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La verità si rivela nelle sua nudità
nel momento in cui
non si ha più nessuna idea
nè di avere, nè di non avere
nè di affermare, nè di negare
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Fermati,
non parlare.
La verità ultima
non va neppure
pensata
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ABBASSATTI PIù IN ALTO
ALZATI PIù IN BASSO ^_^ MUOVITI IMMOBILE
FERMATI IN MOVIMENTO
SOFFIA SULLE CANDELE DELLO SPIRITO
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ABITA LA TRASCENDENZA
VESTITI D'IMMANENZA
DOMA L'IMPAZIENZA
CAVALCA L'INCONTINENZA
PLACA LA FRENESIA
ADEGUATI ALLA FUGGEVOLEZZA
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Fermati,
dove corri?
Il cielo è dentro di te!
Se non lo trovi in te stesso dove andrai a cercarlo ?
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l'unica (non) presenza costante è l'indistinto
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Er senso della vita è la vita - Er fine della vita è la fine ( Corrado Guzzanti)
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“Un sacerdote, incontrò un giorno, un maestro zen, e, volendo metterlo in imbarazzo, gli domandò ”Senza parole e senza silenzio, sai dirmi che cos’è la realtà ?”. Il maestro gli diede un pugno in faccia.”
( Questo si, che è un discorso che colpisce :D)
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Dovete arrivare a comprendere e rendere reale che il centro dell'universo è il vostro Ombelico! - Harada-roshi
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Rimani,
là dove sei stato
colpito dal lampo,
che si chiama "verità"
Agostino di Ippona
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l'universo è un ricorrente turbinio spaziotemporale di amnesie e ricordi sparsi qua e là
-
-
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Fai che lettere e parole non diventano gabbie del pensiero Rinnova in continuazione!
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COLUI/COLEI CHE CONOSCE SE STESSO/A SCOPRE UN DONO INESTIMABILE ... CHI E' PRESENTE A SE STESSO/A E' PRESENTE AL TUTTO
Chi ha esperienza di se stesso/a "sa" e basta ...
Chi non ce l'ha è alla perenne ricerca di un maestro che lo indottrini con qualche aneddoto, iniziazione, rito di passaggio, seminario , mantra, asana o teoria strampalata sulla sua kundalombrichi...
... è come un vaso frammentato in mille cocci
E' come un uomo vitruviano disorientato nel più profondo degli abissi
-
Muoviti come se ti fermassi.
Adattati ma fai sempre il tuo gioco.
Esplodi in ogni direzione.
Conosci te stesso.
Pensa prima, pensa dopo, mai durante.
La tecnica non esiste, esistono i principi.
Proteggiti seguendo il flusso naturale delle cose, senza interferire.
Ricorda di non metterti mai contro la natura; non prendere mai di petto i problemi ma controllali muovendoti ritmicamente insieme a loro
Se volete che la verità si erga chiaramente davanti a voi, non siate mai pro o contro qualcosa. La lotta tra il "pro" e il "contro" è la peggiore malattia della mente.
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"Come fai a vedere le cose così chiaramente"
fu domandato ad un Maestro Zen.
E lui rispose:
"Chiudo gli occhi"
-
"Dove vuoi andare" chiese il Gatto
"Non lo so" rispose Alice
"Allora qualsiasi strada va bene" disse il Gatto
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quando siamo troppo corti
veniamo stirati
quando siamo troppo lunghi,
veniamo accorciati
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L'universo è una conchiglia vuota.
E la tua mente vi gioca all'infinito
( Tantra )
-Trovare un diamante su una strada fangosa
-
Non esiste nè errorenè felicità,
nè perdita
nè guadagno.Nella pace di questa perfezione assoluta,
non dobbiamo cercare nulla.
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In un colpo d'occhio si può cogliere la totalità
... Un istante è tutto ciò che serve per esistere -
"Che cosa significa non essere ingannati dalle cose?"
domando un monaco a Chao-chou
Il maestro rispose:
"Percepire ciò che è"
"E questa è l'essenza della verità?"
