozio, o un REIT o un indice), Shiller sostiene che ci sono due modi per vincere. Ottieni un reddito durante il percorso e se la proprietà aumenta di valore hai anche la possibilità di fare soldi quando la rivendi.
  4. Commodity o materie prime. Questa categoria comprende oro, argento, petrolio, caffè, cotone e così via. Nel tempo, l’oro è stato considerato da molti il bene rifugio per eccellenza, una base del loro Paniere della Sicurezza, e la saggezza convenzionale diceva che nei momenti di incertezza non poteva che aumentare di valore. Poi il suo prezzo è crollato di oltre il 25% nel 2013! Perché investire in oro? Potresti tenerne una piccola quantità nel tuo portafoglio pensando: “Nel caso in cui i soldi di carta sparissero, questa è una piccola porzione della mia sicurezza.” Se si scatena l’inferno, e il governo crolla a causa di un’invasione di zombie, almeno tu hai un po’ d’oro (o d’argento) per comprarti una casa galleggiante e andar per mare. (Ma siamo sicuri che gli zombie non sappiano nuotare?) Altrimenti l’oro si colloca con ogni probabilità nel tuo Paniere del Rischio e della Crescita. Investi in oro per proteggerti dall’inflazione o all’interno di un portafoglio bilanciato, come impareremo più avanti, ma devi accettare il rischio. Non illuderti, quindi: se compri oro, stai scommettendo che il suo prezzo aumenterà. Al contrario di molti altri casi, non c’è da questo investimento un reddito come quello che possono darti le azioni con i dividendi o l’immobiliare con gli affitti o le obbligazioni. L’oro può essere una scommessa più o meno buona, ma va senza dubbio nel tuo Paniere del Rischio e della Crescita. Non voglio parlar male dell’oro. Al contrario, nel momento economico giusto, l’oro è una superstar! Ecco perché nel capitolo 5.1 vedrai come può essere utilissimo avere una piccola quantità di oro nel tuo portafoglio.
  5. Valuta. “Vuoi comprare qualche yen?” Siccome tutte le valute sono semplicemente “carta”, investire in valuta è pura speculazione. C’è gente che ci fa una fortuna, e c’è ancora più gente che la perde. La compravendita di valuta non è per i deboli di cuore.
  6. Collezionismo. Arte, vini, monete, automobili e oggetti di antiquariato, per esempio. Ancora una volta, questo tipo di investimenti richiede una conoscenza particolare o la possibilità di passare molto tempo su eBay.
  7. Note strutturate. Come mai si trovano in entrambi i panieri? Perché ci sono diversi tipi di note strutturate. Alcune hanno il capitale protetto al 100%, e possono andare nel tuo Paniere della Sicurezza, purché la banca che le emette sia solida. Poi ci sono altri tipi di note che ti danno potenzialmente un rendimento più alto, ma una protezione solo parziale se l’indice cala. Diciamo che comperi una nota con una protezione del 25%. Questo vuol dire che se il mercato azionario scende fino al 25% non perdi un centesimo. Se scende del 35%, perdi il 10%. Ma in cambio di rischi maggiori, ottieni rendimenti maggiori: a volte fino al 150% dell’indice a cui la nota è legata. In altre parole, se il mercato sale del 10%, tu ricevi un rendimento del 15%. C’è quindi un maggiore guadagno potenziale, ma il rischio senza dubbio aumenta. Ancora una volta, ricorda che le note strutturate dovrebbero essere acquistate attraverso un consulente accreditato, che lavorerà per eliminare tutte le commissioni in eccesso e garantirti un rendimento ancora maggiore.

La sicurezza non è questione di fortuna.

Cartello sull’autostrada della Florida

Abbiamo dunque visto alcuni esempi di strumenti di investimento che potrebbero trovarsi in un Paniere del Rischio e della Crescita. Ti chiederai perché non ho incluso alcuni degli investimenti più rischiosi del nostro tempo: opzioni call and put, CDO (obbligazioni credit-default) e un’altra serie di strani strumenti finanziari a disposizione dei trader. Se costruisci una grossa fortuna, puoi chiedere al tuo fiduciario di dare un’occhiata anche a questi strumenti. Ma sappi che se entri in questo gioco, probabilmente non sei più solo un investitore, ma uno speculatore. È quello che si chiama momentum trading e devi capire che puoi perdere tutto e anche di più se commetti un errore. E siccome il mantra di questo libro è che la strada per la libertà finanziaria passa dal risparmio e dall’investimento in interesse composto, lascio la discussione di questi strumenti per un’altra occasione.

È ORA DI ENTRARE NEL GIOCO

Bene, adesso sai chi sono i giocatori presenti nei tuoi panieri di investimento e hai la chiave per costruire una squadra vincente: diversificare, diversificare, diversificare! C’è però un’altra cosa. Non devi solo diversificare fra il Paniere della Sicurezza e quello del Rischio e della Crescita, ma anche al loro interno. Come mi ha spiegato Burton Malkiel, devi “diversificare in base alla sicurezza, alle tipologie di investimento, ai mercati – anche al tempo.” È così che ottieni davvero un portafoglio per tutte le stagioni. Per esempio, Malkiel dice che non devi diversificare solo fra azioni e obbligazioni, ma fra diversi tipi di azioni e obbligazioni, scegliendo fra diversi mercati in diverse parti del mondo. (Parleremo della diversificazione in base al tempo nel capitolo 4.4.)

Molti esperti concordano sul fatto che il migliore strumento di diversificazione per l’investitore individuale è il fondo indicizzato a basso costo, che ti garantisce il più alto numero di titoli al costo più basso. “Il miglior modo per diversificare è possedere l’indice, perché non devi pagare tutte le commissioni,” mi ha detto David Swensen. “E si ottiene l’efficienza fiscale.” Il che significa che se state investendo al di fuori del vostro piano pensionistico integrativo, non si perde reddito per colpa delle tasse prodotte dal continuo acquisto e vendita che avvengono, invece, nella maggior parte dei fondi comuni di investimento a gestione attiva.

DIVERTITI UN PO’!

Naturalmente, se la tua macchina da soldi è in piena attività e tu lo desideri, non c’è niente di male nel mettere da parte una piccola percentuale del tuo Paniere del Rischio e della Crescita per comprare e vendere delle azioni. “Indicizza il tuo capitale, e poi divertiti,” mi ha detto Burton Malkiel. “È meglio che andare alle corse.” Ma, mi ha raccomandato, limitati al 5% massimo dei tuoi risparmi o del tuo portafoglio complessivo.

Tutto questo ti dà l’idea di come dovrebbe essere il tuo portafoglio ideale? Prima di decidere, ricordati che tutti abbiamo la tendenza a esagerare con gli investimenti che pensiamo ci daranno la vittoria più grande. E tutti vinciamo qualcosa. Sai perché? Diversi ambienti premiano diversi investimenti. Diciamo che gli immobili sono caldi. Tu hai investito in immobili, per cui ti senti un genio. Il mercato azionario è caldo? Se hai delle azioni, sei un genio. Le obbligazioni vanno bene? Se hai delle obbligazioni, eccoti diventato un maestro degli investimenti. Oppure ti sei solo trovato nel posto giusto al momento giusto, no? Non essere troppo sicuro di te. Ecco perché l’asset allocation è importante. Che cosa dicono le persone più in gamba del mondo? “Posso sbagliarmi.” Così progettano la loro allocazione per fare soldi sul lungo periodo anche se sul breve si sbagliano.

VERIFICHIAMO LE TUE CONOSCENZE

Nelle prossime pagine ti mostrerò i portafogli, o le asset allocation, ideati da alcuni dei grandi investitori del nostro tempo. Incominciamo con qualcuno che hai già sentito nominare spesso in questo libro: David Swensen, l’uomo da 29,3 miliardi di dollari di Yale, un vero maestro dell’investimento. Ti interesserebbe sentire i suoi consigli sul portafoglio? Anche a me! Quando ci siamo seduti insieme nel suo ufficio di Yale, quindi, gli ho posto la domanda chiave: “Se non potessi lasciare soldi ai tuoi figli, ma solo un portafoglio e una serie di principi per investire, che cosa diresti?”

Mi ha mostrato l’allocazione che consiglia agli investitori individuali – e che secondo lui resiste alla prova del tempo. Consiglia questo portafoglio anche a tutte le istituzioni, a parte Yale, Stanford, Harvard e Princeton. Perché? Perché queste quattro istituzioni impiegano un esercito di bravissimi analisti a tempo pieno.

Quando ho visto il suo elenco, sono rimasto sorpreso dalla sua eleganza e semplicità. Io ti ho mostrato 15 tipi di investimenti fra cui scegliere; lui usa solo 6 categorie, tutte in fondi indicizzati. Sono rimasto sorpreso anche dal peso che attribuisce a un paniere in particolare. Indovini quale? Attiviamo un po’ delle conoscenze acquisite finora sulla divisione fra Paniere della Sicurezza e Paniere del Rischio della Crescita.

Da’ un’occhiata alla tabella qui sotto e indica dove collocheresti ciascuna classe. Quali secondo te appartengono al Paniere della Sicurezza, dove metti cose che ti danno un piccolo rendimento in cambio di un rischio inferiore? E quali appartengono al Paniere del Rischio e della Crescita, dove potenzialmente ci sono maggiori crescite, ma anche maggiori cali?

Incominciamo con i primi quattro. Il primo è un indice azionario nazionale, tipo il Vanguard 500 o il Wilshire 5000. Dove lo metteresti? C’è del rischio? Sicuramente. C’è un rendimento garantito? Assolutamente no. Potresti perdere tutto? Improbabile – ma potrebbe scendere molto – è già successo! Sul lungo periodo, le azioni USA hanno certo una storia formidabile. Ripensa al confronto con il possedere la propria casa. Le azioni si sono comportate bene nel tempo, ma sono degli investimenti più volatili nel breve periodo. Negli ultimi 86 anni (fino al 2013), lo S&P ha perso soldi 24 volte. Quindi i fondi indicizzati azionari vanno nel Paniere del Rischio e della Crescita.

E le azioni internazionali? David Swensen dà molto peso alle azioni internazionali perché diversificano bene il portafoglio. Se c’è uno scivolone in America, il mercato potrebbe essere in crescita in Europa o in Asia. Ma non tutti sono d’accordo con lui. Le valute straniere non sono stabili quanto i vecchi verdoni USA, quindi c’è un “rischio valuta” nell’investimento in azioni estere. E Jack Bogle, il fondatore di Vanguard, con 64 anni di successi, dice che le azioni americane sono globali. “Tony, la verità è che fra le grandi società americane nessuna è nazionale,” mi ha detto. “Sono tutte mondiali: McDonald’s, IBM, Microsoft, General Motors. Quindi tu possiedi comunque un portafoglio internazionale.” Dove vanno le azioni estere? Penso che sarai d’accordo: nel Paniere del Rischio e della Crescita.

I mercati emergenti? David Swensen ama mettere un po’ di soldi nelle volatili azioni dei paesi in via di sviluppo, come Brasile, Vietnam, Sudafrica e Indonesia. Puoi ottenere rendimenti spettacolari, ma puoi anche perdere tutto. Paniere del Rischio e della Crescita? Ovviamente!

E i REIT? David mi ha detto che ama “gli investimenti in fondi immobiliari che possiedono palazzi in grossi centri direzionali, grandi centri commerciali ed edifici industriali. Di solito costituiscono un’ottima fonte di guadagno.” Questi fondi indicizzati possono produrre grandi rendimenti, ma salgono e scendono con il mercato degli immobili commerciali. Quindi? Paniere del Rischio e della Crescita, esatto.

Veniamo alle ultime due voci dell’elenco: buoni del tesoro a lungo termine e altri titoli di stato. Offrono rendimenti minori in cambio di maggiore sicurezza? Sì! Quindi in quale paniere li metteremo? Lo sai anche tu: in quello della Sicurezza.

Congratulazioni! Hai appena assegnato i 6 tipi principali di investimento ai panieri a cui appartengono, cosa che il 99,9% delle persone che incroci per strada non saprebbe fare! Notevole, eh? Ma andiamo un po’ più a fondo per capire perché David ha scelto questo mix e perché potrebbe funzionare (o non funzionare) per te.

Guardiamo prima il Paniere della Sicurezza. David ha scelto solo titoli del tesoro USA “perché è perfetto avere il sostegno della fiducia e del credito del governo americano”. Ma perché ha scelto questa particolare combinazione di titoli? Metà sono titoli a lungo termine, metà del tipo garantito contro l’inflazione.

Ho chiesto a David: “Stai dicendo in sostanza che se voglio essere sicuro devo proteggermi sia contro l’inflazione sia contro la deflazione?”

“È proprio così,” mi ha risposto. “È incredibile che tu l’abbia colto. Molte persone mettono insieme i due indici. I Treasury, le obbligazioni governative americane a lungo termine, sono contro la deflazione, come quella che abbiamo avuto nel 2008. Ma se compri titoli normali e l’inflazione decolla, finirai per avere delle perdite. Se compri TIPS, sarai protetto anche dall’inflazione.”

Voglio farti notare che David Swensen, come tutti i migliori, non sa che cosa succederà, se ci sarà inflazione o deflazione. Quindi pianifica per entrambi gli scenari. Potresti dire: “Sì, va bene, 50% per l’inflazione e 50% per la deflazione. Il risultato non è un pari?” Non è così semplice, ma la tua è una buona domanda. David usa gli investimenti del Paniere della Sicurezza in modo che, se gli investimenti in azioni o in immobili calano, attenua la caduta con qualcosa che compensa i rischi di quegli investimenti. È sicuro di guadagnare qualcosa con il suo Paniere della Sicurezza. E non perde il capitale, quindi lo usa bene. Senza perdere soldi, guadagnerà qualcosa in più sia in caso di inflazione sia in caso di deflazione. Una scelta molto intelligente.

Ma io sono rimasto un po’ sorpreso perché solo il 30% dei suoi investimenti va nel Paniere della Sicurezza e il 70% in quello del Rischio e della Crescita. Mi sembrava una scelta piuttosto aggressiva, per molti investitori, e chiesi a David se poteva funzionare anche per l’investitore medio.

“Ottima domanda, Tony. Le azioni sono la base di un portafoglio con un orizzonte temporale lungo. Voglio dire, se consideriamo i periodi di tempo lunghi più recenti – dieci, venti, cinquanta e cento anni – vedi che il rendimento delle azioni è superiore a quello che ricavi da un tasso fisso.”

I dati storici senza dubbio gli danno ragione. Da’ un’occhiata allo schema sottostante, che sintetizza il rendimento delle azioni e delle obbligazioni in periodi di 100 e 200 anni. Le azioni USA storicamente hanno battuto le obbligazioni in termini di interesse composto annuo. In effetti, 1 dollaro investito nel 1802 all’8,3% annuo sarebbe diventato 8,8 milioni all’inizio del nuovo millennio.

David Swensen ha dunque progettato il suo portafoglio ideale affinché sia una macchina generatrice di ricchezza che offre stabilità grazie alla sua straordinaria diversificazione interna. E siccome bisogna avere una visione di lungo periodo, nell’investire, ha il tempo necessario per superare le periodiche cadute del mercato azionario.

Ero curioso di capire in che modo quel mix di investimenti si sarebbe comportato in passato: nei volatili 17 anni dal 1° aprile 1997, quando i TIPS sono stati resi disponibili per la prima volta, al 31 marzo 2014. È stato in questi anni che lo S&P si è comportato come un toro in un rodeo, finendo per perdere il 51%. Così ho chiesto a una squadra di esperti finanziari di testare le performance rispetto all’indice durante questi anni. E indovina? Il portafoglio Swensen ha battuto il mercato azionario con un rendimento annuo del 7,86%! Durante la fase di crisi tra il 2000 e il 2002, lo S&P ha perso quasi il 50%, mentre il portafoglio Swensen è rimasto più o meno stabile, con perdite totali di appena il 4,572% in quei tre anni terribili! Come altri portafogli ricchi di azioni, Swensen è rimasto colpito dal crash del 2008, ma ha comunque fatto meglio di S&P di oltre il 6% (ha perso il 31% contro il 37%) e poi ha recuperato. (Nota: vedi alla fine di questo capitolo il metodo specifico per calcolare i rendimenti. Le performance del passato non garantiscono risultati futuri.)

Signore e signori, possiamo dire che David Swensen è uno dei rari unicorni che riescono a battere il mercato azionario in misura consistente – e nel suo portafoglio lo fa semplicemente grazie all’asset allocation. E tu hai accesso ai suoi consigli, qui e ora. Anche se questo fosse tutto ciò che ricavi da questo capitolo, credo che saresti d’accordo con me nel dire che non hai sprecato il tuo tempo. Ma la cosa più importante è questa: anche se questo portafoglio facesse meglio e fosse più stabile del mercato in generale, è comunque un portafoglio aggressivo che richiede nervi saldi, perché poche persone sono in grado di perdere il 35% dei loro risparmi e non perdere la testa e vendere. È quello giusto per te? Se sei giovane, questo tipo di mix potrebbe interessarti molto, perché hai più tempo per recuperare le eventuali perdite. Se ti stai preparando ad andare in pensione, questo portafoglio potrebbe risultare troppo rischioso per te.

Ma non preoccuparti. Ti darò molti altri esempi di portafoglio nelle prossime pagine, fra cui quel particolare mix di investimenti che Ray Dalio ha condiviso con me e che mi ha fatto fare un salto sulla sedia! Era talmente spettacolare che gli ho dedicato un intero capitolo nella prossima parte. Ma adesso ascolta questo indizio: il suo mix era molto meno aggressivo di quello di Swensen, ma quando l’abbiamo testato sullo stesso arco di tempo, il portafoglio di Dalio aveva un rendimento medio annuo superiore e una volatilità decisamente inferiore – è un viaggio più tranquillo. Potrebbe essere il Santo Graal dei portafogli, quello che ti dà una crescita sostanziosa con la minor percentuale di rischio che io abbia mai visto!

Di fronte a ogni decisione, la cosa migliore che tu possa fare è quella giusta, la seconda è quella sbagliata, e la cosa peggiore è non fare nulla.

Theodore Roosevelt

Per ora, torniamo al quadro generale e guardiamo come deciderai i tuoi numeri: quale percentuale dei tuoi investimenti intendi mettere a rischio e quale percentuale dovrà essere sicura? Prima di scegliere, devi considerare tre fattori:

– la tua età;

– la tua propensione al rischio;

– la tua disponibilità di denaro.

Prima cosa: quanto tempo hai davanti a te per costruire la tua ricchezza e per fare errori con i tuoi investimenti, prima di dovervi attingere? Se sei giovane, ancora una volta, puoi essere molto più aggressivo perché hai più tempo per recuperare le perdite. (Anche se nessuno vuole abituarsi a perdere!)

Le tue percentuali dipendono anche da qual è il tuo reddito. Se guadagni molti soldi, puoi permetterti di fare più errori e rimediarli, giusto?

SHOW TIME:
QUANTO VUOI RISCHIARE?

Quando si parla di rischio, ciascuno di noi hai idee molto personali su ciò che sia tollerabile. Alcuni sono molto legati alla sicurezza. Ricordi le 6 esigenze umane? La Sicurezza è l’esigenza n. 1. Ma alcuni di noi amano l’Incertezza e la Varietà. Ci piace la vita spericolata. Devi conoscere la tua personalità prima di lanciarti. Immagina di partecipare a un gioco. Quale delle seguenti opzioni sceglieresti?

– 1000 dollari in contanti;

– il 50% di possibilità di vincere 5000 dollari;

– il 25% di possibilità di vincere 10.000 dollari;

– il 5% di possibilità di vincere 100.000 dollari.

Ecco un altro esempio: hai appena finito di risparmiare per una vacanza unica. Tre settimane prima della partenza, perdi il lavoro. Decidi di:

– cancellare la vacanza;

– fare una vacanza molto più modesta;

– partire come programmato, perché hai bisogno di prepararti alla ricerca di un nuovo impiego;

– prolungare la vacanza, perché potrebbe essere la tua ultima occasione per viaggiare in prima classe.

La Rutgers University ha sviluppato un quiz online, 20 domande in 5 minuti (http://njaes.rutgers.edu/money/riskquiz) che ti aiutano a capire dove ti collochi sulla scala di tolleranza al rischio. Ma la vera risposta è nella tua pancia.

Negli ultimi 30 anni, ho condotto i miei seminari di Wealth Mastery, lavorando con persone di oltre 100 paesi per trasformare la loro vita finanziaria con una full immersion di quattro giorni. Durante i seminari, mi diverto a fare un gioco che si chiama “i soldi passano”. Dal palco, dico al pubblico di scambiarsi denaro gli uni con gli altri. Non dico altro. Di solito c’è qualche istante di silenziosa confusione, poi si mettono a scambiare. Alcune persone tirano fuori un dollaro, alcune venti, alcune cento. Immagina cosa succede. Le persone si spostano, si cercano, decidono come scambiarsi le banconote. Alcuni negoziano, altri cedono tutti i loro soldi, altre prendono 100 dollari e ne danno indietro 1. Immagina l’espressione attonita sulla faccia di quella persona. Dopo tre o quattro minuti di questi scambi, dico: “Ok, mettetevi a sedere.” E passo all’argomento successivo.

Invariabilmente, qualcuno grida: “Ehi, io rivoglio i miei cento dollari!”

E io dico: “Chi ha detto che erano tuoi?” E lui: “Ma non stavamo facendo un gioco?” E io: “E chi ha detto che il gioco è finito?” Di solito la persona si siede guardandomi confusa e frustrata per la perdita dei suoi 100 dollari. Alla fine capiscono: la loro percezione della tolleranza al rischio e la realtà sono due universi differenti. Quel tizio crede di avere un’alta tolleranza, ma si arrabbia se perde 100 dollari. Mi stupisce sempre. Immagina se ne perdessi 10.000 o 100.000 o 500.000. È quello che può perdere un investitore aggressivo in un periodo di tempo relativamente breve. Le persone non conoscono la loro reale tolleranza al rischio finché non affrontano una perdita significativa nella realtà.

Io ho subito delle perdite maledette – colpi da molti milioni di dollari in una fase della vita in cui non avevo molto da perdere e le perdite equivalevano a più di quello che possedevo. Sono cose che ti danno la sveglia! Ma le cifre non contano. Puoi restare sconvolto dalla perdita di 100 dollari o di 1000. Il dolore della perdita supera moltissimo la gioia della vincita. Ecco perché è splendido avere una cosa come il portafoglio All Seasons nel tuo arsenale di investitore, perché, grazie all’asset allocation da sola, puoi ridurre in maniera significativa il rischio di gravi perdite.

Come la scienza ci dimostra che siamo fatti per odiare le perdite, ci mostra anche che gli esseri umani non sono bravi a valutare le loro potenzialità di vittoria. A volte, dopo aver fatto qualche investimento di successo incominci a pensare: “Ehi, me la cavo bene, posso fare qualunque cosa!” È nella natura umana pensare di poter battere il sistema. È quello che gli psicologi chiamano pregiudizio motivazionale. Molti di noi pensano di essere più bravi di come sono in realtà nel prevedere il futuro e più fortunati quando c’è un premio in gioco. Come si spiegherebbe altrimenti che tante persone giochino alla lotteria? Un famoso studio del 1981 della Stockholm University scoprì che il 93% dei guidatori americani pensa di avere abilità superiori alla media. C’è anche un nome per questo fenomeno: “effetto Lago Wobegon”, con riferimento alla mitica città dello scrittore Garrison Keillor, dove “tutti i bambini sono superiori alla media”. Ma chi non pensa di essere superiore alla media? Quando si tratta di soldi, l’illusione di essere migliore degli altri può ucciderti.

Se sei un uomo, questo pregiudizio ha origini biochimiche. Il testosterone equivale a un eccesso di fiducia in se stessi. Moltissimi studi mostrano che le donne tendono a essere investitori migliori perché non sopravvalutano le proprie abilità nell’anticipare il futuro. A volte la sicurezza è tua nemica. Guarda i bambini. “Sono Superman! Posso volare! Guarda come salto giù da questo tetto!” Insomma, se sei una donna, tu che stai leggendo questo libro, ti basti sapere che hai un vantaggio innato.

Quando i mercati vanno su, su, su, gli investitori si lasciano incantare dai loro rendimenti. Chiunque è sedotto dalla possibilità di crescita, e la confonde con la probabilità. È così che si cacciano nei guai. Il risultato è che mettono la maggior parte dei loro soldi in investimenti da Paniere del Rischio e della Crescita – non solo il 70, ma spesso l’80 o il 90 o il 100%. Alcuni prendono in prestito dei soldi per fare investimenti che credono renderanno per sempre, e invece non va così. E a causa della cattiva asset allocation, con troppi soldi puntati su un solo cavallo, perdono tutto o si ritrovano addirittura indebitati. E il motivo per cui le persone falliscono è che quando si accorgono che il mercato azionario (o l’oro, o gli immobili, o le materie prime, o un qualsiasi altro tipo di investimento) è un posto meraviglioso, molto spesso la bolla sta per finire. Quindi devi mettere in piedi un sistema che ti assicuri di non mettere troppi soldi in un solo mercato, cioè in un solo tipo di investimento, o nel Paniere del Rischio e della Crescita.

Tutte queste cose possono apparire banali, soprattutto a investitori sofisticati convinti di aver già pensato a tutto. Ma a volte sono gli investitori di alto livello che vengono portati fuori strada dalla serie dei loro successi. Si dimenticano i fondamentali.

Naturalmente, ci saranno sempre investitori incapaci di ascoltare la ragione, che si fanno trascinare dalla loro “esuberanza irrazionale”. Si convincono fino a credere al più grande mito dell’investimento: “Questa volta sarà diverso”. Conosco decine di storie simili, tutte finite male. Prendi Jonathan, un amico che ha fatto fortuna con gli affari (il suo vero nome resterà segreto per motivi di privacy) e poi ha liquidato tutto per investire nel boom immobiliare di Las Vegas. Ha guadagnato qualcosa, per cui ha raddoppiato e si è indebitato come un pazzo per costruire palazzi di appartamenti. Tutte le volte che Jonathan veniva ai miei programmi finanziari, sentiva parlare dell’importanza di mettere parte delle vincite nel Paniere della Sicurezza e non tenere tutte le uova nello stesso paniere, per quanto allettanti fossero i rendimenti al momento. Jonathan ringraziava me e il mio programma Business Mastery per il 1000% e oltre di crescita della sua attività, che rendeva possibile tutto questo. Quando vendette la sua azienda, realizzò più di 150 milioni di dollari. Ma non mi ha dato retta quando si trattava di togliere i soldi dal tavolo e metterli nel Paniere della Sicurezza – e che prezzo ha pagato per questo! Oggi ammette che ha ascoltato il suo ego e non la sua ragione. Voleva diventare miliardario e sentiva di essere sulla strada giusta. Ma ti ricordi di cos’è successo quando il mercato immobiliare di Las Vegas è crollato? Di quanto sono scesi i prezzi delle case? Del 61% tra il 2007 e il 2012. Jonathan non solo ha perso tutto – ha perso anche mezzo miliardo di dollari che non aveva.

Spero davvero che tu stia memorizzando tutto ciò. Se c’è una cosa che devi ricavare da questo capitolo è questa: mettere tutti i tuoi soldi nel Paniere del Rischio e della Crescita è il bacio della morte. È la ragione per cui molti esperti ritengono che il 95% degli investitori perda soldi nel giro di dieci anni. Di solito cavalcano l’onda mentre sale (immobili, azioni, oro), e quando l’onda svanisce cadono come sassi e sono distrutti dalle perdite durante l’inevitabile crash.

Certe persone semplicemente non ascoltano i consigli. Devono imparare, se imparano, a loro spese. Ma per evitare simili dolorose lezioni, e per poter decidere quali opzioni sono giuste per te, ricordati che un gestore degli investimenti indipendente e senza conflitto di interessi potrebbe essere la scelta giusta. Hai notato che gli atleti professionisti, uomini e donne al top nelle rispettive discipline, hanno sempre un allenatore per tenersi in forma? Perché? Perché un allenatore vede i loro errori e li aiuta a fare i piccoli aggiustamenti che possono portare a risultati grandiosi. I grandi consulenti fiduciari ti terranno a bada quando incomincerai a comportarti come un adolescente a caccia di rendimenti. E possono ricondurti alla ragione quando stai per prendere una decisione fatale.

SCEGLI UN NUMERO, UNO QUALSIASI…

Ok, è arrivato il momento di mettere le carte sul tavolo. Diciamo che hai ancora quel bonus da 10.000 dollari in mano (oppure ne hai accumulati 100.000, 200.000, 500.000, 1 milione o più) e hai deciso di investirli tutti. Sapendo quello che sai ora, come li divideresti? Qual è la tua nuova filosofia di investimento? Che percentuale dei tuoi soldi hai intenzione di far maturare in un ambiente sicuro e che percentuale sei disposto a rischiare per una crescita potenziale maggiore?

Probabilmente hai sentito il vecchio adagio (quello che Jack Bogle chiama “il metodo rozzo”): investire la tua età in obbligazioni. In altri termini, togli da 100 i tuoi anni – quella dovrebbe essere la percentuale da tenere in azioni. Se quindi hai 40 anni, il 60% dovrebbe andare in azioni nel tuo Paniere del Rischio e della Crescita e il 40% nel tuo Paniere della Sicurezza sotto forma di obbligazioni. A 60 anni, il rapporto dovrebbe essere 40% in azioni e 60% in obbligazioni. Ma queste percentuali sono prive di senso nella realtà attuale. La volatilità delle azioni e delle obbligazioni è aumentata e le persone vivono molto più a lungo.

Che cosa devi fare, quindi? Hai voglia di essere più aggressivo, come David Swensen? Con un 30% di sicurezza e un 70% di rischio? Questo vuol dire mettere il 30% del tuo capitale da 10.000 dollari (3000 dollari) nel Paniere della Sicurezza e il 70% (7000 dollari) in quello del Rischio e della Crescita. (Se avessi 1 milione, metteresti 300.000 dollari nella Sicurezza e 700.000 dollari nel Rischio e nella Crescita.) Sei davvero in grado di affrontare una situazione del genere? Hai abbastanza soldi? Hai abbastanza tempo? Sei abbastanza giovane? O devi essere un po’ più prudente, come molte persone, e fare 60/40? Oppure per te è giusto il 50/50? Sei abbastanza vicino alla pensione da desiderare che l’80% dei tuoi investimenti siano al sicuro e solo il 20% siano più rischiosi? Quello che conta non è ciò che fa la maggioranza. Quello che conta è ciò che risponde alle tue esigenze finanziarie ed emotive.

Lo so, è una scelta molto personale e anche le grandi star della finanza a volte devono riflettere a lungo su ciò che è meglio per loro e per le loro famiglie. Quando ho intervistato Mary Callahan Erdoes della J. P. Morgan, le ho chiesto: “Che criteri useresti in una asset allocation? E se dovessi creare un portafoglio per i tuoi figli, come sarebbe?”

“Ho tre figlie,” mi ha risposto, “e hanno tre età diverse. Hanno anche abilità diverse, che cambieranno con il tempo, e io non posso sapere come diventeranno. Una potrebbe spendere più soldi dell’altra. Una potrebbe voler lavorare in un ambiente dove guadagna molti soldi. Un’altra potrebbe essere di natura più filantropica. Una potrebbe avere un problema nella vita, per esempio di salute. Una potrebbe sposarsi, e una no. Avere figli o meno. Ogni cambiamento provocherà conseguenze nel tempo. Ecco perché, anche se dal giorno in cui sono nate ho messo da parte dei soldi per loro, l’allocazione di quelle risorse dovrà cambiare.

“E dovrà cambiare a seconda del loro profilo di rischio, perché con il tempo nessuna asset allocation sarà perfetta, a meno che non lo decidano loro. E se, alla fine dei conti, una venisse da me e mi dicesse: ‘Io voglio solo buoni del tesoro per dormire i miei sonni tranquilla’, può darsi che questa sia la risposta migliore per lei.”

“Insomma, si tratta di rispondere alle loro esigenze emotive, giusto?” dissi. “Non si tratta di soldi.”

“Esatto, Tony,” disse lei. “Se io aumentassi il loro stress prendendo metà del loro portafoglio e mettendolo in azioni, ma questo portasse alla diminuzione della felicità nella loro vita – perché mai dovrei farlo?”

“Qual è lo scopo dell’investimento?” chiesi. “Non è assicurare la libertà economica a noi stessi e alle nostre famiglie?”

“Certo, poter fare quello che vuoi,” disse lei. “Ma non a costo di stress, di fatiche, di disagi legati a una brutta situazione di mercato.”

Qual è la lezione che possiamo ricavare da una delle migliori menti finanziarie al mondo? Che costruire la propria ricchezza è meno importante che farlo in un modo che ti garantisca la pace interiore.

Quale sarà dunque questo modo? Scrivi le tue cifre e fa’ in modo che siano vere! Quelle percentuali sono comode? Prova a camminarci dentro per un po’. A viverle. A possederle! Perché queste percentuali sono la chiave della tua pace interiore, oltre che del tuo futuro finanziario.

Fatto?

Bene! Hai appena preso la decisione da investitore più importante della tua vita. Un volta che sai quali sono le tue percentuali, non devi cambiarle finché non entri in una nuova fase della tua vita, o le tue circostanze cambiano radicalmente. Devi mantenerle e mantenere il portafoglio equilibrato. Ti mostrerò come, più avanti in questa parte del libro.

Sei ancora preoccupato di fare la scelta giusta? Ricordati che hai un fiduciario che ti può aiutare. E non hai bisogno di decine di migliaia, centinaia di migliaia, o milioni di dollari per incominciare – puoi incominciare con quasi nulla e gratis, con i servizi online di oggi.

A proposito, non ho ancora finito. Ci sono dei modi per migliorare i rendimenti di questi panieri, e ci arriveremo.

Adesso che capisci questi principi e hai preso questa decisione su quanto vuoi mettere nel Paniere del Rischio e quanto nel Paniere della Sicurezza, lascia che ti dia la notizia più bella di tutte: dopo aver intervistato 50 dei migliori investitori al mondo, le più brillanti menti della finanza, ho scoperto in che modo puoi avere rendimenti da Crescita con delle garanzie da Paniere della Sicurezza. Il consiglio più importante che tutti gli investitori con cui ho parlato hanno ripetuto è: “Non perdere soldi!” Ma per molti investitori, questo significa doversi accontentare dei mediocri rendimenti del Paniere della Sicurezza. Fra un paio di capitoli, condividerò con te il segreto di come avere i guadagni evitando le perdite. Come avere una crescita significativa senza rischi significativi. Lo so che sembra pazzesco, ma è vero, ed è emozionante.

Dopo tanto duro lavoro, sono lieto di annunciarti che il prossimo capitolo sarà puro divertimento. Sto per rivelarti un terzo paniere di cui non abbiamo ancora parlato, ma che ti piacerà perché è divertente, ispiratore e può darti subito, non fra decenni, una migliore qualità della vita. Scopriamo che cosa mettere nel tuo Paniere dei Sogni.

2 Cioè fare del trading stretto, speculativo. (N.d.T.)

3 Si tratta di società fiduciarie (trust) per l’investimento in beni immobili che nella realtà sono normali società per azioni quotate. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 4.3

IL PANIERE DEI SOGNI

Quando smetti di sognare, smetti di vivere.

Malcolm Forbes

Che cos’è un Paniere dei Sogni? È quello in cui metti da parte qualcosa per te e per i tuoi cari affinché tutti possiate godervi la vita mentre stai costruendo la tua ricchezza. È qualcosa per oggi, non per domani! Il tuo Paniere dei Sogni deve emozionarti, rendere succosa la tua vita per farti desiderare di guadagnare e contribuire ancora di più. Pensa ai risparmi che metti nel Paniere dei Sogni come a sfizi strategici.

Che cosa ti piacerebbe fare in questo momento? Magari ti compreresti quel paio di Manolo Blahniks che desideri da sempre, o un posto a bordo campo a una partita dei Miami Heat. O un VIP tour a Disneyland per i bambini. O puoi incominciare a riempire quel paniere in vista di un obiettivo più grande: l’abbonamento alla stagione. Una vacanza in montagna, d’estate, o a sciare e a fare snowboard d’inverno. Una macchina nuova – magari non molto pratica, come una Mini Cooper o una Mustang. Una casa per le vacanze.

Conosco un milionario che viaggiava sempre in classe economica perché gli piaceva risparmiare, ma sua moglie se ne lamentava in continuazione. “Abbiamo un sacco di soldi, perché non ce li godiamo?” diceva. Era una fonte di litigi continua fra loro, perché viaggiavano molto per affari. Dopo aver frequentato il mio seminario Wealth Mastery, lui decise di usare il suo Paniere dei Sogni per salire in business class quando viaggiava con la famiglia. Scoprì che non solo i viaggi erano più confortevoli, ma che lo era anche (cosa più importante) la sua vita coniugale. È ora di rilassarsi un po’, amico! Magari un giorno penserà a noleggiare un jet privato invece di volare con una compagnia – e potrebbe costare meno di quello che pensa.

Molte persone hanno molti soldi ma uno stile di vita inadeguato. Passano la vita a guardare i numeri che crescono in un conto corrente e si perdono la gioia che potrebbero creare e condividere lungo il cammino.

Ricordo che quando ho guadagnato i primi soldi con il mio Paniere della Crescita, all’inizio della carriera, la mia idea era di comprare due abiti nuovi che avevo visto in saldo in un grande magazzino. O magari di fare una vacanza alle Hawaii. Per me allora queste erano cose grosse!

Il mio resort alle Fiji è stato un altro grande sogno che ho realizzato. Come ti ho già detto, quando avevo 24 anni mi sono innamorato delle acque turchesi delle isole del Pacifico meridionale. Era come se il mio cuore avesse trovato la sua casa. Volevo un rifugio per me, i miei amici e la mia famiglia. Adesso, anni dopo, il Namale Resort & Spa è diventato un bene piuttosto importante: l’ho costruito e l’ho trasformato in una delle principali mete del Pacifico meridionale. In effetti, è il primo resort delle Fiji da più di dieci anni e Oprah l’ha scelto come sua meta favorita l’anno scorso. La ciliegina sulla torta del sogno che l’ha creato.

I tuoi sogni non sono destinati a darti un tornaconto finanziario, sono destinati a darti una migliore qualità della vita. Non è per questo che hai riempito i primi due panieri, innanzitutto? Ma anche qui devi seguire alcune regole. Se prendi tutti i tuoi soldi e li metti solo nel Paniere dei Sogni, finirai in bolletta come Willie Nelson. È una questione di equilibrio. E il premio, nel tuo Paniere dei Sogni, non è destinato necessariamente a te stesso. I premi più belli sono quelli che regali agli altri.

I sogni sono le pietre di paragone del nostro carattere.

Henry David Thoreau

Magari mi assomigli e ti piace fare regali. I regali migliori sono quelli inaspettati.

Mia madre non ha mai avuto soldi, da giovane. Come famiglia, abbiamo sempre lottato, vivendo in case economiche a est di Los Angeles, dove gli allarmi smog quasi quotidiani, al telegiornale, ci facevano sapere che non era sano camminare all’aperto.

Un giorno, quando i miei affari incominciavano a decollare, ho chiesto a mia madre di aiutarmi a valutare un appartamento che pensavo di comperare sul lungomare a Huntington Beach. Gliel’ho fatto visitare e le ho fatto vedere la magnifica vista sull’oceano. Poi siamo scesi in spiaggia a respirare l’aria salata.

“Mi piace molto questo posto, ma voglio il tuo parere definitivo,” le dissi. “Che te ne pare?”

“Scherzi?” disse lei. “È incredibile! Ti immagini vivere qui, pensando da dove veniamo?”

“Allora pensi che sia il posto giusto?”

“Oh, è incredibile!”

Le diedi le chiavi.

“Che cosa sono?” chiese.

“È tuo, mamma.”

Non dimenticherò mai lo sguardo di stupore sulla sua faccia, e poi le lacrime di gioia. Mia madre è morta, ormai, ma ricordo ancora quei momenti vividamente, fra i migliori della mia vita.

Non devi aspettare. Anche tu potresti farlo. Puoi realizzare i tuoi sogni. Se lo vuoi davvero, troverai un modo.

Poco dopo aver regalato a mia madre quell’appartamento, incontrai un gruppo di circa cento ragazzi sui dieci anni di una scuola di un quartiere povero a Houston, Texas. Molti di loro non sarebbero mai andati all’università. Allora decisi su due piedi di fare un patto con loro. Avrei pagato i loro quattro anni di università se avessero mantenuto una media alta dei voti e si fossero tenuti lontani dai guai. Spiegai che, con la determinazione, chiunque poteva essere al di sopra della media, e io avrei fornito loro il sostegno necessario. Avevo un paio di criteri chiave: non dovevano finire in prigione; e le ragazze non dovevano restare incinte prima di aver finito le superiori. Cosa ancora più importante, dovevano lavorare per 20 ore all’anno al servizio di un’organizzazione della loro comunità. Perché aggiunsi questa condizione? L’università è bellissima, ma per me era ancor più importante far loro capire che avevano qualcosa da dare, e non solo da prendere, nella vita. Non sapevo come avrei pagato, alla lunga, ma ero decisissimo e firmai un contratto vincolante che mi imponeva di consegnare i fondi. È curiosa la motivazione che ti viene quando non hai altra scelta che andare avanti. Lo dico sempre, se vuoi conquistare l’isola, devi bruciare le tue navi. Così firmai quei contratti. Ventitré di quei ragazzini hanno lavorato con me dalla quinta elementare all’università. Parecchi si sono laureati, alcuni in legge! Li chiamo i miei campioni. Oggi sono operatori sociali, imprenditori e genitori. Pochi anni fa abbiamo fatto una riunione e ho sentito le splendide storie di come regalare ai giovani fosse diventata un’abitudine. Li aveva fatti credere in se stessi, aveva dato loro gioia di vivere e molti di loro adesso lo stanno insegnando ai loro figli.

Ti racconto questo perché non devi aspettare di essere perfettamente pronto per realizzare i tuoi sogni. Fallo, e troverai un modo, e la grazia troverà te. La grazia viene quando tu ti impegni a fare qualcosa che sia utile non solo a te stesso – alcuni la chiamerebbero fortuna o coincidenza. Lascio a te la scelta di cosa credere. Ma sappi che quando dai tutto te stesso, le ricompense sono infinite. Io credo che la motivazione sia davvero importante. Ma non vuol dire che anche tu non possa ricavarne qualcosa, no?

I colpi di fortuna ti possono aiutare a creare maggiore ricchezza, perché il segreto per creare ricchezza è liberare la tua creatività e trovare un modo per fare per gli altri più di chiunque altro. Se trovi il modo per aggiungere valore più di chiunque altro, trovi anche il modo per prosperare personalmente. Questo vale per la tua vita come per la vita degli altri. Ricordi quando abbiamo parlato di accelerare il tuo piano? Se vuoi essere grande, impara a metterti al servizio di molti. Sappiamo già che la vita supporta ciò che supporta più vita. E supportando la vita, tu elevi anche te stesso e trovi sempre maggiori ricchezze.

Concediti la pace interiore. Tu meriti di essere felice. Meriti il piacere.

Hannah Arendt

Come riempi il tuo Paniere dei Sogni, quindi? Ci sono tre metodi. Primo, hai un colpo di fortuna, per esempio ottieni quel bonus dai 10.000 dollari di cui parlavamo all’inizio dell’ultimo capitolo. Secondo, il tuo Paniere del Rischio e della Crescita ha un rendimento molto positivo e ne ricavi un grosso guadagno. Come a Las Vegas, potrebbe essere il momento di sottrarne una parte al rischio. Una tecnica spesso usata dai miei studenti è di prendere quella cifra, dividerla e reinvestirla in percentuali fisse, per esempio un terzo nella Sicurezza, un terzo nel Rischio e Crescita e un terzo nei Sogni. Nel caso di quel bonus, nel Paniere dei Sogni finirebbero circa 3333 dollari.

Mettere un terzo dei soldi del Paniere del Rischio in quello della Sicurezza è come togliere i soldi dal tavolo da gioco e contribuire alla crescita dei tuoi investimenti più sicuri, e della tua pace interiore. Lasciandone un terzo nella Crescita, tu continui a rischiare per avere maggiori rendimenti, ma lo fai con ciò che hai vinto. Mettendone un terzo nel Paniere dei Sogni ti stai creando un capitale da godere oggi stesso. Questo ti stimolerà e ti emozionerà in modi che probabilmente ti spingeranno a voler guadagnare di più, risparmiare di più e investire in maniera più efficace – grazie alle ricompense immediate e non solo future.

Il terzo modo per riempire il tuo Paniere dei Sogni è risparmiare una percentuale prestabilita del tuo reddito e metterla da parte, accumulando finché non puoi realizzare i tuoi sogni – la tua prima casa, una macchina, una vacanza o quelle piccole cose che ti illuminano la giornata. Ma bada bene, questo non vuol dire usare i soldi che stai risparmiando per il tuo Fondo Libertà. Quelli sono soldi sacri e intoccabili! Ma puoi trovare modi per aumentare le somme che metti nel tuo Fondo Libertà e nel tuo Paniere dei Sogni. Ecco una breve sintesi di quello che abbiamo già imparato.

– Risparmia di più e investi la differenza.

– Guadagna di più e investi la differenza.

– Riduci le commissioni e le tasse e investi la differenza.

– Ottieni rendimenti migliori.

– Cambia il tuo stile di vita.

Puoi quindi prendere una parte di questi risparmi e investirli, e una parte per realizzare i tuoi sogni oggi o nel prossimo futuro.

Quale sarà la tua strategia per riempire questo paniere? Aspetterai un bonus o un’impennata delle azioni, o metterai da parte una percentuale come la mia amica Angela? All’inizio pensava di non avere soldi da risparmiare nemmeno per la sua libertà finanziaria.

Ma dopo aver seguito i consigli di questo libro si accorse che trasferendosi in Florida avrebbe risparmiato talmente tanto in tasse statali che poteva mettere da parte il 10% del suo reddito per il Fondo Libertà e un altro 8% per il suo Paniere dei Sogni. Era il fisco a riempire il suo Paniere dei Sogni! Che te ne pare? In più aveva un clima migliore. Esaminò i suoi conti e scoprì un modo per risparmiare ulteriormente sulle tasse e aggiungere un altro 2% al Fondo Libertà, arrivando al 12%, più l’8% che risparmiava per i suoi sogni.

Se le avessi detto, all’inizio, che avrebbe trovato il modo per risparmiare il 20%, avrebbe risposto che ero pazzo. Ma oggi non solo ha il futuro assicurato, ma sta risparmiando anche per alcuni sogni importanti a breve termine, che la emozionano. Passeggiare sull’Himalaya e remare nell’oceano. È laureata in antropologia e ha sempre sognato di passare del tempo con la famosa paleontologa Louise Leakey nel suo istituto in Kenya. È stata addirittura invitata. Solo che adesso non ha i soldi. Ma se resta fedele al suo buon piano, li avrà. Non è bello essere finanziariamente sicuri e indipendenti, e nello stesso tempo vivere una vita d’avventura? Ricordi la strategia Save More Tomorrow? Puoi decidere che, del prossimo aumento di stipendio, il 3% vada nel tuo Fondo Libertà e l’1,5 o il 2% vada nel Paniere dei Sogni – soprattutto se ci sono dei sogni che sono importanti per te ora, come risparmiare per l’acquisto di una prima casa o di un posto per le vacanze. Ci sono tanti modi per farlo!

Lascia che ti spieghi un segreto: la cosa più importante è fare un elenco dei tuoi sogni. Metterli in ordine di importanza, dal più grande al più piccolo, da quelli a breve termine a quelli a lungo termine. Scrivi perché devi realizzarli. Ho scoperto che se cerchi di risparmiare una percentuale senza sapere perché risparmi, non funziona. Il segreto è sapere che cosa vuoi davvero e perché lo vuoi, e farne una passione divorante. All’improvviso la tua creatività si scatenerà e scoprirai nuovi modi per guadagnare di più, per risparmiare di più, per aggiungere più valore, per diventare più efficiente sul piano fiscale, per investire meglio o per cambiare stile di vita, migliorando e realizzando alcuni dei tuoi sogni oggi, e non in futuro. Questa è la chiave di tutto.

Ma decidi subito! Prenditi un momento adesso e fa’ un elenco dei tuoi sogni. Scrivili in modo che diventino reali per te. Quanto sei disposto a risparmiare per loro? Emozionati e parti!

Tutti i grandi sogni incominciano con un sognatore.

Harriet Tubman

Alla fine, che percentuale dei tuoi risparmi totali pensi che debba finire nel tuo Paniere dei Sogni? Non dev’essere molto alta – diciamo tra il 5 e il 10%. Ma non dimenticare, per favore, di ricompensarti. È importante tenere i soldi al sicuro e farli crescere, ma non dimenticare di divertirti, di donare e di vivere pienamente la tua vita mentre vai verso la libertà finanziaria. È di questo che stiamo parlando. Non tenere da parte il Paniere dei Sogni per i “giorni di pioggia”. Perché non esci e ti godi il sole?

Altrimenti, potresti finire come una coppia di cui mi ha parlato un amico. Hanno lottato per risparmiare tutta la vita e alla fine hanno deciso che avevano quanto bastava per permettersi una meravigliosa crociera ai Caraibi. Un viaggio di una settimana su una di quelle enormi navi che vanno di isola in isola. Te li immagini: piscine, pareti di roccia, decine di ristoranti e discoteche. Erano eccitatissimi, ma volevano ancora essere prudenti con il loro capitale, perché avevano lavorato duro per farsi una pensione. Non volevano spendere soldi extra in quei pranzi luculliani. Il viaggio in sé era una forte spesa, per loro. Così, per risparmiare, si sono riempiti le valigie di formaggio e di cracker da sbocconcellare durante il viaggio e si sono ripromessi di evitare quelle cene così costose.

Il tempo era perfetto e la coppia si divertiva moltissimo con tutte le attività di bordo. Ma a pranzo e a cena, mentre tutti gli altri si godevano gli enormi buffet – gamberi, aragoste, bistecche, montagne di dolci e ottimi vini da tutto il mondo – i due tornavano in cabina e mangiavano formaggio e cracker. Non importava. Si stavano godendo il viaggio di una vita ed erano orgogliosi della loro frugalità. Ma l’ultimo giorno cedettero e decisero di strafare e di concedersi una cena magnifica. Si infilarono a uno di quei meravigliosi buffet e riempirono i piatti con le cose più buone che avessero mai provato in vita loro.

Dopo molti dessert e molto vino, chiesero il conto al cameriere. Il quale, con aria stupefatta, disse: “Quale conto? Non sapete che i pasti sono compresi nel costo del viaggio?”

I pasti erano compresi nel costo del viaggio. Che te ne pare, come metafora? Non accontentarti del formaggio sui cracker durante il tuo viaggio; goditi tutto quello che c’è.

E un’ultima cosa. La maggior parte di ciò che ci rende ricchi è gratis. Ricorda quello che sir John Templeton ci ha detto prima: il segreto per la ricchezza è la gratitudine. Non è solo quello che facciamo o otteniamo. È quello che apprezziamo. Non è solo l’avventura di una crociera. È quello che ci prendiamo il tempo di godere. Puoi trovare l’avventura e la gioia nelle persone che ami, negli occhi vivaci dei tuoi figli, nei volti allegri di chi ami. Ci sono ricchezze dappertutto se riesci a cogliere la bellezza della tua vita. Quindi non riprometterti che un giorno uscirai dalla miseria; parti al di fuori di essa. Capisci la fortuna che hai e tutte le ricchezze che possiedi in termini di amore, gioia, opportunità, salute, amicizia e famiglia. Non diventare ricco. Parti da ricco.

Finora abbiamo imparato come collocare i nostri investimenti fra diverse tipologie e classi di beni e a mettere i nostri soldi in diversi panieri – quello della Sicurezza e della Pace interiore e quello del Rischio e della Crescita. Abbiamo imparato che è necessario anche mettere da parte un altro po’ di soldi per il Paniere dei Sogni, che aggiungerà sapore alla nostra vita mentre costruiamo la nostra ricchezza, e ci incentiverà a fare meglio per noi stessi e per gli altri. Ci resta un ultimo capitolo per imparare tre semplici abilità che possono aumentare i tuoi rendimenti dall’1 al 2% all’anno e soprattutto farti evitare gli errori che molti commettono nel tentativo di anticipare il mercato. Impariamo come dal potere della conoscenza…

 

CAPITOLO 4.4

TIMING: IL TEMPISMO È TUTTO?

Abbiamo conosciuto il nemico, e siamo noi.

Pogo

Qual è il segreto del successo degli investitori e dei comici?

Il tempismo. Il tempismo è tutto.

I migliori comici sanno esattamente quando dire la battuta. E gli investitori più bravi sanno quando entrare nel mercato – tranne quando non lo sanno! Anche i migliori fra i migliori non possono azzeccarci sempre. Per un attore, un errore di tempismo significa un imbarazzante silenzio da parte del pubblico – magari qualche lancio di oggetti. Ma se sei un investitore, un errore del genere può distruggere il tuo capitale. Perciò abbiamo bisogno di una soluzione che non richieda capacità divinatorie.

Abbiamo già visto come diversificare il tuo portafoglio su diversi tipi di investimenti e diversi mercati possa proteggerti in un’economia volatile. Ma non abbiamo passato tutti l’esperienza di essere nel posto giusto e di fare esattamente la cosa giusta… ma al momento sbagliato? Adesso potresti pensare: “Ok, Tony, so come diversificare i miei investimenti, ma se sbaglio i tempi?”

Mi sono fatto la stessa domanda. Se metto i soldi in azioni quando sono al massimo e poi incominciano a scendere? O se compro un fondo obbligazionario e il tasso di interesse incomincia ad aumentare? I mercati sono sempre fluttuanti e ho imparato che nessuno, davvero nessuno, può predire logicamente e con successo quello che accadrà.

Come facciamo quindi a proteggerci dai su e giù e ad avere davvero successo?

Molti investitori restano vittime di una mentalità che li spinge a inseguire i vincitori e a rifuggire dai perdenti. I gestori di fondi comuni fanno lo stesso. È la natura umana voler seguire il branco e non perdersi niente. “Le emozioni ci sopraffanno e noi, come investitori, tendiamo a fare cose molto stupide,” mi ha detto l’economista di Princeton Burton Malkiel. “Tendiamo a mettere soldi nel mercato e a tirarli fuori esattamente al momento sbagliato.”

Mi ha ricordato ciò che accadde durante la bolla tecnologica all’inizio del XXI secolo: “Nel primo trimestre del 2000, che si rivelò il culmine della bolla di Internet, sono stati investiti nel mercato più soldi che mai prima,” disse. “Nel terzo trimestre del 2002, quando il mercato era molto basso, i soldi continuavano a uscire.” Questi investitori che fuggivano anziché cavalcare la crisi hanno perso uno dei grandi rivolgimenti del secolo! “Poi, nel terzo trimestre del 2008, che ha coinciso con il picco della crisi finanziaria,” continuò Malkiel, “dal mercato uscirono più soldi che mai mai mai prima. Le nostre emozioni ci controllano. Ci spaventiamo.”

E chi può criticare uno che si è spaventato di fronte a quel crollo epico! Nell’ottobre del 2009, dopo che il mercato azionario aveva perso più di 2000 miliardi di dollari di valore e quando centinaia di migliaia di americani perdevano il posto di lavoro ogni mese, Matt Lauer di Today, la trasmissione della NBC, mi telefonò in ufficio. Mi chiese di andare in onda la mattina dopo per parlare di quello che gli spettatori potevano fare di fronte alla crisi. Conoscevo Matt da anni e avevo partecipato più volte alla sua trasmissione, per cui naturalmente accettai. Quando arrivai sul set, il produttore mi disse: “Bene, abbiamo quattro minuti per pompare il paese.”

“Mi stai prendendo in giro?” pensai.

“Pompare la gente non è il mio mestiere,” dissi. “Io dico la verità.” E lo feci. Avvertii gli spettatori di Today, in due segmenti della trasmissione, che la crisi della borsa non era finita, che il peggio forse doveva ancora arrivare. Non era proprio un pomparli.

“Molte azioni che si vendevano a 50 dollari fino a poco tempo fa si vendono a 10 o a 5 dollari, e la verità è che alcune potrebbero arrivare a 1 dollaro,” dissi mentre gli occhi della nuova conduttrice Ann Curry diventavano sempre più grandi. Ma agli spettatori dissi anche che, invece di spaventarsi, dovevano combattere le proprie paure e ispirarsi alle persone che se l’erano cavata bene in tempi difficili. Come sir John Templeton, che aveva fatto tutti i suoi soldi quando i mercati crollavano ai tempi della Grande Depressione. Dissi che, studiando la storia, si capiva che c’era una grande possibilità, come era successo negli anni settanta e anche negli anni trenta, che in poco tempo le azioni crollate a 1 dollaro risalissero di nuovo. Forse non sarebbero tornate a 50 dollari, ma storicamente molte sarebbero risalite a 5 dollari in pochi mesi. È il 400% di rendimento! E può realizzarsi in 6 mesi! “Se restate lucidi, e il mercato continua a riprendersi, potreste guadagnare il 1000% o più! Potrebbe essere la più grande occasione per investire da quando siete nati!” dissi.

Non era esattamente il tipo di messaggio che Today si aspettava, ma si rivelò esattissimo. Come facevo a sapere che il mercato avrebbe continuato a calare? Perché ero molto intelligente? No. Magari! La verità è che il mio amico e cliente Paul Tudor Jones mi aveva avvertito di quello che stava per accadere nei mercati con quasi un anno di anticipo rispetto alla crisi. È uno degli unicorni che possono prevedere il mercato in maniera abbastanza precisa. È in parte per questo che è diventato non solo uno degli investitori di maggior successo della storia, ma una figura leggendaria. Ha predetto il Lunedì Nero del 1987, e quando tutti erano in preda al panico ha aiutato i suoi clienti ad avere un rendimento del 60% in un mese e del 200% in un anno.

Puoi scommettere che ero grato a Paul per le sue dritte! All’inizio del 2008 mi disse che un crollo delle azioni e del mercato immobiliare era imminente. Mi preoccupai, tanto che chiamai i miei Platinum Partner, un gruppo esclusivo di clienti con cui lavoro tre o quattro volte all’anno in sessioni ristrette e intense per trasformare le loro relazioni, il loro lavoro e le loro finanze. Convocai una riunione a sorpresa e chiesi a tutti loro di volare a Dubai per incontrarmi nell’aprile 2008 – li avvertii della crisi in arrivo e li aiutai a prepararsi. Ricorda, l’anticipazione è potere. Con un preavviso di 4/6 mesi, molti dei miei clienti riuscirono ad approfittare di una delle peggiori crisi della storia.

Sì, certo, il prezzo delle azioni sprofondò nel quarto trimestre del 2008. Nel marzo 2009, il mercato era talmente malmesso che le azioni della banca Citigroup erano cadute dal record di 57 dollari a – indovina! – come avevo previsto, 0,97 dollari. Potevi letteralmente prendere un’azione per meno di quello che costa ritirare i soldi a uno dei loro bancomat.

Che cosa doveva fare dunque un investitore in una situazione così eccezionale? Se credi nel motto di sir John Templeton, “Le migliori occasioni si presentano nei momenti di massimo pessimismo”, o nel mantra di Warren Buffett, “Abbi paura quando gli altri sono avidi e sii avido quando gli altri hanno paura”, era un ottimo periodo per fare ottimi affari. Perché? Perché gli investitori intelligenti, che lavorano sul lungo periodo, sanno che le stagioni cambiano sempre. Ti diranno che l’inverno è il momento di comprare – e i primi mesi del 2009 erano sicuramente invernali! Sono i momenti in cui si creano le fortune, perché, sia pure dopo un po’ di tempo, la primavera arriva sempre!

Ma se hai avuto paura o hai pensato che dovevi vendere mentre il mercato crollava? Potresti dire: “Tony, se ho perso il lavoro nel 2008 e non avevo altre fonti di reddito? O dovevo pagare la scuola dei miei figli e le banche non mi concedevano prestiti?” Se hai venduto le tue azioni nel 2008, l’unica cosa che posso dire è che partecipo al tuo dolore, ma vorrei che avessi trovato un altro modo per far quadrare i conti. Gli investitori individuali che hanno dismesso i loro fondi quando il mercato crollava hanno imparato una dolorosa lezione. Invece di riprendere l’onda che risaliva, hanno fissato le loro perdite – per sempre. Se e quando hanno ripreso delle azioni, hanno dovuto pagare un prezzo molto più alto, perché come sai il mercato è tornato vivace.

Vedere tante persone perdere tanti soldi in così poco tempo, e sentire il dolore che ciò comportava, è all’origine della mia ossessione – portare le intuizioni degli investitori più importanti a conoscenza del grande pubblico. È stato letteralmente l’innesco che ha portato alla nascita di questo libro.

Mi ha spinto anche a svolgere delle ricerche per vedere se lo stesso livello di intelligenza finanziaria che ha creato lo high-frequency trading (in cui gli investitori hanno solo vantaggi e niente svantaggi) poteva essere costretto in qualche modo a vantaggio dell’investitore medio. Gli investitori dell’HFT fanno soldi e praticamente non perdono mai.

Qual è la buona notizia? Nella prossima parte di questo libro imparerai che è possibile per te non abbandonare mai il mercato e non perdere mai niente. Perché? Perché ci sono strumenti finanziari – prodotti assicurativi, per la precisione – in cui non devi affatto preoccuparti del tempismo. Fai soldi quando il mercato sale e quando scende del 10, 20, 30, o perfino del 50%, non perdi un centesimo (in base alle garanzie della compagnia assicuratrice). Sembra troppo bello per essere vero, ma in realtà è la soluzione definitiva per creare un portafoglio che ti garantisce davvero la pace interiore. Per ora lascia che ti mostri tre strumenti che possono aiutarti a limitare molti rischi dei tuoi investimenti e a massimizzare i rendimenti in una situazione tradizionale.

Il futuro non è come prima.

Yogi Berra

Le predizioni sono molto difficili, soprattutto se riguardano il futuro.

Niels Bohr

Il 2 marzo 2009, Paul Tudor Jones mi disse che il mercato stava per toccare il fondo. I prezzi avrebbero ricominciato a crescere. Stava arrivando la primavera. Perciò twittai:

Era la prima volta che twittavo qualcosa sulla potenziale evoluzione della borsa. Accadde che solo 7 giorni dopo gli indici del mercato azionario USA fecero esattamente questo: il 9 marzo incominciarono a risalire. I prezzi cominciarono a crescere a poco a poco e poi decollarono. E naturalmente le azioni della Citigroup, che erano a 1,05 dollari il 9 marzo 2009, il 27 agosto dello stesso anno chiusero a 5 dollari l’una – un aumento del 400%!4 Che rendimento incredibile avresti potuto ottenere se avessi dominato la tua paura e comprato quando tutti gli altri stavano vendendo!

Ora, sarei molto contento se potessi dire che i comportamenti passati predicono il futuro del mercato, o che Paul Tudor Jones o una qualunque altra persona di mia conoscenza possono continuare a predire con successo le oscillazioni della borsa, ma questo non è possibile. Sulla base delle analisi di “coloro che sanno”, ho postato un altro avvertimento nel 2010, stavolta in video, quando sembrava che il mercato si fosse allungato troppo e ci si aspettava una nuova correzione. Volevo che le persone prendessero decisioni consapevoli per proteggersi da un nuovo eventuale colpo. Ma stavolta ci sbagliavamo. Nessuno poteva prevedere che il governo USA avrebbe fatto una cosa che nessun governo aveva mai fatto nella storia dell’umanità – decise di sostenere il mercato stampando 4000 miliardi di dollari e dicendo al resto del mondo che avrebbe continuato a farlo finché l’economia non si fosse risistemata!

Aggiungendo come per magia degli zeri al suo bilancio, la Federal Reserve riuscì a immettere liquidità nel sistema, ricomprando obbligazioni dalle grandi banche. Questo tiene i tassi di interesse innaturalmente bassi e costringe i risparmiatori e chiunque cerchi un qualche rendimento a tornare al mercato azionario. E la Fed ha continuato a farlo anno dopo anno. Non c’è da stupirsi se le azioni USA non sono mai scese!

Se quindi pensi di poter anticipare il mercato, sei in errore. Neanche i migliori al mondo possono sempre farlo, perché ci saranno sempre fattori imprevedibili. Come la scelta delle azioni, è meglio lasciare l’anticipazione del mercato ai maghi che impiegano grandi gruppi di analisti – gente come Paul, che può permettersi di sbagliare grazie alle molte diverse scommesse che fa sulla direzione del mercato. Ma questo non vuol dire che tu non possa trarre vantaggio dal concetto che sta dietro all’anticipazione del mercato – le occasioni offerte dal su e giù – applicando un paio di principi semplici ma efficaci che stai per imparare qui. Entrambi richiedono che tu esca di scena e automatizzi i tuoi investimenti. “Tu non puoi controllare il mercato, ma puoi controllare quello che paghi,” mi ha detto Burt Malkiel. “Devi cercare di avere il pilota automatico per non lasciarti uccidere dalle tue emozioni.”

Molti più soldi sono stati persi dagli investitori che si preparavano alle correzioni, o tentavano di anticipare le correzioni, di quelli persi nelle correzioni stesse.

Peter Lynch

PRIMA RISPOSTA AL DILEMMA DELL’ANTICIPAZIONE

Una di queste tecniche risale al maestro di Warren Buffett, Benjamin Graham, il padre dell’investimento moderno. Graham, che insegnò alla Columbia Business School alla metà del XX secolo, sostenne una tecnica appassionata con un nome noioso: dollar-cost averaging (piano di accumulo del capitale – PAC). (Buffett attribuisce a Graham anche la scoperta della prima regola dell’investimento: “Non perdere soldi!”) È una tecnica finalizzata a ridurre le possibilità di fare i grossi errori di investimento che tutti temiamo: comprare qualcosa appena prima che il suo prezzo crolli o vendere un investimento appena prima che il suo prezzo aumenti.

Abbiamo già imparato le prime due regole dell’asset allocation: diversificare fra tipi di investimento e diversificare fra mercati. Ma ricordati che c’è una terza regola: diversificare nel tempo. È quello che fa il PAC. Consideralo il modo per attivare il tuo piano di asset allocation. L’asset allocation è la teoria; il PAC è l’esecuzione. È così che impedisci alle tue emozioni di rovinare il bel piano di asset allocation che hai appena elaborato o rimandando gli investimenti – perché pensi che il mercato sia troppo alto e speri che scenda prima di entrarci – o ignorando o vendendo fondi che al momento non danno un gran rendimento.

