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ELABORARE IL CONCETTO DI MORTE, IMMORTALITA'


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Vedi anche --->  TU SEI IL GIUDICE DI TE STESSO/A






ieri mi hanno chiesto cos'è la morte per me, questa è stata la mia risposta:



Ciao xxxx,
dunque, mi chiedi cosa penso dell'immortalità dell'anima o del nostro essere più intimo ?!

intanto penso che sia una buona domanda la cui risposta meriterebbe un trattamento delicato e raffinato, cosa alquanto difficile per un truculento barbaro come me ^_^ ... proverò ad essere il più soave possibile, per non ledere le sinuose pieghe dell'anima.

Parto da una premessa:
Per pensare all'immortalità dovrei avere concepito l'idea della morte.
La morte cos'è?
Per come la vedo io lei può essere una semplice trasformazione (di energia) o un semplice "rito di passaggio" (coscienziale).
Prendiamo in esame questa seconda metafora:
il passaggio attraverso una "misteriosa" porticina.

Noi non sappiamo con certezza cosa c'è al di là della porticina, ma se è per quello non sappiamo neppure cosa ci sia di qua e neppure cosa c'era prima di entrare qui;
in tal senso la morte non esiste, proprio perché passiamo da un luogo sconosciuto (questo che chiamiamo convenzionalmente vita) ad un altro ancora più sconociuto (definito convenzionalmente morte)...
Ovvero noi (alcuni) ci perdiamo di corridoio in corridoio e ci lasciamo abbandonare tra i vortici dell'esistenza, giocando a nascondino con noi stessi :)









Ecco cos'è la morte:
un GIOCO a NASCONDINO CON NOI STESSI, con il nostro essere più intimo.





 


Data questa premessa, non posso far altro che rispondere alla domanda iniziale sull'immortalità dell'essere con la metafora del nascondino: 



Se la morte è la dimenticanza di un io transitorio, l'immortalità è la verità di un Sé eterno che per allietare il nostro bagnetto nell'oceano dell'esistenza ci offre la possibilità di vivere in questo contenitore subacqueo, ma soprattutto ci permette di dimenticarci di aver già "vissuto tutto", e quindi ci da modo di non perdere il coraggio, il desiderio, la passione, la "sete" di ricominciare a gattonare, piangere, ridere, soffrire, godere, amare... 







Inoltre ci fa passare per queste porticine :
Passato (vita passata)
Presente (attuale incarnazione, la convenzionale vita morte del corpo)
Futuro (reincarnazione successiva)

In realtà queste tre porticine si aprono/chiudono contemporaneamente , ma la nostra mente le seziona percependole separatamente, dandoci l'impressione di un prima, un ora e un dopo distinti e separati da un unico ed eterno attimo atemporale.


(Vedi immagine)

 

Lo svantaggio di saper di aver già vissuto tutto è quello di subire uno shock esistenziale pesantissimo che può portare  ad una profonda crisi se non persino alla pazzia.


Il vantaggio di riuscire a reggere psicologicamente, emozionalmente e spiritualmente questa "ipotesi" "dovrebbe essere" un passaggio in piena consapevolezza da una porticina all'altra, un piano all'altro, un contenitore all'altro...


Magari se uno è bravino riesce pure a trovare una fissa dimora celeste in cui farsi una siesta definitiva...
mah, quando l'avrò trovata ti faccio sapere

Nestlè

(ovvero Buona Cioccolata Calda a Tutti ;-))

Ps.
in questo pianeta l'uomo preferisce sperperare le mazzette di minuscoli spiritelli, che investire nel suo Grande Spirito... questa è una scelta forzata da forze infra ed ultra umane... come sempre quelli che ci rimettono sono i più deboli 

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