"Sei già ingannato" , rispose il maestro
....
Ovvero appena pensi / credi di conoscere la Verità, ecco che lei ti è già sfuggita
-Il millepiedi era felice, tranquillo;
Finchè un rospo non disse per scherzo:
"In che ordine procedono le tue zampe?"
Questo arrovellò a tal punto la sua mente,
che il millepiedi giacque perplesso in un fossato,
riflettendo su come muoversi
La destrezza del millepiedi nell'usare mille zampe
si inceppa
quando si cerca di sostituire i movimenti spontanei e le azioni naturali
con altre studiate dalla mente.
LA PERCEZIONE è L'UNICO FATTORE COSTANTE DELLA VITA... è LA PERCEZIONE A RENDERE UNA PERSONA CONSAPEVOLE DELLA PROPRIA PRESENZA
-
-
UNA GRANDE RIFLESSIONE (illuminazione)
NASCE
DA UN GRANDE DUBBIO
-
Ogni verso
è,
di per sè,
un insegnamento
-Ognuno sta dentro la propria coscienza
come dentro la propria pelle
e solo in essa
vive con immediatezza
-
Quando le cose esterne non ti disturbano interiormente, allora la tua natura trova ciò che le è adatto.
“Un giovane, si presentò davanti al maestro, e dichiarò “Vengo da te, perché cerco la liberazione”. ”Chi ti ha incatenato?”, gli domandò il maestro. “Nessuno” rispose il giovane.” Allora sei già libero”, sentenziò il maestro.
Un monaco chiese al maestro Haryo: “Cosa è la Via?”. Haryo rispose: “Un uomo che cade nel pozzo a occhi aperti”.
“Tutte le cose ritornano all’Uno, ma quest’Uno, dove ritorna ?”
Ogni cosa è la stessa; ogni cosa è diversa
-
non chiederti per chi suona la campana , essa SUONA SEMPRE per TE (ernest hemingway)
-
a VERITA' non ha MAESTRI o SEGUACI...
Lei semplicemente:
" E' "
... detesta le definizioni, i DIZIONARI, le scuole, le dottrine, le speculazioni materiali (es. il denaro)
ma soprattutto è allergica all'insensibilità,
e ovviamente alla sete di Successo
Lei semplicemente:
" E' "
... detesta le definizioni, i DIZIONARI, le scuole, le dottrine, le speculazioni materiali (es. il denaro)
ma soprattutto è allergica all'insensibilità,
e ovviamente alla sete di Successo
vi do qualche altro indizio:
Lei è
" UNA "
e
" MOLTEPLICE "
Lei è
" UNA "
e
" MOLTEPLICE "
Si trova contemporaneamente negli occhi:
"del Maestro"
e
"del discePollo"
"Nel Sole"
e
"Nella Luna"
è una bambina che vuole "eternamente" giocare a nascondino con se stessa:
Si trova ovunque,
ma Ama nascondersi Dappertutto
ma Ama nascondersi Dappertutto
provate a coglierla
di sorpresa,
se ci riuscite
se ci riuscite
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Contempla questo mondo
come una bolla d'acqua
osservalo come un miraggio
(Meditare
entrando nella bolla
andando dietro alla bolla
immedesimandosi nella bolla)
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Parlare è un mezzo per esprimere se stessi agli altri, Ascoltare è un mezzo per accogliere gli altri in se stessi
(Non a caso abbiam due orecchie ed una bocca sola)
" Chi parla di giusto e sbagliato è una persona giusta e sbagliata... Gioca con le cose senza preoccuparti dei loro nomi "
Prima di studiare lo zen, i monti erano i monti e le acque erano le acque; quando cominciai a studiare lo zen, i monti non erano più i monti e le acque non erano più le acque. Dopo l’illuminazione, i monti sono tornati ad essere monti e le acque sono tornate ad essere acque. (Detto zen)
Come dal fuoco si sprigionano le scintille
così da questo Sè escono
tutti i sensi
tutti i mondi,
tutti gli dèi,
tutte le creature
( Brihadaranyaka Upanishad )
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Un monaco chiese a Chao-Chou: “Sono appena entrato in monastero. Ti prego, dammi qualche consiglio. Rispose Chao-Chou: “Hai mangiato la zuppa di riso?”.