Secondo i molti fan del PAC – e fra loro ci sono colossi come Jack Bogle e Burt Malkiel – è la chiave per dormire meglio di notte, sapendo che i tuoi investimenti non solo sopravviveranno all’instabilità dei mercati, ma continueranno a crescere sul lungo periodo, a prescindere dal contesto economico. Ti suona bene? L’unica cosa che devi fare è contribuire in maniera uguale a tutti i tuoi investimenti sulla base di un ritmo prestabilito, mensile o trimestrale.

Facile, no?

Ma ci sono due problemi di cui devo avvertirti. Primo, il PAC sembra illogico e potresti avere l’impressione di fare meno soldi usandolo. Ma fra un attimo ti mostrerò che l’apparente illogicità va a tuo vantaggio. Ricorda che lo scopo è eliminare le emozioni dall’investimento, perché l’emozione, avidità o paura che sia, spesso è la rovina del successo. Secondo, ultimamente si è messa in discussione l’efficacia a lungo termine del PAC, e io intendo riportarti le opinioni contrastanti. Ma prima parliamo di come gli investitori lo usano nella maggior parte dei casi e del suo impatto potenziale.

Quando investi secondo uno schema predeterminato, mettendo ogni mese o ogni settimana la stessa quantità di denaro in base al tuo piano di asset allocation, le fluttuazioni del mercato fanno aumentare, non diminuire, i tuoi guadagni. Se hai 1000 dollari da investire ogni mese e hai un Paniere del Rischio e della Crescita del 60% e un Paniere della Sicurezza del 40%, metterai 600 dollari nel primo e 400 dollari nel secondo. A prescindere da come vanno i prezzi. La volatilità nel tempo può diventare tua alleata. Questa è la parte che può sembrare illogica. Ma Burt Malkiel mi ha fatto un ottimo esempio per capire come funziona.

Ecco un bel test. Prenditi un momento e rispondi a questa domanda: immagina di mettere 1000 dollari all’anno in un fondo indicizzato per cinque anni. Quale di questi due sarebbe meglio per te?

Esempio 1

– L’indice resta a 100 dollari per quota per il primo anno.

– Scende a 60 dollari il secondo anno.

– Resta a 60 dollari il terzo anno.

– Il quarto anno schizza a 140 dollari.

– Il quinto anno finisce a 100 dollari, esattamente dove sei partito.

Esempio 2

– Il mercato è a 100 dollari nel primo anno.

– 110 dollari il secondo anno.

– 120 dollari il terzo.

– 130 dollari il quarto.

– 140 dollari il quinto.

Allora, quale indice pensi che renderebbe di più dopo cinque anni? Istintivamente potresti pensare che sia più conveniente il secondo scenario, in cui guadagni continuamente, ma ti sbaglieresti. In realtà ottieni un rendimento maggiore se investi regolarmente in un mercato azionario volatile.

Pensaci per un momento. Nell’esempio 1, investendo la stessa cifra, acquisti più quote quando l’indice è basso, a 60 dollari, per cui te ne ritrovi di più quando il mercato sale!

Ecco la tabella di Burt Malkiel che spiega come succede:

Dopo cinque anni di crescita continua del mercato, i tuoi 5000 dollari diventano 5915. Non male.

Ma in un mercato volatile, guadagni il 14,5% in più, e finisci con 6048 dollari! Il problema, mi ha spiegato Malkiel, è che la maggior parte delle persone non permette al primo scenario di lavorare per loro. “Quando il mercato crolla, dicono: ‘Oh, mio Dio, devo vendere!’ Invece devi restare lucido e mantenere la rotta.”

Gli investitori hanno avuto una dura lezione nei primi dieci anni del 2000, quelli che nell’ambito finanziario sono detti “decennio perduto”. Se hai messo tutti i tuoi soldi in azioni USA all’inizio del 2000, hai perso tutto. Un dollaro investito in S&P 500 il 31 dicembre 1999 valeva 90 centesimi alla fine del 2009. Ma secondo Burt Malkiel, se avevi spalmato i tuoi investimenti mediante il PAC, nello stesso periodo di tempo dovresti aver guadagnato!

Malkiel ha scritto un articolo per il “Wall Street Journal” intitolato “Buy and Hold” Is Still a Winner (Chi “compra e tiene” vince ancora), in cui spiegava che, per chi aveva diversificato in un paniere di fondi indicizzati, compresi azioni USA, azioni estere e azioni dei paesi emergenti, obbligazioni e immobili, fra l’inizio del 2000 e la fine del 2009, un investimento iniziale di 100.000 dollari doveva essere cresciuto fino a 191.859 dollari. Era più del 6,7% annuo, durante il decennio perduto.

“Il PAC è il modo per far lavorare a tuo vantaggio la volatilità del mercato,” mi disse.

Tutti, da Benjamin Graham, il maestro di Warren Buffett, a Burt Malkiel e a molti dei professori più rispettati, sostengono senza dubbio il PAC per chi investe una percentuale del proprio flusso costante di reddito. Ma se hai da investire una somma una tantum, potrebbe non essere l’approccio migliore. Se questa è la tua attuale situazione, leggi in questo capitolo il box intitolato “PAC vs investimento di somma una tantum”.

Il PAC mette sistematicamente la stessa somma di denaro distribuendola su tutto il tuo portafoglio – non solo nelle azioni.

Ricorda, la volatilità può essere tua amica con il PAC e può consentire anche un’altra tecnica che ti terrà in gara, il “rebalancing”, o riequilibrio, che affronteremo tra un attimo.

Qual è dunque il modo migliore di affrontare il PAC? La prima cosa da fare è automatizzare il sistema. Fortunatamente, per noi negli USA la maggior parte delle persone che hanno un piano pensionistico integrativo, che investe automaticamente lo stesso importo a scadenze fisse predeterminate, già raccoglie i frutti di un PAC. Ma se non si dispone di un sistema automatizzato, è facile crearne uno. Ho un’amica, lavoratrice autonoma, che ha creato il suo piano pensione con Vanguard, che ha dato istruzioni alla banca per prelevare automaticamente 1000 dollari al mese dal suo conto corrente e distribuirli fra i suoi fondi indicizzati. Sa che potrebbe mancarle la costanza per comperare quando un mercato sembra troppo alto o un altro scende troppo in basso, per cui esce di scena. È un investitore a lungo termine che non si preoccupa più di anticipare il mercato, perché ha automatizzato il sistema e la decisione non è più nelle sue mani.

Nella prossima parte del libro ti mostrerò anche uno strumento straordinario che può proteggerti dalle perdite di capitale in tempi di volatilità. Uno strumento con cui, anche se sbagli tutti i tempi, non perdi un centesimo nel mercato azionario. E se invece li azzecchi, guadagni ancora di più. Ma prima di arrivarci, diamo un’occhiata a un secondo schema di investimento, verificato nel tempo, che proteggerà i tuoi risparmi e ti aiuterà a massimizzare il tuo Fondo Libertà mentre costruisci la vera ricchezza.

IL MODELLO DA EVITARE: L’APPROCCIO DELLA PERSONA MEDIA ALL’INVESTIMENTO! IL REBALANCING

David Swensen e Burt Malkiel a volte hanno approcci finanziari diversi. Ma c’è una lezione che entrambi mi hanno insegnato, e tutti gli altri esperti che ho intervistato concordano: per essere un investitore di successo, devi riequilibrare il tuo portafoglio a intervalli regolari.

Devi dare un’occhiata ai tuoi panieri e assicurarti che la tua asset allocation risponda ancora alle proporzioni giuste. Di quando in quando, una parte di uno dei tuoi panieri potrebbe crescere in maniera significativa e sproporzionata rispetto al resto del portafoglio, rompendo l’equilibrio.

Diciamo che sei partito con il 60% dei tuoi soldi nel Paniere del Rischio e della Crescita e il 40% nel Paniere della Sicurezza. Sei mesi dopo, controlli i tuoi conti e scopri che gli investimenti del Paniere del Rischio e della Crescita hanno spiccato il volo e non rappresentano più il 60% dei tuoi risparmi totali – ma piuttosto il 75%. E adesso il Paniere della Sicurezza contiene solo il 25% anziché il 40. Devi riequilibrare!

Come il PAC, il rebalancing è una tecnica che sembra semplice all’inizio, ma richiede molta disciplina. E a meno che tu non ricordi quanto è importante ed efficace il rebalancing nel massimizzare i tuoi profitti e nel proteggerti dalle perdite, ti troverai trascinato da ciò che sembra funzionare al momento. Sarai ipnotizzato dall’illusione che i tuoi attuali successi continueranno per sempre e che il mercato attuale (azioni, immobili, obbligazioni, materie prime) possa andare in una sola direzione: in su.

Questo meccanismo emotivo e psicologico è quello che spinge le persone a restare troppo a lungo nello stesso investimento e a perdere tutti i guadagni di cui inizialmente andavano tanto orgogliosi. Ci vuole disciplina per vendere qualcosa che sta ancora crescendo e investire i soldi in qualcosa il cui prezzo è basso o che cresce più lentamente, ma questa forza di volontà è quella che ti rende un grande investitore.

Un ottimo esempio di questo principio è il giorno in cui sono andato a trovare il grande investitore Carl Icahn. Si era appena diffusa la notizia che aveva guadagnato quasi 800 milioni di dollari con le sue azioni di Netflix. Aveva comprato la maggioranza delle azioni a 58 dollari l’anno prima e adesso le stava rivendendo a 341 dollari l’una. Suo figlio Brett, che lavora con Carl e che gli aveva proposto questo investimento, era contrario alla vendita. Era sicuro che Netflix fosse ancora destinata a crescere. Carl disse che era d’accordo, ma che il loro portafoglio doveva essere riequilibrato. Se non l’avessero fatto, avrebbero potuto perdere una parte degli straordinari profitti che avevano guadagnato. Carl prese il suo 487% di profitto e lo reinvestì in altri settori del suo portafoglio, conservando il 2% delle sue azioni Netflix per approfittare di un’eventuale ulteriore crescita. Parte di quei soldi fu usata per acquistare 2,38 miliardi di dollari di una piccola azienda chiamata Apple, che credeva fosse sottovalutata all’epoca. Vendette al massimo e acquistò al minimo. E il rebalancing fu una parte fondamentale del processo.

SE LO FANNO I MILIARDARI, FORSE DOVRESTI FARLO ANCHE TU!

Che cosa fare quindi se scopri di essere in una situazione di squilibrio? Eri con il 60% nel Rischio e il 40% nella Sicurezza, ma come abbiamo detto le tue azioni sono salite e adesso sei al 75% contro il 25%. In questo caso, la tua azione di riequilibrio consiste nello spostare i tuoi contributi regolari dal Rischio alla Sicurezza finché il 25% torna al 40%. Oppure puoi trasferire i profitti o addirittura vendere parte degli investimenti del Paniere del Rischio e della Crescita che stanno rendendo troppo e reinvestirli in obbligazioni o first trust deeds o in un’altra forma di investimento del tuo Paniere della Sicurezza. Ma questo può essere doloroso, soprattutto se, per esempio, i fondi azionari o le azioni internazionali stanno battendo ogni record. Chi vuole scendere mentre si trova a bordo di un razzo? Tutti desideriamo di più! Ma devi eliminare dal tavolo alcuni di quei risparmi per ridurre la tua esposizione al rischio e assicurarti che conserverai alcuni dei guadagni e dei profitti che hai fatto.

Come con il PAC, devi far uscire di scena le tue emozioni. Riequilibrare il portafoglio significa fare il contrario di quello che vorresti. Quando si investe, di solito è giusto così.

Facciamo un esempio reale. Diciamo che è l’estate del 2013 e lo S&P 500 sta tornando a livelli record, mentre le obbligazioni tossicchiano ancora dei magri rendimenti. Vuoi vendere le tue azioni e comperare obbligazioni? Neanche per sogno! Ma le regole del riequilibrio dicono che è proprio quello che devi fare per mantenere il rapporto originale – anche se una voce dentro di te ti grida: “Stupido! Perché metti dei soldi in quelle tartarughe?”

Le regole del riequilibrio non ti garantiscono che vincerai sempre. Ma che vincerai più spesso, sì. Esse aumentano le tue probabilità di successo. E le probabilità nel tempo sono quelle che presiedono al successo o al fallimento della tua vita di investitore.

Gli investitori più sofisticati riequilibrano anche all’interno dei mercati e dei tipi di investimento, cosa che può essere ancora più dolorosa.

Diciamo che possedevi delle azioni della Apple nel luglio 2012. Sembrava da pazzi venderle, dato che erano salite del 44% nei due trimestri precedenti e valevano più di 614 dollari l’una. Ma se le azioni Apple dominano il tuo portafoglio (ricorda, sono cresciute del 44% e questo probabilmente ha rotto il tuo equilibrio in maniera significativa), le regole del riequilibrio dicono che devi vendere alcune azioni Apple per tornare a un giusto rapporto. Ahi ahi! Ma l’anno dopo ti saresti detto grazie. Perché? Le azioni della Apple salirono sull’ottovolante, crollando dal massimo di 705 dollari per azione (settembre 2012) a soli 385 dollari (aprile 2013) e terminando a 414 dollari (luglio 2013) – una perdita del 41% che il riequilibrio ti avrebbe evitato.

Quanto spesso devi riequilibrare? Molti investitori intervengono una o due volte all’anno. Mary Callahan Erdoes della J. P. Morgan mi ha detto che considera il rebalancing uno strumento talmente potente che lo usa “in continuazione”. Che cosa vuol dire? “Tutte le volte che il tuo portafoglio si allontana dal piano stabilito all’inizio, o dal nuovo piano elaborato in base alla situazione. E questo non dovrebbe essere rigido. Dovrebbe esserci una valutazione continua, sia pure non ossessiva.

Burt Malkiel, viceversa, ama cavalcare il mercato quando cresce. Lui consiglia di intervenire una volta all’anno. “Non bisogna avere il grilletto facile e vendere una cosa solo perché sta salendo,” ha detto. “Mi piace lasciare ai buoni investimenti almeno un anno per svilupparsi.”

Il rebalancing, a prescindere dalla frequenza con cui lo fai, può non solo proteggerti da eccessivi rischi – può notevolmente aumentare i tuoi guadagni. Come il PAC, ti costringe a investire laddove i prezzi sono bassi, così che ti trovi ricco quando i prezzi salgono. I tuoi profitti passano ad altri giocatori della tua squadra, come la palla durante un’azione di attacco dei Lakers, o il testimone durante una staffetta.

Il numero di volte che riequilibri i tuoi risparmi ha un impatto sulle tue tasse. Tienilo in considerazione a seconda del tuo piano di efficienza fiscale!

Se il rebalancing ti spaventa un po’, la buona notizia è che si può fare automaticamente tramite Stronghold o un altro fiduciario a tua scelta.

Adesso hai imparato due modi verificati per ridurre il rischio e aumentare i rendimenti mediante la asset allocation. Ma c’è un ultimo trucco che può evitarti perdite dolorose – e tasse!

TEMPO DI RACCOGLIERE

Che cosa succede quando è il momento di riequilibrare il portafoglio? Lo Zio Sam mette le mani su una parte dei tuoi profitti. Ma c’è un modo perfettamente legale per abbassare le tasse e tenere il portafoglio in equilibrio: il cosiddetto tax-loss harvesting, cioè vendere i titoli in perdita per compensare un debito verso il fisco generato dalle plusvalenze. Il vantaggio del tax-loss harvesting è che riduci le tasse e aumenti i tuoi rendimenti netti! In buona sostanza, usi alcune delle inevitabili perdite per massimizzare i tuoi rendimenti.

Burt Malkiel pensa che il tax-loss harvesting possa aumentare il rendimento dei tuoi risparmi fino all’1% all’anno, per cui vale la pena di approfondirlo.

I miliardari e le grandi istituzioni aumentano ogni giorno i loro guadagni in questo modo, anche se pochi investitori privati si avvantaggiano di queste formidabili tecniche. Pochi le conoscono, e quelli che le conoscono potrebbero pensare che lavorare sul riequilibrio e sulle tasse sia troppo complicato per loro. Non preoccuparti! Puoi chiedere al tuo consulente di fiducia o accedere a un software che ti renderà tutto facile come ordinare una pizza online, o almeno come aggiornare i tuoi sistemi di sicurezza su Facebook.

Ora, tieni a mente che il mio scopo è rendere l’investimento semplice per tutti, e questa parte è probabilmente quella che ha messo più a dura prova il tuo cervello! Innanzitutto, quindi, congratulazioni per avermi seguito. Questi argomenti suonano molto tecnici e molte persone li evitano come la peste. Se ti senti un po’ sopraffatto dall’asset allocation e dall’idea del PAC, del riequilibrio e del tax-loss harvesting, ti farà piacere sapere che tutto questo può essere automatizzato. Ma è comunque utile capire che cosa sono queste strategie e le ragioni per cui sono efficaci.

Ricorda quattro cose da questa parte del libro:

  1. L’asset allocation è tutto! Devi quindi diversificare fra il Paniere della Sicurezza e quello del Rischio e della Crescita. Devi diversificare fra tipologie di investimenti, mercati e tempi.
  2. Non devi esitare a entrare nel mercato in attesa del momento perfetto; usa invece il PAC e impara che la volatilità può essere tua amica, garantendoti occasioni di investire a poco prezzo quando il mercato è giù. Questa tecnica aumenterà il valore del tuo portafoglio quando il mercato risale.
  3. Tieni un Paniere dei Sogni che ti dia soddisfazione emotiva e ti permetta di sperimentare i vantaggi della tua abilità di investitore nel breve periodo e nel medio anziché in un lontano futuro.
  4. Usa il rebalancing e il tax harvesting per massimizzare i rendimenti e minimizzare le perdite.

Quando ho detto che volevo insegnare l’asset allocation e queste strategie più fini in questo libro, molti dei miei amici del mondo finanziario mi hanno detto: “Sei pazzo! È troppo complicato. La persona media non capirà e pochi perderanno tempo a leggere.” La mia risposta è stata semplice: “Io sono qui per i pochi che fanno e non per i molti che chiacchierano.” È l’essere affamato che ti spinge a padroneggiare qualcosa di nuovo. Ma nel caso dei principi dell’investimento, il gioco vale davvero la candela. Anche se hai bisogno di leggere qualcosa un paio di volte prima di capirla bene, i benefici possono essere enormi – potrebbero voler dire anni di vita senza dover lavorare. Cosa ancora più importante, padroneggiare questi concetti ti darà subito la sensazione di controllare la tua vita e una grande pace interiore.

Padroneggiare questa parte del libro è come imparare a guidare la prima volta. Cosa? Dovrei usare l’acceleratore, il freno, il volante, le marce, lo specchietto, le frecce e anche guardare la strada? Stai scherzando? Ma dopo un po’ tutti guidiamo la macchina senza pensarci.

Bene, abbiamo fatto un bel pezzo di strada insieme verso la Libertà finanziaria. Vediamo dove siamo arrivati:

  1. Hai preso la decisione finanziaria più importante della tua vita, decidendo di mettere da parte una percentuale del tuo reddito – il tuo Fondo Libertà – e di investirla automaticamente per ricavarne un interesse composto. Hai già dato ordine alla tua banca di prelevare automaticamente questi soldi? Se no, fallo subito!
  2. Hai imparato le regole dell’investimento e come evitare i 7 grandi miti di Wall Street. Stai diventando il giocatore e non il pezzo sulla scacchiera.
  3. Hai fatto il terzo passo verso la libertà finanziaria imparando a vincere la partita. Ci sono tre fasi in questo passo: 1. hai calcolato i tuoi tre obiettivi finanziari più importanti, che per molte persone sono la sicurezza, la vitalità e l’indipendenza finanziaria; 2. hai un piano con cifre reali; 3. hai cercato e messo in atto dei modi per accelerare il percorso, in maniera da poter godere i risultati il prima possibile.
  4. In questa parte del libro, hai preso la più importante decisione da investitore della tua vita, allocando i tuoi risparmi in un portafoglio con una percentuale specifica in diversi panieri (Sicurezza, Rischio/Crescita, Sogni). Hai diversificato e hai un piano per alimentare i tuoi sogni finanziari.

Sei già anni luce più avanti degli altri americani (o degli altri investitori in tutto il mondo) per quanto riguarda la comprensione delle tue finanze e la gestione dei tuoi soldi. E se sei in qualche modo simile a coloro che hanno letto questo libro in forma manoscritta, forse sei talmente eccitato da quello che hai letto che salti come un matto e afferri gli amici per il colletto mostrando loro quello che hai imparato per aggiungere centinaia di migliaia di dollari, o addirittura milioni, ai risparmi della loro vita. Ora sarai sorpreso nello scoprire che non hai visto ancora niente! Ti garantisco, il meglio deve ancora arrivare. E tutto, da qui in poi, sarà più facile di questa parte.

Adesso che pensi e agisci da insider, ti insegnerò a investire davvero come uno di loro. Scopriamo come avere successo in qualsiasi situazione finanziaria e come approfittare delle crescite senza i cali, creando un reddito a vita.

PAC VS INVESTIMENTO DI SOMMA UNA TANTUM

Qual è l’approccio migliore se hai una somma da investire una tantum?

Che cosa fai se ti ritrovi una somma all’improvviso, come il bonus da 10.000 dollari di cui abbiamo già parlato? O se l’assicurazione ti paga 50.000 dollari? Ricorri al PAC e la investi nel corso di mesi e anni, oppure la investi tutta insieme?

Ecco il dilemma. Alcuni consulenti sono contrari al PAC perché, come ammette perfino Burt Malkiel, non è la strategia più produttiva per investire in azioni quando il mercato continua a crescere – come ha fatto negli anni dopo la recente Grande Recessione.

Avresti guadagnato più soldi investendo “tutto” all’inizio della crescita che se avessi suddiviso i tuoi soldi in cinque anni. È ovvio, no? E studi recenti, fra cui uno di Vanguard del 2012, mostrano che su periodi di 10 anni, negli ultimi 80 anni, nelle borse americana, inglese e australiana, investire in blocco ha battuto il PAC due volte su tre.

Perché? Perché metti al lavoro più soldi e per un periodo di tempo più lungo, limitando le spese di trading. L’investimento una tantum di una somma ti dà maggiori opportunità di crescita, ma anche maggiori rischi di perdite se il mercato scende. Le ricerche mostrano che l’investimento in blocco sul lungo periodo, se ben diversificato, è più redditizio. Ma di quanto? In fin dei conti, il vantaggio non supera il 2,3% in più. E ricorda le statistiche che Burt Malkiel ha condiviso con noi relative al decennio perduto tra il 2000 e il 2010 – in questo caso, se avessi investito 1 dollaro nello S&P 500 il 31 dicembre 1999, dieci anni dopo avresti avuto solo 90 centesimi. Ma se avessi fatto un PAC, durante lo stesso periodo avresti guadagnato. Che fare? Mettere lì tutti i 100.000 dollari appena li ricevi? O tenerli al sicuro e investire 1000 dollari al mese per 10 mesi? O dividere 50.000 dollari su due anni? Se il mercato continua a crescere, potresti perdere una parte dei guadagni. Ma l’economia comportamentale ci insegna che non avresti rimpianti paragonabili a quelli che avresti se il mercato crollasse due giorni dopo che hai investito tutto!

Quindi dipende tutto da te. Ancora una volta, non sono qui per darti la mia opinione, ma solo i migliori consigli dei migliori esperti. Per molte persone, investire tutta la somma non è un’opzione, perché non ce l’hanno! Se invece ce l’hai, massimizzerai comunque i tuoi rendimenti investendo in un portafoglio diversificato con un PAC.

4 Se guardi le tabelle, per lo più riportano che le azioni Citigroup valevano 10,50 dollari il 9 marzo 2009 e 50,50 il 27 agosto. Non è corretto. Questi dati sono stati riformulati dopo che, il 6 maggio 2011, Citigroup ha effettuato un raggruppamento delle azioni. Dieci azioni che il 5 maggio valevano 4,48 dollari l’una sono state accorpate in un’azione che ne valeva 44,80 e che ha concluso la giornata a 45,20, con un piccolo guadagno. I 29 miliardi di azioni della Citigroup sono diventati così solo 2,9 miliardi, allo scopo di aumentare il prezzo della singola azione. O, come ha scritto il “Wall Street Journal” il 10 maggio 2011: “Citigroup è diventata un’azione da 40 dollari per la prima volta dal 2007 e il suo valore sembra aumentato dell’850% e oltre alla chiusura di venerdì. Ma attenzione: gli investitori non hanno guadagnato un centesimo.” (N.d.A.)

 

PARTE 5

CRESCITA SENZA SORPRESE: PIANIFICA IL REDDITO PER LA VITA

 

CAPITOLO 5.1

INVINCIBILE, INAFFONDABILE, IMBATTIBILE: LA STRATEGIA PER TUTTE LE STAGIONI

L’invincibilità sta nella difesa.

Sun Tzu, L’arte della guerra

Ci sono eventi nella nostra vita che formano per sempre la nostra visione del mondo. Pietre miliari che ci hanno fornito le lenti attraverso cui oggi, più o meno consapevolmente, vediamo il mondo. Ciò che permettiamo a quegli eventi di significare per noi si manifesterà nel nostro comportamento e nelle nostre decisioni per tutta la vita.

Se sei cresciuto nei “ruggenti” anni venti, la tua vita è stata segnata dalla prosperità e dalla grandeur. Erano i tempi del Grande Gatsby. Ma se sei cresciuto durante la Grande Depressione, la tua vita è stata segnata dalla lotta e dall’ansia. Crescere in un duro “inverno” economico ti ha costretto a sviluppare l’arte della sopravvivenza.

Le generazioni di oggi hanno un’esperienza del mondo completamente diversa. Sono cresciute in mezzo a un’incredibile prosperità, anche se il loro reddito non le colloca nell’1%. Tutti godiamo dei benefici di vivere in un mondo on-demand. Possiamo farci arrivare la spesa sulla porta di casa, depositare assegni restando comodamente in pigiama e guardare migliaia di canali TV ogni volta che vogliamo e in qualsiasi luogo. La mia nipotina non ha ancora imparato ad allacciarsi le scarpe, ma a quattro anni sa usare un iPad quanto me e sa già che Google risponde a tutte le sue domande senza farla aspettare! Questa è anche l’epoca delle possibilità, in cui una start-up come WhatsApp, con una cinquantina di dipendenti, può sconvolgere un settore di mercato e vendere per 19 miliardi di dollari!

Senza dubbio, la nostra vita è formata dall’epoca e dagli eventi che attraversiamo, ma la cosa più importante è che sarà il significato che diamo a questi eventi a determinare alla fine il nostro percorso.

GLI ANNI SETTANTA

Ray Dalio, che oggi ha 65 anni, è cresciuto negli anni settanta. Era un’epoca di grandi cambiamenti e forse il peggior momento economico dai tempi della Grande Depressione. Un alto tasso di disoccupazione si accompagnava a una massiccia inflazione che faceva schizzare i tassi d’interesse verso il 20%. Ricorderai che il mio primo mutuo, risultato dell’inflazione degli anni settanta, aveva un interesse del 18%! Nel 1973 ci fu anche la “crisi petrolifera”: l’embargo del petrolio colse alla sprovvista gli Stati Uniti e il prezzo salì da 2,10 dollari al barile a 10,40 dollari. Nessuno era preparato a una cosa del genere. Pochi anni dopo, il governo impose il razionamento: la gente non solo era costretta ad aspettare in coda alle pompe per ore, ma poteva rifornirsi solo nei giorni pari o dispari del mese! Erano anni di tensioni politiche: la fiducia nel governo vacillava dopo il Vietnam e il Watergate. Nel 1974 il presidente Nixon fu costretto a dimettersi e in seguito fu graziato dal suo successore, l’ex vicepresidente Gerald Ford, per tutti gli errori commessi.

Nel 1971 Ray Dalio era appena uscito dall’università e lavorava alla borsa di New York. Vedeva il mercato andare su e giù a ritmo frenetico e creare una massiccia volatilità in diverse categorie di azioni. La marea cambiava rapidamente e in modo imprevedibile. Ray vedeva le enormi opportunità, ma era altrettanto o ancor più consapevole degli enormi rischi che si correvano in quel campo. Di conseguenza, si dedicò con tenacia a capire in che modo tutti questi scenari e movimenti fossero collegati fra loro. Capendo come funzionava la “macchina” economica più grande, avrebbe capito alla fine come evitare le spaventose perdite che incombono su molti investitori.

Tutti questi eventi formarono il giovane Ray Dalio, che alla fine diventò il manager del più grande hedge fund del mondo. Ma il momento decisivo che formò più di ogni altro la filosofia di investimento di Ray si verificò una calda notte d’agosto del 1971, quando un discorso a sorpresa del presidente Nixon cambiò il mondo finanziario.

LA NOTTE DI NIXON

Le tre reti più importanti interruppero le trasmissioni senza preavviso e il presidente degli Stati Uniti apparve nei salotti di tutta l’America. Serio e teso, dichiarò: “Ho dato ordine al segretario al tesoro [John] Connally di sospendere momentaneamente la convertibilità del dollaro in oro.” Con questa breve frase, poco più di una dozzina di parole, il presidente Nixon annunciava al mondo che il dollaro che avevamo conosciuto non sarebbe mai più stato lo stesso. Il valore del dollaro non sarebbe più stato legato all’oro. Ti ricordi di Fort Knox? Un tempo per ogni dollaro di carta il governo aveva l’equivalente valore in oro, conservato al sicuro. Con la dichiarazione di Nixon, il dollaro adesso era solo carta. Immagina di avere una cassa piena d’oro e di aprirla un giorno e trovare solo un pezzo di carta con su scritto “cambiale”.

Nixon stava dicendo che il valore del dollaro adesso sarebbe dipeso da quello che noi (il mercato) decidevamo che valesse. Questa notizia sconvolse anche i governi stranieri, che possedevano enormi quantità di dollari ed erano convinti di poterli convertire in oro in qualsiasi momento. Nel giro di una notte, Nixon eliminò questa possibilità (ancora una volta all’altezza del suo soprannome “Tricky Dick”, “Riccardino il Subdolo”) e stabilì anche una sovrattassa del 10% su tutte le importazioni, per difendere la competitività degli Stati Uniti. Come una tempesta di fine ottobre, il discorso di Nixon provocò un cambiamento di stagione di proporzioni epiche.

Ray stava seguendo il discorso del presidente nel suo appartamento e non credeva alle sue orecchie. Quali erano le conseguenze della decisione di Nixon di sottrarre gli Stati Uniti al gold standard, al sistema aureo? Che cosa significava per i mercati? Che cosa significava per il dollaro americano e per la sua posizione nel mondo?

Una cosa Ray pensò di sicuro: “Significa che la definizione di soldi cambia. Direi che ci sarà una crisi!” Era sicuro che al mattino dopo, arrivando alla borsa, il mercato sarebbe sprofondato.

Si sbagliava.

Con sua sorpresa, il Dow Jones il giorno dopo guadagnò quasi il 4% e le azioni ebbero l’impennata più forte di tutti i tempi in un solo giorno. Anche l’oro balzò verso l’alto! Era l’esatto contrario di quello che la maggior parte degli esperti si aspettava. Dopotutto, avevamo appena infranto la nostra sacra promessa al mondo, che quei pezzi di carta con su l’immagine dei presidenti morti valessero davvero qualcosa. Di sicuro un simile cambiamento non avrebbe ispirato fiducia nell’economia degli Stati Uniti o nel suo governo. C’era di che grattarsi la testa. Quel boom dei mercati divenne noto come “Nixon rally”, la corsa dei mercati grazie a Nixon.

Ma non c’erano solo buone notizie. Lasciando che il valore del dollaro fosse determinato da “quello che noi pensiamo che valga”, si preparava all’orizzonte una tempesta inflazionaria. Ray spiega: “Nel 1973 c’erano tutti gli ingredienti per la prima crisi petrolifera. Non avevamo mai avuto una crisi petrolifera. Non avevamo mai dovuto preoccuparci dell’inflazione, prima. E tutte queste cose diventarono, in un certo senso, delle sorprese. E io sviluppai un modus operandi per far fronte alle sorprese.” Sono le sorprese che non possiamo permetterci, o digerire. È il prossimo 2008. È la prossima onda d’urto che sicuramente turberà i nostri mercati.

Il Nixon rally fu un catalizzatore, per Ray: l’origine della sua ossessione di essere pronto a tutto – all’ignoto in agguato dietro a ogni angolo. La sua missione diventò studiare ogni possibile situazione di mercato e le sue conseguenze su certi investimenti. Questo è il principio fondamentale in base a cui opera e che gli permette di gestire il più grande hedge fund del mondo. Non si vanta di sapere tutto. Al contrario. È insaziabilmente avido di scoprire ciò che ancora non sa. Perché quello che appare ovvio è ovviamente sbagliato. Il pensiero prevalente di solito è il pensiero sbagliato. E siccome il mondo cambia e si evolve in continuazione, il viaggio di Ray alla scoperta dell’ignoto è un’impresa senza fine.

IL PARADISO DELL’INVESTITORE

Quello che stai per leggere potrebbe essere il capitolo più importante dell’intero libro. Sì, lo so, l’ho già detto prima. Ed è vero che se non conosci le regole del gioco, resterai schiacciato. E se non pensi come un insider, la saggezza convenzionale ti porterà ad accettare il destino del gregge. E se non decidi una percentuale e non automatizzi il risparmio, il razzo non si solleverà mai da terra. Ma credo con tutto il cuore che niente in questo libro superi la strategia di Ray per ottenere il massimo rendimento possibile con il minimo rischio. Questa è la specialità di Ray. È per questo che Ray è conosciuto nel mondo.

Il portafoglio di cui verrai a sapere in queste pagine ti avrebbe garantito:

  1. Rendimenti straordinari – quasi il 10% all’anno (il 9,88%, per l’esattezza, al netto delle provvigioni) per gli ultimi 40 anni (dal 1974 al 2013)!
  2. Sicurezza straordinaria – avresti guadagnato esattamente nell’85% del tempo degli ultimi 40 anni! Ci sono stati solo 6 anni in perdita su 40, e la perdita media è stata solo dell’1,47%. Due delle 6 perdite erano in realtà dei pareggi, essendo inferiori allo 0,03%. In pratica, quindi, avresti perso dei soldi 4 volte in 40 anni.
  3. Volatilità straordinariamente bassa – la perdita peggiore che avresti subito in questi 40 anni sarebbe stata solo del 3,93%!

Ti ricordi della legge fondamentale dell’investimento di Warren Buffett? Regola n. 1: non perdere soldi. Regola n. 2: vedi regola n. 1. L’applicazione di questa regola è il colpo di genio di Ray. È per questo che è il Leonardo da Vinci dell’investimento.

Chiunque può farti vedere un portafoglio (col senno di poi) con cui tu potevi correre rischi enormi e ottenere grandi risultati. E dimostrarti che, se non ti fossi spaventato quando il tuo portafoglio era giù del 50 o del 60%, avresti ottenuto grandi rendimenti. Questo è buon marketing, ma per la maggior parte delle persone non corrisponde alla realtà.

Io non immaginavo che ci fosse un modo per l’investitore individuale (come te e me) di guadagnare come in borsa, e nello stesso tempo avere una strategia che limitasse sia la frequenza sia le dimensioni delle perdite in tutte le possibili situazioni economiche, o quasi. Riesci a immaginare un portafoglio ideale che ha perso solo il 3,93% nel 2008, quando il mondo andava a rotoli e il mercato era sceso del 50% dal suo massimo? Un portafoglio che ti dà una certezza più che ragionevole di essere al riparo dal prossimo crollo? Questo è il regalo che ti aspetta nelle prossime pagine. (Nota che le performance del passato non garantiscono risultati futuri. Io ti fornisco i dati storici solo per discutere e illustrare i principi di base.)

Ma prima di tuffarci, e prima che tu possa apprezzare la bellezza e la forza della guida di Ray, scopriamo la storia di uno dei più incredibili investitori e gestori di patrimoni che abbiamo al mondo. Impariamo perché i governi e le aziende più grandi chiamano Ray per massimizzare i rendimenti e minimizzare le perdite.

I’M LOVIN’ IT

Il 1983 è stato un brutto anno per i polli. È stato l’anno in cui McDonald’s ha deciso di lanciare con immenso successo il Chicken McNugget. Fu un tale successo che ci vollero alcuni anni per implementare le ordinazioni, perché non riuscivano a trovare abbastanza volatili. Ma senza il genio di Ray Dalio, il Chicken McNugget non esisterebbe neppure.

In che modo il mondo dell’alta finanza si incrocia con quello del pagliaccio dei fast food? Quando McDonald’s voleva lanciare il nuovo prodotto, era preoccupato per un eventuale aumento del prezzo dei polli, che l’avrebbe costretto ad aumentare i prezzi – cosa impossibile per i suoi clienti, così attenti a quanto spendono. Ma i fornitori non volevano stabilire un prezzo per i loro polli, perché sapevano che a costare non sono i polli, ma è il mangime, tutto quel mais e quella soia. E se i prezzi del mangime fossero aumentati, i fornitori avrebbero dovuto assorbire la differenza.

McDonald’s si rivolse a Ray, sapendo che è una delle migliori menti al mondo quando si tratta di eliminare o minimizzare il rischio massimizzando i guadagni – e lui trovò la soluzione. Mise insieme un custom futures contract (cioè una garanzia contro futuri aumenti di prezzo del mais e della soia) che permise ai fornitori di vendere tranquillamente i loro polli a un prezzo prestabilito. Bon appétit!

Il campo d’azione di Ray si estende ben al di là dei consigli di amministrazione delle grandi imprese. Fino a dove arrivano i riflessi della sua saggezza? Nel 1997, quando il tesoro americano decise di emettere titoli protetti dall’inflazione (oggi, come abbiamo visto, comunemente detti TIPS), i funzionari andarono nello studio di Ray, alla Bridgewater, per chiedere consigli su come strutturarli. I suggerimenti della Bridgewater portarono agli attuali TIPS.

Ray non è un semplice gestore di soldi. È uno che domina i mercati e il rischio. Sa come mettere insieme i pezzi per far pendere la bilancia delle probabilità in favore suo e dei suoi clienti.

Come fa? Qual è il suo segreto? Sediamoci ai piedi di questo maestro dell’economia e lasciamoci guidare da lui!

NAVY SEALS INTELLETTUALI

Ricordi la metafora della giungla che Ray ci ha fornito nel capitolo 1.1? Secondo Ray, per ottenere quello che davvero vogliamo nella vita dobbiamo attraversare la giungla e arrivare dall’altra parte. La giungla è pericolosa a causa dell’ignoto. Sono le sfide in agguato dietro l’angolo che possono farti male. Quindi, per arrivare dove vuoi, devi circondarti delle menti più brillanti che godono del tuo rispetto. L’azienda di Ray, la Bridgewater, è la sua squadra personale di esperti della giungla. Ha più di 1500 dipendenti che sono dediti quasi quanto Ray a scoprire come massimizzare i rendimenti e minimizzare i rischi.

Come ho già detto, Bridgewater è l’hedge fund più grande al mondo e controlla quasi 160 miliardi di dollari. È una somma incredibile, se consideriamo che la maggior parte dei “grossi” hedge fund in questo momento si aggirano intorno ai 15 miliardi. Benché l’investitore medio non abbia mai sentito parlare di Ray, il suo nome riecheggia nelle sale dei posti più importanti. Le sue osservazioni, nei rapporti quotidiani, sono lette dalle figure più potenti della finanza, dai capi delle banche centrali a quelli dei governi stranieri, e perfino dal presidente degli Stati Uniti.

C’è una ragione se i giocatori più importanti, dai più grandi fondi pensione ai sovereign wealth funds dei paesi stranieri, investono con Ray. Eccola: la sua non è una “saggezza convenzionale”. Pensa molto al di fuori degli schemi. Anzi, rompe gli schemi. E l’avidità con cui continua a imparare e a sfidare le convenzioni per cercare “la verità” è ciò che ha portato Ray dal primo ufficio (il suo appartamento) a un immenso campus in Connecticut. La sua squadra alla Bridgewater è stata definita un gruppo di Navy Seals intellettuali. Perché? Perché se lavori alla Bridgewater attraversi la giungla con Ray, a braccetto. L’azienda esige che tu sia creativo, analitico e coraggioso – sempre in grado di difendere la tua posizione o il tuo punto di vista. Ma Ray esige anche che tu abbia voglia di mettere in discussione o addirittura di attaccare tutto ciò che ti sembra sbagliato. Lo scopo è capire qual è la verità e poi trovare il modo migliore per affrontarla. Questo approccio richiede “apertura radicale, verità radicale e trasparenza radicale”. La sopravvivenza (e il successo) dell’intera azienda dipendono da ciò.

CANE ALFA

Ray Dalio si fa notare con lo straordinario (e continuo) successo della sua strategia Pure Alpha. Lanciata nel 1991, la strategia oggi possiede 80 miliardi di dollari e ha prodotto un incredibile 21% annuo di rendimento (al lordo delle commissioni), con un rischio relativamente basso. Tra gli investitori del fondo ci sono gli uomini più ricchi del mondo, governi e fondi pensione. È l’1% dell’1% dell’1%, e il “club” è chiuso a nuovi investitori da molti anni. La strategia Pure Alpha è gestita attivamente, il che vuol dire che Ray e la sua squadra sono continuamente alla ricerca di opportunità di investimento. Vogliono entrare al momento giusto e uscire al momento giusto. Non si limitano a cavalcare il mercato, come ha evidenziato il 17% di guadagno (lordo) nel 2008, quando molti gestori di hedge fund chiudevano le porte o supplicavano gli investitori di non ritirarsi. Chi investe nella strategia Pure Alpha vuole alti rendimenti ed è disposto a correre dei rischi – limitando però i rischi per quanto umanamente possibile.

BAMBINI E DONAZIONI

Con l’incredibile successo della gestione di Pure Alpha, Ray si è creato un notevole gruzzolo personale. Verso la metà degli anni novanta ha incominciato a pensare alla sua eredità e ai fondi che voleva lasciare, ma si è chiesto: “Che tipo di portafoglio userei se non fossi più qui a gestire i soldi attivamente?” Che tipo di portafoglio poteva sopravvivere alle sue decisioni e continuare a sostenere i suoi figli e le sue iniziative filantropiche a decenni di distanza?

Ray sapeva che la saggezza convenzionale e la gestione convenzionale del portafoglio l’avrebbero lasciato nelle mani di un modello che mostra in continuazione di non poter sopravvivere quando i tempi si fanno difficili. Così si mise a esplorare la possibilità di mettere insieme un portafoglio – una serie di investimenti – che funzionasse bene in qualsiasi situazione futura. Che sia un altro inverno brutale come nel 2008, una depressione, una recessione ecc. Perché nessuno sa che cosa succederà di qui a cinque anni, figuriamoci di qui a 20 o a 30.

Il risultato?

Un modo completamente nuovo di guardare agli investimenti. Un nuovo insieme di regole. E solo dopo che il portafoglio era stato messo alla prova risalendo fino al 1925, e solo dopo che aveva prodotto risultati spettacolari per il fondo personale di Ray in una varietà di condizioni economiche, Ray incominciò a offrirlo a un gruppo selezionato. Purché avessero come minimo 100 milioni di dollari da investire, naturalmente. La nuova strategia, detta Strategia All Weather (“per tutte le stagioni”), fece il suo debutto nel 1996, solo quattro anni prima che una massiccia correzione dei mercati la mettesse alla prova. Prova superata a pieni voti.

LE DOMANDE SONO LA RISPOSTA

Conosciamo tutti la massima “Chiedete e vi sarà dato”! Ma se fai una domanda migliore, otterrai una risposta migliore! È il denominatore comune di tutte le persone di successo. Bill Gates non si è chiesto: “Come faccio a creare il miglior software del mondo?” Si è chiesto: “Come faccio a creare l’intelligenza (il sistema operativo) che controlli tutti i computer?” Questa differenza è una delle ragioni fondamentali per cui Microsoft non è diventata semplicemente un’azienda di software di successo, ma la forza predominante nel mondo informatico – e controlla ancora quasi il 90% del mercato mondiale dei PC! Gates tuttavia è stato lento a controllare la rete perché si concentrava su quello che c’è dentro ai computer. I “Google Boys” Larry Page e Sergey Brin, invece, si sono chiesti: “In che modo organizziamo tutte le informazioni del mondo e le rendiamo accessibili e utili?” Di conseguenza si sono concentrati su qualcosa di ancora più forte nella tecnologia, nella vita e negli affari. Una domanda di livello superiore fornì loro una risposta di livello superiore e i conseguenti vantaggi. Per ottenere risultati, non basta porsi le domande una volta, bisogna essere ossessionati dalla ricerca della risposta migliore (o delle risposte migliori).

La persona comune si fa domande del tipo: “Come faccio a cavarmela?” o “Perché questo capita proprio a me?” Alcune persone si fanno addirittura delle domande che le indeboliscono, spingendo la loro mente a cercare e a trovare delle strade senza uscita anziché delle soluzioni. Domande come: “Perché non riesco a perdere peso?” o “Come mai non riesco a risparmiare?” non fanno altro che spingerli sulla strada della limitazione.

Io sono stato ossessionato dalla domanda: “Come posso migliorare le cose?” Come faccio ad aiutare la gente a migliorare in modo significativo la qualità della sua vita adesso? Questo obiettivo mi guida da 38 anni per trovare e per creare strategie e strumenti che possano fare immediatamente la differenza. E tu? Qual è la domanda (o quali sono le domande) che ti fai più spesso? Su che cosa ti concentri? Qual è l’ossessione della tua vita? Trovare l’amore? Cambiare le cose? Imparare? Guadagnare? Accontentare tutti? Evitare il dolore? Cambiare il mondo? Sei consapevole del tuo obiettivo, della tua domanda fondamentale nella vita? Qualunque essa sia, darà forma e direzione alla tua esistenza. Questo libro risponde alla domanda: “Che cosa fanno gli investitori più abili per avere concretamente successo?” Quali sono le decisioni e le azioni di coloro che partono dal nulla e riescono a creare ricchezza e libertà finanziaria per le loro famiglie?

Nel mondo della finanza, Ray Dalio sviluppò un’ossessione per una serie di domande di qualità superiore. Domande che alla fine lo portarono a creare il portafoglio All Weather. È l’approccio che stai per imparare qui e che può cambiare in meglio la tua vita finanziaria per sempre.

“Che tipo di portafoglio dovrebbe avere una persona per essere assolutamente sicura che si comporti bene nei momenti buoni e in quelli cattivi – cioè in tutte le condizioni economiche?”

Questa potrebbe sembrare una domanda retorica, e in effetti molti “esperti” e consulenti finanziari direbbero che la diversificazione degli investimenti a cui ricorrono serve proprio a questo. Ma la risposta convenzionale a questa domanda è la ragione per cui molti professionisti nel 2008 sono andati sotto del 30 o del 50%. Abbiamo visto alcuni fondi che sono andati in briciole mentre avrebbero dovuto essere più conservativi man mano che i loro proprietari si avvicinavano all’età della pensione. Abbiamo visto Lehman Brothers, una solida istituzione con 158 anni di storia alle spalle, crollare in pochi giorni. È stata un’epoca in cui la maggior parte dei consulenti finanziari si nascondeva sotto la scrivania e non rispondeva alle telefonate dei clienti. Tutti i bei software usati nel settore – le simulazioni “Monte Carlo” che calcolano tutti i possibili scenari futuri – non hanno previsto e non hanno protetto gli investitori dal crollo del 1987, dalla caduta del 2000, dalla devastazione del 2008 – e l’elenco continua.

Se ti ricordi quei giorni del 2008, le risposte standard erano: “Non è mai successo prima”, “Siamo in un territorio inesplorato”, “Questa volta è diverso”. Ray non accetta queste risposte (per questo ha previsto la crisi finanziaria globale del 2008 e ha fatto soldi, nel 2008!).

Attenzione: quelle che Ray chiama “sorprese” sembrano sempre imprevedibili. La Grande Depressione, la crisi petrolifera del 1973, la rapida inflazione degli anni settanta, la crisi della sterlina inglese del 1976, il Lunedì Nero del 1987, la bolla tecnologica del 2000, la crisi immobiliare del 2008, il crollo del 28% del prezzo dell’oro del 2013 – tutte queste sorprese hanno colto la maggior parte dei professionisti dell’investimento del tutto impreparati. E la prossima sorpresa li vedrà di nuovo in ginocchio. Di questo puoi essere sicuro.

Ma nel 2009, una volta che le polveri si erano posate e il mercato aveva ripreso a salire, pochissimi gestori di denaro si chiesero se il loro approccio convenzionale all’investimento di capitali e alla gestione del rischio potesse essere errato. Molti si diedero una ripulita, risalirono in sella e si misero a pregare che le cose tornassero alla “normalità”. Ma ricordati del mantra di Ray “Aspettati delle sorprese”, e della sua domanda fondamentale: “Che cos’è che non so?” Non si tratta di sapere se ci sarà o meno un’altra crisi, si tratta di sapere quando.

MARKOWITZ: IL SEGRETO PER MASSIMIZZARE I RENDIMENTI

Harry Markowitz è conosciuto come il padre della moderna teoria del portafoglio. Egli spiega così l’idea fondamentale dietro al lavoro che gli ha fatto vincere il premio Nobel. In breve, gli investimenti in un portafoglio non devono essere considerati singolarmente, ma come un insieme. C’è un rapporto fra rischio e rendimento, per cui non bisogna ascoltare il singolo strumento, ma l’intera orchestra. È il modo in cui i tuoi investimenti si comportano nell’insieme, il modo in cui sono diversificati, che determina il risultato finale. Questo può sembrare scontato oggi, ma nel 1952 era un’idea all’avanguardia. A un certo livello, essa ha influenzato praticamente tutti i gestori di portafogli da New York a Hong Kong.

Come tutti i grandi investitori, Ray si è basato su Markowitz, ha usato le sue intuizioni come base per progettare tutti i portafogli e gli investimenti. Ma ha voluto fare un passo avanti. Era sicuro di poter aggiungere un paio di nuove distinzioni – toccare un paio di leve importanti – e arrivare alla sua nuova scoperta. Ha impiegato quarant’anni di investimenti e ha radunato le sue truppe per mettere al lavoro i loro cervelli per questo progetto. Ray ha passato letteralmente anni a rifinire la sua ricerca fino ad arrivare a un modo completamente nuovo di considerare l’investimento di capitali. L’ultimo grido in fatto di massimizzazione dei rendimenti e minimizzazione dei rischi. E le sue scoperte gli hanno garantito un vantaggio rispetto ai suoi concorrenti – un vantaggio che ben presto diventerà tuo.

Fino alla pubblicazione di questo libro, l’approccio di Ray, capace di alterare le regole del gioco e di cambiarti la vita, era a esclusivo beneficio dei suoi clienti. Governi, fondi pensione, miliardari – tutti costoro godono degli straordinari vantaggi che stai per imparare – grazie alla strategia All Weather di Ray. Come ho detto, è qui che Ray ha investito tutti i soldi della sua famiglia e della sua eredità, usando i “Panieri della Sicurezza” delle istituzioni più prudenti e sofisticate al mondo. Come Ray, anch’io adesso investo una parte dei soldi di famiglia in questo modo, oltre ai soldi della mia fondazione, perché come vedrai ha prodotto risultati in qualsiasi condizione economica negli ultimi 85 anni. Da depressioni e recessioni a momenti di inflazione o deflazione; in periodi buoni e cattivi, questa strategia ha scoperto il modo per massimizzare le opportunità. Storicamente sembra essere uno dei migliori approcci possibili per garantire a lungo, dopo la mia dipartita, i risultati che desidero.

IL GIORNO DELLA PARTITA

Potermi sedere accanto a un altro dei leggendari investitori del nostro tempo è stato davvero un privilegio. Ho passato quasi quindici ore a studiare e a prepararmi per l’incontro con Ray, passando al setaccio tutte le fonti su cui sono riuscito a mettere le mani (cosa difficile, perché è tipico di Ray evitare i media e la pubblicità). Ho trovato dei rari discorsi da lui pronunciati davanti ai leader mondiali a Davos e al Council on Foreign Relations. Ho guardato l’intervista concessa a Charlie Rose di 60 Minutes (una delle poche apparizioni sui media). Ho guardato il suo video didattico How the Economic Machine Works – In Thirty Minutes (www.economicprinciples.org). È un video brillante che ti invito calorosamente a guardare se vuoi capire davvero come funziona il mondo economico. Ho spulciato tutte le relazioni e gli articoli che sono riuscito a trovare. Ho letto e sottolineato praticamente ogni pagina del suo famoso libro Principles, che parla dei principi che hanno guidato la sua vita e la sua attività di gestore. Questa era un’occasione unica e non avevo intenzione di arrivarci impreparato.

Quella che doveva essere un’intervista di un’ora si prolungò rapidamente fino a tre. Io non sapevo che Ray fosse un fan delle mie opere e che ascoltasse il mio programma alla radio da quasi vent’anni. Che onore! Andammo a fondo. Affrontammo tutti gli argomenti, dall’investimento a come funziona davvero la macchina economica. Incominciai con una domanda semplice: “È ancora possibile per l’investitore individuale vincere la partita?”

“Sì!” rispose lui deciso. Ma non certo ascoltando il tuo amico broker. E non certo tentando di anticipare il mercato. Anticipare il mercato significa in sostanza giocare a poker con i migliori giocatori al mondo che giocano ventiquattro ore al giorno con risorse quasi illimitate. Le fiches sul tavolo sono quelle e non di più. “È un gioco a somma zero.” Quindi pensare di portare via dei soldi a gente come Ray non è un pio desiderio. È un’illusione. “C’è un gioco globale in atto, e pochissimi guadagnano davvero, e guadagnano molto prendendo i soldi a quelli che non sono altrettanto bravi!” Come dice il proverbio, se sei da un po’ a un tavolo che giochi a poker e ancora non hai capito chi è il pollo, allora il pollo… sei tu!

Ray diede l’avvertimento definitivo a chi cerca di battere/anticipare il mercato: “Non è il gioco che fa per te!”

“Ok, Ray, adesso sappiamo che non dobbiamo cercare di battere i migliori giocatori del mondo. Allora lascia che ti faccia la domanda che ho fatto a tutte le persone che ho intervistato per questo libro: se non potessi lasciare nulla della tua ricchezza ai tuoi figli, ma solo un portafoglio, una serie di investimenti precisi e una lista di principi guida, quali sarebbero?”

Ray si abbandonò sulla poltrona e per un momento vidi che esitava. Non perché non volesse condividere, ma perché viviamo in un mondo incredibilmente complesso di rischi e di opportunità. “Tony, è troppo complicato. È molto difficile per me dare consigli a una persona media, in poco tempo, e le cose cambiano in continuazione.” Giusto. Non puoi strizzare 47 anni di esperienza in un’intervista di tre ore. Ma insistetti un po’…

“Sono d’accordo. Ma mi hai appena detto che un investitore individuale non può avere successo gestendo la ricchezza in maniera tradizionale. Aiutaci quindi a capire cosa possiamo fare per avere successo. Sappiamo tutti che la scelta degli investimenti è la cosa più importante: quali sono alcuni dei principi che tu useresti per avere massimi rendimenti e minimi rischi?

E fu allora che Ray incominciò ad aprirsi e a condividere alcuni sorprendenti segreti e intuizioni. Il suo primo passo consistette nello scuotere la mia “saggezza convenzionale” e dimostrarmi che quello che secondo la saggezza convenzionale è un portafoglio “equilibrato” non è equilibrato affatto.

Il segreto di ogni vittoria sta nell’organizzazione del non ovvio.

Marco Aurelio

SQUILIBRATO

La maggior parte dei consulenti (e delle pubblicità) ti consiglia di avere un portafoglio “equilibrato”. La parola equilibrio suona bene, no? Ci dice che non stiamo correndo troppi rischi. E che i nostri investimenti più rischiosi sono controbilanciati da quelli più prudenti. Ma resta la domanda: perché la maggior parte dei portafogli equilibrati perde dal 25 al 40% quando il mercato crolla?

I portafogli convenzionalmente equilibrati sono divisi in un 50% di azioni e un 50% di obbligazioni (60/40 se sei un po’ più aggressivo, 70/30 se sei ancora più aggressivo). Ma prendiamo il 50/50 come esempio. Questo vuol dire che se hai 10.000 dollari ne investi 5000 in azioni e 5000 in bond, cioè obbligazioni (o, allo stesso modo, se ne hai 100.000, 50.000 in azioni e 50.000 in titoli – hai capito il concetto).

Usando questo tipico approccio equilibrato, noi speriamo in tre cose:

  1. speriamo che le azioni vadano bene,
  2. speriamo che le obbligazioni vadano bene,
  3. speriamo che non affondino insieme in occasione della prossima crisi.

È difficile non accorgersi che la speranza è il fondamento di questo approccio tradizionale. Ma gli insider come Ray Dalio non si basano sulla speranza. La speranza non è una strategia quando si tratta del benessere della tua famiglia.

IMPRESA RISCHIOSA

Dividendo i propri soldi in un 50% di azioni e un 50% di obbligazioni (o una variazione sul tema), molte persone credono di aver diversificato e quindi attenuato il rischio. In realtà, stanno correndo molti più rischi di quello che pensano. Perché? Perché, come Ray ha sottolineato con forza più volte durante la nostra conversazione, le azioni sono tre volte più rischiose (o volatili) delle obbligazioni.

“Tony, con un portafoglio al cinquanta e cinquanta, tu in realtà corri un rischio del 95% con le azioni!” Qui sotto c’è lo schema di un portafoglio al cinquanta e cinquanta. A sinistra si vede come sono divisi i soldi tra azioni e obbligazioni in termini percentuali. A destra si mostra com’è diviso lo stesso portafoglio in termini di rischio.

Quindi con il 50% dei tuoi soldi in azioni, il tuo portafoglio sembra relativamente equilibrato, a un primo sguardo. Ma in realtà tu corri un rischio del 95% o più a causa della quantità e della volatilità delle tue azioni. Se le azioni affondano, tutto il tuo portafoglio affonda. Bell’equilibrio!

Che cosa significa questo concretamente?

Dal 1973 al 2013, lo S&P 500 ha perso soldi 9 volte e le perdite complessive ammontano al 134%! Durante lo stesso periodo, le obbligazioni (rappresentate dall’indice Barclays Aggregate Bond) hanno perso soldi solo 3 volte e le perdite complessive sono del 6%. Se avevi un portafoglio al cinquanta e cinquanta, lo S&P 500 avrebbe rappresentato il 95% delle tue perdite!

“Tony,” disse Ray, “se guardi la maggior parte dei portafogli, sono destinati a comportarsi bene quando le cose vanno bene e male quando le cose vanno male.” Di fatto, la tua strategia si limita a sperare che le azioni crescano. Questo approccio convenzionale alla diversificazione degli investimenti non diversifica un bel niente.

Non avevo mai sentito spiegare questo concetto di equilibrio vs rischio con tanta semplicità. Mentre ero lì seduto, incominciai a pensare ai miei investimenti e a dove potevo aver fatto dei ragionamenti sbagliati.

Lascia quindi che ti faccia una domanda: come ti fa sentire questa spiegazione a proposito del tuo portafoglio “equilibrato”?

Ti cambia l’idea di quello che vuol dire diversificare? Spero proprio di sì! Molte persone cercano di proteggersi diversificando la quantità di denaro che mettono in certi investimenti. Uno potrebbe dire: “Il 50% dei miei soldi è in azioni ‘rischiose’ (ma con maggiori potenzialità se le cose vanno bene) e il 50% va in titoli ‘sicuri’ che mi fanno sentire garantito.” Ray ci mostra che se i tuoi soldi sono divisi in parti uguali i tuoi investimenti non sono equilibrati rispetto al rischio! Continui ad arrischiare la maggior parte dei tuoi soldi! Devi dividere i soldi in base al rapporto rischio/rendimento – non in quantità uguali per ciascun tipo di investimento.

Adesso tu sai qualcosa che il 99% degli investitori non sa e che molti professionisti ignorano o trascurano. Ma non abbatterti. Ray dice che molte grandi istituzioni, con centinaia di miliardi di dollari, fanno lo stesso errore!

LA DANZA DELLA PIOGGIA

Ray ormai era lanciato e stava facendo sistematicamente a pezzi tutto quello che mi avevano insegnato e che io stesso ripetevo da anni!

“Tony, c’è un altro grande problema nella ‘teoria’ del portafoglio equilibrato. Che si basa su un’assunzione enorme e purtroppo imprecisa. È la differenza fra correlazione e nesso di causalità.”

Correlazione è una parola che nel campo degli investimenti indica cose che si muovono insieme. Nelle culture primitive, la gente ballava per far venire la pioggia. A volte ha funzionato! O così pensavano. Confondevano il nesso di causalità con la correlazione. In altre parole, pensavano che i loro salti provocassero la pioggia, mentre si trattava di una semplice coincidenza. E se succedeva spesso, si creavano una falsa sicurezza nella loro abilità di predire la correlazione tra le loro danze e la pioggia.

I professionisti dell’investimento spesso aderiscono alla stessa mitologia. Dicono che certi investimenti sono correlati (cioè si muovono insieme) o non correlati (cioè non hanno un rapporto prevedibile). E a volte la correlazione c’è, ma come nel caso della pioggia si tratta solo di un caso.

Ray e la sua squadra hanno dimostrato che tutti i dati storici indicano che molti investimenti hanno correlazioni del tutto casuali. Il tracollo del 2008 ha distrutto questa assunzione quando quasi tutte le tipologie di investimento sono crollate all’unisono. La verità è che a volte si muovono insieme, a volte no. Quindi, quando i professionisti cercano l’equilibrio, sperando che le azioni si muovano in direzione opposta ai bond, per esempio, fanno letteralmente una stronzata. Ma questa logica sbagliata è la “stella polare” sottesa all’azione di molti professionisti della finanza.

Ray ha chiaramente scoperto dei grossi buchi nel modello tradizionale di scelta degli investimenti. Se fosse un professore in una prestigiosa università e avesse pubblicato un saggio sull’argomento, probabilmente sarebbe candidato al Nobel. Ma Ray preferisce stare in trincea, nella giungla.

LE QUATTRO STAGIONI

Quando parlai con David Swensen, direttore degli investimenti a Yale, mi disse che “la saggezza non convenzionale è l’unico modo per avere successo”. Segui il gregge e non hai alcuna possibilità. Spesso la gente sente ripetere lo stesso consiglio o la stessa idea e la scambia per la verità. Ma è la saggezza non convenzionale che di solito ci porta alla verità e più spesso a un vantaggio competitivo.

E qui entrò in gioco il secondo elemento di saggezza non convenzionale di Ray. “Tony, se guardi la storia, una cosa emerge con assoluta chiarezza: ogni investimento ha un ambiente ideale in cui funziona. In altre parole, c’è una stagione per tutto.”

Prendiamo per esempio l’immobiliare. Pensiamo ai primi anni del nostro secolo, quando gli americani (anche quelli con pochi soldi) compravano tutto quello che potevano. Ma non compravano case solo perché “gli interessi del mutuo erano bassi”. Gli interessi erano ancora più bassi nel 2009, eppure nessuno riusciva a vendere. La gente comprava durante il boom perché i prezzi salivano rapidamente. I prezzi delle case aumentavano ogni mese e loro non volevano perdere l’occasione. Il miliardario George Soros, icona degli investitori, osservò che “gli americani hanno contratto più debiti sotto forma di mutui per la casa negli ultimi sei anni [era il 2007] che in tutto il periodo da quando esistono i mutui”. È così, in 6 anni furono concessi più prestiti che nell’intera storia dei mutui immobiliari.

A Miami e in molte parti della Florida meridionale potevi versare un acconto e, a causa dell’inflazione, prima che la costruzione fosse finita la potevi rivendere guadagnandoci. E che cosa faceva la gente? Usava la casa come un bancomat, la spendeva, e così stimolava i profitti delle aziende e la crescita dell’economia. Soros riportava delle cifre stupefacenti: “Martin Feldstein, ex presidente del Consiglio dei consulenti economici, stimava che dal 1997 al 2006 i consumatori abbiano ritirato più di 9000 miliardi in contanti mediante ipoteche sulla casa.” Per chiarire: in soli 6 anni (dal 2001 al 2007) gli americani hanno contratto più mutui sulla casa (circa 5500 miliardi di dollari) che nella precedente vita dei mutui immobiliari, che hanno più di cent’anni. Naturalmente un comportamento del genere da parte di una nazione non è sostenibile. Quando i prezzi delle case scesero, anche la spesa e l’economia crollarono.

In sintesi, quale stagione o ambiente può far aumentare i prezzi delle case? L’inflazione. Ma nel 2009 noi sperimentavamo la deflazione, in cui i prezzi scendono, e molti mutuatari si trovarono con la casa sott’acqua – che valeva meno della somma per cui si erano indebitati. La deflazione fa crollare il valore di questo tipo di investimenti.

E le azioni? Anch’esse si comportano bene durante l’inflazione. Con l’inflazione i prezzi aumentano. Prezzi più alti significa che le aziende hanno la possibilità di fare più soldi. E guadagni crescenti significano aumento del prezzo delle azioni. Questo è un meccanismo verificato.

I bond sono una specie diversa. Prendi per esempio le obbligazioni del tesoro americano. In un periodo di deflazione, accompagnato da caduta dei tassi di interesse, i prezzi dei titoli cresceranno.

Ray rivelò allora la distinzione più semplice e importante di tutte. Ci sono solo quattro cose che muovono il prezzo dei beni:

  1. inflazione,
  2. deflazione,
  3. aumento della crescita economica e
  4. rallentamento della crescita economica.

L’idea di Ray è che vi siano solo quattro possibili situazioni, o stagioni economiche, che condizionano gli investimenti (i prezzi dei beni). Solo che, al contrario di quanto avviene in natura, non c’è un ordine prestabilito in cui le stagioni si alternano. Esse sono:

  1. inflazione superiore alle attese (prezzi in crescita),
  2. inflazione inferiore alle attese (o deflazione),
  3. crescita economica superiore alle attese e
  4. crescita economica inferiore alle attese.

Quando consideri il prezzo di un’azione (o di un bond) oggi, il prezzo comprende già quello che il mercato “si aspetta” in futuro. Ray mi disse: “Tony, se guardi i prezzi di oggi vedi un quadro esatto del futuro.” In altre parole, il prezzo delle azioni Apple oggi comprende le attese degli investitori che pensano che l’azienda continuerà a crescere a un certo ritmo. Ecco perché, l’avrai sentito, un’azione crolla quando l’azienda dichiara che la crescita sarà inferiore a quella inizialmente preventivata.

“Sono le sorprese che alla fine determinano che tipo di investimenti funzionerà bene. Se abbiamo una crescita a sorpresa, andranno molto bene le azioni e non i bond. Se abbiamo una caduta a sorpresa dell’inflazione, sarà un bene per i bond.”

