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MISTERI MINORI E MISTERI MAGGIORI






Reinhold mira a mostrare che il "Credo", cioè i "Misteri Minori" (apparato estetico, linguaggio simbolico, enigmi, parabole per SOLLECITARE la fantasia, dogmi, dottrine esteriori, Media ante-litteram, ILLUSIONI NECESSARIE PER ACCOMODARE DELLE VERITà non facilmente comprensibili, RAPPRESENTAZIONI TEATRALI CON SCENE ALLEGORICHE IN CUI SI MOSTRANO FIGURE CHE RIMANDANO ALLA FEDE (nel mondo Ultraterreno, nel Destino vestito da Dio, Brahman, ,  etc..) )  che accomuna ebrei e cristiani  altro non sia che il concetto panteistico - e culto spinoziano della natura al centro dell'esoterismo - dell'UNO / TUTTO, e tale Credo serviva per Agire nel profondo sulla sensibilità del profano/ dei PERPLESSI fino a svegliare "ARTIFICIALMENTE" il suo daemon (anima, spirito, intelligenza pura)  , togliere la patina di oscurità/illusioni e rendere intelleggibili i  "Misteri Maggiori" cioè il diretto confronto con una Verità Razionale (L'Intelligenza" dell'Universo/ della natura che come sostanza dotata di ragione pervade tutto) che non può essere né insegnata né appresa ma solo contemplata e acquistata, al di là delle parole, mediante intelletto meditativo, ragione cristallina / intuizione...

Classica Metafora -->  Dio, volendosi adeguare alle debolezze e alle abitudini umane, si servì di diverse forme, veli, scorze esteriori (onesti metodi sibillini) per (conoscersi ?) ed essere ri-conosciuto... Affinché quelli il cui spirito e la cui virtù erano più forti perché liberi da queste scorze esteriori (limite della capacità di comprensione dell'uomo comune che si ferma ai dogmi della dottrina esteriore), si abituassero a una conoscenza più intima (esoterica) e penetrassero con gli occhi dello spirito il significato profondo (cioè le verità più sublimi) della natura e delle sue innumerevoli forme di manifestazione.




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Una lontana distinzione tra Misteri Minori e Maggiori risale a Clemente Alessandro, secondo il quale i misteri minori costituiscono enigmi , geroglifici, simboli che servono a introdurre gradualmente l'iniziando ai principi dottrinali della tradizione religiosa: l'immortalità dell'anima, le regole per una retta condotta di vita e la dottrina delle punizioni e delle ricompense divine - tra loro strettamente collegate -  e  una gran quantità di ulteriori consapevolezze e verità.

I Misteri Maggiori, ai quali vengono indotti soltanto alcuni prescelti, vertono invece su due elementi:
la disillusione dell'iniziando, al quale viene svelato il carattere fittizio della religione a lui nota e della maggior parte dei misteri minori;
e il confronto con una verità che non può essere né insegnata né appresa, ma soltanto contemplata e acquisita, al di là delle parole...


 "I Grandi Misteri riguardano tutta la vita, e qui non c'è più da imparare, ma da contemplare e meditare profondamente sulla natura e sulla realtà dell'Universo... Qui termina ogni insegnamento "minore", e le cose vengono viste come realmente sono; ora la natura e i suoi segreti si rivelano direttamente allo sguardo dell'iniziato "risvegliato""

(C. Alessandrino)

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