Il monaco: “Sì”. E Chao-Chou: “Allora va a lavare la tua ciotola”.
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Come in molte pozzanghere
si riflettono i raggi dell'unico sole,
cosi in tutti gli esseri
si riflette lo stesso spirito
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La legna non conosce la cenere e la cenere non conosce la legna
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L’illusione fondamentale dell’umanità consiste nel supporre che io sono qui e tu sei lì
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L'abile viaggiatore non lascia traccia; l'abile parlatore non dice una parola di troppo.
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" La mente simile all'acqua,
cede a qualsiasi cosa vi venga immersa.
Giacchè si ritira sempre,
non può essere danneggiata:
potreste colpirla all'infinito con un coltello
senza lasciare neppure un taglio,
e non vi opporrebbe mai resistenza "
Tao
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In ogni singola porzione di tempo,
sino alle più piccole suddivisioni,
c'è una
gemma rara
L'abitudine di riunire nella propria mente
tutti i momenti
presenti, passati e futuri
non fa altro che portare ad
inutile monotonia...
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Non appena avverti l'impulso a fare qualcosa, Fermati!
Così fermo, in quell'istante
realizza..
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Ogni giorno il Maestro Zuigan Shigen si chiamava
ad alta voce:
"Maestro!"
e si rispondeva: "Si!"
"Sei sveglio?", si chiedeva e si rispondeva: "Si"
"Non farti illudere dagli altri,
in nessun giorno
e in nessun momento"
"No non mi farò illudere"
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"La maggior parte delle persone è vissuta dal tempo, io invece vivo il tempo." Maestro Zen
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“In origine la Via è priva di parole,
poi le parole illustrano la Via, ma,
quando si scorge la Via,
si dimenticano subito le parole”
(Se non diamo troppo ascolto alle parole possiamo sentire la voce del nostro intimo. “La rete serve a catturare il pesce, quando il pesce e’ catturato si dimentica la rete”)
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“In origine la Via è priva di parole,
poi le parole illustrano la Via, ma,
quando si scorge la Via,
si dimenticano subito le parole”
(Se non diamo troppo ascolto alle parole possiamo sentire la voce del nostro intimo. “La rete serve a catturare il pesce, quando il pesce e’ catturato si dimentica la rete”)
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Ogni uno può essere il più grande illusionista di se stesso abile e scaltro a ingannarsi!
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Rimanere in silenzio nello Zen significa
"ascoltare con gli occhi e vedere con le orecchie"
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Se capisci,
le cose sono così come sono.
Se non capisci,
le cose sono cosi come sono
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Se capisci,
le cose sono così come sono.
Se non capisci,
le cose sono cosi come sono
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"Questa è la mia unica meditazione:
quando mangio, mangio;
quando cammino, cammino,
quando ho sonno, dormo.
Tutto ciò che accade, accade.
Io non interferisco mai"
(Bokuju)
-
Nella spazzatura vedo una rosa.
Nella rosa vedo la spazzatura.
Tutto è in trasformazione.
Anche la permanenza è impermanente.
( Nel buddhismo una breve poesia o preghiera si chiama gatha... si può recitare mentamente nel corso della giornata per ritornare al momento presente... )
-“La porta senza porta”.
Nella ricerca della verità, la nostra mente, si ostina incessantemente, a cercare una porta da attraversare, ma, non si rende conto, che, in realtà, la porta non esiste affatto.
L’unica barriera esistente, è la nostra mente, che si frappone fra noi, e la verità. Fino a quando, non rimuoveremo la mente, da questa ricerca, non arriveremo mai, all’illuminazione.