Se ci sono solo quattro potenziali condizioni o stagioni economiche, Ray dice che dovresti avere un 25% del tuo rischio in ciascuna di queste quattro categorie. E spiega: “So che ci sono condizioni buone e cattive per tutti i tipi di investimento. E so che nel corso della vita si troverà una situazione rovinosa per ciascuna di queste tipologie. È sempre andata così, storicamente.”

Ecco perché chiama il suo approccio All Weather: perché ci sono quattro possibili stagioni nel mondo finanziario e nessuno sa davvero quale sarà la prossima. Con questo metodo, ogni stagione, ogni quadrante, è sempre coperto e tu sei sempre protetto. Ray spiega: “Immagino quattro portafogli, ciascuno con la stessa percentuale di rischio. Ciò significa che non sono esposto in nessuna condizione particolare.” È geniale. Non cerchiamo di predire il futuro, perché nessuno sa cosa riserva il futuro. Quello che sappiamo è che ci sono solo quattro possibili stagioni da affrontare. Usando questa strategia di investimento, possiamo sapere – non solo sperare – di essere protetti e di avere i nostri investimenti al sicuro e di ottenere buoni risultati qualunque sia la stagione che ci aspetta.

Bob Prince, condirettore degli investimenti alla Bridgewater, spiega il carattere unico dell’approccio All Weather: “Oggi possiamo strutturare un portafoglio che si comporterà bene nel 2022, anche se non possiamo assolutamente sapere come sarà il mondo nel 2022.”

Rimasi davvero a bocca aperta: nessuno mi aveva mai prospettato una soluzione così semplice ed elegante. È del tutto sensato avere degli investimenti, suddivisi equamente in base al rischio, che andranno bene in qualunque stagione, ma come ottenere concretamente questo risultato? Ecco la domanda.

“Noi conosciamo le quattro stagioni potenziali, ma che tipo di investimento si comporterà bene in ciascuna situazione?” Ray rispose suddividendoli in base alle stagioni. Ecco lo schema che aiuta la visualizzazione:

DUE GIÙ, UNO SU

A prima vista, la scelta degli investimenti può sembrare complicata, anche se capisci i principi che Ray ha esposto. Ma c’è una cosa di cui sono sicuro: la complessità è nemica dell’azione. Se volevo andare avanti con questo progetto e ottenere dei risultati, dovevo trovare un modo per rendere questi consigli ancora più semplici.

Così dissi a Ray: “Quello che ci hai rivelato è senza prezzo. Un modo completamente nuovo di considerare gli investimenti. Adesso sappiamo tutti che la scelta degli investimenti è la chiave più importante per il successo. Ma la sfida, per l’investitore medio – e anche per quello più raffinato – è come prendere questi principi e tradurli in un portafoglio concreto con le percentuali più efficaci per ciascuna classe. Sarebbe troppo complesso per il 99% di noi scoprirlo da soli. Sarebbe quindi un enorme regalo se tu condividessi le percentuali precise che si devono investire in ciascuna categoria in modo da suddividere equamente il rischio nelle varie stagioni!”

Ray mi guardò e io immaginai le rotelle che giravano nel suo cervello. “Tony, non è così facile.” E mi spiegò che nella sua strategia All Weather usano strumenti molto sofisticati e usano anche delle leve finanziarie per massimizzare i rendimenti.1

Sapevo da dove veniva Ray, così gli rifeci la domanda in versione semplificata: “Puoi darmi le percentuali affinché una persona media, senza nessuna leva, ottenga il massimo rendimento con il minimo rischio possibile? So che non sarà il tuo investimento ideale, perché ti sto chiedendo di farlo qui e ora, al momento. Ma Ray, il tuo consiglio sarà comunque migliore del miglior piano che possa elaborare una persona comune. Puoi darci una versione del portafoglio All Weather tale che i lettori possano cavarsela da soli o con l’aiuto di un consulente finanziario di fiducia?”

Ray ha accettato pochissimi investitori negli ultimi 10 anni, e l’ultima volta bisognava essere un investitore istituzionale con 5 miliardi di dollari in risorse investibili e il primo investimento, quello che ti faceva ottenere il consiglio di Ray, doveva essere come minimo di 100 milioni. Per farti capire la grandezza della domanda che gli facevo. Ma io so che Ray ci tiene ai piccoli. Sicuramente non ha dimenticato le sue radici di uomo che si è fatto da solo a partire dai poveri inizi nel Queens, New York.

“Ray, so che hai un grande cuore, quindi diamo alla gente una ricetta per il successo. Oggi non accetti più soldi da nessuno, neanche se vale 5 miliardi di dollari. Aiuta i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori!” dissi con un grande sorriso.

E allora successe qualcosa di magico.

Guardai Ray negli occhi e lui si mise a sorridere. “Va bene, Tony. Non sarà esatto o perfetto, ma ti darò un portafoglio modello che la persona media può seguire.” E lentamente incominciò a spiegare l’esatta sequenza per aumentare, in base alla sua esperienza, le probabilità di un rendimento maggiore in qualsiasi situazione di mercato, per tutta la vita, con il minimo rischio.

RULLO DI TAMBURI, PER FAVORE

Stai per vedere l’esatta asset allocation fatta da un uomo che molti considerano il miglior investitore sulla faccia della terra. Un self-made man che è partito dal nulla, finanziariamente, e si è costruito un patrimonio netto di oltre 14 miliardi di dollari e gestisce 160 miliardi all’anno e procura rendimenti annuali superiori al 21% (al lordo delle commissioni) ai suoi investitori. Qui ci rivela non solo il tipo di investimenti, ma anche quale percentuale per ogni tipologia ti serve per vincere! Se cerchi online, vedrai che molte persone hanno tentato di riprodurre una versione di questo basandosi su precedenti interviste a Ray. Vedrai che c’è un’intera categoria di prodotti d’investimento chiamati “Risk Parity” basati sulle intuizioni di Ray. Molti fondi e molte strategie dicono di “ispirarsi” all’approccio di Ray, ma nessuno ha mai ottenuto le indicazioni specifiche che Ray ci dà qui. Molte di queste repliche sono andate sotto del 30% e passa nel 2008. Se volete il mio parere, dovrebbero chiamarsi “Per qualche stagione”, non “Per tutte le stagioni”! Un Rolex falso non sarà mai un Rolex. (Breve nota a margine: la strategia qui sotto non è in tutto e per tutto la strategia All Weather di Ray, naturalmente. Come ha detto, il suo fondo usa strumenti più sofisticati e usa anche la leva finanziaria. Ma il principio di base è lo stesso e le percentuali sono dettate direttamente da Ray e da nessun altro, perciò d’ora in avanti chiameremo questo portafoglio il portafoglio “All Seasons”.)

RAY DÀ I NUMERI

“Dimmi, Ray, qual è la percentuale che investiresti in azioni? E in oro? E così via.” Ray gentilmente si è messo a tracciare il seguente schema.

Per prima cosa, ha detto, abbiamo bisogno di un 30% in azioni (per esempio, S&P 500 o altri indici per diversificare questo paniere). All’inizio mi sembrava poco, ma ricordati che le azioni sono tre volte più rischiose dei titoli. E chi sono io per contraddire lo Yoda dell’investimento?

“Poi ci vogliono titoli governativi a lunga scadenza: 15% a medio termine (da 7 a 10 anni) e 40% a lungo termine (20-25 anni).”

“Perché una percentuale così alta?” chiesi.

“Perché questo contrasta la volatilità delle azioni.” Ricordai subito che si trattava di equilibrare il rischio, non le quantità di denaro. E scegliendo titoli di lunga durata, questo investimento porterà un rendimento potenziale migliore.

Per concludere il nostro portafoglio, Ray suggerisce il 7,5% in oro e il 7,5% in materie prime. “Hai bisogno di una parte del portafoglio che si comporti bene se l’inflazione accelera, perciò ci vuole una percentuale in oro e in materie prime, che hanno alta volatilità. Perché ci sono situazioni in cui la rapida inflazione può danneggiare sia le azioni sia i titoli.”

Infine, il portafoglio dev’essere riequilibrato. Il che significa che quando un segmento va bene bisogna venderne una parte e ricollocare come in origine. Questo dovrebbe essere fatto almeno una volta all’anno e, se viene fatto bene, può avere effetti fiscali positivi. Questa è una delle ragioni per cui consiglio di avere un consulente fiduciario che gestisca questo processo fondamentale e continuo.

GRATITUDINE

Evviva! Eccolo qui, nero su bianco. Ray aveva fornito, da maestro gentile, una ricetta in grado di cambiare il gioco che avrebbe avuto conseguenze sulla vita di milioni di persone. Ti rendi conto della generosità con cui quest’uomo ci ha fatto vivere una giornata meravigliosa? Regalare con il cuore è essenziale, per Ray. E infatti non mi ha sorpreso scoprire, in seguito, che, con sua moglie Barbara, Ray ha firmato il Giving Pledge – un impegno delle persone più ricche del mondo, da Bill Gates a Warren Buffett, a donare la maggior parte della loro ricchezza a iniziative filantropiche.

HO LA TUA ATTENZIONE, ADESSO?

Quando la mia squadra di investitori mi ha mostrato le performance ottenute in passato da questo portafoglio All Seasons, sono rimasto stupefatto. Non me ne dimenticherò mai. Ero seduto con mia moglie a cena e ricevetti un messaggio dal mio consulente personale, Ajay Gupta, che diceva: “Hai visto la mail con le proiezioni retroattive del portafoglio che ti ha suggerito Ray Dalio? È incredibile!” Ajay di solito non mi manda messaggi alla sera, perciò capii che non vedeva l’ora di condividere. Appena terminata la cena, afferrai il cellulare e aprii la mail…

1 Per leva finanziaria si intende, in questo caso, l’investimento che fa ricorso a prestiti e non impiega, se non limitatamente, il solo capitale proprio. Da intendersi come situazione tipica di chi in un’operazione finanziaria impieghi risorse di solito moltiplicate rispetto al capitale proprio con rapporti tra leva/capitale proprio anche molto significativi. Vi si ricorre quando, fortemente convinti di una determinata previsione, si vogliano massimizzare i rendimenti. Ad esempio, dato un capitale proprio pari a 1 e una “leva 10”, si intende che l’investitore abbia impiegato 10: se vi sarà un rendimento del 20% sull’investimento in leva (in questo caso un “leva 10” quindi 1x10), il risultato complessivo sarà di 12 (10+20%); l’investitore, al lordo di interesse a chi ha concesso la leva o prestito, restituirà la somma a prestito e otterrà un capitale post investimento pari a 3 (1 iniziale + 2 di rendimento), realizzando un rendimento del +200%. Se non avesse operato in leva avrebbe ottenuto il 20% su un impiego del capitale proprio pari 1 e, quindi, 1,20 anziché 3. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 5.2

È IL MOMENTO DI CRESCERE: RENDIMENTI SICURI E RISULTATI IMPAREGGIABILI

Se nessun errore fatto tu hai, ma perdendo stai… un altro gioco dovresti giocare.

Yoda

LA PROVA È NEL BUDINO

Possiamo tranquillamente affermare che negli ultimi 80 anni circa abbiamo sperimentato ogni possibile condizione economica e parecchie sorprese, dalla Grande Depressione alla Grande Recessione a tutto quello che ci sta in mezzo. Com’è andato il portafoglio All Seasons? Come ho già detto, l’ho dato a una squadra di analisti perché lo testassero a fondo risalendo fino al 1925! I risultati hanno lasciato tutti a bocca aperta.

Abbiamo già visto nel capitolo precedente come si è comportato negli ultimi 40 anni, ma andiamo ancora più a fondo. Diamo un’occhiata alle performance durante quello che io chiamo il “periodo moderno” – i trent’anni dal 1984 al 2013. Il portafoglio è stato più solido della roccia:2

– Rendimento medio annuale netto appena sotto al 10% (per l’esattezza, 9,72% al netto delle commissioni). (È importante notare che questo è il rendimento reale, non una media gonfiata.)

– Avresti guadagnato nell’86% del tempo. Ciò significa solo quattro anni negativi. La perdita media è solo dell’1,9% e in uno dei quattro anni è stata dello 0,03% (praticamente un pari) – di fatto avresti perso soldi solo 3 anni su 30.

– L’anno peggiore (-3,93%) è stato il 2008 (quando lo S&P 500 ha perso il 37%!).

– Investitori “secchioni”, attenzione! La deviazione standard è stata appena del 7,63%. (Il che vuol dire rischio estremamente basso e bassa volatilità.)

Perché abbiamo scelto il periodo moderno dal 1984? Questo è il periodo in cui molte persone sono diventate investitori e il mercato azionario non è più stato riservato a una élite. Per capirci, 30 anni fa non c’era la Rete. I primi telefoni “portatili” sono usciti nel 1984 – il Motorola DynaTac era un mattone beige che costava quasi 4000 dollari. L’abbonamento costava 50 dollari al mese e 50 centesimi al minuto, ma potevi parlare solo trenta minuti, poi la batteria si esauriva. Lo so perché sono abbastanza vecchio da esserne stato uno dei primi orgogliosi possessori.

Ma non guardiamo solo i lati positivi. Guardiamo come il portafoglio ha resistito nei momenti peggiori: gli inverni dell’economia. Questa analisi è quella che nel settore si chiama “stress test”.

Se guardi quello che io chiamo il “periodo storico”, dal 1939 al 2013 (75 anni), considerai questi dati sorprendenti. (Nota che tornando indietro nel tempo abbiamo dovuto usare indici diversi perché alcuni indici non esistevano prima del 1983. Vedi alla fine del capitolo la spiegazione del metodo usato.)

Andiamo ancora più indietro, fino al 1927, includendo il peggior decennio della nostra storia economica, la Grande Depressione:

Se una casa viene definita a prova di tempesta, l’unico modo per saperlo con sicurezza è sottoporla al test del tempo e alle peggiori intemperie. Qui sotto c’è uno schema che mostra le sette peggiori crisi dal 1935. Come vedi, il portafoglio All Seasons è rimasto positivo in due di questi sette inverni! E le perdite che ha subito sono state relativamente piccole in confronto al mercato azionario americano.

Mentre l’inverno prendeva tutti a calci nel sedere, questo portafoglio ti avrebbe consentito di passare la stagione fredda sciando e godendoti la cioccolata calda!

Se guardi come si sarebbe comportato il portafoglio All Seasons rispetto al mercato negli anni più recenti, la differenza è ancora più grande! Dal 1° gennaio 2000 al 31 marzo 2014, il portafoglio All Seasons ha stracciato i rendimenti del mercato (lo S&P 500). In questo arco di tempo, abbiamo assistito a ogni sorta di quelle che Ray chiama “sorprese”: il crollo della bolla tecnologica, la crisi del credito, la crisi del debito europeo e la più grave caduta dell’oro (che è sceso del 28% nel 2013) da oltre un decennio. Questo arco temporale include quello che gli esperti hanno definito il decennio perduto, in cui lo S&P 500 è rimasto fermo per dieci anni, dall’inizio del 2000 alla fine del 2009. Da’ un’occhiata alla differenza di comportamenti illustrata nel grafico seguente:

AL ROGO!

È affascinante e assai triste che viviamo in un’epoca in cui i media sbavano all’idea di poter gettare fango su quelli che tutti considerano “i primi della classe”. La cultura dominante sembra metterli su un piedistallo di perfezione solo nella speranza che cadano di schianto. Che si tratti di un atleta, un manager, un economista, ogni mossa falsa, ogni minima crepa nell’armatura è sfruttata al massimo. Che siano lapidati sulla pubblica piazza della TV o di Internet.

Trovo stupefacente che, dopo oltre 30 anni di rendimenti spettacolari, la strategia All Weather di Ray abbia ricevuto grandi critiche quando, nel 2013, si è trovata sotto del 4%. Uno spettacolare -4%. Non lo spettacolare -37% toccato da S&P solo pochi anni prima. Ricordati che, se ci basiamo sui dati storici, l’approccio All Seasons prevede delle perdite, ma lo scopo è minimizzare le cadute drammatiche. Siamo onesti: potresti prendere questo portafoglio e perderci il primo anno. Questo portafoglio non fa i fuochi d’artificio. È un approccio a lungo termine che garantisce il viaggio più tranquillo possibile. Sarebbe un errore giudicarlo da un solo anno, piuttosto dobbiamo valutare la sua performance complessiva nel lungo periodo – come per ogni altra opportunità di investimento. Nel momento in cui scrivo (metà 2014), i media stanno di nuovo saltando sul carro di Dalio e il suo fondo All Weather a giugno è risalito dell’11%.

Pensa: tanta attenzione dai media per una perdita del 4%. Non importa che negli ultimi cinque anni, fra il 2009 e il 2013, l’All Weather abbia superato l’11% di rendimento annuo, compreso questo unico anno negativo! Ma il fatto che abbia perso una piccola quota mentre il mercato era su e ciò abbia attirato l’attenzione dei media rivela quanto le sue incredibili performance siano ormai attese. Quando si tratta dei media finanziari, conta solo l’ultimo dei tuoi risultati. È ridicolo. Non importa che i clienti di Ray abbiano avuto guadagni incredibili anno dopo anno, come riportato dal “New Yorker” in un articolo del 2011 sulla Bridgewater intitolato Mastering the Machine:

Nel 2007 Dalio previde che il boom immobiliare sarebbe finito male. In seguito, quello stesso anno, avvertì l’amministrazione Bush che molte delle più grandi banche del mondo erano sull’orlo dell’insolvenza. Nel 2008, un anno disastroso per molti dei concorrenti della Bridgewater, il portabandiera della scuderia, il fondo Pure Alpha, aumentò il suo valore del 9,5%, tolte le spese. L’anno scorso, il fondo Pure Alpha è cresciuto del 45%, il rendimento più alto fra tutti i grandi hedge fund.

Il punto è: ci sono molti esperti che se ne stanno seduti a criticare qualunque strategia tu metta in atto. Per riprendere la frase da me prediletta del dottor David Babbel: “Lasciamoli criticare e dormiamo tranquilli.”

BUONE DOMANDE

Quando si parla dell’approccio All Weather, la domanda principale dei blogger è: che cosa succede quando i tassi di interesse crescono? I titoli di stato non crollano, provocando una perdita a causa dell’alta percentuale di investimenti dedicata ai titoli stessi?

È una giusta domanda, ma merita una risposta decisa. Primo, ricordati che avere molti titoli obbligazionari non significa scommettere solo sui titoli obbligazionari. Il portafoglio divide il rischio fra le quattro possibili stagioni dell’economia.

Ray ci ha spiegato che lo scopo non è pianificare per una stagione specifica o far finta di sapere quale sarà la prossima stagione. Ricordati che sono le sorprese a cogliere la maggior parte delle persone impreparate.

In effetti, molti hanno cercato di prevedere la prossima stagione spiegando che i tassi di interesse sarebbero cresciuti rapidamente. Dopotutto, siamo in una situazione record verso il basso. Ma Michael O’Higgins, autore del famoso libro Beating the Dow,3 afferma che un aumento significativo dei tassi potrebbe farsi attendere parecchio, poiché la Federal Reserve tradizionalmente tiene bassi i tassi di interesse per tenere basso il costo del denaro: “I molti investitori convinti che i tassi di interesse cresceranno inevitabilmente nel prossimo anno [2014, N.d.R.] dovrebbero ricordarsi che la Fed ha tenuto i tassi di lunga durata sotto il 3% per 22 anni, dal 1934 al 1956.”

La Fed tiene i tassi bassi dal 2008, perciò nessuno sa fino a quando resteranno bassi. Nessuno può dirlo con certezza. All’inizio del 2014, quando tutti si aspettavano che i tassi crescessero, invece diminuirono ancora e provocarono un’impennata nei prezzi dei titoli USA. (Ricorda: quando i tassi scendono, i prezzi salgono.)

COME SI È COMPORTATO L’ALL SEASONS IN UN MERCATO DI TASSI CRESCENTI?

Un esercizio rivelatore è guardare quello che è successo in passato al portafoglio All Seasons quando i tassi di interesse schizzarono verso l’alto come una mongolfiera. Dopo che erano scesi per molti decenni, i tassi di interesse crebbero con l’inflazione degli anni settanta. Malgrado i tassi di interesse schizzassero verso l’alto, il portafoglio All Seasons ebbe un solo anno negativo negli anni settanta e nel corso del decennio ebbe un rendimento annuo del 9,68%. Questo dato tiene conto delle annate negative del 1973 e 1974, quando lo S&P perse il 14,31% e poi ancora il 25,90%, per un totale del 40,21%.

Non lasciamoci quindi convincere dai teorici: non sanno affatto che cosa ci aspetta. Ma prepariamoci a tutte le stagioni e alla serie di sorprese che ci stanno davanti.

RESTIAMO AI FATTI

Un ultimo decisivo vantaggio del portafoglio All Seasons è legato a una componente umana. Molti critici osserveranno che se tu avessi rischiato di più avresti potuto battere questo approccio All Seasons. E avrebbero ragione. Ma lo scopo del portafoglio All Seasons è ridurre la volatilità e il rischio massimizzando comunque i profitti!

Se sei giovane e hai un orizzonte temporale più lungo, e se sei disposto a correre più rischi, potresti comunque avere un vantaggio dai fondamenti dell’All Seasons, ma fare una piccola correzione nel rapporto fra azioni e titoli, sperando di ottenere un rendimento più alto. Tieni a mente, però, che questo cambiamento aumenterà la volatilità e il rischio e ti porterà a scommettere maggiormente su una stagione (cioè a sperare che le azioni salgano). In passato, questo ha funzionato piuttosto bene. Se visiti il sito della Stronghold, vedrai che, nel tempo, aggiungendo più azioni, il portafoglio avrebbe garantito maggiori ritorni, ma in certi anni avrebbe prodotto anche maggiori perdite. Tuttavia c’è una cosa molto interessante. Se lo confrontiamo con un tradizionale portafoglio equilibrato al 60/40 (60% di S&P 500 e 40% di indice Barclays Aggregate Bond), l’approccio All Seasons, con una maggiore esposizione azionaria, si sarebbe comportato bene – e tu avresti dovuto accettare l’80% in più di rischio (deviazione standard) con il tradizionale portafoglio 60/40 per ottenere risultati ancora leggermente inferiori a quelli dell’All Seasons con una maggiore percentuale di azioni.

Ma siamo onesti. La nostra propensione al rischio è molto minore di quello che ammettiamo. L’istituto di ricerca Dalbar ha rivelato la verità rispetto a questo tema. Nel ventennio tra il 31 dicembre 1993 e il 31 dicembre 2013, lo S&P 500 ha reso il 9,2% annuo ma i fondi comuni hanno reso in media il 2,5%, appena al di sopra dell’inflazione.4 Per capirci, avresti ottenuto un rendimento migliore investendo in buoni del tesoro trimestrali (che equivalgono quasi a tenere i soldi sul conto corrente) evitando l’ansia dei crolli di borsa.

Perché l’investitore medio si fa sfuggire tante occasioni?

Il presidente della Dalbar Louis Harvey dice che gli investitori “spostano i loro soldi entrando e uscendo dal mercato nei momenti sbagliati. Si agitano o si spaventano e si fanno del male.”

Uno degli esempi più sorprendenti è uno studio condotto da Fidelity sulle performance del suo principale fondo comune, Magellan. Il fondo era gestito dal leggendario Peter Lynch5 e tra il 1977 e il 1990 ha reso un incredibile 29% annuo di media. Ma Fidelity ha scoperto che l’investitore medio di Magellan in realtà ha perso dei soldi!!! Com’è possibile? Fidelity ha mostrato che quando Magellan era basso, la gente lo vendeva – per paura di perderci ancora di più. E quando il fondo risaliva, correvano a riacquistarlo, come tanti figlioli prodighi.

Ecco la realtà: molte persone non potrebbero sopportare un altro 2008 senza vendere in parte o del tutto i loro investimenti. È la natura umana. Quando la gente parla di migliori performance, quindi, per lo più parla di un investitore fittizio, con nervi d’acciaio e il cassetto pieno di pastiglie contro il mal di stomaco. Caso concreto: leggevo recentemente MarketWatch e mi sono imbattuto in un articolo di Mark Hulbert. L’articolo segue la performance delle informative via newsletter che consigliano agli investitori come gestire esattamente i loro investimenti azionari. La migliore newsletter – quanto a performance – aveva un rendimento del 16,3% all’anno per 20 anni! Una performance eccezionale, come minimo. Ma con gli alti arrivano soprattutto i bassi. Mark spiega che “una performance così elevata può innervosire e negli ultimi tre cicli negativi dei mercati – dal 2000 – si è comportata peggio della concorrenza. Durante la crisi del 2007-2009, per esempio, il suo portafoglio medio ha perso due terzi del suo valore.” Due terzi? È il 66%! T’immagini? Investire 100.000 dollari e trovartene solo 33.000? Oppure 1 milione, i risparmi di una vita, ridotto a 333.000 dollari? Avresti stretto i denti per resistere?

Quando Mark chiese all’editore della newsletter se gli investitori riuscissero a tenere la posizione sull’ottovolante, gli venne risposto via e-mail che questo approccio non era rivolto a un investitore che “rinuncia al suo portafoglio diversificato la prima volta che insorge una preoccupazione”.

Io direi che una caduta del 66% è più che “una preoccupazione”. Questa risposta dà l’impressione che noi poveri mortali tendiamo a reagire in modo eccessivo, come se saltassimo giù dalla macchina in corsa perché si è accesa una lucina rossa sul cruscotto. Ricorda che un 66% di perdita richiede almeno il 200% di guadagno per tornare in pari – solo per recuperare la parte di capitale che hai impiegato una vita a risparmiare!

La realtà è che, se siamo onesti con noi stessi, tutti prendiamo decisioni emotive con i nostri investimenti. Siamo tutti creature emotive e anche i migliori giocatori del mondo lottano continuamente con la paura. Il portafoglio All Seasons ti protegge non solo da ogni potenziale situazione, ma anche da te stesso!!! Esso fornisce un “supporto emotivo” che ti impedisce di prendere decisioni sbagliate. Se il tuo anno peggiore, negli ultimi 75, è stato un -3,93%, quanto è probabile che ti lasciassi cogliere dal panico e vendessi tutto? E nel 2008, quando il resto del mondo bruciava mentre il tuo portafoglio All Seasons era sotto solo del 3,93% e tutti gli altri sembravano sciogliersi, come ti saresti sentito?

Ecco qua! La ricetta All Seasons del grande cuoco Ray Dalio. E invece di aspettare di avere 5 miliardi netti a disposizione, puoi accedervi qui, con i pochi dollari che hai investito in questo libro! L’ha semplificata eliminando la leva finanziaria e rendendola anche un approccio più passivo (non cercare di battere il mercato facendo le scelte migliori o prevedendo quello che succederà). Hai la possibilità di realizzare questo portafoglio da solo, ma se lo fai, lascia che ti dia qualche ulteriore consiglio:

– I fondi indicizzati a basso costo o gli ETF che sceglierai influiranno sulla performance. È essenziale trovare i più efficienti e meno costosi.

– Il portafoglio dovrà essere continuamente monitorato e riequilibrato ogni anno.

– Il portafoglio a volte non è efficiente dal punto di vista fiscale. È importante usare gli strumenti a tua disposizione per massimizzare il risparmio fiscale.

ENTRA IN AZIONE!

Ora tocca a te. Sei hai una strategia migliore che si è dimostrata efficace nel minimizzare le perdite e nel massimizzare i rendimenti, forse dovresti gestire un fondo per conto tuo. Adesso sei in possesso di informazioni per fare da solo, o se preferisci per mettere al lavoro un consulente all’interno di un progetto complessivo.

Se vuoi creare il tuo piano personale in meno di cinque minuti, vai subito sul sito (www.strongholdfinancial.com) per verificare come si colloca il tuo attuale portafoglio rispetto a una varietà di strategie, compresa la All Seasons di cui abbiamo parlato.

METTIAMO ALLA PROVA IL TUO BROKER

L’analisi gratuita di Stronghold ti permette di “guardare dietro le quinte” e di scoprire quanto stai davvero pagando di commissioni e in che modo si stanno davvero comportando i tuoi investimenti. Ti dirà anche quanto stai davvero rischiando e qual è stata la tua performance negli ultimi quindici anni, durante i quali abbiamo assistito a due declini di quasi il 50% (2000-2002 e 2008-2009)!

Se decidi di agire, trasferendo i tuoi conti online, puoi incominciare a farlo subito. Altrimenti, avrai tutte le informazioni gratis.

IL RENDIMENTO È IL RISULTATO

Abbiamo percorso un bel pezzo di strada negli ultimi due capitoli! Ma credo che tu capisca ormai perché. Quello che hai in mano adesso è un piano di investimenti con un passato di rendimenti “tranquilli” e secondi a nessuno! Puoi realizzarlo in pochi minuti e non dovrai più preoccuparti dei su e giù del mercato. Naturalmente nessuno sa che cosa ci riserva il futuro, ma la storia ci insegna che così facendo sarai pronto a cavartela e protetto in ogni situazione.

Torniamo ora alla metafora del nostro “Everest personale”. Usando la strategia All Seasons, hai le migliori probabilità di arrivare alla vetta tranquillamente e senza intoppi. Sì, ci saranno delle sorprese, ma tu sarai preparato per avere successo nel lungo periodo. Ora ricorda che, una volta portato il tuo investimento a una massa critica che ti consenta di essere finanziariamente libero, dovrai trasformare il tuo capitale (gli investimenti) in una fonte di reddito garantita – il tuo reddito a vita. Uno stipendio a vita che ti permetterà di non lavorare più. Gira la pagina, adesso, e impara perché “All Seasons + Reddito a vita = vera Libertà finanziaria”. Impariamo a creare un reddito a vita!

MA COME FA?

Come fa Ray Dalio a generare un rendimento così straordinario? Ray ha capito che questo sistema economico è una gigantesca macchina e tutto in qualche modo si tiene. A volte è evidente, più spesso no. Ray guarda la macchina e vede schemi prevedibili di cui può approfittare. In effetti, la sintesi delle sue scoperte sulla macchina dell’economia è riassunta in un brillante video di 30 minuti che, secondo me, tutti dovrebbero vedere! Ray ha deciso di produrlo solo per influenzare la società e contribuire a demistificare l’economia che fa girare il mondo. Prenditi il tempo di guardarlo e non te ne pentirai: www.economicprinciples.org.

COME ABBIAMO CALCOLATO I RENDIMENTI?

Per assicurare precisione e credibilità ai risultati prodotti dal portafoglio All Seasons qui riportati, una squadra di analisti ha testato questo portafoglio usando dove possibile i rendimenti storici annui di fondi low cost, molto diversificati. Perché è importante? Usando dati su fondi reali anziché dati teorici, tutti i rendimenti riportati in questo capitolo tengono conto delle commissioni annuali e di tutti gli errori. Questo permette di farti vedere dei rendimenti storici realistici per il portafoglio All Seasons (e non i rendimenti teorici solitamente usati in questo genere di test). Questo garantisce che gli investimenti e i numeri usati per testare questo portafoglio erano e sono accessibili all’uomo della strada e non solo alle istituzioni multimiliardarie di Wall Street. Dove non è stato possibile usare dati su fondi reali perché i fondi all’epoca non esistevano, si sono usati dati ampiamente diversificati per ciascuna classe di investimenti, aggiustando i rendimenti per tenere conto delle commissioni. Nota che nei calcoli si è tenuto conto del riequilibrio annuale e si è supposto che i fondi fossero conservati in un conto esentasse, senza costi di transazioni. Infine, vorrei ringraziare Cliff Schoeman, Simon Roy e l’intero gruppo di Jemstep per la loro approfondita analisi e per il coordinamento con Ajay Gupta della Stronghold Wealth Management. (Le performance passate non garantiscono risultati futuri.)

2 Si ipotizza che il portafoglio venga riequilibrato ogni anno. Le performance passate non garantiscono risultati futuri. Come ho detto, ti fornisco i dati storici per meglio illustrare i principi sottostanti. (N.d.A.)

3 Battere il Dow Jones: nel 1991, O’Higgins proponeva una strategia di investimento basata sulla scelta, anno per anno, dei dieci titoli del Dow Jones Industrial Average con i dividendi più alti in rapporto al valore delle azioni. (N.d.T.)

4 Fonte: Richard Bernstein Advisors llc, Bloomberg, MSCI, Standard & Poor’s, Russell, HFRI, BofA Merrill Lynch, Dalbar, FHFA, FRB, FTSE. Rendimenti totali in dollari. (N.d.A.)

5 Ho avuto la fortuna di intervistare Peter Lynch a proposito dei suoi principi di investimento mentre era nel suo periodo vincente, quando è intervenuto al mio programma Wealth Mastery nei primi anni novanta. (N.d.A.)

 

CAPITOLO 5.3

LA LIBERTÀ: PIANIFICARE UN REDDITO A VITA

Reddito a vita, chiave per una pensione felice.

“Time”, 30 luglio 2012

Ho abbastanza soldi per ritirarmi e vivere tranquillamente per il resto della vita. Il problema è che devo morire la settimana prossima.

Anonimo

Nel 1952 Edmund Hillary guidò la prima spedizione che giunse con successo in vetta al monte Everest, un’impresa un tempo ritenuta impossibile. La regina d’Inghilterra lo nominò subito cavaliere, rendendolo “sir” Edmund Hillary per il suo viaggio straordinario.

Malgrado il suo successo, molte persone pensano che sir Edmund Hillary non sia stata la prima persona a raggiungere la sommità dell’Everest. Al contrario, molti ritengono che il primo potrebbe essere stato George Mallory, quasi trent’anni prima!

Ma se George Mallory raggiunse la vetta dell’Everest nel 1924, perché tutta la fama – e la nomina a cavaliere da parte della regina – sono andate a Edmund Hillary?

Perché Edmund Hillary non è riuscito solo a raggiungere la vetta, è riuscito anche a tornare giù dalla montagna. George Mallory non ha avuto la stessa fortuna. Come la gran parte di coloro che sono morti sull’Everest, è stata la discesa a essergli fatale.

INVESTIRE PER COSA, ESATTAMENTE?

Spesso chiedo alle persone: “Per che cosa investi?”

La risposte sono molto diverse:

“Rendimenti.”

“Crescita.”

“Patrimonio.”

“Libertà.”

“Divertimento.”

Raramente sento la risposta più importante di tutte: Reddito!!!!!

Tutti abbiamo bisogno di poter contare su un reddito. Una certa quantità di denaro che arriva sul nostro conto corrente tutti i mesi, puntuale come un orologio. Immagina di non doverti più preoccupare di come pagherai i conti o se i tuoi soldi finiranno. O di avere la gioia e la libertà di viaggiare senza un pensiero al mondo. Di non doverti preoccupare ogni mese che il mercato azionario non sia crollato. Di avere la serenità mentale per donare generosamente alla tua chiesa o all’organizzazione filantropica che preferisci senza chiederti se arriveranno ancora altri soldi. Lo sappiamo tutti, intuitivamente: il reddito è libertà!

Gridalo dalla cima di un colle come Mel Gibson nel film Braveheart: “Il reddito è libertà!!!”

E la mancanza di reddito è uno stress. È una lotta. Non è accettabile, per te e per la tua famiglia. Questo dev’essere il tuo principio fondamentale.

Il dottor Jeffrey Brown, esperto di pensioni e consigliere della Casa Bianca, l’ha spiegato benissimo in un recente articolo su “Forbes”: “Il reddito è la cosa più importante per poter andare in pensione con sicurezza.”

I ricchi sanno che il valore dei loro beni (azioni, titoli, oro ecc.) sarà sempre fluttuante. Ma non puoi “spendere” degli investimenti. Puoi solo spendere dei contanti. Nell’anno 2008 c’erano moltissime persone in possesso di beni (soprattutto immobiliari) il cui prezzo precipitava, e loro non riuscivano a venderli. Erano ricchi di beni e poveri di contanti. Questa equazione spesso porta alla bancarotta. Ricordati sempre che l’obiettivo è il reddito.

Alla fine di questa sezione avrai la sicurezza e gli strumenti necessari per ottenere esattamente il reddito che desideri. Questo è ciò che io chiamo “reddito assicurato”. Un modo garantito per sapere con certezza che avrai per tutta la vita un reddito senza più dover lavorare – per essere assolutamente sicuro che non ti troverai mai senza soldi. E sai una cosa? Tocca a te decidere quando vuoi che questo reddito incominci ad arrivare.

Ma ci sono molte strade per giungere a Roma, quindi esamineremo un paio di metodi differenti per ottenere il reddito assicurato che vada bene per te.

Una delle strutture più straordinarie per garantirti un reddito porta con sé anche altri vantaggi. È l’unico strumento finanziario sulla terra che ti dà quanto segue:

– 100% di garanzia sul tuo deposito.6 (Non puoi perdere i tuoi soldi e ne mantieni il completo controllo.)

– Crescita senza sorprese: il valore del tuo conto è legato al mercato, perciò se il mercato cresce sale e partecipi ai guadagni, ma se il mercato scende non perdi un centesimo.

– Differimento delle tasse sui guadagni. (Ti ricordi dell’esempio del dollaro che raddoppia? L’efficienza fiscale faceva la differenza tra avere 28.466 dollari e più di un milione!)

– Un reddito garantito per tutta la vita che tu controlli e decidi quando far incominciare.

– Attenzione: i pagamenti possono essere esentasse se fatti nel modo giusto.

– Nessun costo di gestione annuo.

Puoi avere tutti questi vantaggi usando la versione moderna di uno strumento finanziario che ha più di 2000 anni! Com’è possibile? Sono sicuro che suona troppo bello per essere vero, ma seguimi, non è così! Io uso questo metodo e non vedo l’ora di condividere i dettagli con te.

Come ho sottolineato in tutto il libro, il futuro finanziario che ti prospetti è come una scalata all’Everest. Lavorerai decenni per accumulare una massa critica (cioè per arrivare alla vetta), ma questa è solo metà della storia. Raggiungere la massa critica senza un piano e una strategia per farla diventare un reddito che duri tutto il resto della tua vita ti farà finire come George Mallory: morto sulla montagna.

UNA NUOVA ERA

Siamo senza dubbio in acque sconosciute. Negli ultimi trent’anni il concetto di pensione è cambiato radicalmente. Ancora alla fine degli anni ottanta, negli USA il 62% dei lavoratori aveva una pensione garantita. Ti ricordi? L’ultimo giorno di lavoro ti davano una medaglia e subito dopo arrivava il primo assegno, e così via fino alla fine della vita. Oggi, a parte pochi casi fortunati, la pensione sta a metà strada tra un possibile miraggio e un dinosauro finanziario. Adesso, nel bene o nel male, sei il capitano della tua nave. Dipende da te se i tuoi soldi dureranno o meno. È un bel fardello. Aggiungi la volatilità dei mercati, le commissioni esagerate, l’inflazione e le “sorprese” mediche e capisci subito perché molte persone, andando in pensione, affrontano una grave crisi. Molti dei tuoi vicini e colleghi molto probabilmente si troveranno a sopravvivere ai loro soldi. Soprattutto perché la prospettiva è di vivere più a lungo che in passato.

GLI 80 SONO I NUOVI 50?

Una lunga, fruttuosa pensione è un’idea vecchia di qualche generazione. Se ricordi quanto abbiamo detto prima, quando il presidente Franklin Roosevelt creò la Social Security nel 1935, l’aspettativa media di vita era solo di 62 anni. E le pensioni intervenivano dai 65, per cui solo una piccola percentuale riceveva davvero i benefici dello stato sociale.

Allora, il sistema della Social Security era finanziariamente sensato perché c’erano 40 lavoratori (contribuenti) per ogni pensionato che ne godeva i benefici. Il che vuol dire che c’erano 40 persone che tiravano la carretta e solo uno che vi stava seduto su. Nel 2010, il rapporto era crollato a soli 2,9 lavoratori per ogni pensionato. La matematica non fa sconti, ma quando mai ha fermato i governi?

Oggi l’aspettativa media di vita negli Stati Uniti è 79 anni per i maschi e 81 per le femmine. In una coppia sposata, almeno uno dei coniugi ha il 25% di probabilità di raggiungere i 97 anni.

ASPETTA, C’È DELL’ALTRO!

Tu potresti vivere ancora molto più a lungo! Pensa ai passi avanti fatti negli ultimi 30 anni grazie alla tecnologia. Dal floppy disk alle nanotecnologie. Oggi gli scienziati usano stampanti 3-D per generare dal nulla nuovi organi. I ricercatori usano cellule umane, grattate delicatamente dalla tua pelle, per “stampare” un nuovo orecchio, una nuova vescica, una nuova trachea!7 La fantascienza è diventata realtà. Più avanti sentiremo direttamente il mio amico Ray Kurzweil, il Thomas Edison del nostro tempo e attuale ingegnere capo di Google. Alla domanda “In che modo il progresso delle scienze biologiche influirà sulle aspettative di vita?” ha risposto:

Durante i prossimi anni venti, gli uomini avranno la possibilità di cambiare i propri geni; non solo saranno possibili “bambini su misura”, ma i baby boomer potranno ringiovanire tutti i loro tessuti e organi, trasformando le proprie cellule in versioni giovani di qualsiasi altro tipo di cellula. Le persone potranno “riprogrammare” la propria biochimica evitando malattie e invecchiamento e aumentando in modo radicale l’aspettativa di vita.

Queste sono parole emozionanti, per quelli della mia generazione!!! Al diavolo le rughe! Ben presto potremo bere tutti alla proverbiale fontana dell’eterna giovinezza.

Ma le implicazioni per la nostra pensione sono chiare. I nostri soldi dovranno durare più di quello che pensiamo. Rifletti: se Ray ha ragione e noi baby boomer vivremo fino a 110 o 120 anni, immagina come la tecnologia modificherà la durata della vita di coloro che sono nati dopo il millennio. Che cosa succederà se dovessi vivere fino a 110 o 115 anni? Niente sarà più importante di un reddito garantito. Un assegno che duri per tutta la vita sarà il migliore dei tuoi beni.

Quand’ero giovane, pensavo che i soldi fossero la cosa più importante della vita; adesso che sono vecchio, ne sono sicuro.

Oscar Wilde

LA REGOLA DEL 4% È MORTA

Nei primi anni novanta, un pianificatore finanziario della California ha inventato la cosiddetta “regola del 4%”. In sintesi, se volevi che i tuoi soldi durassero per tutta la vita, potevi consumare il 4% all’anno di un capitale investito in un “portafoglio bilanciato” con il 60% di azioni e il 40% di titoli obbligazionari. E potevi aumentare ogni anno la somma in base all’inflazione.

“Be’, è stato bello finché è durato,” dichiara un articolo del 2013 sul “Wall Street Journal” intitolato Say Goodbye to the 4% Rule. Perché questa morte improvvisa? Perché quando la regola è nata, i titoli di stato rendevano più del 4% e la borsa era in crescita. Se sei andato in pensione nel gennaio 2000 e hai seguito la regola del 4%, nel 2010 hai perso il 33% dei tuoi soldi e, secondo il T. Rowe Price Group, adesso hai solo il 29% di probabilità che i tuoi soldi durino fino alla fine della tua vita. Detto in modo più diretto, hai il 71% di probabilità di sopravvivere ai tuoi soldi. Vecchio e povero – non sono due cose che molti di noi vorrebbero sperimentare nello stesso momento.

Oggi viviamo in un mondo di bassissimi tassi di interesse, il che è in effetti una guerra contro i risparmiatori. E soprattutto contro gli anziani. Come si fa ad andare in pensione tranquilli quando i tassi di interesse sono vicini allo zero? Gli anziani devono avventurarsi in territori insicuri per cercare di far rendere i loro soldi. Sembra la storia dell’animale assetato che deve avventurarsi alla pozza piena di coccodrilli per trovare un sorso d’acqua. Il pericolo incombe e coloro che hanno bisogno di rendimenti positivi per vivere e per pagare i conti diventano sempre più vulnerabili.

DISTRUZIONE DI MASSA CRITICA

Non importa quello che ti dicono o che ti vendono, la verità è che non c’è un solo manager, broker o consulente finanziario in grado di controllare il fattore primario da cui dipenderà la durata dei nostri soldi. È il piccolo segreto indicibile del mondo finanziario, noto solo a pochi professionisti. E tra questi, pochissimi osano parlarne. Con il mio solito stile diretto, lo sbatto sul tavolo appena mi siedo a discutere con una leggenda come Jack Bogle.

Ti ricordi di Jack Bogle? È il fondatore del più grande fondo comune del mondo, Vanguard, ed è un uomo diretto quanto è possibile esserlo. Abbiamo parlato quattro ore nel suo ufficio in Pennsylvania, ho tirato in ballo il piccolo segreto indicibile e lui non ha fatto niente per addolcire la pillola. “Ci sono delle cose che non mi fa piacere dire, ma c’è un elemento di lotteria in tutto questo: quando sei nato, quando vai in pensione, quando i tuoi figli vanno al college. Non puoi controllarlo.”

Di che lotteria sta parlando?

È la fortuna su cui si scommette: come sarà il mercato quando tu andrai in pensione? Se uno è andato in pensione intorno al 1995, è stato un “campeggiatore felice”. Se si è ritirato intorno al 2005, un “campeggiatore senza tetto”. Bogle stesso ha detto in un’intervista alla CNBC all’inizio del 2013 che, nel prossimo decennio, dobbiamo prepararci a due declini del 50%. Caspita! Ma forse non deve stupirci la sua profezia. Dal 2000 abbiamo già sperimentato due cadute di quasi il 50%. E non dimentichiamo che se perdi il 50% devi guadagnare il 100% per tornare in pari.

Il rischio che affrontiamo, il piccolo segreto indicibile, è il devastante concetto di sequenza di rendimenti. Sembra complicato, ma non lo è. Essenzialmente, dai primi anni di pensione dipenderanno gli ultimi. Se nei primi anni subisci delle perdite, cosa che dipende unicamente dalla fortuna, la probabilità di farcela sulla lunga distanza crolla.

Puoi fare tutto bene: trovare un consulente di fiducia, ridurre le commissioni, investire in maniera fiscalmente efficiente e crearti un Fondo Libertà.

Ma quando è il momento di tornare giù dalla montagna, quando è il momento di ricavare un reddito dal tuo portafoglio, se ti capita subito un anno cattivo, il tuo piano può facilmente andare a rotoli. Qualche anno cattivo, e ti ritrovi costretto a cercarti qualche lavoretto per arrotondare e a vendere la casa delle vacanze. Suona troppo drammatico? Facciamo un esempio ipotetico per vedere come la sequenza di rischi si svolge nel tempo.

JOHN HA MORSO IL CANE

John ha morso il cane. Il cane ha morso John. Le stesse cinque parole, ma disposte in ordine differente, hanno un significato del tutto diverso. Soprattutto per John!

John adesso ha 65 anni e ha accumulato 500.000 dollari (molto più dell’americano medio) ed è pronto ad andare in pensione. Come molti americani all’approssimarsi della pensione, John ha un portafoglio “bilanciato” (60% azioni, 40% titoli obbligazionari), che, come sappiamo da Ray Dalio, non è bilanciato per niente! Siccome i tassi di interesse sono così bassi, la regola del 4% non funziona. John decide che dovrà prendere ogni anno il 5% dal suo capitale, cioè 25.000 dollari, per soddisfare i bisogni fondamentali del suo stile di vita. Aggiunto alla pensione statale, dovrebbe andare bene. E John deve anche aumentare i prelievi (del 3% all’anno) per tener conto dell’inflazione, perché ogni anno con la stessa cifra compra meno beni e servizi.

Interviene il caso, e John subisce rapidamente qualche perdita. In effetti, tre anni negativi si susseguono all’inizio di quella che dovrebbe essere l’età dell’oro. Non è un bell’inizio.

In soli cinque anni, i 500.000 dollari di John si sono ridotti alla metà. E ritirare soldi quando il mercato è giù è peggio, perché sul conto resta meno per recuperare se o quando il mercato risale. Ma la vita continua e i conti vanno pagati.

Dai 70 anni in poi, John ha molti anni positivi sul mercato, ma il danno è ormai fatto. La strada per recuperare è troppo ripida. All’avvicinarsi degli 80, legge le cifre e sa che i soldi stanno per finire. A 83 anni il valore del suo conto crolla. Alla fine, riesce a ritirare solo 580.963 dollari dai suoi originali 500.000. In altre parole, dopo 18 anni di investimenti continui durante la pensione, ha guadagnato solo 80.000 dollari.

Ma la cosa pazzesca è questa: mentre John precipitava giù dalla montagna, il mercato guadagnava in media l’8% all’anno. È un guadagno ottimo, secondo tutti i parametri!

Ecco il problema: il mercato non ti dà un rendimento medio ogni anno. Ti dà un rendimento reale all’interno di una media. (Ricorda la nostra discussione sulla differenza fra rendimenti reali e medi nel capitolo 2.3.) E “sperare” di non subire perdite in anni in cui non puoi permettertele non è una strategia efficace per assicurarti un futuro finanziario.

FLIP FLOP

Anche Susan ha 65 anni, e anche lei ha 500.000 dollari. Come John, anche lei ritira il 5% all’anno per vivere, cioè 25.000 dollari, e aumenta leggermente la cifra ogni anno per tener conto dell’inflazione. Per illustrare completamente il concetto, abbiamo ipotizzato rendimenti esattamente uguali, ma abbiamo cambiato la sequenza dei rendimenti. Abbiamo invertito l’ordine fra i primi e gli ultimi anni.

Semplicemente invertendo l’ordine dei rendimenti, Susan ha un’esperienza del tutto diversa. Infatti, quando ha 89 anni, ha ritirato più di 900.000 dollari e ha ancora 1.677.975 dollari sul conto! Non ha mai avuto una preoccupazione al mondo!

Due persone, la stessa somma al momento di andare in pensione, la stessa strategia di prelievo: uno è in miseria, l’altra è finanziariamente libera.

E la cosa più sorprendente è che hanno avuto lo stesso rendimento medio (8,03% annuo) nell’arco di 25 anni!

Com’è possibile? Perché la “media” è data dal rendimento totale diviso per il numero di anni.

Nessuno può prevedere che cosa accadrà dietro l’angolo. Nessuno sa quando il mercato sarà su e quando sarà giù.

Ora immagina che John e Susan avessero entrambi un reddito assicurato. John avrebbe evitato l’ulcera, sapendo che per quanto il suo conto corrente oscillasse, aveva un assegno garantito in fondo al tunnel. Susan avrebbe semplicemente avuto più soldi da impiegare come meglio preferiva. Magari per una vacanza extra, per un regalo in più ai nipotini, per una donazione alla sua organizzazione umanitaria preferita. L’importanza di un reddito garantito non può essere sopravvalutata! E quando si unisce al portafoglio All Seasons, hai una combinazione davvero potente.

6 GRADI DI SEPARAZIONE

Ricorderai che in precedenza ti ho parlato del professore della Wharton, il dottor David Babbel. Non è solo una delle persone più colte che io abbia mai conosciuto, è anche un animo gentile e attento, con una fede profonda. E preferisce essere chiamato David piuttosto che “dottore” o “professore”.

Ecco in breve la storia di David. Ha sei lauree! Una in economia, un MBA in finanza internazionale, un PhD in finanza, un PhD minore in economia del cibo e delle risorse, un PhD certificate in agricoltura tropicale e un PhD certificate in studi latino-americani. Insegna investimenti a Berkeley e alla Wharton School da più di trent’anni. È stato direttore della divisione pensioni e assicurazioni della Goldman Sachs. Ha lavorato per la Banca mondiale ed è stato consulente del tesoro, della Federal Reserve e del ministero del Lavoro USA. Dire che conosce il suo campo è come dire che Michael Jordan sa giocare a basket.

David è anche l’autore di un rapporto fondamentale in cui spiega il suo personale piano per la pensione. Quando è arrivato il momento di andare in pensione, David voleva una strategia che gli garantisse tranquillità mentale e un reddito a vita. Sapeva bene che l’obiettivo è il reddito. Saggiamente, prese in considerazione anche altri fattori, come il desiderio di non prendere complesse decisioni finanziarie da vecchio. Considerò tutte le opzioni basandosi sulla sua vasta conoscenza del rischio e dei mercati. Si consultò addirittura con gli amici e gli ex colleghi di Wall Street per confrontare le loro strategie. Alla fine, David decise che il posto migliore dove allocare i soldi della pensione e i risparmi faticosamente guadagnati erano le annuity! Quelle polizze vita che garantiscono una rendita di cui abbiamo parlato in precedenza!

Ehi, un momento!

Com’è possibile che Babbel si impegni in quelle che i suoi amici di Wall Street chiamano “annuicides”? Annuicidio è il termine inventato dai broker per chi ritira soldi dal mercato delle azioni e usa le compagnie di assicurazione per garantirsi un reddito a vita. I broker la considerano una decisione irreversibile, che non permette loro più di ricavare rendimenti dal tuo investimento. È la morte dei loro profitti.

Pensiamoci: quand’è stata l’ultima volta che il tuo broker ha parlato di crearti un reddito a vita? Probabilmente mai. Wall Street di solito non ha interesse a promuovere concetti legati al ritiro. Per loro, ritiro è una parolaccia. È un paradosso: tu rappresenti un reddito a vita per il broker finché non te ne vai.

Gli americani dovrebbero convertire almeno metà dei loro risparmi per la pensione in una annuity.

Ministero del tesoro USA

Il dottor Jeffrey Brown sa un paio di cose a proposito di come ci si crea un reddito a vita. È un consigliere del tesoro USA e della Banca mondiale ed è una delle persone chiamate dalla Cina per valutare i piani futuri di assistenza sociale. È stato uno dei sette individui chiamati dal presidente degli Stati Uniti nel Social Security Advisory Board.

Jeff ha passato la maggior parte della sua carriera professionale a studiare come fornire alla gente un reddito a vita. Che cos’ha concluso? Che le annuity sono uno dei più importanti strumenti di investimento che abbiamo.

Jeff e io abbiamo avuto un’intrigante conversazione di tre ore su come pianificare il reddito e su quanto sia sorprendente per lui che il reddito venga escluso dalla maggior parte delle pianificazioni finanziarie. Com’è possibile?

Gli ho chiesto: “Come fa la gente a proteggersi in maniera da avere un reddito a vita se si vive più a lungo che in passato? Le persone vanno in pensione a 65 anni e hanno venti o trent’anni di pensione davanti a sé, ma i loro piani finanziari e i loro risparmi magari non dureranno così a lungo. Qual è la soluzione?”

“La buona notizia, Tony, è che sappiamo come affrontare questo problema,” mi ha risposto. “Dobbiamo solo fare in modo che la gente cambi il modo in cui pensa di finanziarsi durante la pensione. Ci sono prodotti, là fuori nel ‘mondo economico’, che chiamiamo annuity, che sostanzialmente ti permettono di andare da una compagnia assicurativa e dire: ‘Va bene, prendo i miei soldi e li do a voi, voi li gestite, li fate crescere e mi pagate un reddito ogni mese finché vivo.’ Il modo più facile per capirlo è pensare che questo è esattamente ciò che fa la Social Security.8 Con la Social Security, capisci, tu paghi finché lavori e quando vai in pensione i soldi ti vengono restituiti ogni mese vita natural durante. Ma non devi limitarti alla Social Security. Puoi aumentare il tuo reddito facendo la stessa cosa per conto tuo.”

Jeff e la sua squadra hanno fatto uno studio confrontando in che modo le annuity erano descritte, o “incorniciate”, e come la forma cambiava completamente la percezione delle persone riguardo ai propri bisogni o al desiderio di una annuity.

Prima le hanno presentate come fanno i broker: come un “risparmio” o un investimento con livelli di rendimento piuttosto bassi. Prevedibilmente, solo il 20% delle persone le ha trovate interessanti. Non senti anche tu la voce del broker che dice: “Le annuity sono un cattivo investimento”?

Ma quando hanno cambiato una manciata di parole e hanno descritto i benefici reali e concreti di una annuity, la marea è cambiata. Descrivendo la annuity come uno strumento che ti dà un reddito garantito per il resto della vita, più del 70% delle persone le ha trovate attraenti! Chi non vuole un reddito assicurato che arriva se ti sei bruciato i risparmi? Magari il costo della vita è stato superiore a quello che pensavi. Magari hai avuto un’emergenza medica imprevista. O magari il mercato non ha collaborato dandoti rendimenti al momento giusto. Che fortuna sapere che per il tuo reddito futuro basta una telefonata!

E oggi una finanza rivoluzionata ha creato un’intera nuova serie di opportunità. Molte annuity ti pagano rendimenti che imitano il mercato azionario, ma senza le sue perdite. Le annuity non sono più una cosa per il nonno. Volta la pagina e lascia che ti mostri i cinque tipi di annuity che possono cambiarti la vita.

6 Negli Stati Uniti, le Insurance Guaranty Associations forniscono protezione (ciascuna rispetto al proprio ambito territoriale di competenza) agli assicurati e ai beneficiari di polizze emesse da una compagnia di assicurazione che sia diventata insolvente e non sia più in grado di adempiere ai propri obblighi. Negli USA tutti gli stati, il Distretto di Columbia e Porto Rico hanno Insurance Guaranty Associations. Le compagnie di assicurazione sono tenute per legge a essere membri dell’associazione di garanzia negli stati in cui sono autorizzate a svolgere attività. Si tratta, in breve, di un sistema di protezione, di un “fondo di garanzia” grazie a un sistema di accantonamenti e di riassicurazione tra compagnie. Ogni stato negli USA ha il proprio importo massimo di copertura per singolo assicurato, e nella maggior parte degli stati varia da 300.000 a 500.000 dollari. (N.d.A.)

7 Il dottor Anthony Atala, direttore del Wake Forest Institute for Regenerative Medicine, crea e impianta organi del genere da più di dieci anni. (N.d.A.)

8 Si tratta della previdenza sociale degli Stati Uniti. Ciò accade anche in altri stati che hanno un sistema pensionistico per i lavoratori. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 5.4

TEMPO DI VINCERE: L’OBIETTIVO È IL REDDITO

Il problema non è a che età voglio andare in pensione, è con quale reddito.

George Foreman

Le annuity sono da molto tempo lo scudiero del settore finanziario. La prima volta che ho sentito parlare di annuity, qualche anno fa, alzai le spalle. Ero stato condizionato a pensare che fossero robaccia. Ma in verità non avevo motivi seri per pensare così. Semplicemente imbracciavo torcia e forcone come tutti gli altri.

Tuttavia il rapporto è cambiato. Immagina la mia sorpresa quando mi hanno messo in mano un numero di “Barron’s” con questa copertina: “Le annuity migliori – Rapporto speciale – Pensioni: il rendimento stabile le fa diventare improvvisamente hot.”

“Barron’s”? La rivista classica degli investitori con le annuity in copertina! Sta cadendo il cielo? Mi misi a sfogliarla, ed eccolo lì, nero su bianco: “Adesso che i baby boomer si avvicinano alla pensione avendo nella memoria i ricordi freschi di gravi perdite, molti acuti consulenti finanziari consigliano una annuity come un’importante parte di in pianificazione di reddito.”

Wow. Le annuity sono state promosse, ultimamente. Da prodotto per vecchi, chiuso in un cassetto polveroso, a prodotto più hot consigliato dai più acuti consulenti finanziari. E sai una cosa? Le annuity non sono più solo per pensionati. Spesso persone giovani incominciano a usarle, soprattutto quelle in cui la crescita è legata a un indice di mercato (per esempio lo S&P 500), come alternativa “sicura”.

Sia chiaro, le annuity non sono un’alternativa all’investimento in azioni o un modo per tentare di battere il mercato. Abbiamo già chiarito che nessuno batte il mercato, alla lunga, e come Jack Bogle e molti altri hanno ripetuto, usare un fondo indicizzato a basso costo è il modo migliore per investire sui mercati. Ma certe annuity, soprattutto quelle “legate” ai rendimenti di mercato, possono sostituire altre alternative sicure come le obbligazioni e i titoli di stato – offrendo rendimenti più alti.

Ma sto anticipando! Fermiamoci un momento a fare una rapida panoramica di ciò che è disponibile oggi e di ciò che sta per arrivare.

Innanzitutto, sia chiaro: in realtà ci sono solo due categorie di annuity: le annuity immediate e le annuity differite, cioè le polizze a rendita immediata e le polizze a rendita differita.

ANNUITY IMMEDIATE

Le annuity immediate sono più adatte a chi è vicino all’età della pensione o l’ha superata. Se non ci sei ancora, puoi saltare questa pagina e andare subito alle annuity differite, oppure puoi continuare a leggere perché questo potrebbe riguardare alcune persone speciali nella tua vita, come i genitori o i nonni.

Detto in maniera semplice, le annuity immediate superano tutti gli altri potenziali strumenti per garantirsi un reddito a vita per una ragione: i cosiddetti crediti di mortalità. So che suona male, ma non è così. Ti ricordi come sono partite le annuity 2000 anni fa, ai tempi di Cesare? Da centinaia di anni, le compagnie assicurative garantiscono redditi a vita a milioni di persone perché quando un gruppo di persone compra una annuity immediata, alcune moriranno prima, altre vivranno a lungo. “Agglomerando” insieme il rischio, l’acquirente dell’annuity che vive a lungo ottiene i benefici, mentre quelli che muoiono presto perdono un po’ di soldi. Ma prima di affrontare il problema delle perdite, osserviamo il potere delle annuity usate correttamente.

2750% DI RENDIMENTO IN PIÙ

Mio figlio Josh ha passato tutta la vita adulta lavorando nel campo finanziario. Mi raccontava la storia di un suo cliente che è andato da lui alla vigilia della pensione. Aveva appena compiuto 65 anni e nel corso della vita era riuscito a mettere da parte circa 500.000 dollari. Aveva bisogno di un reddito sicuro e sentiva che correre rischi con le azioni non era possibile. Purtroppo il suo ex broker gli aveva costruito un portafoglio molto aggressivo, che nel crollo del 2008 aveva perso quasi il 50% – centinaia di migliaia di dollari per mettere da parte i quali gli ci erano voluti 10 anni di duro lavoro. Come molte altre persone, era riuscito a malapena a rimettersi in pari e adesso aveva più paura che mai di trovarsi senza soldi.

Voleva che i rendimenti incominciassero ad arrivare subito. Josh incominciò a esporgli le poche opzioni a disposizione.

– Poteva andare in banca e i certificati di deposito gli avrebbero reso lo 0,23% al mese. Questa soluzione gli garantiva 95,80 dollari al mese (lordi) a fronte di un deposito di 500.000 dollari. Un’entusiasmante cifra di 1149 dollari all’anno (lordi). Attenzione a non spenderla tutta in un colpo!

– I titoli obbligazionari gli avrebbero reso quasi il 3% all’anno, cioè 15.000 dollari lordi, ma il rischio di questa soluzione era legato all’aumento dei tassi di interesse, che avrebbero fatto diminuire il valore dei titoli stessi (cioè del capitale).

– Josh gli spiegò che investire 500.000 dollari in una annuity immediata gli garantiva 2725 dollari al mese o 32.700 dollari all’anno (al lordo dell’imposizione fiscale effettiva sulla componente spettante), per tutta la vita! Era il 2750% in più rispetto ai certificati di deposito e il 118% in più rispetto ai titoli, senza correre i rischi legati ai medesimi.

Con l’aspettativa di vita attuale, quest’uomo ha almeno altri 14 anni davanti a sé, e se Ray Kurzweil ha ragione potrebbe vivere molto di più! Aggiungendo il suo reddito garantito alla pensione erogata dal sistema previdenziale pubblico statunitense, si è trovato con soldi più che sufficienti per conservare il suo tenore di vita e per dedicare il suo tempo alle cose per lui più importanti – i suoi nipoti e la pesca.

Vedi? Con qualsiasi altro investimento “sicuro”, si troverebbe senza soldi, ma con una annuity immediata, che è in sostanza una forma di reddito assicurato, è protetto per tutta la vita.

I critici diranno: “Sì, ma se muori presto si tengono i tuoi soldi! Ci rimetti!” Quando ho posto a David Babbel questa obiezione, la sua risposta è stata rapida e decisa: “Una volta che sei morto, che te ne frega? La cosa brutta è vivere troppo a lungo e restare senza reddito – questo sì che ti fa soffrire.” E se davvero ti preoccupa l’idea di morire prematuramente, puoi scegliere l’opzione in cui la compagnia assicuratrice rifonde agli eredi il capitale che hai investito. (Questa opzione però diminuirà la quantità del reddito, c’è una compensazione.) Oppure, come suggerisce David, ricorri a un’assicurazione sulla vita a termine. Così se vivi una vita lunga e felice, vinci perché hai un reddito assicurato; e se, Dio non voglia, muori prima, i tuoi eredi vincono comunque grazie all’assicurazione sulla vita.

IL CONTROLLO È UN’ILLUSIONE

A tutti piace il controllo. Ma il controllo è spesso un’illusione. Pensiamo di avere sotto controllo la nostra salute, le nostre finanze, i nostri figli – ok, magari i figli no. Ma sappiamo bene che le cose possono cambiare in un batter d’occhio. Un temporale può allagarti la casa (come è successo alla mia, nuova di zecca, dopo una pioggia torrenziale in Florida che ha costretto mia moglie e me ad aggirarci in 40 centimetri d’acqua alle tre del mattino). O potresti ricevere una telefonata dal medico dopo un controllo di routine. Il punto è: il controllo è spesso più un’illusione che una realtà.

I broker di borsa ti diranno che, dando i tuoi soldi a un’assicurazione in cambio di un reddito a vita, stai “perdendo il controllo” del tuo capitale. Ma riflettiamo meglio. Diciamo che hai 60 anni e hai messo da parte 1 milione di dollari. Il tuo broker ti suggerisce l’approccio tradizionale, azioni e titoli obbligazionari, e tu applichi la regola del 4%, in base a cui puoi prelevare fino a 40.000 dollari all’anno. La verità è che quei 40.000 dollari ti servono dal primo all’ultimo per pagare i conti. Sai che devi investire i tuoi soldi, quindi non puoi toccare il capitale. E che cosa succede se il mercato crolla? Non vuoi vendere quando i prezzi sono bassi, ma allo stesso tempo senti di non poterti permettere alcuna perdita in questa fase della vita. Sei fra l’incudine e il martello. Il cosiddetto controllo è un’illusione. Oscillare con i su e giù del mercato sperando che la marea volga in tuo favore può essere una ricetta disastrosa.

Ricordati che il nostro obiettivo non è solo la crescita degli investimenti. Il nostro tema è: reddito garantito per tutta la vita!

È meglio avere un reddito stabile che essere affascinanti.

Oscar Wilde

ANNUITY DIFFERITE

Bene, abbiamo detto che ci sono due tipi di annuity. Adesso sai che cos’è una annuity immediata: dai i tuoi soldi a un’assicurazione e lei immediatamente incomincia a garantirti un reddito a vita.

L’altro tipo di annuity è l’annuity differita. Questo vuol dire semplicemente che dai i soldi all’assicurazione o in una volta sola o nel corso di anni, e invece di ricevere un reddito subito i rendimenti vengono investiti (senza pagare tasse, al momento) e quando sei pronto puoi, a tua discrezione, incominciare a ricevere un reddito per tutto il resto della vita. Hai letteralmente una tabella che dice quello che sarà il tuo reddito a 40, 50, 60 anni – per ogni anno della tua vita.

Come esistono molti tipi di annuity immediate, con regole e rendimenti diversi a seconda della compagnia che le emette, allo stesso modo ci sono molti tipi di annuity differite. La buona notizia, comunque, è che ci sono solo tre tipi fondamentali di annuity differite. Una volta che conosci questi tre tipi, e hai capito le annuity immediate, capirai quali sono le tue opzioni e riuscirai a usare il potere di questo strumento di risparmio.

LE ANNUITY SONO SICURE?
IL POTERE DEL REDDITO ASSICURATO

Una garanzia è sicura quanto è sicura la compagnia che la emette. La chiave consiste quindi nell’affidarsi a compagnie di prima qualità. Molte delle principali hanno più di 100 anni di storia e sono sopravvissute a depressioni, recessioni e guerre mondiali. Ma con oltre 1000 compagnie nei soli Stati Uniti, solo poche si trovano al top. Ho chiesto al dottor Jeffrey Brown se le annuity sono sicure e se la gente debba preoccuparsi che le compagnie falliscano.

“Sì, questa è una preoccupazione molto comune,” ha riconosciuto. “Incomincerei con una rassicurazione: per quanto mi riguarda – e studio questo settore da più di quindici anni, lo sai – non conosco nessuno che abbia perso dei soldi con una annuity, e ciò per molte ragioni. Dipende in quale stato tu sia, ci sono delle associazioni a garanzia delle assicurazioni, gestite dagli stati, che garantiscono fino a un certo limite i prodotti che acquisti. E funzionano in modo che praticamente tutte le compagnie di assicurazione che operano in uno stato accettano di assicurare tutte le altre.”

Negli USA, ogni stato fissa i suoi limiti, ma la garanzia arriva fino a 500.000 dollari, per cui sei assicurato nel raro evento che una compagnia assicurativa fallisca.

Quanto raro? Secondo la FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation) nel solo 2009 hanno chiuso 140 banche, ma neanche una delle grandi compagnie assicuratrici è andata in rosso.*

* In altre nazioni, occorre verificare se esiste una copertura di garanzia simile. Comunque si tratta spesso di una garanzia “indiretta”, cioè derivante da accantonamenti o separazione e compartimentazione patrimoniale in seno al patrimonio complessivo della compagnia assicuratrice. A ogni modo, la miglior garanzia, ad esempio in Italia, è proprio la solidità dell’emittente. Occorre nel concreto verificare con l’aiuto di un consulente di fiducia in ambito fiscale-finanziario quale situazione sia in vigore al momento in ogni paese: molto spesso le leggi cambiano! Quindi, per prima cosa, occorre verificare nel dettaglio per ogni paese la normativa di riferimento in vigore. (N.d.T.)

Schematizziamo, dunque. Ci sono tre tipi di annuity differite. Essi sono:

  1. Annuity fissa: in questo caso ricevi una rata fissa garantita ogni anno (indipendentemente dagli alti e bassi del mercato), come con un certificato di deposito o un titolo obbligazionario, solo che le cifre sono diverse.
  2. Annuity indicizzata: in questo caso la rata che ricevi è legata all’andamento della borsa; hai una percentuale (non tutto) se il mercato sale, nessuna perdita se il mercato scende.
  3. Annuity “indicizzata” ibrida: in questo caso hai i vantaggi di una annuity indicizzata con in più un “reddito a vita”. Questo ti consente di poter contare su una pensione sicura per sempre! (Nota: tecnicamente, non c’è nessun prodotto chiamato “ibrido”. Ma fra i professionisti del settore il termine è comunemente usato per descrivere questa categoria di prodotti, che comprende la clausola sul reddito a vita.)

LE ANNUITY VARIABILI

C’è un tipo di annuity differita di cui, volutamente, non ho ancora parlato, ed è la annuity variabile. La ragione è che quasi tutti gli esperti da me intervistati per questo libro mi hanno detto che le annuity variabili dovrebbero essere evitate. Sono estremamente costose e i depositi vengono investiti in fondi comuni (detti anche subconti).

Perciò non solo paghi commissioni per la scelta dei fondi comuni (che non battono il mercato e possono raggiungere la media del 3% all’anno di commissioni), ma paghi anche la compagnia di assicurazioni (tra l’1 e il 2% all’anno). Questi prodotti possono essere talora tossici, eppure i broker riescono a vendere circa 150 miliardi di nuovi depositi ogni anno. Ho parlato più a lungo delle annuity variabili nel capitolo 2.5: torna pure indietro per rinfrescarti la memoria.

Dedichiamo ora qualche istante ad approfondire ciascuna di queste tre tipologie.

ANNUITY FISSE

Una annuity differita fissa offre un preciso tasso di rendimento garantito (per esempio il 3 o il 4%) per un preciso lasso di tempo (per esempio 5 o 10 anni). I soldi aumentano (le tasse sono differite) e alla fine del periodo hai alcune opzioni. Puoi prenderti il capitale, puoi trasferire il capitale in una nuova annuity mantenendo il beneficio fiscale o puoi trasformare il tuo conto in un reddito garantito a vita. Non ci sono commissioni annuali in una annuity differita fissa. Saprai in anticipo quale sarà il rendimento del tuo capitale alla fine del periodo.

Molto semplice, no? Questi tassi di rendimento non saranno molto eccitanti rispetto al mercato attuale, ma cambiano con i tassi di interesse. E almeno questo tipo di annuity è conveniente sul piano fiscale: gestita come si deve, può aumentare in misura significativa il tuo reddito netto.

Ma voglio dirti una cosa molto più interessante.

PIÙ ASPETTI, PIÙ PRENDI

E se sei giovane e incominci adesso a costruire il tuo futuro finanziario, oppure sei in una fase della vita in cui non hai bisogno di un reddito ma sei preoccupato che i tuoi investimenti non fruttino fino alla fine dei tuoi giorni? Ricordati che se uno va in pensione oggi a 65 anni, può aver bisogno di reddito per 20 o 30 anni. Cercare di far durare i tuoi soldi così a lungo è un compito piuttosto impegnativo. Così è diventato sempre più popolare un nuovo approccio detto assicurazione di longevità. Questi prodotti ti consentono di assicurarti un reddito in modo da avere delle rate garantite, per esempio, dall’età di 80 o 85 anni alla morte. Sapere di avere un reddito che parte a un’età così avanzata ti dà la libertà di poter pianificare solo 15 anni di pensione anziché 20 o 30. Facciamo un esempio.

Nel 2012 un articolo del “Wall Street Journal” intitolato How to Create a Pension (with a Few Catches) e firmato da Anne Tergesen sottolineava i vantaggi (per un uomo di 65 anni) di mettere 100.000 dollari oggi in una annuity differita a reddito fisso. Quest’uomo ha altri risparmi e investimenti, che pensa gli basteranno per invecchiare tranquillamente fino a 85 anni. Ma se vive oltre gli 85 anni, la sua assicurazione incomincerà a pagare e le cifre che lui riceverà saranno notevolmente alte in confronto a quanto ha investito.

“Attualmente, un uomo di 65 anni che paga 100.000 dollari per una annuity immediata fissa può ricavare circa 7600 dollari all’anno per tutta la vita… Ma con una polizza di longevità [una annuity differita a reddito fisso a lungo termine – so che l’espressione è lunga] che incomincia a pagare a 85 anni, il suo reddito annuale sarà di 63.990 dollari, secondo New York Life.”

Wow. Se a 65 anni deposita una tantum 100.000 dollari, a 85 anni ricaverà 64.000 dollari all’anno! Perché è così importante? Perché a 85 anni, se vive ancora 10 o 15 anni, riceverà 64.000 dollari ogni anno, a fronte di un investimento iniziale relativamente molto piccolo. Ma la cosa più bella è che l’investimento del risparmio deve durare solo 20 anni, non 30 o 35. E con la volatilità dei mercati e l’inevitabile sfida di una serie di rendimenti, raggiungere questo obiettivo è difficile per chiunque.

Ho applicato questi numeri a me stesso, e siccome ho 54 anni, il rendimento che otterrei a 85, versando oggi 100.000 dollari, sarebbe di 83.000 dollari all’anno! (E non è necessario avere 100.000 dollari da pagare in un colpo solo. La cifra può essere più piccola, e renderà meno.) Questo vuol dire che se vivrò fino a 95 anni, riceverò 830.000 dollari (83.000 dollari per 10 anni) per un deposito di 100.000. E non devo aspettare gli 85 anni per far partire il reddito: il giorno in cui deposito i soldi, mi viene data una tabella che dice quanto prenderei a qualsiasi età decidessi di incominciare a ricavare un reddito. Se avessi bisogno di soldi a 65 o a 75 anni, saprei esattamente quanto vale il mio investimento.9

Il reddito assicurato, quando è strutturato bene e fa parte di un piano complessivo, è uno strumento fantastico che capovolge o annienta il rischio di vivere troppo a lungo e di diventare un fardello per i tuoi familiari. Quando ho incontrato Alicia Munnell, direttrice del Center for Retirement Research al Boston College, ha confermato il mio entusiasmo: “Molte delle persone con cui lavoro sono molto colpite, e positivamente, dall’annuity differita per la terza età, che è in sostanza un’assicurazione di longevità.”

Al mio evento finanziario annuale di Sun Valley, Idaho, ho intervistato il famoso editore Steve Forbes. Gli ho chiesto quale sia il suo approccio alle finanze personali e anche lui mi ha detto di aver fatto un’assicurazione di longevità!

LA SOLUZIONE DEFINITIVA DEL PROBLEMA REDDITO

Si dice che se dai a un uomo un martello, tutto diventa un chiodo. Questo vuol dire che la soluzione delineata qui sotto, per quanto eccitante, non è la fine di tutti i problemi, né lo è per tutte le situazioni. È parte di un piano complessivo di investimenti. Il mio obiettivo qui è delineare un prodotto finanziario potente, una annuity ibrida, che ci garantisce un grande potenziale di crescita nella fase positiva, e nel contempo garantisce un reddito sicuro per tutta la vita quando raggiungiamo la cima della montagna e incominciamo il “secondo atto” della nostra vita. Si chiama annuity indicizzata fissa (fixed indexed annuity) o FIA.

Sia chiaro: ci sono due tipi di annuity relativamente nuovi che sono diventati popolari da quando sono stati introdotti, nei primi anni novanta:

  1. l’annuity indicizzata, in cui il tasso di rendimento è legato all’indice di borsa, e…
  2. l’ancor più popolare versione ibrida, in cui si ha sia un tasso di rendimento fisso sia la possibilità di un rendimento legato alla crescita del mercato azionario, oltre a un reddito a vita garantito. Queste annuity ibride sono comunemente note come fixed indexed annuity (FIA), cioè annuity indicizzate fisse, con un income rider di reddito a vita, cioè una rivalutazione variabile del reddito, o un guaranteed minimum withdrawal benefit, cioè la possibilità per l’investitore sottoscrittore della polizza-annuity di poter ritirare ogni anno una somma minima garantita (derivante dalla percentuale dedotta in questo “beneficio”) con riscatti parziali programmati, indipendentemente dall’andamento negativo degli attivi sottostanti il contratto fino all’ammontare del capitale da lui versato. (Te l’avevo detto che ti avrei spiegato questo gergo finanziario.)

Nel solo 2013, queste annuity hanno raccolto più di 35 miliardi di dollari di depositi. In effetti, mentre chiudevamo questo libro, i depositi delle annuity indicizzate fisse erano a livelli record, nella prima metà del 2014, con oltre 24 miliardi di nuovi depositi e una crescita del 41% rispetto al 2013. Perché questa crescita record?

– In una annuity indicizzata fissa, secondo il modello in vigore negli USA, i tuoi depositi restano completamente sotto il tuo controllo. Con questo modello, nessuno ha accesso ai tuoi soldi.

– Offre un rendimento annuo potenzialmente più alto di altre soluzioni di risparmio come i certificati di deposito o i titoli.

– Garantisce al 100%10 il tuo capitale – non puoi perdere soldi negli USA.

– Le tasse sono rimandate, il che garantisce che l’interesse composto per l’espansione del tuo Fondo Libertà è massimo.

– Assicura un rendimento, o un reddito garantito a vita, quando scegli un possibile rider di reddito.

Come ho accennato prima, queste strutture garantiscono crescita senza sorprese. Guadagni senza perdite. Per molti aspetti, sono l’antidoto al problema della sequenza dei rendimenti.

Come funzionano?

Prima di tutto, una annuity indicizzata fissa è fissa, il che significa che il tuo conto è garantito, non può scendere. Qualunque cosa succeda, non perderai il tuo capitale iniziale. È metà del problema! Ma invece di avere un piccolo rendimento garantito, come in una tradizionale annuity fissa, la crescita del tuo “conto base” è determinata dai guadagni di un indice di borsa come lo S&P 500. Per esempio, se lo S&P 500 sale dell’8% in un certo anno, tu partecipi di quel guadagno in una certa misura, che di solito è soggetta a un cap, a un tetto. Per esempio, se il tuo cap è del 5%, il tuo conto base aumenta del 5%. In altre parole, c’è un cap o tetto nella maggior parte delle annuity, che stabilisce quanto guadagno ti spetta al massimo. Viceversa, se il mercato in quell’anno scende, tu non perdi un centesimo!

Negli ultimi anni sono nati alcuni prodotti unici che ti permettono di mantenere il 100% del guadagno del mercato/indice, ed evitare comunque le perdite! Non c’è cap, non c’è limite alla tua crescita. Dov’è il trucco? Invece di mettere un cap sui tuoi guadagni annuali, la compagnia di assicurazioni condivide una piccola percentuale dei tuoi guadagni stessi (l’1,5% in molti casi). Diciamo allora che se l’indice/mercato sale dell’8% in un certo anno, tu ricevi il 6,5% sul tuo conto e la compagnia assicuratrice si tiene l’1,5%. Se il mercato va ancora meglio e guadagna il 14%, ti tieni il 12,5%. Molti esperti con cui ho parlato prevedono che queste annuity senza cap potrebbero essere il futuro.

Ok, ma che cosa succede se il mercato scende?

Se l’indice del mercato scende, anche di quel terribile 20, 30 o 50%, tu non perdi un centesimo. Eviti tutti gli anni cattivi e partecipi solo a quelli positivi.

Ora, so benissimo quello che stai pensando. È esattamente quello che pensavo io quando ho sentito parlare per la prima volta di questi prodotti: “Com’è possibile che le compagnie assicurative ti diano i guadagni senza le perdite?”

“Non c’è nessuna magia qui,” ha detto il dottor Babbel quando gli ho posto la domanda. E mi ha spiegato che la compagnia mette il grosso dei tuoi soldi al sicuro nelle sue riserve di denaro, senza mai investirli in azioni. Così garantisce il tuo capitale. Il resto è usato per acquistare “options” sull’indice del mercato azionario e per coprire le spese. Così se il mercato sale, tu ricevi la tua parte di guadagni. Se scende, le options “scadono”, ma tu non perdi niente – e neanche la compagnia di assicurazioni. Vincete tutti e due.

CONSOLIDA I TUOI GUADAGNI

Oltre ad avere una crescita senza sorprese, le FIA hanno un altro vantaggio speciale. A tutti piace aprire il rendiconto e vedere che il totale è aumentato. Ma non sappiamo mai davvero se quei dollari sono davvero nostri e si possono spendere, o se un’altra crisi potrebbe spazzarli via. Uno degli enormi vantaggi delle FIA è che ogni anno il guadagno, cioè la crescita, viene consolidata, e riparti da un nuovo livello. Per esempio, se guadagno il 6,5% sui miei 100.000 dollari, adesso ho 106.500 dollari. Non potrò mai perdere quei 6500 dollari di crescita. Ogni singolo anno il conto o resterà uguale, perché ho la garanzia di non prendere parte alle perdite del mercato, o crescerà. Come un ascensore che va solo all’insù, questo fatto di consolidare i guadagni ogni anno è un potente strumento per rendere sicuri i nostri soldi.

REDDITO! REDDITO! REDDITO!

Per quanto le FIA siano un potente strumento per la sicurezza dei nostri soldi, è la loro capacità di garantire nello stesso tempo un reddito a vita che le rende così maledettamente attraenti. A me piacciono le annuity indicizzate fisse per le ragioni appena dette (capitale garantito, efficienza fiscale, crescita senza sorprese), ma ho imparato ad adorarle per il reddito che garantiscono. Ecco che cosa succede quando scegliamo di aggiungere un rider di reddito garantito a vita. Traduco: indipendentemente da come va il tuo conto, anche se resta fermo o cresce poco per molti anni, l’aggiunta di un rider di reddito garantito a vita ti assicura di ricevere un reddito annuale garantito quando decidi di incominciare a farlo, a prescindere da ciò che succede al conto base.

Ascolta bene: io ho una annuity in cui il conto reddito è garantito che cresca al 7% all’anno per 20 anni senza rischi legati al mercato. Il giorno in cui sono andato ad acquistarla ho ricevuto una tabella di reddito, sicché, quando deciderò di attivarla, io saprò esattamente che reddito mi garantisce per il resto della vita (per quanto lunga sia). E più aspetto, più il mio conto reddito aumenta e più i redditi che riceverò saranno alti. Questo conto è diventato una parte importante del mio Paniere della Sicurezza. Sembra ancora una volta troppo bello per essere vero, giusto? Ho chiesto al mio consulente di fiducia di scavare sotto la superficie e lui ha scoperto che non solo è vero, ma sta attirando ogni anno miliardi di depositi da parte dei baby boomer come me.

Dopotutto, chi non vorrebbe un prodotto con il 7% di rendimento garantito sul conto, evitando nel contempo i rischi del mercato ecc.? Ricordati che questo accadeva all’inizio del 2009, quando il mercato era nel pieno della crisi. Sembrava che non ci fosse un posto sicuro al mondo. E altri strumenti garantiti, come i certificati di deposito, davano rendimenti risibili. Come forse ricorderai, c’era panico nell’aria e la gente cercava affannosamente la sicurezza finanziaria. Ho scoperto in seguito che questo specifico prodotto è diventato subito l’annuity più venduta al mondo, in quel periodo.

Dopo aver fatto il mio investimento, ho pensato: “Come faccio a fare una cosa simile per i miei figli e nipoti? È troppo bello per essere vero!”

Qual è il problema? Ho scoperto che le compagnie assicurative ti offrono questo prodotto solo se hai più di 55 anni. Non possono garantire il 7% per sempre, per cui si danno un limite di 20 anni. Se sei più giovane, la compagnia di assicurazioni ovviamente non ti può garantire il 7% di rendimento per sempre. Questa annuity esige anche un versamento iniziale di una certa entità. Rimasi deluso e frustrato. Se questo prodotto è così potente per una persona della mia età, sarebbe ancora più potente per un ventenne, un trentenne o un quarantenne che ha davanti tanto tempo per far accumulare i suoi depositi. Quel giorno mi sono dato la missione di creare una soluzione adatta ai più giovani. Come potevano altrimenti costruirsi un reddito sicuro a vita, che permettesse loro di ricavarsi un percorso verso la libertà finanziaria senza tutto lo stress e la volatilità del mercato?

IL TUO JACKPOT PERSONALE

Cody Foster e i suoi due soci, David Callanan e Derek Thompson, sembrano usciti da un romanzo di Horatio Alger. Nel 2005 questi tre amici erano seduti intorno al tavolo della cucina di Cody nella sonnacchiosa Topeka, Kansas. Avevano messo insieme i risparmi della loro vita e con 135.000 dollari in banca decisero di lanciare Advisors Excel. Può darsi che tu non abbia mai sentito parlare di Advisors Excel, perché non serve al consumatore finale. Il servizio è rivolto solo ai consulenti finanziari di massimo livello. E “servizio” è un termine che non rende affatto l’idea. Advisors Excel lavora con le migliori compagnie di assicurazioni per dare ai consulenti finanziari accesso alle annuity più innovative e sicure degli Stati Uniti. Possiamo considerarlo il consulente dei consulenti.

Andiamo avanti di soli 9 anni. Advisors Excel è adesso il più grande grossista di annuity del paese, con circa 5 miliardi di dollari di depositi all’anno. In un settore di aziende con decenni di storia alle spalle, Advisors Excel domina. Nella sua breve esistenza, è cresciuto così velocemente che ha dovuto ingrandire la sede cinque volte! La prima location era nello scantinato di uno studio dentistico (e usavano delle cassette come scrivania per il primo dipendente). Oggi sono in uno spazio modernissimo di 7500 metri quadrati. Chissà quando avranno bisogno di ancora più spazio!

Quando si conosce Cody, non si immagina che quest’uomo modesto di Topeka sia il proprietario di una compagnia multimiliardaria. È il sale della terra e non ha dimenticato le sue radici, o la grazia di Dio a cui attribuisce il suo successo. Io l’ho incontrato la prima volta nel mio albergo di San José, California, la mattina dopo che aveva presenziato a una riunione Unleash the Power Within insieme ad altre 6000 persone. Ci ha fatto incontrare mio figlio Josh. L’incontro era programmato per durare un’ora, ma ha finito per durarne tre (non è strano, nel mio mondo!).

Mi sono lanciato…

“Cody, ho un’idea che penso potrà trasformare la vita di milioni di persone aiutandole a raggiungere i loro obiettivi finanziari con molto meno stress e molti meno rischi.”

“Bene, spara,” ha detto lui, spostandosi sull’orlo della sedia in attesa.

“Voglio vedere se possiamo prendere quello che adesso è a disposizione di persone ricche e anziane e dare le stesse opportunità a dei giovani, anche se hanno poco da investire. Una annuity indicizzata fissa in cui i giovani possano mettere soldi ogni mese, avendo la garanzia che per ogni dollaro che mettono avranno un reddito a vita. Un piano pensionistico personale.”

Cody si appoggiò allo schienale. Sembrava leggermente scettico.

Era una cosa molto lontana dal suo campo.

Innestai lo “stile seminario” d’assalto. Sostenni con tutta la passione di cui ero capace i motivi per cui questa soluzione poteva cambiare le cose. Coinvolgere la generazione di fine millennio è il Sacro Graal della finanza, perché è composta da liberi pensatori notoriamente difficili da raggiungere. E gli studi mostrano che non amano moltissimo il mercato azionario. Quando stavano appena muovendo i primi passi, il crollo del 2008 ha cancellato i loro risparmi. Peggio ancora, uno studio della LIMRA, la più grande associazione di assicurazioni sulla vita e servizi di consulenza finanziaria americana, ha scoperto che la Generazione X ha perso il 55% del suo valore netto tra il 2005 e il 2010! Ahi ahi. Adesso vogliono delle garanzie! Vogliono sentirsi protetti. Vogliono un reddito. E vogliono che sia facile.

Cody incominciò ad annuire. Capiva quello che pensavo, ma conosceva anche le difficoltà. Dopotutto, lavora in questo settore da quando ha lasciato l’università e conosce intimamente i limiti e la forza di tutte le maggiori compagnie di assicurazioni al mondo.

“Tony, vedo bene dove vuoi arrivare, ma devi capire il business. Le compagnie di assicurazioni non possono fare una cosa del genere per i giovani perché quello che tiene in piedi le annuity e che tiene in piedi i conti delle assicurazioni è la conoscenza del tasso di mortalità. A 55 anni, sanno qual è la tua aspettativa di vita media e possono prendere decisioni finanziare basate su questo. È più difficile farlo se hai 45 anni, o 35, o addirittura 25.”

Avevo anticipato questa obiezione e avevo un’idea:

“Ma se tu gli dessi innanzitutto la garanzia che non perderanno i loro soldi? Siccome costa di più assicurare il loro reddito futuro, perché non garantirgli una crescita annua più bassa e poi aggiungere gli eventuali rialzi del mercato? Alla fine potrebbe risultare più del 7%, specialmente per i giovani sotto i 30 o sotto i 40, perché hanno molto tempo per far maturare il loro capitale. Molte persone sanno che, nel tempo, la borsa ha prodotto i rendimenti maggiori, ma il problema è il rischio di quei maledetti tracolli! Si potrebbe garantirgli una crescita senza sorprese dei loro depositi e un reddito a vita.

“Si potrebbe renderlo praticabile non chiedendo il versamento di un capitale iniziale, ma solo piccoli versamenti mensili di cifre liberamente scelte. In questo modo l’assicurazione non dovrebbe preoccuparsi di un’attesa di vita troppo lunga e il cliente potrebbe avere un reddito a vita molto più alto, essendo legato alla crescita del mercato.”

A Cody l’idea piaceva, perché sul lungo periodo il mercato è redditizio per gli investitori, soprattutto se partecipi solo agli anni buoni. Ma restava un nodo importante da sciogliere.

“Tony, per come la vedo io, questo prodotto dovrebbe essere efficace e agile. Ma tradizionalmente il costo maggiore quando si stabilisce il prezzo di una annuity sono le commissioni. Le compagnie assicurative pagano le commissioni di tasca propria, non le deducono dal conto del cliente. Perché la cosa funzioni, le compagnie non possono permettersi di pagare forti compensazioni al momento della vendita, il che vuol dire che è difficile convincere gli agenti tradizionali a vendere. È un labirinto senza uscita.”

Avevo anche in questo caso una risposta pronta.

“E se non pagassero nessuna commissione?” chiesi. “Prova a prescindere dalla situazione attuale delle vendite. Cinquant’anni fa le assicurazioni sulla vita venivano vendute porta a porta. Oggi lo puoi fare online senza mai parlare al venditore – e il risultato è che sono molto più convenienti e a buon mercato di prima. Questa nuova annuity dovrebbe seguire la tendenza. I giovani in effetti preferiscono non parlare con nessuno! Eliminiamo l’intermediario!

“Dovrebbe essere semplice come andare online, decidere quanti soldi vuoi investire al mese e trasferirli automaticamente dal tuo conto corrente. Imposti le cose e te ne dimentichi. Il sito dovrebbe proiettare esattamente quale reddito ti garantisce a seconda dell’età – 50, 55, 60 anni – e a seconda di quanto metti da parte. Con pochi click, una persona potrebbe farsi il piano per la vita. Diamine, potrebbero addirittura seguirlo con una app sull’iPhone.”

Cody incominciava a cogliere l’idea. Così gli chiesi: “Cody, quante vite credi che potrebbe trasformare questa cosa? Quante vite potrebbero essere toccate se voi usaste il vostro potere nei confronti delle compagnie di assicurazioni per creare un prodotto accessibile a tutti e capace di garantire un futuro finanziario sicuro?”

Cody sorrise. “Negli anni? Milioni! Decine di milioni! La maggior parte della popolazione!” Le mie parole avevano toccato una corda nell’animo di questo ragazzo di campagna, cresciuto in un ambiente piccolo borghese. Cody è molto generoso e vuole che tutti abbiano una possibilità. Soprattutto una possibilità di diventare finanziariamente liberi.

Cody lasciò l’albergo. Era infiammato. Aveva una missione: vedere se poteva usare la sua influenza per convincere le maggiori assicurazioni del mondo a costruire un “piano di rendimento a vita” per i giovani che richiedesse piccoli depositi.

TORNIAMO A OGGI

Solo pochi anni fa, l’età minima per la maggior parte delle annuity indicizzate fisse era 50 o 55 anni, a seconda della compagnia, e la maggior parte richiedeva un deposito minimo tra i 20.000 e i 50.000 dollari. Trovare un rider di reddito garantito a vita per il mercato dei giovani (al di sotto dei 50 anni) era praticamente impossibile. Ma la situazione è ufficialmente cambiata. Sono lieto di comunicarti che grazie alla mia collaborazione con Advisors Excel siamo riusciti a convincere alcune grandi compagnie a creare nuovi, rivoluzionari prodotti per te, indipendentemente dalla tua età e dal tuo livello di reddito.

Queste nuove FIA offrono vantaggi come:

– Garanzia del capitale: i soldi investiti non verranno mai persi.

– Crescita senza sorprese: partecipi al 100% degli aumenti dell’indice di borsa. Proprio così: il 100% delle crescite senza i cali, nessuna possibilità di rimetterci e nessun cap sulle vincite. La compagnia assicurativa si limita a condividere i tuoi guadagni prendendo un piccolo “spread” (tra l’1,25% e l’1,75%). Se il mercato cresce del 10% e la compagnia si prende l’1,5%, a te resta l’8,5%, che finisce sul tuo conto. Viceversa, se il mercato cala in un dato anno, la compagnia di assicurazioni non trattiene nulla e tu non perdi un centesimo e non paghi nessuna commissione! Paghi lo spread solo se guadagni dei soldi.

Per capire la potenza di questa soluzione, ho inventato una metafora durante una cena con un amico al Wynn Encore di Las Vegas. Guardavo il pavimento del casinò e ho detto all’amico: “Immagina che questo casinò abbia un tavolo da gioco riservato ai VIP. La regola è che tu puoi giocare tutta la notte e non perdere un dollaro. Qualunque cosa succeda, Steve Wynn garantisce che tu te ne andrai con gli stessi soldi con cui sei arrivato – il capitale è garantito.

“Se vinci, tieni tutti i tuoi guadagni, tranne l’1,5% che va alla casa. Quanto scommetteresti? Quanto giocheresti, sapendo di non poter perdere, e che se vinci devi solo pagare una piccola percentuale dei tuoi guadagni?”

L’amico sorrise e disse: “Giocherei tutto quello che posso e finché posso!” Scoppiai a ridere. “Anch’io!” Questo è esattamente ciò che fa una annuity indicizzata fissa, e adesso non è più qualcosa di limitato agli anziani con un sacco di soldi.

– Non ci sono neanche commissioni di gestione annuali o costi di uscita.

– Se vuoi avere un reddito a vita garantito, puoi scegliere anche un rider di reddito. Se lo fai, avrai due conti in concorrenza fra loro: (1) un conto base che si accumula con il crescere del mercato azionario e consolida i rendimenti ogni anno, come abbiamo detto prima; e (2) un conto reddito dove, a seconda della compagnia assicurativa che lo emette, avrai un tasso garantito di rendimento o una combinazione di rendimento garantito e performance del mercato. A tuo vantaggio, il reddito che riceverai sarà basato sul conto più grosso nel momento in cui deciderai di incominciare a riceverlo.

La cosa più importante, al di là di queste, è che Cody è riuscito a far sì che le compagnie di assicurazione eliminassero la necessità di investire una somma iniziale e rendessero questo strumento finanziario disponibile praticamente a tutti. I giorni in cui bisognava avere da 20.000 a 50.000 dollari per entrare nel gioco sono finiti. Adesso puoi incominciare con un versamento minimo di soli 300 dollari. Puoi anche mettere in piedi un programma di versamento mensile dal conto corrente, in modo che il tuo Fondo Libertà cresca ogni mese e diventi una “pensione personale” – un reddito a vita.

Anche se hai una somma molto piccola o nulla in altri investimenti, questo prodotto può essere un fantastico inizio. Perché? Perché ti dà i guadagni del mercato azionario senza le perdite. Immagina di sapere che per ogni dollaro che versi ti stai garantendo un reddito a vita. Più risparmi, più alto sarà il tuo reddito. E hai la garanzia che non perderai ciò che versi!

Poiché vi sono migliaia di annuity con un ampio spettro di tipologie di pagamenti di reddito, Cody e la sua squadra hanno messo in piedi un sito web per aiutarti e renderti autonomo nel trovare e nello scegliere l’annuity giusta per la tua situazione specifica: www.lifetimeincome.com.

Visitando Lifetime Income, pochi semplici passi ti permetteranno di iniziare il tuo piano di risparmio. In pochi secondi, puoi calcolare il tuo futuro reddito potenziale basato su quanto puoi permetterti di versare. A prescindere dalla tua età, il sistema ti rivelerà l’approccio migliore per te e ti mostrerà i prodotti più competitivi a disposizione. Che tua sia giovane e voglia fare versamenti mensili piccoli e flessibili, o che tu sia oltre i 50 anni e, con un capitale a disposizione, stia cercando un’assicurazione di longevità, il sistema ti guiderà alla soluzione con il reddito migliore. Hai la possibilità di fare tutto online, o al telefono con uno specialista, o di essere messo in contatto con un consulente della tua città. Lifetime Income ha una rete di oltre 500 specialisti in annuity in tutti gli Stati Uniti e fornisce analisi gratuite di tutte le annuity esistenti, nel caso che tu voglia sospendere quella che hai e trasferire i tuoi risparmi a un’altra compagnia, senza pagare tasse.

Come ho detto, unito al portafoglio All Seasons, il giusto prodotto per un reddito a vita è uno strumento potente! Lifetime Income è il fornitore esclusivo di annuity per Stronghold. Se una annuity è solo una parte dei tuoi investimenti complessivi (e del tuo Paniere della Sicurezza), puoi accedere a questi stessi prodotti tramite Stronghold, che ti metterà in contatto con uno specialista.

GLI STRUMENTI DELLO 0,001%

Quanta strada abbiamo fatto! Non solo abbiamo acquisito la mentalità di un insider, ma abbiamo anche gli strumenti di un insider! In questa parte abbiamo appreso dall’icona Ray Dalio un potente modello di portafoglio, che si è dimostrato resistente a ogni stagione economica dal 1925. E molte persone devono investire 100 milioni di dollari per conoscere questi segreti! Possiamo essere sicuri che il suo modello di portafoglio sopravviverà e alla lunga frutterà in ogni situazione.

Abbiamo anche appreso come un’assicurazione correttamente strutturata per produrre reddito, una annuity, possa garantirci uno stipendio a vita senza bisogno di lavorare. E non basta: con la giusta annuity indicizzata fissa, i nostri versamenti possono partecipare al 100% dei guadagni degli indici di borsa, evitando le perdite quando i mercati scendono! Un Paniere della Sicurezza con un pizzico di emozione. Ci sono molti modi per raggiungere la libertà finanziaria: l’uno-due basato su un portafoglio All Seasons e la certezza di un reddito a vita garantito è una combinazione potente per dormire sonni tranquilli.

Ma una volta costruita la tua ricchezza, devi anche proteggerla per te e per i tuoi figli. I super-ricchi proteggono la loro ricchezza con una squadra di consulenti estremamente sofisticati. Da che cosa la proteggono? Scopriamo i segreti dei super-ricchi nel capitolo 5.5!

DOMANDE FREQUENTI

Ecco alcune delle domande più comuni che sorgono quando le persone vengono a sapere delle annuity indicizzate fisse.

Che cosa succede se muoio “presto”?

Se muori prima di iniziare a percepire il tuo reddito, l’intero capitale va ai tuoi eredi. Questo è un grande benefit rispetto a una annuity tradizionale. Quando decidi di iniziare a percepire un reddito (facendo una semplice telefonata), non per questo cedi tutto il tuo capitale alla compagnia di assicurazioni. I tuoi eredi continueranno a ricevere il capitale meno i redditi che hai percepito fino a quel momento.

Posso prelevare dei soldi in caso di emergenza?

Molte FIA ti permettono di ritirare tra il 10 e il 15% del capitale senza penalità. Se hai bisogno di tutti i tuoi soldi, puoi cedere la tua annuity e riprendere il capitale con gli interessi. Questo però può comportare un costo di uscita che dipende dal tempo che hai conservato la annuity. Il costo di uscita è di fatto una penalità, perché ritiri i soldi anticipatamente. Di solito si parte con il 10% e si scende di un 1% all’anno fino a raggiungere lo 0. Quindi se hai tenuto la annuity per cinque anni pagherai il 5%. In generale, i soldi investiti in questo strumento devono essere considerati soldi investiti a lungo termine.*

Quali sono le commissioni in una FIA?

Non ci sono commissioni di gestione, di solito, che vengano prelevate dal tuo conto. Tuttavia, se scegli il rider di reddito garantito a vita, la commissione annuale si colloca fra lo 0,75% e l’1,25% all’anno, a seconda delle compagnie, almeno qui negli USA.

Qual è il cap sulla crescita del mio conto e come viene determinato?

Il cap, il soffitto rispetto alla crescita del mercato, di solito è legato al tasso di interesse. Se il tasso di interesse è alto, il cap è alto (e viceversa). Alcuni nuovi prodotti offrono il 100% della crescita senza cap, ma prendono un piccolo spread, cioè una parte dei tuoi profitti. Se il mercato sale del 10%, a te potrebbe venire l’8,75% (il che significa che l’assicurazione si tiene l’1,25% di spread). Ma se il mercato scende, l’assicurazione non prende nulla e tu non perdi un centesimo. A me piacciono questi prodotti senza cap perché danno il massimo rendimento annuo.

A quali mercati sarà collegato il mio conto?

L’indice più usato è lo S&P 500. Ma nuovi indici sono aggiunti piuttosto spesso. Per esempio il Barclays Dynamic Balanced Index (un mix di azioni e obbligazioni) o il Morgan Stanley Dynamic Allocation Index (un mix di 12 differenti settori). Alcuni indici sono legati alle merci.

Quali fattori determineranno il mio reddito?

La cifra che investi nell’annuity, il periodo di tempo prima che tu decida di accedere al tuo flusso di reddito e la tua età al momento in cui incominci a percepire il reddito sono i fattori fondamentali da cui dipende il reddito che riceverai. Il fattore principale, tuttavia, è il prodotto che scegli. Ogni annuity è diversa e garantisce per contratto un reddito diverso, per cui è importante capirlo prima di partire.

Qual è il regime fiscale di una FIA?

Negli USA, la crescita all’interno di una FIA è soggetta a un’imposizione fiscale differita.** Quando si provvederà ad attivare il flusso di reddito, si pagheranno aliquote fiscali ordinarie sugli introiti da reddito vitalizio previste negli USA. Visto che il governo ti concede un rinvio del momento d’imposizione, sarà penalizzante se riscatterai somme prima di raggiungere l’età di 59 anni.***

Ecco che cosa puoi evitare con una annuity indicizzata fissa: i vantaggi di una crescita senza perdite diventano incredibilmente potenti se ripensiamo alla storia dei crolli di Wall Street. La cosa stupefacente è quanto tempo ci mette il mercato a riprendersi – gli investitori a tornare in pari. Per divertirti, da’ un’occhiata alla storia di alcuni crolli della borsa – e ricorda che, con questo tipo di investimento, li puoi evitare tutti.

1901-1903

  • Il Dow perde il 46%.
  • Recupero: luglio 1905.
  • Tempo totale di recupero: 2 anni.

1906-1907

  • Il Dow perde il 49%
  • Recupero: settembre 1916.
  • Tempo totale di recupero: 9 anni.

1916-1917

  • Il Dow perde il 40%.
  • Recupero: novembre 1919.
  • Tempo totale di recupero: 2 anni.

1919-1921

  • Il Dow perde il 47%.
  • Recupero: novembre 1924.
  • Tempo totale di recupero: 3 anni.

1929-1932

  • Il Dow perde l’89%.
  • Recupero: novembre 1954.
  • Tempo totale di recupero: 22 anni.

1939-1942

  • Il Dow perde il 40%.
  • Recupero: gennaio 1945.
  • Tempo totale di recupero: 3 anni.

1973-1974

  • Il Dow perde il 45%.
  • Recupero: dicembre 1982.
  • Tempo totale di recupero: 8 anni.

2000-2002

  • Il Dow perde il 36%.
  • Recupero: settembre 2006.
  • Tempo totale di recupero: 4 anni.

2008-2009

  • Il Dow perde il 52%.
  • Recupero: aprile 2011.
  • Tempo totale di recupero: 2 anni.

* Questi sono solo esempi e linee di massima. Ogni compagnia ha le sue politiche, con offerte a volte diverse da stato a stato, da area geografica ad area geografica, per cui si consiglia di verificare bene il contratto, con l’ausilio di un consulente di fiducia. (N.d.T.)

** Ogni paese ha il suo regime fiscale, ma i punti di contatto sono molti, dato che il modello di FIA ai giorni nostri è stato sviluppato negli USA e da lì è giunto in altri paesi. (N.d.T.)

*** Questo in linea generale per quanto riguarda gli USA e i residenti nel paese. Per gli altri paesi, le norme di riferimento saranno ovviamente quelle nazionali cui il contratto fa riferimento. Di solito, comunque, c’è un regime fiscale molto vantaggioso non solo per gli aspetti di eventuale imposizione differita (eventuale perché in certi paesi può essere annualizzata), ma anche per aliquote e deducibilità degli importi versati a titolo di premio. Spesso, quindi, all’interno del regime fiscale si distingue tra regime fiscale dei contributi (di solito deducibili fino a un certo ammontare dal reddito imponibile), regime fiscale in fase di accumulo (come abbiamo visto, negli USA è differito, mentre in altri paesi il valore del capitale al netto dei premi può essere annualizzato) e regime fiscale delle prestazioni (di solito o in parte con aliquote agevolate e ridotte, e distinguendo ulteriormente tra prestazione di tipo pensionistico integrativo e risultato finanziario dell’investimento se la annuity è strutturata come piano individuale pensionistico di tipo assicurativo). Come spesso abbiamo detto, occorre avvalersi dei migliori consulenti regolarmente iscritti all’albo, come previsto dalla norma nazionale competente per gli investimenti, così da avvantaggiarsi in pieno e in maniera sempre conforme al quadro legale di riferimento. (N.d.T.)

9 Ovviamente, se incomincio prima, a 65 o a 70, il reddito sarà meno che a 85 anni. (N.d.A.)

10 Ricordati che ci sono assicurazioni statali e assicurazioni societarie negli USA. In altre nazioni, ad esempio nell’Unione Europea, sono in vigore specifiche discipline e pratiche, come detto prima, di garanzie “indirette”, di riassicurazione e di requisiti di solvibilità e dotazione patrimoniale a carico dell’emittente, oltre che di vigilanza sugli emittenti stessi da parte di organi-agenzie statali competenti, che rendono diversa e peculiare anche la situazione interna ai vari stati membri dell’UE. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 5.5

I SEGRETI DEI SUPER-RICCHI (CHE PUOI USARE ANCHE TU!)

È considerato un segreto da insider, riservato ai ricchi: un modo legale di investire… senza pagare tasse sui guadagni.

“New York Times”, 9 febbraio 2011

UN NUOVO RECORD DEL MONDO

All’inizio del 2014 il Guinness dei primati annunciò che era stato stabilito un nuovo record del mondo. No, non era l’uomo più alto del mondo, né le unghie più lunghe. Era un record che rimase largamente ignorato: “Miliardario misterioso acquista un’assicurazione sulla vita da 201 milioni di dollari e stabilisce nuovo record.”

Perché mai un miliardario dovrebbe acquistare una polizza vita? I suoi figli non staranno benissimo comunque, anche se lui muore prematuramente? Oppure l’articolo sbagliava qualcosa? Che tu ci creda o no, i super-ricchi acquistano davvero polizze vita stratosferiche, ma non sono i miliardari ad acquistarne la maggior parte. I principali acquirenti sono le banche e le grandi aziende, da Wal-Mart a Wells Fargo. Per esempio, il bilancio di Wells Fargo mostra 18,7 miliardi di dollari del suo capitale Tier 1 depositati in assicurazioni sulla vita (al 27 maggio 2014). A proposito, il capitale Tier 1 è il cuore della potenza finanziaria di una banca. Al contrario di quanto dicono i giornali, le aziende e i super-ricchi non cercano di trarre beneficio dalla morte di nessuno. Quello che vogliono è un posto dove posteggiare i loro soldi per farli fruttare al riparo dalle tasse. Troppo bello per essere vero? In effetti, tu paghi le tasse su quello che guadagni (reddito), ma una volta che depositi i tuoi risparmi in un certo tipo di assicurazioni sulla vita, il fisco dice che non devi pagare tasse mentre i tuoi soldi fruttano; e se il prodotto è strutturato bene (vedi più avanti) non devi pagarne neanche quando li ritiri. Insomma, è un’assicurazione sulla vita, ma in realtà è pensata per farti avere un beneficio mentre sei ancora in vita!

Se va bene per i miliardari e per le aziende più grandi del mondo, probabilmente va bene anche per noi! Andiamo più a fondo e cerchiamo di capire come usare questo potente strumento per accelerare il nostro cammino verso la libertà finanziaria.

IL SEGRETO DEI RICCHI

La strategia esposta nelle prossime pagine, nota come private placement life insurance (PPLI), è stata chiamata “il segreto dei ricchi” dal “New York Times” – e non senza ragione. Sono stato introdotto a questo strumento da due delle persone più ricche che io conosca. Ma non è necessario essere super-ricchi per approfittarne. Molti dottori, avvocati e piccoli imprenditori troveranno molto utili le prossime pagine, ma coloro che hanno solo poche migliaia di dollari da investire impareranno a creare una versione dello stesso strumento che garantisce gli stessi benefici. Ecco gli incredibili vantaggi disponibili potenzialmente a tutti:

– possibilità di depositare somme illimitate (indipendentemente dal reddito),

– nessuna tassa sulla crescita dei tuoi investimenti,

– nessuna tassa sui prelievi (se gestiti correttamente), e

– nessuna tassa sui soldi che restano agli eredi.

Non limitiamoci a dire che questa è una buona strategia. Qui si tratta di liberare legalmente e totalmente una parte del tuo capitale o tutto dagli obblighi fiscali! Tu non pagherai più tasse sulla crescita dei tuoi investimenti, né sui soldi che prelevi da questa struttura. Ecco perché dai media qualche volta è chiamata “il segreto dei ricchi”. Prendi in considerazione questa citazione dal “Wall Street Journal”:

La principale attrattiva: siccome i soldi sono conservati all’interno di una insurance wrapper, un’“assicurazione involucro”, i guadagni della polizza sono protetti dalle tasse sul reddito – come il premio in caso di morte. Inoltre, i titolari della polizza possono accedere ai loro soldi in vita ritirando o prendendo in prestito dei fondi dalla polizza senza pagare tasse, a seconda di come è strutturata… Uno dei grandi motivi per cui è cresciuta: negli ultimi anni, l’Internal Revenue Service, l’Agenzia delle entrate americana, ha emesso una serie di disposizioni e regolamenti che hanno stabilito con maggiore chiarezza ciò che è consentito e ciò che non lo è in ambito di private-placement life insurance e annuity. Cosa che, a sua volta, ha rimosso l’incertezza tra assicurazione e investitori.

Eliminando dall’equazione le tasse, il tempo necessario per raggiungere una massa critica e l’indipendenza finanziaria sarà molto ridotto. Non devi più preoccuparti di quanti dei tuoi soldi saranno davvero tuoi dopo che il fisco si sarà preso la sua parte. In effetti, uno dei problemi nel sapere quanti soldi ti serviranno davvero in futuro è l’incertezza su quale sarà la percentuale di tasse che dovrai pagare. Ricorda che le tasse possono facilmente aumentare, e in questo caso la cifra che potrai spendere si ridurrà. Se fai i tuoi piani pensando a una tassazione del 50%, ma in futuro le tasse sui rendimenti da capitale salissero al 70%, o se attualmente paghi il 30% e in futuro le tasse salissero al 50% per la tua classe di reddito, la cifra che pensavi ti avrebbe garantito la libertà finanziaria non basterebbe più.

Facciamo un esempio per capire com’è possibile usare questo strumento per raggiungere la sicurezza finanziaria o l’indipendenza in metà tempo. O raddoppiare la somma a tua disposizione mantenendo lo stesso orizzonte d’investimento.

Se sei un libero professionista, un dottore, un dentista, un avvocato o un piccolo imprenditore, potresti avere la fortuna di guadagnare fino a 250.000 dollari lordi all’anno. Essendo in una fascia di reddito alta, questo vuol dire che, dopo aver pagato le tasse (consideriamo un 50% tra imposte federali e locali), ti restano circa 125.000 dollari netti. Questa è la cifra che ti serve oggi per mantenere il tuo tenore di vita. È il reddito che puoi spendere. La pianificazione finanziaria tradizionale dice che devi accumulare 20 volte il tuo reddito attuale, cioè 5 milioni di dollari di massa critica, per generare un reddito di 250.000 dollari lordi (assumiamo un tasso di prelievo del 5%). Ma se non devi pagare tasse, e il reddito che ti serve oggi è di 125.000 dollari netti, in realtà hai bisogno di accumulare solo 20 volte 125.000 dollari, cioè una massa critica di 2,5 milioni di dollari. Questo vuol dire che puoi raggiungere il tuo obiettivo in metà tempo, oppure ottenere un reddito spendibile doppio, se raggiungi l’obiettivo della massa critica iniziale nello stesso lasso di tempo.

Ora, se guadagni 50.000 dollari all’anno, potresti dire: “Che cosa me ne frega? Queste sono cose per i ricchi, non per me.” Seguimi mentre ti spiego come funziona per i ricchi e poi ti mostrerò come farlo funzionare per chiunque voglia raggiungere i propri obiettivi risparmiando il 30 o il 50% di tempo – e in modo perfettamente legale.

L’ASSICURAZIONE SULLA VITA NON è CARA?

La prima volta che la mia avvocata mi ha parlato delle assicurazioni sulla vita, ho provato un’immediata avversione per questa espressione: assicurazione sulla vita. Come molte persone, mi avevano venduto delle polizze “standard” molto care in passato e non avevo intenzione di farmi fregare di nuovo.

Ma l’avvocata mi ha spiegato: “Tony, questa non è un’assicurazione sulla vita tradizionale. Non si compera da un venditore con la brillantina sui capelli e il Rolex d’oro al polso. Questa è una polizza con un prezzo stabilito ufficialmente, senza commissioni, senza costi di uscita o altre trappole. Pensala come un ‘pacchetto assicurativo’ che acquisti per metterci dentro i tuoi investimenti. E grazie alle condizioni fiscali particolari, che esistono da molti decenni, tutti i tuoi risparmi saranno legalmente al riparo dal fisco. Possono essere investiti in molti fondi diversi e se facciamo le cose bene tu non pagherai tasse sui rendimenti e neanche sul capitale.”

ESENTASSE COMPOSITO

Considerati nel tempo, i vantaggi dell’investimento in una private placement life insurance (PPLI) sono sorprendenti. Mettiamo a confronto un investimento identico a seconda che sia strutturato nell’“involucro” di una PPLI rispetto a un approccio a un prodotto standard, che paga le tasse ogni anno.

Prendiamo un uomo sano di 45 anni e immaginiamo che faccia quattro versamenti annuali di 250.000 dollari (per un totale di 1 milione). Se ottiene un rendimento del 10% e deve pagare le tasse ogni anno, dopo 40 anni si troverà a disposizione 7 milioni. Non male, eh? Ma se impacchetta lo stesso investimento in una PPLI e paga un relativamente piccolo costo per l’assicurazione stessa, il risultato finale (in contanti) supera di poco i 35 milioni di dollari! Stessa strategia di investimento, ma il risultato è più del quadruplo (o del 400%) – e questo semplicemente usando la legislazione fiscale a proprio vantaggio. (Nota che ci sono regole molto rigide sulla gestione degli investimenti, che devono essere fatti da un professionista terzo, non dal proprietario della polizza.)

Questo stesso vantaggio si applica anche ai piccoli investimenti. È l’interesse composto senza le tasse! Ma allora ho voluto sapere: “Che cosa succederà quando vorrò accedere ai miei soldi?”

RITIRARE I PROPRI SOLDI

Il potere delle PPLI è che non devi preoccuparti se le tasse aumenteranno in futuro. Nel corso della tua vita di investitore, non pagherai più tasse sui rendimenti di queste polizze. Ma se avessi bisogno del capitale? Ebbene, come tutti gli strumenti a cui il governo garantisce vantaggi fiscali, devi pagare delle tasse se ritiri il capitale. Ma – ed è un “ma” importantissimo – hai anche la possibilità di prendere a prestito dei soldi dalla tua polizza. In altre parole, puoi chiamare la compagnia assicuratrice e accedere ai tuoi soldi, ma legalmente si tratta di un prestito – e i prestiti non sono tassabili. Puoi ripagare il prestito in un futuro da te stesso stabilito o lasciare che la polizza vada avanti e rimborsi il prestito quando muori. È un prestito legittimo, e viene rimborsato. Un altro enorme vantaggio? I premi delle assicurazioni sulla vita saranno esentasse anche quando i tuoi eredi li riceveranno.

SEI QUALIFICATO?

Per poter accedere alla PPLI devi essere un cosiddetto investitore accreditato.11 Il deposito minimo annuale di solito è di 250.000 dollari per un minimo di 4 anni. Tuttavia esiste una versione del PPLI ora disponibile agli investitori non accreditati, che hanno solo poche migliaia di dollari da investire. Fondato nel 1918 dal visionario Andrew Carnegie per aiutare gli insegnanti, il TIAA-CREF “funziona senza profitti per l’azienda o i suoi azionisti”. Oggi offre servizi finanziari al pubblico generico, ma l’originale struttura non profit del TIAA-CREF permette di offrire un’assicurazione sulla vita senza spese di vendita o di interruzione. Le opzioni di investimento legate alla polizza comprendono fondi indicizzati a basso costo (come il Dimensional Fund Advisors), cosa coerente con ciò che abbiamo imparato da molti esperti in questo libro. E i benefici fiscali non sono diversi da quelli che abbiamo scoperto a proposito della PPLI. Ricorda: essendo un prodotto no-load, senza commissioni, non ci saranno agenti assicurativi che bussano alla tua porta per venderti questo prodotto, per cui devi visitare il sito www.tiaa-cref.org/public e acquistarlo da solo o chiedere a un consulente fiduciario di aiutarti a stipulare una polizza.

In quanto fiduciario, il tuo rappresentante non può prendere una commissione. Se è bravo in questo settore e capisce davvero come organizzare questa strategia fiscalmente vantaggiosa ti renderà un grande servizio. A seconda della fascia fiscale in cui ti collochi attualmente, potresti raggiungere i tuoi obiettivi dal 30 al 50% più rapidamente senza rischi aggiuntivi. Naturalmente, se sei cliente di Stronghold, abbiamo un team che può affrontare questi dettagli per te.

IL “MANUALE DEL MILIARDARIO”

Che viaggio abbiamo fatto! Abbiamo affrontato la giungla con Ray Dalio e imparato in che modo un portafoglio progettato per tutte le stagioni ha garantito tranquillità per quasi 75 anni. Abbiamo imparato a crearci un reddito garantito a vita e ad avere una crescita senza sorprese. E finalmente abbiamo imparato in che modo un’assicurazione sulla vita può garantirci vantaggi fiscali senza limiti di reddito o di versamento. Adesso è ora di sedersi e di approfittare della possibilità – del regalo – di imparare direttamente da alcune delle menti più brillanti dell’universo finanziario; di sentire come sono arrivati a essere quello che sono e che cosa direbbero ai loro figli su come diventare investitori di successo. Giriamo la pagina e incontriamo i maestri.

IL LIVING TRUST (O TRUST REVOCABILE)

Un’altra breve ma importante nota su come proteggere la tua famiglia. I ricchi stanno ben attenti a pianificare la protezione delle loro famiglie. Una delle cose più semplici che puoi fare, negli usa, per proteggere la tua famiglia è istituire un trust revocabile. Il vantaggio chiave di usare un trust per i tuoi beni più importanti (la casa, il conto corrente ecc.) è che se muori senza lasciare un testamento questi beni non finiscono in tribunale in attesa di essere assegnati agli eredi. Ma, al contrario di un testamento, un fondo fiduciario ti protegge anche mentre sei in vita. Se ti ammali o diventi disabile, puoi introdurre una clausola che consente a un’altra persona di prendere il tuo posto e gestire i conti e le altre faccende. E non è vero, come dicono gli esperti, che un trust ha costi altissimi.

Inserisco questo consiglio perché, anche se questo libro non si propone come strumento per pianificare l’eredità, una responsabilità importante che tutti abbiamo è assicurarci che la ricchezza che costruiamo, grande o piccola che sia, vada a beneficio dei nostri cari e non resti impantanata in procedimenti legali che la sottraggono agli eredi. Man mano che incominci ad avere successo, vai in cerca di assistenza qualificata per programmare l’eredità, ma nel frattempo non dimenticare di istituire un trust. È utile per tutti.*

* Chi non risiede negli USA, e soprattutto chi risiede in un paese di tradizione giuridica non anglosassone e di common law (ad esempio i paesi dell’Europa continentale, che seguono il sistema di civil law, che affonda le sue radici nel plurisecolare diritto romano classico passando per la codificazione napoleonica), ha il solo doveroso compito di verificare tutti quelli che sono gli aspetti normativi e di piena applicabilità di questo istituto che negli USA è ben conosciuto e ben usato da chi se ne intende. (N.d.T.)

11 Ciò significa che devi avere un patrimonio netto di almeno 1 milione di dollari (escluso il valore della prima casa) o un reddito di almeno 200.000 dollari all’anno negli ultimi due anni (o 300.000 con il coniuge). (N.d.A.)

 

PARTE 6

INVESTI COME LO 0,001%: IL MANUALE DEL MILIARDARIO

 

CAPITOLO 6.0

INCONTRIAMO I MAESTRI

Ci sono non più di cinque colori primari, ma combinandosi producono più sfumature di quelle che riusciamo a vedere.

Sun Tzu, L’arte della guerra

Quattro anni fa ho intrapreso un incredibile viaggio per scoprire come gli investitori individuali come te potevano assumere il controllo dei propri soldi all’interno di un sistema che sembra creato contro di te. Mi sono ripromesso di portarti le migliori informazioni possibili dei maggiori e più affidabili esperti del mondo. Che viaggio è stato! Da allora, ho intervistato più di 50 miliardari venuti dal nulla, vincitori di premi Nobel, titani dell’investimento, autori di bestseller, professori e leggende della finanza, e ho fatto loro le stesse domande che avresti fatto tu se fossi stato lì con me. Ecco un esempio.

“Qual è il tuo vantaggio competitivo nell’investimento? Che cosa ti rende speciale? Quali intuizioni ti hanno permesso di dominare i mercati decennio dopo decennio?”

“Si può ancora vincere a questo gioco? Come possono gli investitori individuali fiorire nella volatilità dell’economia odierna?”

“Quali sono le sfide più grandi in giro per il mondo e quali sono le migliori opportunità per gli investitori oggi?”

Ma la domanda forse più importante di tutte è: “Se non potessi lasciare i tuoi soldi ai tuoi figli, ma solo un portafoglio e una serie di principi finanziari per farlo fruttare, quali sarebbero?”

Le loro risposte mi hanno emozionato, scioccato, a volte mi hanno fatto ridere. Altre volte mi hanno commosso fino alle lacrime. Era una cosa al di là di ogni immaginabile insegnamento all’università. Era un PhD estremo in investimento, direttamente dalle trincee. Dove i miei “professori” muovevano mercati e cambiavano l’economia mondiale mentre mi davano lezioni individuali.

Il mio compito è stato sintetizzare il meglio delle loro parole in una mappa finanziaria integrata di 7 semplici passi. Una che tu potessi usare concretamente per passare da dove sei ora a dove vuoi veramente essere.

Vorrei poterteli presentare tutti, ma le loro parole sono state catturate in queste pagine, che siano citate o meno. Il tempo che ho passato con ciascuno di loro va dai più di vent’anni con Paul Tudor Jones, che è mio amico e cliente, ai 20 minuti informali con Warren Buffett, che ho fermato per due chiacchiere mentre stavamo registrando una puntata di Today.

La maggior parte delle interviste doveva durare un’ora o meno, ma si è prolungata fino a tre o quattro ore. Perché? Perché tutti questi giganti della finanza erano interessati ad approfondire, quando si accorgevano che non ero lì per fare domande superficiali. La mia missione, aiutare te, investitore individuale, li ha coinvolti. Sono stati tutti incredibilmente generosi con il loro tempo prezioso.

La varietà delle conversazioni è stata straordinaria. Ho avuto il privilegio di mettere insieme alcune delle menti finanziarie più brillanti del mondo. Uno degli incontri più interessanti è avvenuto in occasione di una mia conferenza sulla finanza a Sun Valley, Idaho. Ho intervistato Larry Summers, ex segretario del tesoro USA, direttore del National Economic Council e consigliere del presidente Obama nel pieno della crisi economica mondiale. Abbiamo parlato di quello che si stava facendo e di quello che bisognerebbe fare per rimettere in sesto l’economia americana. L’editore ed ex candidato repubblicano Steve Forbes ascoltava Summers e ha alzato la mano per fare una domanda. Puoi immaginare le rispettose “scintille” che sono volate.

Un altro momento: quando ho saputo che Carl Icahn era da anni un ammiratore di Jack Bogle, ma i due non si erano mai incontrati. Ho avuto il privilegio di presentare questi due giganti. Fra loro, hanno più di un secolo di esperienza negli investimenti. Jack mi ha invitato al loro incontro, ma ero all’estero. Cos’avrei pagato per essere una mosca e assistere al loro incontro!

La cosa strana è che, dopo tanto tempo passato con ciascuno di questi esperti, ti presento solo 5-10 pagine per ciascuna intervista, contro le 75 che durano in media le trascrizioni. Per tenere questa sezione al di sotto delle 9000 pagine, includo la sintesi di sole 11 interviste. Anzi, 11 più una. Anche se è morto, non potevo lasciare fuori l’intervista con sir John Templeton, uno dei più grandi investitori di tutti i tempi e un’anima straordinaria.

Come tutti gli esperti, i maestri del soldi che sentirai parlare qui la pensano diversamente su ciò che ci attende nel prossimo futuro e hanno opinioni diverse sugli strumenti finanziari che prediligono. Alcuni lavorano a breve termine, altri preferiscono il lungo periodo. Alcuni credono che ci si debba affidare agli indici, altri giurano che si guadagna di più con l’arbitraggio. Anche se a volte sono in disaccordo sulle tattiche, possiamo apprezzare il fatto che spesso questi maestri prendano strade diverse per raggiungere lo stesso obiettivo.

E una cosa è sicura: tutti sono dei grandi leader. Prendi l’eccezionale Mary Callahan Erdoes, che guida 22.000 professionisti della finanza, tra cui alcuni dei migliori gestori di portafogli del mondo, e presiede all’incredibile cifra di 2500 miliardi di dollari gestita dalla J. P. Morgan Asset Management. O Chuck Schwab, che ha trasformato un settore intero grazie alla sua ossessione per il servizio e la difesa dell’investitore individuale – creando una compagnia con 8,2 milioni di dollari di brockeraggio e 2380 miliardi di dollari di fondi, serviti da 300 uffici in tutto il mondo.

Le prossime pagine ti mostreranno che ci sono molti modi per vincere – molti modi per arrivare al successo finanziario e diventare ricchi nel mondo di oggi. Anche se ciascuno di questi leggendari finanzieri ha il suo approccio particolare, trovo che essi condividano almeno quattro ossessioni:

  1. Non perdere. Tutti questi maestri, il cui obiettivo è garantire straordinari rendimenti, sono ancora più ossessionati dall’idea di non perdere soldi. Anche i manager dei più grandi hedge fund, che diresti abituati a correre grandi rischi, sono in verità concentratissimi nel difendersi dalle perdite. Da Ray Dalio a Kyle Bass a Paul Tudor Jones – se non perdi, hai ancora un giorno per lottare. Come ha detto Paul: “Mi piace molto fare soldi. Voglio essere sicuro di non perderne… La cosa più importante per me è che la difesa è dieci volte più importante dell’attacco… Devi sempre stare attento alle perdite.” E queste parole vengono da un uomo che ha fatto soldi per i suoi clienti 28 anni di seguito. È una cosa semplice, ma non mi stancherò di sottolinearla. Perché? Perché se perdi il 50%, devi guadagnare il 100% per tornare in pari – e questo richiede qualcosa che non tornerà mai più: tempo.
  2. Rischia poco per guadagnare molto. Molti investitori cercano un modo per avere un “buon” rendimento, ma tutti questi personaggi famosi, senza eccezione, cercano una cosa del tutto diversa: l’home run! Vivono per scoprire investimenti in cui possano rischiare poco e guadagnare molto. La chiamano asimmetria rischi/benefici.
    Noterai che sir John Templeton ha ottenuto grandi guadagni con pochi rischi non acquistando azioni, ma aspettando – come diceva il barone inglese Rothschild nel XVIII secolo – che ci fosse “sangue per le strade” e tutti fossero disperatamente bisognosi di vendere. È allora che si fanno i migliori affari. Paul Tudor Jones, d’altra parte, segue gli andamenti del mercato. Ma, come dice nella sua intervista, non fa un investimento finché non può ottenere un rendimento potenziale di almeno 5 dollari per ogni dollaro che rischia. E questo, dice, è la sintesi di una lezione da 100.000 dollari! Nell’intervista a Kyle Bass, imparerai come rischiare il 3% per ottenere un rendimento del 100%. E come lui è riuscito a ottenerne uno di oltre il 600%!
  3. Anticipare e diversificare. I migliori fra i migliori anticipano. Trovano le opportunità di asimmetria rischi/benefici. Studiano finché non sono profondamente sicuri di essere nel giusto – cosa che non sono mai! E per proteggersi, anticipano l’errore diversificando. Perché alla fin fine, tutti i grandi investitori devono prendere decisioni sulla base di informazioni limitate. Quando ho intervistato l’ex socio di Kyle Bass Mark Hart, mi ha detto: “Molte persone brillanti sono pessimi investitori, perché non hanno la capacità di prendere decisioni in base a informazioni limitate. Ora che prendi tutte le informazioni, le sanno anche gli altri e tu hai perso il tuo vantaggio.” T. Boone Pickens la mette così: “Molte persone dicono: ‘Pronti? Pronti! Pronti!’ e non partono mai.”
  4. Non hai mai finito. Al contrario di quanto si aspettano in molti, queste persone di successo non smettono mai! Non smettono mai di imparare, non smettono mai di guadagnare, non smettono mai di crescere, non smettono mai di donare. Non importa quanto hanno fatto o quanto continuano a fare, non perdono mai l’appetito – la forza che scatena la genialità umana. Molti penseranno: “Se avessi tutti quei soldi, mi fermerei. Perché continuano a lavorare?” Perché tutti loro, da qualche parte nel profondo della loro anima, pensano che “da chi molto ha avuto, molto ci si aspetta”. Il loro lavoro è la loro passione.
    Come questi maestri investono in modi diversi, così restituiscono in modi diversi. Condividono il loro tempo, i loro soldi, creano fondazioni, investono negli altri. Ciascuno di loro ha capito che il vero senso della vita sta nel donare. Come ha detto Winston Churchill: “Viviamo grazie a quello che prendiamo. Diamo senso alla vita grazie a quello che diamo.” Ciò che li accomuna è la convinzione profonda che la vita sia più di quello che hai. È quello che hai da dare.