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Al di sopra delle nuvole, un cielo puro
Al di sotto delle nuvole, temporali e pioggie
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"Qual era il tuo volto prima della nascita di tuo padre e di tua madre?"
Nella mente del novizio ci sono molte possibilità, ma nella mente dell’esperto ve ne sono poche
Com’è rinfrancante il nitrito di un cavallo da soma liberato da ogni peso!
Liberati del sé e agisci a partire dal sé!
Se non puoi fare niente, che cosa puoi fare?
- “Se qualcuno ti mostra la luna, è questa che devi guardare, e non il dito che la indica”
Quale è il significato di mangiare una banana?
Un monaco chiese a Chao-Chou: “Se viene un povero, che cosa bisognerebbe dargli?”.
“Non gli manca niente”, rispose il maestro.
Qualcuno chiese a Lin-Chi:
"Per quale scopo Bodhidharma venne dall'occidente ?"
Il Maestro rispose:
"Se Bodhidharma avesse avuto uno scopo non avrebbe potuto salvare neppure se stesso
- “Puoi produrre, il suono di due mani, che battono una contro l’altra. Ma qual è, il suono di una mano sola ?”
-
La vita di tutti i giorni
vissuta con mente libera
è la vera strada
per raggiungere
la liberazione!
-- Un filosofo si recò un giorno da un maestro zen e gli disse:
“Sono venuto a informarmi sullo Zen, su quali siano i suoi principi ed i suoi scopi”.
“Posso offrirti una tazza di tè?” gli domandò il maestro. Ed incominciò a versare il tè da una teiera. Quando la tazza fu colma, il maestro continuò a versare il liquido, che traboccò.
“Ma cosa fai?” sbottò il filosofo. “Non vedi che la tazza è piena?”
“Come questa tazza” disse il maestro “anche la tua mente è troppo piena di opinioni e di congetture, perché le si possa versare dentro qualcos’altro. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?”.
-
-
i seguenti Koan sono tratti dal sito http://lapraticaquotidiana.blogspot.it
Un maestro si stava facendo aria con un ventaglio
quando un monaco gli pose questa domanda:
"Visto che l'aria è dappertutto e visto che il vento
può spirare in ogni luogo, perchè ti affatichi a
sventolare quel ventaglio?"
"Tu sai che l'aria e il vento sono dappertutto" rispose il maestro
"Ma non sai in quale direzione spiri il vento"
"E come posso saperlo?"
Il maestro riprese a sventolarsi; e il discepolo comprese
--------
Un gesto, un comportamento, una parola diventano strumenti di insegnamento
Il monaco chiede, vuole conoscere...
Il maestro gli mostra che
la verità è dappertutto
ma soltanto una nostra decisione,
un nostro impegno concreto
ci permette di rivelarla !
--Un monaco si presentò a un maestro Zen di Kyoto e gli
dichiarò:
" Cerco la via per risolvere il problema della vita e della morte "
Il maestro rispose:
" Qui da me non esiste nessun problema di vita e di morte "
Nel momento in cui c'e la vita c'e la vita,
nel momento in cui c'e la morte c'e la morte
Che senso ha assillarsi con questa domanda ?
Scopriamo dentro e fuori di noi la "natura originale"
che ora si presenta sotto una forma e ora sotto un'altra
ora in una nascita e ora in una morte
il maestro Bakey di fronte alla richiesta di come prepararsi alla morte disse:
"Non c'e alcun bisogno, quando verrà per te il momento di morire, morirai"
-
Un monaco si lamentò con il suo Maestro perchè
non riusciva a raggiungere il satori.
" La colpa è tua " gli rispose il Maestro
" In che cosa sbaglio? Che cosa mi manca? "domandò l'allievo
" Vieni con me e te lo mostrerò "
Il Maestro chiamò un'altro discepolo, che era cieco,
e tutt'e tre si recarono in montagna, in un punto in cui
uno stretto tronco era stato gettato su un burrone.