In che modo il Manuale del Miliardario ti sarà utile come investitore? Esso ti permette di sedere accanto a me mentre chiedo a 12 delle più grandi menti finanziarie in che modo tu puoi scoprire il tuo percorso verso la libertà finanziaria. Vedrai come sono diventati dei leader nel campo finanziario e come anche tu debba essere attento e pronto a tutto ciò che ti capita. Imparerai strategie di investimento che ti prepareranno per tutte le stagioni, per i momenti di inflazione e di deflazione, di guerra e di pace e, come ha detto Jack Bogle, “di dolore e di gioia”.

 

CAPITOLO 6.1

CARL ICAHN: PADRONE DELL’UNIVERSO

L’uomo più temuto di Wall Street

Domanda: Quand’è che un singolo tweet vale 17 miliardi di dollari?

Risposta: Quando Carl Icahn dice che la Apple è sottovalutata e annuncia l’acquisto delle sue azioni.

Nel giro di un’ora dal tweet di Icahn, nell’estate del 2013, le azioni della Apple avevano guadagnato 19 punti. Il mercato aveva colto il messaggio: quando il miliardario si interessa a un’azienda, è il momento di comprarla. Quattro mesi dopo, la rivista “Time” ha messo la sua faccia in copertina con il titolo Master of the Universe. E ha scritto che è “l’investitore più importante in America”. Proprio così. Negli ultimi quarant’anni, le imprese di Icahn hanno guadagnato il 50% più di quelle di un’altra icona dell’investimento, Warren Buffet. Una recente analisi di Kiplinger’s Personal Finance mostra che molte persone ritengono Buffet l’uomo che ha garantito i maggiori rendimenti nel tempo, ma se avessi investito con Icahn nel 1968, nel 2013 avresti avuto l’interesse composto del 31% laddove la Berkshire Hathaway – la compagnia di Buffet – dava “solo” il 20%.

Le capacità affaristiche di Icahn l’hanno reso uno degli uomini più ricchi del mondo – secondo l’ultima classifica di “Forbes” era 27°, con un valore netto di oltre 23 miliardi di dollari – e ha guadagnato altri miliardi per gli azionisti che investono nella sua holding, la Icahn Enterprises LP (NASDAQ: IEP), o possiedono azioni delle società che attirano la sua attenzione. Il segreto del suo successo? Anche i suoi critici ti diranno che Carl Icahn non si limita a cercare le occasioni – le crea.

Molti outsider, tuttavia, continuano a considerarlo una caricatura di Wall Street, un avvoltoio spietato che saccheggia le società per guadagnarci su. Se cerchi “corporate raider” (“predatore aziendale”) su Google, il nome di Icahn compare automaticamente nella barra di ricerca.

Ma Carl Icahn sfida questo vecchio stereotipo. Egli si considera un “azionista attivista”. Che cosa vuol dire? “Noi entriamo e facciamo luce su società ad azionariato diffuso che non danno ai loro azionisti quello a cui avrebbero diritto,” mi ha spiegato. La sua ossessione, dice, è fermare le ingiustizie nei confronti degli azionisti migliorando la governance e la trasparenza aziendali – cosa che rende più forti le aziende americane e quindi l’economia americana.

Il “New York Times” l’ha descritto così: “Sconvolgendo i consigli d’amministrazione, mettendo in piedi tentativi di conquista e sostenendo ad alta voce i cambiamenti all’interno delle aziende, ha costruito una fortuna multimiliardaria, ispirando timore nei dirigenti e ammirazione negli altri investitori.”

Icahn compra azioni di società grosse e mal gestite, poi avverte che è ora di cambiare passo – o affrontare una battaglia per il controllo del consiglio d’amministrazione.

Si considera impegnato in una battaglia contro coloro che usano le casse delle società ad azionariato diffuso per arricchirsi a spese degli azionisti. “Tony, la gente non ha idea dei modi in cui la fregano,” ha detto, aggiungendo che l’investitore medio non sa degli abusi che si svolgono dietro alle porte chiuse dei consigli. Ma parte del problema è che gli azionisti non credono di avere il potere per cambiare le cose perché non ragionano come proprietari. Icahn, però, conosce il potere della leva – e non ha timore di usarlo.

24 MILIARDI DI INCENTIVI AI MANAGER DELLA COCA-COLA?

Un esempio delle iniziative dei consigli di amministrazione che offendono Icahn si può trovare nelle sue recenti critiche alla Coca-Cola. La Coke stava pensando di diluire il valore delle sue azioni emettendo nuove azioni scontate per 24 miliardi. La ragione? Finanziare gli enormi compensi del top management. Questo avrebbe indebolito gli investimenti pensionistici degli azionisti normali, come insegnanti e vigili del fuoco, perché molte persone hanno azioni della Coke nei loro portafogli.

Icahn scrisse un editoriale su “Barron’s” criticando l’azienda per questo progetto e chiedendo a Warren Buffett – il maggiore azionista della Coca-Cola, nonché membro del consiglio d’amministrazione – di votare contro la proposta. “Troppi consiglieri considerano il consiglio d’amministrazione medesimo una fraternity o un club dove non si deve andare contropelo a nessuno,” scrisse Icahn. “Questo atteggiamento favorisce un management mediocre.”

Buffett rispose che si era astenuto: era contrario al piano e aveva parlato con i consiglieri per far ridurre i compensi eccessivi, ma non voleva “scendere in guerra” con la Coca-Cola su questo tema.

Al contrario, Carl Icahn era pronto alla guerra. Era stato in trincea già molte volte, in società diverse come la US Steel, Clorox, eBay, Dell e Yahoo. Ma stavolta era diverso: invece di Icahn, un giovane gestore di fondi di nome David Winters stava acquistando azioni e guidava la carica contro il management della Coke. Con sommo stupore di tutti i CEO superpagati, una nuova generazione di “investitori attivisti” sta raccogliendo la sfida che Icahn ha lanciato decenni fa.

Naturalmente, Carl Icahn ha toccato molti meccanismi societari e si è fatto molti nemici potenti sui media. Perciò sentirai spesso i suoi critici dire che lo fa solo per soldi, che “gonfia e distrugge” azioni, sacrificando obiettivi societari a lungo termine ai profitti immediati. Ma Icahn afferma che ciò è ridicolo, poiché spesso lui tiene le posizioni molto più a lungo di quanto la gente pensi – a volte 10, 15 o perfino 30 anni. E quando assume il controllo di una società, il suo valore continua a crescere per anni, anche dopo che lui l’ha lasciata. Questo è stato dimostrato da uno studio condotto dal professore di legge di Harvard Lucian Bebchuk, che ha analizzato 2000 campagne dell’attivista fra il 1994 e il 2007. Lo studio giunge alla conclusione che “la performance operativa migliora dopo l’intervento dell’attivista”. Lo studio ha scoperto anche non solo l’assenza di danni sul lungo periodo, ma al contrario che 5 anni dopo le aziende continuavano a migliorare.

Carl Icahn non è a caccia della testa di tutti i CEO d’America. Ha spesso riconosciuto che ci sono dei gruppi amministratori straordinari e persone che massimizzano le risorse della società e rendono l’economia più resistente. Ma è sempre alla ricerca di modi per rendere i manager – anche quelli delle società più popolari e meglio gestite – responsabili di fronte agli azionisti.

Prendi il tweet sulla Apple, per esempio. Mi ha detto che non stava cercando di alzare il prezzo e vendere le sue azioni. (In effetti, il giorno della nostra intervista ne ha comprato un gran numero.) E non stava cercando di interferire con il management della società – che ritiene solido. Il tweet faceva parte di una campagna per spingere la Apple a restituire 150 miliardi di dollari delle sue riserve liquide agli azionisti sotto forma di dividendi. La società ha finito per espandere il suo programma di restituzione fino a 130 miliardi nell’aprile 2014, includendo un aumento delle autorizzazioni al riacquisto delle proprie azioni a 90 miliardi, dai 60 miliardi inizialmente previsti. Nello stesso tempo, la Apple ha annunciato un aumento dei dividendi trimestrali e la distribuzione di un’azione ogni sette. Oggi è più del 50% rispetto al giorno del famoso tweet.

Icahn è lui stesso un CEO, possiede l’88% di una società quotata in borsa, la Icahn Enterprises. Le azioni della società si sono comportate sorprendentemente bene, anche durante il cosiddetto decennio perduto. Se avessi investito in Icahn Enterprises il 1° gennaio 2000, il 31 luglio 2014 avresti avuto un rendimento totale del 1.622%, rispetto al 73% dell’indice S&P 500!

Carl Icahn non è nato così. Dice che è cresciuto “nelle strade” di Far Rockaway, New York. Sua madre era un’insegnante, suo padre un ex studente di legge e un cantante lirico frustrato che faceva il cantore nella sinagoga locale. Carl giocava a poker per pagarsi le spese a Princeton, dove si è laureato in filosofia. Dopo un breve tentativo a medicina e un periodo nell’esercito (e altro poker), si è accorto che il suo talento più grande consisteva nel fare soldi. L’economia americana non è più stata la stessa, da allora.

Icahn adesso ha 78 anni e sta pensando alla sua eredità. Si occupa di scrivere articoli e di rilasciare selezionate interviste sui diritti degli investitori e degli azionisti. Ma francamente è stufo di essere frainteso e citato in maniera scorretta. Ecco perché, senza sapere chi fossi o quali fossero le mie vere intenzioni, chiese che la mia troupe non registrasse la nostra intervista e disse subito: “Le concederò pochi minuti.”

Con mio grande sollievo, Icahn si riscaldò dopo i primi momenti di imbarazzo e due ore e mezzo più tardi mi attardavo con lui nell’atrio e venivo presentato a Gail, la straordinaria donna che è sua moglie da 15 anni. Carl è molto diverso dalla sua immagine pubblica. È divertente e curioso, sembra un po’ un nonno. I suoi amici dicono che si è ammorbidito un po’. Ma parla ancora con l’accento del Queens e ha ancora gli scatti di un ragazzo di strada di New York. Icahn dice che non è il tipo che si arrende. Soprattutto quando ha trovato qualcosa per cui vale la pena lottare.

TR:

Lei viene da una famiglia modesta e ha frequentato la scuola pubblica in una zona malfamata del Queens. Quando ha incominciato, si proponeva di diventare uno dei migliori investitori di tutti i tempi?

CI:

Sono un tipo molto competitivo. Appassionato o ossessivo, la metta come preferisce. È la mia natura e qualunque cosa faccia, cerco di essere il migliore. Quando cercavo l’università, i miei insegnanti mi hanno detto: “Non tentare neanche con l’Ivy League. Non prendono ragazzi di questa zona.” Io ho preso i moduli comunque e sono stato accettato dovunque. Ho scelto Princeton. Mio padre si è offerto di pagare tutto, poi ha fatto marcia indietro: avrebbe pagato solo l’iscrizione – che, sembra incredibile, allora era solo di 750 dollari all’anno. Io dissi: “E dove dormo? Come mangio?” E i miei genitori: “Sei così intelligente, troverai un modo.”

TR:

E che cosa fece?

CI:

Trovai un lavoro come bagnino a un club di Rockaway. Ero un ottimo bagnino! I proprietari dei capanni dicevano: “Ehi, ragazzo, vieni a giocare a poker con noi e a perdere le mance della settimana.” All’inizio non sapevo neanche come si giocava e mi ripulivano. Così lessi tre libri sul poker in due settimane e dopo di che ero dieci volte meglio di chiunque di loro. Per me era una cosa importante, c’era in gioco molto. Ogni estate vincevo circa 2000 dollari, che negli anni cinquanta erano come 50.000 dollari di oggi.

TR:

E com’è entrato nel mondo degli affari?

CI:

Dopo l’università ho fatto il militare, continuando a giocare a poker. Alla fine avevo circa 20.000 dollari di risparmi e ho cominciato a investirli a Wall Street nel 1961. Vivevo bene, avevo una ragazza bellissima, una modella, e mi comprai una Galaxie bianca decapottabile. Poi nel 1962 il mercato crollò e persi tutto. Non so che cosa sparì per prima, se la ragazza o la macchina!

TR:

Ho letto che lei è tornato nel mercato vendendo opzioni e poi dandosi all’arbitraggio.1

CI:

Ho preso soldi in prestito per comprare un posto nella borsa di New York. Ero scatenato. L’esperienza mi aveva insegnato che la compravendita di azioni era pericolosa ed era molto meglio usare la mia abilità matematica per diventare un esperto in altri campi. Le banche mi prestarono il 90% dei soldi che mi servivano per l’arbitrato, perché allora, nell’arbitraggio senza rischi, se eri bravo, era letteralmente impossibile perdere. E incominciai a guadagnare molto, da 1,5 a 2 milioni di dollari all’anno.

TR:

Mi piacerebbe parlare con lei dei rendimenti asimmetrici. Cercava anche questi quando ha incominciato a prendere società sottovalutate?

CI:

Ho incominciato a osservare queste società e ad analizzarle davvero. Le dico, è un po’ come l’arbitraggio, ma nessuno se ne accorge. Quando compri una società, quello che compri davvero sono i suoi asset. Quindi bisogna guardare questi asset e chiedersi: “Perché non vanno bene come dovrebbero?” Nel 90% dei casi, la ragione è il management. Così trovavamo società gestite male e io avevo abbastanza soldi da poter andare e dire: “Vi esautoro se non cambiate o se il CDA non fa questo e quello.” Molte volte il CDA diceva ok. Ma a volte il management si opponeva e andava addirittura in tribunale. Pochissime persone hanno la mia tenacia – o volevano rischiare i soldi. Visto da fuori, sembrava che noi rischiassimo molti soldi, ma non era così.

TR:

Ma lei non lo riteneva rischioso perché conosceva il vero valore degli asset, giusto?

CI:

Nel mondo si cerca il rapporto rischi/benefici, giusto? Tutto è rischio e beneficio. Ma devi capire qual è il rischio e capire anche qual è il beneficio. Molte persone vedevano più rischi di me. Ma la matematica non mente, e queste persone semplicemente non la capivano.

TR:

Perché no?

CI:

C’erano troppe variabili e troppi analisti che ti confondevano le idee.

TR:

Ti rendono più difficile batterli, oggi.

CI:

In verità no. Il sistema è talmente corrotto che non ci si può liberare dei manager mediocri. Per esempio: diciamo che eredito una bella vigna su un buon terreno. Sei mesi dopo voglio venderla, perché non rende. Ma ho un problema: il tipo che cura la vigna non c’è mai. Gioca a golf tutto il giorno. Però non rinuncia al suo lavoro di curare la vigna. E non lascia vedere la vigna a nessuno perché non vuole che sia venduta. Lei mi dirà: “Ma è matto? Chiami la polizia e lo sbatta fuori!” Ecco il problema con le società quotate: non lo si può fare senza una dura lotta.

TR:

Le regole rendono difficile mandare via il CEO dalla tua proprietà.

CI:

È questo il problema: gli azionisti delle grandi società hanno grandi difficoltà a farsi sentire, ma alla IEP spesso vinciamo le nostre battaglie. Una volta ai comandi, a volte scopriamo che il CEO non è così male. Ma la conclusione è che il modo in cui sono gestite le società quotate in borsa è pessimo per il paese. Ci sono moltissime regole che ti impediscono di essere un attivista. Ci sono molte barriere che ti impediscono di assumere il controllo, ma quando lo facciamo tutti gli azionisti, in base a tutti i parametri, di solito ne hanno un vantaggio. In più, quello che facciamo è ottimo per l’economia, perché rende queste società più produttive, e non solo sul breve periodo. A volte non le vendiamo per 15 o 20 anni!

TR:

Qual è la soluzione?

CI:

Liberarsi delle mele marce [che emettono azioni scontate se un azionista ne compra troppe] e liberarsi delle finte elezioni del CDA in modo che gli azionisti possano decidere come vogliono che sia gestita la società. Dovremmo fare in modo che queste società rispondano agli azionisti e che ci siano vere elezioni. Perfino in politica ci si può liberare di un presidente, se si vuole davvero. Sta in carica solo per quattro anni alla volta. Ma nelle nostre società è molto difficile liberarsi di un CEO anche se lavora malissimo. Spesso i CEO arrivano a quella posizione perché assomigliano a quelli che all’università erano a capo delle fraternity. Non era il più intelligente, ma il più socievole, il più simpatico, e così è salito di grado.

TR:

A volte non c’è bisogno di una battaglia di deleghe per cambiare la direzione di una società. Lei ha comprato molte azioni Netflix, recentemente, quasi il 10%, e ha guadagnato 2 miliardi di dollari in 2 anni.

CI:

Sono stati mio figlio Brett e il suo socio a farlo. Non capisco molto di tecnologia, ma in 20 minuti lui mi ha fatto capire perché era un grande affare. E io ho detto: “Compra tutto quello che puoi!” Non è stata un’azione da attivista.

TR:

Che cos’ha visto? Che cosa le ha mostrato in quei 20 minuti che le ha fatto capire che le azioni erano così sottovalutate?

CI:

Semplice: molti dei grandi esperti si preoccupavano della cosa sbagliata. In quel momento, Netflix aveva 2 miliardi di commissioni che entravano ogni anno. Ma queste commissioni non risultano dai bilanci. Quindi tutti questi esperti dicevano: “Come faranno a trovare i soldi per pagare quello che devono?” Be’, avevano quei 2 miliardi di entrate! E in generale i sottoscrittori sono più fedeli di quello che si immagina. Ci sarebbe voluto più tempo del previsto per mettere a rischio quell’immenso flusso di denaro, qualsiasi cosa succedesse.

TR:

Ma lei non ha mai tentato di prendere in mano Netflix?

CI:

Pensavano di dover affrontare una battaglia di deleghe. Ma io ho detto: “Reed [Hastings, cofondatore e CEO di Netflix, N.d.R.], non voglio combattere contro di te. Hai appena fatto una mossa da cento punti!” Poi gli ho chiesto se conoscevano la regola di Icahn, e loro: “Qual è?” “Chiunque mi faccia guadagnare 800 milioni in tre mesi, io non lo prendo a pugni in faccia.”

TR:

[Ride.] Lei ha incassato una parte delle azioni alla fine del 2013.

CI:

Quando le azioni sono arrivate a 350 dollari, ho deciso di toglierne di mezzo qualcuna. Ma non le ho vendute tutte.

TR:

Qual è l’errore più grande che fanno nel giudicarla?

CI:

Io credo che la gente non capisca, o forse sono io che non capisco, le mie motivazioni. Può sembrare banale, ma credo davvero che a questo punto della mia vita io stia facendo qualcosa per la grandezza del nostro paese. Mi preoccupa che tante delle nostre grandi società siano gestite così male. Voglio cambiare le regole in modo che il CEO e il CDA siano responsabili di fronte ai loro azionisti.

TR:

Lei e sua moglie avete firmato il Giving Pledge. Quali altre forme di filantropia vi appassionano?

CI:

Faccio molte donazioni, ma mi piace farle da solo. Ho appena messo 30 milioni di dollari nelle charter school2 perché il direttore e gli insegnanti, lì, devono rispondere delle loro azioni. Il risultato è che una charter school ben gestita dà ai nostri ragazzi un’istruzione molto migliore di quella che ottengono nelle scuole pubbliche. Siamo un grande paese, ma purtroppo il modo in cui gestiamo le nostre società e il nostro sistema educativo, per lo più, è disfunzionale. Spero di usare la mia ricchezza per diventare una forza di cambiamento di queste cose. Purtroppo, se non cambiamo, siamo sulla strada per diventare un paese di secondo piano o peggio.

1 L’arbitraggio è una transazione che consiste nel comprare un qualsiasi bene o uno strumento finanziario su un mercato e rivendere lo stesso su un altro mercato. Si tratta di un’operazione dove non si lucra sullo stesso mercato di partenza e ha la sua ragion d’essere nel cercare di ottenere un profitto sui differenziali di prezzo che il bene o lo strumento ha su diversi mercati. L’operazione ha un senso se i costi di trasferimento non superano tale profitto. In breve, l’arbitraggista sfrutta i differenziali di prezzo su vari mercati in una frazione di tempo non significativa e tale per cui la sua operazione di solito non ha un rischio-tempo elevato. (N.d.T.)

2 Scuole negli Stati Uniti, principalmente primarie o secondarie, che ricevono denaro pubblico (oltre a possibili donazioni private) e sono soggette alle stesse regole, leggi e statuti delle scuole pubbliche, ma che sono generalmente più autonome. Le charter school sono generalmente valutate per dare risultati migliori delle scuole pubbliche. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 6.2

DAVID SWENSEN: UNA FATICA D’AMORE DA 23,9 MILIARDI DI DOLLARI

Capo del settore investimenti della Yale University e autore di Unconventional Success: A Fundamental Approach to Personal Investment

David Swensen è probabilmente il più noto investitore di cui hai sentito parlare. È stato definito il Warren Buffett dell’investimento istituzionale. Nel corso del suo incarico a Yale, ha trasformato 1 miliardo di dollari in più di 23,9 miliardi, vantando rendimenti annuali del 13,9% – un record impareggiato da molti dei migliori hedge fund che hanno cercato di accaparrarselo negli ultimi 27 anni.

Appena incontri Swensen, capisci che non lo fa per i soldi – lo fa per amore del gioco e per servire una grande università. E il suo stipendio lo dimostra: il suo valore, nel settore privato, sarebbe esponenzialmente più alto di quello che guadagna a Yale.

Fondamentalmente, Swensen è un inventore e un sovvertitore. Il suo modello Yale, noto anche come endowment model (modello della dotazione), è stato sviluppato con il suo collega ed ex allievo Dean Takahashi ed è un’applicazione della moderna teoria del portafoglio. L’idea è dividere il portafoglio in cinque o sei parti quasi uguali e investire ciascuna in una diversa asset class. Il modello Yale è una strategia a lungo termine che favorisce una grande diversificazione e un amore per l’equity, mentre dà minore importanza a tipologie di investimento meno redditizie come le obbligazioni e le materie prime. Anche la posizione di Swensen rispetto alla liquidità è stata considerata rivoluzionaria – egli evita anziché cercare la liquidità, sostenendo che porti a rendimenti inferiori da parte di asset che potrebbero essere investiti in modo più efficiente.

Prima di diventare la rock star dell’investimento istituzionale, Swensen ha lavorato a Wall Street per la potente Salomon Brothers. Molti gli attribuiscono la creazione del primo currency swap, un accordo fra IBM e Banca mondiale che in effetti portò alla nascita dei mercati sia del tasso di interesse sia, infine, dei credit-default swap, che oggi rappresentano più di 1000 miliardi di dollari di investimenti. Ma non accusarlo di questo!

Ho avuto il privilegio di sedere con Swensen nel suo ufficio di Yale, ma prima di avventurarmi sotto le volte di quella celebre istituzione ho fatto come tutti i bravi studenti: ho passato la notte a ripassare. Volevo essere più che preparato e ho assorbito le 400 pagine di Unconventional Success, il manifesto di Swensen sull’investimento individuale e la diversificazione, prima dell’incontro. Quella che segue è una versione editata e abbreviata della nostra intervista, che durò quasi 4 ore.

TR:

Tu lavori per una delle più grandi istituzioni di questo paese, eppure sei molto interessato e dedito agli investitori individuali. Parlami di questo.

DS:

Io sono in fondo un ottimista, ma quando si tratta del mondo che devono affrontare gli investitori individuali, è un casino.

TR:

Perché?

DS:

La ragione fondamentale per cui gli individui non hanno le possibilità di scelta che dovrebbero è la vocazione al profitto dei fondi comuni di investimento. Non fraintendermi. Sono un capitalista e credo nel profitto. Ma c’è un conflitto di fondo tra il profitto come motivazione e la responsabilità fiduciaria – perché più sono grandi i profitti di chi fornisce il servizio, più sono bassi i rendimenti dell’investitore.

TR:

Quando parliamo di responsabilità fiduciaria, non tutti gli investitori sanno che cosa vuol dire. Quello di cui parliamo è questo: devi mettere gli interessi dell’investitore prima dei tuoi.

DS:

Il problema è che i gestori di fondi comuni fanno più soldi quando raccolgono immense quantità di risparmi e caricano alte commissioni. Le alte commissioni sono in diretto conflitto con l’obiettivo di produrre alti rendimenti. E così quello che succede continuamente è che il profitto vince e l’investitore a caccia di rendimenti perde. Ci sono solo due organizzazioni in cui quel conflitto non esiste, e sono Vanguard e TIAA-CREF. Entrambe operano su una base che non è di profitto – cercano l’interesse dell’investitore e sono forti fiduciarie. Per loro la responsabilità fiduciaria vince sempre.

TR:

Perché i fondi comuni sono spettacolarmente al di sotto del mercato. Ho letto che dal 1984 al 1998 solo il 4% circa dei fondi (con più di 100 milioni di dollari in gestione – AUM) ha battuto il Vanguard 500. E questo 4% non è lo stesso ogni anno – il che equivale a dire che il 96% dei fondi non riesce a battere il mercato.

DS:

Questi dati sono solo la punta dell’iceberg. La realtà è anche peggiore. Quando consideri le performance passate, puoi vedere solo i fondi ancora esistenti oggi.

TR:

I sopravvissuti.

DS:

Esatto. Queste statistiche sono a favore dei sopravvissuti. Negli ultimi 10 anni, centinaia di fondi comuni sono usciti dal mercato perché andavano troppo male. Naturalmente, nessuno prende fondi con ottimi rendimenti e li unisce a fondi con cattivi rendimenti. Prendono i fondi con cattivi rendimenti e li uniscono a fondi con ottimi rendimenti.

TR:

Quindi il 96% non è un dato preciso?

DS:

La realtà è peggiore.

TR:

Wow.

DS:

C’è un’altra ragione per cui la realtà degli investitori è peggiore delle cifre che citi, e sono gli errori comportamentali che facciamo da investitori individuali. Gli individui tendono a comprare fondi con buone performance. Vanno a caccia di rendimenti. E quando poi i fondi rendono male, vendono. Così finiscono per comperare a caro prezzo e vendere sottocosto. Che è un pessimo modo per fare soldi.

TR:

Che cosa succede in realtà se si va a caccia di rendimenti?

DS:

Molto dipende dal marketing. Nessuno vuole dire: “Io ho un sacco di fondi a una e due stelle.” Tutti vogliono fondi a quattro e cinque stelle. E se ne vantano.

TR:

Naturalmente.

DS:

Ma i fondi a quattro e cinque stelle sono quelli che hanno reso bene, non quelli che renderanno bene. Se compri sistematicamente quelli che hanno reso bene, e vendi quelli che si sono comportati male, finirai con una cattiva performance. Aggiungi che il 90% dei fondi non riesce a tenere il passo con il mercato e aggiungi il modo in cui si comportano le persone – deprimendo ulteriormente i loro rendimenti rispetto al mercato.

TR:

Quindi andare a caccia di rendimenti è un modo sicuro per avere rendimenti inferiori o per perdere dei soldi?

DS:

I fattori che ogni tanto, casualmente, fanno rendere bene qualcosa probabilmente cambieranno e lo faranno rendere male – si chiama ritorno alla media.

TR:

Ok, e allora che cosa possono fare gli investitori?

DS:

Ci sono solo tre strumenti, o leve, che gli investitori hanno per [aumentare] i rendimenti. Il primo è l’asset allocation: che asset tieni nel tuo portafoglio? E in che proporzione li tieni? Il secondo è il tempismo. Hai intenzione di scommettere che un tipo di investimento andrà meglio nel breve periodo rispetto agli altri che possiedi?

TR:

Per esempio le obbligazioni, le azioni o gli immobili?

DS:

Sì, questo tipo di scommesse sul breve periodo. E il terzo strumento è la selezione dei titoli. Come strutturi il tuo portafoglio di obbligazioni o di azioni? Ecco. Questi sono gli unici tre strumenti che abbiamo. Il più importante, senza paragone, è l’asset allocation.

TR:

L’ho letto nel tuo libro e mi ha molto colpito.

DS:

Una delle cose che amo insegnare ai miei allievi a Yale è che l’asset allocation spiega più del 100% dei rendimenti dell’investimento! Com’è possibile? La ragione è che, quando cerchi di anticipare il mercato, ti costa dei soldi; non è una cosa che puoi fare gratis. Ogni volta che compri o vendi, paghi un broker. C’è quindi una perdita, in commissioni e spese, che riduce il tuo guadagno complessivo. E lo stesso vale per la selezione dei titoli.

TR:

Così torniamo ai fondi indicizzati e all’approccio passivo agli investimenti.

DS:

Esatto. I gestori attivi chiedono commissioni più alte promettendo di battere il mercato, ma abbiamo visto che più spesso si tratta di una falsa promessa. E tu puoi comprare l’intero mercato per una commissione molto, molto bassa.

TR:

Quanto bassa?

DS:

Meno di 20 punti base. E puoi averlo grazie a un fondo comune offerto da Vanguard. Quindi, se puoi realizzare il tuo investimento con fondi indicizzati passivi a basso costo, finirai per vincere.

TR:

Non paghi commissioni e non cerchi di battere il mercato.

DS:

In più hai un altro vantaggio: le tue tasse saranno inferiori. È un vantaggio enorme. Uno dei problemi più seri nell’industria dei fondi comuni, che è piena di problemi seri, è che quasi tutti i gestori di fondi comuni si comportano come se le tasse non fossero importanti. Ma lo sono. Eccome.

TR:

C’è forse qualche altro conto più salato che ci troviamo a dover pagare nella nostra vita?

DS:

Infatti. E questo conferma l’importanza di approfittare di ogni opportunità per investire in maniera da rimandare le tasse.

TR:

In che modo realizziamo la migliore asset allocation?

DS:

Chiunque incominci a studiare economia probabilmente ha sentito l’espressione “Non esiste un pasto gratis”. Ma Harry Markowitz, che chiamano il padre della moderna teoria del portafoglio, dice che “la diversificazione è un pasto gratis”.

TR:

Perché?

DS:

Perché per ogni livello di rendimento, se diversifichi, puoi generare quel rendimento con un rischio inferiore; o per ogni livello di rischio, se diversifichi, puoi generare un rendimento maggiore. Ecco il pasto gratis. La diversificazione migliora il tuo portafoglio.

TR:

Qual è il minimo di diversificazione necessario?

DS:

Ci sono due livelli di diversificazione. Uno riguarda la selezione dei titoli. Se decidi di comprare un fondo indicizzato, diversifichi al massimo, perché possiedi l’intero mercato. È una delle cose belle del fondo indicizzato ed è una delle cose meravigliose che Jack Bogle ha fatto per gli investitori in America. Ha dato loro la possibilità di comprare l’intero mercato a basso costo. Ma dal punto di vista dell’asset allocation, quando parliamo di diversificazione parliamo di diverse tipologie di investimenti. Ce ne sono 6 che ritengo davvero importanti e sono le azioni USA, i buoni del tesoro USA, i buoni protetti contro l’inflazione (TIPS), le azioni dei paesi esteri sviluppati, le azioni dei paesi emergenti e, nell’immobiliare, i real estate investment trust (REIT).

TR:

Perché scegli questi 6 e non altri? E quali sono le scelte del tuo portafoglio?

DS:

Le azioni sono il nocciolo dei portafogli con un lungo orizzonte temporale. Le azioni ovviamente sono più rischiose delle obbligazioni. Se il mondo andasse come deve, le azioni produrrebbero un rendimento superiore. Non è vero giorno per giorno, o settimana per settimana, e neanche anno per anno, ma in periodi di tempo ragionevolmente lunghi le azioni dovrebbero garantire rendimenti migliori. Ho messo un portafoglio ideale nel mio libro e il 70% è in azioni, il 30% in titoli a interesse fisso.

TR:

Incominciamo con le azioni: il 70%. Una delle tue regole per la diversificazione è che niente deve pesare più del 30%, giusto?

DS:

Sì.

TR:

E allora dove metti il primo 30%?

DS:

In azioni USA. Una delle cose davvero importanti, secondo me, è che non dobbiamo mai sottovalutare la resistenza dell’economia USA. Che è molto forte. E per quanto i politici tentino di rovinarla, c’è qualcosa che resiste, sotto sotto. Non scommetterei mai contro questa cosa.

TR:

Per questo sei così sbilanciato, il 70%, a favore della crescita. Non solo nell’economia USA, ma in tutto il mondo.

DS:

Poi probabilmente metterei un 10% nei mercati emergenti, un 15% nelle azioni estere e un 15% nell’immobiliare con i REIT.

TR:

Parlami del 30% di security a tasso fisso.

DS:

Lo metterei tutto in buoni del tesoro. Metà in obbligazioni tradizionali. L’altra metà in TIPS protette dall’inflazione. Se compri normali buoni del tesoro e l’inflazione cresce, ti ritrovi con delle perdite.

TR:

La gente non lo capisce, purtroppo.

DS:

Quando ho cominciato a Wall Street, ricordo di essere andato al primo incontro con un cliente e di essermi sussurrato: “Tassi di interesse che crescono, prezzi che scendono, tassi che crescono, prezzi che scendono…” Non volevo sbagliare. Sarebbe stato molto imbarazzante.

TR:

È possibile che un investitore individuale guadagni dei soldi nel mercato di oggi?

DS:

Questo è il bello di avere una strategia a lungo termine “buy and hold”. È per questo che diversifichi. Io non sono abbastanza abile da sapere dove andranno i mercati. Alla fine degli anni novanta la gente diceva: “Perché ti sei dato tanto da fare per diversificare il tuo portafoglio? Bastava che avessi lo S&P 500.” Quello che facevano era guardare l’investimento migliore, che casualmente era il nostro mercato azionario. E dicevano: “Hai solo perso tempo.” Ma quella era l’esperienza americana. E non è l’unica esperienza al mondo. E se all’inizio degli anni novanta eri un investitore giapponese e hai messo tutti i tuoi soldi nel mercato giapponese, alla fine del decennio saresti finito in miseria. Non avrai mai il rendimento pari al miglior investimento, e non saprai mai prima qual è questo investimento.

TR:

Che cosa diresti ai baby boomer, che devono affrontare la pensione in un futuro non troppo lontano?

DS:

Purtroppo, temo che molte persone non abbiano idea di quanto devono risparmiare per la propria pensione. Temo che molte persone si dicano: “Ho da parte 50.000 o 100.000 dollari – sono un sacco di soldi,” ma se parliamo di finanziare una pensione, non sono affatto tanti.

TR:

Molte persone non potranno andare in pensione quando vorranno.

DS:

L’unico modo per arrivare dove si vuole è studiare. E sono contento che tu voglia aiutare la gente a capire quello che deve capire per poter prendere decisioni intelligenti.

TR:

Ho sentito che hai avuto un brutto periodo, per quanto riguarda la salute. Che cosa ti aspetti dal futuro?

DS:

Circa un anno fa mi hanno diagnosticato un tumore. Non avevo un elenco di priorità. Non volevo mollare tutto e mettermi a viaggiare per il mondo. Volevo continuare a fare quello che potevo per l’università. Gestire il portafoglio di Yale finché avessi potuto. Ed è quello che sto facendo. Amo il mio lavoro.

TR:

È bellissimo.

DS:

Credo che Yale sia una delle grandi istituzioni del mondo. E se posso fare qualcosa per renderla più forte e migliore, forse avrò fatto la differenza.

TR:

David, grazie, è stata una conversazione straordinaria. Mi sembra di essere stato a Yale e aver seguito un corso sulla costruzione del portafoglio.

DS:

Be’, è quello che hai fatto.

 

CAPITOLO 6.3

JOHN C. BOGLE: L’AVANGUARDIA DELL’INVESTIMENTO

Creatore del fondo indicizzato; fondatore ed ex CEO del Vanguard Group

Se non hai letto nessuno dei libri di Jack Bogle e non hai sentito i suoi asciutti interventi alla televisione, ti sei perso uno dei tesori dell’America. La rivista “Fortune” ha definito Bogle uno dei quattro giganti dell’investimento del XX secolo. È stato paragonato a Benjamin Franklin per la sua inventiva e il suo spirito civico. Alcuni dicono che ha fatto più lui, per l’investitore individuale, di chiunque altro nella storia dell’economia.

Come ha fatto? Quando Jack Bogle fondò il Vanguard Group nel 1974, i fondi indicizzati erano pura teoria accademica. Ma Bogle voleva scommettere sull’idea che fondi comuni a basso costo, con basse commissioni, che seguivano le performance dell’intero mercato azionario, potevano superare la maggior parte dei fondi gestiti, anno dopo anno. Perché? Perché gli investitori come gruppo non possono battere il mercato, perché sono il mercato. Alla faccia del sovvertitore! All’inizio i suoi fondi indicizzati vennero presi in giro come “la follia di Bogle”. Un concorrente disse addirittura che l’idea era antiamericana.

Ma Bogle ignorò le critiche e si dedicò a trasformare Vanguard nel più grande gestore di fondi comuni del mondo, con 2860 miliardi di dollari di asset. Per darti un’idea delle dimensioni, se Vanguard fosse una nazione, la sua economia sarebbe pari a quella della Gran Bretagna! E oggi, secondo Morningstar, i fondi indicizzati USA rappresentano più di un terzo di tutti i fondi di investimento azionari.

Jack Bogle è nato in New Jersey nel 1929, proprio all’inizio della Grande Depressione. La sua famiglia non era ricca, ma Bogle era abbastanza brillante da ottenere una borsa di studio a Princeton, dove faceva il cameriere per contribuire a pagarsi da vivere. Ha scritto una tesi di economia sui fondi comuni, anticipando la strada che avrebbe poi percorso nel settore. E non ha mai dimenticato quello che gli disse un amico un’estate, mentre lavorava come magazziniere: “Bogle, ti spiego io tutto quello che c’è da sapere sulla borsa: nessuno sa niente.

Dopo essersi laureato con lode, nel 1951 entrò alla Wellington Management Company di Philadelphia, dove fece carriera fino a diventare presidente. Ma durante la frenesia degli anni sessanta, Bogle unì le forze con un gruppo di gestori che sperava desse slancio ai suoi affari. “È stato il più grande errore della mia vita,” mi ha detto. I nuovi soci trascinarono i fondi comuni nella polvere e poi usarono i loro voti nel CDA per licenziare Bogle.

Che cosa fece lui? Invece di accettare la sconfitta, Bogle trasformò il fallimento nella sua più grande vittoria e cambiò il mondo dell’investimento. A causa della struttura legale dei fondi comuni, Bogle era ancora responsabile dei fondi della Wellington, che erano separati dal resto della società e avevano un altro CDA. Rimase come presidente dei fondi, ma senza poterli gestire. “Come facevo a restare nella gestione degli investimenti senza essere un gestore di investimenti? Hai già capito: ho dato vita a un fondo non gestito. L’abbiamo chiamato fondo indicizzato e io l’ho battezzato Vanguard. All’inizio tutti hanno pensato a uno scherzo.” Incredibile! Se Jack Bogle non avesse commesso quell’errore, non avrebbe mai fondato Vanguard e milioni e milioni di investitori individuali non avrebbero mai avuto la possibilità di evitare commissioni esagerate e di aggiungere collettivamente miliardi di dollari ai loro rendimenti.

Mi sono seduto con questa leggenda vivente nel suo ufficio al Vanguard Campus di Malvern, Pennsylvania, mentre una tempesta invernale si abbatteva sulla East Coast. Bogle va ancora al lavoro tutti i giorni al Vanguard Research Center che dirige da quando ha rinunciato alla presidenza, nel 2000. Mi ha stretto la mano con la forza di un uomo che avesse la metà dei suoi anni. Forse è perché nel 1996 un trapianto di cuore gli ha garantito nuova vitalità per continuare quella che chiama “la crociata a favore degli investitori”.

Quella che segue è una versione editata e abbreviata della nostra conversazione di quattro ore.

TR:

Dimmi, Jack, da dove viene la tua energia?

JB:

Fin dalla prima infanzia, ho dovuto lavorare. Ho incominciato a 9 anni consegnando giornali nel quartiere. Mi è sempre piaciuto. Sono piuttosto introverso e dopo tanto lavoro non c’è bisogno di fare molta conversazione. Ho la tendenza alla competizione. Il gusto per la battaglia – anche quando non è necessaria – vuol dire molto.

TR:

Hai incominciato la tua carriera in una società che gestiva fondi comuni tradizionali.

JB:

Ero giovane, non ero abbastanza saggio da imparare le lezioni della storia che avrei dovuto conoscere, o da agire in base a esse. Pensavo che esistessero gestori di investimenti sempre validi. Non è così. Lo sono a tratti.

TR:

Perché?

JB:

Conta moltissimo la fortuna rispetto all’abilità. L’investimento è per il 95% fortuna e per il 5% bravura. E se per caso mi sbagliassi, vuol dire che le percentuali sono 98 a 2.

TR:

Senza offesa per i gestori attivi!

JB:

Senti, metti 1024 persone che lanciano monetine in una stanza. Una di quelle 1024 persone farà testa dieci volte di fila. E tu dirai: “Che fortuna!” Giusto? Ma nel campo dei fondi, diresti: “Che genio!” [Ride.] Potresti farlo fare a dei gorilla e il risultato sarebbe lo stesso.

TR:

Che cosa intendevi quando hai detto: “C’è una grande differenza tra un ragazzo intelligente e un buon investitore?”

JB:

Prima di tutto, gli investitori sono persone medie. Incominciamo da qui. Molto semplici. E molti investitori individuali pagano troppo per avere il privilegio di essere medi.

TR:

Come mai?

JB:

La gestione attiva ti costa circa il 2% per un fondo medio (compreso l’1,2% di spese, costi di transazioni, compravendita ecc.). Questo vuol dire che in un mercato che rende il 7%, avranno il 5. [Un fondo indicizzato che costa lo 0,05% significa che avresti il 6,95%.] Al 6,95% trasformi 1 dollaro in 30 dollari in circa 50 anni. Ma al 5% ti ritrovi con 10 dollari anziché 30. E che cosa vuol dire questo? Vuol dire che tu metti il 100% del capitale, ti prendi il 100% dei rischi e il 30% del guadagno. Ecco quello che succede se guardi i rendimenti sul lungo periodo. La gente non lo fa, ma dovrebbe imparare a farlo.

TR:

Non si rendono conto dell’accumulo dei costi e delle commissioni.

JB:

La gente dovrebbe capire perché compra azioni. Lo fa per i dividendi e per l’aumento di valore. Il fatto è che, sul lungo periodo, metà del rendimento delle azioni è venuto dai dividendi. Ed è da lì che vengono tutte le spese dei fondi. Pensaci un attimo, Tony: il dividendo netto di un fondo azionario medio è il 2%. Lo stesso fondo ha spese medie dell’1,2%, che vengono sottratte al dividendo. Quindi tu prendi un dividendo dello 0,8%. Il gestore si prende metà dei dividendi per pagarsi! E questa industria consuma fino all’ultimo centesimo il 60% dei dividendi. E a volte il 100% e a volte di più. Capisci perché io sono una spina nel fianco, per questo settore?

TR:

Eppure ci sono ancora 100 milioni di persone che investono in fondi comuni a gestione attiva. Com’è possibile?

JB:

Non sottovalutare mai il potere del marketing. Nel 2000 abbiamo fatto una verifica e il fondo medio che veniva pubblicizzato sulla rivista “Money” all’epoca aveva un rendimento annuo del 41%. Molti di questi fondi – forse la maggior parte – non sono più in circolazione. Gli investitori si aspettano che il loro bravo gestore sia bravo sempre, ma non è così. Si aspettano che, avendo generato un rendimento del 20%, continuerà a farlo. Ma questo è ridicolo, non può succedere e non succede.

TR:

Vanguard è gestito unicamente a vantaggio dei suoi clienti, che sono i proprietari della società. Sei un sostenitore dello standard fiduciario universale?

JB:

Sono uno dei proponenti, e forse uno dei primissimi. L’Investment Company Institute [la lobby del settore dei fondi comuni] dice: “Non abbiamo bisogno di regole federali sui fiduciari. Noi siamo un fiduciario.” Be’, per prima cosa, allora perché sono contrari? È una bella domanda.
Seconda cosa, non capiscono che c’è questo conflitto deontologico. Il manager di una società quotata, per esempio la BlackRock, ha due doveri. Uno è il dovere nei confronti dei possessori di fondi comuni BlackRock di massimizzare i loro rendimenti. E l’altro è di guadagnare più soldi possibili per i proprietari della BlackRock. Così il CEO della BlackRock, Laurence D. Fink, si trova di fronte a questo vecchio dilemma. Per massimizzare i rendimenti dei fondi comuni, deve abbassare le commissioni. Ma per massimizzare il guadagno dei proprietari della BlackRock deve aumentare le commissioni. E così tentano di fare entrambe le cose. E la società fa più soldi che mai.

TR:

È ridicolo.

JB:

Non siamo un grande paese?

TR:

Secondo te, quali saranno le grandi sfide dei prossimi 10 anni?

JB:

Io credo che le società americane continueranno a crescere. E ricorda che il mercato azionario è un derivato. È una conseguenza del valore creato dalle nostre società. Loro guadagnano e continueranno a guadagnare. Guadagneranno forse un po’ meno, ma diventeranno comunque sempre più grosse e sempre più efficienti. Quindi continueranno a crescere, probabilmente a un ritmo più lento di quello a cui siamo abituati, ma comunque buono.

TR:

Innanzitutto perché le spese diminuiranno per ragioni demografiche, o perché ci siamo talmente indebitati che dobbiamo mettere un po’ d’ordine nei nostri conti?

JB:

Dobbiamo ancora riassestarci. Ci siamo indebitati troppo, in questo paese. Ma non sono le società a essere indebitate. I bilanci societari sono piuttosto buoni. I bilanci pubblici, invece, quello federale, quello statale, quello locale, sono a rischio. E dobbiamo fare qualcosa.
    Uno dei rischi più gravi – uno dei grandi problemi, in realtà – è che la Federal Reserve attualmente ha riserve grossomodo per 4000 miliardi di dollari. Sono 3000 miliardi più del solito, e questi 3000 miliardi sono stati acquisiti negli ultimi cinque o sei anni. Bisogna scendere. E nessuno sa esattamente come fare. Ma tutti sanno che prima o poi dovrà succedere.

TR:

Dobbiamo preoccuparci di una crisi finanziaria?

JB:

Se pensi non come un investitore medio, ma come uno che tiene presente il quadro generale, non perdere di vista la storia. Non pensare che non si ripeterà. Come dice Mark Twain: “La storia magari non si ripete, ma rima.” Quindi abbiamo di fronte la possibilità di una grave crisi finanziaria mondiale. Anche di una recessione mondiale. Quante possibilità? Direi una su dieci. Ma non una su mille. Non la considero probabile, ma chi dice “Non può succedere qui” sbaglia…

TR:

… perché non presta attenzione alla storia.

JB:

Sì. Insomma, usiamo il buon senso che Dio ci ha dato. Non lasciamoci trascinare dalle mode del momento. E non lasciamoci trascinare dalle giravolte del mercato, azionario o obbligazionario.

TR:

Nei 64 anni da che sei nel settore, hai visto ogni tipo di situazione. Come si fa a eliminare il fattore emotivo dall’investimento?

JB:

Nessuno può farlo, nemmeno io. Ci provo. La gente dice: “Che cosa provi quando il mercato scende del 50%?” E io rispondo onestamente che ci sto malissimo. Mi si annoda lo stomaco. E che cosa faccio? Tiro fuori un paio dei miei libri sul “tenere la rotta” e li rileggo!

TR:

Se tu non potessi lasciare soldi ai tuoi figli e nipoti, ma solo dei principi, quali sarebbero?

JB:

Io direi innanzitutto di fare attenzione a dove investi i tuoi risparmi. Scegli in base alla tua tolleranza al rischio e ai tuoi obiettivi. Numero due, diversifica. E assicurati di diversificare attraverso fondi indicizzati a basso costo. Ce ne sono molti costosi. Non devi dimenticartene. E non comprare e vendere. Non fare niente – stai lì fermo! Qualunque cosa succeda! E riuscirai a resistere meglio alla tentazione se avrai un po’ più di obbligazioni di quello che ritieni giusto.

TR:

Che altri consigli hai per gli investitori?

JB:

Non aprire il “Wall Street Journal”. Non guardare CNBC! Noi ci scherziamo su. Io rilascio molte interviste alla CNBC e continuo a chiedermi perché continuano a chiamarmi. Sopporto fra i 40 e i 50 secondi di Jim Cramer. Tutte quelle grida, compra qui, vendi là… È una distrazione, per chi deve lavorare sull’investimento. Passiamo troppo tempo e dedichiamo troppe energie a tutte queste cose, quando sappiamo benissimo il risultato finale. Il mercato renderà più o meno qualcosa. Di solito meno. E allora perché perdere tempo a comprare e vendere azioni in tempo reale, come suggeriva una campagna pubblicitaria del primo ETF [exchange-traded fund]?
Chiunque lo faccia farebbe meglio a vivere la sua vita. Portare i bambini al parco. Portare la moglie a cena. In mancanza di meglio, leggere un buon libro.

TR:

Che cosa vogliono dire i soldi per te?

JB:

Io considero i soldi non un fine, ma un mezzo. C’è una bella storia sui due scrittori Kurt Vonnegut e Joe Heller. Si incontrano a una festa a Shelter Island. Kurt guarda Joe e dice: “Quel tizio, il nostro ospite, oggi ha guadagnato un miliardo di dollari. Ha fatto più soldi in un giorno di quelli che tu hai guadagnato con tutte le copie di Comma 22.” Heller guarda Vonnegut e dice: “Va bene così, perché io ho una cosa che il nostro ospite non avrà mai. La capacità di accontentarmi.”
Io lascio ai miei figli quanto basta perché possano fare tutto quello che vogliono, ma non tanto che possano non fare niente. Spesso dico loro: “A volte vorrei che foste cresciuti con i vantaggi che avevo io.” La loro prima reazione è stata: “Volevi dire svantaggi.” “No, ragazzi, voglio dire vantaggi. Farvi strada nel mondo, andare avanti da soli.”

TR:

Ci sono voluti anni perché si affermasse il concetto di indicizzazione. Adesso i fondi indicizzati stanno prevalendo, nel settore. Come ci si sente ad avere ragione?

JB:

La gente mi dice che dovrei sentirmi orgoglioso. Guardare quello che ho costruito. E io rispondo che un giorno, credo, ci sarà tempo anche per questo. Ma non ancora. Credo sia stato Sofocle a dire: “Si deve aspettare la sera per godere lo splendore del giorno.” E la mia sera non è ancora arrivata.
Sai, devo confessarti che io sarei dovuto morire molto, molto tempo fa. Ho avuto otto infarti prima del trapianto. Il mio cuore si è fermato. Non ho diritto di essere qui. Ma essere vivo è assolutamente favoloso. Non ci penso molto, ma capisco che sto assistendo al trionfo dell’indicizzazione. A una rivoluzione nelle preferenze degli investitori. Non c’è dubbio. Wall Street cambierà. Wall Street sta diventando molto più piccola. Non so se capisco tutto quello che sta succedendo, ma immagino che se fossi morto non lo vedrei.

TR:

Andrai in pensione, a proposito?

JB:

Probabilmente questo è nelle mani di Dio, più che nelle mie. Io mi diverto e sono entusiasta della mia missione di aiutare gli investitori.

 

CAPITOLO 6.4

WARREN BUFFETT: L’ORACOLO DI OMAHA

La leggenda che previde tutto; CEO di Berkshire Hathaway

Ero nel camerino di Today in attesa di andare in onda quando entrò l’uomo in persona: Warren Buffett, uno dei più grandi investitori del XX secolo e, con 67,6 miliardi di dollari a suo nome, il terzo uomo più ricco del mondo. Dovevamo partecipare (con la fondatrice di Spanx Sara Blakely e il futuro segretario dello sviluppo urbano e abitativo Julian Castro) a una tavola rotonda con Matt Lauer sul successo economico e sul futuro dell’economia USA. Sono sempre stato un grandissimo ammiratore di Buffett. Come milioni di investitori in tutto il mondo, sono stato ispirato dalla storia dell’umile broker del Nebraska che ha trasformato un’azienda tessile fallita del New England chiamata Berkshire Hathaway nella quinta più grande società quotata in borsa, con asset di circa 500 miliardi di dollari e holding che vanno dalle assicurazioni Geico a See’s Candies. Lo pseudosegreto del suo successo è stato “inventare il valore”: un sistema che ha imparato dal suo mentore Ben Graham e perfezionato. Si basa sulla ricerca di società sottovalutate e sull’acquisto di azioni che ci si aspetta aumentino di valore sul lungo periodo. È una delle più semplici forme di asimmetria rischi/benefici e richiede un immenso lavoro di ricerca, abilità e liquidità – per questo Buffett si occupa di compagnie di assicurazione, che garantiscono un grande flusso di denaro e quindi occasioni di investimento.

Non solo Buffett ha un successo fenomenale negli affari, ma è diventato anche uno dei più generosi filantropi della storia, impegnando il 99% della sua vasta fortuna personale nella Bill and Melinda Gates Foundation. È probabilmente anche il più citabile – e citato – tra i leader del business, e tu hai già trovato preziose perle della sua saggezza in queste pagine.

Quando finalmente mi sono trovato nella stessa stanza con lui, non ho saputo resistere all’opportunità di parlargli di questo libro. Magari poteva rilasciarmi un’intervista su come l’investitore individuale può vincere in un’economia così volatile?

Buffett mi ha guardato con un lampo nell’occhio. “Tony,” ha detto, “mi piacerebbe aiutarti, ma temo di aver già detto tutto ciò che una persona può dire sull’argomento.”

Era difficile non essere d’accordo. Dal 1970, scrive un’attesissima lettera annuale ai suoi azionisti, piena di consigli e osservazioni esposte con semplicità. Inoltre ci sono quasi 50 libri pubblicati con il suo nome in copertina – alcuni dei quali scritti proprio da Buffett in persona!

Ma insistetti.

“Ma adesso che hai annunciato che lascerai quasi tutta la tua ricchezza in beneficenza, che tipo di portafoglio raccomandi ai tuoi familiari per proteggere e far crescere i loro investimenti?”

Sorrise di nuovo e mi prese per un braccio. “È molto semplice,” disse. “L’indicizzazione è la strada. Investire nelle grandi imprese americane senza pagare tutte le commissioni di un gestore di fondi comuni e restare fedele a quelle società. Così si vince sul lungo periodo!”

Wow! L’uomo considerato il più bravo del mondo a scegliere le azioni abbraccia il fondo indicizzato come lo strumento migliore e più efficiente per fare investimenti.

In seguito, benché Steve Forbes e Ray Dalio l’abbiano incoraggiato ad avere un colloquio più approfondito con me, Warren mi fece sapere che non ce n’era bisogno. Mi disse che tutto quello che aveva da dire di importante sull’investimento è già stato pubblicato. L’unica cosa che direbbe a un investitore individuale oggi è di investire in fondi indicizzati che ti danno accesso al mercato delle migliori società del mondo e di restarvi fedele sul lungo periodo. Immagino che la ripetizione sia la madre dell’abilità. Ho capito, Warren! Nella lettera agli azionisti di quest’anno, Warren ha sottolineato ancora una volta lo stesso consiglio a tutti gli investitori. E come sono collocati i suoi risparmi? Qui di seguito ci sono le istruzioni che ha lasciato a sua moglie e al loro trust per quando lui non ci sarà più.

“Metti il 10%… in titoli di stato a breve termine e il 90% in fondi indicizzati S&P 500 a bassissimo costo. (Io suggerisco Vanguard.) Credo che i risultati a lungo termine di questa politica saranno superiori a quelli ottenuti dalla maggior parte degli investitori – fondi pensione, istituzioni o individui – che utilizzano gestori molto costosi.”

Jack Bogle è felicissimo di questo consiglio! Il più rispettato investitore d’America sostiene la strategia che Jack promuove da quasi 40 anni!

Ricordi che Buffett ha scommesso 1 milione di dollari contro la newyorkese Protégé Partners, sostenendo che non sarebbe riuscita a trovare 5 gestori di hedge fund che tutti insieme battessero l’indice S&P 500 in un periodo di 10 anni? Nel febbraio 2014, lo S&P 500 era salito del 43,8% mentre i 5 hedge fund avevano guadagnato solo il 12,5%.

L’oracolo di Omaha ha parlato!

 

CAPITOLO 6.5

PAUL TUDOR JONES: UN MODERNO ROBIN HOOD

Fondatore della Tudor Investment Corporation; fondatore della Robin Hood Foundation

Tra i maggiori trader di ogni tempo, Paul Tudor Jones lasciò la propria azienda all’età di 26 anni, dopo essersi fatto le ossa trattando cotone nel settore materie prime.

Paul ha sconfitto la gravità, avendo prodotto 28 anni filati di vincite. È leggendario per aver predetto il Lunedì Nero, cioè il crollo delle borse del 1987 che vide un calo del 22% in un solo giorno (finora il peggior calo in un solo giorno della storia). In un momento in cui il resto del mondo sperimentava una crisi, Paul e i suoi clienti guadagnavano il 60% al mese e quasi il 200% all’anno!

Paul è uno dei miei più cari amici ed eroi. Ho il privilegio di essere il suo coach dal 1993 – per 21 dei suoi 28 anni consecutivi di vincite e per la maggior parte della sua carriera di trader. Ancor più dell’incredibile successo finanziario di Paul, mi colpisce la sua sincera ossessione per trovare dei modi per ricambiare e fare la differenza. Da fondatore della celebre Robin Hood Foundation, Jones ha ispirato e coinvolto alcuni degli investitori più abili e più ricchi del mondo nella lotta alla povertà a New York. Dal 1988, la Robin Hood ha investito più di 1.450 miliardi di dollari in programmi per la città. E come Jones cerca instancabile rendimenti asimmetrici nella sua vita finanziaria (fra un attimo condividerà la sua regola del 5 a 1), così lavora la sua fondazione. I costi operativi e amministrativi della Robin Hood sono coperti al 100% dal CDA, per cui i donatori hanno un rendimento di 15 a 1 per i soldi che danno alla comunità. Eric Schmidt, presidente esecutivo di Google, ha detto: “Non c’è letteralmente fondazione o attività più efficiente!”

Jones stesso ti dirà che è un trader, non un investitore tradizionale, ma come il suo ex datore di lavoro, E. F. Hutton, quando Jones parla, la gente ascolta. In quanto macro-trader, studia l’impatto dei fondamentali, psicologia, analisi tecnica, flussi di fondi ed eventi globali e le loro ripercussioni sui prezzi. Invece di concentrarsi sulle singole azioni, scommette sulle tendenze che trasformano il mondo – dagli Stati Uniti alla Cina, dalle valute alle materie prime ai tassi di interesse. È cercato da alcuni dei più influenti leader finanziari del pianeta: ministri, direttori di banche centrali e think tank.

Ho incontrato Paul per questa intervista al magnifico campus di Greenwich, Connecticut, della sua Tudor Investment. Durante l’intervista, abbiamo approfondito i più preziosi principi dell’investimento utili a te, investitore individuale. Paul sta quindi per illustrarci il suo “corso da 100.000 dollari”, quello che condivide con i suoi trader e i pochi allievi dell’università che ogni anno hanno la fortuna di ascoltare il suo messaggio. Tanta saggezza in sole 6 pagine!

TR:

Paul, quello che hai fatto nel trading, nell’investimento, è straordinario: 28 vittorie consecutive – 28 anni senza una perdita. Come fa un mortale a realizzare una cosa del genere?

PTJ:

Siamo tutti prodotti del nostro ambiente. Io ho incominciato come trader di materie prime nel 1976. La cosa bella del trattare materie prime – cotone, soia, succo d’arancia – è che quei mercati subiscono enormemente il clima. Nel volgere di 3 o 4 anni puoi avere enormi crescite ed enormi crisi. Ho imparato molto presto la psicologia della crescita e della crisi, e la rapidità con cui possono alternarsi. Quali erano le emozioni con i mercati al minimo. Ho visto fortune fatte e perdute. Ero lì seduto e ho visto Bunker Hunt trasformare 400 milioni di dollari in argento in 10 miliardi nel 1980, e diventare l’uomo più ricco del mondo. Poi tornare in cinque settimane da 10 miliardi a 400 milioni!

TR:

Wow!

PTJ:

Quindi ho imparato con quanta velocità queste cose vanno e vengono. E come sono preziose quando le hai. La cosa più importante per me è che la difesa è dieci volte più importante dell’attacco. La ricchezza che hai può essere molto effimera; devi stare sempre molto attento ai cali.

TR:

Certo.

PTJ:

Quando hai una buona posizione in qualcosa, non devi curartene, va avanti da sola. Invece devi concentrarti quando stai perdendo soldi, ed è proprio quando la gente non vuole guardare: “Il mio conto scende, non voglio nemmeno aprirlo.” Così nel tempo ho creato un procedimento in cui il controllo del rischio è il fattore più importante, quello che mi salta addosso ogni giorno al mattino. Voglio sapere che non ci sto perdendo.

TR:

Quali sono secondo te i miti più grossi che il grande pubblico ha sull’investimento? E che lo danneggiano?

PTJ:

Puoi investire a lungo termine, ma non sarai necessariamente ricco per lungo tempo – perché tutto ha un costo e un valore nel tempo. Ma secondo me è molto chiedere a un investitore medio di capire questi criteri di valutazione. Il modo per difenderti – per difenderti dal fatto che potresti non essere la persona più informata su tutti i tipi di investimento – è avere un portafoglio diversificato.

TR:

Naturalmente.

PTJ:

Ecco una storia che non dimenticherò mai. Era il 1976, lavoravo da 6 mesi, e andai dal mio capo, il mercante di cotone Eli Tullis, e dissi: “Voglio fare il trader, voglio fare il trader.” E lui: “Figliolo, non è il momento giusto. Magari fra 6 mesi te lo lascerò fare.” “No, no, no, devo fare il trader adesso,” insistetti io. E lui: “Ascolta, i mercati saranno ancora qui, fra trent’anni; la domanda è: ci sarai anche tu?”

TR:

Perfetto!

PTJ:

È la tartaruga che vince la gara, giusto? Credo che la cosa più importante che tu possa fare è diversificare il tuo portafoglio. La diversificazione è la chiave, giocare in difesa è la chiave, e di nuovo restare nel gioco il più a lungo possibile.

TR:

A proposito di diversificazione, che cosa mi dici dell’asset allocation in termini di difesa?

PTJ:

Non ci sarà mai un momento in cui potrai dire con [assoluta] certezza: “Questo è il mix da avere per i prossimi 5 o 10 anni.” Il mondo cambia rapidamente. Se vai a vedere adesso, sia le azioni sia le obbligazioni negli Stati Uniti sono ridicolmente sopravvalutate. E i contanti sono senza valore, per cui che cosa te ne fai dei soldi? Ebbene, c’è un tempo per la borsa e un tempo per il materasso. Non si può sempre essere in una situazione che ti fa fare un sacco di soldi e le occasioni sono ottime.

TR:

E allora che cosa fai?

PTJ:

A volte devi dire semplicemente: “Ehi! Qui non si guadagna niente, non c’è niente di interessante. Bisogna mettersi in difesa e organizzare il portafoglio senza farsi troppe illusioni. Mi basta essere in una posizione dove non mi succede niente di male e se e quando i valori aumentano ho della carne da mettere al fuoco.”

TR:

Ok, una strategia particolare per proteggere il tuo portafoglio?

PTJ:

Io insegno all’Università della Virginia e dico ai miei studenti: “Vi salverò dalla business school. Ecco una lezione da 100.000 dollari, riassunta in due frasi, ok? Non avete bisogno di andare alla business school; dovete solo ricordare queste due cose. La prima è che dovete sempre seguire il trend dominante. Non dovete mai investire controcorrente. Le due persone più ricche degli Stati Uniti – Warren Buffett e Bill Gates – come hanno fatto i loro soldi? Bill Gates possedeva una partecipazione azionaria in una società, la Microsoft, il cui valore è aumentato di 800 volte e ha seguito il trend. E Warren Buffett diceva: ‘Ok, comprerò delle grandi società. Terrò queste società e non le venderò perché – correttamente e astutamente – l’interesse composto lavora a mio favore se non le vendo.’”

TR:

E così ha fatto soldi grazie al flusso di cassa di tutte le sue compagnie assicurative.

PTJ:

Ha attraversato una delle maggiori fasi di crescita nella storia della civiltà. Ha sopportato stoicamente la fatica del guadagnare.

TR:

Incredibile. La mia nuova domanda è: come fai a capire il trend?

PTJ:

La misura per qualsiasi cosa io guardi è la media dei prezzi di chiusura su 200 giorni. Ho visto troppe cose andare a zero, azioni e materie prime. Il trucco, nell’investire, è: “Come evito di perdere tutto?” Se usi la regola dei movimenti medi su 200 giorni, te la cavi. Giochi in difesa e te la cavi. Faccio questo esercizio quando insegno tecniche di analisi. Disegno un diagramma ipotetico come questo – in cima a un foglio di carta o alla lavagna.
E poi chiedo: “Ok, chi di voi vuole restare a lungo in questo diagramma?” E circa il 60% degli studenti alza la mano. E quanti vorrebbero liberarsi del loro investimento e venderlo? Il 40% circa dice che mollerebbe. “Voi 40% non dovete mai, mai investire dei soldi in vita vostra! Perché avete questa tendenza da bastian contrario, ed è il modo migliore per rovinare tutto. Vuol dire che comprerete qualsiasi cosa – comprerete cose che andranno a zero e venderete cose che saliranno alle stelle, e un bel giorno morirete.”

TR:

Va bene, si capisce benissimo. In effetti, dici che alcune delle tue più grandi vittorie sono state momenti di svolta, giusto? Che hanno fatto la differenza, per te.

PTJ:

Esatto, il crollo del 1987. Ho guadagnato i miei soldi il giorno del crollo.

TR:

Ok, parlami di questo. È considerato uno dei tre investimenti migliori della storia di tutti i tempi! Molte persone sarebbero eccitate da un rendimento del 20% all’anno; tu hai fatto il 60% in un mese. È stata la tua teoria dei 200 giorni a metterti sull’avviso?

PTJ:

Proprio così. Eravamo al di sotto dell’obiettivo dei 200 giorni. Al momento del crollo, ero a zero.

TR:

E hai aspettato finché non è cambiato il vento?

PTJ:

Sì, certo.

TR:

È straordinario. Sono molto colpito. Quindi non ti consideri uno che corre dei rischi e ti concentri sulla ricerca continua di protezione e sul seguire il trend. Qual è la seconda regola che dai agli studenti?

PTJ:

Cinque a uno.

TR:

L’asimmetria rischio/risultato?

PTJ:

Esatto. Cinque a uno significa che rischio 1 dollaro per guadagnarne 5. Il risultato è una percentuale di successi del 20%. Io potrei essere un perfetto imbecille. Posso sbagliare l’80% delle volte, e ancora non perdo – purché il mio controllo del rischio sia buono. Ti basta avere ragione una volta su cinque. La cosa difficile è che non è questo il modo in cui investiamo. La natura umana ci spinge a non calcolare mai i nostri punti di entrata. Non pensiamo mai a dove siamo e a che cosa rischiamo davvero.

TR:

Paul, ma tu non sbagli l’80% delle volte! Visto che l’asset allocation è così importante, lascia che ti chieda: se non potessi lasciare i tuoi soldi ai tuoi figli, ma solo un portafoglio e una serie di principi-guida, che cosa diresti loro? Te lo chiedo per aiutare la gente a farsi un modello, affinché l’investitore medio guardi l’investimento attraverso i tuoi occhi.

PTJ:

Mi innervosiscono gli investitori medi, perché è molto, molto difficile. Se fosse facile, se ci fosse una formula, un modo sicuro, saremmo tutti multimiliardari. Un principio di sicuro sarebbe di lasciar perdere tutto quello che scende al di sotto della media dei movimenti dei 200 giorni. Investire con rapporti 5 a 1 e con disciplina sarebbe un altro. Ma ecco che cosa so: devi andare a intervistare Ray Dalio. Lui ne sa più di tutti. Se cerchi asset allocation, lui è quello che la fa meglio di tutti.

TR:

È il prossimo della lista, grazie! Ok, cambiamo argomento. Tu hai avuto un successo fenomenale in vita tua, sei una leggenda e sei così umile nel parlarne. Dimmi come ricambi. Da dove nasce tutto il lavoro filantropico che fai? Che cosa continua a spingerti a fare la differenza per così tante persone?

PTJ:

Da bambino, sono andato a un immenso mercato all’aperto a Memphis e mi ricordo che all’improvviso ho alzato gli occhi e mia madre non c’era più. A 4 anni, tua madre è tutto. E quest’uomo di colore straordinariamente gentile, molto vecchio, molto alto, mi si è avvicinato e mi ha detto: “Non preoccuparti. Adesso troviamo la tua mamma. Non piangere, la troviamo. Fra un minuto sarai felice.” Mi prese per mano e mi fece percorrere le strade finché, alla fine, vide mia madre, che si mise a ridere perché stavo piangendo.

TR:

Wow.

PTJ:

Non ti dimentichi una cosa del genere. Ogni azione è ispirata da Dio… queste piccole azioni diventano molto più grandi e hanno la forza di moltiplicarsi. Noi ci dimentichiamo di quanto possa essere importante la più piccola delle azioni. Per me, credo, è come se avesse dato origine a una vita di tentativi di ripagare quella gentilezza.

TR:

Questo è bellissimo, Paul. Capisco l’impatto che quel momento ha ancora oggi sulla tua vita. Ci hai portato entrambi sull’orlo delle lacrime. Ultima domanda: molte persone si illudono che, se avessero abbastanza soldi, lo stress sparirebbe. È vero? Lo stress finanziario può mai sparire?

PTJ:

Per me quel giorno non è ancora arrivato.

TR:

Ok. È quello che volevo sapere.

PTJ:

Il problema è che non ne abbiamo mai abbastanza. Lo stress finanziario in questo momento per me è che ci sono tante cause in cui credo. Il mio stress finanziario ha a che fare con la possibilità di donare per le cose che mi rendono felice, che rendono appassionata la mia vita e che sono davvero eccitanti. C’è un grande progetto di conservazione che ho scoperto solo un mese fa e che probabilmente non posso permettermi. L’arco temporale è di 100 anni almeno. E penso: “Oddio, se andassi a comprare questo legname e lasciassi riposare la terra e riprendersi… fra 100 anni quello sarebbe uno dei posti più spettacolari del mondo! Un posto dove Dio avrebbe potuto parlare ad Adamo. Un giardino dell’Eden.” E penso: “Ok, non posso permettermelo, ma lo voglio fare lo stesso. Sarà meglio che vada a lavorare come un mulo, per poter dare questo contributo a qualcuno che vivrà fra 100 anni. Non saprà chi ringraziare, ma ameranno quel posto e saranno felici.”

TR:

Grazie, Paul. Ti voglio bene, fratello.

 

CAPITOLO 6.6

RAY DALIO: UN UOMO PER TUTTE LE STAGIONI

Fondatore e condirettore degli investimenti, Bridgewater Associates

Ray Dalio fa parte del DNA di questo libro fin dal primo momento in cui mi sono seduto a intervistarlo nella sua casa del Connecticut. Il nostro primo incontro è durato quasi tre ore, con scambi di idee su tutto, dai benefici della meditazione (“Mi dà serenità,” disse Ray) ai meccanismi dell’economia (“È una macchina semplice”). Conoscevo già la storia stupefacente del suo hedge fund da 160 miliardi di dollari, Bridgewater Associates, il più grande del mondo. Sapevo che Ray gestisce il rischio meglio di chiunque altro e che è l’uomo a cui si rivolgono leader mondiali ed enormi istituzioni finanziarie quando hanno bisogno di un porto sicuro nel volatile mercato. Ma non avevo idea che, quando gli avrei fatto la domanda che ho fatto a tutte le superstar della finanza in questo libro – “Che portafoglio lasceresti ai tuoi figli se non potessi lasciar loro dei soldi?” – la risposta di Ray si sarebbe rivelata il Santo Graal che stavo cercando quando ho incominciato la mia indagine. Che cos’era? Nient’altro che un piano di investimenti per gli investitori individuali come te, per accrescere il tuo capitale, capace di funzionare in tutte le stagioni, senza mettere a rischio i risparmi di una vita. Finora, solo i clienti di Ray Dalio avevano accesso alla sua formula magica per investire con successo in tutte le stagioni. La sua generosità nello scegliere questo momento e questo luogo per condividerla con il resto del mondo mi lascia stupefatto e grato.

Non ho bisogno di ricordare qui chi sia Dalio. Sei in viaggio con lui dalle prime pagine di questo libro e se sei arrivato fin qui hai già letto i capitoli 5.1 e 5.2, che raccontano la sua storia ed espongono i fondamenti del suo portafoglio. Li avrei elencati qui, ma non sono altrettanto forti senza il loro contesto. Se sei corso avanti, non barare! Torna a leggere questi due capitoli. Ti apriranno la mente e ti cambieranno la vita! Se li hai già letti, è ora di metterli in pratica. Ray Dalio è il maestro per tutte le stagioni.

 

CAPITOLO 6.7

MARY CALLAHAN ERDOES: LA DONNA DA MILLE MILIARDI DI DOLLARI

CEO, J. P. Morgan Asset Management Division

Mary Callahan Erdoes sarà alta 1 e 60, ma getta un’ombra lunga in quanto CEO di uno dei più grandi gruppi di gestione del risparmio al mondo, presso la prima banca degli Stati Uniti. La rivista “Forbes” l’ha definita “una rara cometa donna nel firmamento dominato dagli uomini di Wall Street” e l’ha messa fra le 100 donne più potenti del mondo. Dal 2009, la J. P. Morgan Asset Management Division, di cui è a capo, è cresciuta di oltre 500 miliardi di dollari – un aumento di oltre il 30%! Oggi Erdoes presiede la gestione di 2500 miliardi di dollari investiti da fondazioni, banche centrali, fondi pensione e alcuni degli individui più ricchi del mondo. È spesso citata sui media come una delle poche persone che potrebbero succedere al CEO della J. P. Morgan Chase, Jamie Dimon.

Mentre la maggior parte delle voci presenti in questo libro sostiene che la gestione passiva e a basso costo dei soldi porta nel tempo i risultati migliori per gli investitori individuali, Erdoes sostiene che i fondi gestiti attivamente dalle migliori menti del settore valgano le commissioni che chiedono. La prova, secondo lei, è nella fedeltà dei loro clienti soddisfatti, oltre che nei nuovi che continuano ad attirare.

La gestione dei soldi è nel DNA di Erdoes. Era la primogenita, e l’unica femmina, in una grande famiglia irlandese cattolica di Winnetka, Illinois. Suo padre, Patrick Callahan, lavorava per la banca di investimenti Lazard Freres a Chicago. Mary eccelleva in matematica al liceo – e intanto vinceva anche medaglie di equitazione – e arrivò a essere l’unica laureata in matematica della sua classe all’università di Georgetown. Ha incontrato suo marito Philip Erdoes mentre prendevano l’MBA alla Harvard Business School.

Da dirigente finanziaria, Erdoes ha rotto gli schemi in vari modi: in un settore famoso per la gestione aggressiva, i suoi colleghi descrivono il suo stile con aggettivi come “leale”, “team-oriented” e “attento”. Quando faceva carriera alla J. P. Morgan era nota perché attraversava il paese in aereo per incontrare i clienti che avevano bisogno di un aiuto extra per la gestione dei loro risparmi. A 47 anni, fa parte del top management di un’azienda con 260.000 dipendenti ed è apprezzata per la sua straordinaria leadership, oltre che per la sua intelligenza finanziaria.

Il nostro incontro si è svolto al quartier generale della J. P. Morgan nel classico Union Carbide Building, affacciato su Park Avenue e i grattacieli di Manhattan. Mentre salivo in ascensore alla sala conferenze, il direttore delle comunicazioni della J. P. Morgan Asset Management, Darin Oduyoye, mi raccontò una storia che mi colpì profondamente e faceva capire il tipo di persona che stavo per incontrare. Oduyoye ha sempre desiderato lavorare in televisione, ma ha accettato un posto nella divisione fondi comuni della J. P. Morgan prima di arrivare alle pubbliche relazioni. Quando Erdoes gli ha chiesto di produrre una trasmissione mattutina quotidiana per tutti gli addetti alla gestione della ricchezza nel mondo, è rimasto scioccato.

“Non sono abbastanza esperto di investimenti,” ha obiettato.

“Be’, mi ha sempre detto che voleva fare televisione,” ha detto lei. “Adesso diventerà un produttore di talk show!”

“Ha visto in me più di quello che vedevo io stesso,” mi disse Darin.

Quale che sia il loro ruolo all’interno della società, Erdoes si ferma a conoscere ciascuno dei suoi dipendenti. Ma di quando in quando si ritaglia ancora il tempo per pranzare con le tre figlie e quasi sempre va a prenderle a scuola. È così che va avanti ed è questo che la rende un leader – e un essere umano – straordinario.

TR:

Lei guida uno dei più grandi gruppi di gestione patrimoniale al mondo. Mi parli della sua vita, delle sfide che ha affrontato e dei principi che la guidano.

ME:

Io non credo che sia possibile stabilire un percorso di vita e arrivare esattamente dove si vuole. Molte cose avvengono per caso o in base alle circostanze.
Mi ricordo di quando mi hanno dato la prima azione: Union Carbide. Un regalo di compleanno da parte di mia nonna. Dovevo avere 7 o 8 anni – abbastanza grande da ricordarmene e abbastanza piccola da non sapere cosa farmene.
La prima cosa che mi ha detto è stata: “Non venderla.” Non sono sicura che oggi sarei d’accordo! Ma mi ha detto: “Questo è il valore dell’interesse composto. Se la tieni, si spera che crescerà col tempo e ti ritroverai qualcosa di molto più grande.” Questo mi ha inculcato, fin da bambina, l’importanza del risparmio e mi ha fatto pensare per la prima volta alla gestione dei soldi. Sapevo già di essere brava con i numeri, per cui il concetto di risparmiare vs spendere era importante, per me.
Il fatto che mio padre lavorasse nel settore mi ha aiutato: ho passato molti weekend con lui al lavoro, a giocare all’“ufficio”. Mi sedevo alla sua scrivania, con mio fratello alla scrivania della segretaria. Ci siamo divertiti, da bambini, e credo che mi abbia fatto capire quanto potevano essere interessanti ed emozionanti i servizi finanziari, e che non erano qualcosa di cui avere paura. Questo mi ha aiutato molto, all’inizio.

TR:

Lei lavora in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini. Quali sono stati i principali problemi che ha dovuto affrontare?

ME:

La gestione dei soldi è un settore in cui contano i risultati. È un circolo virtuoso: se ottieni buone performance per i tuoi clienti, loro investono più soldi con te e i loro soldi producono soldi – è l’idea dell’interesse composto che ho imparato da mia nonna. Siccome l’attenzione è sulla performance, la gestione dei soldi è un campo che favorisce l’uguaglianza. Se ottieni risultati, hai successo.

TR:

Che cos’è la leadership? Come la definirebbe?

ME:

È importante non confondere la gestione con la leadership. Per me, leadership vuol dire non chiedere a nessuno di fare una cosa che non farei io stessa. Vuol dire svegliarsi tutte le mattine e cercare di rendere la tua organizzazione un posto migliore. Credo davvero di essere io a lavorare per le persone della J. P. Morgan Asset Management e non viceversa, e quindi cerco di vedere al di là di quello che le persone vedono da sole.
Essendo stata un gestore di portafoglio, consulente e business leader, so che cosa possiamo fare per i clienti. Perciò considero mio dovere non solo guidare i nostri team, ma scendere in trincea con loro e accompagnarli nel percorso.
Credo che per molti aspetti la leadership sia una qualità innata, ma questo non vuol dire che non ci si lavori continuamente, affinandola e cercando di capire che cosa funziona o meno. Lo stile della leadership cambia a seconda delle persone e delle situazioni, ma gli elementi base sono sempre quelli.

TR:

Recentemente ho intervistato il dottor Robert Shiller, che ha appena vinto il premio Nobel per l’economia, e mi parlava del bene che le istituzioni finanziarie fanno nel mondo e che la gente dà per scontato. Perché pensa che la loro reputazione sia peggiorata, e che cosa si può fare per invertire la tendenza?

ME:

Dopo la crisi finanziaria, è facile capire perché alcune persone hanno perso la fiducia in questo settore. Col senno di poi, c’erano delle cose che dovevano cambiare – prodotti troppo complessi o confusi. Ma nel complesso il settore dei servizi finanziari è una presenza positiva. Forniamo alle società i capitali per crescere, cosa che favorisce l’occupazione. Aiutiamo gli individui a risparmiare e a investire i loro soldi per poter fare cose come acquistare una casa, pagare l’università o avere una pensione più confortevole. Sosteniamo le comunità locali sia finanziariamente sia attraverso il capitale intellettuale e fisico della nostra gente.

Io sono incredibilmente orgogliosa di lavorare in questo settore e ancor più orgogliosa di appartenere alla J. P. Morgan. Abbiamo 260.000 persone che lavorano duro tutti i giorni per i nostri clienti e si sforzano sempre di fare la cosa giusta. Noi siamo soliti dire che se non consiglieresti a tua nonna l’acquisto di un prodotto, probabilmente non è qualcosa in cui dovremmo essere coinvolti. È un modo semplicistico ma molto importante di vedere le cose.

TR:

È un tema delicato, certo, ma se ascolta Ray Dalio, se ascolta Jack Bogle, David Swensen, Warren Buffett – tutti dicono che la gestione attiva sul lungo periodo non funziona. Che il 96% dei gestori attivi non batte l’indice. Volevo sentire la sua opinione in proposito, perché la sua performance è stata straordinaria.

ME:

Uno dei grandi problemi dell’investire con successo è che non esiste un approccio valido per tutte le occasioni. Ma se consideriamo i gestori di portafogli più bravi del mondo, scopriremo che molti di loro gestiscono attivamente i soldi, comprando e vendendo società in cui credono di aver visto qualcosa. La loro storia dimostra che la gestione attiva, su lunghi periodi di tempo, fa una grande differenza in un portafoglio. Quello che un gestore attivo può fare è guardare due società all’apparenza simili ed esprimere un giudizio, basato su ampie ricerche, su quale sia il miglior investimento a lungo termine. Alla J. P. Morgan Asset Management ci siamo circondati di gestori che l’hanno fatto con successo per lungo tempo ed è per questo che abbiamo 2500 miliardi di dollari di risparmi che le persone ci chiedono di aiutarle a gestire.

TR:

I grandi investitori cercano invariabilmente l’asimmetria rischi/benefici, giusto? E i super-ricchi l’hanno sempre fatto. Ma mi dica, in che modo l’investitore medio oggi può ottenere ricchezza senza rischi, o almeno con poco rischio, se non è già un super-ricco?

ME:

Non si tratta di livelli di ricchezza, si tratta di essere ben aiutati e consigliati e di seguire un piano. Troppo spesso avviene che la gente parte con un piano diversificato, ma quando le condizioni di mercato cambiano cerca di anticipare il mercato per avere migliori opportunità di crescita o maggiore protezione se le condizioni sono sfavorevoli. Ma questa è una cosa pericolosissima, perché è impossibile prevedere tutti gli scenari.
Quello che fa un portafoglio ben diversificato è aiutarti a cogliere i tail risk [rischi che possono portare grandi guadagni], e se segui il piano puoi creare un’enorme ricchezza sul lungo periodo.

TR:

Quali sono le migliori opportunità per gli investitori oggi e le maggiori sfide a cui devono essere preparati?

ME:

Io credo che, ripensando all’epoca che stiamo vivendo, diremo: “Era un ottimo periodo per investire.” Abbiamo moltissima liquidità nel sistema per occuparci delle cose che sono andate male. Ma per investire nei prossimi 5 anni – particolarmente se la prospettiva è una crescita sul lungo periodo – ci sono opportunità che dovremmo considerare subito. Molti investitori oggi vogliono guadagni, scarsa volatilità e liquidità. Ci sono ancora le conseguenze del 2008, molti si preoccupano: “Se ho bisogno dei soldi subito, posso prenderli?” Se non ne hai bisogno, investili. Ti renderanno bene nei prossimi anni e, guardandoti indietro, ringrazierai il cielo di averlo fatto.
Inoltre, il settore ha fatto molti cambiamenti nelle regole per assicurare condizioni migliori in futuro. Non voglio dire che non ci saranno anomalie, ma il sistema è migliorato e dovrebbe essere più sicuro.

TR:

Questa è una domanda che ho fatto a tutti i multimiliardari venuti dal nulla con cui ho parlato: lo stress finanziario l’abbandona mai?

ME:

Lo stress finanziario non abbandona mai le persone, a prescindere dalla loro ricchezza o dal loro successo.

TR:

Perché?

ME:

Perché a qualunque livello tu sia, vuoi essere sicuro di usare i tuoi soldi nel modo migliore, che si tratti di pagare le spese mediche e il benessere della tua famiglia o di investire bene per le generazioni future o di realizzare degli obiettivi filantropici.

TR:

C’è un antidoto a questo stress? E qual è, per lei?

ME:

Per me si tratta di vedere le cose in prospettiva e di concentrarmi su quelle che posso controllare, come assicurarmi di fare il massimo ogni giorno e di dare tutta me stessa. Non puoi mai esagerare nel prenderti cura di te stessa come persona, del tuo lavoro come professionista, della tua famiglia, dei tuoi amici, della tua mente, del tuo corpo. Va bene se le cose sfuggono di mano una volta ogni tanto, ma dev’essere una cosa momentanea.

TR:

Se lei potesse lasciare ai suoi figli un insieme di regole e/o strategie per il portafoglio o l’asset allocation, che cosa direbbe?

ME:

Investire a lungo termine e prelevare i soldi solo quando se ne ha davvero bisogno. La costruzione del portafoglio varia a seconda della persona. Per esempio, io ho tre figlie. Hanno età diverse. Hanno caratteristiche diverse che cambieranno nel tempo. Una potrebbe spendere più dell’altra. Una potrebbe essere più frugale. Una potrebbe voler lavorare in un ambiente dove guadagnare un sacco di soldi, un’altra potrebbe avere una natura più filantropica. Una potrebbe sposarsi, un’altra no. O avere dei bambini, o no. Quindi avranno esigenze diverse. Ogni cambiamento varierà con il tempo, per cui anche partendo alla pari nel momento della nascita e stabilendo la medesima asset allocation, le cose dovranno cambiare.

TR:

Quanti anni hanno le sue figlie?

ME:

Undici, dieci e sette. Sono molto divertenti.

TR:

Da quello che ho letto, lei crede nell’“integrazione vita/lavoro”. Mi dica qualcosa su questo.

ME:

Ho la grande fortuna di lavorare per un’azienda che sostiene molto le famiglie e lascia alle persone molta flessibilità per fare quello che è meglio per loro. Che questo significhi andare a casa prima per accompagnare i figli a calcio e poi riconnettersi alla sera per finire un progetto, o portare i figli in ufficio nel weekend come faceva mio padre con me, hai la possibilità di fare quello che è meglio per te e per la tua famiglia.

TR:

Come lei nell’ufficio di suo padre! Le sue figlie si siedono alla sua scrivania e si preparano al futuro.

ME:

Esatto. La mia vita lavorativa e quella familiare sono una cosa sola e io sono sempre decisa a ricavare il massimo da entrambe.

 

CAPITOLO 6.8

T. BOONE PICKENS: FATTO PER ESSERE RICCO, FATTO PER DONARE

Presidente e CEO di BP Capital Management

  1. Boone Pickens, detto “l’oracolo del petrolio” da CNBC, è sempre stato in anticipo sui tempi. Nei primi anni ottanta era considerato un predatore di aziende, uno fuori degli schemi – ma “azionista attivista” è sempre stata l’espressione da lui prediletta. La sua precoce determinazione nel massimizzare il valore dell’azionista, praticamente unica all’epoca, da allora è diventata lo standard nella cultura aziendale americana. Come ha dichiarato la rivista “Fortune”: “Le idee un tempo rivoluzionarie di Boone [sono] talmente accettate da essere diventate punti fermi dell’economia.”

All’inizio del XXI secolo, Pickens era diventato un gestore di hedge fund e aveva guadagnato il suo primo miliardo dopo i settant’anni – con una seconda carriera da investitore nel settore energetico. Nei successivi 15 anni, ha trasformato quel miliardo in 4 miliardi – 2 li ha persi di nuovo e 1 l’ha regalato.

Ottimista sempre, Boone recentemente si è sposato per la quinta volta e a 86 anni è onnipresente sui media e non dà segni di rallentamento. Dopo essere uscito dalla lista Forbes 400 l’anno scorso, ha scritto un famoso tweet dichiarando: “Non preoccupatevi, con 950 milioni me la cavo. Mi fa ridere che il miliardo che ho regalato sia più del mio valore netto.” Quando gli ho parlato del suo valore netto, mi ha detto: “Tony, tu mi conosci; mi riprenderò gli altri 2 miliardi nel giro di un paio d’anni.”

Boone, nato durante la Grande Depressione, è partito con niente. A 12 anni consegnava giornali e rapidamente aumentò il suo giro da 28 a 156 giornali – in seguito avrebbe detto che il suo lavoretto era stata una precoce introduzione alla “crescita mediante acquisizione”. Laureatosi alla Oklahoma State University (allora Oklahoma A&M) nel 1951 con una tesi in geologia, Pickens ha costruito un impero energetico in Texas. Nel 1981 la sua Mesa Petroleum Corporation era diventata una delle maggiori compagnie petrolifere indipendenti del mondo. Le sue acquisizioni degli anni ottanta divennero leggendarie: la Gulf Oil, la Phillips Petroleum e la Unocal furono tra i suoi obiettivi più famosi.

Ma le fortune di Pickens (e la sua fortuna) erano sempre oscillanti. Quando lasciò la Mesa nel 1996, dopo un crollo dei profitti della società, molti lo diedero per finito – ben presto perse il 90% del suo capitale. Ma Pickens organizzò uno dei più grandi rientri nel suo settore, trasformando gli ultimi 3 milioni di dollari del suo fondo di investimento in miliardi.

Quasi tutti quelli che sentiamo parlare in questo periodo si concentrano soprattutto su due tipi di investimento, le azioni e le obbligazioni. Ma il fondo BP Capital di Boone è diverso: scommette sull’andamento dei future e dei derivati dell’energia. Benché questo libro sia dedicato a farti raggiungere l’indipendenza finanziaria, Boone dice che la dipendenza statunitense dal petrolio straniero è la più grande minaccia non solo alla sicurezza nazionale, ma anche al benessere economico del paese. Sempre più avanti degli altri, Boone è oggi impegnato in una crociata per liberare gli USA dalla dipendenza dall’OPEC e per favorire una nuova politica energetica grazie al suo Pickens Plan.

Sono un sostenitore di Boone da sempre e adesso ho il privilegio di averlo fra i miei amici. È stato così gentile da parlare a molti dei miei eventi. Quella che segue è la nostra ultima conversazione sulla costruzione della ricchezza, la difesa del futuro americano e i suoi umili inizi.

TR:

La prima cosa da cui devo partire è l’incredibile storia della tua nascita. Spesso dici che sei “l’uomo più fortunato del mondo” e lo credi davvero. Parlami di questo.

TBP:

Mia madre rimase incinta nel 1927 e io sbucai fuori nel maggio 1928, in una cittadina dell’Oklahoma rurale. Il dottore disse a mio padre: “Tom, devi prendere una decisione difficile, qui – o salvi tua moglie o salvi il bambino.” E mio padre rispose: “Non puoi fare una cosa del genere. Senza dubbio troverai un modo per far uscire il bambino senza perdere nessuno dei due.” E la fortuna fu che, dei due dottori della cittadina, quello di mia madre era un chirurgo. E disse: “Bene, Tom, quello che mi stai chiedendo di fare è un taglio cesareo. Non l’ho mai fatto. L’ho visto fare. Ho letto come si fa, e ti farò vedere quello che ho letto.” Gli fece attraversare la stanza e gli mostrò la pagina e mezza che aveva sul taglio cesareo. “Tom, questo è tutto quello che ho,” disse. Mio padre lesse e lo guardò. “Penso che ce la farai.” Si inginocchiarono e si misero a pregare. E poi mio padre convinse il medico a farmi nascere, nel 1928, con un taglio cesareo.

TR:

Wow!

TBP:

Passarono altri 30 anni prima che facessero un altro cesareo in quell’ospedale.

TR:

È incredibile il coraggio di tuo padre nel non accettare quello che gli dicevano quando si trattava della vita e della morte dei suoi cari. Ha avuto il coraggio di dire che c’era un altro modo e che non si sarebbe piegato. Senza dubbio questo ti ha influenzato, no? Tu non accetti una risposta negativa, eh?

TBP:

No, in effetti no.

TR:

Be’, tuo padre è il modello per eccellenza di uno che aveva il potere di prendere una decisione difficile. Tu sei qui e tua madre è sopravvissuta anche lei. Che bella storia. Adesso capisco la frase “l’uomo più fortunato del mondo”.

TBP:

Già.

TR:

Sei stato influenzato anche dall’idea di onestà, che purtroppo per molte persone, nel settore finanziario, non è un principio chiave. Parlami di questo.

TBP:

Tony, stavo distribuendo giornali, da ragazzo, quando abbassai gli occhi e qualcosa attirò la mia attenzione – era un portafoglio fra l’erba. Lo riconobbi, era del vicino di uno dei miei clienti, per cui bussai alla sua porta e dissi: “Mr White, ho trovato il suo portafoglio.” E lui: “Oddio, questo è molto importante per me, grazie. Voglio ricompensarti.” E mi diede un dollaro, una cosa incredibile. Un dollaro era una grossa somma, allora.

TR:

Certo.

TBP:

Era il 1940. Avevo 11 anni.

TR:

Wow.

TBP:

Tornai a casa ed ero molto felice e incominciai a raccontare a mia madre e a mia zia e a mia nonna la storia – che Mr White mi aveva regalato un dollaro. E tutte scossero la testa. Capii che la storia non era piaciuta e dissi: “Non capite? Era contento perché avevo trovato il suo portafoglio e gliel’avevo riportato.” E mia nonna mi guardò e disse: “Figliolo, non devi farti ricompensare per l’onestà.” E fu deciso che riportassi il dollaro a Mr White.

TR:

Incredibile! Quindi la capacità di prendere decisioni difficili e l’onestà – questi due valori ti hanno formato. Ricordo di aver letto una tua citazione che mi ha ispirato da ragazzino. Sono sempre stato affascinato da ciò che rende qualcuno un leader e non un seguace e tu dicevi di aver sempre vissuto a modo tuo. E, se non ricordo male, che il segreto della leadership è di essere deciso.

TBP:

Abbiamo cercato di prendere la Gulf Oil nel 1984 e io pensavo che avessero una dirigenza molto debole. E dissi: “Questi non riescono neanche a tirare il grilletto. Mirano, mirano, mirano e non sparano mai!”

TR:

Bellissimo. Quindi tu sei capace di sparare più veloce?

TBP:

Molte persone si trovano messe in una posizione da leader, e questo mi fa impazzire, perché non prendono decisioni. Non vogliono prendere decisioni; preferiscono che lo facciano altri al posto loro. Io sento che le decisioni che prendo sono buone e daranno buoni risultati.

TR:

Be’, questa teoria senza dubbio si è dimostrata vera. Sei diventato miliardario comprendendo l’energia e approfittandone.

TBP:

Le mie previsioni sui prezzi del petrolio sono state esatte 19 volte su 21.

TR:

Wow, 19 su 21?

TBP:

Alla CNBC, sì.

TR:

È assolutamente incredibile. E tu hai anche previsto che la benzina sarebbe arrivata a 4 dollari al gallone, giusto? Nessuno pensava che sarebbe arrivata così in alto, nel 2011.

TBP:

Quando ho parlato al tuo evento, Tony, nel 2011 a Sun Valley, venni fuori e dissi che saremmo arrivati a 120 dollari al barile entro il weekend del 4 luglio, e così avvenne. Ricordo di aver detto che la domanda globale sarebbe arrivata a 90 miliardi di barili al giorno e il prezzo avrebbe dovuto crescere per adeguarsi a quel livello di domanda.

TR:

Molti dei miei Platinum Partners hanno fatto un sacco di soldi scommettendo su quella previsione, Boone. Hai dato loro la possibilità di approfittare di quell’impennata. Grazie. Ripensando alla tua storia: uno dei temi di cui ho parlato e riparlato con molti dei grandi investitori è l’asimmetria rischi/benefici. Che cosa pensi della riduzione del rischio o dell’assicurarsi che il gioco valga la candela? Qual è la tua filosofia?

TBP:

Quando vai a un MBA, ti insegnano: taglia le perdite e conquista rendimenti maggiori – i risultati verranno. Io non affronto mai l’investimento in questo modo.

TR:

Davvero?

TBP:

Senti, alcuni affari sono migliori di altri e io credo che facciamo un buon lavoro analizzando i rischi. Ma non posso dirti nel dettaglio come arrivo a una decisione. So che se sbaglio è un disastro. E nello stesso tempo, potrei vincere. Mi piace correre grandi rischi per ottenere grandi rendimenti.

TR:

Ok, capito. Allora lascia che ti faccia questa domanda: se non potessi lasciare la tua ricchezza ai tuoi figli, ma solo una filosofia di investimento o una strategia di portafoglio, che cosa diresti? Che consigli daresti per garantire loro una ricchezza duratura?

TBP:

Io credo davvero che se hai una buona etica del lavoro, la lasci in eredità. E se hai buoni studi accanto a una buona etica del lavoro, se hai voglia di impegnarti, credo che tu possa farcela. Credo che la buona etica del lavoro a me sia venuta in quella cittadina dell’Oklahoma. Vedevo mia nonna e mio padre e mia madre, tutti che lavoravano duro. Vedevo gente intorno a me che lavorava duro. Vedevo che chi aveva studiato di più guadagnava più soldi.

TR:

Sembra che, piuttosto che spiegare il portafoglio, tu voglia insegnare una mentalità, un’etica del lavoro.

TBP:

Sì.

TR:

Tu hai guadagnato e perso miliardi. Che cosa sono i soldi per te? Che cos’è la ricchezza?

TBP:

Be’, posso dirti quando ho capito di essere ricco.

TR:

Quando è successo?

TBP:

Quando ho avuto 12 cani da caccia.

TR:

E quanti anni avevi?

TBP:

Avevo 50 anni.

TR:

Davvero?

TBP:

Un giorno ero a caccia. Avevo sempre avuto dei cani, perché mi è sempre piaciuto andare a caccia di quaglie. Come mio padre. Avevo un cane in cortile, e quando guadagnai di più ne presi due. Quando ne ebbi 12, avevo un canile. E un giorno mi sono detto: “Sai, sono ricco. Ho 12 cani!”

TR:

E hai usato quella ricchezza per fare un gran bene a questo paese! So che sei uno dei più grandi benefattori di ogni tempo, poiché hai donato più di 500 milioni di dollari alla tua alma mater, l’Oklahoma State University. È una cosa assolutamente incredibile.

TBP:

Il mio obiettivo è sempre stato di rendere l’OSU più competitiva, sul piano sportivo e su quello accademico. È un privilegio fare queste donazioni.

TR:

La tua donazione alla squadra sportiva dell’OSU nel 2005 è stato il più grande nella storia della NCAA, giusto?

TBP:

Giusto.

TR:

È semplicemente incredibile. E io so che questa è solo una parte del tuo contributo e delle tue donazioni, cosa per cui ti ammiro. Cambiamo argomento e parliamo di indipendenza energetica. Tu hai fatto la tua fortuna nell’industria petrolifera. Non ci si aspetterebbe che tu sia un sostenitore dell’indipendenza petrolifera degli Stati Uniti, e invece questa è la tua missione da 7 anni. Parlami del Pickens Plan.

TBP:

Ecco come stanno le cose, Tony. L’America è dipendente dal petrolio. E questa dipendenza minaccia la nostra economia, il nostro ambiente e la nostra sicurezza nazionale. Le cose peggiorano di decennio in decennio. Nel 1970 importavamo il 24% del nostro petrolio. Oggi siamo a quasi il 70%, e continuiamo ad aumentare.

TR:

E tu stai cercando di farci cambiare direzione.

TBP:

Abbiamo messo la nostra sicurezza nelle mani di nazioni straniere potenzialmente nemiche e instabili. Se dipendiamo da fonti straniere per quasi il 70% del nostro petrolio, siamo in una posizione precaria in un mondo imprevedibile. Nei prossimi 10 anni, il costo sarà di 10.000 miliardi di dollari – il più grosso trasferimento di ricchezza della storia dell’umanità.

TR:

È incredibile. E qual è la soluzione?

TBP:

Possiamo guadagnare enormemente migliorando le fonti di energia rinnovabile, ma questo non risolve il nostro problema con l’OPEC. L’OPEC non ha niente a che vedere con le rinnovabili. Vento e solare non sono combustibili da trasporto. Ed è qui che entra in gioco il gas naturale. Il 70% del petrolio usato quotidianamente nel mondo è usato per i trasporti. L’unica cosa che abbiamo per escludere l’OPEC è il gas naturale o il nostro petrolio.

TR:

E allora cosa facciamo?

TBP:

Noi importiamo circa 12 milioni di barili al giorno, 5 dei quali dall’OPEC. Dobbiamo produrre più gas naturale qui negli Stati Uniti per liberarci dell’OPEC. E abbiamo le risorse per farlo. Tony, siamo seduti su riserve di gas naturali sufficienti per 100 anni, qui in America. Abbiamo l’equivalente di almeno 4000 miliardi di barili di petrolio. Sono tre volte le riserve dell’Arabia Saudita. Se non sfruttiamo questo capitale, finiremo vittime della nostra stupidità.

TR:

È incredibile.

TBP:

E il gas naturalmente è molto economico, in questo momento. Il barile di petrolio da 100 dollari equivale a [circa] un barile di gas naturale da 16 dollari. Trasportatori, centrali elettriche, chiunque usi energia oggi deve prendere in considerazione il gas naturale.

TR:

So che hai dedicato molto tempo, energie e soldi al Pickens Plan. L’hai sostenuto pubblicamente e hai finanziato una campagna nazionale sui mass media. Che cosa pensi – funzionerà?

TBP:

Ho lanciato questo piano a Washington DC nel 2008 e ci ho speso 100 milioni di dollari miei. Sento di aver fatto tutto il possibile e sì, credo che avremo un piano energetico per l’America.

TR:

In questo libro parlo molto di asset allocation. Praticamente tutti i tuoi risparmi sono nell’energia, che è stata la tua vita, giusto?

TBP:

Giusto, ma l’energia è fatta di tanti settori. Noi investiamo in tutto lo spettro, ma non al di fuori di esso.

TR:

Quindi questa è la tua versione dell’asset allocation. Se fossi un investitore individuale, oggi, e avessi, diciamo, 50.000 dollari da investire – dove li metteresti?

TBP:

A valle hai società di ricerca e raffinerie ecc. La maggior parte del mio tempo l’ho trascorsa a monte, dalla parte della ricerca e della produzione. Ma adesso il gas naturale è molto economico. È molto interessante. È lì che bisogna andare. Nel complesso, credo che il settore del petrolio e del gas abbia un grande futuro, grazie alla tecnologia. I passi avanti che abbiamo fatto nella tecnologia sono incredibili. Il nostro paese oggi appare molto migliore dal punto di vista delle risorse naturali rispetto a 10 anni fa. Non la pensavo così allora. Non mi sentivo affatto fiducioso come oggi.

TR:

Dimmi, che cos’è che ti anima, Boone?

TBP:

Sai, Tony, quello che mi anima ormai è che mi piace fare soldi. Mi piace regalarli – non quanto guadagnarli, ma quasi. Credo fermamente che una delle ragioni per cui sono stato messo qui sulla terra è avere successo, fare soldi ed essere generoso con essi.

TR:

Generoso?

TBP:

Uno dei miei obiettivi è regalare ancora 1 miliardo di dollari prima di morire. Conosci il Giving Pledge di Warren Buffett e di Bill Gates? Mi hanno chiamato e mi hanno chiesto di entrarci. Ho risposto: “Se guardate ‘Fortune’ dal 1983, perché non venite voi nel mio club, dove ho detto che avrei regalato il 90%?

TR:

Spettacolare.

TBP:

Ogni giorno vado in ufficio e non vedo l’ora. L’ho fatto per tutta la vita. Il mio lavoro è tutto, per me. Ma tu dirai: “No, la mia famiglia è tutto, non puoi dire una cosa del genere.” Io mi diverto con tutto. Quando sono con la mia famiglia mi diverto. Quando lavoro mi diverto. I risultati non sono perfetti, ma sono abbastanza buoni per farti pensare che domani sarà un’ottima giornata. Magari no, ma io ci credo, tutti i giorni.

TR:

Tu mi ispiri, come ispiri tante persone nel mondo. Mi ispiri con la tua passione e la tua intensità. A 86 anni, Boone, dopo tanti risultati straordinari, continui a crescere e a donare.

TBP:

Grazie, Tony, anche tu sei un uomo di successo e hai aiutato tanta gente – probabilmente più di me.

TR:

Oh, non lo so.

TBP:

Ma siamo tutti e due dei vincenti perché doniamo.

TR:

Sì, sono d’accordo. Ti voglio molto bene, amico mio. Grazie.

 

CAPITOLO 6.9

KYLE BASS: IL MAESTRO DEL RISCHIO

Fondatore di Hayman Capital Management

Da tuffatore professionista, Kyle Bass comprende le leggi fondamentali della fisica. Sa bene che ciò che sale deve poi scendere. Ecco perché nel 2005 ha incominciato a fare domande sul boom del mercato immobiliare USA – domande che nessun altro pensava di fare, come: “Che cosa succederà se i prezzi non continueranno a crescere [per sempre]?” Queste domande lo spinsero a fare una delle più grosse scommesse nel mondo dell’incombente crash immobiliare del 2008 e della crisi economica che ne conseguì. Così guadagnò il suo primo miliardo. Bass continuò e realizzò un utile del 600% in soli 18 mesi, assicurandosi un posto fra i più brillanti e riflessivi gestori di hedge fund della sua epoca.

Kyle rilascia pochissime interviste, ma si scoprì che il mio lavoro l’aveva colpito quand’era ancora all’università, così ho avuto il privilegio di volare in Texas per sedermi con lui nel suo grattacielo affacciato sulla grande città di Dallas. Bass è uno dei pochi potenti finanzieri che considera la distanza da New York un vantaggio. “Non restiamo confusi dal rumore,” dice.

Bass è umile e avvicinabile. Quando gli ho parlato dei dubbi che lo spinsero a scommettere contro il mercato immobiliare, ha risposto: “Tony, non ci vuole un astrofisico, basta uno stupido di Dallas che si fa delle domande.”

Bass vive con la moglie e il resto della famiglia e fa parte del CDA dell’Investment Management dell’Università del Texas, che controlla una delle dotazioni pubbliche più grosse del paese, con oltre 26 miliardi di dollari di beni. Hai già sentito parlare di Bass e dei suoi nichelini: è l’uomo che ha insegnato ai suoi figli la lezione della asimmetria rischio/rendimento comprando 2 milioni di dollari in nichelini e guadagnando il 25% il primo giorno del suo investimento. In realtà, Bass dice che avrebbe investito tutti i suoi soldi in nichelini, se solo avesse trovato abbastanza monete da acquistare.

Nichelini a parte, l’attenzione inesausta di Bass sull’asimmetria rischio/rendimento ha portato a due delle maggiori scommesse del secolo: sia nel mercato immobiliare sia nella crisi del debito europea iniziata nel 2008. E attualmente ha in corso una terza scommessa ancora più grossa, dice. Quello che segue è un estratto della nostra conversazione di due ore e mezza nel suo ufficio.

TR:

Parlami un po’ di te.

KB:

Ho fatto tuffi dal trampolino e dalla piattaforma. La gente pensa che sia uno sport molto fisico. Ma al 90% è una questione mentale. Sei tu contro te stesso. Per me è stata una grande scuola. Mi ha insegnato la disciplina e a imparare dai miei errori. È come affronti il fallimento che ti definisce come persona. Ho una madre affettuosa e un padre affettuoso, che però non hanno mai risparmiato niente. Io mi sono ripromesso di non essere mai così. I miei genitori fumavano entrambi. Io mi sono ripromesso di non fumare mai. Per quanto mi riguarda, sono sempre stato guidato più dalle cose negative della mia vita che da quelle positive – ci sono molte coincidenze fra la mia vita e i tuoi insegnamenti.

TR:

Senza dubbio. Quando osservo il denominatore comune che fa avere successo alle persone, al di là degli studi e del talento c’è la fame.

KB:

Fame e dolore.

TR:

La fame viene dal dolore. Non hai davvero fame se hai avuto la vita facile.

KB:

Giusto.

TR:

Quindi la tua fame ti ha spinto a dar vita al tuo fondo. Era il 2006, giusto?

KB:

Sì.

TR:

La cosa che mi stupisce è la velocità con cui hai incominciato ad avere rendimenti.

KB:

Questa è stata una fortuna.

TR:

Hai fatto il 20% il primo anno, il 216% l’anno dopo.

KB:

Sì. È stato un caso che mi accorgessi di quello che stava succedendo nel mercato dei mutui. Credo nel detto: “La fortuna è dove la preparazione e l’occasione si incontrano”. Penso di averlo letto in uno dei tuoi libri quand’ero all’università. Be’, io ero preparato. Mi piace pensare di essere stato fortunato e al posto giusto nel momento giusto perché tutte le mie risorse erano dedicate a questo, allora.

TR:

Molte persone sapevano del problema della casa e non hanno fatto niente. Che cos’avevi di diverso tu? Che cosa ti ha permesso di avere successo in questo campo?

KB:

Se rammenti, i soldi allora erano praticamente “gratis”. Nel 2005 e nel 2006 potevi ottenere un mutuo LIBOR+250 punti base [vale a dire un prestito a bassissimo costo] e io, tu, chiunque poteva andare e prendersi la società che voleva con qualche azione e un sacco di debiti. Ero al telefono con il mio amico e collega Alan Fournier, allora, e stavamo cercando di capire come non rimetterci, scommettendo contro l’immobiliare. E gli esperti continuavano a ripetere: “La crescita dell’immobiliare è una conseguenza dell’occupazione e del PIL,” per cui finché l’occupazione fosse cresciuta e il reddito fosse cresciuto anche i prezzi delle case avrebbero continuato a salire. Naturalmente era un modo di pensare sbagliato.

TR:

Sì, ce ne siamo accorti.

KB:

Ho avuto un incontro alla Federal Reserve nel settembre 2006 e mi hanno detto: “Senti, Kyle, sei nuovo del settore. Devi capire che l’aumento del reddito trascina l’immobiliare.” E io risposi: “Aspettate, da cinquant’anni l’immobiliare si muove perfettamente in tandem con il reddito medio. Ma negli ultimi quattro anni l’immobiliare è cresciuto dell’8% all’anno e i redditi solo dell’1,5%. Abbiamo cinque o sei deviazioni standard3 rispetto alla media.” Per riportare il rapporto in linea, i redditi avrebbero dovuto salire almeno del 35%, o le case dovevano scendere del 30. Ho telefonato in tutti gli uffici di Wall Street e ho detto: “Voglio vedere il vostro modello. Fatemi vedere che cosa succede se il prezzo delle case sale solo del 4% all’anno, del 2% o dello 0%.” Non c’era una sola compagnia di Wall Street, neanche una, nel giugno 2006, con un modello che contemplasse un mercato immobiliare fermo.

TR:

Dici sul serio?

KB:

Neanche una.

TR:

Si erano bevuti il cervello.

KB:

Nel novembre 2006 chiesi a UBS di creare un modello che prevedesse prezzi fermi delle case. E il loro modello diceva che le perdite per i mortgage pool sarebbero state del 9%. [Un mortgage pool è un gruppo di mutui con anzianità e tassi di interesse simili che vengono messi insieme a costituire un pacchetto, o security, detto mortgage-backed security. A queste security, cioè garanzie, era assegnato un rating molto alto per venderle agli investitori – in cambio di un rendimento previsto. Se i prezzi delle case avessero continuato a salire, il pool avrebbe reso molto bene.] Ma se i prezzi delle case non fossero saliti, e fossero rimasti fermi, avrebbero perso il 9%. Telefonai ad Alan Fournier del Pennant Capital Management [prima lavorava per l’Appaloosa Management di David Tepper] e gli dissi: “Così stanno le cose.” E quando creai la general partner dei miei fondi subprime, la chiamai AF GP in onore di Alan Fournier, perché la nostra telefonata, per me, è stata un momento di svolta.

TR:

E mi puoi dire quel era il rapporto rischio/rendimento di quella scommessa per te e Alan?

KB:

Fondamentalmente, io potevo scommettere contro l’immobiliare e pagare solo il 3% all’anno. Se scommettevo 1 dollaro e i prezzi delle case salivano, avrei perso solo 3 centesimi!

TR:

Incredibile. Quindi il rischio – il prezzo della scommessa – era assolutamente conveniente.

KB:

Sì. Mi costava solo il 3%.

TR:

Perché tutti pensavano che il mercato avrebbe continuato a crescere per sempre. E il guadagno?

KB:

Se i prezzi si fermavano o scendevano, avrei guadagnato l’intero dollaro.

TR:

Quindi il 3% di perdite se sbagliavi e il 100% di guadagno se avevi ragione.

KB:

Sì. E ho fatto bene a non ascoltare tutti gli esperti di mutui con cui ho parlato. Dicevano tutti: “Kyle, non sai di che cosa stai parlando. Questo non è il tuo mercato. Questo non può succedere.” E io: “Ok, questa non è una ragione sufficiente, per me, perché ho lavorato molto su questo e magari non capisco tutto quello che capite voi.” Ma potevo vedere la foresta e non solo i singoli alberi. Mentre quelli che lavoravano in quel mercato vedevano solo singoli alberi.

TR:

Tu capivi il concetto di rischio/rendimento.

KB:

Sentivo anche ripetere: “Questo non può succedere perché l’intero sistema finanziario crollerebbe.” Neanche questo era abbastanza per me. Questo pregiudizio – il pregiudizio positivo che abbiamo tutti è innato; fa parte della natura umana. Non ci alzeremmo dal letto alla mattina senza questo slancio verso la vita, no? È un pregiudizio che abbiamo in quanto umani, quello di essere ottimisti.

TR:

Funziona ovunque, tranne che nel mondo finanziario.

KB:

Esattamente.

TR:

La cosa ancora più incredibile è che dopo lo scoppio della bolla immobiliare, hai avuto ragione anche sull’Europa e sulla Grecia. Come hai fatto? Sto cercando di capire il tuo modo di pensare.

KB:

Alla metà del 2008, dopo Bear Stearns, appena prima che Lehman fallisse, abbiamo fatto una riunione qui con i miei uomini e abbiamo detto: “Ok, le conseguenze di questa crisi sono che il rischio – che riguardava i bilanci delle imprese private – si sposti sui bilanci pubblici. Prendiamo un foglio bianco e ricostruiamo i bilanci pubblici delle nazioni. Guardiamo l’Europa, guardiamo il Giappone, guardiamo gli Stati Uniti. Guardiamo dovunque ci siano molti debiti e cerchiamo di capire.” Quindi pensai: “Se fossi Ben Bernanke [allora a capo della Fed] o Jean-Claude Trichet, presidente della BCE, e volessi affrontare il problema, che cosa farei? Come farei? Ecco: guarderei il mio bilancio, come paese. E poi vorrei sapere quanto è grosso il mio sistema bancario in rapporto a due cose: il mio PIL e i soldi che incassa il governo.”

TR:

Ha un senso.

KB:

In sostanza abbiamo guardato vari paesi diversi e ci siamo chiesti: “Quanto è grande il sistema bancario? Qual è la dimensione del debito?” Poi abbiamo cercato di capire quanti prestiti sarebbero andati male e quali sarebbero state le conseguenze per noi come paese. Dissi alla mia squadra di chiamare alcune società e di scoprire quant’erano grossi i sistemi bancari di quei paesi. Indovina quante società avevano queste informazioni a metà del 2008?

TR:

Quante?

KB:

Zero. Nessuna. E le abbiamo chiamate tutte.

TR:

Wow!

KB:

Così ho scavato nei documenti sul debito dei paesi sovrani e li ho letti tutti. Si concentrano soprattutto sulle economie emergenti, perché storicamente sono state le nazioni emergenti che hanno ristrutturato i loro bilanci.

TR:

I paesi sviluppati l’hanno fatto solo dopo la guerra.

KB:

Giusto. Due paesi spendono una fortuna per fare la guerra, si ingolfano di debiti e al vincitore vanno le spoglie e al perdente i costi, sempre. Così va il mondo. In questo caso, eravamo di fronte al più grande debito accumulato in tempo di pace nella storia del mondo.

TR:

Incredibile.

KB:

Allora quanto è grosso il sistema bancario? Siamo andati a raccogliere i dati usando due denominatori: il PIL e quanto il governo incassava con le tasse. È stato uno studio enorme, perché non l’avevamo mai fatto prima.

TR:

Nessuno, a quanto pare, l’aveva mai fatto.

KB:

Non è astrofisica, Tony. È un idiota di Dallas che chiede: “Come faccio ad affrontare il problema?” Ci siamo messi al lavoro e sono arrivato a una mappa e ho detto: “Mettiamoli in ordine dal migliore al peggiore.” Chi è il peggiore dell’elenco?

TR:

L’Islanda?

KB:

Esatto, l’Islanda era al primo posto. Chi c’era al secondo? Non è astrofisica.

TR:

La Grecia?
[Kyle annuisce.]

TR:

Wow.

KB:

Dopo tutto questo lavoro, guardo l’analisi e dico: “Non è possibile.” Stavo spingendo sull’acceleratore con i miei uomini. Dicevo: “Se questo è giusto, sapete che cosa succederà adesso?”

TR:

Già.

KB:

Quindi ho chiesto: “Dove sono i contratti di assicurazione sull’Islanda e la Grecia?” e i miei uomini hanno risposto: “La Grecia è a 11 punti base.” Undici punti base! Vuol dire 11 centesimi dell’1%! E io: “Bene, dobbiamo comprarne un milione.”

TR:

È davvero incredibile!

KB:

Bada bene, nel terzo trimestre del 2008.

TR:

Era tutto già scritto, all’epoca.

KB:

Ho chiamato il professor Kenneth Rogoff di Harvard, che non mi conosceva. E gli ho detto: “Ho passato parecchi mesi a costruire un bilancio mondiale per capire questa cosa.” E poi: “I risultati della nostra analisi sono troppo negativi, secondo me.” E ancora, letteralmente: “Credo di commettere qualche errore nell’interpretare questi dati. Posso venire a condividere con lei i risultati del mio lavoro?” E lui ha accettato subito.

TR:

Bene.

KB:

Così ho passato due ore e mezza con lui nel febbraio 2009. Non lo dimenticherò mai: è arrivato all’indice, con la mappa dei dati, e si è abbandonato sullo schienale, ha tirato su gli occhiali e ha detto: “Kyle, non riesco a credere che la situazione sia così brutta.” E io subito ho pensato: “Oh, diamine! Tutti i miei timori stanno per essere confermati dal padre dell’analisi del bilancio statale.” Se non ci pensava lui, credi che Bernanke e Trichet lo stessero facendo? Nessuno ci pensava. Non c’era un piano coerente.

TR:

Nessuno?

KB:

Si navigava a vista.

TR:

È semplicemente incredibile. Devo chiederti del Giappone, perché so che adesso ti stai concentrando su quel paese.

KB:

Adesso nel mondo il Giappone è la più grossa delle occasioni, e molto migliore dei subprime. Il quando è più incerto, ma il guadagno è un multiplo di quello ottenuto con il mercato dei subprime. Io credo che il punto debole del mondo sia il Giappone. Ed è conveniente come non mai – dico l’acquisto di una polizza assicurativa.

TR:

Sì, e quanto ti costa?

KB:

Le due cose da prendere in considerazione per stabilire il modello di pricing delle opzioni sono (1) il tasso senza rischi e (2) la volatilità dell’asset sottostante. Immagina se il tacchino usasse questa teoria. Se valutasse il rischio [di essere ucciso] in base alla volatilità storica della sua vita, il rischio sarebbe zero.

TR:

Certo.

KB:

Fino al giorno del Ringraziamento.

TR:

Quando è troppo tardi.

KB:

Quando pensi al Giappone, ci sono stati 10 anni di prezzi calmierati e di volatilità contenuta. La volatilità si misura in mezzi punti. È bassa come in tutto il mondo. Il tasso senza rischi è un decimo dell’1%. Quando chiedi il prezzo di un’opzione, la formula sostanzialmente ti dice che dovrebbe essere libero.

TR:

Ok.

KB:

Così se le obbligazioni giapponesi salgono da 150 a 200 punti base [dall’1,5 al 2%] è finita. L’intero sistema esplode, secondo me.

TR:

Wow.

KB:

Ma la mia teoria è che, come ho sempre detto ai nostri investitori: “Se si muove di 200 punti base, può muoversi di 1500.”

TR:

Ok.

KB:

O sta fermo e non succede niente, o finisce in pezzi.

TR:

Questo riporta alla tua idea di “tail risk”. Spiegami che cos’è il tail risk; non sono molti gli investitori che vi prestano attenzione.

KB:

Se guardi quello che sto facendo, spendo 3 o 4 punti base all’anno sul Giappone. Sono 4 centesimi dell’1%, ok? Se ho ragione riguardo alla natura binaria dell’esito potenziale di questa situazione, queste obbligazioni renderanno il 20% o più. Quindi pago 4 centesimi dell’1% per un’opzione che potrebbe valere il 2000%! Tony, non c’è mai stata un’opzione più a costo zero (o quasi) di questa nella storia del mondo. Questa è la mia opinione. Posso sbagliare. Finora pare che sia così, tra l’altro.

TR:

Hai sbagliato i tempi.

KB:

Ti dirò una cosa. Posso sbagliare per 10 anni, e se fra 10 anni avrò ragione, avrò avuto ragione al 100% a essere lì prima dei fatti. La gente mi dice: “Come fai a scommettere su una cosa che non è mai successa prima?” E io dico: “Come fai a considerarti un fiduciario prudente se di fronte allo scenario che ho appena delineato non fai niente? Lascia perdere se pensi che io abbia ragione o torto. Quando ti faccio vedere i costi, perché non lo fai? Se la tua casa è in una zona a rischio incendi, e 200 anni fa c’è stato un grosso incendio che ha distrutto ogni cosa, non ti fai un’assicurazione?”

TR:

Capisco. Lascia che ti chieda: ti consideri uno che ama correre rischi?

KB:

No.

TR:

Lo prevedevo, per questo te l’ho chiesto. Perché dici che non sei uno che ama correre rischi?

KB:

Diciamo meglio: uno che ama correre rischi è uno disposto a perdere tutti i suoi soldi. Io non mi metto mai nella situazione di finire ko.

TR:

Dimmi una cosa: se non potessi lasciare i tuoi soldi ai tuoi figli, ma solo un portafoglio e un insieme di regole, che cosa diresti ai tuoi figli?

KB:

Darei loro 200 milioni di dollari in nichelini, così non avrebbero più da preoccuparsi di niente.

TR:

Sarebbero a posto, con il portafoglio a posto. Oddio, è straordinario. Che cosa ti dà più gioia nella vita?

KB:

Ho i miei figli.

TR:

Bellissimo!

KB:

Al 100%.

TR:

Kyle, grazie. Mi è molto piaciuto parlare con te, ho imparato molte cose.

3 In ambito finanziario, la deviazione standard si applica al tasso di rendimento annuo di un investimento per misurare la volatilità dell’investimento. La deviazione standard è nota anche come volatilità storica ed è usata dagli investitori per valutare l’attesa di volatilità. (N.d.A.)

 

CAPITOLO 6.10

MARC FABER: IL MILIARDARIO CHIAMATO DR. DOOM

Direttore di Marc Faber Limited; editore del rapporto Gloom, Boom & Doom

Il fatto che l’informativa di Marc Faber sugli investimenti sia chiamata rapporto Gloom, Boom & Doom (Tristezza, esplosione e rovina) dovrebbe farti capire in che modo lui vede i mercati. Ma questo miliardario svizzero non è il tipico squalo. Marc, che è mio amico da molti anni, è un vivace e loquace bastian contrario che segue il consiglio del barone Rothschild, l’investitore del XVIII secolo: “Il momento migliore per comprare è quando c’è sangue per le strade.” E come sir John Templeton, va a caccia di affari che tutti gli altri ignorano o evitano. Ecco perché, mentre tutti sono concentrati sulle azioni USA, Marc Faber guarda quasi esclusivamente all’Asia per i suoi investimenti. È anche molto critico rispetto a tutte le banche centrali, in particolare la Federal Reserve, che accusa di destabilizzare l’economia mondiale inondandola con migliaia di miliardi di dollari stampati sul nulla.

Marc si è guadagnato il soprannome di Dr. Doom dichiarando continuamente che gli asset più popolari sono sopravvalutati e destinati a crollare. Come ha scritto il “Sunday Times” di Londra: “Marc Faber dice le cose che nessuno vuole sentire.” Ma spesso ha avuto ragione, soprattutto nel 1987, quando fece un’enorme fortuna anticipando il crollo della borsa USA.

Il padre di Faber era un chirurgo ortopedico e sua madre veniva da una famiglia di albergatori svizzeri. Ha preso un PhD in economia all’Università di Zurigo e ha incominciato la sua carriera finanziaria con la società di investimenti globali White Weld & Company. Nel 1973 si è trasferito in Asia e da allora non è più tornato. Dal suo ufficio a Hong Kong e dalla sua villa a Chiang Mai, Thailandia, Marc ha assistito in prima fila all’incredibile trasformazione della Cina da impero comunista a motore della crescita per l’intera regione. È considerato oggi uno dei principali esperti di mercati asiatici.

Marc è noto per la sua eccentricità – riconosce allegramente la sua reputazione di “connoisseur della vita mondana notturna” – e interviene spesso ai forum finanziari e alle trasmissioni TV via cavo. Fa parte della prestigiosa Barron’s Roundtable, dove, secondo gli osservatori indipendenti, i suoi consigli hanno avuto i rendimenti maggiori, quasi il 23% all’anno, per 12 anni di fila. Marc è anche autore di parecchi libri sull’Asia e direttore della Marc Faber Limited, società di consulenza e fondo di investimento con sede a Hong Kong. Marc parla inglese con un roco accento svizzero e non si prende mai troppo sul serio. Ecco un estratto dell’intervista pubblica che gli ho fatto al mio convegno di Sun Valley nel 2014.

TR:

Quali sono secondo te le tre bugie finanziarie più grandi che vengono ancora promosse oggi nel mondo?

MF:

Io credo che tutto sia una bugia! È sempre molto semplice! Guarda, ho conosciuto un sacco di persone oneste ecc., ma purtroppo nella vita incontri più consulenti finanziari che hanno lo stile del venditore. Bisognerebbe avere persone molto oneste. Ma posso dirti questo: in base alla mia esperienza, tutti ti vendono sempre l’investimento dei tuoi sogni, ed essendo stato a capo di vari fondi di investimento, di solito i clienti guadagnano pochissimo. I gestori del fondo, invece, e i promotori, se ne vanno tutti con le tasche piene. Tutti.

TR:

Dove possono rivolgersi gli investitori?

MF:

Ci sono teorie diverse nel mondo degli investimenti. Ci sono quelli che propongono la teoria del mercato efficiente. Dicono che i mercati sono efficienti. In altre parole, quando investi, la cosa migliore è comperare un indice. E la scelta individuale delle security è praticamente inutile. Ma posso dirti che conosco molti gestori di fondi che hanno battuto il mercato in maniera significativa nel tempo. Credo che alcune persone siano abili nell’analizzare le società perché o sono buoni ragionieri o sono abili.

TR:

Che cosa pensi dei mercati in questo momento?

MF:

Penso che ci siano ancora dei rischi nei paesi emergenti ed è ancora presto per comprare le loro valute e le loro azioni – ed è troppo tardi per comperare quelle USA. Io non voglio comprare l’indice S&P dopo che ha raggiunto i 1800 punti. Non vedo nessun vantaggio. È meglio andare a bere e a ballare e non fare niente! Capisci? È stato Jesse Livermore [un famoso trader degli inizi del XX secolo] a dire: “La maggior parte dei soldi si guadagna senza fare niente, restando seduti.” Se resti seduto vuol dire che hai i soldi.
Nella vita, la cosa importante è non perdere soldi. Se non vedi occasioni davvero buone, perché rischiare? Delle buone occasioni si presenteranno ogni 3, 4 o 5 anni, e allora devi guadagnare soldi. C’è stata un’ottima occasione nell’immobiliare USA alla fine del 2011. Ne ho scritto. Sono andato ad Atlanta per vedere le case, e poi a Phoenix. Non voglio vivere lì, ma c’era un’occasione. Ma è finita rapidamente, e i singoli sono stati svantaggiati perché sono arrivati gli hedge fund con i soldi in mano – i tizi delle private equity hanno comprato migliaia di case.

TR:

Prevedi che ci sarà inflazione o deflazione?

MF:

Il dibattito inflazione-deflazione è sbagliato, secondo me, nel senso che l’inflazione dovrebbe essere definita un aumento della quantità di denaro. Se i soldi in circolazione aumentano, di conseguenza aumenta il credito e abbiamo l’inflazione monetaria. Questa è la cosa importante: l’inflazione monetaria. Poi abbiamo i sintomi dell’inflazione monetaria, che possono essere molto diversi fra loro. Può trattarsi di un aumento dei prezzi al consumo, di un aumento dei salari, ma ancora una volta non è così semplice, perché negli USA abbiamo in molti settori una riduzione dei salari reali negli ultimi 20 o 30 anni, rispetto all’inflazione. Ma cosa dire dei salari in Vietnam o in Cina? In Cina gli stipendi sono cresciuti a un tasso del 20 o 25% all’anno, e lo stesso è successo in altre economie emergenti.
Così, per rispondere alla tua domanda, in un sistema possiamo avere deflazione per certi aspetti, beni e prezzi e anche servizi, e inflazione in altri. È molto difficile che nel mondo tutto aumenti di prezzo allo stesso modo o diminuisca allo stesso modo. Di solito, soprattutto se c’è una valuta a corso legale, in cui si può stampare moneta, succederà che i soldi non spariscono davvero. Finiscono in qualcosa d’altro. Quello che può sparire è il credito – ecco perché puoi avere un livello complessivo dei prezzi che declina.
Ma per quanto riguarda noi investitori, noi essenzialmente vogliamo sapere quali prezzi saliranno. Per esempio, il prezzo del petrolio salirà o scenderà? Perché se sale, allora voglio possedere delle azioni petrolifere, se scende preferisco qualcos’altro.

TR:

Quale asset allocation consiglieresti, per approfittare della situazione attuale e per proteggerti?

MF:

Il mio portafoglio prevedeva un 25% in azioni, un 25% in obbligazioni, un 25% in oro e un 25% in immobili. Adesso ho ridotto la quota di azioni. Ho più contanti del solito. Ho aumentato gli immobili in Vietnam e ho aumentato il portafoglio di azioni in Vietnam.

TR:

E a che percentuali sei oggi, per curiosità?

MF:

È difficile da dire, perché è piuttosto grande.

TR:

Stai parlando del portafoglio o di qualcos’altro?

MF:

[Ride.] No, in realtà non lo so! Non faccio i conti tutti i giorni.

TR:

Ma più o meno?

MF:

Più o meno direi che fra contanti e obbligazioni arriviamo al 30-35%. Le azioni sono intorno al 20%; gli immobili, non so, 30%; e l’oro 25%. Il totale supera il 100%, ma chi se ne frega? Io sono il tesoro USA!

TR:

Sappiamo perché ti piacciono i contanti. Ma le obbligazioni, quando molte persone temono che siano al livello più basso possibile?

MF:

Le obbligazioni che possiedo di solito sono quelle dei mercati emergenti. Le obbligazioni aziendali sono per lo più in dollari ed euro. Ma voglio essere chiaro su questo punto. Le obbligazioni dei mercati emergenti sono molto simili a delle azioni. Se le borse scendono, anche il valore di queste obbligazioni cala. Per esempio, nel 2008 sono crollate come titoli spazzatura. Sono più simili ad azioni che a buoni del tesoro. Ne possiedo un po’. Ecco perché quando dico che ho una scarsa esposizione azionaria del 20%, in realtà la mia esposizione è maggiore, a causa di queste obbligazioni – forse è del 30%.
Credo che a volte, come investitori, facciamo degli errori perché ci fidiamo troppo della nostra intuizione. Il mio punto di vista è irrilevante rispetto al mercato, capisci? Il mercato si muove indipendentemente dal mio punto di vista, per cui io posso essere pessimista riguardo ai buoni del tesoro, ma vedo le condizioni in cui anche i buoni del tesoro sarebbero un buon investimento per qualche anno. Guadagni solo il 2,5 o il 3%, ma questo potrebbe essere un rendimento più alto in un mondo in cui i prezzi scendono. Capisci? Se la borsa scende nei prossimi 3 anni, diciamo, del 5 o del 10% all’anno, e tu hai un interesse del 2,5 o del 3%, ti senti un re.

TR:

E per quanto riguarda gli altri tipi di investimento?

MF:

C’è molta speculazione sugli immobili di lusso. I prezzi sono incredibilmente gonfiati. Credo che questa bolla – non dico che non possa aumentare ancora, ma prevedo che prima o poi i prezzi scenderanno in misura significativa. E in quella situazione vorrei una specie di copertura.

TR:

Hai un quarto dei tuoi investimenti in oro. Perché?