" Attraversa! " disse il Maestro al primo monaco.
Il poveretto guardò il fondo del burrone, il debole tronco e rispose
" Non posso: ho paura "
Allora il Maestro si rivolse al disciepolo cieco e gli diede lo stesso ordine.
Il monaco attraversò il burrone senza esitazione.
" Hai capito? " domandò il Maestro al primo monaco
------------
Quante volte la paura ci trattiene...
la paura delle responsabilità
la paura del proprio ego
la paura di essere autonomi
-
Un monaco disse a Chaou-shu:
"Sono venuto a trovarti senza portarti niente, Che cosa mi dici ?"
"Gettalo via"
"Ma se non ho niente. Che cosa dovrei gettare via ?"
"Allora portalo via"
Al monaco c'era qualcosa di cui non riusciva a liberarsi
l'idea di non avere nulla
La verità del Maestro si rivela nel momento in cui
non si ha più nessuna idea
nè di avere, nè di non avere
nè di affermare, nè di negare
-
-
Uno delle più belle storie Zen è quella veramente accaduta, ma raramente raccontata e poco pubblicizzata, di quel gruppo di monaci che stanchi di anni di abusi e di violenza esercitata su di loro dal proprio maestro, un bel giorno si risvegliarono, menarono di santa ragione il despota e abbandonarono a cuor leggero il monastero.
-
”Il maestro del
tempio Kennin si chiamava Morukai: tuono silenzioso.
(... e ho gia detto tutto)
Egli aveva al suo servizio un protetto di nome Toyo che aveva appena dodici anni. Toyo desiderava fare anche lui sanzen e ricevere koan per arrestare il vagare del pensiero come i discepoli più anziani.
(... e ho gia detto tutto)
Egli aveva al suo servizio un protetto di nome Toyo che aveva appena dodici anni. Toyo desiderava fare anche lui sanzen e ricevere koan per arrestare il vagare del pensiero come i discepoli più anziani.
- «Devi aspettare un pò» disse Morukai, «sei troppo giovane.»
Ma il fanciullo
insistette, e infine il maestro acconsentì. Quella sera il piccolo Toyo si
presentò all’ora stabilita sulla soglia della stanza sanzen di Morukai. Suonò
il gong per annunciare la sua presenza, si inchinò rispettosamente tre volte e
si mise a sedere davanti al maestro in religioso silenzio.
- «Puoi sentire il
suono di due mani quando applaudono» disse Morukai «ora mostrami il suono di
una sola mano.»
Tante volte Toyo si
presentò davanti al suo maestro con suoni differenti e per altrettante volte
Morukai li rifiutò. Non era la musica delle geishe, né il suono dell’acqua che
gocciola, non il verso del gufo né le cavallette: erano tutti sbagliati. Per più di un anno si sforzò a trovare il
suono di una sola mano, ma invano meditò per sentirlo.
Alla fine Toyo raggiunse la vera meditazione e trascese tutti i suoni chiedendo allora udienza a Morukai..."
"Una volta seduto di fronte a lui, Toyo stette per un pò in silenzio e poi, con uno scatto rapido, gli mollò un sonoro
manrovescio, che risuonò per tutto il tempio e che fece volare l’ignaro maestro all’indietro.
Alla fine Toyo raggiunse la vera meditazione e trascese tutti i suoni chiedendo allora udienza a Morukai..."
La storiella si
conclude nel solito modo edificante, ma sarebbe potuta benissimo andare
a finire così:
- «Non ne potevo
raccogliere più di suoni» spiegò in seguito.
Toyo aveva infine
realizzato il vero suono di una sola mano.”
-
Uno delle più belle storie Zen è quella veramente accaduta, ma raramente raccontata e poco pubblicizzata, di quel gruppo di monaci che stanchi di anni di abusi e di violenza esercitata su di loro dal proprio maestro, un bel giorno si risvegliarono, menarono di santa ragione il despota e abbandonarono a cuor leggero il monastero.
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