MF:

La cosa interessante è che quando ne parlavo in pubblico prima del 2011, quando i prezzi hanno incominciato a scendere, la gente diceva: “Marc, se sei così sicuro dell’oro, perché investi in oro solo il 25%?” E io dicevo: “Potrei sbagliare e voglio diversificare, perché il prezzo dell’oro si è già mosso molto e mi aspetto un consolidamento.” L’oro è in una certa misura un bene rifugio, ma è un bene rifugio imperfetto in una situazione di deflazione se lo possiedi fisicamente. Tuttavia è probabilmente un investimento migliore di altri asset non liquidi. Probabilmente scenderà di prezzo, ma meno di altre cose. I buoni del tesoro, almeno per qualche anno, dovrebbero cavarsela bene in una situazione di deflazione – almeno finché il governo non dichiara bancarotta!

TR:

Ultima domanda. Se potessi lasciare ai tuoi figli non soldi, ma solo un insieme di principi per costruire un portafoglio, che cosa diresti?

MF:

Credo che la lezione più importante che darei a mio figlio o a chiunque altro sia: l’importante non è quello che compri; è il prezzo che paghi. Devi stare molto attento quando compri qualcosa a un prezzo alto. Perché poi scende e ti scoraggi. Devi restare freddo e avere soldi quando il tuo vicino e tutti gli altri sono depressi. Non devi avere soldi quando tutti gli altri hanno soldi, perché allora tutti lottano per gli asset e il loro prezzo aumenta.
Direi anche: guarda, io personalmente credo che non possiamo sapere quello che succederà fra cinque o dieci minuti, figuriamoci fra un anno o fra dieci. Possiamo fare delle ipotesi, a volte buone, a volte cattive ecc., ma non lo sappiamo di sicuro. Ecco perché da investitore direi che devi diversificare.
Non tutti gli investitori possono farlo perché alcuni investono nella propria attività. Se ho un’azienda, come Bill Gates, metto tutti i soldi in Microsoft – ed è stato, almeno per un po’, un ottimo investimento. Probabilmente per molte persone la cosa migliore è avere una propria attività e investire in qualcosa per cui hanno una vocazione particolare rispetto al resto del mercato, qualcosa che conoscono bene dall’interno. Ecco quello che farei. Oppure darei i soldi a un gestore. Se sei fortunato, non perderà i tuoi soldi, ma devi essere davvero molto fortunato.

 

CAPITOLO 6.11

CHARLES SCHWAB: PARLANDO CON CHUCK, IL BROKER DEL POPOLO

Fondatore e presidente della Charles Schwab Corporation

Hai visto la pubblicità in cui un bell’uomo con i capelli bianchi guarda direttamente in macchina e ti invita a “possedere il tuo domani”. O magari ricordi quelle in cui personaggi disegnati facevano domande sui loro investimenti e saltava fuori un fumetto che gli consigliava di “parlare con Chuck”. Questo è lo stile di impegno personale e di apertura che ha mantenuto Charles Schwab in vetta al settore del brockeraggio a basso costo negli ultimi 40 anni e gli ha consentito di costruire un impero finanziario con 2380 miliardi di dollari in gestione, 9,3 milioni di conti azionari, 1,4 milioni di fondi pensione aziendali, 956.000 conti bancari e una rete che serve 7000 consulenti iscritti all’albo.

Prima di Charles Schwab, se volevi comprare delle azioni dovevi passare da un cartello di broker tradizionali e di società di brockeraggio che chiedevano commissioni esorbitanti per ogni operazione. Ma nel 1975, quando la Securities and Exchange Commission costrinse il settore a deregolamentarsi, Schwab creò uno dei primi brockeraggi a basso costo e anticipò un nuovo modo di fare affari che scosse Wall Street dalle fondamenta. Guidò una rivoluzione in cui all’improvviso i singoli potevano partecipare ai mercati senza costose intermediazioni. Mentre i brockeraggi chiusi alla Merrill Lynch aumentavano le commissioni, Charles Schwab tagliò – o eliminò addirittura – le sue commissioni e offrì una serie di servizi senza costi aggiuntivi che mettevano al primo posto l’interesse dei clienti e creavano un nuovo settore. In seguito guidò la carica del trading elettronico e continua a sperimentare innovazioni che insegnano agli investitori a prendere le loro decisioni e a essere padroni di se stessi.

A 76 anni, Chuck Schwab si presenta con una straordinaria umiltà e integrità. “La gente sembra avere fiducia in noi,” mi ha detto. “Noi cerchiamo di trattare tutti in modo da trasmettere l’idea che siamo affidabili e che ci prendiamo cura dei loro risparmi con grande cautela.”

È possibile che la modestia e la tranquilla sicurezza di Chuck derivino da una vita passata ad affrontare una serie di sfide, a partire dalla lotta alla dislessia – un problema di apprendimento che ha in comune con molti altri leader di straordinario successo, da Richard Branson del Virgin Group a John Chambers dei Cisco Systems. Malgrado le difficoltà nel leggere, Chuck si è laureato alla Stanford University e ha preso un MBA alla Stanford Business School. Ha iniziato la sua carriera finanziaria nel 1963 con un bollettino informativo sull’investimento. Chuck ha abbracciato la sua condizione di outsider di Wall Street e ha piantato la bandiera nella California in cui è nato, stabilendo la sua azienda di brockeraggio a San Francisco nel 1973. Da allora, la Charles Schwab Corporation ha cavalcato i mercati in ascesa e in discesa degli ultimi quarant’anni riprendendosi dai crolli del 1987, del 2001 e del 2008 che hanno annientato società più piccole, reagendo all’attacco delle imitazioni che tentavano di eroderle fette di mercato e trovando infine dei modi per innovare e crescere in tutte le situazioni.

Benché abbia ceduto il posto di CEO nel 2008, Chuck resta attivo nella società come presidente e maggiore azionista. Secondo “Forbes”, Chuck Schwab ha una fortuna personale di 6,4 miliardi di dollari. Con sua moglie e sua figlia, Carrie Schwab-Pomerantz, è molto coinvolto nelle fondazioni di famiglia, che sostengono organizzazioni di imprenditori attive nell’istruzione, nella lotta alla povertà, nei servizi e nella salute. È anche presidente del Museo di Arte moderna di San Francisco.

Chuck Schwab e io abbiamo entrambi agende strapiene, ma finalmente siamo riusciti a incontrarci nel suo ufficio di San Francisco, proprio mentre questo libro stava per andare in stampa. Ecco qualche estratto della nostra conversazione:

TR:

Tutti conoscono il nome di Charles Schwab. Conoscono l’istituzione. Ma molte persone non conoscono la tua storia. Mi chiedo se hai voglia di condividere qualche dettaglio. So che hai incominciato a interessarti all’investimento addirittura a 13 anni.

CS:

È così. Quando avevo 13 anni, era appena finita la seconda guerra mondiale e il mondo non era molto ricco. Mio padre faceva l’avvocato in una piccola città della Sacramento Valley, California, e la nostra famiglia certo non era ricchissima. Io pensai che sarei stato meglio nella vita se avessi avuto più soldi, per cui dovevo capire come guadagnarne. Ne parlai con mio padre e lui mi incoraggiò a leggere le biografie degli americani famosi. E tutti sembravano fare qualcosa riguardo all’investimento. Così dissi: “Ecco quello che fa per me!”
A 13 anni fondai un’azienda di polli. Allevavo polli ecc. Poi feci un sacco di altre piccole attività. Quindi ero abbastanza esperto di affari e incominciai a pensare a come funzionano gli affari.

TR:

Qual era la tua idea di partenza? E quali sono stati concretamente i tuoi primi passi? Dammi dei particolari, se puoi, per far capire alla gente il tuo percorso.

CS:

Be’, sono stato molto fortunato. Ho incominciato come analista finanziario e ho avuto alti e bassi. Ero intorno ai 35 anni e avevo già parecchia esperienza quando è nata davvero l’azienda, nel 1973. E quindi conoscevo alcuni difetti del settore finanziario. Tra cui i motivi per cui non trattava le persone abbastanza bene. Erano troppo concentrati sul guadagnare loro – e non sul dare agli investitori il giusto. Pensavano sempre alla loro istituzione e a fare soldi. Io dissi: “Aha! Ci dev’essere un altro modo.”

TR:

Qual è stato il vantaggio competitivo della Charles Schwab nel corso degli anni? Cioè, se guardi le dimensioni del mercato degli investimenti in Nord America, credo che siano circa 32.000 miliardi di dollari. E voi dovete rappresentarne una bella fetta.

CS:

Siamo fra il 5 e il 10% del mercato al dettaglio. Ma sai, quando sono entrato nel settore, volevo vedere tutti i prodotti, tutti i servizi che offriamo ai clienti, con gli occhi del cliente. Abbiamo progettato un prodotto come il fondo comune no-load.4 L’abbiamo pensato in grande. Abbiamo reso possibile per la gente comprare gratuitamente tramite noi i loro fondi no-load, anni fa.
La gente diceva: “E voi come fate a guadagnare?” Così abbiamo inventato un modo per guadagnare anche noi. Abbiamo lavorato con le società di fondi comuni e le abbiamo convinte a pagarci una piccola commissione sottraendola alle loro commissioni di gestione. E i nostri clienti ne avrebbero beneficiato. Ed è andata bene. Il singolo aveva un grande vantaggio potendo acquistare un gran numero di fondi comuni no-load senza commissioni. Abbiamo fatto lo stesso tipo di analisi per altre cose. Le guardavamo prima di tutto dal punto di vista del cliente.
Ma Wall Street faceva esattamente il contrario. Prendevano sempre una decisione: “Quanti soldi possiamo guadagnarci, innanzitutto? Ok, facciamolo. Vendetelo, ragazzi.” Così prendevano le decisioni. Noi eravamo esattamente il contrario.

TR:

Sono cambiate le cose? O sono ancora così?

CS:

Sono ancora così. Per questo si tratta di un mercato per noi molto interessante. Sai, il nostro destino credo che sia per sempre quello di trattare il cliente come un re. E di assicurarci che facciamo tutto ciò che è nel suo interesse, prima di tutto. Sì, guadagniamo anche dei soldi. È naturale. Siamo un’organizzazione a scopo di lucro. Ma prima pensiamo al cliente.

TR:

Quali credi che siano i due o tre miti che cerchi di indicare ai tuoi clienti in maniera che non ne restino vittime quando pensano di investire?

CS:

È molto semplice. L’ho visto molte volte a Wall Street. Gli abusi che vengono commessi. Un affascinante broker arriva e dice: “Signora, vuole guadagnare un po’ di soldi?” Naturalmente, tutti rispondiamo di sì e così incomincia la conversazione. “Queste persone hanno il miglior affare che lei abbia mai visto in vita sua. È la nuova Apple.” E tutti naturalmente ascoltiamo la storia e poi diciamo: “Ok, ci investo un po’ di soldi.”
La probabilità che funzioni è di circa 1 su 10.000. Sarebbe meglio puntare sui cavalli. O comprare un biglietto della lotteria. Almeno sarebbe soddisfatto il desiderio di speculare. Metti i tuoi soldi in un fondo indicizzato, dove sai che i risultati sono altamente prevedibili e i rendimenti molto buoni.

TR:

Molte persone finiscono male perché non sanno le cose e non fanno domande. E tu sei una delle prime persone che dicono: “Fate domande.”

CS:

Sì.

TR:

Ma poche persone sanno quali domande fare. Capisci, vedono un fondo comune e vedono il rendimento. E pensano che avranno quel rendimento. Ma come sappiamo io e te, questo non è vero.

CS:

Non è vero. Non succede mai. Il passato non garantisce mai il futuro. Ma ci sono dei motivi se pubblichiamo un pamphlet, un libro bianco sui fondi indicizzati. È il motivo per cui le azioni sono ottime, davvero, per avere rendimenti a lungo termine. E la ragione di ciò è che le società esistono per crescere. In tutti i CDA di cui ho fatto parte – e ho fatto parte di sei o sette CDA della lista Fortune 500 – non si parla d’altro che di crescere. Come facciamo a far crescere questa società? Se non cresci, licenzi i dirigenti. Cerchi una nuova squadra.
Ora, quel palazzo laggiù è un bel palazzo. Ma torna fra 100 anni. Il palazzo sarà sempre lo stesso. Oppure l’avranno abbattuto. Non può crescere. Solo le società crescono. Ecco perché è una cosa bellissima investire in azioni. E naturalmente, nel nostro caso, noi cerchiamo di indirizzare le persone verso i fondi indicizzati, in modo che abbiano una grande varietà di società e di azioni ecc. In più ci sono…

TR:

… minori costi.

CS:

Minori costi, e un’alta probabilità di fare bene come l’indice. E se guardi qualunque settore negli ultimi 100 anni, hanno fatto tutti straordinariamente bene nel tempo e hanno dato grandi rendimenti ai clienti.

TR:

Se ascolti Jack Bogle di Vanguard o uno come David Swensen di Yale, dicono che la strada da seguire è la gestione passiva. Perché il 96% dei fondi comuni resta al di sotto dell’indice su un periodo di 10 anni. Ma mettiamoci dal punto di vista dell’investitore medio: gestione passiva o attiva?

CS:

Io sono un investitore misto. Investo molto in azioni singole. Ma ho il tempo per farlo. Ho l’esperienza. Ho studiato. Il 98% delle persone non si concentra su questo. Hanno altre cose da fare nella vita, anziché pasticciare con gli investimenti come ho fatto io, o come ha fatto Warren Buffett. Capisci, sono professionisti, dottori, avvocati, qualunque cosa. Abbiamo bisogno di tutte queste persone per avere una buona società. E forse il 2% di noi è un esperto di investimenti. Il resto della popolazione, quindi, ha bisogno di aiuto e consigli. L’ho imparato subito, ed è quello che facciamo oggi. Il 98% dovrebbe andare per lo più nei fondi indicizzati, secondo me, perché hanno gli esiti più prevedibili. È meglio che tentare di scegliere cose diverse, che è una cosa molto difficile. E poi devono fare il loro lavoro. Non si può fare entrambe cose.

TR:

L’altra questione è: le persone non capiscono quanto costa davvero, come dice Jack Bogle. Per ogni 1% di investimento a vita, rinunci al 20% dei tuoi soldi.

CS:

Sì, è la fine.

TR:

Se paghi il 2%, rinunci al 40%, se paghi il 3%, rinunci al 60%.

CS:

Sono un sacco di soldi. E dopo le tasse, la cifra è davvero alta.

TR:

Tutti i grandi investitori con cui ho parlato dicono che l’asset allocation è la decisione d’investimento più importante che una persona possa prendere. Tu hai a che fare con molti tipi diversi di investitore. Qual è la filosofia che tenti di far applicare ai tuoi uomini per aiutare la gente a capire come dovrebbero collocare i loro risparmi?

CS:

È abbastanza facile, in realtà, oggi. Non era così 40 anni fa. Adesso abbiamo i fondi indicizzati di cui abbiamo parlato. E gli ETF. Quindi puoi avere fette diverse del mercato e diversificare abbondantemente. Vuoi le azioni energetiche? Puoi prendere un ETF energia. Vuoi le strumentazioni mediche? Puoi farlo. E naturalmente io tendo a pensare che dovresti diversificare fra i settori più grossi. È quello che ottieni di solito con un fondo indicizzato generale. Li prendi tutti, perché non si sa mai. A volte sarà l’elettronica a schizzare in alto. E il petrolio potrebbe non andare tanto bene. Ma l’anno dopo? Il petrolio è richiesto, per cui i prezzi salgono. E quel settore va bene. E così via. Così equilibri i vantaggi di tutti questi settori.

TR:

Pensi che sia meglio investire in America o all’estero, quando cerchi di creare questa asset allocation?

CS:

Questo è un altro livello di sofisticazione, che penso tutti dovrebbero avere nel portafoglio. Una parte va dedicata all’internazionale, perché la verità pura e semplice è che l’America cresce dal 2 al 3% all’anno, oggi. Ci sono molti altri paesi, dalla Cina all’Indonesia al Giappone, che incominciano ad avere una crescita più alta. Quindi è lì che otterrai i tuoi rendimenti, dove c’è la crescita più alta, naturalmente.

Tuttavia, anche se l’America cresce solo del 2%, ci sono settori della nostra economia che stanno crescendo molto rapidamente. È ovvio quindi che tu sia attratto anche da loro.

TR:

Dove pensi che andrà il mondo nei prossimi 10 anni? Quali pensi che saranno le opportunità e le sfide per gli investitori?

CS:

Credo che ci siano ancora davanti a noi enormi opportunità. Malgrado in questo momento le cose siano così lente. Credo che ci sarà un boom quando avremo le politiche a cui penso che dovremmo ritornare. Perché togliere all’America l’elemento crescita sarà impossibile, a mio avviso. L’innovazione in corso in questo paese è profonda. Voglio dire, io vivo nell’area di San Francisco, dove tutto è in moto, tutto è crescita, dappertutto. È così.

TR:

Siamo in una bolla di mercato con la Fed che controlla i tassi in questo modo? Dove bisogna correre dei rischi significativi per ottenere dei risultati? Il mercato sembra l’unico posto dove mettere i soldi. Quanto durerà?

CS:

Be’, non sono molto entusiasta dell’attuale politica della Federal Reserve. Penso che manipolare i tassi per tanto tempo sia una decisione sbagliata. E penso che crei la possibilità di una bolla di qualche tipo. Non sarà così per sempre. Probabilmente pagheremo un prezzo per questo. Ma non è un problema permanente. Quindi ci sarà una forte inflazione o una caduta dei mercati. Ci saranno conseguenze per quello che stiamo facendo adesso. Ma le supereremo. Come tutte le volte che i politici prendono cattive decisioni.

TR:

Tutti lo dicono con parole diverse, ma per tutti i grandi investitori del mondo uno dei vantaggi competitivi è l’asimmetria rischi/benefici. Corrono piccoli rischi per tentare di ottenere grandi benefici. Come può fare la stessa cosa un investitore medio, oggi? Puoi dare qualche suggerimento?

CS:

Credo che tutto si riduca alla domanda: dove puoi ottenere la crescita maggiore? Capire i fondamenti della crescita è cruciale per avere rendimenti sul lungo periodo. Ora, nel caso di Warren Buffett, l’ha imparato da giovane. Compra società e non vende mai. Perché? Le società continuano a crescere. Continuano semplicemente a crescere. E lui diventa sempre più ricco.

TR:

Non paga tasse.

CS:

Non paga tasse. Se non vendi, non paghi tasse!

TR:

È fantastico.

CS:

È il suo segreto. Il mito è stato spiegato: non vende!

TR:

Credo che tu abbia 5 figli.

CS:

E 12 nipoti.

TR:

Addirittura 12! Dimmi: se non potessi lasciare i tuoi soldi ai tuoi figli, ma solo un insieme di principi di investimento e magari un portafoglio, che cosa consiglieresti?

CS:

Be’, credo che tutto inizi con il guadagnarti i tuoi soldi. Avere successo così. E il concetto di metterne un po’ da parte.

– Assicurati di fare delle buone scuole. E spera che ti siano utili a trovare lavoro, in uno dei posti creati dal mercato.

– Devi avere un lavoro ben pagato, e oggi non ce ne sono molti.

– E poi devi mettere dei soldi da parte per la pensione. Vuol dire fare delle rinunce. Non comprare quella macchina. Rinuncia a quella vacanza. Metti da parte qualcosa.

– E poi puoi incominciare a investire davvero.

È una formula abbastanza semplice. Molte persone non lo sanno, ma si spera che tu glielo possa insegnare.

TR:

[Ride.] Speriamo!

CS:

Sai, io credo nel lasciare qualcosa. Assicurarsi che i bambini studino. Ma non grosse somme. Per non togliere loro la sensazione di avere la loro occasione, il loro sviluppo. Le loro soddisfazioni. Bisogna essere molto curiosi. Fare in modo che tutti i tuoi figli siano curiosi. E non necessariamente per fare soldi.
Venendo da una famiglia senza soldi e senza ricchezza, io chiaramente conosco la differenza. E naturalmente negli ultimi 20 anni ho avuto i vantaggi del successo, che mi permette scelte incredibili. Per mia moglie e per me, fare una vacanza senza preoccuparci dei costi. Divertirmi. Godermi lo sport. Il golf. Ecc. ecc. E quindi vogliamo perpetuare questo successo. Vogliamo che le future generazioni abbiano quello che abbiamo avuto noi, e ancora di più.

TR:

Tu hai avuto a che fare con moltissime persone di successo. Hai studiato le società di successo e le persone che guidano la loro crescita. Quale pensi che sia il fattore più importante?

CS:

Forse nel 99% dei casi è la necessità. Ma molte persone al mondo hanno bisogno di risorse. Però non hanno studiato. In qualche modo non hanno la motivazione. Magari non colgono l’occasione quando si presenta. Come capire che c’è un’occasione? Ti guardi intorno e vedi queste persone che hanno avuto successo e pensi: “Posso farcela anch’io.” Come mai ti senti una cosa del genere? Non lo so.

TR:

Tu hai 76 anni, adesso, e hai scoperto di essere dislessico solo dopo i 40, giusto?

CS:

Giusto.

TR:

Molte persone considerano la dislessia una limitazione, nella loro vita. Come mai per te non lo è mai stata?

CS:

Forse perché, grazie a Dio, non sapevo di averla da bambino! Ma mio figlio aveva appena iniziato la scuola quando l’abbiamo portato a fare un test e abbiamo scoperto che era dislessico. Ho detto: “Oddio, tutte le cose che ho dovuto affrontare a 7, 8 e 9 anni, lui le sta affrontando adesso.” E saltò fuori chiaramente che ero dislessico anch’io. Cosa che mi chiarì un sacco di dubbi, ripensando ai miei primi anni di scuola. L’alfabeto era impossibile per me. La mia lettura – ancora oggi, non leggo romanzi. Leggo solo saggistica.

TR:

Quindi questo ti ha permesso di avere successo nel campo finanziario?

CS:

Ero abbastanza bravo in matematica. E me la cavavo bene con le persone. Non ero un grande scrittore, ma ero circondato da grandi scrittori. Si impara alla svelta: non puoi fare tutto da solo. Devi avere delle persone intorno che siano meglio di te in molte altre cose. Ma tu devi essere capace di ispirare le persone accanto a te a lavorare insieme per un obiettivo comune. E questo è ciò che sono riuscito a fare in tutti questi anni.

TR:

Qual è la tua passione?

CS:

Mi appassiona la necessità che le persone guadagnino e risparmino e crescano, per la responsabilità che tutti abbiamo per la nostra pensione. E santo cielo, vivremo, sai. Io ho più di 70 anni. Ma oggi la probabilità è di arrivare a 90, 95. È un periodo lungo quello della pensione. Bisogna mettere da parte molti risparmi, credo, per viverlo bene.

TR:

Ho parlato con persone che ti hanno conosciuto 20 anni fa e dicono che la tua passione è più forte che mai.

CS:

Probabilmente è cresciuta. [Ride.]

TR:

Wow. Perché? Come hai fatto a conservarla? Come ha fatto a continuare a crescere?

CS:

Be’, per esempio, ho visto quello che puoi fare con la filantropia. In che modo puoi aiutare davvero la gente. Grazie al tuo successo. Non avrei potuto farlo se non avessi avuto successo. Non avrei avuto le risorse per farlo. Ma posso cambiare le cose in molti modi. Che si tratti della dislessia. Posso aiutare i bambini. O delle scuole, anche lì possiamo aiutare i bambini. O dei musei, aiutare a costruire posti più belli e più grandi dove la gente va a vedere l’arte.
Credo che una delle grandi soddisfazioni, quando si raggiunge un grande successo, è poter ricambiare, nel corso della tua vita. Questo moltiplica, capisci, ciò che la gente può godere, e tu stesso.

TR:

Se qualcuno partisse adesso, quale vantaggio proveresti a dargli, per incominciare? Come si passa dalla visione del giovane che eri, che diceva: “Voglio aiutare le persone a prendersi cura dei clienti,” alla costruzione di un business multimiliardario? Su che cosa diresti alle persone di concentrarsi davvero?

CS:

Sullo studio e sull’esperienza pratica. E poi ci vuole la pazienza del giorno per giorno. Giorno per giorno. Non è facile, te lo garantisco. È come il ristoratore che serve ottimo cibo a ogni pasto. Non è facile. Ma è così che crei un grande ristorante. È così che crei una grande concessionaria di auto. Servizio ogni giorno. Non puoi perdere la palla. Devi colpirla tutti i giorni. Dare il servizio. E lo stesso con la tecnologia. Nella nostra vita, abbiamo visto molte società fallire perché non erano capaci di innovare. O meglio, non riuscivano a pensare a un prodotto o a un servizio che fosse davvero utile al cliente. E hanno perso i loro clienti. Mai perdere un cliente. Ecco il segreto.

TR:

Ultima domanda. Sicuramente capiterà fra 20 o 30 anni, perché ti prendi cura di te e della tua salute e sei così appassionato, ma come vuoi essere ricordato? Qual è la tua eredità, per te, che cosa hai costruito nel corso della tua vita?

CS:

Molte cose, ovviamente. Per la mia famiglia ecc. Sul piano professionale, mi sento molto orgoglioso per essere riuscito a cambiare profondamente il comportamento di Wall Street. È un’istituzione che esiste da circa 200 anni. E noi, piccola azienda della West Coast, l’abbiamo superata in molti modi. E abbiamo cambiato il modo in cui trattano i clienti. Adesso fanno un lavoro molto migliore. Sempre meno buono del nostro! [Ride.] Ma molto migliore, e sono molto più attenti a come trattano i clienti.

TR:

Hai dato l’esempio.

CS:

Grazie.

TR:

Che Dio ti benedica. Grazie per il tuo tempo.

4 Si tratta di un fondo comune in cui il 100% delle somme versate è investito in quote, senza che il gestore ne trattenga una percentuale. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 6.12

SIR JOHN TEMPLETON: IL PIÙ GRANDE INVESTITORE DEL XX SECOLO?

Fondatore di Templeton Mutual Funds; filantropo; creatore del Templeton Prize da 1 milione di sterline

Sir John Templeton non è stato solo uno dei più grandi finanzieri di tutti i tempi, è stato anche uno dei più grandi esseri umani che abbiano mai vissuto. E io ho avuto l’onore di averlo fra i miei maestri. Il suo motto “Quanto poco sappiamo, quanto desideriamo imparare” ha guidato la sua lunga e straordinaria vita di pioniere dell’investimento, iconoclasta, ricercatore spirituale e filantropo. Sir John era noto per la sua capacità di osservare le situazioni più difficili del mondo e trovare il modo di trarne vantaggio per il bene superiore.

John Templeton non è sempre stato “sir” John. Veniva da un’umile famiglia in una piccola città del Tennessee, dove fu educato ad apprezzare la parsimonia, l’autosufficienza e la disciplina personale. Si fece strada a Yale e a Oxford, ed ebbe il suo primo impiego a Wall Street nel 1937, nel pieno della Grande Depressione. Lui era il bastian contrario, l’originale, che credeva nell’acquisto di azioni “nel momento del massimo pessimismo”. Quando tutti gli altri pensavano che il mondo stesse per finire, John pensava che fosse il momento giusto per investire. Quando tutti gli altri pensavano: “Mio Dio, questi sono i momenti migliori della storia!” – allora era per lui il momento di vendere.

Mise alla prova la sua teoria per la prima volta nell’autunno del 1939. Con la Depressione ancora in corso e le truppe di Hitler che invadevano la Polonia all’inizio della seconda guerra mondiale, John Templeton decise di prendere tutti i soldi che aveva risparmiato e chiederne altri in prestito per comprare 100 dollari di ogni azione che valesse al massimo 1 dollaro alla borsa di New York. Quel portafoglio diventò la base di una vasta fortuna personale e di un impero di gestione del risparmio. Egli fu anche un pioniere nell’investimento internazionale. Mentre gli altri americani si rifiutavano di guardare oltre i confini degli USA, John esplorava il mondo in cerca di occasioni.

Mentre la sua fortuna cresceva, cresceva anche il suo impegno nel ricambiare. Nel 1972 istituì il più grande premio annuale attribuito a un individuo, più grande del Nobel, per onorare la ricerca spirituale. Madre Teresa fu la prima a ricevere il Templeton Prize. La sua fondazione finanziò anche ricerche scientifiche e tecnologiche e nel 1987 la regina Elisabetta lo nominò cavaliere per il suo enorme contribuito all’umanità.

Sir John continuò a parlare e a scrivere e a ispirare milioni di persone con il suo umile messaggio di integrità, imprenditorialità e fede, fino al momento della sua morte nel 2008, all’età di 95 anni. (Tra l’altro, aveva accuratamente predetto l’esplosione della bolla immobiliare quello stesso anno.) Quella che segue è la sintesi di un’intervista che gli ho fatto pochi mesi prima della sua scomparsa. La sua gentilezza brilla in ogni risposta, mentre condivide la sua filosofia secondo cui le stesse qualità che ti rendono un grande investitore ti possono rendere anche un grande essere umano.

TR:

Sir John, le persone di solito sembrano o rivolte al denaro o rivolte alla spiritualità – o sono una cosa o l’altra – ma lei sembra aver trovato il modo per integrare questi due aspetti in maniera naturale nella sua vita. È possibile farlo?

JT:

Senza dubbio! Non c’è differenza. Lei vorrebbe avere a che fare con un uomo d’affari di cui non può fidarsi? No! Se un uomo ha la reputazione di essere inaffidabile, la gente scapperà da lui e i suoi affari andranno male. Ma se una persona ha alti principi etici, alti principi spirituali, cercherà di dare ai suoi clienti e ai suoi dipendenti più di quello che loro si aspettano. E quindi sarà amato. Avrà più clienti. Guadagnerà di più. Farà più cose buone nel mondo e quindi prospererà lui stesso e avrà più amici e sarà più rispettato.
Quindi bisogna sempre partire dando più di quello che si aspettano da noi, trattare gli altri più che giustamente. È questo il segreto del successo. Mai cercare di approfittarsi di qualcuno o di ostacolare qualcuno nel suo cammino. Più si aiutano gli altri, più si prospererà personalmente.

TR:

Qual è stato il suo primo investimento? Che cosa la spinse a farlo e come andò?

JT:

Stavo appena incominciando quando scoppiò la seconda guerra mondiale, nel settembre 1939. Avevamo appena attraversato la più grave depressione della storia e molte società avevano dichiarato fallimento. Ma una guerra provoca domanda di quasi tutti i prodotti, perciò durante una guerra quasi tutte le società torneranno a prosperare. Così ordinai a un broker di acquistare 100 dollari di ogni azione che si vendesse per 1 dollaro al massimo. Ce n’erano 104. E guadagnai su 100 di loro, rimettendoci solo con 4.
Tre anni dopo, quando a mia moglie e a me capitò l’occasione di subentrare a un piccolo consulente pensionistico, avevamo i risparmi necessari per farlo. Incominciammo senza clienti a Radio City, New York, e lavorammo là per 25 anni, continuando a risparmiare 50 centesimi per ogni dollaro in modo da costruire i risparmi per la nostra pensione e per le iniziative caritatevoli.

TR:

Wow! Lei ha ottenuto un buon rendimento, risparmiando 50 centesimi su ogni dollaro, sir John. Molte persone oggi pensano: “È impossibile! Non riesco a risparmiare il 50% dei miei soldi e a investirli.” Ma è così che lei ha costruito dal nulla, e l’ha fatto durante la Depressione! Ho letto anche che se uno avesse investito 100.000 dollari con lei [nel 1940], senza aggiungere mai un centesimo, e si fosse dimenticato di quei soldi, nel 1999 si sarebbe ritrovato con 55 milioni di dollari! Sono giusti, questi numeri?

JT:

Sì, se avesse reinvestito i dividendi.

TR:

Le faccio una domanda sulla sua filosofia di investimento. In passato mi ha detto: “Non solo bisogna comprare nel momento di massimo pessimismo, ma vendere nel momento di massimo ottimismo.” È giusto?

JT:

È giusto. C’è un detto, Tony: “Il mercato scende nei momenti di pessimismo, sale nei momenti di scetticismo, matura nei momenti di ottimismo e finisce nei momenti di euforia!” Succede sempre così quando il mercato sale. È un modo per capire dove ci si trova. Se si parla con abbastanza investitori da capirne la psicologia, si capisce se il mercato è ancora sicuro, a un livello basso, o alto e quindi a un livello pericoloso.

TR:

Quale pensa che sia l’errore più grave che fanno gli investitori?

JT:

La maggior parte delle persone non costruisce alcuna ricchezza perché non pratica l’autodisciplina che consiste nel risparmiare parte del proprio reddito ogni mese. Ma a parte questo, una volta risparmiati, quei soldi devono essere investiti saggiamente in buoni affari, e non è facile. È molto raro che una sola persona, soprattutto se lo fa nel tempo libero, scelga l’investimento giusto. Come nessuno vorrebbe fare il proprio medico o il proprio avvocato, non è saggio tentare di fare il proprio gestore di investimenti. È meglio trovare dei bravi professionisti; farsi aiutare dall’analista più saggio.

TR:

Parlando con alcuni dei suoi soci alle Bahamas, ho chiesto su di lei: “In che cosa investe?” E mi hanno risposto: “Qualunque cosa! Comprerebbe un albero se pensasse di poterne ricavare qualcosa di buono!” Allora io dissi: “E per quanto tempo lo tiene?” E loro: “Per sempre! Sostanzialmente finché vale di più!” Sir John, per quanto tempo tiene un investimento prima di abbandonarlo? E come fa a capire se ha fatto un errore? Come fa a capire quando è il momento di dismetterlo?

JT:

Questa è una delle domande più importanti! Molte persone diranno: “So quando comprare, ma non so quando vendere.” Ma dopo 54 anni che aiuto gli investitori credo di avere la risposta, ed è questa: si vende un asset solo quando si è sicuri di aver trovato un altro asset che è al 50% migliore del primo. Si è sempre a caccia di affari, ma poi si deve guardare quello che si ha in mano. Se c’è qualcosa, nel portafoglio attuale, che è meno buono del 50% rispetto a quello che si è trovato, allora si vende l’investimento vecchio e si compra quello nuovo. E anche così si commettono degli errori.

TR:

Sir John, perché gli americani dovrebbero investire al di fuori del loro paese?

JT:

Pensi a questo: se il nostro compito è trovare le occasioni migliori, sicuramente ne troveremo di più se non ci limitiamo a un solo paese. Allo stesso modo, forse troveremo occasioni migliori se potremo guardare dovunque anziché in un solo paese. Ma la cosa più importante è che in questo modo si riducono i rischi, perché tutti i paesi hanno momenti di crisi. Di solito due volte ogni 12 anni c’è una crisi importante in una grande nazione, ma queste crisi non si verificano contemporaneamente. Quindi, diversificando, avendo investimenti in molte nazioni, non si soffre la crisi di un paese come chi ha messo tutte le uova nello stesso paniere.

Noi abbiamo sempre consigliato ai nostri investitori di diversificare – non solo fra diverse società e fra diversi settori, ma anche fra diversi paesi, per avere una maggiore sicurezza e un maggiore profitto potenziale.

TR:

Che cos’è, secondo lei, che l’ha resa diverso da tutti gli altri investitori? Perché lei è uno dei più grandi investitori di ogni tempo?

JT:

Grazie, non mi considero tale. Non abbiamo sempre ragione. Nessuno ce l’ha. Ma abbiamo cercato di essere un po’ meglio dei concorrenti e di dare più di quello che ci si aspettava da noi, cercando sempre di migliorare i nostri metodi, di usarne di nuovi, per essere ai primi posti. Se c’è un segreto è questo: non cercare il prendi e scappa, cerca il prendi e dai!

TR:

Sir John, oggi c’è molta paura a molti livelli della società. Come affronta lei la paura?

JT:

Per vincere la paura, la cosa migliore è essere enormemente grato. Se ci si sveglia ogni mattina e si pensa a cinque cose per le quali si è enormemente grati, è difficile avere paura, probabilmente si diffonderà il proprio ottimismo, il proprio sentimento di gratitudine, probabilmente si lavorerà meglio e si attirerà più gente. Quindi io credo che un atteggiamento di gratitudine impedisca una vita di paura.

TR:

Mi piacerebbe sentire la sua opinione: chi è sir John Templeton? Che senso ha la sua vita? Alla fine, come vuole essere ricordato?

JT:

Sono uno studente, cerco sempre di imparare. Sono un peccatore. Lo siamo tutti. Ho cercato di migliorare giorno dopo giorno, e soprattutto continuo a cercare di chiedermi: “Quali sono gli scopi di Dio? Perché Dio ha creato l’universo? Che cosa si aspetta Dio dalle sue creature, qui?” E la risposta a cui possiamo arrivare in poche parole è: si aspetta che cresciamo spiritualmente. Ci dà prove e tribolazioni come ci sono gli esami a scuola, perché ci aiutano ad accrescere la nostra anima. La vita quindi è una prova. È un’avventura. Una meravigliosa, emozionante avventura. Tutti noi dovremmo fare del nostro meglio finché il Signore ci lascia su questo pianeta.

 

PARTE 7

AGISCI, DIVERTITI E CONDIVIDI!

 

CAPITOLO 7.1

IL FUTURO È PIÙ LUMINOSO DI QUELLO CHE PENSI

Si vive perché si crede che il meglio debba ancora venire.

Peter Ustinov

Perché la maggior parte delle persone aspira alla ricchezza? Perché desidera una qualità della vita migliore. E una cosa che so al di là di ogni dubbio è che tutti possono affrontare una cattiva giornata se sono sicuri che il domani contenga maggiori promesse.

Tutti abbiamo bisogno di un futuro allettante.

Se quindi ti stai chiedendo perché perdiamo tempo a parlare del futuro e dei passi avanti tecnologici in un libro di finanza, è perché la tecnologia è l’asset segreto che ogni giorno aumenta la sua capacità di rendere più ricca la tua vita.

Ci sono passi avanti che vengono fatti oggi e nei mesi e negli anni a venire che rivoluzioneranno la qualità della tua vita e della vita di tutti. Questa onda tecnologica offrirà a tutte le barche la possibilità di salire.

In termini finanziari, sai qual è la cosa più bella? Il costo della tecnologia sta diminuendo mentre le sue capacità stanno aumentando in maniera geometrica! Che cosa vuol dire, per te? Vuol dire che, anche se incominci a costruire la tua ricchezza tardi nella vita, avrai comunque una grande qualità della vita in futuro, spendendo meno di quello che pensi.

Inoltre, studiare queste tendenze della tecnologia può rivelarti alcune delle migliori occasioni di investimento della tua vita. Queste tecnologie stanno crescendo esponenzialmente. Il momento di prestar loro attenzione è adesso.

Io spero che questo capitolo ti ispiri anche a prestare maggiore attenzione a te e alla tua famiglia, non solo finanziariamente, ma anche fisicamente. Senza salute fisica, non c’è ricchezza. Restare in circolazione abbastanza a lungo da godere di alcuni di questi enormi progressi tecnologici dovrebbe essere una priorità – soprattutto dopo aver saputo dei cambiamenti che si stanno verificando in questo preciso momento.

Facciamo dunque un breve viaggio per esplorare la frontiera del nostro futuro tecnologico. Te lo dico subito: questo capitolo è apertamente ottimistico. Ma questo non dipende solo dal mio entusiasmo – riflette piuttosto il lavoro di alcuni dei più grandi scienziati del mondo. Non quelli che si limitano a fare previsioni, ma quelli che realizzano le loro previsioni. Individui che hanno fatto di tutto, dalla decodificazione del genoma umano alla progettazione del primo sistema di riconoscimento vocale digitale, allo sviluppo delle navicelle spaziali commerciali che portano le persone su e giù dall’International Space Station.

Ora, io so che molte persone hanno una visione diversa, più scettica, della tecnologia. E può darsi che abbiano ragione. Qualcuno guarda il futuro e vede una distopia alla Terminator, con robot killer e cibi geneticamente modificati. Altri immaginano un mondo di macchine volanti, come nei Pronipoti; o di aiutanti androidi, come il C-3PO di Guerre stellari; o di carne e di verdure prodotte a partire da una sola cellula per nutrire gli affamati della Terra. Nessuno di questi scenari estremi si è ancora realizzato. Io preferisco guardare a come verrà usata la tecnologia per cambiare profondamente la qualità della nostra vita. So anche che spesso la gente teme le nuove tecnologie e pensa che stiamo andando troppo veloci.

Dopotutto, c’è sempre stato un “lato oscuro” in questi progressi – spesso perché queste tecnologie inizialmente rendono le persone disoccupate finché non si adattano a nuove forme di impiego. Steven Rattner, influente finanziere e commentatore, ha scritto sul “New York Times” che perfino la regina Elisabetta I d’Inghilterra, nel XVI secolo, si oppose alla diffusione di una macchina per cucire perché avrebbe lasciato i suoi “poveri sudditi” senza lavoro. Ma secondo Rattner: “Il segreto non è difendere i vecchi lavori… ma crearne di nuovi. E dall’invenzione della ruota in poi, è quello che è successo.”

Per lo più, i nuovi strumenti sono stati usati per migliorare la vita umana. E oggi alcune delle maggiori sfide al mondo, dall’eccesso di anidride carbonica nell’aria alla mancanza di acqua potabile alla scarsità di terreni agricoli, si stanno risolvendo con nuove tecnologie. E tutto sembra che avvenga dal giorno alla notte. Ma nel corso della storia, c’è sempre stata una minoranza che ha preso i nuovi strumenti e li ha usati come armi. L’elettricità può illuminare una città o uccidere. Ma ci sono milioni di lampioni e pochissime sedie elettriche. Un jet può farci attraversare l’oceano o essere usato come una bomba per provocare una strage – ma ci sono milioni di voli e pochissimi dirottamenti.

È naturale per l’essere umano temere il nuovo e l’ignoto e concentrarsi sulle possibilità peggiori. I nostri cervelli sono programmati per sopravvivere, ed è così che ce l’abbiamo fatta come specie. Ma la nostra immaginazione può anche frenarci. La fantascienza ha spinto molte persone a temere le tecnologie futuristiche, come l’intelligenza artificiale. Ma i veri scienziati e futuristi come Ray Kurzweil, Peter Diamandis e Juan Enriquez vedono le tecnologie avanzate come un’occasione per l’umanità di evolversi e diventare migliore.

Se quindi ti senti irritato da un futuro ottimistico, passa pure al prossimo capitolo! Ma se sei una persona davvero interessata a sapere in che modo la tecnologia sta trasformando la nostra vita, credo che questo ti aiuterà a capire che cosa c’è a disposizione e che cosa ci sarà. Per come la vedo io, puoi scegliere di avere paura del futuro o abbracciarlo. Ma niente lo cambierà.

Perché? Perché il futuro è già qui.

Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo.

Alan Kay

Ogni dieci minuti in America una persona resta orribilmente ustionata. Viene portata all’ospedale in preda a dolori lancinanti – uno dei dolori più intensi che il corpo umano possa soffrire. Le infermiere tolgono la carne piagata e coprono la ferita con pelle di cadavere per evitare che il ferito muoia di infezione. Ti immagini la pelle di un morto messa sopra alla tua? Se il paziente sopravvive, le cicatrici possono essere spaventose. Sono sicuro che avrai visto facce, braccia e gambe irriconoscibili per le ustioni. A volte sono necessari più interventi e la guarigione può richiedere anni.

Immagina quindi Matt Uram, un soldato di 40 anni, che una sera rischia di entrare a far parte di questa triste statistica. La sua vita cambia per sempre.

Come mai? È accanto a un falò quando qualcuno getta una bottiglia di benzina sul fuoco: le fiamme gli coprono il braccio destro e il lato destro della testa e del volto. Medici e infermieri si affrettano a pulire la pelle piagata, a disinfettare le ferite di Matt, ad applicare lenimenti. Normalmente resterebbe nell’unità grandi ustionati per settimane o mesi, sottoposto due volte al giorno allo stesso doloroso trattamento. Invece, una squadra di specialisti si mette al lavoro con una nuova tecnica. Prendono delle cellule sane da un pezzo di pelle non toccata dalle fiamme. Niente pelle di cadavere per Matt! Le cellule vengono coltivate e in poco tempo una pistola a spruzzo copre delicatamente le ferite con una soluzione di cellule staminali dello stesso Matt.

Tre giorni più tardi, braccio e testa sono completamente guariti. Non c’è quasi cicatrice visibile su di lui. Lo so che sembra fantascienza. Ma è una storia vera ed è accaduta a Pittsburgh solo pochi anni fa.

La tecnica che ha guarito Matt Uram è ancora sperimentale negli Stati Uniti, ma un simile procedimento è già stato usato su centinaia di vittime di ustioni in Europa e in Australia. Incredibile, eh? Adesso esiste addirittura una “biopenna” che permette ai chirurghi di disegnare cellule sane su strati di ossa e cartilagine. Le cellule si moltiplicano e diventano nervi, muscoli e ossa, risanando la parte danneggiata. La tecnologia permette al chirurgo di collocare le cellule dove vuole, in un istante. E questa è solo una delle incredibili nuove terapie che diventano disponibili e sempre più economiche per tutti.

Se non l’avessi già notato: il mondo in cui viviamo oggi è un mondo di miracoli quotidiani, e i cambiamenti avvengono con tale rapidità che a volte non li notiamo nemmeno. O forse li diamo per scontati.

Ma se dovessi descrivere il mondo del 2015 a una persona del 1980, solo 35 anni fa, questa penserebbe a delle magie! Spruzzare cellule staminali? Che diamine, sarebbe un miracolo già parlare con qualcuno al telefono mentre guidi la macchina, no?

Siamo abituati all’idea di poter predire il domani guardando quello che è accaduto oggi o ieri. Ma questo non è più possibile. Fino a un’epoca molto “recente”, i cambiamenti erano rarissimi e così lenti che si misuravano in “età”: l’età del bronzo, l’età del ferro e così via. Adesso il cambiamento è esponenziale. Cioè sta accelerando, fa enormi balzi in avanti in periodi di tempo più brevi. Ciò significa che stiamo creando strumenti che possono trasformare la qualità della nostra vita meglio e più rapidamente, e che sono a disposizione si può dire di chiunque.

La persona media oggi ha possibilità che il più ricco faraone egiziano nemmeno si sognava. Immagina cos’avrebbe dato per poter volare in cielo su una sedia o su un letto e raggiungere un’altra parte del mondo in poche ore, invece di lottare per mesi in mezzo all’oceano. Tu puoi farlo per 494 dollari con Virgin Atlantic Airways.

Neanche un faraone poteva spendere 200 milioni di dollari per fare un film e divertirsi due ore. E invece ogni settimana escono molti nuovi film che possiamo goderci per 10 dollari (o per 9,99 dollari al mese su Netflix).

Ammettiamolo, stiamo vivendo in una delle epoche più straordinarie di sempre. Nell’ultimo secolo abbiamo visto la vita media degli esseri umani passare da 31 a 67 anni – più del doppio. Nello stesso periodo, il reddito medio pro capite di tutti gli abitanti del pianeta (tenendo conto dell’inflazione) è triplicato. Cent’anni fa, la maggioranza degli americani passava l’80% della giornata a lavorare per procurarsi il cibo. Oggi, grazie ai progressi nell’agricoltura e nella distribuzione, è solo il 7%.

C’È POSTA PER TE!

La prima volta che ho incontrato il presidente Bill Clinton, nei primi anni novanta, ricordo perfettamente di essermi seduto con lui e di aver detto: “Sa, signor presidente, forse c’è un modo per poter comunicare elettronicamente.” Lui parve stupito e io aggiunsi: “Ho incominciato a usare questa nuova cosa chiamata email. Ho un account su AOL. Lei ce l’ha?” E il presidente disse: “Ah, ne ho sentito parlare!” Ma il presidente degli Stati Uniti non aveva un indirizzo email, all’epoca. Adesso il telefono che un capotribù dell’Amazzonia porta con sé nella giungla ha dentro più tecnologia di quella che aveva a disposizione allora il leader del mondo libero Bill Clinton. Il capo indio può comprare online il cibo per le sue bestie o pagare la scuola dei suoi figli. Può tradurre. Se vuole, può seguire gratis corsi di economia a Yale e di matematica al MIT. Viviamo in un mondo completamente diverso e siamo solo all’inizio dell’inizio.

E le cose migliorano e diventano più veloci ogni giorno. “Il futuro sarà molto meglio di come pensi,” dice il mio caro amico Peter Diamandis, fondatore della X Prize Foundation, ingegnere aerospaziale, medico, imprenditore e soprattutto grande essere umano. “L’umanità sta entrando in un periodo di radicale trasformazione, in cui la tecnologia ha la possibilità di innalzare in misura significativa lo standard di vita di tutti gli uomini, le donne e i bambini del pianeta.”

Che cosa vuol dire questo per te? Vuol dire che se anche sbagli o non segui tutto quello che hai imparato in queste pagine, in futuro potrai godere di una qualità della vita migliore di quella che immagini, anche senza avere un alto reddito. E per chi ce l’avrà, le possibilità sono illimitate.

La chiave per l’abbondanza è l’incontro fra circostanze limitate e pensieri senza limiti.

Marianne Williamson

La tecnologia è destinata a cambiare la nostra idea di scarsità. È il denominatore comune delle nostre paure. L’idea che non ci sia abbastanza di ciò che ci serve e che consideriamo di valore: acqua, cibo, soldi, risorse, tempo, spazio, gioia e amore. Perché le persone vogliono essere ricche? Perché credono che, essendolo, ne avranno sempre abbastanza, non dovranno mai farne a meno. È una paura profondamente radicata nei nostri cervelli.

Ma la scarsità non dev’essere una condizione permanente. La tecnologia può cambiare le cose. Sapevi che c’è stato un tempo in cui il metallo più raro e più prezioso del mondo era… l’alluminio? Proprio così! Separare l’elemento dal minerale era incredibilmente difficile e costoso. L’alluminio era lo status symbol per eccellenza nella Francia del XIX secolo. A un banchetto imperiale, Napoleone III fece usare al re del Siam posate di alluminio anziché d’oro come al solito. Ma alla fine del secolo, gli scienziati capirono come lavorare l’alluminio su larga scala e il leggero metallo improvvisamente invase a basso costo il mercato.

Peter Diamandis ama usare questa storia dell’alluminio per dimostrare che la scarsità è una funzione delle nostre capacità – o incapacità – di accedere alle risorse. Ha scritto un libro straordinario, Abbondanza. Il futuro è migliore di quanto pensiate, che in circa 300 pagine affronta i temi di questo capitolo. Ecco una bella metafora del suo libro su come la tecnologia può vincere la scarsità: “Immagina un gigantesco arancio pieno di frutti,” scrive Peter. “Se raccolgo tutti i frutti dei rami più bassi, non ho più arance raggiungibili – le arance diventano scarse. Ma una volta che qualcuno ha inventato uno strumento tecnologico detto scala, improvvisamente posso raggiungerne altre. La tecnologia è un meccanismo che libera risorse.”

Dato il modo in cui cresce la popolazione mondiale, dovremo liberare queste risorse più alla svelta che mai. Il cambiamento esponenziale di cui parlavamo? Eccone un esempio:

– Ci sono voluti poco più di 200.000 anni – fino al 1804 – perché la popolazione di esseri umani raggiungesse la cifra di 1 miliardo.

– Ci sono voluti solo 123 anni (1927) perché la popolazione umana raddoppiasse fino a 2 miliardi.

– Ma ci sono voluti solo 33 anni (1960) per avere un pianeta popolato da 3 miliardi di esseri umani!

– E ci sono voluti solo 14 anni (1974) per aumentare di un altro miliardo e raggiungere i 4.

Questa crescita non si è fermata. A dispetto della politica cinese del figlio unico e di tutti gli altri sforzi per fermare l’aumento della popolazione, negli ultimi 40 anni si sono aggiunti altri 3 miliardi e passa di persone! Vuol dire il 300% di persone in più, in questi 40 anni, di quelle che ci sono voluti 200.000 anni per raggiungere. Oggi ci sono 7,2 miliardi di esseri umani. Se continuiamo a questo ritmo, gli scienziati stimano che la popolazione mondiale sarà di 9,6 miliardi nel 2050.

Come può la Terra sostenere tante persone? Se continuiamo a consumare le risorse naturali al ritmo attuale, secondo Jim Leape del World Wide Fund for Nature International, citato dal “Wall Street Journal”: “Stiamo usando il 50% di risorse in più di quelle che la Terra può produrre e se non cambiamo strada questo numero aumenterà rapidamente – nel 2030 non basteranno nemmeno due pianeti.”

L’ingegno umano e la tecnologia insieme possono rispondere ai nostri bisogni.

Ricordo un’epoca in cui pensavamo che il petrolio stesse per finire. Nei primi anni settanta, quando ero alle medie, ci fu una crisi petrolifera in Medio Oriente. Se rammenti, si poteva fare il pieno a giorni alterni. Mi chiedevo se avremmo finito la benzina prima di potermi diplomare! Poi un giorno il professore di applicazioni tecniche disse: “Voglio leggervi questo articolo.” Avevo già visto il numero di “Time” con il rapporto del Club di Roma, che terrorizzava tutti predicendo che le riserve di petrolio sarebbero durate ancora pochi anni e l’intera economia sarebbe crollata. Quell’articolo diceva le stesse cose, con lo stesso linguaggio apocalittico. Poi il professore ci spiegò quello che aveva letto: un articolo di giornale del 1850 a proposito di una crisi energetica. E la fonte di cui parlava era… l’olio di balena!

Nel XIX secolo, il grasso di balena era la principale fonte di illuminazione. Senza di esso non potevi illuminare la casa. Ma le balene si stavano estinguendo, la gente era preoccupata dalla scarsità di olio e i prezzi salivano alle stelle. Che cosa accadde nel 1859? In Pennsylvania venne scoperto del greggio. Una nuova fonte divenne disponibile. Ben presto nacquero le lampade a cherosene e poi i motori a scoppio. La crisi petrolifera del 1973? La tecnologia aveva già contribuito a superare una simile scarsità. Nuove esplorazioni e nuove tecniche di estrazione rendevano disponibili grandi quantità di combustibili fossili. E adesso, con le tecniche di perforazione orizzontale, abbiamo più gas noi che petrolio l’Arabia Saudita. Simili tecnologie non solo cambiano l’economia, ma possono avere un impatto sulla politica globale. Per la prima volta da quasi 10 anni, nel 2013 gli Stati Uniti hanno prodotto più petrolio di quello che hanno importato dal Medio Oriente.

Il futuro sta in alternative come l’eolico, i biogas e – vincitrice assoluta – l’energia solare. Secondo l’inventore e futurista Ray Kurzweil, tutta l’energia necessaria al mondo assomma a 1 decimillesimo della luce solare che arriva sulla Terra ogni giorno. La sfida consiste nel catturare e conservare questa energia a un costo competitivo. Ray prevede che il costo per watt di energia solare sarà inferiore a quello del petrolio e del carbone nel giro di pochi anni.

Quello di cui abbiamo bisogno è un maggior numero di persone specializzate nell’impossibile.

Theodore Roethke

Fermiamoci un momento a riflettere: da dove verrà tutta questa nuova tecnologia? Sta già ribollendo dai soliti posti, la Silicon Valley, la NASA, la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) e le grandi università e i grandi centri di ricerca del mondo. Ma sempre più spesso gli inventori indipendenti usano le grandi risorse di Internet per trovare soluzioni più veloci, migliori e più economiche.

Voglio raccontarti di un ragazzo che ho conosciuto e che sta rivoluzionando il mondo delle protesi da un laboratorio… in camera sua! Easton LaChappelle conduceva un programma di robot per la NASA a 17 anni e non aveva bisogno di andare in una grande università per studiare ingegneria – aveva Internet.

Easton è cresciuto in un paesino del Colorado sudoccidentale dove un bambino non aveva gran che da fare, per cui si divertiva smontando e rimontando apparecchiature domestiche. A 14 anni ha deciso di costruire la sua mano artificiale. Perché no? Non c’era nella sua città una grande biblioteca né un’università vicina, per cui ha visitato siti come Instructables e Hack It! per imparare l’elettronica, la programmazione e la meccanica. Poi ha usato gli oggetti che aveva a disposizione – Lego, lenza da pesca, nastro isolante, motorini e un Power Glove Nintendo – per costruire un prototipo.

All’età di 16 anni aveva migliorato il suo design grazie a una stampante 3-D e aveva creato una mano meccanica sovrapponendo strati di plastica. Ha presentato la sua invenzione alla fiera delle scienze statale ed è stato lì che ha avuto la sua illuminazione. Ha incontrato una bambina di 7 anni con una protesi al braccio che era costata ai suoi genitori 80.000 dollari. Nel corso della sua vita avrebbe dovuto comprarne altre due. Easton si chiese: “Chi può permettersi una cosa del genere?” Inoltre, la mano meccanica attaccata al braccio aveva solo un sensore e un movimento. Il suo strumento era molto più sofisticato, con cinque dita flessibili. Su due piedi, decise di creare una protesi semplice, funzionale e a basso costo per aiutare gli amputati come quella bambina.

Easton tornò nel laboratorio in camera sua e costruì un intero braccio robotico che replicava i movimenti e la forza di un braccio umano. Cosa ancor più straordinaria, inventò una cuffia EEG che converte le onde cerebrali in segnali bluetooth per controllarlo. (Sì, queste cose non esistono solo nei film di fantascienza.) Il braccio pesa un terzo in meno della versione da 80.000 dollari ed è molto più forte. In effetti, una persona che usi questo braccio può maneggiare più di 135 chili! Un enorme passo avanti rispetto alla tecnologia del passato. Quanto credi che costi la sua nuova invenzione, rispetto al braccio da 80.000 dollari? 20.000? 5000? 1500? E se fossero 250?

Dopo aver incontrato il presidente Obama nell’estate del suo diciottesimo compleanno, Easton è andato a lavorare alla NASA, al Johnson Space Center di Houston, dirigendo una squadra che lavora sui robot per la International Space Station. Alla fine di agosto, Easton stava già pensando: “Devo andarmene da qui, questa gente è troppo lenta!” Gli mancava la possibilità di costruire le cose che progettava e c’erano troppi passaggi burocratici. È tornato a casa e si è messo a lavorare a un esoscheletro per un ragazzo delle superiori rimasto paralizzato dalla vita in giù in seguito a un incidente. Easton voleva che camminasse per il suo diploma.

Quando lessi del progetto esoscheletro di Easton, capii che dovevo contattarlo. Ho lavorato con dei sopravvissuti a recenti stragi di massa, compresi i massacri di Newtown, Connecticut, e Aurora, Colorado. Ho aiutato molti di loro a ripensare alla loro vita dopo una simile inimmaginabile perdita, e fra i tanti Ashley Moser, una donna incinta che ha visto il pazzo assassino uccidere la sua bambina di 6 anni prima di rivolgere l’arma contro di lei. Le due pallottole scagliate nel corpo di Ashley hanno ucciso il bambino non ancora nato e hanno lasciato lei paralizzata dalla vita in giù. Quando l’ho incontrata, era in preda a pensieri suicidi. Ho portato lei e la sua famiglia al nostro evento Unleash the Power Within e insieme abbiamo lavorato per creare un ambiente in cui questa giovane straordinaria potesse incominciare la sua guarigione emotiva.

Voglio che Ashley torni a camminare! Perciò contattai Easton e gli proposi di finanziare il suo progetto. Da allora siamo soci in affari nella creazione di protesi a basso costo che si possano usare in tutto il mondo per cambiare profondamente la vita delle persone. Non importa dove vivono, non importa quanti soldi hanno. Questa è la missione di Easton. (E tra l’altro il suo amico studente dovrebbe diplomarsi tra un paio d’anni e Easton dice che è in dirittura d’arrivo per farlo andare al diploma con le sue gambe. L’obiettivo di Easton è un esoscheletro talmente sottile e flessibile da poter essere indossato sotto i vestiti! Così che non si veda che uno l’ha indosso.)

L’altra missione di Easton è far sapere ai giovani di tutto il mondo che possono diventare creatori di tecnologia, e non solo consumatori. “Tutti possono creare,” mi ha detto. “Grazie all’accesso a Internet e alla tecnologia in 3-D, un ragazzo può fare quello che vuole. Non deve limitarsi a pensare: ‘Devo andare all’università per avere successo, non c’è altra strada.’ Ci sono altre opzioni, eccome.”

Non c’è dubbio che Easton LaChappelle sia una persona straordinaria. Lo si potrebbe definire un genio. Ma quanti altri Easton pensi che ci siano in posti come l’India, la Tanzania, l’Australia, il Daghestan, l’Uruguay, Singapore – attaccati al loro computer a sognare come migliorare il mondo in cui viviamo? Easton ha usato la tecnologia open source per condividere la sua prima mano meccanica, in modo che le persone di tutto il mondo potessero copiarla e migliorarla se volevano. Adesso tutti noi possiamo diventare editori di noi stessi e inventori e condividere le nostre idee con chiunque grazie a una connessione Internet.

La diga si è aperta ed è incominciata una delle grandi rivoluzioni del nostro tempo – quella che la gente chiama MakerBot Era o Maker Revolution. Easton LaChappelle è solo una delle molte persone all’avanguardia di un’esplosione dell’innovazione fai da te favorita dall’enorme sviluppo della tecnologia. Chris Anderson, CEO di 3-D Robotics, la chiama “Nuova rivoluzione industriale”. Adesso tutti possono imparare quello che gli studenti imparano a Harvard, al MIT e a Stanford. Possono interagire con i migliori insegnanti – e fra di loro – condividendo idee e tecniche e creando strumenti e fornendo per poche centinaia di dollari servizi che un tempo costavano milioni di dollari.

Ogni anno si tengono in tutta l’America delle Maker Faires (fiere degli inventori) che riuniscono inventori, dilettanti, ingegneri, studenti, insegnanti, artisti e imprenditori – è “il più grande show (e il più grande racconto) del mondo”. Nel 2013 più di 540.000 persone hanno partecipato a 100 fiere in tutto il mondo e nel 2014 Maker Media, creatore delle fiere, si aspetta che il numero cresca fino a 140. Il presidente Obama recentemente ha ospitato una Maker Faire alla Casa Bianca, dove una giraffa-robot di oltre 5 metri chiamata Russell l’ha salutato, e il presidente si è aggirato in una minuscola casa portatile e ha suonato una tastiera fatta di banane. Ha incontrato anche Marc Roth di San Francisco, che viveva in un rifugio per senza tetto quando ha incominciato ad andare in un TechShop locale per imparare a usare le stampanti 3-D e gli incisori al laser. Sedici mesi più tardi aveva dato vita alla propria impresa di incisori al laser e adesso gestisce un programma per insegnare alle persone che devono ripartire da zero a usare la tecnologia.

Obama si è complimentato anche con le ragazze del North Carolina che hanno dato vita a un’azienda di robot invece di distribuire giornali. Il loro motto: “Se puoi immaginarlo, puoi anche farlo – qualunque cosa sia”.

“È un bellissimo motto per l’America,” ha detto Obama ai presenti. “Questo è un paese che ha immaginato una ferrovia attraverso un continente, ha immaginato città e paesi illuminati elettricamente, ha immaginato grattacieli altissimi e una rete capace di avvicinarci gli uni agli altri.” Ha invitato ogni azienda, scuola e comunità a sostenere questi inventori. “Se lo facciamo, so che riusciremo a creare nuovi posti di lavoro, e buoni, nei prossimi anni. Creeremo interi nuovi settori che non sappiamo ancora immaginare.”

Questa Maker Revolution è resa possibile dall’esplosione delle nuove tecnologie e dalla massiccia espansione di Internet. Dieci anni fa, Internet collegava 500 milioni di persone; oggi ne collega 2 miliardi. In 6 anni, gli esperti stimano che altri 3 miliardi di esseri umani entreranno a far parte del web, per un totale di 5 miliardi. Immagina la potenza di una simile creatività connessa e liberata nel mondo! La prima Internet era quella delle agenzie militari e delle università. Poi è stata l’Internet del.com, l’Internet delle aziende. Poi l’Internet delle idee. Poi quella dei social media, l’Internet delle relazioni. Adesso è l’Internet delle cose, di tutte le cose. Computer e sensori sono dentro agli oggetti quotidiani e si trasmettono messaggi a vicenda. Le macchine si collegano ad altre macchine, che a loro volta si collegano con noi e creano una potente rete globale. E la stampa in 3-D trasformerà questa Internet e la espanderà oltre i nostri sogni più sfrenati.

STAMPA IN 3-D: DALLA FANTASCIENZA ALLA REALTà

Hai presente i “replicatori” che usano nei film di Star Trek per sintetizzare dal nulla hamburger e caffè caldo sull’astronave Enterprise? Ebbene, gli scienziati dicono che non siamo molto lontani dal farli diventare reali! Abbiamo già parlato a lungo della stampa in 3-D, ma è difficile cogliere l’importanza che può avere questa tecnologia finché non la si vede in azione. Stampa in 3-D è un’espressione generica che indica la produzione digitale e le “stampanti” sono in realtà delle minifabbriche che usano i file dei computer come traccia per creare oggetti tridimensionali strato dopo strato. Le stampanti possono usare almeno 200 diversi materiali liquidi o in polvere, tra cui plastica, vetro, ceramica, titanio, nylon, cioccolato – e anche cellule vive. Che cosa puoi fare con esse? Sarebbe meglio chiedere: che cosa non puoi fare con esse?! Finora le stampanti 3-D sono state usate per creare scarpe da corsa, braccialetti d’oro, parti di aereo, piatti, bikini, chitarre e pannelli solari – per non dire trachee, orecchie e denti umani. Come già sai, ci sono stampanti 3-D abbastanza piccole da stare in una stanza, capaci di trasformare strati di materiale sintetico in una protesi. E ci sono stampanti grandi come un hangar, in Cina, che stampano dieci case al giorno usando strati di cemento misti a macerie riciclate. Il costo? Solo 5000 dollari per casa, e non è necessario quasi nessun lavoro!

Cosa forse più importante, la NASA si è unita ad America Makes, una rete di aziende produttrici di stampanti 3-D, per finanziare un concorso mondiale che affronti una delle grandi sfide dell’umanità: il bisogno di un riparo, soprattutto di emergenza, in occasione di disastri naturali come uragani, tsunami e terremoti. Immagina delle stampanti 3-D che stampino case sul posto, usando materiali locali e nel giro di ore, non di mesi. L’impatto di questa tecnologia, usata con efficienza, è senza limiti.

Un giorno potresti stampare i tuoi blue jeans personalizzati senza uscire di casa, mentre remoti villaggi dell’Himalaya potranno scaricare i modelli dal cloud e stampare attrezzi, pompe idriche, materiali scolastici – tutto quello di cui hanno bisogno. Così i viaggiatori nello spazio. Naturalmente, man mano che nuove tecnologie come le stampanti 3-D finiscono online, quelle vecchie saranno dismesse e alcune aziende spariranno. Non ci sarà più bisogno di magazzini per i pezzi di ricambio, e ancora meno per le ditte di spedizioni. Ottimo per il pianeta – meno per te, se fai il camionista. Gli esperti prevedono che 3,5 milioni di camionisti resteranno disoccupati nei soli Stati Uniti perché ci saranno camion autoguidati, capaci di operare 24 ore su 24 contro le 8 che può guidare un uomo prima di fare una pausa. Inoltre non ci saranno stipendi da pagare, dopo l’investimento iniziale nel camion e nel robot che lo guida.

Mentre i vecchi mestieri spariscono, ne sorgono di nuovi. Abbiamo solo bisogno delle scuole e dell’addestramento e della mentalità per abbracciare il cambiamento e rispondere alle esigenze della nuova economia emergente.

Ma le stampanti 3-D sono solo un esempio dello straordinario sviluppo che cambierà la qualità della tua vita. Le nanotecnologie, la robotica e la rigenerazione dei tessuti sono altri tre campi da tenere d’occhio. E se ti chiedi perché parliamo di queste cose – noi sappiamo che i progressi tecnologici che offrono soluzioni ai nostri problemi più pressanti continueranno a verificarsi, indipendentemente dalla situazione economica, che ci sia inflazione o deflazione, che siamo in pace o in guerra.

Hai sentito parlare dell’onda demografica? I consumi dei 77 milioni di baby boomer hanno sorretto l’economia USA per decenni. Ma adesso 10.000 baby boomer superano ogni giorno i 65 anni. E questo si trasforma in una potenziale crisi pensionistica, poiché molti non hanno risparmiato i loro soldi e non hanno alcuna pensione.

Abbiamo un’onda del debito che sta crescendo ed è più grossa di qualunque altra nella storia del mondo: 17.000 miliardi di dollari di debiti e 100.000 miliardi di dollari di passività, fra Medicare, Medicaid, Social Security e altri impegni.

C’è un’onda ambientale, anche se non credi nel cambiamento climatico. E chiaramente stiamo sfruttando troppo la nostra terra. Ma per quanto grandi siano queste onde, l’onda tecnologica è ancora più grande. L’onda tecnologica promette di sollevare tutte le barche e trasportare il mondo intero in un futuro di maggiore abbondanza.

“Io credo che queste tendenze della tecnologia tendano a essere più grandi di qualsiasi crisi,” ha detto il futurista e investitore Juan Enriquez a uno dei miei recenti convegni economici. “Mentre tutti si preoccupavano della guerra di Corea e della guerra fredda, persone costruivano transistor. Mentre tutti si preoccupavano per la seconda guerra mondiale, persone scoprivano gli antibiotici. La maggior parte di questi progressi ha avuto un impatto maggiore sulla tua e sulla mia vita delle guerre o delle crisi economiche.”

I nostri problemi vengono a ondate, ma anche le soluzioni.

Cavalco la gigantesca onda della vita.

William Shatner

Nessuno comprende questa idea meglio del mio amico inventore, scrittore e imprenditore Ray Kurzweil. Una delle menti più brillanti del pianeta, è stato definito il Thomas Edison del nostro tempo. Eppure è probabile che tu non l’abbia mai sentito nominare, a meno che non sia un maniaco di TED Talk o non abbia studiato l’organizzazione interna di Google, dove Ray è ingegnere capo. Ma Ray Kurzweil ha influenzato la tua vita più di quanto tu possa immaginare. Se ascolti musica sul cellulare o su Internet – dovunque – è lui che devi ringraziare. Lui ha creato la prima musica digitale. Se hai mai dettato un’email a Siri o ad altri sistemi di riconoscimento vocale, è grazie a Ray.

Ricordo di aver conosciuto Ray Kurzweil quasi vent’anni fa e di averlo ascoltato con stupore mentre descriveva il futuro. Sembrava una magia, allora, ma adesso è tutto reale. Macchine che guidano da sole. Un computer capace di battere il campione del mondo di scacchi. Aveva già inventato un sistema ottico di riconoscimento dei caratteri per creare la prima macchina che permette ai ciechi di leggere – Stevie Wonder è stato il suo primo cliente. Adesso voleva aiutare i ciechi a leggere i cartelli stradali e a muoversi da soli nelle città, ad andare al ristorante e a leggere il menu usando uno strumento grande come un pacchetto di sigarette. Mi disse in che anno sarebbe successo: il 2005.

“Come fai a saperlo, Ray?” gli chiesi.

“Tu non capisci, Tony. La tecnologia si nutre di se stessa e diventa sempre più veloce. Cresce esponenzialmente.”

Mi spiegò che la legge di Moore – un principio che mostra come la potenza dei processori dei computer raddoppia ogni due anni, mentre il costo scende nella stessa misura – non funziona solo con i microchip. Si può applicare a tutte le tecnologie informatiche – e in fondo a tutti gli aspetti della nostra vita.

Che cosa vuol dire? Quando le cose crescono esponenzialmente, invece di crescere in progressione lineare o aritmetica (1, 2, 3, 4, 5, 6…), raddoppiano continuamente (1, 2, 4, 8, 16, 32…) Per cui il tasso di crescita diventa sempre più veloce. Ma, come abbiamo scoperto, questo concetto è difficile per noi da capire. Gli esseri umani non sono fatti per pensare così.

“Per prima cosa, la crescita esponenziale è radicalmente diversa dalle nostre intuizioni,” dice Ray. “Noi abbiamo l’intuizione del futuro radicata nel nostro cervello. Migliaia di anni fa, quando camminavamo nella savana e vedevamo un animale venire verso di noi con la coda dell’occhio, facevamo una previsione lineare di dove si sarebbe trovato l’animale in 20 secondi e di cosa dovevamo fare.” Ma con la progressione esponenziale, l’animale avrebbe fatto pochi lenti passi, avrebbe accelerato e a un tratto si sarebbe trovato in un altro continente.

Peter Diamandis propone un’altra metafora: “Se io ti dico: ‘Fa’ 30 passi lineari’, ti troverai a circa 30 metri di distanza. Ma se ti dico: ‘Invece di fare 30 passi lineari, fa’ 30 passi esponenziali’, dove finirai? A 1 miliardo di metri! Cioè 26 volte il giro del mondo!”

Una volta capita la crescita esponenziale, dice Ray, la sua traiettoria è prevedibile. Ray sa quando la tecnologia raggiungerà la sua immaginazione. Ha predetto la data di lancio del primo lettore tascabile per ciechi e di altri prodotti. Ray parla spesso ai miei seminari e recentemente ci ha spiegato di aver predetto accuratamente una delle più straordinarie scoperte del nostro tempo: la mappatura del genoma umano.

“Ho previsto che il progetto genoma si sarebbe concluso in 15 anni, quando è iniziato nel 1990, perché ho capito che i progressi sarebbero stati esponenziali,” disse. Ma gli scettici pensavano che ci sarebbe voluto un secolo per penetrare nel complicato codice umano. Dopo sette anni e mezzo, solo l’1% del progetto era concluso. Secondo Ray: “Gli scettici si sentivano ancora nel giusto e ripetevano: ‘Te l’avevo detto che non poteva funzionare. Sei a metà strada e hai finito solo l’1% del progetto. È un fallimento.’” Ma Ray disse che non era affatto un fallimento, stava rispettando i tempi previsti! “La crescita esponenziale non è straordinaria all’inizio. Raddoppi dei numeri molto piccoli. Sembra che non succeda nulla. Ma quando arrivi all’1%, sei a soli sette passi dal 100%.” Il genoma è stato tracciato con successo nel 2003, prima della scadenza prevista.

Che cosa ci aspetta, quindi? Abbiamo già visto che le cellule staminali possono far ricrescere la pelle umana senza dolore e cicatrici, e che l’abbondante energia solare ed eolica può essere costretta al nostro servizio in futuro. E le altre grandi sfide?

La mancanza di acqua potabile è una delle grandi preoccupazioni per popolazioni che crescono in maniera folle nelle regioni aride del pianeta, e la scarsità si sente ovunque, da Los Angeles, California, a Lagos, Nigeria. Secondo l’ONU, più di 3,4 milioni di persone muoiono ogni anno a causa delle malattie trasmesse dall’acqua. Ma le nuove tecniche di desalinizzazione stanno trasformando l’acqua marina in acqua potabile dall’Australia all’Arabia Saudita. Un’azienda israeliana chiamata WaterGen sta già producendo una macchina che estrae acqua potabile dall’aria e usa solo due centesimi di elettricità per produrne un litro. E nei villaggi remoti che non hanno elettricità c’è un nuovo tipo di torre che usa solo la sua forma e materiali naturali per estrarre l’umidità dall’aria e trasformarla in acqua da bere.

L’incredibile inventore Dean Kamen (celebre per lo scooter Segway) si è unito alla Coca-Cola per dare al mondo una macchina efficiente sul piano energetico, grande come un frigorifero, che vaporizza l’acqua sporca e la rende pulita e sicura. Si chiama Slingshot, ovvero “Fionda” – è la soluzione da Davide a un problema grande come Golia. Con innovazioni come queste, ben presto il problema della scarsità di acqua sarà risolto e stop.

E il cibo? Ray Kurzweil dice che stanno emergendo nuove tecnologie alimentari che vinceranno la doppia sfida dovuta alla scarsità di terre coltivabili e all’inquinamento agricolo. Come? Coltivando in verticale anziché in orizzontale. Ray immagina un mondo, nei prossimi 15 anni, “in cui coltiveremo piante in verticale e produrremo carne senza uccidere gli animali, usando la clonazione in vitro di tessuti muscolari in fabbriche computerizzate – tutto a costi molto bassi, con alte qualità nutrizionali e senza impatto ambientale.” Niente insetticidi. Niente inquinamento da azoto. Nessuna necessità di uccidere gli animali per le loro proteine. Wow! Sembra impossibile, ma Ray dice che è reale e ci stiamo arrivando.

Risolte queste esigenze di base, gli esseri umani avranno la possibilità di vivere vite più soddisfacenti – soprattutto se affronteremo le altre sfide che Ray Kurzweil crede possiamo affrontare: la salute e l’invecchiamento.

La vecchiaia non è nel corpo, ma nella mente. Basta non pensarci.

Mark Twain

Tutti i cambiamenti di cui abbiamo parlato sono rivoluzionari, ma secondo Juan Enriquez quelli che la tecnologia introdurrà nel mondo delle cure mediche saranno più stupefacenti che mai. La vita, a quanto pare, è una tecnologia informatica. Come mai? Ebbene, noi sappiamo che il nostro DNA è composto da una sequenza di basi chimiche chiamate (se ricordi le lezioni di biologia) A, C, T e G. In altre parole, i mattoni della vita si possono esprimere sotto forma di codice. E i codici si possono alterare. O creare. Come nella creazione di vita artificiale. Che è quello che Craig Venter, pioniere del genoma umano, è riuscito a fare nel 2010. Juan Enriquez faceva parte della sua squadra.

Quando Juan ha parlato a uno dei miei recenti seminari, gli ho chiesto: “In che modo a te e a Craig Venter è venuta per la prima volta questa idea di creare la vita artificiale?”

Ha sorriso e ha detto: “Un gruppo di noi stava bevendo a un bar in Virginia e dopo il quarto scotch qualcuno ha detto: ‘Non sarebbe forte se si potesse programmare una cellula dall’inizio, così come si programma un computer? Che cosa succederebbe?’” Ha fatto una pausa. “Ci sono voluti solo 5 anni e 30 milioni di dollari per scoprirlo!” Prima hanno tirato fuori tutto il codice genetico da un microbo. Poi hanno inserito un nuovo codice genetico, ed è nata un’altra specie. Tra l’altro, è la prima forma di vita con un sito web inserito nel codice genetico. Come ha detto Craig Venter annunciando la scoperta: “Questa è la prima specie in grado di riprodursi sulla Terra il cui padre è un computer.”

Come spiega Ray Kurzweil, i nostri geni sono come software che possiamo cambiare per modificare i comportamenti. Che cosa vuol dire? Vuol dire che possiamo usare le cellule come piccole macchine e programmarle per costruire altre cose – tra cui altre cellule come loro. Juan ha spiegato: “Questo software crea il proprio hardware. A prescindere da come programmo un ThinkPad, avrò sempre un solo ThinkPad l’indomani, non mille ThinkPad. Ma se programmo un batterio, avrò un miliardo di batteri l’indomani.”

Suona pazzesco, una cosa da film, ma – continuo a ripetermelo – non è fantascienza. La tecnica è già usata per produrre tessuti. “Tutte le cose che indossi – roba traspirante ed elasticizzata come l’Under Armour,” ha detto Juan, “è prodotta da batteri, non dal petrolio.” In Giappone, i batteri producono seta sintetica più resistente dell’acciaio. E animali d’allevamento geneticamente modificati sono già usati nell’industria farmaceutica. Nel New England, c’è una fattoria in cui le mucche producono latte capace di curare il cancro.

Tutto ciò che può concepire e credere, la mente umana è in grado di raggiungerlo.

Napoleon Hill

Te l’ho detto, è un mondo completamente nuovo, e sarà una grande avventura. I progressi nelle nanotecnologie e delle stampanti 3-D significano che attrezzature mediche delle dimensioni di una cellula sanguigna domani potrebbero viaggiare nel tuo corpo, combattendo malattie come il Parkinson e la demenza. Impianti in miniatura computerizzati sostituiranno le cellule nervose distrutte dalla malattia. E microscopiche chiocciole non solo ti ridaranno l’udito, ma lo miglioreranno, sicché gli esseri umani potranno sentire tutte le note che cantano le balene. Secondo Ray, si sta già lavorando per creare globuli rossi geneticamente modificati che un giorno potranno trasportare abbastanza ossigeno da permettere a un sub di restare sott’acqua 40 minuti senza respirare – o da salvare la vita di un soldato sul campo di battaglia.

Gli scienziati stanno lavorando su come usare le stampanti 3-D per duplicare organi e altre parti del corpo, eliminando la necessità di pericolosi e costosi trapianti da donatori. Il dottor Anthony Atala, direttore del Wake Forest Institute for Regenerative Medicine, dice: “In teoria, tutto ciò che cresce all’interno del corpo può essere fatto crescere al di fuori.” Il dottor Atala ha già creato in laboratorio vesciche umane perfettamente funzionanti e ha realizzato i trapianti. Negli ultimi 15 anni, nessuno dei tessuti ricavati da cellule staminali è mai stato rigettato dal corpo. Con altri, sta lavorando a organi più complessi, come il cuore, i reni e il fegato. Un giorno, se un infarto o un virus ti danneggerà le valvole cardiache, i medici potranno ordinartene di nuove. O magari ti faranno crescere un nuovo cuore da qualche cellula di pelle!

Se sei ricco, alcune di queste cure miracolose sono già disponibili oggi. C’è una cosa chiamata “matrice extracellulare”, o ECM, fatta con le cellule della vescica di un maiale. Quando si applica a un tessuto umano danneggiato, la matrice spinge le nostre cellule staminali a riformare muscoli, tendini, perfino ossa. È già stata usata per far ricrescere la punta di un dito! Questa sostanza straordinaria esiste. Non è disponibile a tutti, ma lo sarà presto.

L’idea che sta alla base delle terapie rigenerative è semplice: il nostro corpo sa già come far ricrescere le sue parti; noi dobbiamo solo imparare ad attivare le cellule staminali che vivono dentro di noi. Sappiamo già che quando perdiamo i denti da latte ce ne crescono di nuovi. Ma sapevi che, secondo il dottor Stephen Badylak dell’università di Pittsburgh, se un neonato perde un dito, fino all’età di 2 anni gliene può crescere un altro? Perdiamo questa capacità, crescendo, quindi la domanda è: come facciamo a stimolarla? Alle salamandre ricresce la coda – perché a noi non si riformano le membra o il midollo spinale? Quando capiremo come sfruttare appieno il potere delle cellule staminali, le applicazioni mediche e cosmetiche saranno infinite.

Ray Kurzweil dice che se approfitteremo di questi passi avanti nella medicina e prolungheremo la nostra vita, sarà meglio incominciare a prenderci cura di noi stessi da subito. L’idea è di vivere abbastanza a lungo da permettere alla tecnologia di svilupparsi. Se sei nato negli anni ottanta, potresti usarla. Se sei un baby boomer, è ora di andare in palestra e di mangiare in maniera più corretta. Ray si è affiancato a un medico per scrivere un libro intitolato Transcend: Nine Steps to Living Well Forever, che propone delle strategie per ottimizzare la salute e restare vivi quanto basta per approfittare della tecnologia che prolungherà ulteriormente la nostra vita.

Il suo obiettivo immediato è di restare in circolazione abbastanza da vedere il giorno in cui i computer diventeranno più intelligenti degli esseri umani. È un giorno che arriverà presto.

I COMPUTER SIAMO NOI

Ciò che noi impieghiamo ore a imparare, i computer possono già farlo in pochi secondi. Ma nel 2020, dice Ray, un computer da 1000 dollari avrà le stesse capacità della mente umana. Nel 2030 sarà capace di elaborare le conoscenze di tutte le menti umane messe insieme.

Allora non saremo più in grado di riconoscere la differenza tra intelligenza umana e artificiale, dice, ma non avremo nulla da temere. Perché? Perché i computer saranno diventati parte di noi, rendendoci più intelligenti, più forti, più sani e più felici. Non credi che possa accadere? Come ti senti quando non hai accanto il tuo smartphone? Un po’ perso? È perché quella tecnologia e tutta quella connessione sono già diventate parte della nostra vita. Lo smartphone è diventato un “cervello fuoribordo” – è la nostra memoria portatile, in cui conserviamo tante informazioni personali da renderlo indispensabile. E passeremo dai telefoni cellulari a quelli indossabili a quelli impiantabili nel corso dei prossimi 20 anni.

Guarda quindi un po’ più avanti. Immagina un mondo in cui non dovrai leggere questo libro – ti basterà caricare il suo contenuto nel cervello. (E sospetto che a questo punto vorresti che il futuro fosse già arrivato. Soprattutto con un libro così enorme!) Oppure immagina un mondo in cui puoi caricare la tua mente, i tuoi pensieri e la tua personalità nel cloud, affinché vengano conservati per sempre. È più o meno allora che Ray Kurzweil e altri grandi pensatori e futuristi credono che uomini e macchine si fonderanno. Questo momento epico si chiama “singolarità”. Quando avverrà, se mai avverrà? Ray predice che la singolarità sarà realtà nel 2045.

Coloro che hanno un “perché” per vivere possono sopportare quasi ogni “come”.

Viktor Frankl

Se la tecnologia risolve i problemi che rendono le nostre risorse scarse, saremo più sicuri, più liberi, più felici? Puoi scommetterci. La scarsità fa emergere negli esseri umani l’istinto di sopravvivenza. Attiva la parte profonda del cervello rettile che ti fa pensare o tu o io. Questo meccanismo “combatti o fuggi” può aiutarci a sopravvivere, ma spesso fa emergere la parte peggiore delle persone in una società “civilizzata”. Il nostro cervello ha 2 milioni di anni. Non si è molto evoluto. L’aggressività e la guerra saranno sempre un grande problema. Ma con minore scarsità di risorse, forse ci saranno meno occasioni per scatenare la violenza.

Ci sono prove statistiche che mostrano come un maggiore accesso alla tecnologia possa rendere le persone più felici. Il World Values Survey ha mostrato che dal 1981 al 2007 la felicità è aumentata in 45 dei 52 paesi studiati. E che cos’è successo durante questi anni? Proprio così. La rivoluzione digitale. L’ondata tecnologica – o quella che il rapporto chiama “transizione dalla società industriale a quella della conoscenza” – si è diffusa nel globo. I sociologi ritengono che questo indice significhi che “lo sviluppo economico, la democrazia e la tolleranza hanno aumentato la percezione delle persone di avere libertà di scelta, il che a sua volta ha portato a maggiori livelli di felicità in tutto il mondo”. La stessa analisi spiega che più soldi non rendono le persone più felici. Alcune delle persone più felici vengono dai paesi più poveri; i filippini si considerano più felici degli statunitensi. La felicità dipende più dai valori che dal PIL.

Sappiamo tutti che lavorare per la sussistenza ci priva del nostro bene più prezioso: il tempo. Ricordi quando ho detto che fino a pochi anni fa la maggior parte degli americani erano contadini e passavano l’80% del loro tempo a coltivare la terra per ricavarne del cibo e che oggi invece noi passiamo solo il 7% delle nostre giornate a lavorare per mangiare? Con più tecnologia, abbiamo più tempo a disposizione e questo vuol dire che abbiamo più possibilità di apprendere, di crescere, di stabilire rapporti con gli altri e di donare – tutti scopi che ci soddisfano in quanto esseri umani.

Ma c’è anche un lato oscuro in questo dono del tempo.

L’intelligenza artificiale e la robotica si assumeranno sempre più i lavori che oggi compiono gli esseri umani. Uno studio dell’università di Oxford ha scoperto che il 47% dell’attuale forza lavoro USA rischia di essere meccanizzata in futuro. In pratica, gli esperti di Oxford stanno dicendo che metà di tutti i lavoratori potrebbero un giorno essere sostituiti da robot! Questo vuol dire che la società dovrà rivoluzionarsi per creare lavori significativi per tutti e tutti dovremo aggiornarci per imparare nuove abilità. Sarà una transizione difficile, non c’è dubbio.

Ma che cosa accadrà in futuro se il lavoro stesso scomparirà e i computer svolgeranno tutta la parte fisica e anche la maggior parte di quella mentale? Quando a noi non resterà che andarcene in giro su macchine che guidano da sole e aspettare i droni che consegnano la spesa? Quando non avremo niente contro cui lottare per rafforzarci? È una domanda interessante.

Più di 10 anni fa, ho discusso di questo con Ray Kurzweil e lui mi ha raccontato una storia su un episodio di Ai confini della realtà che aveva visto da bambino. Non so se sei abbastanza vecchio da ricordare Ai confini della realtà, ma era una serie TV molto interessante e le puntate si concludevano sempre con un brivido di paura. In quell’episodio, un tizio che amava il gioco d’azzardo muore e si risveglia con un’amichevole “guida” vestita di bianco accanto. Questa guida, un angelo, che sembra piuttosto un maggiordomo, lo porta a un lussuoso casinò – che per il giocatore corrisponde al paradiso. Viene introdotto in una lussuosa suite, apre l’armadio e lo trova pieno di vestiti incredibili e scarpe bellissime. Tutto gli va bene. La sua guida apre un cassetto ed è pieno di soldi, più di quanti ne abbia mai visti. Il giocatore si veste, scende ai tavoli da gioco e tutti lo conoscono, tutti gli sorridono. È circondato da donne stupende. È un sogno! Gioca a blackjack e fa 21 la prima volta. Vince. Splendido! Raccoglie le fiches. Gioca ancora: 21. Ancora: 21. Per dieci volte di fila. È straordinario! Si gira e gioca a dadi, e vince, vince, vince. Ha mucchi enormi di fiches. Non deve far altro che chiedere da bere, da mangiare, donne, e tutto compare. Ha tutto quello che ha sempre desiderato. Quella sera va a dormire… diciamo, non da solo, e molto felice.

La cosa continua, giorno dopo giorno. Dopo qualche mese, mentre gioca al tavolo del blackjack, il banco dice: “Blackjack!”

E il giocatore: “Ma certo che è blackjack!”

Il banco dice: “21! Ha vinto!”

“Ma certo! Vinco sempre! Sono stufo di questa storia! Vinco tutte le volte, a prescindere!” Si rivolge alla sua guida vestita di bianco e chiede di parlare con l’angelo capo.

Quando l’angelo capo compare, l’uomo si sfoga: “Mi annoio da impazzire! E sa perché? Dev’esserci un errore. Io non sono così buono. Sono nel posto sbagliato. Non merito di stare in paradiso.”

E il sorriso dell’angelo improvvisamente si irrigidisce mentre dice: “E che cosa le fa pensare di essere in paradiso?”

Che cosa accade quando otteniamo tutto ciò che vogliamo con poco sforzo? Dopo un po’ diventa un inferno, no? Quindi avremmo un nuovo problema: dove trovare un senso in un mondo di abbondanza? Forse in futuro il tuo problema non sarà la scarsità. E la soluzione non sarà un’abbondanza di cose materiali. Come dice Peter Diamandis: “Abbondanza non significa dare a chiunque una vita di lussi, ma piuttosto garantire a chiunque una vita di possibilità.”

Negli ultimi capitoli esamineremo quindi ciò che potrà dare alla tua vita un senso durevole. Qualcosa che possa darti gioia, che tu affronti enormi sfide o straordinarie opportunità; una fonte di forza in tempi economicamente difficili o di abbondanza. Scopriamo la vera ricchezza: soddisfazione e sensatezza. Impariamo ad approfittare della ricchezza della passione.

 

CAPITOLO 7.2

LA RICCHEZZA DELLA PASSIONE

L’uomo è grande solo quando agisce per passione.

Benjamin Disraeli

Abbiamo fatto molta strada insieme, eh? È stata un’avventura incredibile e sono onorato e grato che tu abbia scelto di fare questo viaggio con me.

Ormai hai superato i miti che bloccano il tuo percorso verso la libertà finanziaria; hai scalato la montagna del risparmio e dell’investimento diretto al raggiungimento dei tuoi sogni finanziari; e hai imparato nuovi modi per scivolare verso un futuro sicuro in cui potrai lavorare solo perché vorrai, e non perché dovrai.

Hai incontrato alcuni notevoli geni della finanza ed esseri umani straordinari come Ray Dalio, Paul Tudor Jones, Mary Callahan Erdoes, Carl Icahn, David Swensen, Jack Bogle, Charles Schwab e decine di altri che ti hanno aiutato lungo il percorso. Io spero che tornerai ai 7 semplici passi appresi in questo libro più e più volte, nel corso della tua vita, per tenere bene la rotta. Ti fornisco anche un elenco di cose da fare, alla fine di questa parte, per aiutarti a registrare e sostenere i tuoi progressi. Inoltre troverai un semplice promemoria all’interno della nostra app, per tenere la rotta. Usali per assicurarti di restare fedele ai semplici principi che ti garantiranno la libertà finanziaria. Riprendere questo libro e rileggerlo in futuro potrebbe essere utile per ricordarti che non sei un figlio delle circostanze, ma un creatore della tua vita. Ricorda: la conoscenza non è potere – l’azione sì! L’esecuzione batte la conoscenza tutti i giorni della settimana!

Per me, questo viaggio è stato il risultato di decenni di studio e di insegnamento, e questo libro è davvero un atto d’amore. È il regalo che ti faccio dal profondo del mio cuore. Spero che tu abbia risultati talmente buoni da passare anche tu questo regalo ad altri. Perché la cosa più bella della vita è viverla per qualcosa che va oltre la vita stessa: un’eredità che continua a crescere dopo di noi.

E mentre ci avviamo a concludere questo viaggio insieme, voglio essere sicuro di non lasciarti senza rammentarti il senso di tutto questo.

La felicità non è preconfezionata. È una conseguenza delle tue azioni.

XIV Dalai Lama

È stato un grande privilegio lavorare con persone provenienti dai campi più diversi: uomini politici, finanzieri, star dello spettacolo e dello sport, ma anche leader religiosi e spirituali. Ho lavorato in Medio Oriente, dove ho messo insieme giovani israeliani e palestinesi per un seminario sulla leadership in Cisgiordania. All’inizio hanno manifestato un rovente odio reciproco – ma nel giro di una settimana erano diventati grandi amici (e da 9 anni continuano a lavorare a diversi progetti di pace, sostenendosi a vicenda).

Grazie a ciò, il Dalai Lama è venuto a visitare la nostra casa di Sun Valley e in seguito mi ha invitato a un convegno interreligioso sulla pace a San Francisco nel 2006. Il convegno si è svolto in una settimana di aprile, durante la quale tre grandi fedi celebravano una festa importante: la Pasqua dei cristiani, quella degli ebrei e il Mawlid an-Nabi, il compleanno di Maometto, per i musulmani. Il periodo era significativo, perché il convegno aveva lo scopo di promuovere la compassione e una migliore comprensione fra tutte le grandi religioni.

Il Dalai Lama, vestito con abiti rosso scuro e zafferano, mi ha accolto nella sala da ballo del Mark Hopkins Hotel con un caloroso abbraccio e una risata cordiale. Emanava calore e gioia – come un’incarnazione vivente dell’“arte della felicità” che insegna. C’erano circa 1000 persone al convegno, ma io ho avuto l’onore di partecipare a un incontro riservato insieme a circa 25 dei maggiori teologi e leader spirituali del mondo: induisti, buddisti, episcopali, nativi americani, cattolici, ebrei, sunniti, sciiti – e l’elenco continua.

È stata un’esperienza affascinante perché è incominciata come la maggior parte di questi convegni – tutti erano meravigliosamente gentili e graziosi. Ma poi si è entrati nel cuore dell’esistenza umana e degli antichi conflitti – e l’ideologia e il dogma hanno incominciato a ribollire sotto la superficie. La conversazione si è un po’ riscaldata, tutti parlavano insieme e nessuno ascoltava più.

Finalmente il Dalai Lama ha alzato la mano, come uno studente in classe. Non era affatto arrabbiato, ma continuava a muovere la mano con un sorriso sereno e divertito sulla faccia. A poco a poco le persone l’hanno notato e si capiva che erano un po’ imbarazzate per essersi messe a litigare ignorando il loro ospite. Quando finalmente si è fatto silenzio, il Dalai Lama ha abbassato il braccio.

“Signore e signori,” ha detto, “c’è una cosa su cui siamo tutti d’accordo in questa stanza. Le grandi religioni del mondo sono qui rappresentate e molti di noi sono considerati i leader di queste religioni. Tutti siamo molto orgogliosi delle nostre diverse tradizioni. Ma non credo che vogliamo perdere di vista lo scopo delle nostre religioni, e ciò che vogliono davvero le persone che noi rappresentiamo.” Fece una pausa a effetto e continuò: “Vogliono essere felici!” Qual è il denominatore comune, chiese, fra il pastore in Afghanistan e il trader finanziario di New York; il capotribù in Africa e la madre di dieci figli in Argentina; lo stilista di moda a Parigi e la tessitrice in Perù? “Tutti vogliono essere felici.”

“È questa l’essenza di tutte le cose,” ha detto Sua Santità. “Se ciò che facciamo crea più infelicità, allora noi abbiamo fallito.”

Ma che cos’è che crea felicità?

Io ho sempre insegnato che il successo senza soddisfazione è il massimo dei fallimenti.

È importante ricordare ciò che davvero cerchiamo: quel senso di gioia, di libertà, di sicurezza, o di amore – comunque tu voglia chiamarlo. Ciascuno di noi trova una strada che crediamo ci porterà alla felicità, alla soddisfazione o a dare un senso alla nostra vita. E ci sono moltissime strade. Alcuni cercano la felicità attraverso la religione, la natura, gli affetti. Altri pensano che un bel corpo, i soldi, i buoni voti, i figli o il successo negli affari li renderanno felici. Ma la vera ricchezza, come tutti sappiamo nel nostro intimo, non si può misurare solo dalle dimensioni del conto in banca o dal numero di oggetti acquistati o creati.

Qual è dunque il segreto finale, la chiave di una vita felice? Godilo e condividilo! Ma prima devi agire. Come dice il proverbio, se quello che impari porta alla conoscenza, diventi uno sciocco; ma se quello che impari porta all’azione, puoi diventare ricco. Ricorda che la ricompensa sta nell’azione, non nella discussione.

Quindi, prima di chiudere questo libro, vai all’elenco finale e assicurati di aver fissato bene i 7 semplici passi e di aver intrapreso il cammino per costruire la vita che desideri e che meriti.

Poi fa’ un bel respiro e ricordati l’essenziale.

La ricchezza è la possibilità di sperimentare appieno la vita.

Henry David Thoreau

Sappiamo tutti che ci sono molti tipi di ricchezza: ricchezza emotiva; ricchezza di relazioni; ricchezza intellettuale; ricchezza fisica, sotto forma di energia, forza e vitalità; e naturalmente ricchezza spirituale: la sensazione che la nostra vita abbia un significato più profondo, che va al di là di noi stessi. Uno dei più grandi errori che facciamo noi esseri umani consiste nel dedicarci a un tipo di ricchezza a spese di tutti gli altri.

Questo libro non ha mai parlato solo di soldi. Il suo vero argomento è la creazione di una qualità della vita straordinaria – una vita come vuoi tu. Finora abbiamo messo a fuoco la questione dei soldi e dell’indipendenza finanziaria perché i soldi possono avere un effetto significativo su tutto – dalla nostra psicologia alla nostra salute alle nostre relazioni intime. Ma è importante ricordare che è impossibile vivere una vita straordinaria, se non ti concentri anche sulle relazioni, sulle soddisfazioni e sulla salute.

L’obiettivo non è diventare l’uomo più ricco del cimitero!

Non dimenticherò mai di aver portato i miei figli a vedere il Cirque du Soleil quando è venuto nella nostra città di Del Mar, California, quasi trent’anni fa. Abbiamo avuto la fortuna di ottenere dei biglietti VIP, per dei posti proprio accanto al palco. Si poteva quasi allungare una mano e toccare gli artisti.

Appena prima dell’inizio dello show, notai che tre posti in prima fila, accanto a noi, erano ancora liberi, e pensai: “Che peccato, qualcuno si perderà un bello spettacolo.” Ma un paio di minuti dopo un uomo gigantesco, che camminava con l’aiuto di un bastone e di due assistenti, scese le scale. Doveva pesare almeno 180 chili. Quando si è seduto, ha occupato tutti e tre i posti liberi, e ansimava e sudava per lo sforzo dei pochi passi compiuti. Mi sono sentito malissimo per quell’uomo – e per mia figlia, che era schiacciata dal suo corpo strabordante dai tre posti su di lei! Alle mie spalle, sentii qualcuno sussurrare che quello era l’uomo più ricco del Canada. In effetti era uno degli uomini più ricchi del Canada – in termini finanziari. Un miliardario, addirittura! Ma in quel momento, non potevo fare a meno di pensare alla sofferenza in cui doveva vivere – tutto perché aveva posto troppa attenzione ai soldi e trascurato la salute e il benessere fisico del suo corpo. Si stava letteralmente ammazzando! E non tenendo conto dei vari aspetti della sua vita, non poteva godersi quello che aveva – neanche una semplice, magica serata a teatro.

Ci possiamo dire vivi solo in quei momenti in cui il nostro cuore è consapevole dei nostri tesori.

Thornton Wilder

A che cosa serve un grande successo se la tua vita è priva di equilibrio? E a che cosa serve vincere, se non ti concedi mai il tempo di festeggiare e di apprezzare la vita che hai? Non c’è niente di peggio di una persona ricca cronicamente arrabbiata o infelice. Non ci sono scuse per questo, eppure è una cosa che vedo spesso. È la conseguenza di una vita estremamente squilibrata – con troppe aspettative e priva della capacità di apprezzare quello che già c’è. Senza gratitudine e apprezzamento per quello che già abbiamo, non troveremo mai vera soddisfazione. Come diceva sir John Templeton: “Se hai un miliardo di dollari e sei ingrato, sei un poveretto. Se hai poco ma sei grato di quello che hai, sei davvero ricco.”

Come si coltiva la gratitudine? Incomincia a notare la forza che controlla la tua mente e le tue emozioni.

La qualità della nostra vita dipende realmente dalle nostre decisioni. In tutti gli anni in cui ho lavorato insieme alle persone, ho scoperto che ci sono tre decisioni chiave che prendiamo in ogni istante della nostra vita. Se le prendiamo in maniera inconsapevole, finiamo per vivere come la maggior parte delle persone, che tendono a essere fisicamente fuori forma, emotivamente esauste e spesso annoiate o troppo sicure delle loro relazioni intime – per non dire finanziariamente stressate.

Ma se prendi queste decisioni in maniera consapevole, puoi letteralmente cambiare la tua vita in un solo istante! Quali sono le tre decisioni che determinano la qualità della tua vita? Che determinano il fatto che tu ti senta ricco o povero in ogni dato momento? La prima è:

DECISIONE N. 1:
SU CHE COSA TI CONCENTRI?

In ogni momento della nostra vita, ci sono milioni di cose su cui possiamo concentrarci. Possiamo concentrarci sulle cose che stanno accadendo qui e ora, o su quello che vogliamo creare in futuro, o possiamo concentrare la nostra attenzione sul passato. Possiamo concentrarci nel risolvere un grande problema, nell’apprezzare la bellezza di questo momento o nel compatire noi stessi per qualche delusione. Se non dirigiamo consapevolmente la nostra attenzione, l’ambiente in cui siamo tende a distrarla in continuazione.

Centinaia di miliardi di dollari vengono spesi in pubblicità nel tentativo di catturare questo bene prezioso. I telegiornali tentano di attirare la tua attenzione raccontandoti le cose più spaventose: “Il tuo bambino potrebbe morire a causa del succo di frutta! Servizio alle undici!” e altre sciocchezze del genere. Perché? Perché, come dicono nell’ambiente, “il sangue attira”. E se non basta, viviamo in un mondo di social media in cui il ronzio che ti esce dalla tasca ti chiama in continuazione. Ma la chiave è questa: dove c’è concentrazione, c’è energia. Ciò su cui ti concentri, e il modo in cui ti concentri, trasforma la tua vita.

Osserviamo due di questi modi che controllano e possono immediatamente modificare i nostri livelli di gioia, felicità, frustrazione, rabbia, stress o soddisfazione.

La prima domanda è: su che cosa tendi a concentrarti di più – quello che hai o quello che ti manca nella vita? Sono sicuro che pensi a entrambi i lati della medaglia, ma in generale, dove tendono a soffermarsi maggiormente i tuoi pensieri?

Anche chi si trova nelle situazioni più difficili ha molte cose nella vita che può apprezzare. Se sei in difficoltà dal punto di vista finanziario, può valere la pena di ricordare che con uno stipendio di 34.000 dollari all’anno sei comunque nell’1% più alto dei salariati di tutto il mondo? Sì, lo stipendio medio sul pianeta è di soli 1480 dollari al mese. Quasi metà degli esseri umani, cioè più di 3 miliardi di persone, vive con meno di 2,50 dollari al giorno, il che vuol dire poco più di 900 dollari all’anno. Il prezzo medio per bere qualcosa da Starbucks è 3,25 dollari. Se puoi permettertelo, stai spendendo per una tazza di caffè più di quello che metà del pianeta ha a disposizione per vivere un giorno intero.

Questo mette le cose in prospettiva, no? Quindi se vuoi occupare Wall Street per protestare contro il cosiddetto 1%, fermati a considerare che il 99% del resto del mondo potrebbe voler occupare la tua “terribile” vita!

Ma, seriamente, invece di concentrarci su quello che non abbiamo e di invidiare coloro che sono più ricchi di noi, forse dovremmo riconoscere che ci sono molte cose per cui essere grati nella nostra vita e che non hanno niente a che vedere con i soldi. Possiamo essere grati per la nostra salute, i nostri amici, le nostre opportunità, la nostra intelligenza e il fatto che possiamo guidare su strade che non abbiamo dovuto costruire, leggere libri che non abbiamo dovuto impiegare anni a scrivere, navigare su Internet senza aver dovuto crearla.

Dove tendi a concentrare la tua attenzione? Su quello che hai o su quello che ti manca?

La tendenza ad apprezzare quello che hai creerà un nuovo livello di benessere emotivo e di salute. E io credo che, se stai leggendo questo libro, potresti già essere una di quelle persone che notano quello che hanno. Ma la vera domanda è: ti prendi del tempo per sentirti profondamente grato nella mente, nel corpo, nel cuore e nell’anima? È lì che si trovano la gioia e i doni. Non con un apprezzamento solo intellettuale o con l’acquisizione di un altro dollaro o di altri 10 milioni di dollari.

Ora consideriamo un secondo tipo di concentrazione che ha conseguenze sulla qualità della tua vita: tendi a concentrarti soprattutto su ciò che puoi controllare o su ciò che non puoi controllare? So che la risposta dipende dal contesto, che cambia di momento in momento. Ma in generale, dico: che cosa tendi a fare più spesso? Sii onesto.

Se ti concentri su quello che non puoi controllare, non c’è dubbio che avrai una vita più stressata. Puoi influire su molti aspetti della tua vita, ma non puoi controllare i mercati, la salute dei tuoi cari o gli atteggiamenti dei tuoi figli – come sa chiunque abbia vissuto con un bambino di 2 anni o con un adolescente di 16!

Sì, possiamo influire su molte cose, ma non possiamo controllarle. Più ci sentiamo privi di controllo, più diventiamo frustrati. L’autostima, in effetti, si può misurare in base a quanto pensiamo di controllare gli eventi della nostra vita o a quanto abbiamo l’impressione che siano gli eventi a controllare noi.

Ora, appena incominci a concentrarti su qualcosa, il tuo cervello deve prendere una seconda decisione, che è:

DECISIONE N. 2:
CHE COSA VUOL DIRE QUESTO?

Che cosa vuol dire questo? In fondo, le nostre sensazioni non dipendono dagli eventi della nostra vita, o dalla nostra situazione finanziaria, o da quello che ci è successo o non ci è successo. La qualità della nostra vita dipende dal significato che noi attribuiamo a queste cose. La maggior parte delle volte non ci rendiamo conto dell’impatto di queste rapide decisioni interpretative, che prendiamo spesso inconsciamente.

Quando capita qualcosa che ti sconvolge la vita – un incidente d’auto, un problema di salute, la perdita del lavoro – tendi a pensare che sia la fine o l’inizio? Se qualcuno ti critica, ti sta “insultando”, fa il “professore” o “si preoccupa per te”? Questo problema “devastante” vuol dire che Dio ti sta punendo o ti sta mettendo alla prova, o è possibile che sia un dono di Dio? La tua vita diventa il significato che tu le dai. Perché ciascun significato si porta dietro una sensazione unica, o un’emozione, e la qualità della nostra vita è dove viviamo emotivamente.

I significati non condizionano solo le nostre sensazioni; condizionano tutte le nostre relazioni e interazioni. Certe persone pensano che i primi 10 anni di una relazione siano l’inizio; che adesso incominciano finalmente a conoscersi ed è una cosa bellissima. È l’occasione per approfondire. Altre persone possono avere una relazione da 10 giorni e al primo litigio pensano che sia tutto finito.

Ora dimmi, se tu pensi che una relazione sia all’inizio, ti comporti nello stesso modo che se fosse alla fine? Quella piccola differenza nella percezione, nel significato, può cambiare tutta la tua vita in un istante. All’inizio di una relazione, se sei completamente innamorato e attratto, che cosa fai per l’altra persona? La risposta è: qualsiasi cosa! Se ti chiede di portare fuori la spazzatura, balzi in piedi e dici: “Qualsiasi cosa per renderti felice, amore mio!” Ma dopo 7 giorni, 7 anni o 70, la gente dice cose come: “Cosa credi che sia, il tuo portinaio?” E si chiede cos’è successo alla passione nella sua vita. Ho spesso detto a coppie che avevano relazioni problematiche che, se fai quello che facevi all’inizio della relazione, non ci sarà mai una fine! Perché all’inizio della relazione eri un donatore, non un contabile. Non stavi a soppesare continuamente chi dava di più. Tutta la tua attenzione era volta a rendere felice l’altra persona, e la sua felicità ti faceva sentire che la tua vita era piena di gioia.

Guardiamo come queste prime due decisioni, concentrazione e significato, spesso si combinano per creare uno dei grandi problemi della società moderna: la depressione. Sono sicuro che ti chiederai com’è possibile che tante persone “ricche” e famose – con tutte le risorse che si possono desiderare – siano depresse. Come mai tanti di quelli che erano amati da milioni di persone e avevano milioni di dollari o più, si sono tolti la vita? Lo vediamo spessissimo con persone di straordinaria intelligenza, uomini d’affari, artisti, attori. Com’è possibile, per di più con le cure e le medicine disponibili oggi?

Nei miei seminari chiedo sempre: “Quanti di voi conoscono qualcuno che prende antidepressivi ed è ancora depresso?” In tutte le parti del mondo, di fronte a 5000 o 10.000 persone, vedo alzarsi tra l’85 e il 90% delle mani. Com’è possibile? Dopotutto, prendono una sostanza che dovrebbe farli stare meglio.

Ebbene, questi antidepressivi sono venduti con l’avvertimento che tra i possibili effetti collaterali c’è l’insorgere di pensieri suicidi. Ma forse il vero problema è che, per quante medicine tu prenda, se ti concentri continuamente su quello che non puoi controllare nella tua vita e su quello che ti manca, non è difficile cadere preda della disperazione. Se aggiungi un pensiero come “la vita non merita di essere vissuta”, hai un cocktail emotivo più forte di qualsiasi antidepressivo.

Ma posso dirti senza la minima ombra di dubbio che se quella stessa persona riesce a trovare un nuovo significato – una ragione per vivere o la certezza che tutto è come doveva essere – allora sarà più forte di qualsiasi incidente le sia mai capitato. Se puoi concentrarti davvero sulle persone che hanno bisogno di te, che ti desiderano, che ti amano, su quello che vuoi ancora dare a questo mondo, tutto può cambiare. Come faccio a saperlo? Perché in 38 anni da che lavoro con le persone non ho avuto un solo caso di suicidio su migliaia. E facendo i debiti scongiuri – non ci sono garanzie – spero di non averne mai. Ma quando fai in modo che le persone cambino il loro modo di pensare, non c’è limite a quello che può diventare la loro vita.1

Cambiare il tuo modo di pensare può realmente cambiare la tua biochimica nel giro di pochi minuti. Imparare a gestire tutto questo porta con sé una trasformazione emotiva. In che altro modo si spiega la forza e la bellezza di persone come il grande terapeuta e pensatore Viktor Frankl e i molti altri che hanno attraversato gli orrori di Auschwitz? Essi hanno trovato un significato anche nelle loro sofferenze più estreme. Era un significato più alto, più profondo, che ha permesso loro di andare avanti – non solo di sopravvivere, ma anche di salvare la vita di molte altre persone in seguito dicendo: “Questo non accadrà più.” Possiamo tutti trovare un significato, anche nel nostro dolore. E quando lo facciamo, possiamo ancora provare dolore, ma la sofferenza svanisce.

Prendi i comandi, quindi, e ricordati sempre che significato uguale emozione, ed emozione uguale vita. Scegli consapevolmente e saggiamente. Trova il significato in tutto e la ricchezza nel suo senso più profondo sarà tua oggi stesso.

DECISIONE N. 3:
CHE COSA FACCIO?

Una volta che nella nostra mente creiamo il significato, esso crea un’emozione e quell’emozione porta a uno stato in cui prendiamo la terza decisione: che cosa faccio? Le azioni che intraprendiamo sono determinate dal nostro stato emotivo. Se siamo arrabbiati, ci comporteremo in modo molto diverso che se ci sentiamo gioiosi o offesi.

Se vuoi dare forma alle tue azioni, il modo più rapido è cambiare ciò su cui ti concentri e cambiare il significato, scegliendo qualcosa che ti dia più controllo. Ma due persone arrabbiate si comporteranno comunque in maniera diversa. Alcuni, quando si arrabbiano, arretrano; altri si slanciano in avanti. Alcune persone esprimono la rabbia con il silenzio, altre gridando o compiendo gesti violenti. Alcuni la reprimono e cercano un modo passivo-aggressivo per riprendere il sopravvento, o meditano vendetta. Altre persone affrontano la propria rabbia andando in palestra ad allenarsi.

Da dove derivano queste reazioni? Noi tendiamo a modellare il nostro comportamento sulle persone che rispettiamo, che ci piacciono e che amiamo. E quelle che ci hanno deluso o fatto arrabbiare? Spesso rifiutiamo i loro approcci, ma altrettanto spesso scopriamo di ricadere nei meccanismi cui abbiamo assistito più e più volte e che ci dispiacevano tanto in gioventù.

È molto utile diventare consapevole di quali siano le tue reazioni quando sei deluso o arrabbiato o triste o ti senti solo – perché non puoi cambiare atteggiamento se non ne sei consapevole. Inoltre, adesso che sai qual è il potere di queste tre decisioni, potresti ispirarti a modelli che hanno ottenuto ciò che cerchi nella vita. Ti garantisco, coloro che hanno relazioni appassionate si concentrano su cose diversissime e danno un significato del tutto diverso ai problemi della loro relazione rispetto alle persone che sono sempre impegnate a litigare o a giudicarsi a vicenda. Non è astrofisica. Se diventi consapevole dei diversi modi in cui le persone prendono queste tre decisioni, ti incamminerai su una strada che può aiutarti a creare un cambiamento positivo in qualsiasi campo della tua vita.

A 18 anni, ho deciso che non avrei più avuto brutti giorni nella mia vita. Mi sono tuffato in un mare infinito di gratitudine e non ne sono mai uscito.

Dottor Patch Adams

Come puoi usare queste tre decisioni per migliorare la qualità della tua vita? Si dà il caso che ciò su cui concentriamo la nostra attenzione, gli stati emotivi che tendiamo ad avere e quello che facciamo, tutto questo può essere “innescato” mediante una semplice routine. Dopotutto, non puoi limitarti a sperare che le emozioni positive arrivino; vuoi fare in modo di vivere in esse. È come un atleta che sviluppa i muscoli. Devi allenarti se vuoi avere una straordinaria qualità di soddisfazione, gioia, felicità e successo nella vita personale, professionale e affettiva. Devi allenarti a concentrarti, a sentire e a trovare i significati che ti rendono più padrone di te stesso.

Questa pratica si basa su un concetto che in psicologia si chiama priming, in cui parole, idee ed esperienze sensoriali colorano le nostre percezioni del mondo e influiscono sulle nostre emozioni, motivazioni e azioni.

E se scoprissi che molti dei pensieri che consideri tuoi pensieri sono semplicemente condizionati dall’ambiente esterno e in qualche caso manipolati consapevolmente da altri che capiscono il potere del priming? Ti faccio un esempio.

Due psicologi hanno condotto uno studio2 in cui un estraneo porgeva al soggetto o una tazza di caffè caldo o una di caffè freddo. Il soggetto doveva leggere la descrizione di un personaggio di fantasia e descriverne la vera natura. I risultati sono stati strabilianti! Coloro a cui era stata data la tazza di caffè caldo descrivevano il personaggio come “caloroso” e “generoso”, mentre quelli con la tazza fredda lo definivano “freddo” ed “egoista”.

In un altro studio dell’Università di Washington, delle donne di origine asiatica sono state sottoposte a un test matematico. Prima del test, hanno compilato un breve questionario. Se veniva loro chiesto di dichiarare l’etnia di appartenenza, le donne raggiungevano nel test risultati più alti del 20%. Ma quelle a cui veniva chiesto di dichiarare il sesso anziché l’etnia, per il semplice fatto di aver scritto che erano femmine raggiungevano risultati nettamente inferiori. È il potere del priming sotto forma di condizionamento culturale. Esso modifica i nostri comportamenti inconsci – liberando o soffocando le nostre vere potenzialità.

Possiamo usare questo fenomeno sviluppando una semplice abitudine quotidiana di 10 minuti per indirizzare la nostra mente e il nostro cuore verso la gratitudine – l’emozione che elimina rabbia e paura. Ricorda, se sei grato, non puoi essere nello stesso tempo arrabbiato. Non puoi essere contemporaneamente spaventato e grato. È impossibile!

Io comincio la giornata con un minimo di 10 minuti. Mi fermo, chiudo gli occhi e per circa 3 minuti rifletto su ciò per cui sono grato: il vento sulla faccia, l’amore, le occasioni e le benedizioni che ho. Non mi concentro solo sulle grandi cose: mi sforzo non solo di notare, ma anche di sentire profondamente un apprezzamento per le piccole cose che rendono bella la vita. Nei 3 minuti successivi, chiedo salute e benedizione per tutti quelli che amo, che conosco e con cui ho il privilegio di essere in contatto: familiari, amici, clienti, l’estraneo che potrei incontrare nel corso della giornata. Auguro amore, benedizioni, gratitudine e abbondanza a tutti. Per banale che possa sembrare, è il vero cerchio della vita.

Il resto del tempo, lo passo a pensare a tre cose che voglio realizzare. Le visualizzo come se fossero già realizzate e sperimento un senso di festa e di gratitudine per esse. Il priming è un regalo importante che fai a te stesso – se lo fai per 10 giorni, ne diventi dipendente. (Ecco un link per incominciare: www.tonyrobbins.com.)

Questa semplice pratica è importante perché molte persone dicono di essere grate, ma non si prendono il tempo per essere grate davvero. È facilissimo nella vita perdere di vista la grazia e la bellezza di quello che già abbiamo! Se non facciamo consapevolmente qualcosa ogni giorno per piantare nella nostra mente i semi giusti, le “erbacce della vita” – frustrazione, rabbia, stress, solitudine – tendono a invaderla. Non c’è bisogno di piantare le erbacce: crescono da sole. Il mio maestro Jim Rohn mi ha insegnato un semplice principio: ogni giorno, mettiti di guardia alla porta della tua mente e sii il solo a decidere quali pensieri e convinzioni lasciarvi entrare. Perché da loro dipenderà il sentirti ricco o povero, benedetto o maledetto.

Alla fine, se vogliamo essere davvero felici, dobbiamo uscire da noi stessi.

La mente umana è sorprendente. È uno strumento di sopravvivenza, per cui tende a cercare quello che non va, le cose da evitare, i pericoli. Ci siamo anche evoluti, ma il nostro cervello è una struttura di 2 milioni di anni fa e se vuoi sentirti soddisfatto e felice, questa non è la sua priorità. Devi prendere il controllo. E il modo più rapido per farlo – oltre al priming – è entrare nelle più nobili delle 6 Esigenze Umane, le 2 esigenze spirituali che soddisfano gli esseri umani: Crescita e Partecipazione.

La ragione fondamentale per cui credo che tutti desideriamo crescere è che, quando lo facciamo, abbiamo qualcosa da donare. È qui che la vita trova il suo significato più profondo. “Prendere” ti fa sentire bene per un momento, ma nulla supera la beatitudine di poter dare qualcosa che toccherà profondamente qualcuno o qualcosa al di fuori di te.

Chiunque può essere grande, perché chiunque può servire.

Dottor Martin Luther King jr.

Se è vero che donare è ciò che ci fa sentire pienamente vivi, allora forse la prova del nove di questa teoria è il significato che ha la vita per coloro che sono disposti a darla per qualcosa in cui credono. Uno dei miei più grandi eroi dell’ultimo secolo è il leader dei diritti civili Martin Luther King jr. Recentemente, il suo primo figlio, Martin Luther King III, era alle Fiji per il mio evento Date with Destiny. Ho avuto l’occasione di dirgli quanto suo padre mi abbia ispirato per aver vissuto la sua vita come pura passione – sapeva per che cosa era fatto. Da bambino, ricordo di aver sentito le sue parole: “Un uomo che non ha trovato qualcosa per cui morire, non è adatto a vivere.”

La vera ricchezza si libera nella tua vita quando trovi qualcosa a cui tieni talmente tanto che per essa daresti tutto – anche la tua vita, se necessario. Questo è il momento in cui sfuggi davvero alla tirannide della tua stessa mente, delle tue paure, del tuo senso del limite. È una cosa grossa, lo so. Ma so anche che la maggior parte di noi darebbe la vita per i suoi figli, per i genitori o per il coniuge. Chi ha trovato una missione che lo possiede ha scoperto una fonte di energia e di significato impareggiabile.

LA RICCHEZZA DELLA PASSIONE

Probabilmente hai sentito parlare della giovane pakistana Malala Yousafzai. Dei terroristi talebani le hanno sparato alla testa perché aveva l’audacia di sostenere che le ragazze hanno il diritto di andare a scuola. Una pallottola le è penetrata nell’occhio ed è rimbalzata all’interno del cranio, quasi uccidendola. Malala è sopravvissuta alle sue orribili ferite ed è diventata un’attivista internazionale per la libertà delle donne e delle ragazze. L’uomo che le ha sparato è ancora libero e i talebani minacciano ancora di ucciderla. Ma lei li sfida apertamente. In un discorso alle Nazioni Unite, il giorno del suo sedicesimo compleanno, Malala ha detto di non avere paura. “Pensavano che la pallottola ci avrebbe zittite, ma hanno fallito. E da questo silenzio sono uscite migliaia di voci. I terroristi pensavano di cambiare i miei obiettivi e di fermare le mie ambizioni, ma niente è cambiato nella mia vita, se non questo: debolezza, paura e disperazione sono morte. Forza, fervore e coraggio sono nati.

In un’intervista a Malala, Christiane Amanpour della CNN ha chiesto alla giovane se temesse per la sua vita. Malala ha risposto: “Il fatto è che possono uccidermi. Possono uccidere Malala. Ma questo non vuol dire che possano uccidere anche la mia causa. La causa dell’educazione, la causa della pace, la causa dei diritti umani. La causa dell’uguaglianza sopravvivrà… Loro possono sparare a un corpo, ma non possono sparare ai miei sogni.

Questa sedicenne ha preso il controllo di queste tre decisioni. È concentrata su ciò che è importante. Ha trovato una missione che va oltre lei stessa e dà un significato alla sua vita. E le sue azioni rivelano l’assenza di paura.

A noi non toccherà di mettere a repentaglio la nostra vita come a Malala, ma tutti possiamo scegliere di vivere senza paura, con passione e con infinita gratitudine. Giriamo quindi la pagina e completiamo il nostro viaggio di costruzione della ricchezza con la lezione più importante di tutte: il segreto finale.

1 Se vuoi, puoi andare sul sito www.tonyrobbins.com e vedere alcuni di questi interventi. Abbiamo seguito persone per 3 o 5 anni allo scopo di verificare che i cambiamenti fossero duraturi. Avrai così idea di come puoi gestire il significato della tua vita. (N.d.A.)

2 Lo studio è stato finanziato dai National Institutes of Health ed è stato condotto da John A. Bargh (Yale) e Lawrence Williams (University of Colorado). (N.d.A.)

 

CAPITOLO 7.3

IL SEGRETO FINALE

Sopravviviamo grazie a quello che prendiamo. Viviamo grazie a quello che doniamo.

Winston Churchill

Nel compiere questi ultimi passi del nostro viaggio, voglio invitarti a pensare a ciò che più ti appassiona in questo mondo. Che cos’è che suscita il tuo interesse più profondo? Che ti emoziona? Quale eredità ti illuminerebbe? Che cosa potresti fare oggi per sentirti orgoglioso? Quale azione potresti compiere per segnalare al tuo stesso spirito che stai vivendo bene la tua vita? E se tu fossi davvero ispirato, che cosa ti piacerebbe creare o donare?

Tutte queste domande ci portano più vicini al segreto finale della vera ricchezza. Ma – ecco il punto – la chiave può sembrare in parte illogica. Abbiamo passato molto tempo a parlare di come gestire i soldi, risparmiare, investire e costruire una massa critica capace di creare libertà e di migliorare la qualità della tua vita. Ma, nello stesso tempo, ci hanno sempre insegnato che i soldi non possono comprare la felicità. Uno studio dimostra che la maggior parte delle persone crede che se il suo reddito raddoppiasse, raddoppierebbe anche la sua felicità. Ma i risultati dello studio dicono che in realtà le persone che sono passate dal guadagnare 25.000 dollari all’anno a 55.000 dollari all’anno hanno dichiarato un aumento della felicità del 9% soltanto. In più, uno degli studi più citati sull’argomento ci dice che, una volta raggiunto un buono stipendio medio – circa 75.000 dollari all’anno, in America –, guadagnare di più non reca alcuna differenza misurabile nel livello di felicità di una persona.

“E allora, a che cosa serve?” potresti chiedere.

La verità è: studi più recenti hanno dimostrato che i soldi possono renderci più felici. Gli scienziati mostrano che “spendere anche solo 5 dollari al giorno può cambiare in modo significativo la tua felicità”. In che modo? Non si tratta di quanto si spende, ma di come si decide di spendere. “Ogni giorno le scelte sulla spesa scatenano una serie di reazioni biologiche ed emotive verificabili, addirittura nella saliva”, scrivono Elizabeth Dunn e Michael Norton di Harvard nel loro bel libro del 2013, Happy Money: The Science of Smarter Spending. Avere più soldi permette di fare cose meravigliose – mangiare meglio, vivere in quartieri più sicuri… – ma l’importante non è la loro quantità, è come li spendiamo.

Essi hanno dimostrato scientificamente che ci sono molti modi diversi per spendere i soldi che aumenteranno in misura significativa la tua felicità. Non li elencherò tutti, rimandandoti per questo al loro libro, ma tre dei più importanti sono:

  1. Investire in esperienze – come viaggiare, imparare una nuova abilità e seguire dei corsi, invece di acquistare nuove proprietà.
  2. Prendersi del tempo per se stessi – “Ogni volta che possiamo affidare ad altri i nostri doveri più temuti (dal pulire i bagni al controllare le grondaie), i soldi possono trasformare il modo in cui passiamo il tempo, rendendoci liberi di seguire le nostre passioni!”

Ma indovina la cosa più grande che puoi fare coi soldi e che aumenta moltissimo la tua felicità?

  1. Investire negli altri – proprio così. Donare i nostri soldi ci rende davvero felici!

La ricerca mostra che più doni agli altri, più sei felice. E più possiedi, più sei in grado di donare. È un circolo virtuoso. Dunn e Norton dimostrano nei loro saggi scientifici che le persone ricavano più soddisfazione dallo spendere soldi per gli altri che dallo spenderne per se stesse. E i benefici “si estendono non solo al benessere soggettivo, ma anche alla salute oggettiva”.

In altri termini, donare ti rende più felice e più sano nello stesso tempo.

Secondo gli autori, questo fenomeno riguarda tutti i continenti e tutte le culture, i paesi ricchi e quelli poveri, le persone appartenenti alle fasce più benestanti e a quelle più misere, i giovani e i vecchi, “dallo studente universitario del Canada che compra una sciarpa per sua madre alla donna dell’Uganda che compra una medicina contro la malaria per un’amica”. Ancora una volta, i dati mostrano che la misura del dono non è molto importante.

In uno dei loro studi, gli autori hanno dato ai partecipanti o 5 dollari o 20 dollari da spendere entro la giornata. A metà di loro è stato detto di acquistare qualcosa per sé, agli altri di usare i soldi per aiutare qualcun altro. “Alla sera, le persone che dovevano spendere i soldi per qualcun altro riportavano uno stato d’animo (significativamente) più felice nel corso della giornata rispetto alle persone che dovevano spendere i soldi per se stesse”, scrivono.

Una collega degli autori, la psicologa Lara Aknin della Simon Fraser University, ha condotto un altro studio in cui ha dato una carta prepagata di Starbucks da 10 dollari ai suoi soggetti.

– Alcuni dovevano andare da Starbucks da soli e usare la carta regalo per sé.

– Alcuni hanno ricevuto l’ordine di usare la carta per invitare un’altra persona a prendere un caffè.

– Alcuni hanno ricevuto l’ordine di regalare la carta a un’altra persona, e non potevano andare da Starbucks insieme a quella persona.

– Alcuni hanno ricevuto l’ordine di portare un’altra persona da Starbucks ma di usare la carta solo per sé e non per l’altra persona.

Alla fine della giornata, chi credi che si dichiarasse più felice? Se hai scelto quelli che erano da Starbucks insieme alla persona a cui hanno offerto una tazza di caffè hai scelto bene. Secondo gli autori, le persone sono più felici quando stabiliscono un rapporto con quelli che aiutano e “vedono che la loro generosità ha fatto la differenza”.

La felicità che proviamo aiutando gli altri non solo è più intensa, ma dura anche più a lungo. Quando ho sollevato il tema dei soldi e della felicità durante un’intervista con l’esperto di economia comportamentale Dan Ariely, questi mi ha detto: “Se chiedi alle persone ‘Che cosa ti renderebbe felice: comprare qualcosa per un altro o qualcosa per te stesso?’ ti rispondono ‘Qualcosa per me stesso.’ Ma non è vero. Le ricerche dimostrano che quando compriamo qualcosa per noi stessi, siamo felici per qualche minuto, al massimo per qualche ora. Ma se compriamo anche un piccolo dono per qualcun altro, la felicità del donatore dura almeno per tutto il giorno, ma spesso per più giorni o addirittura per settimane.”

Dan mi ha parlato anche di un “bellissimo esperimento” in cui agli impiegati di una certa azienda sono stati dati bonus di 3000 dollari circa. Alcuni dovevano spenderli per sé, altri dovevano regalare i soldi. Indovina chi erano i più felici?

“Sei mesi dopo, le persone che avevano donato i soldi si dichiaravano molto più felici di quelle che li avevano tenuti per sé,” ha detto Dan. “Pensa al significato del dono, ok? È una cosa straordinaria, che ti mette in rapporto con le altre persone… e innesca un circolo virtuoso.”

Quando regali dei soldi, soprattutto se fai qualcosa per un estraneo anziché per qualcuno che ami, la felicità aumenta in misura geometrica. È come raddoppiare o triplicare il tuo stipendio.

Personalmente, ho assistito a molte cose sorprendenti che succedono quando fai un regalo. Quando vai oltre la tua sopravvivenza e i meccanismi del successo ed entri in un mondo in cui vivi per qualcosa di più di te stesso, all’improvviso la tua paura, la tua frustrazione, il tuo dolore e la tua infelicità scompaiono. Io credo davvero che quando doniamo noi stessi, allora la vita, Dio, la grazia – chiamala come vuoi – interviene e ci guida. Ricorda, la vita sostiene qualunque cosa sostenga più vita.

Voglio farti un esempio di come la vita di un ragazzino è rinata dopo che il suo cuore e la sua anima erano stati quasi schiacciati in seguito all’orribile sparatoria nella scuola di Newtown, Connecticut. La sua è la storia di uno che trova uno scopo e un’ispirazione e si libera dal dolore attraverso l’atto del donare.

UNA FORZA AL DI LÀ DEL DOLORE

JT Lewis non dimenticherà mai il 14 dicembre 2012. Quella mattina un pazzo armato fece irruzione alla Sandy Hook Elementary School e uccise se stesso e altre 26 persone, tra cui 20 bambini tra i 5 e i 10 anni. A un certo momento durante la sparatoria, il fratello di JT, Jesse, 6 anni, notò che l’arma dell’assassino si era inceppata e gridò ai suoi compagni di fuggire. Il coraggioso bambino salvò molte vite quella mattina, ma purtroppo non la sua. Lo sparatore si rivolse a Jesse e lo uccise.

Immagina la devastazione se Jesse fosse stato tuo figlio. O tuo fratello. Io ho avuto il privilegio di incontrare JT a 13 anni, e sua madre Scarlett, quando sono andato a Newtown per il primo anniversario del massacro e per aiutare un gruppo di sopravvissuti ad affrontare le conseguenze di quella devastante tragedia. Come mi aspettavo, molte famiglie erano tormentate dal dolore. Ma rimasi stupefatto quando parlai con JT e seppi come il suo dolore e la sua sofferenza si erano trasformati attraverso un solo incontro con un gruppo di straordinari orfani ruandes